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solitudine correlata all'orientamento sessuale


Catilina

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ti do ragione su moti punti davy (e anche Hinz..)

non va tralasciato il fatto che la mia depressione abbia molteplici fattori e che uno di essi potrebbe anche avere attinenza con l'ambito LGBT (come ho già accennato pocanzi e in altre occasioni): il fatto di essere un agender maschio ed etero è indubbiamente una condizione molto problematica per riuscire a farsi accettare socialmente e soprattutto per riuscire ad avere una vita completa sotto il profilo affettivo-sentimentale-sessuale

non ho mai compreso appieno cos'abbia comportato, ma certamente la mia identità neutra mi ha sempre impedito di approcciare ragazze in maniera lontamante "maschile": esibendo spavalderia, galanza o estroversione da seduttore mascolino. La mia identità neutra mi ha smpre impedito di apparire agli altri sia virile che effemminato. 

anche il mio modo di apparire è sempre stato neutro: non ho mai accettato di curare il mio aspetto in maniera conforme al mio genere biologico 

il mio modo di apparire è quello di un dimesso intellettuale con occhiali, (spesso) barba e abbigliamento casual (camicie e jeans). 

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davydenkovic90

Perdonami, ma trovo un po' una forzatura quella di definirti agender, stando a ciò che dici. Non è che o sei malgioglio o sei totti o sei agender.

E ribadisco con ancor più convinzione che per me non ha tanto senso che tu frequenti ambienti lgbt. Tutto fa brodo, ci mancherebbe, ma forse dovresti provare anche altrove a cercare qualcosa di più affine a te. Non hai qualche hobby o desiderio di fare attività nuove? 

Sull'approcciare le ragazze in modo "maschile"'.. cioè, boh, a parte che mi risulta che ormai siano le ragazze ad approcciare i maschi in modo maschile, ma poi, vedendo ad esempio le coppie etero della mia facoltà, secondo la definizione che dai tu sono tutte coppie di agender: Maschi secchioni rammolliti e cessi corteggiati spietatamente da secchioncelle assatanate di 30  e lode che hanno orgasmi appena vedono un S-polinomio. E non è un'iperbole, è puntualmente così.

Edited by davydenkovic90
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21 minutes ago, davydenkovic90 said:

Perdonami, ma trovo un po' una forzatura quella di definirti agender, stando a ciò che dici. Non è che o sei malgioglio o sei totti o sei agender.

Per una persona nello spettro autistico è davvero difficile capire cosa significhi "appartenere a un genere".

E' molto interessante il fatto che le persone neuropsicologicamente "molto maschili" come gli autistici

non colgano una sfumatura per noi piuttosto evidente come il "genere".

Come diceva Simone de Beauvoir, l'identità sessuale è una costruzione femminile

perché i maschi - nella loro condizione egemonica - non hanno bisogno di pensarsi come "sesso",  potendosi pensare come "universali"

Per cui abbiamo l'apparente contraddizione di una persona che si dice sia "agender" che "etero".

Di converso potremmo dire che "sentirsi maschio" è una cosa che possiamo capire davvero solo noi gay (e i gay repressi) e i trans ftm.

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non saprei allora cosa dovrebbe comportare essere agender: se vi dico che non mi sono mai identificato con nessuno dei 2 generi biologici, che ho sempre provato rigetto per il mio aspetto maschile, ma senza nemmeno aspirare ad avere fattezze femminili; tanto che fin da piccolo mi veniva da identificarmi con personaggi androgini o comunque asessuati....non so proprio cos'altro dovrei avere

quanto poi agli interessi e agli hobby ne ho sempre avuti fin troppi, il che è un male: se ne avessi avuti pochi avrei potuto coltivarli quanto avrei voluto; quando d'interessi nei hai troppi non trovi nemmeno il tempo per coltivarne alcuno quanto vorresti 

inoltre, con la depressione che mi affligge da oltre un decennio, mi sono visto svuotato di energie; anche per coltivare molti dei miei hobby 

Edited by Catilina
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1 hour ago, Catilina said:

non mi sono mai identificato con nessuno dei 2 generi biologici, che ho sempre provato rigetto per il mio aspetto maschile, ma senza nemmeno aspirare ad avere fattezze femminili;

Sembra un'aspirazione alla pura spiritualità, quasi tu volessi essere un angelo nel senso di puro spirito senza contaminazioni materiali e quindi senza sessualità.

