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Non vi viene mai da pensare che non succederà mai?


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Non vi viene mai da pensare, di fronte al fatto che non avete mai avuto relazioni, o relazioni significative, o che ne avete avute ma sono finite, che non vi succederà mai di avere una relazione, o che non vi succederà mai più?

Che questo sia un dato di fatto ineludibile, qualunque cosa succeda; una realtà di cui prendere atto?

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Sì, può capitare di pensarlo. In fondo nella vita non bisognerebbe dare nulla per scontato.

Certi pensieri, però, rimandano alla paura più o meno fondata di restare soli o di non essere in grado di "reggere" come si deve una relazione. Stare in coppia è un desiderio, un sogno, un'aspirazione, mai un obbligo, nè uno status symbol.

Lasciamoci andare ad un sano ottimismo, però ;) Preferisco pensare a quando vivrò la prossima storia, tu no?

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Non mi è mai successo, con le relazioni almeno...

 

A volte mi capita pensando all'aragosta:

adoro i crostacei e a 32 anni non ne ho mai mangiata una;

forse non mi capiterà mai...

Mi capita anche col Brunello di Montalcino:

l'ho bevuto, ma chi può dire se mi ricapiterà?

 

Rispetto alla gastronomia, però;

questo genere di atteggiamento è molto controproducente.

Nessuno si innamora volentieri dei disperati o dei depressi:

tutti vogliamo qualcuno più ottimista e più stabile di noi.

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Non mi è mai successo, con le relazioni almeno...

 

A volte mi capita pensando all'aragosta:

adoro i crostacei e a 32 anni non ne ho mai mangiata una;

forse non mi capiterà mai...

Mi capita anche col Brunello di Montalcino:

l'ho bevuto, ma chi può dire se mi ricapiterà?

 

E' ovvio che non è la stessa cosa.

Se voglio mangiare un'aragosta, vado in un ristorante che la cucina e la ordina.

Se voglio bere il Brunello di Montalcino, mi basta andare a comprarne una bottiglia.

Dipende solo dalla mia volontà e dai miei mezzi. Non ho bisogno che l'aragosta acconsenta ad essere mangiata da me, o che la bottiglia di Brunello di Montalcino mi approvi come bevitore.

 

Nessuno si innamora volentieri dei disperati o dei depressi: tutti vogliamo qualcuno più ottimista e più stabile di noi.

 

Se fosse così, nessuno che fosse disperato o depresso dovrebbe mai avere relazioni, e nessuno che fosse ottimista e stabile non dovrebbe averne.

Ma, com'è noto, le cose non stanno così.

E l'"ottimismo" o la "stabilità" si possono anche perdere per strada.

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Se il tuo umore dipende da una relazione stabile,

allora ti assicuro non c'è nulla da fare.

 

1)Se sei depresso nessuno ti vorrà;

2)se si accorgono che andrai in depressione se ti mollano

la relazione finirà comunque malamente;

3)se sei un depresso cronico (depresso anche mentre sei accoppiato)

renderai la vita della persona che ami un inferno

e un gran sollievo per lei riuscire a mollarti.

 

Per questo si consiglia di essere "single felici"

a coloro che vorrebbero avere una relazione.

 

Io quando sono single (quasi mai)

spero sempre che la situazione duri il più a lungo possibile:

più avventure sessuali, più libertà, più amicizie da coltivare.

E quando succede che io mi innamori,

l'altro pensa: "Ehi, allora io sono davvero speciale"

e non "Oddio, questo qui pur di non restare da solo ora si incolla a me..."

 

Lo stesso vale per il procedere di una relazione;

voglio che il mio ragazzo sappia che io non lo lascio

perché "poi se sta da solo si ammazza"

preferisco pensi che io non lo lascio

"perché nonostante si scoperebbe il mondo, preferisce me"

 

Forse c'è un fondo di masochismo nella tendenza delle persone

a innamorarsi sempre di chi sembra non avere bisogno di loro;

forse invece è un espediente per difendersi dal masochismo

la tendenza a non innamorarsi di chi esprime malessere.

