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Un po di riflessione!


Lunaville

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Lunaville

Ciao a tutti.

 

Il mio coming out, con amici, insegnanti ecc....è stato abbastanza spontaneo, ovvero nel momento in cui mi chiedevano la tipica frase che tutti abbiamo subito "ma la fidanzatina?" io rispondevo, forse un po non capendo le difficoltà nell'accettare la cosa, "oh si, sono fidanzato con un ragazzo da qualche settimana" ovvio che le reazioni sono state le più disparate, ma nel più dei casi si è concluso con un radicale cambiamento nei confronti delle persone omosessuali, o come è successo con la mia professoressa di latino "sei molto più uomo tu a non avere paura di mostrare chi sei, che molti che si definiscono tali"

Effettivamente per me il coming out non è stato un problema, e mi sorprendevo, forse stupidamente, quando sentivo amici che per una questione o un'altra soffrivano il loro vivere la propia sessualità.

Non ho mai accettato il fatto che un genitore ripudiasse il proprio figlio, forse si è perso il valore di cos'è un figlio? Sinceramente mi rattristisco quando sento questo genere di storie, non ne capisco veramente il motivo. Perchè dare la vita ad  un figlio, se non sono capaci di sopportare le sofferenze che puà portare? (diciamocelo, chi non accetta un figlio omosessuale, soffre e anche fin troppo, anche se molti cercano di mascherarlo con la rabbia)

Sinceramente non lo comprendo.....un'altra cosa che non comprendo è perchè agli etero è concesso di fare coming out ogni santo secondo della loro vita, e invece gli omosessuali devono farsi problemi su problemi per dire che gli piace una persona del loro stesso sesso.

Questo dubbio mi è uscito qualche mese fa, quando uscendo con degli amici sentivo frasi riferite a me che mi dicevano "Michia quella è proprio una bella gnocca" forse penso troppo in alcune situazioni, ma questa è la tipica frase da vent'enne che inevitabilmente rimanda al discorso coming out, a pensarci in quel momento il mio amico esprimeva il fatto che a lui piacevano le donne, o comunque come preferisco pensarla io, gli piaceva quella donna. Gli altri ovviamente continuavano a fare complimenti sulla ragazza, e io partecipavo alla discussione dicendo "ma sì solo perchè ha il seno grosso" o cose del genere. Quando giungeva il mio momento in cui guardavo un bel ragazzo sorprendentemente è uscita una discussione e si sono anche arrabbiati dicendomi "ale ma fai qualche osservazione sui ragazzi che vorresti sbattere, NOI LO FACCIAMO SEMPRE CON LE RAGAZZE ANCHE QUANDO CI SEI TU" poi vabbè mi sono preso il loro cazziatone, perchè effettivamente hanno ragione. Da questo episodio, è nata la mia riflessione, così ho cercato di giorno in giorno capire quante volte gli etero fanno coming put, ed è veramente assurdo, ogni qualche secondo un etero fa coming out, facendo apprezzamenti sulle ragazze, parlando della propria ragazza, facendosi complimenti del tipo "con sto pantalone mi evidenziano il pacco, almeno le ragazze lo vedono" ecc....

Addirittura in televisione, nelle radio e in molti altri mezzi di comunicazione, sembra che sia FONDAMENTALE fare coming out, specialmente per gli eterosessuali, e infatti poi ho pensato, ma cosa succede a chi non fa coming out con amici ecc....sulla propria eterosessualità? Quante volte vi è capitato di conoscere un ragazzo/a e non avete mai sentito fare un complimento o un affermazione che facesse intuire i suoi gusti sessuali, e abbiamo subito pensato.....è GAY?

 

Forse è a causa della società eterocentrica chemolti ragazzi soffrono per la propria situazione, la paura che ci creiamo da soli, forse....non so nemmeno io perchè questa netta divisione...

 

so solo che "La paura....genera altra paura..."  :lol:

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Guest piccinoio

Quante volte vi è capitato di conoscere un ragazzo/a e non avete mai sentito fare un complimento o un affermazione che facesse intuire i suoi gusti sessuali, e abbiamo subito pensato.....è GAY?

 

a me mai... succede sempre il contrario  :lol:

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Mother Fucker

Be capisco il tuo discorso.

Mi succede spesso che con i miei amici che sanno di me,tutti etero,sentire commenti su ragazze.

Per loro è un'abitudine e alle volte senza farci caso mi chiedono anche cosa ne penso io.