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davydenkovic90
6 hours ago, Catilina said:

non saprei allora cosa dovrebbe comportare essere agender: se vi dico che non mi sono mai identificato con nessuno dei 2 generi biologici, che ho sempre provato rigetto per il mio aspetto maschile, ma senza nemmeno aspirare ad avere fattezze femminili; tanto che fin da piccolo mi veniva da identificarmi con personaggi androgini o comunque asessuati....non so proprio cos'altro dovrei avere

quanto poi agli interessi e agli hobby ne ho sempre avuti fin troppi, il che è un male: se ne avessi avuti pochi avrei potuto coltivarli quanto avrei voluto; quando d'interessi nei hai troppi non trovi nemmeno il tempo per coltivarne alcuno quanto vorresti 

Be' "agender" è una definizione piuttosto forte, e sinceramente da ciò che scrivi io non vedo niente di ciò. Sei semplicemente un maschio eterosessuale, ma non sei Francesco Totti. E non sei certo il solo tra i maschi etero, anzi.

Mi viene il dubbio che tu cerchi di dire di essere agender per tentare forzatamente di entrare in un contesto, quello lgbt, che, però, come cercavo di dirti altrove, non è molto adatto a te.

Se mi sbaglio, allora cerca qualche associazione e fai amicizia con altri agender, così magari potete capire le reciproche difficoltà. E' un modo come un altro per provare a far accadere qualche evento positivo che, parallelamente a una cura, ti può aiutare a risolvere la depressione.

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Agender mi sembra l'unico genere cosiddetto non-binario con una logica, se presuppone l'esistenza di una disforia di genere bidirezionale che porta al rigetto sia del proprio corpo sia di quello del sesso opposto, per cui ci si riconosce in una sorta di neutro androgino. 

Però trattasi di un disturbo dell'identità di genere che riguarda corpo e caratteri sessuali, quindi qualcosa di serio. Non di ruoli di genere - quindi in un estremo essere Totti e nell'altro essere Malgioglio - come la fanno passare sempre gli attivisti che dicono di appartenere a generi non-binari, contribuendo così a rafforzare gli stereotipi di genere. 

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Non è una aspirazione alla spiritualità, è un atteggiamento di rifiuto delle aspettative sociali sul genere, ragionando in termini tradizionalisti potremmo dire del ruolo di genere solo che in questo caso si retrocede fino al riconoscimento del genere, riconoscimento che quindi discenderebbe anche dalla possibilità di un confronto.

4 minutes ago, davydenkovic90 said:

Mi viene il dubbio che tu cerchi di dire di essere agender per tentare forzatamente di entrare in un contesto, quello lgbt, che, però, come cercavo di dirti altrove, non è molto adatto a te.

In realtà quel che è successo è più il contrario, molte persone sono entrate in associazioni LGBT e poi è scoppiata la "bomba" cioè è arrivata la diagnosi, una possibile spiegazione a posteriori di una serie di caratteristiche strane ( diciamo proprio queer in questo caso ma in quanto tali pacificamente accettate...perchè l'ambivalenza maschio-femmina sia in gay che lesbiche non viene mai giudicata ) che prima erano non del tutto chiarite MA che veniva a confinare in maniera inquietante ( per noi gay ) con il concetto di "malattia"

Questo per il semplice fatto che prima di una certa data le diagnosi non c'erano, poi è ben possibile che ora la questione venga a ribaltarsi e cioè ad una associazione si presenti direttamente una persona che si definisce agender neurodiverso, magari con tratti anche più accentuati di un tempo

4 minutes ago, Uncanny said:

Però trattasi di un disturbo dell'identità di genere

Nì, queste persone tendono ad una sorta di ambivalenza con tratti di trascuratezza per la propria apparenza ma non hanno la disforia di genere, cioè il rigetto o la avversione per il proprio corpo

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8 minutes ago, Hinzelmann said:

non hanno la disforia di genere, cioè il rigetto o la avversione per il proprio corpo

@Catilina dice: 

"se vi dico che non mi sono mai identificato con nessuno dei 2 generi biologici, che ho sempre provato rigetto per il mio aspetto maschile, ma senza nemmeno aspirare ad avere fattezze femminili; tanto che fin da piccolo mi veniva da identificarmi con personaggi androgini o comunque asessuati"

Quindi la disforia è presente. 

