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Co in famiglia? No grazie??‍♂️


Steste

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  • davydenkovic90

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1 hour ago, Bloodstar said:

mia madre si è un po' tranquillizzata quando ha avuto modo di vedere che, in fondo, il figlio frocio faceva una vita abbastanza tranquilla ed equilibrata. 

stai parlando di te o hai per caso un fratello omorikkione MOLTO più saggio?

-vabbè, nel tuo caso ci vuole poco.. ? -

51 minutes ago, davydenkovic90 said:

 E credo sia un gesto di coraggio da apprezzare quello di fare coming out prima possibile e magari anche in circostanze avverse

beh, per citare don Abbondio direi che il coraggio chi non ce l'ha non se lo può dare; e però a volte sto coraggio viene anche da sè, in certe circostanze.

Tipo quando vorresti gridare al mondo che hai trovato l'omo perfetto per te, con cui condividere tutta la vita eccetera. Ossia quel che è successo al marsicano mio: nonostante i suoi sapessero delle sue avventure gaye, si raccontavano la stronzat.. ehm.. la favoletta che in fondo vabbè, è giovane, si diverte così, poi vedrai che col tempo metterà la testa a posto, si troverà una brava ragazza, si sposerà, tutti vivranno felici & contenti bla bla bla. Quando (12 anni e 1/2 fa) apparvi io ed era già chiaro che la nostra stava diventando una storia seria, i suoi sclerarono di brutto e praticamente, dopo che erano volati piatti, sedie e non so cos'altro [ero stato poco cortesemente lasciato fuori la porta di casa, ma le urla le sentivo MOLTO bene..] lo buttarono fisicamente fuori. Da allora non abbiamo più contatti, nè si parlano per natale, compleanni o feste comandate.

In compenso adora, anzi venera, sua suocera -ossia Madreh-

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Quando sarai indipendentemente dal punto di vista economico allora sarà opportuno fare CO, senza nascondersi facendo doppie vite. Non dirlo mai sarebbe molto triste. 

Fino ad allora, considerando il livello di bigottismo dei tuoi, meglio che lo tieni per te. Mi auguro che però la tua prospettiva non sia di staccarti e renderti indipendente da loro tardi come fanno in molti a prescindere dall'orientamento sessuale. Prima lo fai, meglio è. 

Edited by Uncanny
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3 minutes ago, Uncanny said:

Mi auguro che però la tua prospettiva non sia di staccarti e renderti indipendente da loro tardi come fanno in molti

beh, ma spesso oggidì non è così facile essere indipendenti -anche economicamente- da giovanissimi, come ben sai.

a meno che non si faccia fagotto e si trovi fortuna e un lavoro ben retribuito altrove

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32 minutes ago, freedog said:

vabbè, nel tuo caso ci vuole poco.. 

Insomma. Mia madre non è un'omofoba di destra, per carità di dio, però ha una visione ineluttabilmente dolorosa dell'omosessualità. Una specie di versione tragica e estremizzata, ma altrettanto stupida e unilaterale, del luogo comune dell'omosessuale sensibile. Per lei l'omosessuale è automaticamente una persona sofferente, sola, irrisolta e con inenarrabili macerazioni interiori. Sarà che ha avuto vent'anni nei secondi anni '80 e che forse le si è stampato in mente Rock Hudson, ma tant'è. Tentare di convincerla che la mia vita non è così disperata e umbratile non è facile e probabilmente non se ne convincerà mai veramente, però un minimo si è calmata.

Detto questo, ripeto che non voglio in alcun modo suggerire fughe a Berlino per sfuggire alle proprie "responsabiità famigliari". Però, secondo me, provare a costruirsi una vita gay serena può essere dannatamente utile per capire come impostare la questione con la famiglia. Sicuramente pu donare un po' di coraggio oppure delle argomentazioni forti.

