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A cosa serve la scuola?


NorwegianWood

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In Italia è pura convenzione burocratica, insegnano male.

Un mio amico sta facendo un corso di preparazione a pagamento non tanto economico per sostenere l'esame di stato di geometra, gli stanno insegnando praticamete tutto, cose che negli istituti tecnici per geometri non fanno, il programma comprende letteratura fino al 5° poi capita frequentemente per i geometri appena diplomati di fare figure da ignoranti appena iniziano a lavorare. Un cliente che chiama un geometra penso richieda professionalità e competenza tecnica, non che sappia a memoria le poesie del Leopardi.

Mi domando a che cavolo serve la scuola se poi un diplomato è impreparato perchè il programma è inadatto al mondo del lavoro.

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  • 1 month later...
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L'istruzione  da un punto di vista materiale serve:

 

1) a rendere migliori le istituzioni politiche e quindi anche quelle economiche.

2) a migliorare il capitale umano, consentendo un progresso tecnologico tale da aumentare drasticamente la produzione, e quindi il benessere di tutti(esempio del Giappone)..

3) a trovare un buon lavoro.

 

L'istruzione da un punto di vista socio/culturale:

 

1) ti rende la mente flessibile e in grado di trovare la soluzione migliore quando il tempo è scarso...

2) Ti permette di capire cosa scrivono i giornali, e fare dibattiti su argomenti di attualità...O anche piu' semplicemente: aiuta ad esprimere nel modo più corretto possibile i tuoi pensieri.

3) Fa capire che essere civili è importante e necessario.

 

Questo sarebbe Tecnicamente, perchè la scuola è mal organizzata, con pessimi insegnanti e materie del tutto inutili come la grammatica, che basterebbe alle elementari, scienze alle medie e l'approfondito latino alle superiori.

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Non si ha la testa, alle elementari, per capire a fondo la complessità della grammatica. Si può ricevere solo un'infarinatura, ma poi si deve approfondirla in un contesto più maturo.

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Io credo invece che la grammatica serva molto di più alle elementari: permette una maggiore comprensione della lingua ed insegna ad esprimersi correttamente. Alle medie invece tutta la grammatica che viene fatta, l'ho trovata negli anni successivi assolutamente inutile e fine a se stessa, se non nel latino, che tuttavia reputo un'altra materia che, per quanto interessante, non trovi applicazione nella vita reale, scopo in realtà degli studi.

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oltre a tutte quelle cose per cui uno va a scuola, essa è utile perchè ti rende gli anni dell'adolescenza magnifici grazie alle persone che ci trovi... ;) almeno per me è stato così...

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Io credo invece che la grammatica serva molto di più alle elementari: permette una maggiore comprensione della lingua ed insegna ad esprimersi correttamente. Alle medie invece tutta la grammatica che viene fatta, l'ho trovata negli anni successivi assolutamente inutile e fine a se stessa, se non nel latino, che tuttavia reputo un'altra materia che, per quanto interessante, non trovi applicazione nella vita reale, scopo in realtà degli studi.

 

Non ho detto che la grammatica non vada studiata alle elementari, ho detto che poi deve essere successivamente approfondita. Io al liceo non sapevo ancora utilizzare il congiuntivo o cose del genere, e la grammatica e la professoressa degli ultimi due anni sono state una manna dal cielo. Ora, non so se tutti arrivino con una preparazione sì carente o se io sia stato un caso isolato, tuttavia ci sono molti aspetti della lingua italiana che si possono comprendere solo con una certa preparazione.

Inoltre, va detto che la scuola, secondo me, NON insegna qualcosa che possa essere applicato alla vita reale. La scuola accoglie tutti i ragazzi e cerca di plasmarli preparati per il mondo al di fuori di essa, ma, a parte gli istituti tecnici e similia, dubito che un classico od uno scientifico possano impartire qualcosa che, senza l'approfondimento universitario, servi a qualcosa nella vita vera. E, da una parte, ritengo che sia giusto così, perché le superiori (non parlo delle medie perché è un percorso scolastico assolutamente inutile) servono esclusivamente per aprire la mente e per far apprendere determinate nozioni riguardo questa o quella materia. Ma poi, una volta diplomati, o ci si accontenta di lavori di routine, oppure si punta in altro grazie alla carriera universitaria.

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  • 4 months later...

