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Cosa ne pensate di Oscar Wilde?


Guest Petit.Prince

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Guest Petit.Prince

Salve! Premetto di essere un grande appassionato di questo autore, uno dei primi uomini moderni che hanno sancito la modernità o forse l'hanno semplicemente osservata e dichiarata in modo irrevocabile; ma mi chiedo quanti si siano occupati del suo modello artistico e quanti abbiano voluto approfondirlo nella sua intimità. Oscar Wilde, personaggio chiacchieratissimo alla sua epoca, bizzarro, geniale, sfrontato, un dandy che non risparmiava le sfere divine e le categorie del dolore attraverso la magia della battuta. Ma quanto ci soffermiamo su quella risata? Il suo tragitto è stato tragico, e forse proprio il declino ha evidenziato la sua profonda umanità, sensibilità, la delicatezza di corde. Era un uomo che amava parlare: dopo l'antica Grecia, avevamo finalmente riscattato l'oralità e l'efficacia della parola, del confronto, del cenacolo che non si brutalizzava solo nel pettegolezzo e nella cronaca (o nera o rosa, senza mezze misure) in voga nella società vittoriana, e che tuttavia gli aveva fornito l'arguzia dell'improvvisazione e la facilità alla battuta. Proprio perché amava parlare, quando il dolore è intervenuto nella sua vita, ne parlò molto e bene. Il De Profundis, ultimo suo capolavoro, è uno scritto intimo basato sul dolore. Dolore non come stato esistenziale, ma come nostalgia della bellezza. La bellezza per lui era felicità. E soffrire era per lui inviare a quella felicità la sua lettera di rimpianto. Oscar Wilde, checché se ne sia detto, era un omosessuale, e come molti di noi visse in modo controverso il suo stato. Ma si lasciò andare, immolandosi a vittima del senso comune inglese (e non solo). Si lasciò andare. La sua vita fu un lasciarsi andare, nonostante gli abiti dello scapigliato gli imponessero una deriva costruita. Molti dandy del suo tempo fingevano di frequentare i territori pericolosi della provocazione, ma spesso era una posa. Lui dimostrò, soffrendo, che ciò che i suoi contemporanei chiamarono finzione, in realtà era profonda verità. Il suo teatro era a nervi scoperti e l'unico sipario era la tenda che scorreva sul palcoscenico. Il dandy si era innamorato dell'uomo sbagliato e aveva perso la sua famiglia, la sua salute, la sua libertà e la sua dignità, per rivendicare il suo amore impossibile. Amava i ragazzi giovani, quando lui era già attempato, amava la vita libertina. Somiglia a molte categorie di uomini omosessuali di oggi. Ma dei giovani amava più il cuore, che la freschezza fisica. E non amava i cuori semplici e incontaminati: amava i cuori deboli e controversi. Oscar Wilde amava l'innocenza finita male. L'innocenza che non disponeva della buona volontà e dell'integrità per essere custodita. L'innocenza alla deriva. Oscar Wilde era un artista. Voleva che la sua arte plasmasse la sua vita, ma poi accadde il movimento opposto. Penso che la sua personale esperienza ci appartenga. Una volta disse: ci sono due tragedie, nella vita. Una, è non ottenere quello che si vuole. L'altra, che a mio avviso è la vera tragedia, è ottenerlo. Lui ottenne tutto e perse tutto. Parto da qui per invitare una lettura. Noi gay siamo amanti dell'assoluto. Nel momento in cui ci manca il consenso, l'ambito fraterno della famiglia, la stabilità e la prospettiva di un futuro che viaggi su binari che la società facilita, coltiviamo ideali immensi. Forse siamo tutti noi troppo artisti e poco uomini? O forse siamo troppo uomini? Cosa voleva Oscar Wilde, cosa gli mancava? Ha parlato tanto, eppure i suoi bisogni primari erano sempre molto oscuri. Cosa c'è dietro il nostro assoluto? Quali sogni ci evoca... Ecco qui, queste sono le mie domande sorriso.gif

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lo amo, e per questo sono sempre stata in conflitto con la mia prof al liceo che non lo apprezzava. in particolare, dopo aver letto il de profundis, l'ho amato anche di più.