Io invece non lo faccio mai,sono un pò più chiuso su queste cose,anche se qualche volta è capitato.

E di solito anche io penso che un ragazzo sia gay se non fa mai o quasi mai commenti su ragazze,perchè tutti li fanno.

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il mio solito amico piuttosto gretto una volta ha detto"gli etero parlano tanto del sesso perché non lo fanno mai, i gay non ne parlano perché lo fanno sempre"  :lol:

in realtà credo che sia una questione di abitudine, siamo abituati fin da piccoli a vedere gli uomini che commentano le donne ed esternano il sesso che ci fanno insieme o quello che vorrebbero farci (e credo che lo stesso sia successo ai nostri padri, e ai padri dei loro padri, e così via), mentre tutto quello che riguarda la gayezza viene taciuto o comunque "bisbigliato"...

 

per inciso, io che sono fine come una palata di concime su un lenzuolo di broccato, commento tranquillamente la bellezza di quelli che passano o i "colpi" che gli darei sia con gli amici che col mio ragazzo, ma sono l'eccezione che conferma la regola  :lol:

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Hinzelmann

Veramente di sesso ne parlano molto anche i gay,

solo che ne parlano tra di loro e non con gli etero.

I motivi sono facilmente intuibili...

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a volte mi escono dei commenti

e spesso non mi trattengo dal dirli ad alta voce anche quando cammino da solo

questo crea una doppia preoccupazione nell'ignoto passante  :lol:

perchè parlo da solo e perchè dico cose assolutamente sconvenienti  :lol:

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Guest JackSkellington

per inciso, io che sono fine come una palata di concime su un lenzuolo di broccato, commento tranquillamente la bellezza di quelli che passano o i "colpi" che gli darei sia con gli amici che col mio ragazzo, ma sono l'eccezione che conferma la regola  :lol:

 

Idem...all'inizio magari le mie amiche mi dicevano "ma Michele cosa dici?!" ora invece addirittura sono loro che mi fanno notare i bonazzi che passano, e ormai basta uno sguardo per capirci e iniziare a ridere... Ecco magari se sono con persone che conosco poco, o che intuisco essere omofobe un po' mi limito, ma non troppo, io sono così, sono gay e se agli altri non va bene possono andare a buttarsi nel pozzo!

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acunamatata

io mi soffermo al primo post. Lunaville, posso dirti che sei veramente un grande.

Nella mia vita ho sempre avuto timore nel dire a volte le cose come stanno veramene in particolare magari quando non si è certi o non si capiscono. Tu hai affrontato la cosa direttamente. Rispondere alla domanda della fidanzata, è sempre un verò "incubo" e la tua invece è una risposta di contropiede che mette veramente una persona che magari non proprio ti conosce o immagina la tua situazione sentimentale in difficolta, tipo un insegnante come tu racconti.

Anche gli altri argomenti che tratti sono veramente uno spaccato della vita comune. Quante volte stando insieme ad altri ragazzi/colleghi il discorso non è niente altro che, guarda quella, guarda quell'altra...

 

grazie per il tuo post, mi ha lasciato pensare molto.

 

acuna.

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TheOtherSide

Lunaville, posso dirti che sei veramente un grande.

 

Quotissimo! Complimenti.

E devo dire che anche i tuoi amici si sono mostrati assolutamente intelligenti e all'altezza della situazione, addirittura invitandoti a fare apprezzamenti su altri ragazzi non facendoti sentire "diverso", non è una cosa scontata e usuale.

 

 

Condivido anche la tua osservazione circa i genitori, effettivamente anche per me è un mistero come un genitore possa arrivare a ripudiare un figlio per la sua natura (non scelta) sessuale. Mah!

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Trovo che la tua sia un'ottima riflessione e che possa aprire gli occhi a molti.

 

Ci sono ancora troppi gay che credono alla favoletta, raccontataci dagli etero, che essere gay va bene ma perche' dobbiamo raccontare i nostri fatti pubblici a tutti?

Detta anche la famosa teoria del "tra le tue quattro mura puoi fare quello che ti pare" o "con chi vado a letto non e' affare di nessuno".

 

Il mondo e' pieno di gay che non si rendono conto che gli etero dicono con chi vanno a letto ogni secondo della loro vita, e non si sognerebbero mai di non farlo, o di dire che e' una cosa loro privata.

Lo sentono, giustamente, come un loro diritto: siamo noi che facciamo il loro gioco non facendo altrettanto.

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