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lo Psicologo


white

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siete mai andati da uno psicologo? in linea generale per che disturbi avete preso questa decisione? come vi siete trovati? tutti gli psicologi sono provati o magari ne esitono di "pubblici"?

grazie  :rotfl:

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allora....

 

i miei mi hanno "spedito" dalla psicologa appena dopo il mio CO, loro pensavano che mi potesse aiutare a capire che la mia omosessualità fosse solo una fase, dopo quasi un anno di sedute, la mia psicologa mi dice che il vero problema era il mio rapporto con la mia mamma e non di certo il fatto che sono lesbica (come se non lo sapessi già....). in ogni caso, sono seguite sedute con tutta la famiglia, terminate nell'esatto momento nel quale la psicologa ha detto a mia mamma che, se non accettava il fatto che sono lesbica, il problema è solo il suo....(la mia mamma ha detto che la psicologa era un'incompetente.... :rotfl:)......

 

 

comunque, andare dalla psicologa mi è servito moltissimo, per capire che, non posso far mio un problema che è di un'altra persona, e che se non è l'altra persona a tentare di risolverlo, io non posso farci nulla e non posso sentirmi in colpa, se non riesco ad aiutarla...

 

comunque, da quello che so io, ci sono anche alcuni psicologi che offrono aiuto in strutture pubbliche... controlla nel consultorio del tuo comune...

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Ciao White,

esistono eccome psicologi pubblici: in primisi quelli di ASL e consultori, poi quelli legati ad associazioni e cose varie. Pensa che anche il mio liceo aveva uno sportello di assistenza psicologica.

 

Io non ci sono mai andata, ma comunque non hai necessariamente bisogno di un "disturbo" per farlo. A me piacerebbe anche adesso, tanto per parlare in libertà con qualcuno che non ti giudichi e che sarà poi in grado di offrirti un punto di vista disinteressato e costruttivo.

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Io sono stato da una psicologa di una ASL, ci andai perché all'epoca (primo superiore) avevo paura di alcuni bulli in classe mia e non riuscivo ad andare a scuola. Andarci mi ha fatto bene e non solo per il fatto specifico.

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E' un anno e mezzo che sono in terapia.

Non mi trovo benissimissimo con la mia psicologa, considerando che alla fine sono andata da lei per indagare sulla mia identità di genere, però pare che non ne capisca un granchè dell'argomento. Comunque, mi ha molto aiutato su altre cose, anche se ho ancora tutt'ora diversi problemi irrisolti.

Penso che quando avrò finito con lei, o comunque migliorato la situazione, mi rivolgerò a altri psicologi/psichiatri per avere il certificato di DIG (disturbo dell'identità di genere, o disforia dell'identità di genere).

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Ho iniziato una terapia circa tre anni fa perché ero arrivato a un punto di rottura. È difficile spiegare esattamente cosa mi fosse successo, ma semplificando molto potrei dire che si erano accumulate così tante frustrazioni, insicurezze, pressioni, etc. da farmi andare in tilt. Per 30 anni ho vissuto senza sintomi apparenti, poi nel giro di circa sei mesi ho iniziato a non stare bene, né moralmente né fisicamente: ho iniziato a somatizzare (sono stato a casa in malattia per settimane) e alla fine ero talmente in ansia per la mia salute da avere la testa completamente ingombra solo da quello, tanto che non facevo altro che leggere in giro per Internet siti di medicina e far visita al mio medico. Poi mi sono detto che non ce la facevo più e che qualcosa dovevo pur fare, come quando sei da qualche parte e non ti senti bene: cerchi di resistere, ma quando stai proprio male cedi e dici: “OK, non ce la faccio, vado a casa”.

 

Ho chiesto aiuto al mio medico di famiglia (ma non credo proprio sia necessario) il quale mi ha fatto l’impegnativa per una visita psichiatrica, dicendomi: “Non le venga in mente di pensare che sia una cosa solo per i matti, è la prassi”.  Con quella ho prenotato una visita in un poliambulatorio tranquillissimo (insomma, non bisogna affatto immaginarsi manicomi, sbarre e via dicendo) e ho fatto alcuni colloqui con una psichiatra gentilissima che mi ha trattato come una mamma e mi è stata già lei di grande aiuto. Dopodiché, in base alla sua esperienza mi ha mandato dal terapeuta che secondo lei era più adatto a me, e da lì è iniziato tutto.