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2 hours ago, Bloodstar said:

Mia madre non è un'omofoba di destra, per carità di dio, però ha una visione ineluttabilmente dolorosa dell'omosessualità.

Un po' come Pasolini in sostanza....

Certo che, a prescindere dall'assegnazione destrorsa o sinistrorsa di tale ineluttabile visione, è difficile concedere che l'omofobia ne sia estranea.

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7 hours ago, Steste said:

E, dunque, chiedo : voi che avete fatto Co con i genitori o comunque in famiglia? Com'è andata? Come avete capito di potervi fidare? Non vi pesa sapere che mamma e papà non vi supporteranno e per loro è solo vergogna e schifo?

1) Sì, CO fatto: prima con mia sorella e subito dopo con mia madre.

2) Con mia sorella, frociarola inside con latenze bisessuali, è andata ovviamente bene. Con mia madre, è andata ovviamente male: in teoria ha accettato tutto, in pratica non le va giù.

Più prendevo coscienza di me stesso, negli anni, e più mi andavo distaccando dal problema. Imposi la presenza del mio primo ragazzo nei festeggiamenti natalizi, ad esempio, così come ho deliberatamente evitato senza troppi giri di parole il contatto tra mia madre e il mio attuale compagno: a lei non piacevano perché sono troppo visibili, perché gridano "Sono frocio!" a tutto il mondo (e tutto il mondo di conseguenza capisce che lo è anche il suo adorato figliolo), perché la costringono a guardarsi allo specchio e a riconoscere in sé il signor Brown (l'uomo più antirazzista della Virginia finché sua figlia non sposa un uomo di colore). Se io sono felice e questo le crea un problema, è lei stessa il problema.

3) Non è stata questione di fiducia: non celantur, semplicemente. Ero felice e non volevo sporcare questa felicità con le bugie o le doppie vite: preferivo dovermi scontrare su questa cosa che dover essere una persona dentro casa ed un'altra fuori. 

4) Supporto? Il mio supporto sono io. Loro, al massimo, sono persone che possono partecipare alla mia felicità - ma vedi bene che impostiamo la questione da punti completamente differenti.

Se faccio schifo alla mia famiglia (o a chiunque altro, di conseguenza), possono pure farsi fottere.

5 hours ago, Bloodstar said:

[...] nel tuo futuro c'è una dissoluta vita da fuori sede? 

Daje, zoccolé.

5 hours ago, Steste said:

la famiglia rimane la famiglia

Loro hanno la mentalità del paesello mentre tu no, vero? Io ti bannerei a vita per aver scritto una cosa del genere.

La mia scuola di pensiero è che la Famiglia è quella che ti crei tu, così come la Patria è il posto dove ti senti a casa: se non mi sento accettato per quello che sono, fatico a sentirmi parte di una parola con la maiuscola. Poi, oh, per te probabilmente i legami famigliari sono molto importanti: per me, se questi legami si basano su mezze verità e cose non dette, non sono legami ma catene, grovigli, impicci da cui tenersi lontani.

4 hours ago, Bloodstar said:

[...] mia madre si è un po' tranquillizzata quando ha avuto modo di vedere che, in fondo, il figlio frocio faceva una vita abbastanza tranquilla ed equilibrata

Per non dire triste e pallosa.

4 hours ago, Sampei said:

Sì io diversi anni fa ho fatto coming out alla mia famiglia omofobica. E' andata male, come già prevedevo, nel senso che hanno reagito facendo il drammone, ma io sono stato imperterrito e ho usato il mio coming out anche per non sentire più le stronzate che ogni tanto uscivano nei discorsi familiari cui tu alludi, e per farli diventare meno omofobi. Mi affascinava l'idea del coming out come atto politico, prima che intimo e personale.

Abbiamo un vincitore, signori e signori (e non è un refuso).

Ma non entriamo nel dettaglio o divento polemico.