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No la disforia non è presente, anche perchè - pur essendomi espresso male ne convengo - nella definizione stessa del disturbo si assume il desiderio per i caratteri sessuali del sesso opposto quindi se prendiamo la definizione da manuale :

  1. Marcata incongruenza tra genere esperito e caratteristiche sessuali primarie/secondarie.
  2. Forte desiderio di liberarsi delle proprie caratteristiche sessuali primarie e/o secondarie a causa della marcata incongruenza col genere esperito.
  3. Forte desiderio per le caratteristiche sessuali del genere opposto.
  4. Forte desiderio di appartenere al genere opposto.
  5. Forte desiderio di essere trattato come un membro del genere opposto.
  6. Forte convinzione di avere sentimenti e reazioni tipici del genere opposto.

Mancherebbe il desiderio di liberarsi delle caratteristiche sessuali - d'altronde essendo etero dovrebbe voler diventare lesbica e mancano poi tutte le caratteristiche dal 3 in poi

L'inghippo precede la disforia, perchè la disforia implica una identificazione sofferta mentre in questi casi non ci si identifica

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4 hours ago, Uncanny said:

rigetto sia del proprio corpo sia di quello del sesso opposto, per cui ci si riconosce in una sorta di neutro androgino. 

Neutro va bene, ma androgino non parrebbe, perché l'implicazione dell'androgino è la composizione nella medesima persona appunto delle caratteristiche fisiche ed eventualmente psichiche sia dell'uomo (aner) sia della donna (gyne), mentre Catilina afferma di respingere l'identificazione sia nell'uno sia nell'altra.

Dal Sole24Ore di ieri:

"Si chiameranno «navigator»; sono professionisti, che verranno assunti da Anpal Servizi spa con contratto di collaborazione di due anni (c’è comunque l’impegno del governo a stabilizzarli, reperendo nuove risorse). La loro retribuzione oscilla intorno ai 30 mila euro lordi annui (vale a dire circa 1.700/1.800 netti al mese, contribuzione esclusa).".

Qualcuno incomincerà subito a godere dell'attività per distribuire il reddito di cittadinanza, ma ovviamente non saranno i poveretti cui ci hanno assicurato dovrebbe essere destinato quel reddito.... ? 

Sarà anche interessante esaminare come e con che selezioni saranno assunti i cosiddetti navigatori:

difficile pensare che non saranno "prossimi" alle (cinque) stelle.

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Ormai sono alcuni anni che frequento questo forum (pur non essendo mai stato assiduo) e devo dire che c'è parecchia gente non meno confusa di me, non che la cosa dovrebbe stupirmi; d'altro canto nemmeno gli psicologi che mi hanno seguito sono mai stati in grado di chiarirmi le idee + di tanto. Non posso certo pretendere di più dagli altri, anche se in ambito LGBT.   

:banghead:

Edited by Catilina
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davydenkovic90
1 hour ago, Catilina said:

gli psicologi che mi hanno seguito sono mai stati in grado di chiarirmi le idee + di tanto.

Lo psicologo non serve per "chiarire le idee", ma per aiutare nella risoluzione di un disturbo. Lo stesso i farmaci che ti avranno prescritto i medici. Chiaramente non è che si può andare avanti a vita a chiacchiere o a goccette, bisognerà che, parallelamente allo psicologo o ai farmaci, tu ti muova in qualche direzione per far accadere qualche evento positivo. 

Ripeto, hai mai conosciuto altri agender? Può essere un punto di partenza.

Ma la cosa fondamentale - posso capire che sia difficilissimo, non credere - è uscire un po' dai circoli viziosi, conoscere gente nuova, fare attività varie, in modo da conoscere qualcuna,  o non conoscere nessuna ma magari darti nuovi spunti e prospettive di vita, e sbloccare un po' questa situazione che ti porti addosso.

Crogiolarti in un topic lgbt tentando di parlare di certi argomenti che ci riguardano il giusto, non so a quanto serva.

Edited by davydenkovic90
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Dire che la questione agender non ci riguarda non mi pare corrispondere a verità.

Le associazioni LGBT delle questioni di genere si sono sempre occupate, diciamo semmai che le diagnosi mediche da un lato e poi - negli ultimi anni - l'attacco sistematico contro la teoria del gender mosso da omofobi dall'altro, costituiscono due grosse ipoteche rispetto ad una teorica capacità e disponibilità ad occuparsene.

