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L'angolo della poesia


thomas80

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Metamorphoseon90

G.G.Belli

 

Nun mormorà

 

Ar monno s’ha da di bbene de tutti,

Lodalli, e rricoprinne li difetti:

E nno a mmezze parole e a ddenti stretti,

Ma a bbocc’uperta e pparoloni assciutti.

 

Cuanno se parla d’ommini frabbutti,

Bbisoggna sostene' cche sso angeletti:

Si un giorno, in paradiso, fra ll’eletti,

Volemo aritrova' bboni costrutti.

 

E nnun fa' ccome Cchecca la Ghironna

Che ttajja e ccusce, e ttirerebbe ggiune

De la virginità dde la Madonna:

 

Mentre che ppoi laggiu a le Scinque-Lune

(Nun zii pe mmormorà) la bbona donna

Se fa ffotte dar popolo e ’r commune.

 

Roma, 14 gennaio 1833

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  • 2 weeks later...
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E' l'accolta dei mali il suo elemento.

Volando tra fumanti nubi,

Ama i fatali egli uragani,

Schiuma di fiumi e fragore di selve.

Tra le cadute, gialle foglie

Sta l'incrollabile suo trono,

Su cui, tra i venti ammutoliti,

Egli è seduto triste e cupo.

Infonde l'incredulità,

Tiene in dispregio il puro amore,

Respinge tutte le preghiere,

Indifferente vede il sangue,

Ed il suono degli alti sentimenti

Della passione colla voce spenge;

La musa delle miti ispirazioni

Teme quegli occhi non terreni.

 

M. L.

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Questa è la mia preferita, Giochi Ogni Giorno di Neruda (da Venti Poesie D'amore e Una Canzone Disperata):

 

 

Giochi ogni giorno con la luce dell'universo.

Sottile visitatrice, giungi nel fiore e nell'acqua.

Sei più di questa bianca testina che stringo

come un grappolo tra le mie mani ogni giorno.

 

A nessuno rassomigli da che ti amo.

Lasciami stenderti tra le ghirlande gialle.

chi scrive il tuo nome a lettere di fumo tra le stelle del sud?

Ah lascia che ricordi come eri allora, quando ancora non esistevi.

 

 

Improvvisamente il vento ulula e sbatte la mia finestra chiusa.

Il cielo è una rete colma di pesci cupi.

Qui vengono a finire i venti, tutti.

La pioggia si denuda.

 

Passano fuggendo gli uccelli.

Il vento. Il vento.

Io posso lottare solamente contro la forza degli uomini.

Il temporale solleva in turbine foglie oscure

e scioglie tutte le barche che iersera s'ancorarono al cielo.

 

Tu sei qui. Ah tu non fuggi.

Tu mi risponderai fino all'ulitmo grido.

Raggomitolati al mio fianco come se avessi paura.

Tuttavia qualche volta corse un'ombra strana nei tuoi occhi.

 

 

Ora, anche ora, piccola mi rechi caprifogli,

ed hai persino i seni profumati.

Mentre il vento triste galoppa uccidendo farfalle

io ti amo, e la mia gioia morde la tua bocca di susina.

 

Quanto ti sarà costato abituarti a me,

alla mia anima sola e selvaggia, al mio nome che tutti allontanano.

Abbiamo visto ardere tante volte l'astro baciandoci gli occhi

e sulle nostre teste ergersi i crepuscoli in ventagli giranti.

 

Le mie parole piovvero su di te accarezzandoti.

Ho amato da tempo il tuo corpo di madreperla soleggiata.

Ti credo persino padrona dell'universo.

Ti porterò dalle montagne fiori allegri,copihues,

nocciole oscure, e ceste silvestri di baci.

Voglio fare con te

ciò che la primavera fa con i ciliegi.

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  • 3 weeks later...

Spero le apprezziate anche se in inglese, ultimamente ne ho dovute leggere un poche: queste mi hanno colpito più di altre...