 

Se sei malinconico per la solitudine, quando conosci un nuovo ragazzo;

ti consiglio vivamente di fingere di stare bene.

Io in genere racconto tutti i miei problemi e le mie paturnie

all'incirca dopo con un anno che sono stabilmente fidanzato;

mentre i depressi te lo raccontano dopo 5 minuti di frequentazione,

per poi stupirsi se non hanno un secondo appuntamento...

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Infatti io lo nascondo. Finché posso.

Confesso però che al momento la mia paura è diversa. La mia paura è che le relazioni non siano quello che pensavo che fossero, che quel sentimento sia solo un inganno, per tutti. E io sia dunque destinato all'infelicità, perché sono fra i pochi che se ne accorgono...

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Infatti io lo nascondo. Finché posso.

Confesso però che al momento la mia paura è diversa. La mia paura è che le relazioni non siano quello che pensavo che fossero, che quel sentimento sia solo un inganno, per tutti. E io sia dunque destinato all'infelicità, perché sono fra i pochi che se ne accorgono...

 

Infatti era a questo che pensavo quando parlavo di "relazioni significative".

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mah io penso che ci succedono o ci possono succedere tante cose che noi non ci saremmo mai aspettati quindi francamente, anche se può sembrar banale, è vero che non si deve mai dare nulla x scontato.

cmq io sono sempre stata abbastanza consapevole delle mie difficoltà relazionali e francamente a volte penso che restaerò single ma questo, almeno x ora, non mi spaventa. Magari un domani mi spaventerà....

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Christopher

Parlo da persona molto diffidente nelle relazioni ma se continuo ad avere questo atteggiamento e tu continui a pensarla come hai scritto beh non facciamo altro che allontanare le persone, e tra queste anche le persone con la P :) hai tutta la vita davanti e credo che ognuno di noi meriti prima o poi di trovare la felicità con qualcuno e questo avverrà sicuramente.

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Scusate: la domanda di questa discussione non è "cosa bisogna fare per avere una relazione". Lo sappiamo tutti che nessuno vuole mettersi con gente tetra e depressa etc. etc.

 

(Per inciso, è sempre molto facile dire, a chi è stato, magari, solo più sfortunato, che dovrebbe fare questo e quello; senza contare che il destinatario di quelle raccomandazioni quelle cose potrebbe anche averle già fatte. Chi ha relazioni o ne ha avute, forse, farebbe meglio a considerarsi fortunato, piuttosto che "bravo"; e a ritenere chi non ne ha avute solo sfortunato, e non "incapace".)

 

La domanda è su cosa provate VOI, non su quel che dovrebbe fare chi, magari (ma non necessariamente) a differenza di voi, una relazione non ce l'ha. Siamo tutti bravi a dare buoni consigli agli altri.

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In alcuni momenti mi capita di pensarlo, sarà perché in questo periodo ho a che fare solo con checche represse che non si schiodano dalla loro "purezza" ahahaha ma devo appoggiare ciò che ha detto Almadel! prendendo con un'altra piega la vita, poi ci si guadagna! Gli altri percepiscono questa luce in te e cercano di accostarsi a te. Per una volta provare a passare dallo stato di uno che cerca consolazione a quello di uno che consola!

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Eh, ma se pensi sia solo questione di "fortuna"

è ovvio che ti venga da credere che difficilmente potrà ricapitarti.

Ne parli come se si trattasse di vincere al Lotto...

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penso che sia giusto cercare di essere single felici ma non tanto per trovare una relazione, quanto piuttosto perchè chi ha poche relazioni rischia di finire di vivere a metà in attesa o in mancanza di qualcosa che potrebbe anche non arrivare. poi vabbè, è positivo anche per trovare relazioni, ma fino ad un certo punto. a dire il vero conosco qualche ragazzo perennemente depresso che cambia fidanzato ogni qualche tempo, questo perchè ci sono delle persone con una mentalità da crocerossina che si vanno a cercare queste storie, non penso comunque che sia un rapporto sano.

io, ad esempio, non riverso i miei problemi quando conosco qualcuno, ma i motivi per cui "non ho la fila" sono altri: il primo è una mancanza di rete sociale gay che non sia geograficamente lontana e il banale fatto che non interesso agli altri.