3 hours ago, Uncanny said:

Quando sarai indipendentemente dal punto di vista economico

Ecco, questo è un punto di vista diffuso che non ho mai capito e forse non capirò mai (e non mi riferisco a te in particolare, @Uncanny, ma a tutte le ripetute e variegate declinazioni di questa scuola di pensiero).

2 hours ago, Bloodstar said:

Per [mia madre] l'omosessuale è automaticamente una persona sofferente, sola, irrisolta e con inenarrabili macerazioni interiori.

Ma questo sei tu, fatto e finito!

Tua madre ha ragione a priori e a posteriori.

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Io ho fatto CO prima con il mio migliore amico il giorno del mio diciottesimo compleanno giorno su giorno giù (ho una pessima memoria), poi lo ho detto agli altri due "amici" che ho e solo alla fine lo ho detto a mia mamma che sorpresa da brava stronza aveva letto e strappato una pagina del mio diario quindi lo sapeva, ma mi ha detto che lo sospettava e gentilmente mi ha indicato la porta ed invitato ad andarmene... quindi dal mio diciottesimo compleanno ho passato le mie giornate nella città vicina dove "lavoravo" (ero a dir poco sottopagato a fine mese ero in pari tra uscite ed entrate) e in quel periodo ho dormito anche dove lavoravo.

Un giorno passeggiando ho conosciuto il mio attuale compagno con cui vivo dal 2015 nel frattempo ho perso i contatti con il mio migliore amico, storia lunga non sto a raccontarla, ma di buono c'è che mi sono riavvicinato a mia mamma lei ora è tranquilla.

Non ho avuto difficoltà per la mia sessualità ma per dei problemi personali e da questioni legate al reddito, anche se il problema principale è che alcune persone della comunità lgbtqi della città in cui abito si sono divertite a sparare cavolate di pessimo gusto a destra e a sinistra per il resto fare CO mi ha tolto un peso e le cose mi stanno andando abbastanza bene, non ho ancora trovato un lavoro ma quello penso sia anche un po colpa mia...

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3 hours ago, LocoEmotivo said:

1) Sì, CO fatto: prima con mia sorella e subito dopo con mia madre.

2) Con mia sorella, frociarola inside con latenze bisessuali, è andata ovviamente bene. Con mia madre, è andata ovviamente male: in teoria ha accettato tutto, in pratica non le va giù.

Più prendevo coscienza di me stesso, negli anni, e più mi andavo distaccando dal problema. Imposi la presenza del mio primo ragazzo nei festeggiamenti natalizi, ad esempio, così come ho deliberatamente evitato senza troppi giri di parole il contatto tra mia madre e il mio attuale compagno: a lei non piacevano perché sono troppo visibili, perché gridano "Sono frocio!" a tutto il mondo (e tutto il mondo di conseguenza capisce che lo è anche il suo adorato figliolo), perché la costringono a guardarsi allo specchio e a riconoscere in sé il signor Brown (l'uomo più antirazzista della Virginia finché sua figlia non sposa un uomo di colore). Se io sono felice e questo le crea un problema, è lei stessa il problema.

3) Non è stata questione di fiducia: non celantur, semplicemente. Ero felice e non volevo sporcare questa felicità con le bugie o le doppie vite: preferivo dovermi scontrare su questa cosa che dover essere una persona dentro casa ed un'altra fuori. 

4) Supporto? Il mio supporto sono io. Loro, al massimo, sono persone che possono partecipare alla mia felicità - ma vedi bene che impostiamo la questione da punti completamente differenti.

Se faccio schifo alla mia famiglia (o a chiunque altro, di conseguenza), possono pure farsi fottere.

Daje, zoccolé.

Loro hanno la mentalità del paesello mentre tu no, vero? Io ti bannerei a vita per aver scritto una cosa del genere.