 

FUNERAL BLUES

 

Stop all the clocks, cut off the telephone,

Prevent the dog from barkling with a juicy bone,

Silence the pianos and with muffled drum

Bring out the coffin, let the mourners come.

 

Let aeroplanes circle moaning overhead

Scribbling on the sky the message He is Dead,

Put crepe bows round the white necks of the public doves,

Let the traffic policeman wear black cotton gloves.

 

He was my North, my South, my East and West,

My working week end and my Sunday rest,

My noon, my midnight, my talk, my song;

I thought that love would last forever: I was wrong.

 

The stars are not wanted now: put out every one;

Pack up the moon and dismantle the sun;

Pour away the ocean and sweep up the wood.

For nothing now can ever come to any good.

 

[W. H. Auden]

 

molto diverso il genere ma molto commovente

 

When you go,

if you go,

and I should want to die,

there's nothing I'd be saved by

more than the time

you fell asleep in my arms

in a trust so gentle

I let the darkening room

drink the evening, till

rest, or the new rain

lightly roused you awake.

I asked if you heard the rain in your dream

and half g still you only said, I love you.

 

[E. Morgan]

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Un sogno dentro un sogno

 

Questo mio bacio accogli sulla fronte!

E, da te ora separandomi,

lascia che io ti dica

che non sgabi se pensi

che furono un sogno i miei giorni;

e, tuttavia, se la speranza volo' via

in una notte o in un giorno,

in una visione o in nient' altro,

e' forse per questo meno svanita?

Tutto quello che vediamo, quel che sembriamo

non e' che un sogno dentro un sogno.

 

Sto nel fragore

di un lido tormentato dalla risacca,

stringo in una mano

granelli di sabbia dorata.

Soltanto pochi! E pur come scivolano via,

per le mie dita, e ricadono sul mare!

Ed io piango - io piango!

O Dio! Non potro' trattenerli con una stretta piu' salda?

O Dio! Mai potro' salvarne

almeno uno, dall' onda spietata?

Tutto quel che vediamo, quel che sembriamo

non e' che un sogno dentro un sogno?

 

Edgar Allan Poe

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  • 1 month later...

Wislawa Szymborska

 

 

Un appunto

 

La vita – è il solo modo

per coprirsi di foglie,

prendere fiato sulla sabbia,

sollevarsi sulle ali;

 

essere un cane,

o carezzarlo sul suo pelo caldo;

 

distinguere il dolore

da tutto ciò che dolore non è;

 

stare dentro gli eventi,

dileguarsi nelle vedute,

cercare il più piccolo errore.

 

Un’occasione eccezionale

per ricordare per un attimo

di che si è parlato

a luce spenta;

 

e almeno per una volta

inciampare in una pietra,

bagnarsi in qualche pioggia,

perdere le chiavi tra l’erba;

e seguire con gli occhi una scintilla

nel vento;

 

e persistere nel non sapere

qualcosa d’importante.

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  • 2 weeks later...

Federico Garcia Lorca - I pioppi d'argento

I pioppi d'argento si piegano sull'acqua:

sanno tutto, ma non lo diranno.

Il giglio della fonte non urla la sua tristezza.

Tutto è piú degno che l'umanità!

 

La scienza del silenzio di fronte al cielo stellato

l'hanno soltanto il fiore e l'insetto.

La scienza del canto per il canto l'hanno

i boschi mormoranti e le acque del mare.

 

Il profondo silenzio della vita sulla terra

ce lo insegna la rosa aperta sul roseto.

 

Bisogna diffondere il profumo chiuso nelle nostre anime

Bisogna essere canto, luce e bontà.

Bisogna aprirsi per intero di fronte alla notte nera,

perché ci riempiamo di rugiada immortale!

 

Bisogna coricare il corpo nell'anima inquieta!

Bisogna accecarsi gli occhi con la luce dell'aldilà.

Dobbiamo affacciarci sull'ombra dei cuori,

e strappare le stelle che ci ha messo Satana.

 

Bisogna essere come l'albero che è sempre in preghiera,

come l'acqua del fiume fissa all'eternità!