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Almadel per alcune persone è come vincere al Lotto, si può esser sfortunati perché poco piacenti, persino brutti o perché devastati da problemi psicologici gravi e di vecchia data, perché abituati a riconoscersi in perenne difetto, perché da una solitudine imposta da un destino un poco avverso sempre costretti a ripartire, là dove per altre persone ricever amore invece è una possibilità da darsi per scontata, come la spesa al supermercato ogni santo giorno. Senza dubbio ne sei consapevole anche tu, tolto questo concordo con quanto hai scritto.

 

Ciao.

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D'accordo; ma suppongo che ciascuno di noi abbia

una lista mentale di amici sempre single e di coppie felici, no?

Nella mia lista mentale io ci vedo sempre una "questione di carattere".

 

E' vero: se sei bello come un Adamo nell'Eden

avrai la fila di spasimanti; ma col carattere di Sgarbi

non ti terrai un fidanzato neanche per una settimana.

 

La "sfortuna" la vedo in quella che Coeranos chiama

la "mancanza di una rete sociale gay".

Noi non siamo animali da vita di provincia.

E' impossibile credere di potersi fidanzare

a Santa Maria Bubbolina, frequentando il bar del paese

e chattando con degli stupendi ragazzi australiani...

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che non vi succederà mai più?

 

 

un po' ci ho pensato

poi sono finito con il convivere

 

il problema è che la propria felicità non può, tassativamente e in nessun caso, a nessuna latitudine terrana, dipendere da un'altra persona. è bello avere qualcuno a fianco, qualcuno cui volere bene e che ci ricambia, ma dev'essere opzionale al nostro successo, non propedeutico. ci sono tanti personaggi (chiamiamoli di spicco, così sono conosciuti) che sono arrivati single a 40-50 anni pur avendo carriere di rispetto: l'importante è la cura della propria persona, il rispetto per il proprio corpo e un minimo di savoir faire. non c'è bisogno di essere tutti george clooney in età avanzata... basta saper vivere in mezzo gli altri. perché se si è di successo, o anche semplicemente soddisfatti di sé stessi, gli altri se ne accorgono. non tutti, perché l'anima gemella è una, non tante, perciò capiterà che su 100 persone forse solo 1 si accorgerà di noi. ma non è il numero che conta, visto che parliamo di amore.

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D'accordo; ma suppongo che ciascuno di noi abbia

una lista mentale di amici sempre single e di coppie felici, no?

Le coppie felici che vedo io, etero o gay che siano, non mi sembrano mai veramente felici. Ci vedo sempre tanta ipocrisia, tanti tradimenti nascosti e via dicendo. Non ci credo più molto... Personalmente mi piacerebbe forse avere un fidanzato a settimana, o almeno all'anno. Una frequenza sufficiente da non sentirmi solo e da ridurre il rischio ipocrisia. Disgraziatamente non sono il tipo :)
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ci sono tanti personaggi (chiamiamoli di spicco, così sono conosciuti) che sono arrivati single a 40-50 anni pur avendo carriere di rispetto

 

Sia chiaro che la mia è una digressione.

Ma tu dove li vedi tutti questi personaggi sempre single a 40-50 anni?

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Uff!! oramai sta quasi per diventare una certezza <_<

 

Il blocco dell'incontro mi sta praticamente impedendo di vivere un sentimento, bello o brutto che sia

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Come molti hanno gia puntualizzato alla fine una relazione è un qualcosa in più per la persona, la quale deve realizzarsi da sé. Capisco la malinconia della solitudine e il chiedersi se si rimarrà sempre soli, ma l'affano a cercarsi un qualcuno in maniera disperata è alquanto controproducente. Uno poi deve imparare a vivere da solo, a autobastarsi insomma, anche perché così apprezzerà molto di più l'incontro con un'altro. Comunque nel mio caso è raro che mi capita di pensare di rimanere solo a vita, anche perchè mi cerco sempre (tra amici e compagni) qualcuno con cui condividere un pò di tempo. Poi ovviamente più si è positivi meglio le cose vanno....