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davydenkovic90
11 minutes ago, Hinzelmann said:

Dire che la questione agender non ci riguarda non mi pare corrispondere a verità.

Non ci riguarda se il termine è strumentalizzato per voler  a tutti i costi far parte di una comunità di cui non si fa parte, per trovarci forzatamente dei punti comuni e tentare con l'intento di risolvere tutt'altri problemi rispetto a quelli che passa un agender o un lgbt...

Non so se hai mai visto il film "coffee date", dove in pratica c'è il protagonista che per un periodo crede di essere gay e frequenta un ragazzo... e suo fratello, vedendo che le attenzioni della madre sono tutte sul fratello gay, inizia a recitare a sua volta la parte del gay esasperandola solo per avere attenzioni.

Ecco, mi sembra che qui si faccia uguale, e non lo dico come critica, ma perché secondo me è una strada che porta a poco.

Già dire "agender etero" è un ossimoro. Se non ti identifichi né nel sesso maschile né in quello femminile, come fai a dire che sei etero?

Dire che agender vuol dire avere un aspetto "non virile, ma neanche femminile, altresì, è sbagliato, nel senso che allora siamo quasi tutti agender visto che quasi tutti siamo privi di un'enorme quantità di caratteristiche virili e invece dotati di un'enorme quantità di caratteristiche femminili. Per dire, anche io da piccolo giocavo con le Barbie e non coi soldatini, perché avevo una vicina di casa della mia età e giocavamo a quelle. E quando c'era da giocare a Mario Party, sceglievo sempre la Principessa Peach. Non mi riconosco per niente negli atteggiamenti tipicamente e biologicamente virili, come, non so, la competizione  (faccio uno sport da tantissimo tempo e anche a buon livello e l'ho sempre vista come una competizione con me stesso e le mie capacità, come un gioco, mai capito come possano alcuni competere contro l'avversario, quasi a livello personale, e ci sono sia maschi che femmine che lo fanno)

Insomma, non vedo niente in ciò che scrive Catilina che mi faccia pensare che sia "agender" come lui si definisce. 

Edited by davydenkovic90
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43 minutes ago, davydenkovic90 said:

Già dire "agender etero" è un ossimoro. Se non ti identifichi né nel sesso maschile né in quello femminile, come fai a dire che sei etero?

Diciamo che sei un etero "teorico", nel senso che avverti dei desideri e delle pulsioni eterosessuali cioè indirizzati verso persone del sesso biologico opposto, poi la incapacità di identificarsi in maschio attraverso il rapporto con le altre persone, che è invece una identificazione di genere, rende estremamente difficile poter vivere in pratica una sessualità etero .Anche se a stretto rigore bisognerebbe anche indagare su quale tipo di preferenze sessuali vengono immaginate...ma bypassiamo il tema per privacy

Difficile non significa però impossibile o indesiderabile in astratto

Su questi aspetti c'è ancora tanto da capire credo....sappiamo che fra ND e ASD ci sono molte più persone con identità sessuali diverse ( cd non cisgender : 4 volte di più transgender, tre volte di più agender etc ) e che esiste una preferenza fra ND e ASD femmine, verso la asessualità. Forse per le femmine è più difficile immaginare una sessualità diversa dal normale? 

Però è chiaro che sono osservazioni molto difficili, condizionate da autoidentificazioni, età, esperienze sessuali, fantasie sessuali o relazionali etc

Si potrebbe ipotizzare che Catalina essendo un maschio pur essendo agender, sia spinto più ad empatizzare con la comunità LGBT che con gli Asessuali

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23 hours ago, Hinzelmann said:

No la disforia non è presente, anche perchè - pur essendomi espresso male ne convengo - nella definizione stessa del disturbo si assume il desiderio per i caratteri sessuali del sesso opposto quindi se prendiamo la definizione da manuale :

  1. Marcata incongruenza tra genere esperito e caratteristiche sessuali primarie/secondarie.
  2. Forte desiderio di liberarsi delle proprie caratteristiche sessuali primarie e/o secondarie a causa della marcata incongruenza col genere esperito.
  3. Forte desiderio per le caratteristiche sessuali del genere opposto.
  4. Forte desiderio di appartenere al genere opposto.
  5. Forte desiderio di essere trattato come un membro del genere opposto.
  6. Forte convinzione di avere sentimenti e reazioni tipici del genere opposto.