 

Bisogna lacerarsi l'anima con artigli di tristezza

perché c'entrino le fiamme dell'orizzonte astrale!

 

Allora nell'ombra del cuore tarlato

nascerebbe una sorgente d'aurora tranquilla e materna.

 

Sparirebbero città al vento.

E vedremmo passare in una nuvola Dio.

 

Ne approfitto per chiedere se qualche appassionato saprebbe darmi un'interpretazione di questa poesia dato che io non sono molto bravo, anche in privato se non si vuole andare OT...

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  • 2 weeks later...

Per me la più bella poesia mai scritta è La pioggia nel pineto di Gabriele d'Annunzio, l'ho pure musicata.

Ma come, l'hai musicata?

 

Haiku

 

fuyugare ya

yo wa hito iro ni

kaze no oto

 

languore d'inverno

nel mondo d'un sol colore

il suono del vento

 

---

 

furuido no

hitotsu ni narinu

haru no ame

 

cade

nel buio del vecchio pozzo

una camelia

 

---

 

shiraume no

kareki ni modoru

tsukiyo kana

 

chiaro di luna:

il pruno bianco torna

albero invernale

 

---

 

yama kurete

momiji no ake wo

ubai keri

 

si oscura la montagna

e ruba il rosso

alle foglie d'autunno

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Ἐξεφλέγην, ὅτε Θεῦδις ἐλάμπετο παισὶν ἐν ἄλλοις

οἷος ἐπαντέλλων ἀστράσιν ἠέλιος.

τοὔνεκ’ ἔτι φλέγομαι καὶ νῦν, ὅτε νυκτὶ λαχνοῦται·

δυόμενος γὰρ ὅμως ἥλιός ἐστιν ἔτι.

 

Ho preso fuoco, vedendo Teudi splendere in mezzo agli altri ragazzi,

come splende il sole sorgendo in mezzo alle stelle.

E sto ancora bruciando, quando si copre di peli bui;

anche al tramonto il sole è pur sempre il sole.

 

[stratone di Sardi]

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altro periodo rispetto alla poesia di prima ma sono comunque legate.

 

Konstantinos Kavafis

 

ITACA

 

Quando ti metterai in viaggio per Itaca

devi augurarti che la strada sia lunga,

fertile in avventure e in esperienze.

I Lestrigoni e i Ciclopi

o la furia di Nettuno non temere,

non sara` questo il genere di incontri

se il pensiero resta alto e un sentimento

fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.

In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,

ne' nell'irato Nettuno incapperai

se non li porti dentro

se l'anima non te li mette contro.

 

Devi augurarti che la strada sia lunga.

Che i mattini d'estate siano tanti

quando nei porti - finalmente e con che gioia -

toccherai terra tu per la prima volta:

negli empori fenici indugia e acquista

madreperle coralli ebano e ambre

tutta merce fina, anche profumi

penetranti d'ogni sorta; piu' profumi inebrianti che puoi,

va in molte citta` egizie

impara una quantità di cose dai dotti.

 

Sempre devi avere in mente Itaca -

raggiungerla sia il pensiero costante.

Soprattutto, non affrettare il viaggio;

fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio

metta piede sull'isola, tu, ricco

dei tesori accumulati per strada

senza aspettarti ricchezze da Itaca.

Itaca ti ha dato il bel viaggio,

senza di lei mai ti saresti messo

sulla strada: che cos'altro ti aspetti?

 

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.

Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso

gia` tu avrai capito cio` che Itaca vuole significare.

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  • 5 weeks later...

- You don't paint nice. You paint faces on windows shades and you don't make them look nice. -

 

- Windows shades is all I got,

and faces is all I got. -

 

[Gregory Corso]

 

- Tu non dipingi bene. Tu dipingi facce su tende a non sono nemmeno belle.

 

- Le tende son tutto quello che ho,

e le facce son tutto quello che ho.

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  • 2 weeks later...

‎"E quando senti che per quel corpo daresti l'anima

salti e cadi mille volte

in meno di un sospiro

e quando senti che per quello sguardo venderesti le tue vene

salti e cadi cento volte

in meno di un lamento."