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A me è capitato di pensarlo per molti anni, ho iniziato tardino. E, quando ero sola, vi assicuro che tutti quei discorsi sul "bastarsi", "essere felici da soli", non servivano a nulla. Sono cose che si possono pensare dopo, quando sai che, se vuoi, puoi avere una relazione, sai che non sei tarato a vita ma è solo questione di tempo; allora puoi anche accettare la solitudine, perché non la vedi come un dramma esistenziale ma una situazione transitoria (o magari anche scelta di proposito, se ami le avventure).

Ma quando sei single e non vorresti esserlo, il problema non è solo il mero fatto di stare da soli... è la paura di non trovare mai o quasi, di avere qualcosa di sbagliato. Ed è quello che ti uccide.

 

Poi beh, il mio è un punto di vista di donna, vedo che qui siete in maggioranza maschietti...

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ok ma che vuol dire "non voler essere single" ?

così poni automaticamente la questione del "la mia felicità è legata allo stare con qualcuno" il che è, sempre automaticamente, sbagliato.

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Ma quando sei single e non vorresti esserlo, il problema non è solo il mero fatto di stare da soli... è la paura di non trovare mai o quasi, di avere qualcosa di sbagliato. Ed è quello che ti uccide.

 

Sono assolutamente d'accordo con quanto dici. A volte mi viene la paura che il fatto di non avere una relzione possa dispenda dall'avere o fare sbagliato e di non riuscire ad accorgermene.

 

Raramente invece penso che la condizione di essere single possa essere un fatto ineludibile o una realtà delle cose da accettare a testa bassa.

Che tristezza sarebbe!

Io penso che trovare la persona giusta sia un po' una "vittoria al lotto" e un po' questione di impegno, non ci si può disperare della solitudine, ma non agire per migliorare la situazione e dare la colpa al mondo..

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ok ma che vuol dire "non voler essere single" ?

così poni automaticamente la questione del "la mia felicità è legata allo stare con qualcuno" il che è, sempre automaticamente, sbagliato.

Non sono d'accordo. Si può fare tanta filosofia buddhista, ma di norma la felicità è legata anche all'aver conseguito una situazione abbastanza soddisfacente su un certo numero di piani. Un lavoro decente, un partner, degli amici. Si tratta di aspirazioni perfettamente legittime che non vanno sminuite. Poi c'è chi sente di più o di meno certe necessità, ma vanno tenute comunque in conto.
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lungi da me fare spaccio di filosofie non mie, le lascio ai più pazienti e credenti di me. ma da moderatore di questa sezione, in anni e anni, mi pare di aver capito che i più cerchino un partner spesso senza nemmeno sapere perché, spesso senza nemmeno che sia il completamento della propria felicità ma solo l'inizio del tassello. un conto è voler chiudere il cerchio - lavoro amici famiglia & partner - un conto è farne il centro del proprio mondo, come potrai accorgerti anche tu scorrendo le pagine di questa board.

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lungi da me fare spaccio di filosofie non mie, le lascio ai più pazienti e credenti di me. ma da moderatore di questa sezione, in anni e anni, mi pare di aver capito che i più cerchino un partner spesso senza nemmeno sapere perché, spesso senza nemmeno che sia il completamento della propria felicità ma solo l'inizio del tassello. un conto è voler chiudere il cerchio - lavoro amici famiglia & partner - un conto è farne il centro del proprio mondo, come potrai accorgerti anche tu scorrendo le pagine di questa board.

 

Secondo me si sta andando fuori tema, ma vedo che il tema ritorna.

