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Siamo una società signorile... di massa?


Aarwangen

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Luca Ricolfi, sociologo, classe 1950, insegna Analisi dei dati nell’Università di Torino ed è presidente e responsabile scientifico della Fondazione David Hume. È uno dei pochi che ci stanno capendo qualcosa e che sa anche dirlo numeri alla mano. Il suo ultimo lavoro si intitola La società signorile di massa, in libreria con La Nave di Teseo.

Che cos’è la società signorile di massa? È l’Italia di oggi, un posto dove si produce poco ma si consuma moltissimo. Un posto dove i cittadini che non lavorano hanno superato ampiamente il numero di cittadini che lavorano, dove larga parte della popolazione ha accesso a consumi opulenti e dove allo stesso tempo la produttività è ferma da vent’anni.

E malgrado tutto questo, si continua a vivere alla grande. Com’è possibile? Perché il conto qualcuno dovrà pur pagarlo. Ricolfi proprio questo ha intuito: chi, come e quando pagherà il conto.

Ricolfi, La società signorile di massa si regge su tre pilastri. Il primo è la ricchezza accumulata dalle generazioni dei nonni e dei padri: come hanno fatto ad accumularla?
Le condizioni fondamentali che nel secondo dopoguerra hanno permesso di accumulare ricchezza sono essenzialmente tre. La prima è la disponibilità della popolazione a fare sacrifici in vista di benefici futuri, un fattore che è venuto meno già verso la fine degli anni ‘70. La seconda è la contenuta pressione fiscale, di cui abbiamo smesso definitivamente di beneficiare dalla metà degli anni ’80 in poi. La terza è il cocktail di svalutazioni competitive e indebitamento pubblico, che ha drogato la crescita economica nel ventennio 1972-1992. Quest’ultimo fattore è venuto meno con gli accordi di Maastricht (1992) e l’ingresso nell’euro (1999).

Secondo pilastro su cui regge la società signorile di massa è la distruzione della scuola, che in sostanza ha prodotto e produce incolpevoli velleitari totalmente impreparati al lavoro. È un punto in cui ho rivisto un po’ de la Teoria della classe disagiata di Raffaele Alberto Ventura. Cosa è andato storto? Si studia troppo o troppo poco? Ci si laurea “male”?
La Teoria della classe disagiata è probabilmente il testo più profondo, e libero da preconcetti ideologici, che io abbia letto sull’Italia di oggi, e sui giovani in particolare. Su questo punto, quello della condizione giovanile, il quadro che dipinge Ventura ha molti punti di contatto con quello che ho provato a tracciare io, una prima volta in un capitolo de L’enigma della crescita (Mondadori 2014), poi ne La società signorile di massa (La Nave di Teseo 2019). Lei mi chiede che cosa è andato storto, e dove si è sbagliato nella scuola. A me pare che gli errori capitali siano due, uno antico e mai corretto, l’altro moderno e orgogliosamente rivendicato.

In concreto questo ha significato tre cose. Primo, svalutare e disincentivare la formazione professionale. Secondo, favorire gli studi più facili o ritenuti tale, a scapito delle materie scientifiche e delle materie umanistiche più impegnative come latino e greco. Terzo, rilasciare titoli di studio fasulli, illudendo i giovani di essere pronti per mestieri che la maggior parte di loro non era preparato a svolgere. Con una conseguenza drammatica: ai ceti subalterni è stata tolta l’unica risorsa – la cultura – che avrebbe loro permesso di competere sul mercato del lavoro con i ceti medi e alti.