 

 

Un piccolo up! :gha:

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Non sto pensando a niente,

e questa cosa centrale, che a sua volta non è niente,

mi è gradita come l'aria notturna,

fresca in confronto all'estate calda del giorno.

Che bello, non sto pensando a niente!

 

Non pensare a niente

è avere l'anima propria e intera.

Non pensare a niente

è vivere intimamente

il flusso e riflusso della vita...

Non sto pensando a niente.

E' come se mi fossi appoggiato male.

Un dolore nella schiena o sul fianco,

un sapore amaro nella bocca della mia anima:

perché, in fin dei conti,

non sto pensando a niente,

ma proprio a niente,

a niente...

 

- Fernando Pessoa -

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  • 3 weeks later...

Canzone d'autunno, (Federico Garcia Lorca. Granada, novembre 1918)

 

"Oggi sento nel cuore

un vago tremore di stelle,

ma il mio sentiero si perde

nell'anima della nebbia.

La luce mi spezza le ali

e il dolore della mia tristezza

bagna i ricordi

alla fonte dell'idea.

 

Tutte le rose sono bianche,

bianche come la mia pena,

e non sono le rose bianche,

perché ci ha nevicato sopra.

Prima ci fu l'arcobaleno.

Nevica anche sulla mia anima.

La neve dell'anima ha

fiocchi di baci e di scene

che sono affondate nell'ombra

o nella luce di chi le pensa.

 

La neve cade dalle rose,

ma quella dell'anima resta

e l'artiglio degli anni

ne fa un sudario.

 

Si scioglierà la neve

quando moriremo?

O ci sarà altra neve

e altre rose più perfette?

Scenderà la pace su di noi

come c'insegna Cristo?

O non sarà mai possibile

la soluzione del problema?

 

E se l'amore c'inganna?

Chi animerà la nostra vita

se il crepuscolo ci sprofonda

nella vera scienza

del Bene che forse non esiste

e del Male che batte vicino?

 

Se la speranza si spegne

e ricomincia Babele

che torcia illuminerà

le strade della Terra?

 

Se l'azzurro è un sogno

che ne sarà dell'innocenza?

Che ne sarà del cuore

se l'Amore non ha frecce?

 

Se la morte è la morte,

che ne sarà dei poeti

e delle cose addormentate

che più nessuno ricorda?

O sole della speranza!

Acqua chiara! Luna nuova!

Cuori dei bambini!

Anime rudi delle pietre!

Oggi sento nel cuore

un vago tremore di stelle

e tutte le rose sono

bianche come la mia pena"

 

In spagnolo è più bella.

Da dedicarsi a chi si sente afflitto dal peso della neve nel cuore.

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Se la mia virtù è virtù di danzatore, e spesso io balzai con entrambi i piedi in un'estasi d'oro e di smeraldo;

se la mia cattiveria è una cattiveria ridente, che dimora dietro spalliere di rose e file di gigli, nel riso si raduna tutto il male,

ma santificato e assolto della sua stessa beatitudine.

E se questo è il mio alfa e il mio omega, che il greve si faccia lieve, ogni corpo danzatore, ogni spirito uccello:

e questo è davvero il mio alfa e il mio omega!

Oh come potrei non essere preso dal desiderio del nuziale anello degli anelli, dall'anello del ritorno?

Mai ho trovato donna dalla quale volessi avere figli, all'infuori di questa donna che amo: poiché io ti amo, o eternità.

Poiché io ti amo, o eternità!

-Nietzsche-

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ALPHONS DE LAMARTINE - LE LAC

 

Così, sempre spinti verso nuove rive,

Nella notte eterna portati via senza ritorno,

Non potremo mai sull'oceano delle età

Gettare l'ancora un solo giorno?

O lago! l'anno appena ha finito il suo corso,

E presso i flutti amati che lei doveva rivedere,

Osserva! vengo solo a sedermi su questa pietra

Dove la vidi sedersi!