La mia scuola di pensiero è che la Famiglia è quella che ti crei tu, così come la Patria è il posto dove ti senti a casa: se non mi sento accettato per quello che sono, fatico a sentirmi parte di una parola con la maiuscola. Poi, oh, per te probabilmente i legami famigliari sono molto importanti: per me, se questi legami si basano su mezze verità e cose non dette, non sono legami ma catene, grovigli, impicci da cui tenersi lontani.

Per non dire triste e pallosa.

Abbiamo un vincitore, signori e signori (e non è un refuso).

Ma non entriamo nel dettaglio o divento polemico.

Ecco, questo è un punto di vista diffuso che non ho mai capito e forse non capirò mai (e non mi riferisco a te in particolare, @Uncanny, ma a tutte le ripetute e variegate declinazioni di questa scuola di pensiero).

Ma questo sei tu, fatto e finito!

Tua madre ha ragione a priori e a posteriori.

Grazie mille del tuo messaggio, l'ho apprezzato molto, su tutta la linea :D però no, non bannarmi Ahahah 

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7 hours ago, freedog said:

beh, ma spesso oggidì non è così facile essere indipendenti -anche economicamente- da giovanissimi, come ben sai.

a meno che non si faccia fagotto e si trovi fortuna e un lavoro ben retribuito altrove

Per tardi mi riferivo ad oltre i 30 anni. 

Comunque ovviamente ci sono tutte le difficoltà nel rendersi indipendenti, ma è anche vero che il mammismo in Italia è ben diffuso. 

Piuttosto che vivere nel paesello con la famiglia bigotta reprimendo la mia sessualità, personalmente farei di tutto per rendermi indipendente, a costo di ammazzarmi di lavoro o andarmene dall'altro capo del mondo. 

Ma capisco che molti non la pensino allo stesso modo. 

4 hours ago, LocoEmotivo said:

Ecco, questo è un punto di vista diffuso che non ho mai capito e forse non capirò mai (e non mi riferisco a te in particolare, @Uncanny, ma a tutte le ripetute e variegate declinazioni di questa scuola di pensiero)

Se sei indipendente dal punto di vista economico non sei ricattabile, non c'è il rischio che tu finisca all'improvviso per strada senza nessun sostegno economico e puoi vivere per conto tuo senza essere costretto a stare in un ambiente tossico e pieno di tensione come sarebbe la casa dei genitori dopo il CO. 

Considerando il livello di bigottismo descritto dall'opener si tratta di eventualità più che possibili, l'ultima anzi sarebbe certa. 

2 hours ago, Nic said:

ma di buono c'è che mi sono riavvicinato a mia mamma lei ora è tranquilla.

Questo proprio non lo capisco. Non riuscirei mai a perdonare o riavvicinarmi ad un genitore che mi ha sbattuto fuori di casa per la mia sessualità tra l'altro appena maggiorenne e senza nulla in mano. Chiuso ogni rapporto e a mai più, ne andrebbe anche della mia dignità. 

Edited by Uncanny
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davydenkovic90
11 hours ago, Uncanny said:

Quando sarai indipendentemente dal punto di vista economico allora sarà opportuno fare CO, senza nascondersi facendo doppie vite. Non dirlo mai sarebbe molto triste. 

Fino ad allora, considerando il livello di bigottismo dei tuoi, meglio che lo tieni per te. Mi auguro che però la tua prospettiva non sia di staccarti e renderti indipendente da loro tardi come fanno in molti a prescindere dall'orientamento sessuale. Prima lo fai, meglio è. 

Questo mi sembra l'approccio "vecchia scuola" al problema. Quello del gay che sente di avere una colpa da espiare e per la quale lavora il triplo di quanto farebbe un etero. Quello che ha avuto Stefano Gabbana, per dire, che infatti ha un'idea dell'omosessualità tutta sua, che spara a zero sui movimenti lgbt, che dice che il matrimonio gay è ridicolo, che pensa solo ai soldi che fattura e ad andare al San Babila a pregare per ringraziare del conto in banca e di avere Madonna come amica.