Terzo pilastro è “l’immigrazione incontrollata, che ha favorito la formazione di un’infrastruttura para-schiavistica”. Ma a questo punto non converrebbe gettare la maschera? E accettare apertamente quanti più migranti possibile proprio per metterli in queste condizioni paraschiavistiche e proseguire nella nostra – infame, per carità – vita da rentier?
È quello che sta succedendo. I ceti popolari non amano gli immigrati perché li vedono – realisticamente – come concorrenti nell’accesso ai servizi pubblici, come rivali nella conquista dei pochi posti di lavoro disponibili con conseguente dumping salariale, come minacce alla sicurezza nelle periferie e nei quartieri degradati. I ricchi e i ceti medi, invece, li vedono un po’ cinicamente come candidati ideali ad occupare le posizioni più umili nella scala sociale: braccianti, muratori, magazzinieri, facchini, badanti, camerieri, lavapiatti, per non parlare dei servizi illegali, come lo spaccio di sostanze, la prostituzione, il gioco d’azzardo illegale.

Troppo spesso si dimentica che le differenze fra l’approccio ai problemi dell’immigrazione tipico dei “signori” e quello delle persone umili sono normalissime differenze di interessi materiali, e non differenze di cultura o di umanità. Chi è sotto non vuole concorrenti, chi è sopra è ben felice di disporre di servizi a basso costo. Questo punto, curiosamente, viene quasi sempre dimenticato dai mass media e dagli studiosi, che preferiscono pensare i ceti popolari come rozzi e sobillati dalla propaganda, e i “ceti medi riflessivi” come portatori di una superiore razionalità e coscienza morale. Non arrivo a dire, come fa il giovane filosofo Diego Fusaro, che la macchina dell’accoglienza è un sistema per effettuare “deportazioni di massa” a beneficio di imprenditori e signori di varia specie, ma è vero che in una società signorile di massa l’apertura ai flussi migratori ha due facce.

Nella società signorile di massa i giovani – diciamo i trenta, quarantenni – sono sia privilegiati che vittime. Privilegiati perché di certo non rischiano la vita: hanno un tetto, cibo, affetto genitoriale, meno spesso un lavoro. In fondo però più che vivere, sopravvivono. Si può arrivare così a cinquant’anni senza che si rompa qualcosa?
Sì e no. Si può andare avanti così nei ceti alti e medio-alti, non si può nei ceti medio-bassi. Tutto dipende da quanto è grande il patrimonio familiare, e quanto lunga è l’aspettativa di vita dei genitori.

Ha detto che “Diventeremo come i nobili decaduti, nevroticamente impegnati a sostenere il nostro modo di vita facendo debiti, coscienti che tra un po’ il mondo dorato non esisterà più”. Sarà una discesa lenta o ci saranno degli strappi? Faremo la fine del conte Mascetti, “Non vi preoccupate: tra tre giorni mi ammazzo”?
Direi piuttosto, con Keynes: “nel lungo periodo saremo tutti morti”. Il declino dell’Italia è sufficientemente lento da permetterci di autoingannarci, pensando che i problemi verranno al pettine solo “nel lungo periodo”, ovvero quando non ci saremo più. Il guaio è che, fra 20, 30 o 40 anni i nostri figli e nipoti ci saranno eccome: sono loro che pagheranno il prezzo del nostro ostinato rifiuto di riconoscere il piano inclinato su cui stiamo scivolando.

La “condizione signorile” degli italiani è caratterizzata da consumi opulenti e non è una condizione felice: i soldi non danno la felicità, e lo sappiamo da qualche millennio. Quali sono le patologie e le dipendenze nella società signorile di massa? 
Le dipendenze principali a mio parere sono quattro: consumo patologico di alcol e droghe leggere; consumo di cocaina e eroina; gioco d’azzardo, legale e illegale; ludopatia, sia su internet sia da giochi elettronici. A queste quattro dipendenze occorre però aggiungere una forma di dipendenza più sottile e forse più grave.

Continuate la lettura qui ----> https://luz.it/spns_article/intervista-luca-ricolfi-societa-signorile-massa/

Io credo abbia grandemente ragione, ma tanto lo accuseranno di reazionarismo.

Edited by Aarwangen
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Credo che abbia ragione su molti punti... ma non sull'immigrazione.