 

Prima ho fatto per un anno una seduta alla settimana, di circa 45-50 minuti, quasi gratuitamente in una struttura pubblica (ticket da 70 euro ogni 8 sedute), poi quando ho esaurito le sedute fornite dal servizio sanitario regionale ho continuato privatamente nello studio dello stesso terapeuta.

 

Devo dire che è stata una scoperta che mi ha cambiato la vita. Col mio terapeuta mi trovo benissimo, si è instaurato un bellissimo rapporto, ormai ci capiamo al volo e mi aiuta tantissimo, non solo per il motivo per cui inizialmente chiesi aiuto. Potrei dire (esagerando un po') che mi abbia aperto gli occhi sul mondo. Credo che il segreto di questo successo stia proprio nell’essermi rivolto a una struttura pubblica, dove qualcuno ha fatto da filtro e mi ha indirizzato dalla persona più adatta ai miei bisogni. È un’esperienza che consiglio a tutti.

 

All’inizio avevo paura di tante cose, tra l’altro anche che volesse tentare di curare la mia omosessualità, invece macché: fa discorsi più militanti lui di me (ed è etero)! :rotfl: Temevo anche che fosse una persona anziana, con uno studio buio, il lettino tipo Freud, e mi facesse domande imbarazzanti, invece nulla di tutto questo: comode poltroncine uno di fronte all’altro, atmosfera rilassatissima e il terapeuta ha pochi anni più di me.

 

Insomma, se avete dubbi: andateci! :rotfl:

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Guest macavity

io andai dalla psicologa della scuola quando avevo ancora molti dubbi sulla mia sessualità, fu una mia scelta ( i miei l'hanno saputo dopo che ho fatto il mi CO con loro) e devo dire che mi ha aiutato moltissimo. avevo bisogno di parlare con un altro essere umano di quello che mi stava accadendo e avevo bisogno di setire un parere imparziale e privo di giudizi. sostanzialmente non mi diede la risposta che cercavo, e ne sono felice perchè a quel tempo avevo bisogno di tutto tranne che di essere influenzata. mi disse di aspettare e vedere e in effetti aveva ragione. in più, nelle veramente poche sedute che feci (il servizio finì alcuni mesi prima della fine della scuola) riuscì ad aiutarmi anche in altri miei problemi.

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beh.. io ci sono andato per 6 mesi... tutto è cominciato per una dieta... il mio dietologo disse che c'era bisogno del sostegno psicologico (che nessun altro dietolo mi aveva mai raccomandato prima...)... già dalla prima seduta, xò, prendemmo il discorso della mia omosessualità (io x l'imbarazzo e la vergogna le stavo facendo credere di essere asessuale... ahahahah)... mi sono trovato benissimo... è molto brava ed è stata lei a darmi il coraggio di fare i miei CO con i miei amici... inoltre non mi ha mai giudicato (anche perchè credo che non possa..) e ero sempre a mio agio con lei.. se ora mi sono accettato al 100% è solo grazie a lei... un bacio... :rotfl:

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A me dispiace sempre tanto quando leggo di ragazzi che fanno coming out e vengono mandati da psicologi da strapazzo che cercano di "curarli" :rotfl: col risultato che stanno peggio di prima. Quando l'ho raccontato al mio, che non immaginava l'esistenza di questo fenomeno, ho percepito che ci sia rimasto proprio male :rotfl:

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La disforia di genere (transessualismo) fa parte del manuale diagnostico dei disturbi psichiatrici, quindi per forza di cose ho avuto a che fare sia con psicologi che psichiatri.

 

Da un lato il percorso presso la maggior parte degli ospedali italiani, quello che prevede colloqui psicologici e psichiatrici, è obbligatorio per poter procedere, e dall'altro è consigliato un periodo di psicoterapia... per cui da brava positivista sicura di me, ho fatto le cose per bene e seguito sia l'iter sia psicoterapia.