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il ritratto di dorian gray secondo me ha un significato molto profondo (il tema del doppio e dell'ombra), anche se a volte ho avuto difficoltà a leggere certe pagine.

non ho letto altro di oscar wilde anche se secondo me è un artista che merita, forse era troppo aperto ed intelligente per il suo tempo, l'era vittoriana era troppo ristretta e bigotta x la sua mentalità. A volte penso che forse era un po' troppo esteta e ho l'impressione che anche nei sentimenti forse era un po' superficiale... cioè x qsta sua continua ricerca di armonia e bellezza secondo me i suoi sentimenti serano x lo più idealizzati. Opinione personale.

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eppure assicuro che leggendo il de profundis appare un wilde diverso da quello che si immagina, e profondamente innamorato, forse anche troppo da ridursi a "zerbino", ma pur sempre i sentimenti che descrive appaiono veri, non banali o superficiali. secondo me quella dell'esteta e del dandy frivolo è solo un'immagine di sè che ha voluto creare per gli altri, per esprimere la sua modernità e il suo anticonformismo, però in fondo è il contrario. questo giudizio è un pò parziale, me ne rendo conto, ma è quello che ho pensato "conoscendolo" più a fondo.

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io infatti non lo conosco molto bene, è probabile che fosse molto più profondo di come l'ho immaginato io.

Mi è rimasta impressa una frase del ritratto di dorian gray, che stranamente non è un aforisma famoso...

La frase era più o meno questa: innamorarsi è un modo per superare se stessi. Dovrei ritrovarla sul libro e vedere come era scritta...

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bé wilde é figlio della sua epoca così come ne é stato vittima. Perfettamente a suo agio nelle feste, cene, serate all'insegna del divertimento, facevano a gara per averlo al proprio tavolo. Una ironia tagliente, ma é nulla. Un genio, bisogna leggere almeno qualche scritto. Ha nel suo repertorio storie bellissime per bambini.

 

Penso e lui lo dichiarava, che inseguisse il bello. Forse si é spinto fino al confine ma non ha trovato ciò che cercava.

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Guest Petit.Prince

io infatti non lo conosco molto bene, è probabile che fosse molto più profondo di come l'ho immaginato io.

Mi è rimasta impressa una frase del ritratto di dorian gray, che stranamente non è un aforisma famoso...

La frase era più o meno questa: innamorarsi è un modo per superare se stessi. Dovrei ritrovarla sul libro e vedere come era scritta...

 

Ciao! Non la ricordo, sai... Comunque condivido con quanto ha detto Selene, il De Profundis è pura spiritualità... Però è normale che non avendolo letto e deducendo Oscar dal Ritratto di Dorian Gray, la prima impressione che se ne ricava sia quella di un mondo profondamente estetico... Anche se penso personalmente che la tematica del doppio sia inquietante, sotto questo punto di vista. La bellezza per la prima volta stringe rapporti con il male. C'era una magnifica poesia di Baudelaire, la Masque, in cui la bellezza veniva paragonata ad una statua bicefala, una donna che portava una maschera sorridente che ne celava un'altra dove sgorgavano lacrime a fiotti. Così come Dorian pagava la sua bellezza con la perdizione, così la Masque negoziava il finto sorriso con le lacrime. Sembra molto una protesta contro il mondo di oggi, fondato molto sull'apparenza. A volte la bellezza, più che darci una maschera attraente, copre la nostra vera essenza. Ma dai romantici in poi, la bellezza è moralmente irresponsabile. E' forma dotata di contenuto proprio. La bellezza di Dorian era mostruosa, perché inconcepibile. Oscar in questo ha fatto un passo in avanti. E' ritornato ad una bellezza colpevole. Poi, che amasse il bello, era dato anche dagli studi classici. Il bello come armonia, come ponderazione, come plasticità. Ma la bellezza greca era asservita all'edificazione di tempi, del sacro. La bellezza moderna, per lui, poteva uccidere. E' vero che di fronte ad una bella forma, tendiamo ad idealizzare e a nobilitare il contenuto pur non conoscendolo. Forse quella esteriore ci dà il pretesto per ricordare un mondo perduto che non c'è più. Ma i ricordi appagano una malinconia, non un bisogno. La bellezza vera è quella di cui non siamo stati dotati e che andiamo cercando. Forse Oscar l'ha trovata scrivendo :)

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non so se ne avete già parlato altrove, ma è uscita di recente la primissima versione non censurata del ritratto di dorian gray, non so se pure in italiano ma penso di no, è importante perchè ci sono allusioni all'omosessualità che vennero tolte.