Superando le barriere che differenziano le scuole da stato a stato, penso che la scuola in generale serva a formare la persona a stimolarla a farla crescere e renderla consapevole della scelta che può fare. Di come affrontare lo studio, di come affrontare la vita e come davvero più si conosce più si è liberi. Mi piacerebbe una scuola che fosse garante di tutto ciò che ho detto...ma haimè non è così a partire dalla meritocrazia....

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Io al liceo non sapevo ancora utilizzare il congiuntivo o cose del genere, e la grammatica e la professoressa degli ultimi due anni sono state una manna dal cielo.

[...]

dubito che un classico od uno scientifico possano impartire qualcosa che, senza l'approfondimento universitario, servi a qualcosa nella vita vera.

E che manna!  :P dai scherzo. Però non sono d'accordo con te quando dici che la scuola non dà una formazione che serva concretamente nella ''vita vera''. Credo dipenda tutto dai professori: in prima liceo avevo una professoressa di latino e greco che faceva la sua lezione leggendo dal libro di testo (e in quel caso era veramente erudizione fine a se stessa), mentre quest'anno ne ho una che fa continui confronti con la politica attuale, è molto utile. Stessa cosa vale per storia e filosofia: se fatte nel modo giusto aiutano a capire i meccanismi della società moderna.

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Io al liceo non sapevo ancora utilizzare il congiuntivo o cose del genere, e la grammatica e la professoressa degli ultimi due anni sono state una manna dal cielo. Ora, non so se tutti arrivino con una preparazione sì carente o se io sia stato un caso isolato, tuttavia ci sono molti aspetti della lingua italiana che si possono comprendere solo con una certa preparazione.

 

Io non mi permetto di dire che possa dipendere anche da te perché non ti conosco, e sicuramente la maggior parte della colpa è delle cattive insegnanti d'italiano che hai avuto, però credo che tu sia un caso abbastanza isolato :|

 

dubito che un classico od uno scientifico possano impartire qualcosa che, senza l'approfondimento universitario, servi a qualcosa nella vita vera.

 

È vero, ma se si sceglie un liceo OGGI si dà per scontato che si proseguirà all'università, ed è scontato che non andando all'università, il lavoro che capiterà di fare non avrà collegamenti né con il greco, né con la filosofia, né col disegno tecnico, né con qualsiasi altra delle scelte studiate. Se dovessimo basarci su COSA nella scuola di oggi serve effettivamente nel mondo del lavoro, la risposta è: quasi niente, ma di certo se si prosegue all'università il liceo è un'ottima palestra.

Comunque il congiuntivo di servire è serva... :P

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Purtroppo se si segue il principio che un diploma di scuola secondaria debba servire a entrare nel mondo del lavoro,

bisognerà escludere dagli Istituti Tecnici quel po' di materie letterarie che per fortuna ci sono, e puntare tutto sulle materie

tecniche, come sta facendo la Gelmini, che ha tolto la Storia dell'Arte da vari tipi di Istituti Tecnici (cosa che io

profondamente avverso).

 

Se poi si segue il principio che esso debba innanzitutto servire (esigenza che per carità non sottovaluto) cioè essere

immediatamente pagante anche i Licei potrebbero essere svuotati della loro fisionomia (evento che considererei

luttuoso).

 

Forse si potrebbe risolvere il problema aumentando il carico delle ore settimane di insegnamento. Anticipando l'entrata a

scuola alle 8, adottando l'ora di 55 minuti, e per le ultime due ore della mattinata di 50 minuti. In tutti gli Istituti Tecnici

dovrebbe esserci largo spazio per le materie professionalizzanti, più obbligatoriamente 4 ore di Italiano, 3 di Storia, 2 di Storia

dell'Arte, e naturalmente l'Inglese.

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  • 2 weeks later...
  • 7 months later...

"Chi apre una scuola, chiude una prigione" V. Hugo.

Mi pare sufficiente.

t.

 

me tullio dopodomani c'è sciopero e oggi hanno dato dei volantini con questa frase. nel 3ad sotto (fatto da me) chiedevo proprio la spiegazione della frase.

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  • 3 months later...

Isher, io trovo che storia dell'arte come viene approcciata adesso sia del tutto inutile. La stregrande maggioranza degli studenti la odia perché viene proposta in maniera molto fredda e si invita lo studente ad un assorbimento passivo delle infomazioni come si potrebbe fare nello studio della storia. Il risultato è che l'arte non è più tale. Michelangelo non è più un autore da ammirare, commentare e sul quale sviluppare un proprio giudizio, ma un insieme di date, nomi e tecniche scultoree. La storia dell'arte per me è prima cosa Arte e non Storia, ossia è contemplazione e amore della bellezza artistica, al quale dovrebbe quindi seguire un interesse per l'autore che comprende una parte fondamentale storica.