 

Per quanto riguarda l'istituzione medica, anche se si tratta di un protocollo eccessivamente invasivo ed antiquato di due decenni, non c'è stato nessun problema: dopo aver affrontato le macchie di Roschach, il disegno della figura umana, e l'MMPI-2 (un test che copre l'intera sfera delle psicosi umane), ora ho la certezza certificata di non avere alcun disturbo psichiatrico oltre alla disforia di genere... qualcosa che non possono dire tutti! :rotfl:

 

Per quanto riguarda il mio percorso psicologico, la situazione è stata più complessa, ma non per il mio approccio: le mie letture sono limitate ai saggi di Freud e a qualcuno di Jung, ma coltivo un interesse sincero per l'analisi della psiche e di conseguenza avevo un'attitudine positiva e non refrattaria. Per diverse ragioni decisi di seguire psicoterapia presso un'associazione culturale convenzionata con degli specialisti che offrivano questo servizio. I primi tempi avevo un ottimo rapporto con il terapista... riflettevo per tempo sugli argomenti da trattare, e mi sono 'forzata' un'introspezione su aspetti della mia personalità su cui prima, considerandoli naturali della mia vita, non mi ero mai soffermata particolarmente; in questo senso è stato positivo decostruire molti dei meccanismi spontanei della mia mente e portarli ad un livello razionale, fosse solo anche per consapevolezza. Poi ho scoperto che il mio specialista passava informazioni personali sul mio conto ad altri membri dell'equipe (di cui non ero a conoscenza), ma soprattutto al presidente dell'associazione (che non è ne uno psicologo ne un medico), che in una gaffe ha rivelato informazioni di cui avevo parlato solo in terapia. La terapia si è conclusa il giorno stesso dell'ultima mia seduta, mai avvenuta, al posto della quale sono stata messa sotto torchio per un paio d'ore dal direttivo, che aveva tutta l'intenzione di dimostrarmi che non avrei avuto chance in caso di rivalsa legale; un'esperienza profondamente umiliante nell'ultimo ambiente dove avrei potuto percepire un rischio, dovendo essere teoricamente un contesto di difesa dei miei diritti.

 

Col senno di poi, mi sarei dovuta rivolgere ad una ASL. :rotfl:

 

E... Fratty, a quanto pare anche gli psicologi che hanno esperienza con persone con disforia di genere, in realtà non mostrano padronanza e consapevolezza dell'argomento; in tal senso mi sentivo più utile io alla loro ricerca medica, che loro alla mia crescita. Ritengo altresì che qualsiasi psicologo dotato di buone capacità analitiche sia in grado di affrontare competentemente queste tematiche come qualsiasi altra, senza aver bisogno di un background in materia. Alla psicologia moderna non a caso critico l'eccessivo affidamento alla statistica e alla sociologia che spesso soppiantano l'analisi vera e propria, unica caso per caso.

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abstractio86

Io sono andato da una psicoterapeuta quando ancora non accettavo la mia omosessualità..

Mi ha dato un grandissimo aiuto, mi ha fatto capire che non ero il solo a non accettarla all'inizio e mi ha detto di pormi come obiettivo quello di conoscere altri ragazzi gay come me.

 

Ho iniziato una terapia circa tre anni fa perché ero arrivato a un punto di rottura. È difficile spiegare esattamente cosa mi fosse successo, ma semplificando molto potrei dire che si erano accumulate così tante frustrazioni, insicurezze, pressioni, etc. da farmi andare in tilt. Per 30 anni ho vissuto senza sintomi apparenti, poi nel giro di circa sei mesi ho iniziato a non stare bene, né moralmente né fisicamente: ho iniziato a somatizzare (sono stato a casa in malattia per settimane) e alla fine ero talmente in ansia per la mia salute da avere la testa completamente ingombra solo da quello, tanto che non facevo altro che leggere in giro per Internet siti di medicina e far visita al mio medico. Poi mi sono detto che non ce la facevo più e che qualcosa dovevo pur fare, come quando sei da qualche parte e non ti senti bene: cerchi di resistere, ma quando stai proprio male cedi e dici: “OK, non ce la faccio, vado a casa”.

 

Capita anche a me, sono ansioso e parecchio ipocondriaco, ultimamente mi capita di somatizzare sintomi vari  :rotfl:

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io son stato dallo psicologo, non per mia decisione....

i miei mi ci hanno mandato per paura che assumessi droghe o perchissa quale motivo.

credo che se entri sano , esci con dei problemi.....

infine loro devono pur guadagnare in qualche modo, e se nn ti trovano qualcosa non ci torni per la 2,3,4 volta....

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Guest Lithium90

ci andai, il brutto è che, parlo del mio caso, ho dovuto dimostrare di non avere problemi seri mentali o altro, tanto loro pensanop alla fine quel che vogliono XD + cerchi di dimostrargli che stai bene + dicono che rifiuti il problema ecc.brutta roba XD

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Mike in the Breeze

Non ci sono mai andato, non ne ho mai sentito il bisogno.. Ma so di persone che ci sono andate perchè sennò scoppiavano.