 

Muggivi così sotto queste rocce profonde;

Così ti rompevi sui loro lati strappati;

Così il vento gettava la schiuma delle tue onde

Sui suoi piedi adorati.

Una sera, ti ricordi? navigavamo in silenzio;

Non si udiva da lontano, sull'onda e sotto i cieli,

Che il rumore dei rematori che colpivano con ritmo

Le tue onde armoniose.

 

Improvvisamente accenti sconosciuti alla terra

Dalla riva incantata colpirono gli echi,

I flutti furono attenti, e la voce che mi è cara

Lasciò cadere queste parole

"O tempo, sospendi il tuo volo!" e voi, ore propizie,

Sospendete il vostro corso!

Lascia gradire le delizie rapide

le più belle del giorno d'oggi!

 

"Gli infelici ti implorano;"

Fluisci,fluisci per loro;

Prenditi le cure che divorano i loro giorni ;

Dimentica i felici.

"Ma chiedo invano alcuni momenti ancora,"

Il tempo fugge;

Dico a questa notte: "sii più lenta"; e l'alba

Dissiperà la notte.

 

"Amiamo dunque, amiamo dunque!" dell'ore fuggitive,

Acceleriamo, usufruiamo!

L'uomo non ha affatto porti, il tempo non ha affatto rive;

Fluisci, e passiamo!

Tempo geloso, può darsi che questi momenti d'ebbrezza,

Dove l'amore a lunghe onde ci versa la felicità,

volino lontano da noi con la stessa velocità

dei giorni di disgrazia?

 

Che cosa! non ne potremo fissare almeno la traccia?

Ciò che! passati per mai? cosa! tutto è perduto?

Questo tempo che ce li diede, questo tempo che li cancella,

Ce li renderà più?

Eternità, nulla, passato, abissi scuri,

In cosa avete trasformato i giorni che assorbite?

Parlate: ci renderete queste estasi sublimi

Cosa ci rapite?

 

O lago! rocce mute! grotte! foresta oscura!

Voi che il tempo salva o che può rinnovare,

Conservate di questa notte, conservate, bella natura,

Almeno la memoria!

Che sia nel tuo riposo, che sia nelle tue tempeste,

Bel lago, e nell'aspetto delle tue pendenze ridenti,

Ed in quest'abeti neri, ed in queste rocce selvagge

Chi pendono sulle tue acque!

 

Che sia nello zefiro che freme e che passa,

Nei rumori dei tuoi bordi e dai tuoi bordi ripetuti,

Nell'astro dalla fronte d'argento che sbianca la tua superficie

Dal suo chiarore morbido!

Che il vento che geme, la canna che sospira,

Che i profumi leggeri della vostra aria odorosa,

Che tutto ciò che si sente, si vede e si respira,

Tutto dica: "Hanno amato!"

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To make a prairie- Emily Dickinson

 

To make a prairie it takes a clover and one bee,

One clover, and a bee,

And revery.

The revery alone will do

If bees are few.

 

 

Per fare un prato

 

Per fare un prato basta un trifoglio e un’ape,

Un trifoglio, e un’ape,

E il sogno.

Il sogno può bastare

Se le api sono poche

 

 

La poesia più triste che abbia mai letto. La Dickinson era continuamente depressa per la sua vita e l'ambiente che la circondava e si isolò al punto di non uscire mai dalla sua casa, e così, in questa immensa tristezza, le bastava il sogno.  :sisi:

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Io ti chiesi perché i tuoi occhi

si soffermano nei miei

come una casta stella del cielo

in un oscuro flutto.

 

Mi hai guardato a lungo

come si saggia un bimbo con lo sguardo,

mi hai detto poi, con gentilezza:

ti voglio bene, perché sei tanto triste.

 

Hermann Hesse da Poesie Romantiche

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  • 3 weeks later...

Sono una stella del firmamento

che osserva il mondo, disprezza il mondo

e si consuma nella propria luce.

 

Sono il mare che di notte si infuria,

che mare che si lamenta, pesante di vittime

che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.

