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E' più tardi di quanto pensi!


palermo25

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Allora da dove comincio... il problema è semplice cioè fareCO ma il contorno è impossibile (almeno per me). Alla veneranda età di 26 anni nessuno sa di me, solo un' amica lo ha sempre saputo ma non da me ma per il semplice fatto che credo sia l'unica a leggermi dentro quindi con lei non c'è stato bisogno di CO ufficiale ma "io so che le sa e lei sa che io so"considerato che è una persona matura e sa quanto questo mi metta in imbarazzo e la situazione familiare difficile in cui mi trovo. Fare CO non è mai stato un problema che prima d'oggi mi sono fatto (dove per oggi intendo questi ultimi mesi), forse perché preso dalla studio dal lavoro e da tanto altro che ho sempre pensato che alla fine tutto sarebbe successo in maniera naturale e senza forzamenti. Ma da tempo questa voce nella mia testa si fa più insistente e credo di rischiare di urlarlo in faccio a qualcuno prima o poi afraid.gif

Adesso che la fase studio è passata e mi sento più libero mentalmente ecco che la vocina che prima sussurrava adesso urla! Sono un ragazzo abbastanza sicuro di se e ho riflettuto molto sul come e quando ma varie vicessitudini mi hanno bloccato. Non mi piace parlare di me ne tantomeno dei miei casini quindi cercherò di farvi capire per grandi linee dov'è il problema. Innanzitutto le miei esperienze sono state poche e certo non posso parlare di STORIE importanti ma questo non lo ritengo un problema perché più che altro è legato al fatto che fino ad oggi sono rimasto “nascosto”, purtroppo non so come vivono l’omosessualità i ragazzi al nord (che ritengo molto più aperto di mentalità) ma qui a Palermo sembra di aver commesso un reato punibile con l’ergastolo omeglio forse la città ha allargato le sue vedute negli ultimi anni ma io vivo in una cittadina di poche migliaia di anime e anche se so per certo di alcuni ragazzi … questi non si sono mai dichiarati ma la voce circola e credetemi che avere gli occhi puntati addosso da tutti non è facile, la gente mormora e anche tanto, sembra che sia l’unica cosa che gli riesce meglio. Nel mio caso risulto essere insospettabile per i miei comportamenti maschili probabilmente e il problema del pettegolezzo posso pure sopportarlo “io” ma la mia famiglia credo proprio di no… ne hanno passate tante direi anche troppe! Il punto è che ho perso un genitore qualche anno fa e dalla sua scomparsa (come se nonbastasse) la morte e la mia famiglia si sono incontrate diverse volte, quindi anche se in diverse occasioni ero sul punto di parlare il trascorso della mia famiglia mi impediva di dare loro anche quest’altro grattacapo di conseguenza per il bene loro ho preferito evitare. Negli ultimi mesi poi la voglia da parte mia di esprimermi, come vi dicevo prima, è tornata a farsi sentire ma ecco che l’unico genitore che mi rimane si ammala e siccome la malattia è legata molto allo stress questo mi ha impedito di farlo… Mi trovo in difficoltà, mi sento come fossi compresso dentro una vita che non mi appartiene che mi sta stretta e più passa il tempo più mi accorgo che non potrò recuperarlo. Questa situazione non la vivo come una tragedia ho la spalle larghe ed un limite di sopportazione credo infinito, la mia è più come una preoccupazione, verso di me perché il tempo che adesso perdo per godermi la vita come vorrei non lo potrò recuperare ma una preoccupazione anche verso la mia famiglia perché anche se sono sicuro che loro capirebbero la paura che dove vivo possano additarli come il padre di …….. Il fratello di ……. Mi fa star male. Per concludere il lungo monologo io non perdo le speranze e vivo la mia vita assaporando ogni singolo istante gay o etero che sia. Ho voluto raccontarmi la mia storia non perché cerco qualcuno che mi aiuti a risolverla (anchese i vostri consigli sono graditissimi) ma perché leggendo tra i post ho notato che in questo forum gli utenti si aiutano vicendevolmente come fosse una seratatra amici dove si chiacchiera si scherza ed insieme si trova una soluzione!

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Ciao caro...