E questo per la ragione che l'isteria di massa sull'immigrazione è davvero solo questo: isteria di massa.

L'immigrazione economica, il fenomeno potente, di lungo termine, con severi impatti (positivi, ma sorvoliamo) sull'economia, esiste senz'altro... ma proviene al 90% dai paesi dell'est europa. Le badanti di cui tutti ci serviamo, da dove provengono? Dall'Africa, forse? Hanno il velo? No, vengono dall'Ucraina, dalla Romania... E anche le prostitute, visto che lui le cita, da dove vengono? Be', spesso sono le badanti stesse. Ma anche altri paesi del mondo, why not? "Filippino" è diventato sinonimo di "tuttofare" o "uomo delle pulizie". 

L'immigrazione economica effettivamente ha un impatto misurabile sulla nostra economia che potrebbe destare preoccupazione o interesse... ma non è quella a scatenare l'isteria. Piuttosto è stata la crisi dei rifugiati, ovvero un numero contenutissimo di africani in fuga dalla guerra, di fatto irrilevante per il nostro stile di vita. E se vai a vedere chi sono quelli che questi africani li odiano e li temono, troverai che non è affatto vero che sono sempre i più poveri.

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Sono in gran parte d'accordo, specialmente su questo passaggio: 

"Io vedo una grande continuità fra governi di destra e di sinistra, fra governi europeisti e populisti. E anche fra Conte 1 e Conte 2. Nessuno dei governi degli ultimi dieci anni ha seriamente affrontato i due problemi cruciali dell’Italia, l’esplosione del debito e la produttività ferma da vent’anni, tutti hanno preferito cercare consenso aumentando la spesa pubblica piuttosto che restituendo ossigeno all’economia."

Solo sostituirei "degli ultimi dieci anni" con "degli ultimi trent'anni". Tutti i partiti - da destra a sinistra - ricercano consenso immediato con misure deleterie e nessuno ha un minimo di lungimiranza ed è realmente intenzionato a risolvere i problemi del paese.  Motivo per cui alle elezioni lascio scheda bianca.

Edited by Uncanny
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1 hour ago, Aarwangen said:

Le dipendenze principali a mio parere sono quattro: consumo patologico di alcol e droghe leggere; consumo di cocaina e eroina; gioco d’azzardo, legale e illegale; ludopatia, sia su internet sia da giochi elettronici.

Uhm 🤔 se uno non ha i soldi per nessuna di queste dipendenze ?🤔 

 

Io credo che buona parte della colpa sia da attribuire al processo di globalizzazione dei mercati, da cui può discendere l'immigrazione. 

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1 hour ago, Aarwangen said:

Le dipendenze principali a mio parere sono quattro: consumo patologico di alcol e droghe leggere; consumo di cocaina e eroina; gioco d’azzardo, legale e illegale; ludopatia, sia su internet sia da giochi elettronici. A queste quattro dipendenze occorre però aggiungere una forma di dipendenza più sottile e forse più grave.

Ci son rimasto male quando ho letto che la dipendenza più grave e sottile non era quella da porno.

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13 hours ago, Aarwangen said:

Luca Ricolfi, sociologo

uno che fa sembrare Meluzzi un sovversivo progressista..

stiam parlando di un cortigiano leccaculista che DICE pure di essere di sinistra (ma non se n'è accorto nessuno); uno che è arrivato a scrivere che il Berlusconi 2011 (quello che dovette dimettersi di corsa causa spread a millemila, per capirci) scriveva articoli dicendo che il governo stava ottenendo i suoi obiettivi e lavorava bene.

https://web.archive.org/web/20101113020640/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201010articoli/59267girata.asp

(vi ricordate le pubbliche risate di Merkel & Sarkò solo a sentir nominare il vecchiaccio? ecco, era quel periodo..)

insomma, il classico ciarlatano senza vergogna da talk show; non mi stupisce affatto piaccia a Rotwang & Uncanny.

solo a loro, però!