Peraltro, Stefano Gabbana a parte, credo che un figlio che si rende indipendente e fa coming out a 40 anni, rischia come minimo una faida familiare ben più grave e potenzialmente eterna, e di dover fare comunque la doppia vita, il che non è auspicabile. Magari se avesse fatto coming out a 18 e i genitori avessero avuto un briciolo di apertura in più per ogni anno o ogni piccolo passo, avrebbero cambiato idea col tempo e a 40 si troverebbe indipendente lo stesso ma con rapporti familiari un po' più distesi.

Coi tempi che corrono e con le battaglie che sono state fatte, per me vale la pena investire nel del coming out, sempre.

Edited by davydenkovic90
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Il confine fra - ho una famiglia omofoba e provinciale che recepirà male il CO - quindi prima divento indipendente e poi faccio CO E  mi faccio una vita gay serena così li tranquillizzo, è scivoloso

Il problema è che uno rischia di portarsi fuori sede un po' di "paesello" , che non è certamente il problema dei problemi ( ce ne sono di peggiori ) ma dietro questa "serenità" può celarsi la soggezione ad un giudizio sociale attenuato ed a distanza, la persistenza quantomeno di una "preoccupazione" o di un condizionamento, per non dire dei sensi di colpa.

Con questo non credo si possa neanche suggerire di fare CO al grido di Banzai!, essendo avvertiti del fatto che sarà mal recepito e senza sapere che spalle ha la persona che dovrebbe farlo.

Meglio però dirsi che prevedendo un esito conflittuale ci si deve attrezzare meglio, acquisire forza che non è solo l'indipendenza economica intesa come garanzia di libertà, ma solidità psicologica e determinazione ad andare fino in fondo se necessario.

Di fronte alla previsione di un compito duro, difficile, ammettere di non essere pronti o forti a sufficienza, può essere meglio ( non c'è niente di male...) piuttosto che cercare di addossarsi il compito di facilitare loro il compito, dimostrando di essere bravi negli studi, bravi come gay etc

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3 hours ago, davydenkovic90 said:

Questo mi sembra l'approccio "vecchia scuola" al problema. Quello del gay che sente di avere una colpa da espiare e per la quale lavora il triplo di quanto farebbe un etero. 

Non ho mai detto questo, figurarsi se potrei mai pensarlo.

Ho detto semplicemente che se la famiglia è molto omofoba come quella dell'opener prima di fare CO conviene non dover dipendere economicamente da essa, quindi garantirsi una propria autonomia.

Ricordo di un utente universitario fuorisede che aveva scritto su questo forum che, dopo aver fatto CO, i genitori gli avevano tagliato tutti i fondi per costringerlo a tornare da loro al paesello pugliese. Se non avesse avuto un fidanzato a cui appoggiarsi anche economicamente, perché trovarsi un lavoretto non basta, avrebbe dovuto terminare i suoi studi e sottostare ai diktat dei genitori.

Se si è indipendenti dal punto di vista economico non si è ricattabili in sostanza, come già ho avuto modo di dire. 

Inoltre, ribadisco, si evita il rischio di finire sbattuti per strada senza nessun sostegno economico o di dover vivere in un ambiente domestico altamente tossico. 

Non sto dicendo di fare così per forza sempre quando si hanno genitori omofobi, dipende dal loro grado e il loro tipo di omofobia. Ma con genitori omofobi come quelli dell'opener non vedo altra soluzione.

Poi ci si può sempre assumere il rischio, fare CO e sperare che vada meno male di quanto ci si aspetterebbe. Ma è un terno al lotto e il rischio che tutte le cose prima descritte accadano c'è.

Edited by Uncanny
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3 hours ago, Hinzelmann said:

Meglio però dirsi che prevedendo un esito conflittuale ci si deve attrezzare meglio, acquisire forza che non è solo l'indipendenza economica intesa come garanzia di libertà, ma solidità psicologica e determinazione ad andare fino in fondo se necessario.