...a questa serata tra amici per ora "virtuali" io lascerei il posto d'onore alla tua cara amica ben più reale, con la quale una bela chiacchierata liberatoria, intima e coinvolgente potresti farla benissimo, per scoprire l'effetto benefico che fa poter raccontare liberamente di sè a qualcuno a cui vuoi bene e che ricambia il tuo affetto.

Sarebbe già un primo ed importante passo in avanti. E' un peccato lasciare tutto all'impalpabilità dell' "io so che tu sai che io sono ma non dico...". Molto meglio il calore di un abbraccio tra amici, l'amorevolezza di uno sguardo che ti accoglie, di un sorriso che può rassicurarti.

Comprendo la tua preoccupazione nei confronti della vita, già provata da tante avversità, ma ti auguro un giorno di capire che il tuo essere gay non è un'avversità ulteriore, non è un marchio da nascondere, ma è semplicemente il tuo modo di essere te stesso.

Un abbraccio.

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non è egoistico il fatto che tu possa vivere la tua sessualità liberamente e forse è necessario correre il rischio, perchè la vita non può essere solo sacrificio. capisco la situazione difficile e l'amore per la tua famiglia che viene prima di qualsiasi altra cosa. ragioni un pò come me. però, ripeto, forse è necessario per far stare bene te. Se tu fossi felice e soddisfatto potresti difendere i tuoi con spalle larghe il doppio.

 

cmq tranquillo problemi vari di questo tipo e diversi li affrontano tanti ragazzi anche del nord, compreso me, che non sono dichiarato. però il mio caso è un pò diverso.

Fatti forza :)

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Ciao!! Bè la situazione non è facile e ovviamente queste "intromissioni" sono sempre fatte da esterni...

Ma tu hai detto di vivere in un paesino molto piccolo... Prevedi di stabilirti lì? Perchè, avendo detto che la tua famiglia potrebbe capire ma vuoi evitare di sottoporli ai comportamenti dei compaesani...bè molto dipende anche da dove vivrai tu. Ovviamente se vivessi al di fuori del paese (anche a poca distanza, ma in un contesto diverso), quelli del paese all'infuori della tua "cerchia" non dovrebbero venire a saperlo (forse?)!

Ad ogni modo capisco, e trovo anche giusto, che tu preferisca non creare disagio a un genitore già sottoposto a stress...

Quoto comunque il consiglio di Shasa.... anche se la tua amica già lo sa, parlarne potrebbe essere molto benefico per te, soprattutto se senti così forte la voglia di fare CO! Sicuramente non sarebbe risolutorio, ma penso potrebbe darti un po' di sollievo....

 

Per il resto...bè questa comunità virtuale ti sta comunque vicino ;)

In bocca al lupo!

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Sognatore91

Ciao palermo25,

prima di tutto, hai fatto benissimo a iscriverti qui e raccontarti: otterrai tanti consigli, giusti o sbagliati che siano, ma l'importante è parlarne! Detto questo, quoto Sasha e ti consiglio vivamente di avvicinarti alla tua amica, renderla parte della tua vita e dirle ciò che senti dentro...

Capisco benissimo il contesto in cui vivi perché anche io sono di Palermo... per molta gente l'omosessualità non esiste nemmeno XD Per altri è un crimine e per pochi è la normalità...

Sii forte! Anche per la tua famiglia... Un saluto!!

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non è egoistico il fatto che tu possa vivere la tua sessualità liberamente e forse è necessario correre il rischio, perchè la vita non può essere solo sacrificio. capisco la situazione difficile e l'amore per la tua famiglia che viene prima di qualsiasi altra cosa. ragioni un pò come me. però, ripeto, forse è necessario per far stare bene te. Se tu fossi felice e soddisfatto potresti difendere i tuoi con spalle larghe il doppio.

 

cmq tranquillo problemi vari di questo tipo e diversi li affrontano tanti ragazzi anche del nord,

Fatti forza :)

 

quoto.

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Ciao palermo25!