Edited by freedog
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8 minutes ago, freedog said:

insomma, il classico ciarlatano senza vergogna da talk show; non mi stupisce affatto piaccia a Rotwang & Uncanny.

Mi baso su quello che dice nell'intervista, che sono in buona parte cose molto vere

Chi è lui non lo so e cosa ha fatto non m'interessa 

E comunque rimane mille volte più di sinistra della tua Bonino, che ricordiamo aver governato con Berlusconi e Lega ed essere stata eletta proprio con quest'ultima nel 1994

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14 hours ago, Aarwangen said:

La Teoria della classe disagiata è probabilmente il testo più profondo, e libero da preconcetti ideologici, che io abbia letto sull’Italia di oggi, e sui giovani in particolare.

Le tesi di Ventura sono interessanti e in parte le condivido anche. Il punto è che non ho proprio capito cosa Ventura voglia fare del suo ragionamento. Sono d'accordo col fatto che i rampolli della classe media, quale io sono, hanno la tentazione di sprecare anni e anni per una preparazione universitaria che nessuno poi vuole, come io faccio, ma non vedo quali possano essere le alternative e neanche Ventura le vede. E, mi spiace dirlo, tutto il discorso sulla classe disagiata, se non arriva a fornire delle alternative, diventa solo una analisi brillante ma piena di autocompiacimento (e anche di vittimismo).

Edited by Bloodstar
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Al di là del fatto che certamente Ricolfi è di destra, quello che mi lascia perplesso è che non diciate niente sul tratto "antigiovanile" dell'impostazione.

Ricolfi ci sta dicendo che i giovani vivono dei risparmi delle generazioni precedenti, essendo dediti al consumismo ed ai vizi, cresciuti in un lassismo scolastico e morale, come dei nobili decaduti.

Se veramente siamo questa cosa qui, la prima cosa da fare sarebbe tassare i consumi, quando un giorno sì e l'altro anche ci vien detto che la domanda interna è depressa, che viviamo di esportazioni e la guerra dei dazi ci sta trascinando in recessione, che l'IVA non deve assolutamente aumentare ma semmai dobbiamo ridurre la sua evasione.

Certamente siamo un paese in declino ed è vero che lo "scontento" delle giovani generazioni è molto più "moderato" che altrove ( Francia gilet gialli etc ) perchè c'è un sostegno familiare che altrove non c'è.

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8 minutes ago, Hinzelmann said:

lo "scontento" delle giovani generazioni è molto più "moderato" che altrove ( Francia gilet gialli etc ) perchè c'è un sostegno familiare che altrove non c'è

c'è pure una fuga di cervelli che altrove non sanno manco cosa significhi...

sostanzialmente siamo al si salvi chi può, ma non abbiamo nemmeno il coraggio di dircelo

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31 minutes ago, Bloodstar said:

ma non vedo quali possano essere le alternative e neanche Ventura le vede. E, mi spiace dirlo, tutto il discorso sulla classe disagiata, se non arriva a fornire delle alternative, diventa solo una analisi brillante ma piena di autocompiacimento (e anche di vittimismo).

Italian Left in a nutshell.

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31 minutes ago, Hinzelmann said:

Ricolfi ci sta dicendo che i giovani vivono dei risparmi delle generazioni precedenti, essendo dediti al consumismo ed ai vizi, cresciuti in un lassismo scolastico e morale, come dei nobili decaduti.