Per vita serena intendevo grosso modo questo, non  sforzarsi di farsi percepire come efficienti e "normali".

Mi sento estremamente a disagio a trovarmi parzialmente in accordo con Uncanny, specie riguardo il clima tossico.

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Anche se ho indirettamente citato una espressione che hai usato tu, la mia era una avvertenza di carattere generale...poi è chiaro che ciò che contano non sono le espressioni che si usano su un forum, ma come si vive, cosa si pensa etc

Comunque non è neanche il più grave dei possibili problemi, certamente il clima tossico è ben peggiore

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davydenkovic90
3 hours ago, Uncanny said:

Non ho mai detto questo, figurarsi se potrei mai pensarlo.

Ho detto semplicemente che se la famiglia è molto omofoba come quella dell'opener prima di fare CO conviene non dover dipendere economicamente da essa, quindi garantirsi una propria autonomia.

Ricordo di un utente universitario fuorisede che aveva scritto su questo forum che, dopo aver fatto CO, i genitori gli avevano tagliato tutti i fondi per costringerlo a tornare da loro al paesello pugliese. Se non avesse avuto un fidanzato a cui appoggiarsi anche economicamente, perché trovarsi un lavoretto non basta, avrebbe dovuto terminare i suoi studi e sottostare ai diktat dei genitori.

Se si è indipendenti dal punto di vista economico non si è ricattabili in sostanza, come già ho avuto modo di dire. 

Inoltre, ribadisco, si evita il rischio di finire sbattuti per strada senza nessun sostegno economico o di dover vivere in un ambiente domestico altamente tossico. 

Non sto dicendo di fare così per forza sempre quando si hanno genitori omofobi, dipende dal loro grado e il loro tipo di omofobia. Ma con genitori omofobi come quelli dell'opener non vedo altra soluzione.

Poi ci si può sempre assumere il rischio, fare CO e sperare che vada meno male di quanto ci si aspetterebbe. Ma è un terno al lotto e il rischio che tutte le cose prima descritte accadano c'è.

Se un padre taglia i fondi al figlio universitario perché omosessuale gli si può fare causa, e le associazioni offrono anche supporto legale in questi casi.

Il rischio di essere sbattuti fuori di casa va relativizzato al 2019  e comunque questo fantomatico rischio non può essere la giustificazione per continuare a vivere sotto copertura e non investire in un coming out, che sia a breve che a lungo termine, secondo me, in molti casi, dà dei benefici, sia a noi che ai familiari. Anche perché essere sbattuti fuori di casa sarà tragico e drammatico, ma per qualcuno lo è anche fingere continuamente di fronte alla famiglia.

La tua soluzione non è comunque una soluzione. Qui si sta parlando di avere un buon rapporto coi genitori dopo il coming out, non di come poter essere liberi di vivere la sessualità mantenendo la famiglia all'oscuro di tutto fino alla piena indipendenza. 

Poi, mi viene in mente un altro fattore da considerare, che non è uguale per tutti.

Ogni famiglia è diversa dall'altra. Ci sono famiglie dove magari sono più distratti e non ti chiedono mai nulla, e altre che invece assillano continuamente chiedendo della ragazza, con chi esci, dove vai e cosa fai. Ecco, immagino che in una famiglia del secondo tipo sia un po' difficile aspettare di avere raggiunto l'indipendenza per fare coming out. Invece nel caso di genitori un po' vaghi e può serpeggiare qualche sospetto (credo che il sospetto serpeggi sempre, i genitori secondo me sanno le cose, anche se non parli) ma di base è fattibile arrivare a una certa età senza nemmeno essere obbligati a simulare o dissimulare.

Edited by davydenkovic90
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24 minutes ago, davydenkovic90 said:

Se un padre taglia i fondi al figlio universitario perché omosessuale gli si può fare causa, e le associazioni offrono anche supporto legale in questi casi.