Mancherebbe il desiderio di liberarsi delle caratteristiche sessuali - d'altronde essendo etero dovrebbe voler diventare lesbica e mancano poi tutte le caratteristiche dal 3 in poi

L'inghippo precede la disforia, perchè la disforia implica una identificazione sofferta mentre in questi casi non ci si identifica

In effetti da manuale almeno due dei punti che hai elencato devono essere esperiti dall'individuo. Però, pur non avendo disforia di genere vera e propria, qualcosa di più "soft" che non saprei definire si potrebbe ipotizzare. Se una persona ha anche solo una "Marcata incongruenza tra genere esperito e caratteristiche sessuali primarie/secondarie" comunque un disagio ce l'ha, anche se disforia non è.

 Poi c'è da dire che la fisicità maschile è sempre stata presa ad archetipo dell'androgino/asessuato, se Catilina fosse stato donna immagino avrebbe desiderato liberarsi del proprio seno - anche solo con un binder - rispecchiando così anche il punto 2.

On 1/24/2019 at 9:44 AM, Hinzelmann said:

è un atteggiamento di rifiuto delle aspettative sociali sul genere, ragionando in termini tradizionalisti potremmo dire del ruolo di genere solo che in questo caso si retrocede fino al riconoscimento del genere, riconoscimento che quindi discenderebbe anche dalla possibilità di un confronto.

E' questo che trovo altamente problematico nell'approccio della stragrande maggioranza di coloro che si definiscono non-binari. Che confondono ruolo di genere e genere, contribuendo così a rafforzare gli stereotipi di genere in maniera tremendamente sessista.

Esempio, sono un uomo effemminato e mi piace truccarmi? Non sono più un uomo, ma un genderfluid o un altro dei millemila generi inventati. 

Quindi si stabilisce che esistano un preciso modello di uomo e un preciso modello di donna, quelli da stereotipo, e chiunque se ne allontani non sia più uomo o donna ma "qualcosa nel mezzo". Invece un uomo effemminato e a cui piace il trucco è tanto uomo quanto l'uomo virile, non esiste un unico modo di essere uomini. Malgioglio non è meno uomo di Totti, non è qualcosa nel mezzo fra uomo e donna. 

Quindi se vogliamo parlare perlomeno di agender, l'unico criterio valido per definirlo è quello che chi si definisce così abbia una "marcata incongruenza tra genere esperito e caratteristiche sessuali primarie/secondarie" senza però voler transitare al genere opposto, anche se proprio disforia da manuale non è. Non so se in questi casi è usato incongruenza di genere o altro come terminologia.

Edited by Uncanny
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davydenkovic90
11 minutes ago, Almadel said:

Ok, gli hai detto che lo fa solo per attirare l'attenzione.

Ora devi dirgli anche che lo fa per moda o che è solo una fase

Per moda non potrei dirlo, non mi pare vada di moda essere agender. Che sia una fase, visto che dice di avere una depressione e di non stare tanto bene, glielo auguro.

Non voglio screditare nessuno né dire che voglia attirare l'attenzione, semplicemente notavo che quella della comunità lgbt a me non sembra la strada giusta per risolvere il suo problema, se non nell'ottica del "tutto fa brodo" per uscire da un immobilismo. Ma se ci si deve buttare da un immobilismo in un altro, peraltro non risolutivo su nessun fronte, non ha molto senso. Che ci si butti in qualche altra cosa, a quel punto.

Io la "solutidine correlata all'orientamnento sessuale" l'ho vissuta per anni, e ci ho sofferto molto. Che Catilina mi apra un topic qui per ricordarmi che c'è chi sta peggio di me perché almeno io ero gay e ho potuto rimorchiare uomini con facilità (Come erroneamente lui ritiene che accada) mi fa un po' ridere, se permetti.

Io non credo che sia facile risolvere una depressione, tant'è che ho detto più volte che è opportuno che, oltre a parlarne qui, continui a curarsi nelle sedi adatte. Però non credo nemmeno che gli possa servire a qualcosa cercare punti di contatto con la comunità lgbt, con poi l'unico obiettivo (come si evince dal primo post) di crogiolarsi ancor più nella depressione e nell'impossibilità di cambiare lo stato di cose.