Non vedo dove parli di giovani come dediti a consumismo, vizi e dove dica che siano cresciuti in un lassismo morale

Il lassismo scolastico è abbastanza palese vista la condizione di decadenza dell'istruzione italiana che va avanti da qualche decennio ad oggi

Dice che i giovani d'oggi vogliono mantenere il tenore di vita del passato, dei propri genitori negli anni '80 opulenti, pur non potendoselo permettere e per questo vivendo del risparmio familiare e in futuro di debiti. Situazione che andrà sempre peggiorando in un declino inesorabile

Le cause sono da ricercarsi nella scellerata gestione politica del nostro paese, che ha causato tutti questi problemi e ora non è direi ontologicamente in grado di risolverli

Edited by Uncanny
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29 minutes ago, Hinzelmann said:

Se veramente siamo questa cosa qui, la prima cosa da fare sarebbe tassare i consumi, quando un giorno sì e l'altro anche ci vien detto che la domanda interna è depressa, che viviamo di esportazioni e la guerra dei dazi ci sta trascinando in recessione, che l'IVA non deve assolutamente aumentare ma semmai dobbiamo ridurre la sua evasione.

Purtroppo in lui convivono due anime: una conservatrice che vuole incolpare i giovani e una liberista che vuole incolpare le tasse.

Per cui non sa se dire se i giovani d'oggi se la passano meglio o peggio dei loro genitori.

Allo stesso modo essendo sia concervatore che reazionario vuole incolpare sia i giovani di non avere voglia di fare lavori umili

sia gli immigrati accusati di "rubare" proprio questi lavori che i giovani non vogliono fare.

A me pare difficile voler tenere insieme queste tre anime della destra (conservatrice, liberista e reazionaria),

ma apprezzo il desiderio di farne una sintesi. Insomma è colpa di tutti tranne che dei vecchi bianchi ricchi 🙂

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11 minutes ago, Almadel said:

Insomma è colpa di tutti tranne che dei vecchi bianchi ricchi 🙂

Bisognerebbe leggere il libro per avere un'idea più chiara, ma a me sembra del tutto evidente che Ricolfi individui le cause della situazione attuale nella gestione politica passata e presente. D'altronde se oggi i giovani sono nella situazione economica in cui sono tale da doversi mantenere con i risparmi familiari un motivo c'è. E questo è un unicum italiano

Il discorso sull'immigrazione incontrollata mi sembra molto simile a quello fatto da Corbyn negli UK o dalla Wagenknecht della Die Linke in Germania, per dirne due

Edited by Uncanny
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15 hours ago, Aarwangen said:

i giovani – diciamo i trenta, quarantenni –

A quarant'anni uno sarebbe giovane?
Iobò, domande sbagliate che portano a risposte sbagliate.

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Sì, a quarant'anni siamo ancora giovani oggi, forse siete rimasti a mezzo secolo fa. Comunque alcune risposte sono la dimostrazione che, se da un lato certi ex comunisti e marxisti sono passati a destra col sovranismo anticapitalista e da terza via (rossobrunismo), dall'altro ci sono progressisti di sinistra che hanno abbracciato il neoliberismo come piena forma mentis culturale. Come si fa anche solo a pensare per scherzo che questo Ricolfi sia di destra? Docente di analisi dei dati e sociologo, più scienziato di così non so io, analizza i peccati capitali della società opulenta e "progredita" in cui viviamo. Panem et circenses ripetuto tante volte proprio come la Roma antica che poi è crollata e qui ci sono i soliti webeti che sanno solo gridare al bigottismo, al reazionarismo, al conservatorismo, ma come state, insomma?! Non si può più dire la verità che si è tacciati di essere di destra? Sdogana un falso mito che a sinistra in Italia oggi è proibito dire e sarebbe quindi "regressista"? Ciarlatano è chi sa solo dare del ciarlatano agli altri, andasse a giocà a carte a Fiuggi con altre vecchie...

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Tutti gli indicatori economici però ci dicono che il risparmio privato in Italia è fra i più alti d'Europa e l'indebitamento privato il più basso, quindi  questi "giovani" non sono così sanguisughe come lui pensa.