La fai troppo facile. Come se uno studente universitario preso da mille preoccupazioni fra cui principalmente lo studio potesse permettersi di intraprendere una lunga battaglia legale, considerati anche i tempi della giustizia italiana. Prima della sentenza si ritroverebbe comunque senza fondi dovendo irrimediabilmente sospendere gli studi. 

Molto più comodo evitare tutte queste magagne e rimandare il CO di qualche anno, una volta raggiunta una certa indipendenza. Anche perché se si è fuorisede si può vivere la propria sessualità liberamente senza per forza doverne rendere conto ai propri genitori. 

24 minutes ago, davydenkovic90 said:

Il rischio di essere sbattuti fuori di casa va relativizzato al 2019  e comunque questo fantomatico rischio non può essere la giustificazione per continuare a vivere sotto copertura.

Eppure di casi se ne sentono ancora e non sono pochi, considerando solo quelli che fanno notizia. A Torino ma non solo negli ultimi anni hanno aperto pure una casa d'accoglienza per ragazzi lgbt sbattuti fuori di casa, quindi evidentemente è una realtà ancora esistente e se lo è in una città relativamente progressista rispetto alla media italiana come Torino figurarsi altrove. 

Credo poi che il ragazzo gay medio preferisca vivere sotto copertura qualche anno in più - che non significa per sempre eh - rispetto ad essere sbattuto fuori di casa.

24 minutes ago, davydenkovic90 said:

Qui si sta parlando di avere un buon rapporto coi genitori dopo il coming out, non di come poter essere liberi di vivere la sessualità mantenendo la famiglia all'oscuro di tutto fino alla piena indipendenza. 

Infatti si stava discutendo di come comportarsi rispetto all'eventualità di una pessima reazione di una famiglia molto omofoba come quella dell'opener, che porterebbe ad un inevitabile grave peggioramento dei rapporti. Se questo peggioramento è tale da comportare ricatti, essere sbattuti fuori di casa o di dover vivere in un'ambiente molto tossico, allora per quanto sia triste meglio aspettare di non dover dipendere da loro. 

Detta volgarmente, meglio aspettare di avere il culo parato invece di buttarsi subito a bomba rischiando di farsi molto ma molto male. 

Edited by Uncanny
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1 hour ago, Uncanny said:

Penso tu debba rivedere quelle che sono le tue priorità. 

Eh, glielo dico sempre anch'io! Ma ti pare che mi dia mai retta, quel capoccione? Macché.

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@Uncanny

in un'altra discussione hai scritto circa che tu hai un cuore di pietra e per questo resterai piu' o meno sempre single, credo di ricordare.

in un caso come il tuo a che serve un CO in famiglia ? A rendere consapevole la tua famiglia che hai sesso con uomini o a che servirebbe ?

normalmente alla famiglia si presentano i fidanzati con cui si hanno rapporti affettivi (e sessuali) ma non si presentano gli scopamici con cui si hanno solo rapporti sessuali.

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43 minutes ago, marco7 said:

@Uncanny

in un'altra discussione hai scritto circa che tu hai un cuore di pietra e per questo resterai piu' o meno sempre single, credo di ricordare.

in un caso come il tuo a che serve un CO in famiglia ? A rendere consapevole la tua famiglia che hai sesso con uomini o a che servirebbe ?

normalmente alla famiglia si presentano i fidanzati con cui si hanno rapporti affettivi (e sessuali) ma non si presentano gli scopamici con cui si hanno solo rapporti sessuali.

Non credo mi cambierebbe molto fare o non fare CO in famiglia, non vivo come un peso non essere dichiarato. Si può dire lo stesso di quando l'ho fatto con gli amici, per me è stato come se avessi detto di preferire i Muse ai Depeche Mode (esempio scemo), non ho vissuto un cambiamento fra il prima e il dopo. Non mi sono sentito più libero dopo di quanto non lo fossi già prima.

