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Necessità del maschilismo?


wwspr

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Il femminismo viene tipicamente considerato come baluardo salvifico della lotta contro il il privilegio e i soprusi del sessismo e del patriarcato, ma ho avuto modo di evolvere una posizione critica al riguardo.

Ricordo di aver sentito una femminista affermare che gli uomini possono supportare il femminismo, ma non hanno il diritto di intervenire al suo interno, perché il femminismo riguarda le donne ed è per le donne, e le donne devono decidere sé stesse per loro stesse. Condivisibile, eppure la cosa mi lasciò contrariato. Per qualche motivo mi faceva sentire escluso. Riflettendo, sono giunto a una epifania che voglio condividere.

1) Le donne non esistono nel vuoto. Il loro spazio sociale va a intrecciarsi con quello maschile. Se le donne decidono di volere qualcosa, devono tenere conto delle legittime esigenze della controparte maschile. Ma allo stato attuale delle cose, per esempio, se le donne decidono che la Gestazione Per Altri intacca le loro mire di vendetta puerile contro il genere maschile malvagio, non devono renderne conto a nessuno, se all'interno del loro movimento la voce degli uomini (in questo caso gay) non è rilevante. 

2) Gli uomini soffrono il maschilismo e il sessismo tanto quanto le donne. Per esempio: se le donne decidono di acquisire il diritto di poter scegliere se emanciparsi e diventare indipendenti oppure fare le mantenute quando si trovano lo sugar daddy che le ingravida, allora anche gli uomini dovrebbero poter vedere riconosciuta l'accettabilità sociale della scelta di trovarsi una sugar mommy e del fare il casalingo, cosa che non è nell'interesse del movimento femminista.

A questo punto urge la ridefinizione del femminismo. Esso è lotta al patriarcato a vantaggio delle donne e non penso che supportarlo in quanto tale sia nel migliore degli interessi degli uomini che a loro volta sentono l'oppressione dello stesso male e che non desiderano conformarsi a modelli maschilisti, perché spesso non è nell'interesse delle femministe che i suddetti uomini riescano nel loro intento di liberarsi dell'oppressione sessista.

Penso che una controparte maschile del femminismo sia necessaria, un "maschilismo" che vada a definirsi come lotta al patriarcato a vantaggio degli uomini, affinché le istanze dei due gruppi possano andare a bilanciarsi, eppure ne ho sentito parlare raramente e spesso tali iniziative e gruppi si rivelano essere malcelati tentativi di usare il vittimismo per perpetrare altro privilegio patriarcale. 

Edited by wwspr
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La controparte del femminismo per gli uomini contro il sessismo si chiama "mascolinismo" e non "maschilismo", che è un'altra cosa.

I gruppi MRA (male right activist) non sono però molto più svegli di quelli femministi, se te lo stai chiedendo.

L'idea di base degli antisessisti (che spesso coincidono con i mascolinisti) è che il problema non sia il "patriarcato", ma il "bisessismo"

che costringe maschi e femmine in ruoli di genere e specificatamente che infantilizza le donne e le relega al ruolo di "caregiverer" (mamme, mogli, infermiere, maestre...)

e tratta i maschi come se fossero sacrificabili e li costringe a essere "winnerbread" ovvero le persone che debbono mantenere donne e bambini.

E' davvero molto molto raro che le femministe domandino qualcosa che vada contro i diritti dei maschi.

Al massimo quello che fanno è umiliare le istanze mascoliniste dicendo che tutti gli svantaggi che hanno i maschi

(maggiori suicidi, maggiori morti sul lavoro,percentuale maggiore di senza tetto, pene più alte a parità di reato, pensioni a un'età più tarda,

meno fondi alle malattie specifiche dei maschi, perdita di casa e figli in caso di divorzio)

sono solo dei contraccolpi dovuti al "patriarcato" e molto inferiori rispetto ai privilegi che hanno in quanto maschi (quali che siano).

Nonostante questa incomprensione - diciamo "teorica" - nella pratica al massimo alcune femministe si oppongono alla gestazione per altri per le coppie gay,

ma tale pratica ha talmente tanti nemici che l'ostilità delle femministe non cambia di molto le cose.

E i mascolinisti sono contro le "quote rosa", ma a dire il vero anche poche femministe sono favorevoli.

Addirittura le battaglie per il congedo parentale maschile sono sostenute da entrambi i gruppi.

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@Almadel Il femminismo si sta sempre più estremizzando, e in alcuni paesi come gli USA è già estremo. Basti pensare alla furia giustizialista del MeToo. 

Quindi che non vada contro i diritti degli uomini, in particolare quello ad un equo processo da cui discende la presunzione di innocenza, non è vero. 

In materia di affido condiviso, politiche di prevenzione della violenza di genere e di gestione dei centri antiviolenza, così come anche altre questioni, le posizioni femministe e quelle MRA sono poi molto distanti. E sono questioni centrali, neanche marginali. 

Certamente il femminismo non è omogeneo, ci sono correnti più vicine e correnti meno vicine ad una sensibilità autenticamente antisessista, ma sulle questioni prima nominate non sono presenti differenziazioni rilevanti. 

Edited by Uncanny
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