Tutto depone a favore del fatto che gli Italiani - semmai -proprio perchè vedono "nero" non investono né consumano, ma si limitano a dare sostegno ai parenti in difficoltà

Se si vuol fare un discorso "liberale" bisognerebbe prendersela con coloro che detengono rendite : i pensionati che percepiscono una rendita previdenziale, ma è più facile a dirsi che a farsi, perchè oltre il 60% di loro -anche se gode di trattamenti in parte retributivi- prende meno di 750€ al mese, e mediamente non si superano i 1000€; i proprietari di case ( che però sono già stati tassati da Monti a meno di non reintrodurre l'IMU prima casa ) e i percettori di rendite finanziarie ( anche se Banca d'Italia ci dice che i soldi sono immobilizzati in depositi bancari e postali in attesa di tempi migliori )

Se si vuol fare un discorso "conservatore" si criticano i giovani, ma poi conseguentemente si tassano i consumi ( Orban lo ha fatto in Ungheria )

Se non si fa nessuna delle due cose, leggere il libro è tempo perso.

Quel che si può dire è che ad oggi si è fatta una politica prevalentemente liberale, la legge Fornero, il raddoppio dell'IMU sulle seconde case ed ora l'accorpamento con TASI, l'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie ( però è chiaro che se il Bund tedesco mi paga -0,36 mentre il BOT straccione l'1,1%...i miracoli non si fanno  )

 

Edited by Hinzelmann
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1 hour ago, Hinzelmann said:

Se si vuol fare un discorso "liberale" bisognerebbe prendersela con coloro che detengono rendite : i pensionati che percepiscono una rendita previdenziale, ma è più facile a dirsi che a farsi, perchè oltre il 60% di loro -anche se gode di trattamenti in parte retributivi- prende meno di 750€ al mese, e mediamente non si superano i 1000€

Suppongo la tua fonte sia questa o qualcosa del genere. 

In realtà il dato lo si può rigirare in tutti i modi possibili e immaginabili, ma resta il fatto che l'INPS è costantemente in passivo netto. Ergo, o lo stato paga troppo in pensioni, oppure non incassa abbastanza da mantenerle. Nell'articolo stesso comunque si riportano tutta una serie di note al dato che ne cambiano radicalmente l'impatto e il significato. 

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Non mi pare molto rilevante, rispetto al libro di uno che se la prende direttamente con persone che in pensione non sono ; il fatto che l'INPS  sia in passivo, semmai depone a favore del fatto che sia questo ente ad essere nelle condizioni che Ricolfi attribuisce ai giovani ( e semmai per premiare padri e nonni )

In realtà vi sono anche gestioni previdenziali in attivo ( i dipendenti dello spettacolo, i dipendenti privati i parasubordinati ) ma le gestioni in passivo ( dipendenti pubblici, agricoltori, artigiani, commercianti ) cioè le categorie che han tradizionalmente votato i partiti al governo, tiran giù tutto il bilancio dell'ente.

Io mi sono limitato a dire che può non essere facile chiedere un plus di tasse sugli importi che - pur in sbilancio - sono esigui

Ricolfi si limiterà a dire che i giovani in pensione non devono andarci MAI

 

 

 

 

 

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@Hinzelmann, onestamente io questa foga contro i giovani in Ricolfi non l'ho vista. A dire il vero mi pare addirittura il contrario. Vivere alle spalle di nonni e genitori è un "privilegio" solo nella misura in cui l'alternativa sarebbe peggio, ma nell'intervista si usa il termine "sopravvivere", che non è affatto una cosa che si attribuirebbe ad una generazione di viziati. 

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2 minutes ago, FreakyFred said:

@Hinzelmann, onestamente io questa foga contro i giovani in Ricolfi non l'ho vista. A dire il vero mi pare addirittura il contrario. Vivere alle spalle di nonni e genitori è un "privilegio" solo nella misura in cui l'alternativa sarebbe peggio, ma nell'intervista si usa il termine "sopravvivere", che non è affatto una cosa che si attribuirebbe ad una generazione di viziati. 

Paradossalmente le generazioni di privilegiati sono proprio quelle di Hinzelmann e di freedog.