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1 hour ago, davydenkovic90 said:

il film "coffee date",

bruttino... però il fratello invidioso era divertente, hai trovato una delle poche cose decenti di quella commedia low-low budget, bravo

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45 minutes ago, Almadel said:

Ok, gli hai detto che lo fa solo per attirare l'attenzione.

Ora devi dirgli anche che lo fa per moda

Che quella dei non-binari sia una moda e un modo per attirare l'attenzione nel 99% dei casi però è vero, anche se non è il caso di Catilina per cui infatti ipotizzavo una definizione di agender che andasse oltre il semplice rifiuto degli stereotipi di genere. E' una moda per lo più presente nel mondo anglosassone, USA e Canada in primis, però anche in Italia si sta facendo strada, d'altronde se c'è una tendenza negli USA prima o poi finiamo per importarla.

Esiste anche una bellissima parola per definire tutto questo, transtrender, che io ho sentito dire per la prima volta da una trans americana in polemica rispetto a non-binari e compagnia cantante. 

"A transtrender is a person (usually between the ages of 9 and 18) who calls themselves a transgender person because they think it makes them cool or special. Transtrenders never experience disphoria transphobia or oppression. They also usually use ridiculous, impracticle neopronouns or nounself pronouns, and often the gender they identify with isn't even a valid gender (e.g. "stargender", "ferngender"). Transtrenders are basically cisgender people pretending to be transgender and using different pronouns because they think it makes them special, and want to be able to say that they are oppressed by being in the transgender community because they think it makes them look cool. Transtrenders are incredibly disrespectful to real transgender people, making a mockery of what transgender people experience, invalidating the problems and hurt that real transgender people face, and turning these people's identity into a fashion trend."

Edited by Uncanny
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davydenkovic90

Dai, basta coi discorsi astratti, siamo più pragmatici, è piovuto qui, cerchiamo di dargli qualche dritta utile

Mi rivolgo a Catilina.

Hai mai provato a fingerti gay con le ragazze? No, perché dici di aver ricevuto molte avances da parte di maschi (il che mi pare strano, al di fuori del virtuale: non so dove sia successo, se su chat oppure dal vivo).

A me è capitata esattamente la cosa opposta, cioè, pur sapendo che ero gay,  pur essendo io bruttino e poco interessante e pur non facendo nulla - naturalmente - per attrarle, sono stato varie volte oggetto di attenzioni e di rimorchio da parte di ragazze. 

Io mi sono fatto l'idea che alcune mi trovassero "rassicurante" (cioè, provandoci con me non avevano niente da perdere) mentre invece altre erano impostate sulla modalità master quest del rimorchio, un po' come quelle che si innamorano del prete. 

Visto che tenti strade bizzarre per risolvere altre problematiche, prova anche questa. Una piccola bugia iniziale magari sarà ripagata da interessanti incontri o approcci o conversazioni che se non altro ti faranno uscire dall'immobilismo. Poi, ti definisci agender, hai fatto 30, fai 31, di' pure che sei gay e esci con qualcuna in amicizia. 

Ti sembra una cosa possibile, per te?

Edited by davydenkovic90
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Mi pare una strategia un po' strampalata quella di fingermi gay. Inoltre non ho mica detto di aver ricevuto molte avances da parte maschile. Dico solo che le rare volte in cui sono stato approcciato non è stato mai da parte femminile: mi capitò una volta al'università e di recente mi è capitato su lovepedia. Da quando mi sono iscritto su lovepedia le sole (presunte) ragazze che tentano di approcciarmi sono palesemente fake che riportano nel loro profilo quasi nulla a parte la giovanissima età e indirizzi di siti pornografici. L'unica persona "comune" che abbia cercato di contattarmi è stato nientedimeno che un settantenne della mia zona che diceva di avere alle spalle una matrimonio e anche dei figli e che ora si era deciso a cercarsi partner dello stesso sesso (nel suo profilo si definiva esplicitamente interessato ai maschi, nemmeno bisex). Io l'ho gentilmente ma fermamente ammonito del fatto che non sono gay e nemmeno gerontofilo (poteva trattarsi di mio padre, essendo lui un settantenne ed io in procinto di compiere 36 anni).  Per questo dico che, se fossi stato gay,  a quest'ora qualche esperienza l'avrei già avuta.  