 

Sono bandito dal vostro mondo

cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,

sono il re senza terra.

 

Sono la passione muta

in casa senza camino, in guerra senza spada

e ammalato sono della propria forza.

 

-Hesse-

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Adoro Hesse...l'ultima strofa descrive benissimo la sua poetica. :)

 

12 ASH. PLACE

 

 

That house is a ghost of pretty things;

like to the solitaire of a bird

a natural pity of broods there.

 

There's an old man who always sits by candlelight.

I can see his hands move

dripping colors, crushed ones

like pressed flowers dropped from a book.

 

I passed his window one day;

got a closer look at him

...he must have been a hundred years old!

I asked him if he thought it would rain,

he said: - No - and dripped a purple color on my hand.

 

Walking away,

I told him I didn't think that was nice of him

...because the color burned.

 

Traduzione.

 

Al 12 di Ash Place.

 

Quella casa è un fantasma di cose graziose;

simile al solitario giocato da un uccello

vi aleggia una naturale pietà.

 

C'è un vecchio sempre seduto con una candela.

Vedo le sue mani muoversi

sgocciolare colori, schiacciati

come fiori secchi che cadono da un libro.

 

Passo davanti la sua finestra un giorno

gli diedi un'occhiata da vicino

...doveva avere un centinaio d'anni!

Gli chiesi se pensava che avrebbe piovuto,

disse: - No - e mi sgocciolò un colore rossastro sulla mano.

 

Allontanandomi,

gli dissi che non era stato gentile

...perché il colore bruciava.

 

(Gregory Corso)

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To make a prairie- Emily Dickinson [...]

La poesia più triste che abbia mai letto. [...]

 

E' una delle poesie che preferisco, però secondo me non è triste! In fin dei conti è ottimistica, no? E poi chissà, forse - pur nel suo isolamento - la cara Emily provava dei momenti di intensa felicità...

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  • 3 weeks later...

Le porte del mondo non sanno

che fuori la pioggia le cerca.

Le cerca. Le cerca. Paziente

si perde, ritorna. La luce

non sa della pioggia. La pioggia

non sa della luce. Le porte,

le porte del mondo son chiuse:

serrate alla pioggia,

serrate alla luce.

 

 

Sandro Penna.

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  • 7 months later...

Terra santa (Alda Merini)

 

Ho conosciuto Gerico,

ho avuto anch'io la mia Palestina,

le mura del manicomio

erano le mura di Gerico

e una pozza di acqua infettata

ci ha battezzati tutti.

Lì dentro eravamo ebrei

e i Farisei erano in alto

e c'era anche il Messia

confuso dentro la folla:

un pazzo che urlava al Cielo

tutto il suo amore in Dio.

 

Noi tutti, branco di asceti

eravamo come gli uccelli

e ogni tanto una rete

oscura ci imprigionava

ma andavamo verso le messe,

le messe di nostro Signore

e Cristo il Salvatore.

 

Fummo lavati e sepolti,

odoravamo di incenso.

E, dopo, quando amavamo,

ci facevano gli elettrochoc

perchè, dicevano, un pazzo

non può amare nessuno.

 

Ma un giorno da dentro l'avello

anch'io mi sono ridestata

e anch'io come Gesù

ho avuto la mia resurrezione,

ma non sono salita ai cieli

sono discesa all'inferno

da dove riguardo stupita

le mura di Gerico antica.

 

::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

 

Un altro mondo si dischiude: un sogno

fanciulla mia beata sotto il sole

medesimo (oh gli antichi

e dorati fanciulli). Un lieve sogno

la vita...

Ricordati di me dio dell'amore.

 

Sandro Penna

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  • 2 weeks later...

Biglietto lasciato prima

di non andare via

 

se non dovessi tornare

sappiate che non sono mai partito

il mio viaggiare

è stato tutto un restare

qua, dove non fui mai

 

Giorgio Caproni

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  • 3 weeks later...

Autumn Fires

 

In the other gardens

And all up the vale,

From the autumn bonfires

See the smoke trail!