Il tuo post mi ha particolarmente colpito, anche perché, pur vivendo in un paese del nord, penso di venire da un'esperienza molto simile alla tua. Io mi sono dichiarato con quasi tutti i miei amici da non molto tempo, e ho trovato il coraggio di farlo alla venerandissima età di 28 anni (per la serie: non è mai troppo tardi!). Certo, sono pentito di non averlo fatto prima, ma per lungo tempo la mia natura (purtroppo!) introversa e timida ha avuto la meglio, finché non ho finalmente deciso che non potevo più fare a meno della verità, che non volevo più nascondere alle persone a me più vicine quello che sono e che, dentro di me, non mi sono mai vergognato di essere. Nessuno degli amici a cui l'ho detto mi ha voltato le spalle, né ha avuto reazioni negative: solo c'è stata un po' di sorpresa in quelli che conoscevo da più tempo, magari un pizzico di iniziale imbarazzo, che è stato però presto superato.

Anche per me, uno dei fattori che mi hanno bloccato è stata la mia particolare situazione in famiglia: ho perso mio padre quando ero piccolo, da allora siamo rimasti io e mia madre, e abbiamo dovuto affrontare diverse altre difficoltà. Negli ultimi mesi passati "sotto copertura", prima di fare CO con i miei amici, ne ho parlato proprio con mia mamma (all'ennesimo "quand'è che ti trovi una brava ragazza" non ho più retto, ormai sentivo l'urgenza di aprirmi). O meglio ho provato a farlo: ho capito che la questione era delicata, che quella rivelazione rappresentava per lei l'ennesima 'anomalia' della sua vita, vedermi sposato con figli l'ennesimo sogno di vita "normale" che non si sarebbe realizzato. Ovviamente non mi ha respinto, ma nemmeno ha accettato del tutto ciò che le stavo dicendo: la risposta è più o meno stata questa: "Ma sei sicuro? Non hai atteggiamenti effemminati, magari è solo una fase". Non gliene faccio certo una colpa: batoste ne ha avute in effetti tante, anche se, ovviamente, avere un figlio gay non dovrebbe essere considerata una di queste: probabilmente ha solo bisogno di tempo, anche se per ora la questione è rimasta sospesa, non siamo più tornati sull'argomento.

Ovviamente non dico questo per scoraggiarti, ma solo per dirti che capisco quanto possa essere difficile dirlo a un genitore (soprattutto quando c'è anche di mezzo un problema di salute, come nel tuo caso). Sicuramente nel caso della tua famiglia sarà diverso, ma ti ripeto comunque anch'io il consiglio che ti hanno dato tutti gli altri: comincia a parlarne con gli amici, e innanzitutto con quella tua amica di cui hai scritto: troverai sicuramente in loro più complicità, sostegno, comprensione, che è quello di cui credo tu abbia bisogno in questo momento. Poi, quando riterrai sia venuto il momento giusto, ci sarà tempo per parlarne anche in famiglia. Ovviamente anche tra gli amici, non devi dirlo per forza subito a tutti: tu sicuramente sai di quali persone ti puoi maggiormente fidare, quali sono quelle che non romperebbero mai l'amicizia solo per il fatto che sei gay. E se continuerai a sentire soffocante la realtà in cui vivi... beh considera la possibilità di trasferirti in un contesto diverso, più grande e aperto (un po' come sto cercando di fare io, che dalla provincia di Alessandria vorrei spostarmi a Genova). Può darsi che ci siano differenze tra nord e sud, ma la provincia resta pur sempre provincia, dappertutto.

Scusa se sono stato un po' lungo, ma ho voluto condividere con te la mia esperienza: quando ti sentirai pronto apriti, sicuramente non te ne pentirai!! Io come ti ho detto, vorrei solo averlo fatto prima!!

Un abbraccio, ciao!!

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Scusa se sono stato un po' lungo, ma ho voluto condividere con te la mia esperienza: quando ti sentirai pronto apriti, sicuramente non te ne pentirai!! Io come ti ho detto, vorrei solo averlo fatto prima!!

Un abbraccio, ciao!!

 

Non scusarti non occorre... ti ringrazio per aver condiviso con me la tua esperienza, ne sono lusingato. Ho letto bene tutti i commenti e non vi nascondo che in questa situazione sto molto scomodo... La mia sessualità la vivo benissimo ma forse avere la consapevolezza che la cosa possa nuocere, anche solo in parte, alle persone a me care mi frena e non poco. Sono consapevole che questa finzione avrà vita breve e non voglio continuare con una farsa.