Ad ogni modo ho in programma di farlo in famiglia - magari anche coi nonni, che sono aperti sulla cosa - nei prossimi mesi. Semplicemente li renderei partecipi di un lato importante di me, più per trasparenza che altro. 

Poi se arriverà o non arriverà il fidanzato non lo so, non concepisco il CO solo in termini utilitaristici. 

Edited by Uncanny
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20 hours ago, Uncanny said:

Questo proprio non lo capisco. Non riuscirei mai a perdonare o riavvicinarmi ad un genitore che mi ha sbattuto fuori di casa per la mia sessualità tra l'altro appena maggiorenne e senza nulla in mano. Chiuso ogni rapporto e a mai più, ne andrebbe anche della mia dignità. 

Tecnicamente non mi ha tolto le chiavi di casa solo che non era un ambiente sano sapendo che mia madre non  mi voleva in casa. quindi stavo in un limbo un po  qua un po la e 2/3 sere a settimana ero a casa per una giornata poi riuscivo io, non era bello stare in casa con lei che mi guardava storto stando in silenzio visto come mi aveva risposto... ora si è tranquillizzata anche se non approva è tornata quella di prima...  E poi c'è da dire che il mio ragazzo ha 20 anni più di me immagino che possa aver creato qualche problema in più la cosa poi ho smesso di vedere il resto della famiglia perché i sorrisi e il buon natale, buona pasqua etc falsi se li possono mettere nel buco del culo.

I genitori del mio compagno sono di origini siciliane e loro che erano sempre stati ostili con me sono stati gentili e suo papà gli ha detto di trattarmi bene e a detta anche del resto della sua famiglia che ho conosciuto è la prima volta che succede.

Mai dare per scontato che le convinzioni delle persone possano suscitare una reazione ovvia, anzi potrebbero sorprendere in positivo ho più conoscenze e legami con persone tecnicamente omofobe che non con quelle gay friendly che quando ti giri ti sputano alle spalle almeno qua a Trento è così e poi sta moda qua delle persone gay friendly che si mettono ad urlare che carini quando vedono due gay baciarsi lo trovo fastidioso anche perché se gli sei vicino ti rendi conto che prima dicono che schifo poi che carini? meglio gli omofobi che o non dicono nulla o dicono che schifo sono più coerenti

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  • 1 month later...

So che si prova, tutta la mia famiglia è profondamente di destra e con idee razziste e omofobe di cui si vantano senza problemi.
A 14 anni ho sentito i miei "scherzare" tra loro dicendo che è meglio una figlia che fa la puttana che un figlio "in quel modo lì", inutile dire che ho vissuto quegli anni sull'orlo della depressione costante, tra bulli fuori e dentro casa, arrivando sul punto di far coming out con loro solo per chiedergli di darmi aiuto, perché era tutto francamente troppo.

Non l'ho detto e non penso mai dirò nulla a loro, ho preferito farmi la mia vita mettendomi 1000 km di distanza per prendermi il mio spazio e provare a rifarmi una vita, anche se ci sto ancora provando con fatica (come scrivevo altrove).

Anche se qualcuno ti dirà diversamente, valuta l'opzione di andar prima via e farti la tua vita in totale indipendenza e a prescindere da loro, se poi capiterà la situazione per cui vorrai o dovrai far coming out, lo farai da una posizione diversa.

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LocoEmotivo
2 hours ago, ziggy90 said:

Non l'ho detto e non penso mai dirò nulla a loro, ho preferito farmi la mia vita mettendomi 1000 km di distanza per prendermi il mio spazio e provare a rifarmi una vita

Permettimi una domanda: hai tagliato i ponti con la realtà che si trova dall'altra parte di questi mille chilometri o c'è ancora un legame (condito magari da qualche sporadico ritorno)?

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