Ci vorrei andare per mettere bene a fuoco la professione, dato che sarà la mia. Andrei da uno psicoterapeuta, più che da uno psicologo.

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Alla psicologia moderna non a caso critico l'eccessivo affidamento alla statistica e alla sociologia che spesso soppiantano l'analisi vera e propria, unica caso per caso.

 

QUOTO.

 

cmq sì ci sono psicologi pubblici, tipo quelli dei consultori, l'unico problema è che sono sempre pieni.

Alcuni sono molto bravi, altri secondo me sono meno sensibili. Io sono andata da due psicologhe, una del consultorio e una "privata" diciamo. Quella del consultorio sec. ma era più brava ma era sempre piena. Ci sono andata fino a 19 anni. Poi sono andata all'altra (a 20 anni) ma sinceramente non mi piaceva come lavorava, mi parlava di suo figlio, era lei che si sfogava e non aveva mai capito il mio reale problema. Poi un giorno le dissi che volevo cambiare corso di laurea e mi fece un cazziatone. Non so come si è permessa ma da quel giorno non l'ho più chiamata. Ah, il giorno in cui mi fece il cazziatone mi disse, tra l'altro, che suo figlio aveva aperto un bar e mi propose di andarci!! :D

 

 

Cmq nei successivi anni ho risolto molti miei problemi con la naturopatia e l'omeopatia, che secondo me vanno molto più a fondo della moderna psicologia e risolvono i problermi più dalla radice. L'anno scorso sono andata a una dottoressa che è sia psicoterapeuta che omeopata che naturopata e in pochi mesi mi ha fatto passare un brutto problema che avevo. Dubito che la psicologa che ho conosciuto a 20 anni mi avrebbe dato lo stesso risultato. Però non voglio generalizzare perchè in fondo gli psicologi non sono tutti uguali. conosco uno psicosessuologo che secondo me è bravissimo.

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credo che se entri sano , esci con dei problemi.....

infine loro devono pur guadagnare in qualche modo, e se nn ti trovano qualcosa non ci torni per la 2,3,4 volta....

 

Credo che questi siano due pregiudizi tuoi. Se sei sano, sei sano e rimani sano. Tra l'altro lo psicoterapeuta (e non lo psicologo, come giustamente distingue Mike) solitamamente non cura le malattie mentali, per quelle c'è la psichiatria che è una branca della medicina, bensì allevia e risolve i disturbi dell'umore. Se vuoi, puoi vederlo come una specie di allenatore per la psiche. Facendo un paragone, se non riesci a correre per 20 chilometri di seguito perché ti manca il fiato, non ti dirò che hai un enfisema, ma solo che probabilmente sei giù di allenamento (e fare un po' di allenamento fatto bene non guasta mai).

 

Quanto al suo guadagno, è un discorso che si può applicare a qualunque professione in cui ci sia un rapporto continuato tra cliente e fornitore. Allora anche il barbiere ti taglia meno i capelli così ci torni più spesso, il dentista ti ottura male le carie così si aprono prima, il sarto ti cuce i vestiti col filo sottile così si scuciono più in fretta, etc.

 

È una questione di onestà, come per tutte le cose. E comunque nessuno ti obbliga a continuare la terapia se non ti piace o se è incapace (così come nessuno ti obbliga ad andare dallo stesso barbiere). Non è forse che tu hai poca fiducia negli psicoterapeuti? (Non è una domanda polemica, me lo chiedo veramente)

 

Alla base di tutto comunque bisogna sentirne il bisogno, credo. Se tu non pensi che sia ora di andare dal barbiere perché guardandoti allo specchio ti vedi ancora a posto, il barbiere che ti vorrà tagliare i capelli comunque (o chi ti ci vorrà mandare a tutti i costi) ti sembrerà uno che si vuole imporre... Però poi magari quando ha fatto il suo lavoro pensi che in fondo anche quel nuovo taglio che ti ha voluto fare ti stà proprio bene :D

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LadyVanHelden

Io sono ormai due anni che ci vado e mi sono trovata benissimo...

dopo essere scoppiata ( tra l'altro davanti a tutti i famigliari) mia madre mi ha " costretto" ( ma con fini dettati dal suo cuore di mammà) ad affidarmi a uno psicologo che si era occupato anche di un mio parente dopo che affronto un divorzio. L'ho chiamato abbiamo preso appuntamento e da li abbiamo iniziato.