 

http://www.guardian.co.uk/books/2011/apr/27/dorian-gray-oscar-wilde-uncensored

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mm in parte anche nella versione normale si intuisce qualcosa, però di sicuro una versione non censurata sarebbe meglio!

parlando di questo, nel film (che con il libro non c'entra assolutamente nulla, a mio parere) questo elemento lo hanno calcato abbastanza! XP

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non so se ne avete già parlato altrove, ma è uscita di recente la primissima versione non censurata del ritratto di dorian gray, non so se pure in italiano ma penso di no, è importante perchè ci sono allusioni all'omosessualità che vennero tolte.

 

http://www.guardian....ilde-uncensored

 

Io adoro Oscar Wilde, specialmente i suoi aforismi sempre taglienti e veritieri.

Io ho letto il Ritratto di Dorian Gray in lingua originale, edizione della Penguin e nel libro c'erano tutte le note che riportavano le frasi cambiate, quindi è come se avessi letto l'opera senza censure.

Ad ogni modo adoro questo libro e credo che il suo messaggio sia quello che la ricerca della bellezza perfetta e della perfezione spessa, alla fine porta solo alla nostra stessa distruzione.

In tal proposito direi che molti gay hanno fatto di quest'opera il loro simbolo per vivere in maniera "estetica" ossia come aveva osato vivere Dorian Gray, evidentemente non hanno letto l'opera fino in fondo, oppure non ne hanno colto il messaggio vero e proprio.

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Guest Petit.Prince

mm in parte anche nella versione normale si intuisce qualcosa, però di sicuro una versione non censurata sarebbe meglio!

parlando di questo, nel film (che con il libro non c'entra assolutamente nulla, a mio parere) questo elemento lo hanno calcato abbastanza! XP

 

Anche troppo! Sicuramente ha cercato di fare un po' di scandalo. Era la tattica privilegiata di Oscar, ma mentre lui scuoteva le coscienze dicendo la verità a chi non le ammetteva, il regista la scosso il pubblico mostrando il solito gay infiammato dagli ormoni, che ormai è diventato cliché antico. Basil amava Dorian come Wilde amava l'arte innata dei ragazzi giovani, spesso neanche sfiorandoli :)

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La frase era più o meno questa: innamorarsi è un modo per superare se stessi. Dovrei ritrovarla sul libro e vedere come era scritta...

 

scusate se mi autoquoto ma proprio ora ho avuto un flash, la frase era "essere innamorati significa superare se stessi" :sisi:

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Guest Petit.Prince

scusate se mi autoquoto ma proprio ora ho avuto un flash, la frase era "essere innamorati significa superare se stessi" :sisi:

 

Eccola! Bisognerebbe farne un'analisi appassionata, allora :)

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  • 2 months later...

L'ipotesi di due Wilde diversi scissi e sistemati con cura all'interno delle sue opere non mi ha mai persuaso. Certo, si potrebbe cominciare chiedendosi quanto il De profundis sia opera letteraria, se davvero e in che misura lo sia, e farne analisi secondo la mirabile prefazione al Ritratto. In ogni caso, e per quanto mi sforzi, leggo un ammirevole filo di continuità tra il carcerato Oscar e le vicende di Dorian Gray, una coerenza struggente. Ciò che forse sfugge ai più, è la trasmutazione dello slancio lirico in autentica bellezza: il suo personalissimo, concretissimo dolore diviene materiale da plasmare, oggetto d'opera, come Dorian Gray, sacrifica la sua vita e la sua «felicità mondana» alle ragioni dell'arte; così come il modello di Basil si trasforma sempre più nel suo quadro man mano che se ne allontana, fino a sancire identità alla fine, così il Nostro si fa oggetto della sua penna. Una vicenda autobiografica, certo, ma sottoposta al vaglio della dea Bellezza. D'altra parte, chi altri se non lui, conosce a fondo l'inequivocabile ed inequivocata potenza del tragico? Chi meglio di lui sa quale immenso bagliore di luce artistica si cela all'interno della rappresentazione del dolore, dello strazio, della miseria e del degrado? La narrazione di un'esistenza dedita al piacere, alla lussuria, all'eccesso.. non è forse il destino e l'excursus del suo miglior personaggio? Attraverso la pena carceraria e amorosa, lancia il suo monito e grido di vittoria. Precipitando da una china ripidissima, dimostra veritiera la sua teoria. Il De profundis è un'opera tra le sue opere, e lui lo sa.

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