 

Pleasant summer over

And all the summer flowers,

The red fire blazes,

The gray smoke towers.

 

Sing a song of seasons!

Something bright in all!

Flowers in the summer,

Fires in the fall!

 

Robert Luis Stevenson, A child's garden of verses

 

 

(Ho letto questa poesiola alle medie, e per quanto crescendo mia sia resa conto che è quasi una canzoncina per bambini, la sua musicalità e la sua capacità evocativa continuano ad affascinarmi. Mi chiedo se è a causa sua se amo così tenacemente questa stagione arancione e rossa. ^_^ )

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La cipolla - Wislawa Szymborska (Grande Numero, 1976)

 

La cipolla è un'altra cosa.

interiora non ne ha.

Completamente cipolla

fino alla cipollità.

Cipolluta fuori,

cipollosa fino al cuore,

potrebbe guardarsi dentro

senza provare timore.

 

In noi ignoto e selve

di pelle appena coperti,

interni d'inferno,

violenta anatomia,

ma nella cipolla-cipolla,

non visceri ritorti.

Lei più e più volte nuda,

fin nel fondo e così via.

 

Coerente è la cipolla,

riuscita è la cipolla.

Nell'una ecco sta l'altra,

nella maggiore la minore,

nella seguente la successiva,

cioè la terza e la quarta.

Una centripeta fuga.

Un'eco in coro composta.

 

La cipolla, d'accordo:

il più bel ventre del mondo.

A propria lode di aureole

da sè si avvolge in tondo.

In noi - grasso, nervi, vene,

muchi e secrezione.

E a noi resta negata

l'idiozia della perfezione.

 

 

La stazione - Wislawa Szymborska (Uno Spasso - 1967)

 

Il mio non arrivo nella città di N.

è avvenuto puntualmente.

 

Eri stato avvertito

con una lettera non spedita.

 

Hai fatto in tempo a non venire

all'ora prevista.

 

Il treno è arrivato sul terzo binario.

E' scesa molta gente.

 

L'assenza della mia persona

si avviava verso l'uscita nella folla.

 

Alcune donne mi hanno sostituita

frettolosamente in quella fretta.

 

A una è corso incontro

qualcuno che non conoscevo,

ma lei lo ha riconosciuto

immediatamente.

 

Si sono scambiati

un bacio non nostro,

intanto si è perduta

una valigia non mia.

 

La stazione della città di N.

ha superato bene la prova

di esistenza oggettiva.

 

L'insieme restava al suo posto.

I particolari si muovevano

sui binari disegnati.

 

E' avvenuto perfino

l'incontro fissato.

 

Fuori dalla portata

della nostra presenza.

 

Nel paradiso perduto

della probabilità.

 

Altrove.

Altrove.

Come risuonano queste piccole parole.

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  • 1 month later...

Ogni mattina

cancelliamo i sogni

con cautela costruiamo i discorsi

le nostre vesti sono un nido di ferro

Ogni mattina

salutiamo gli amici di ieri

le notti si dilatano come fisarmoniche

suoni, rimpianti, baci perduti.

 

(Insignificanti

enumerazioni

nulla, solo parole per gli altri

 

ma dove finisce la solitudine?)

 

Manolis Anagnostakis
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  • 3 weeks later...

"La coppia" di Tomas Tranströmer ("Poesia dal silenzio")

 

Spengono la lampada e il suo globo risplende

un istante prima di sciogliersi

come una pastiglia in un bicchiere di tenebre.

Poi si sollevano.

Le pareti dell’albergo si gettano nel buio del cielo.

 

I gesti dell’amore si sono acquietati e loro dormono

ma i pensieri più segreti s’incontrano

come quando s’incontrano due colori e l’uno nell’altro fluiscono

sulla carta bagnata di un dipinto infantile.

 

È buio e silenzio

Ma la cittá stanotte si È avvicinata in fretta

A finestre spente. Le case sono qui.

Vicinissime, stanno serrate in attesa

una folla di volti inespressivi.

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