Con lui ho affrontato e sto affrontando un sacco di cose e, oltre al rapporto medico-paziente mi ha tirato dentro ad alcuni progetti dove si pratica meditazione etc etc etc....della sessualità ne abbiamo parlato poco per mia scelta( mi sento a posto)  ma ho sentito altri pazienti che hanno, sempre con lui, creato gruppi terapeutici per giovani omosessuali che non riuscivano ad accettarsi o che avevano altri tipi di problemi sempre collegati.

Dopo tanto tempo riesco sempre a vedergli quella gran voglia di fare e di assistere le persone su tanti livelli che a una persona della sua età non si direbbe ( ha più di 60 anni) , non a tutti applica lo stesso metodo ( mi è bastato vedere come si comporta in terapia con me e sentire l'esperienza di altri) ma a quanto pare almeno con me ha trovato il metodo giusto e adesso sto veramente meglio e sono riuscita a compiere delle svolte pazzesche nella vita ^^

diciamo pure che sono stata fortunata a trovare un omone del genere sulla mia strada.

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ciao White !

 

ci vado ormai da diversi anni ed è stata un'esperienza bellissima che mi ha proprio cambiato la vita.

Se puoi e ne senti il bisogno vacci senza problema  :rotfl:

 

Riguardo al privato/pubblico io sono andato a pagamento. Costa un botto di soldi ma non ho mai

speso soldi più utili di quelli...

 

:asd:

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A me dispiace sempre tanto quando leggo di ragazzi che fanno coming out e vengono mandati da psicologi da strapazzo che cercano di "curarli" :asd: col risultato che stanno peggio di prima. Quando l'ho raccontato al mio, che non immaginava l'esistenza di questo fenomeno, ho percepito che ci sia rimasto proprio male :D

 

Come non immaginava l'esistenza di questo fenomeno?  :rotfl:

 

Sono contento per te che ne hai trovato uno bravissimo, però pensavo che essendo il suo campo, sapesse che certi suoi colleghi (colleghi... diciamo pseudocolleghi) pretendono di "curare" l'omosessualità, visto che se ne sente parlare abbastanza.

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Mah, in effetti non mi sono spiegato benissimo: non me l'ha detto esplicitamente, ma da come mi ha guardato e dalla faccia che ha fatto l'ho percepito io. Certamente, che lo sapesse o no, ho capito che ci è rimasto male.

 

Ammettendo che non ne sapesse nulla, non mi meraviglierei poi troppo: i guaritori (chiamarli psicoterapeuti mi scoccia) sono fuori dal giro della psicologia ufficiale un po' perché si escludono loro, un po' perché vengono esclusi, e si comportano quasi come una specie di setta (anche perché spesso poi hanno addentellati religiosi). Insomma, non mi sembra del tutto strano che non ne abbia sentito parlare chiaramente e direttamente. Forse gli è giunta qualche voce di corridoio, ma può darsi che anche sapendolo non avesse misura del fenomeno.

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Io ho fatto un colloquio ma poi mi son rifiutato di andare!

 

il perché ci andai?

 

Perché i miei mi scoprirono marinare la scuola in un modo molto particolare,

ovvero mi nascondevo in casa al posto di andarmene in giro!

 

Perché mi nascondevo in casa?

 

Perché fuori faceva freddo :sisi:!!

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Secondo me no.

Intanto è uno laureato e che ne capisce molto più di una persona normale dei meccanismi della mente (anche se alcune teorie...il complesso di Edipo...mah!).

Seconda cosa è uno neutrale. Molte persone, se non tutte, avrebbero problemi a parlare delle loro cose con i loro amici (senza contare che molti NON hanno amici), non tutti gli ascoltatori sono affidabili, sanno dare buoni consigli o studiano per imparare a farti ragionare da solo sui meccanismi della tua testa. Andando da uno psicologo tu sai che hai un buon ascoltatore che a) non andrà mai a raccontare a nessuno niente di quello che dici (etica professionale), :sisi: non ha nessuna relazione personale con te (e quindi gli puoi raccontare cose intime senza timore che si offenda o reagisca male) e c) non ti giudica (almeno non dovrebbe farlo).

 

Secondo me sono moltissime le persone in giro che avrebbero bisogno di uno psicologo e non ci vanno, ma ciò non toglie che ci sono anche un sacco di persone che non ne hanno bisogno e possono ignorare l'esistenza della categoria. Magari questo è il tuo caso, subaru-zats :ok:

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Come ho detto nel mio primo post, non ritengo affatto la psicologia un argomento di studi superfluo, per quanto ci siano diverse scuole di pensiero e non le approvi tutte.