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E' ciò che ha scritto

Certo non si è messo a strillare "capre!" come Sgarbi, né a darvi dei "froci" come Feltri

Probabilmente oggigiorno basta questo

15 minutes ago, Aarwangen said:

Paradossalmente le generazioni di privilegiati sono proprio quelle di Hinzelmann e di freedog.

No, semmai il discorso sarebbe che quando andranno in pensione le nostre coorti, più folte delle attuali, avremo una inevitabile "gobba" demografica ulteriore di spesa pensionistica soprattutto - si pensa - fra il 2035 ed il 2045 che durerà fin che via via non moriremo 🙏

Ovviamente nel caso di freedog - che è già cardiopatico ora - ci sta anche una indennità di accompagnamento, però noi siamo gay e potremo viziare solo badanti maschi

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27 minutes ago, Hinzelmann said:

nel caso di freedog - che è già cardiopatico ora - ci sta anche una indennità di accompagnamento

ma quanto puoi esse stronzo?

😝

e cmq, con tutti i contributi che ho versato negli ultimi 2 decenni, pretendo come badante un modello della Helix (se fosse pure gerontofilo, meglio),

che si sappia fin d'ora

Edited by freedog
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Ho trovato un'altra intervista, che fuga ogni dubbio e manipolazione su di chi Ricolfi faccia ricadere le colpe

Era inevitabile che si arrivasse a una situazione del genere? Quali sono le colpe della politica e quali dei cittadini?
Le colpe principali sono di chi avrebbe avuto la responsabilità di non permettere la deriva signorile della società italiana. Non penso solo ai politici, ma a tutta la classe dirigente, e neppure solo a essa. L’assistenzialismo che ha spesso unito Confindustria e sindacati, la remissività d'insegnanti e docenti di fronte alla distruzione della scuola, la superficialità e il sensazionalismo del mondo dei media. Ma a queste colpe bisogna aggiungere quelle dei genitori, che trasformandosi in sindacalisti dei propri figli hanno completato l’opera di distruzione della scuola, e più in generale le responsabilità di noi tutti, che a questa classe dirigente abbiamo permesso di perpetuarsi.

Dà la colpa a tutti - politici, classe dirigente, Confindustria e sindacati, insegnanti e docenti, genitori - meno che ai giovani che non sono minimamente nominati

https://www.linkiesta.it/it/article/2019/11/06/luca-ricolfi-intervista-economia-italiana/44228/

29 minutes ago, Aarwangen said:

Paradossalmente le generazioni di privilegiati sono proprio quelle di Hinzelmann e di freedog.

Verissimo

Edited by Uncanny
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4 hours ago, Aarwangen said:

se da un lato certi ex comunisti e marxisti sono passati a destra col sovranismo anticapitalista e da terza via (rossobrunismo), dall'altro ci sono progressisti di sinistra che hanno abbracciato il neoliberismo come piena forma mentis culturale. Come si fa anche solo a pensare per scherzo che questo Ricolfi sia di destra?

E quindi Ricolfi sarebbe marxista? Dato che non voglio credere che tu sia in malafede, penso che questo svarione sia frutto di confusione mentale. Cosa ci sarebbe di sinistra in quel che dice? Non una parola sull'evasione fiscale (questa sì di massa), non una parola sulle mostruose diseguaglianze sociali e poi la solita tiritera sugli immigrati che abbassano il costo del lavoro...

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10 minutes ago, freedog said:

e cmq, con tutti i contributi che ho versato, pretendo come badante un modello della Helix,

che si sappia fin d'ora

Le prestazioni assistenziali sono a carico dello stato, non ce le paghiamo coi contributi, ma è giusto che sia così

Ciò nondimeno puoi sommare la tua pensione contributiva e quella assistenziale e tirarci fuori un buono stipendio, certo né te nè io vedremo la pensione di Ricolfi, che è uno statale col retributivo, lui ce la mette in saccoccia a tutti quanti, ma d'altronde diciamocelo con questi ragazzetti che si fanno rigirare come calzini ci basterà pensare alla loro miseria

 

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