In generale uno dei miei handicap sociali principali, sicuramente correlato alla mia assoluta incapacità di approcciare persone dell'altro sesso, è la mia estrema sincerità. Io non ho segreti e sono disposto a parlare di cose personalissime, che la maggior parte degli altri  si vergognerebbe ad ammettere. Per lo stesso motivo non sono assolutamente capace di mentire o fingermi quello che non sono. Purtroppo i miei handicap sociali mi hanno creato difficioltà enormi a trovare nuove opportunità di uscire dall'isolamento nella vita reale: tutte le opportunità che mi si sono presentate in questi anni sono andate fallite su tutta la linea. E' come se ogni volta gli altri mi scivolassero via, avendo loro necessità differenti dalle mie (inoltre hanno già la loro cerchia di amici, parenti e partner). Di conseguenza mi ritrovo sempre a dover ripiegare per i contatti sociali via web che  sono scarsamente compensatori e spesso si traducono solo in fonte di amarezza, incomprensioni e aspri litigi.  Ovviamente persone interessanti posso sempre conoscerle online, ma si tratta sempre d'individui troppo distanti geograficamente. 

Edited by Catilina
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39 minutes ago, Catilina said:

la mia estrema sincerità. Io non ho segreti

Quand'ero al Ginnasio, per insegnare  le forme verbali della lingua greca, usavano fare imparare a memoria forme esemplari, di solito proverbi o massime sentenziose;  mi ricordo ancora quella per l'imperativo presente negativo:

"me panta pasi lege" cioè "non dire tutto a tutti",

che poi è anche una buona massima  d'educazione, anche se alcuni la definiscono massima d'ipocrisia..... ? 

Edited by Mario1944
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Io odio l'ipocrisia (nei confronti dei politici provo istinti omicidi quasi quotidianamente) e se mi accorgo che qualcuno non mi dice la verità ci rimango malissimo

non credo che imparerò mai a fingermi quello che non sono; già mi è costato una fatica enorme dissimulare il mio malessere psicologico ogniquavolta ho conosciuto persone nuove che potevano costituire un'opportunità per stringere nuove amicizie o magari anche relazioni. Ovviamente sono sempre stati sforzi tanto ingenti quanto vani, che ogni volta mi hanno ritrascinato nello sconforto più nero. 

Una cosa che credo di aver affinato col tempo è la capacità di sbuggiardare qualcuno che mente, almeno per alcuni tipi di bugie. In questo mi hanno giovato molte discussioni online e  tanti fake nei siti per single.   

Edited by Catilina
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"Non dire tutto a tutti" non significa "fingersi quello che non si è", benché talvolta possa significare "dissimulare quello che si pensa" o "simulare quello che non si pensa":

ma sono attitudini (io le definirei virtù, ma tu puoi pur definirli vizi) necessaria nel viver civile, perfino in famiglia.

Edited by Mario1944
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davydenkovic90
2 hours ago, Catilina said:

In generale uno dei miei handicap sociali principali, sicuramente correlato alla mia assoluta incapacità di approcciare persone dell'altro sesso, è la mia estrema sincerità. Io non ho segreti e sono disposto a parlare di cose personalissime, che la maggior parte degli altri  si vergognerebbe ad ammettere. Per lo stesso motivo non sono assolutamente capace di mentire o fingermi quello che non sono. Purtroppo i miei handicap sociali mi hanno creato difficioltà enormi a trovare nuove opportunità di uscire dall'isolamento nella vita reale: tutte le opportunità che mi si sono presentate in questi anni sono andate fallite su tutta la linea. E' come se ogni volta gli altri mi scivolassero via, avendo loro necessità differenti dalle mie (inoltre hanno già la loro cerchia di amici, parenti e partner). Di conseguenza mi ritrovo sempre a dover ripiegare per i contatti sociali via web che  sono scarsamente compensatori e spesso si traducono solo in fonte di amarezza, incomprensioni e aspri litigi.  Ovviamente persone interessanti posso sempre conoscerle online, ma si tratta sempre d'individui troppo distanti geograficamente. 

Ho capito, e certo posso immedesimarmi in alcuni passi.

La sincerità è un pregio, nel senso, vedila così, se ti accettano per come ti presenti (totalmente sincero su ogni cosa), vuol dire che ci sono le basi per un rapporto stabile Se tu invece mentissi su alcune cose, magari l'avresti vinta a breve termine, ma poi a lungo andare il rapporto sarebbe a rischio continuamente e sarebbe del tutto impossibile creare una vera amicizia o una vera relazione, durature.