 

Tuttavia c'è una frase di fratty che mi ha fatto rabbrividire:

Intanto è uno laureato e che ne capisce molto più di una persona normale dei meccanismi della mente

 

Stai sottointendendo che una persona laureata sia al di sopra di una persona priva di laurea. Al di là del fatto che ormai considero un fatto appurato come ottenere una laurea richieda dedizione e abilità ma non necessariamente intelligenza, sembri non considerare che un autodidatta per passione potrebbe avere un bagaglio culturale eguale o superiore ad una persona che si è forzata cinque anni a studiare una materia. Comprendo tuttavia il senso della tua affermazione, se rapportiamo uno psicologo alla prima persona con cui potresti trovarti a parlare.

 

Per il resto condivido quanto dici, per quanto il punto A sia stato violato, nel mio caso specifico. :P

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Non intendevo quello, ma mi sembra ovvio che se una persona ha già una certa empatia, introspezione e capacità di lasciare che gli altri tirino fuori quello che hanno dentro, e poi studia psicologia, è probabile che queste sue capacità verranno affinate dopo.

 

Riguardo al resto... mi pare ovvio affermare, come detto poco sopra, che purtroppo non tutti gli psicologi sono bravi o professionali (la tua non era neanche brava, oltre che non professionale, mi sa).

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Assolutamente d'accordo con Frattaglia, sia quando dice che uno psicologo/psicoterapeuta conosce i meccanismi della mente molto di più di altri, sia quando dice che molti probabilmente avrebbero bisogno di farci due chiacchiere ma non lo fanno (anche perché c'è ancora molto forte il pregiudizio che ci vada o ci debba andare solo chi è un po' "tocco").

 

Certamente non è inutile.

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mah sinceramente son daccordo con Subaru!

Ascolta bene, magari fa le domande giuste, ma sinceramente lo si puó essere psicologi anche senza laurea ed essere anche meglio.

Io mi son sempre rifiutato di andare perché in fondo so quali problemi mi circondano e preferisco parlarne ad un amico fidato piuttosto che regalare soldi ad un/a sconosciuto/a, ma solitamente ammettere di avere un problema e sapere anche qual'é secondo me é gia suff.

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Non sono d'accordo che si possa "essere anche meglio" senza una preparazione adeguata.

In base a cosa lo dici? Studiare psicologia aiuta a capire certi meccanismi e certi ragionamenti che fanno le persone, nonché a capire perché uno si comporta in una determinata maniera. Uno che non ha studiato non lo saprà mai, e al massimo può andare avanti per empatia.

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Mike in the Breeze

Esattamente. Siamo tutti degli "psicologi ingenui", ma senza lo studio si commettono errori madornali.

Come mai la maggior parte dei consigli della gente cozzano fra di loro e spesso si rivelano inadeguati?

Inoltre qua si sta parlando di problemi leggeri.. Guardate che c'è gente che sta davvero male eh, e non è perchè il morosino l'ha lasciato o non gli ha regalato il cellulare nuovo.

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Beh penso che lo sbaglio piu grande che possa fare uno psicologo sia proprio quello di empatizzare col paziente, perché dal momento che empatizza perde il distacco necessario per affrontare l'argomento in maniera neutrale. Un bravo psicologo è quello che cerca di farti ragionare su ciò che dici con dei ragionamenti neutrali, non certo quello che ti indica una decisione già pre-impostata o il suo parere personale.

 

Avere la stoffa per fare lo psicologo è una dote che non si apprende solo con lo studio, e su questo sono d'accordo, ma aimé, come affrontare certe situazioni e come comportarsi a certe "dichiarazioni" si, e solo una persona preparata a dovere ha queste competenze. L'ignoranza, intesa come non conoscenza, in questi ambienti può fare piu' danni di quanto si pensi.

 

Comunque vedo una psicologa da qualche mese, e sono in cura da uno psichiatra da un paio di sedute, dopo sette anni che mi trascinavo

( e mi trascino ) un problema piuttosto grave ho pensato di prendere in mano una volta per tutte la mia vita e di stare bene. Mi sta facendo benissimo e sono entusiasta dei grandi passi avanti che sto facendo. La psicologa mi sta aiutando a capire tantissime cose e a vedere il mondo intorno a me da una prospettiva che prima non credevo neanche esistesse.

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