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E' la solita questione:

ti faresti di questi problemi se tu fossi innamorato di una zingara?

Le diresti: "Scusami cara, il paesino è razzista e mia mamma ne soffrirebbe;

è molto meglio se mi trovo una brava ragazza bianca e italiana come me" ?

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  • 4 weeks later...
Icoldibarin

Un po' di consigli credo te ne abbiano già date altre persone, in particolare Shasa, quindi mi limito, seppur virtualmente a farti i miei migliori auguri per la difficile situazione in cui ti trovi. Un forte abbraccio.

 

@Almadel: Non non è la stessa cosa, perché da ciò che si evince l'autore non è impegnato sentimentalmente con nessuno e non deve rendere conto a nessuno se non a sé stesso della scelta che farà. Ora la scelta è solo fra la sua serenità di poter vivere alla luce del sole ed il miraggio di una falsa serenità da garantire per sé e la propria famiglia. Qua mi trovo pienamente d'accordo che l'amore che ti lega alle persone che ami non deve giustificare la tua segregazione, per tuo ed il loro bene.

 

P.S. Solo una cosa: visto che ritieni i tuoi familiari in grado di capirti, inizia a parlarne con loro, poi il quartiere può aspettare, a meno che i muri abbiano le così dette orecchie.

P.P.S. Se vieni allo scoperto la gente non ha più materiale su cui mormorare...

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gaiovalerio

Ho letto le tue parole d'un fiato e mi riconosco in moltissime cose...purtroppo però non posso aiutarti, perché in fondo vivo la tua stessa situazione. Vivo anch'io in un contesto in cui l'omosessualità è una vergogna, una colpa. Il mio caso è tanto più grave perché ho quasi 36 anni e sento che la vita mi stia sfuggendo di mano, ma, sebbene io lo desideri, non riesco a liberarmi, ad urlare il mio modo di essere agli altri e soprattutto alla mia famiglia: so già che non l'accetterebbero e per il momento non mi sento di rinunciare a loro. Il dramma di noi persone omosessuali non dichiararte è questo: pur di mantenere l'affetto delle persone che amiamo rinunciamo alla nostra libertà. Mi chiedo perché non dovremmo avere anche noi diritto alla felicità!

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P.S. Solo una cosa: visto che ritieni i tuoi familiari in grado di capirti, inizia a parlarne con loro, poi il quartiere può aspettare, a meno che i muri abbiano le così dette orecchie.

P.P.S. Se vieni allo scoperto la gente non ha più materiale su cui mormorare...

 

 

Purtroppo i muri di orecchie ne hanno ed anche troppe, credimi che la gente mormorerebbe ogni qualvolta mi vedesse per strada... ed il peggio è che di una notizia, magari nemmeno fondata, ne fanno una storia degna di Hollywood. Per farti capire meglio ti racconto un episodio:

un ragazzino del mio paese di 16-17 anni porta a casa con se un compagno di scuola (di Palermo, quindi sconosciuto al paese e palesemente omosessuale) ma con il solo scopo di studiare in vista di un compito, passano il fine settimana insieme e ovviamente lo porta in giro per fargli vedere il nostro bel paese pettegolo. Solo dopo una settimana non si parlava di altro cito: "hai saputo di A_____ adesso è gay, sta insieme al suo amico "frocio" e vanno in giro per locali a fare cose indescrivibili..." (non riporto il racconto per intero perché fa rabbrividire), la notizia è arrivata ai genitori (che ovviamente, ascoltati i dettagli scabrosi e palesemente inventati dal paese intero, non hanno creduto al figlio perché ritenuto incosciente e volubile) questo povero ragazzo adesso si vede in giro sempre meno...

 

 

Per quanto mi riguarda non è mia intenzione continuare a nascondermi, valuterò bene a chi dirlo e la mia famiglia ne sarà al corrente per prima. Chissà se poi potrete anche leggerlo qui ;)

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Icoldibarin

Non so come la vedi tu ma capire un familiare e poi spettegolarci sopra mi sembrano due cose abbastanza incompatibili.

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