Il discorso che esistono gruppi già formati tra persone adulte è vero, e a volte per gli etero è difficile aggregarsi in gruppi già formati. Senza contare che molti si ripiegano nel proprio nucleo familiare e al massimo le interazioni sociali possono avvenire tra famiglie con figli della stessa età, e poco altro.

Però pensa che non sarai l'unico ragazzo al mondo che si trova senza gruppi di amici e senza partner. Come te ci saranno altre persone, magari non le hai cercate nei luoghi giusti oppure ti sei soffermato troppo sul virtuale. Il virtuale va bene usarlo, ma per poco tempo, si chatta un po' e si fissa un incontro subito. 

I contatti sociali via web non sono un ripiego perché non se ne hanno fuori dal web, sono semmai propedeutici o prodromici, per averne al più presto qualcuno anche fuori dal web. Non per forza la storia d'amore di via col vento, magari anche un amico o amica con cui prendere un gelato.

Poi, dai, sei laureato, scrivi molto bene, sembri una persona interessante da frequentare, al di là dei problemi che puoi avere. Magari l'unica cosa che dovresti un po' limitare,  nel tuo essere completamente trasparente e sincero, è non appesantire troppo le eventuali discussioni parlando dei tuoi problemi. perché quando ci si conosce all'inizio si cerca di farlo in modo leggero e piacevole. poi magari quand'è il momento puoi passare a conversazioni più "hard". Ma sulle prime non dire "piacere sono un agender depresso da 12 anni".  Di' come ti chiami e cosa hai studiato. ?

Edited by davydenkovic90
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infatti non ho problemi a conoscere persone nuove (qualcuna anche interessante) in rete; il problema è costruire una vita sociale al di fuori 

in tutti questi anni ho frequentato tantissimi forum e le occasioni di estendere amicizie dal vivo sono sempre state molto scarse, sia per ragioni geografiche che per la ritrosia di molti

ad esempio ho fatto tantissimi sforzi per stringere amicizie fuori dalla rete in gruppi online di persone fobiche, ma ma senza risultati: il bello era che ai loro occhi risultavo troppo audace e coraggioso, mentre generalmente con le persone che mi capitano dal vivo appaio io quello troppo insicuro e problematico

in linea generale ho capito che tra i frequentatori dei social network ci sono persone che dal vivo hanno già la propria cerchia di amici, partner, parenti e familiari (per costoro il web è solo un passatempo in +); ma ci sono anche moltissimi individui socialmente problematici che temono troppo di dover affrontare gli altri dal vivo; per costoro la rete basta e avanza (questi tipi li schiodi se provi a farli partecipare dal vivo ad un'iniziativa qualsiasi)

ecco che anche nella rete (oltre che dal vivo) mi sono fin'ora trovato fra 2 fuochi: troppo audace per alcuni, troppo insicuro per altri 

Edited by Catilina
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davydenkovic90
1 hour ago, Catilina said:

infatti non ho problemi a conoscere persone nuove (qualcuna anche interessante) in rete; il problema è costruire una vita sociale al di fuori 

Ecco, appunto. Intanto comincia a derubricare le conoscenze in rete, che non sono vere e proprie conoscenze ma, al massimo, cazzeggiamenti o passatempi.

Finalizza il contatto virtuale a un contatto reale, in tempi brevi o brevissimi. Del tipo, invece che scrivere qui, scrivi al gruppo facebook del gruppo delle vecchiette del bridge (esempio volutamente paradossale e iperbolico) e chiedi loro quand'è la prossima partita. E presentati.

Se proprio vuoi scrivere in questo forum, vieni ad un raduno. Non troverai la fidanzata, ma meglio che scrivere topic come questo.

Ma io nei tuoi panni eviterei cercare persone con particolari caratteristiche "i gay", "i fobici", "i musulmani"... piuttsto trova persone con passioni che ti possano interessare e a partire dalle quali puoi conoscere gente potenzialmente interessante. Per esempio: cinefourm, palestra, corsi di pittura, volontariato, ecc. Non infilarti in situazioni dove non c'entri niente, solo per uscirne sempre più convinto d'essere solo e di non poter risolvere niente, infilati piuttosto dove potenzialmente puoi conoscere qualcuno, e poi vedi come va a finire. Se va a finire male, riprova da un'altra parte.

Edited by davydenkovic90
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