Io, dopo 7 anni di studio della materia amo l'arte e odio la Storia dell'arte.  :P

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Andrej-Bolkonskij-95

Parte I riguardante il metodo di insegnamento contemporaneo: l'aforisma. :eek:

 

-Buona parte delle nozioni insegnate a scuola non avranno un'utilità pratica in un prossimo futuro né rimarranno tanto a lungo nella nostra mente per essere usate in un futuro lontano.

-La mente è destinata a deteriorarsi col passare coll'età e ho esperienze che mi riguardano indirettamente che mi provano che il sapere finisce col corrompere la stessa persona che si è tanto impegnata ad impararlo.

-"L'amore per il sapere" è la più grande bufala mai esistita sulla terra, e bisogna allontanarsi dalle idee di alcuni moralisti che predicano l'utilità della conoscenza a priori. Se conoscere non rende felice la persona che conosce, allora è da abbandonare.

-Il tono accademico e indiscutibile col quale ci viene inculcato il "sapere" fa decisamente perdere interesse in qualsiasi cosa e tende a gettare buona parte degli adolescenti di oggi, che necessitano di una vera riforma scolastica, non di un sapere tramandato per generazioni come il latino, il cui insegnamento rimane uguale da 50 anni, nell'anhedonia gentilmente offertaci dall'età contemporanea.

-La passione perversa e feticista di certi insegnanti per vecchi tomi che andrebbero in parte distrutti contribuisce decisamente ad allontanare la gente pure dalla lettura, che potenzialmente, soprattutto in chiave post-moderna, può essere un'efficiente e costante fonte di soddisfazione e contentezza.

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Dipende. Da cosa tu consideri "meglio". Se "meglio" è avere un lavoro fisso, sì, probabilmente è "meglio" fare l'alberghiero. Se "meglio" è avere una cultura più ampia ed essere persone pensanti piuttosto che lavoratori funzionali, allora è "meglio" fare un liceo.

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Come può fare un ragazzo/a di 13-14 anni a sapere cosa voglia fare da grande? Una persona così "piccola" nn sa se vorrà + cultura e - impieghi fissi o - cultura e un lavoro...

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Andrej-Bolkonskij-95

Puoi scegliere tra la via dell'utilitarismo e quella dell'idealismo estremo. E comunque il liceo non è così importante. :eek:

Un istituto tecnico, di fatto, per programma, offre una cultura scientifica maggiore rispetto a quella dello scientifico.

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Beh, certo... se sei fortunato.

Finora non ho ancora conosciuto Fisici o Matematici

che fossero usciti da un Istituto Tecnico;

ne conosco di più usciti dal Classico.

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Puoi scegliere tra la via dell'utilitarismo e quella dell'idealismo estremo. E comunque il liceo non è così importante. :eek:

 

Il liceo é importante se vuoi fare un' università e per scegliere il lavoro a 18-19 anni. Anche io non conosco matematici che hanno fatto tecnici ma dei chimici sì...

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Andrej-Bolkonskij-95

"Per programma", ho specificato. Sennò avrei fatto anch'io il tecnico.

 

Il liceo é importante se vuoi fare un' università e per scegliere il lavoro a 18-19 anni.

Un liceale cosa fa di lavoro a 18 anni? Il muratore? Intendevo, comunque, che la scelta del liceo non è così importante.

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Puoi scegliere tra la via dell'utilitarismo e quella dell'idealismo estremo. E comunque il liceo non è così importante. :D

Un istituto tecnico, di fatto, per programma, offre una cultura scientifica maggiore rispetto a quella dello scientifico.

 

 

Quoto, anche perchè da qualche anno i tecnici ed i professionali hanno piu' materie di cultura generale che materie pratiche.

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Quoto, anche perché da qualche anno i tecnici ed i professionali hanno piu' materie di cultura generale che materie pratiche.

Esatto... due anni fa scelsi di fare l'ITIS proprio per la quantità di materie pratiche rispetto a quelle del liceo scientifico, ora con tutte ste riforme facciamo quattro ore in meno a settimana (ovviamente le ore che hanno diminuito, sono quelle specialistiche di ogni indirizzo... e cioè le materie per cui una persona sceglie principalmente la scuola...).

E non si va neanche più a scuola il sabato.

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