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Heinrich Hössli


Rotwang

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Heinrich Hössli nasce a Glarona, in Svizzera, nel 1784, dove cresce senza andare a scuola, ma svolge l'attività di modista, essendovi una fiorente industria tessile nel vicino Liechtenstein. Si sposa nel 1811 con la governante Elisabeth Grebel, da cui ha due figli, che poi emigrano in America. Non è certa la sua omosessualità, si suppone piuttosto fosse bisessuale. Si trasferisce con la famiglia a Zurigo, ritornando dalla città natale dove invece gestisce gli affari.


La sua esistenza è scioccata nel 1817, dalla condanna a morte di Franz Desgouttes, dottore in legge di Berna, eseguita sulla cosiddetta «ruota di Aarwangen», nel cantone della capitale elvetica, dove gli spezzano le ossa. Il dottore è colpevole di aver ucciso il suo segretario e amante, Daniel Hemmeler, forse per gelosia, forse per l'ostracismo sociale nel quale ha vissuto questa relazione. Il fatto di cronaca spinge Hössli a studiare l'«enigma di una tale esistenza», quella che è chiamata «sodomia». Nel 1819 commissiona a un letterato svizzero allora celebre, Heinrich Zschokke, la scrittura d'una difesa dell'amore omosessuale. L'opera appare in un saggio in miscellanea nel 1821 col titolo «Eros, ossia: sull'Amore»: un dialogo platonico fra tre personaggi, uno dei quali nasconde lo stesso Hössli e un altro Franz Desgouttes. Tuttavia, quella che deve essere un'apologia si conclude riaffermando che questo tipo d'amore è un'aberrazione rivoltante. Hössli va su tutte le furie e si mette a studiare da autodidatta, a scrivere per quasi un ventennio ed è straordinario per i tempi: difficoltà a trovare i libri giusti, mancanza di cultura accademica, eppure riesce a pubblicare da solo il suo primo libro nel 1836, dal titolo «Eros: l'Amore maschile dei Greci. Suoi rapporti con la storia, l'educazione, la letteratura e la legge in tutte le epoche». È lui a tracciare il primo parallelo tra la persecuzione delle streghe (Glarona è nota per essere stata una delle ultime sedi di processi per stregoneria) e lo «sterminio dei sodomiti». Inizia a viaggiare, stringendo un rapporto d'amicizia col pastore protestante Bernhard Freuler di Wülflingen, che conosce il latino, il greco, l'ebraico e il sanscrito, oltre a varie lingue moderne. Forse è proprio costui che gli fornisce i primi fondamentali testi dai quali parte alla conoscenza della sodomia.


In un secolo in cui le pene previste per l'omosessualità sono ancora la tortura, il carcere e la morte nella civilizzata Europa post-napoleonica - dopo la parentesi rivoluzionaria francese che l'aveva depenalizzata -, l'autodidatta Hössli arriva ad affermare con decisione che l'amore «sessual-contrario» non è un vizio, anzi, è un sentimento sul quale si sono accumulate «le più grandi bugie mai stampate», e rientra nella «natura, perché così è sempre stato e per questa ragione non potrà mai cessare di esistere nella stessa razza umana». Nel 1837, dopo l'uscita del volume, il Consiglio evangelico del cantone di Glarona chiede insistentemente alle autorità di proibirne la vendita, ingiungendo il divieto di stampare libri in futuro a Hössli. Il libro viene ripubblicato solo una seconda volta nel 1838 con la casa editrice Scheitlin di San Gallo.


Prevedibilmente la diffusione di Eros è ostacolata in tutti i modi, cosicché l'opera circola solo in ristrette cerchie di intellettuali liberali e progressisti, in più grazie all'invio di copie da parte dell'autore per l'interesse spontaneo. Il libro non arriva mai all'attenzione dei legislatori né a portare alla riforma «sessuale» che caldeggia.


Heinrich Hössli muore nella sua città natale nel 1864 ed è considerato il primo precursore fondamentale del movimento di liberazione omosessuale moderno, tanto che a pochi anni dalla sua scomparsa, Karl Heinrich Ulrichs, fondatore del primo embrionale movimento gay tedesco, predecessore di tutti quelli europei e mondiali, ne scopre l'esistenza e lo cita in tutti i suoi scritti alla fine del secolo. Altri definiscono Eros «il primo serio tentativo di affrontare il problema dell'omosessualità dai tempi del Simposio di Platone».
 

Edited by Rotwang
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