Tanto per cominciare, ognuno ha le sue esigenze. L'isolamento affettivo (perché questo è ciò che significa "non avere partner") alcune persone possono reggerlo meglio, o anche bene; ma altre no. C'è chi si sente frustrato perché non può permettersi l'auto di lusso e chi di queste cose se ne frega. Allo stesso modo, c'è chi ritiene che avere un partner sia una parte importante della propria realizzazione, e chi, più o meno, se ne frega. E' anche, e soprattutto, una questione di priorità e di sensibilità; l'autosufficienza non c'entra niente. Tizio può essere perfettamente autosufficiente in tutti gli altri ambiti della propria vita e, allo stesso modo, ritenere che la mancanza di un/a partner amputi la sua stessa vita di una dimensione importante, persino essenziale; allo stesso modo in cui una persona invalida può essere autosufficiente eppure, allo stesso modo, ritenere che le manchi qualcosa che agli altri è concesso.

E vengo a un'altra considerazione, anche questa a margine.

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D'accordo; ma suppongo che ciascuno di noi abbia

una lista mentale di amici sempre single e di coppie felici, no?

Nella mia lista mentale io ci vedo sempre una "questione di carattere".

 

E' vero: se sei bello come un Adamo nell'Eden

avrai la fila di spasimanti; ma col carattere di Sgarbi

non ti terrai un fidanzato neanche per una settimana.

 

Se è per questo Hitler è stato amato, eppure era una persona orrenda.

Scelgo quest'affermazione di Almadel perché mi sembra la più rappresentativa di una serie di affermazioni simili, fatte da lui e da altri.

Tanto per cominciare: potete dire che i single inveterati che conoscete siano, invariabilmente, persone peggiori, da tutti i punti di vista, di coloro che single non sono o non sono stati? Che siano tendenzialmente meno attraenti, meno simpatici, meno intelligenti, meno colti, meno gradevoli, meno affidabili, meno interessanti? Se devo guardarmi intorno, direi di no; o, comunque, non necessariamente. Alcune persone rientrano effettivamente in questa categoria, ma non tutti, e forse neanche la maggior parte. Del resto, se non fosse così se ne dovrebbe concludere che, sostanzialmente, chi è solo se lo merita (il che, per inciso, è sostanzialmente quel che pensano molti di coloro che sono accoppiati). Per quanto mi riguarda, la caratteristica che li accomuna è soprattutto un'incapacità di capire le regole del gioco, che è cosa ben diversa. Ci sono quelli che, buttati in acqua, imparano subito, istintivamente, a nuotare, e quelli che, invece, hanno paura o ai quali, semplicemente, nuotare non viene istintivo. Chi impara a nuotare per istinto non capisce che si abbia paura dell'acqua, ma questo non significa che si possa liquidare semplicisticamente la paura dell'acqua come un'assurdità. La paura, o lo sconforto, sono reali per chi li prova, indipendentemente da cosa possa pensare chi non conosce queste sensazioni.

 

Si trascura un altro elemento: certi problemi diventano ingombranti quando si trasformano in nodi irrisolti e irresolubili. Sempronia potrebbe essere stata una ragazza assolutamente come le altre a vent'anni, una non ossessionata dal problema di trovare dei partner, e diventarlo nel constatare che questo non succede, senza che sia un motivo evidente. Ultimamente, ho un amico che ha seri problemi di salute: tutte le nostre conversazioni ruotano in gran parte attorno a quello, ma posso dire che è ossessionato senza motivo? Ovviamente no: non si parla mica di un'unghia incarnita? Un altro mio amico fa l'operaio e, ultimamente, ha problemi economici sempre più pressanti: posso stupirmi che, quando gli chiedo come sta, la discussione presto scivoli su quel tema? No: perché, al suo posto, anche per me sarebbe una continua preoccupazione.

 

Quindi inviterei ad essere meno liquidatori, perché non è affatto detto che chi è stato più fortunato sarebbe stato altrettanto capace di essere artefice della propria fortuna a ruoli rovesciati.

 

A me comunque interessa sapere se si tratta di uno stato d'animo diffuso oppure no. Le prognosi le lascio ad altri.

 

 

PS Non ho fatto in tempo a fondere quest'intervento con il precedente.

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come ti capisco!

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