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Da cosa derivano le relazioni da ‘crocerossina’ e da dove ha inizio il comportamento del ‘paziente’?


Drrusso

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Notte, come avete capito io ho sempre quesiti abbastanza complicati.

Premetto che non  parlo delle classiche ‘mi ha tradito col mio/a migliore amico/a’ ma ben sì di quelle che sfociano in casi debilitanti per la/il ‘crocerossina’.

Questa domanda non riguarda prettamente il mondo lgbt ma tutti, anzi soprattutto le donne etero.

Quelle relazioni che sfociano in possessione dalla parte del ‘paziente’(portate pazienza se non vi piace il termine, ma è il più corretto in significato).

La ‘crocerossina’ crederà che la relazione possa migliorare o addirittura che lui/lei possa cambiarlo/a.

Ma sarà sempre più debilitante.

Stiamo parlando di queste relazioni, lo specifico per non generalizzare.

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6 hours ago, Drrusso said:

Questa domanda non riguarda prettamente il mondo lgbt ma tutti, anzi soprattutto le donne etero.

quante donne etero speri di trovare qui? ?

io non trovo lesbiche figurati le etero ????

comunque non ho capito cosa vuoi dire puoi chiarire in modo semplice il tuo pensiero? ?

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Hinzelmann

Chiaramente le donne tendono ad essere più materne e quindi a prendersi "cura" dei loro uomini

Nel bene e nel male

Due gay con una relazione "patologica" è più facile che finiscano insieme all'ospedale, in senso letterale e metaforico

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classico clichè: ci si innamora del Bello & Maledetto, al grido di "io lo salverò col mio ammore".

beh, lasciate perde sti melodrammoni da romanzo d'appendic(it)e: nella vita VERA non succede MAI.

anzi, è altamente probabile una bella discesa agli inferi per tutti e due

(e date al termine "inferi" il significato che preferite)

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3 minutes ago, Sorgesana said:

Si inizia giocando al dottore... della prostata ?

o con situazioni tipo Terence e Candy Candy...

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Non mi pare ci sia un gran numero di crocerossine, se non quelle che lo fanno per mestiere, ma queste di solito non si occupano di relazioni affettive.

Anzi, grazie anche all'introduzione del divorzio, quelle che un tempo erano crocerossine costrette dalla morale e dalla legge, oggi sono più o meno felici donne "senza croce" ;-).

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13 hours ago, Zafkiel said:

quante donne etero speri di trovare qui? ?

io non trovo lesbiche figurati le etero ????

comunque non ho capito cosa vuoi dire puoi chiarire in modo semplice il tuo pensiero? ?

Ma pure tra i gay capita molto noto...dopo probabilmente conosco gente ‘strana’! ?

10 hours ago, Hinzelmann said:

Chiaramente le donne tendono ad essere più materne e quindi a prendersi "cura" dei loro uomini

Nel bene e nel male

Due gay con una relazione "patologica" è più facile che finiscano insieme all'ospedale, in senso letterale e metaforico

Qui concordo, ma anche qui se ne trovano molti.

10 hours ago, freedog said:

classico clichè: ci si innamora del Bello & Maledetto, al grido di "io lo salverò col mio ammore".

beh, lasciate perde sti melodrammoni da romanzo d'appendic(it)e: nella vita VERA non succede MAI.

anzi, è altamente probabile una bella discesa agli inferi per tutti e due

(e date al termine "inferi" il significato che preferite)

Ammetto di cascarci.

9 hours ago, Sorgesana said:

Si inizia giocando al dottore... della prostata ?

Ok, mitico.

9 hours ago, Mario1944 said:

Non mi pare ci sia un gran numero di crocerossine, se non quelle che lo fanno per mestiere, ma queste di solito non si occupano di relazioni affettive.

Anzi, grazie anche all'introduzione del divorzio, quelle che un tempo erano crocerossine costrette dalla morale e dalla legge, oggi sono più o meno felici donne "senza croce" ;-).

Purtroppo sia tra le donne etero che tra i gay ci sono.

Molti di loro stanno con i ‘repressi ‘.

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2 hours ago, Drrusso said:

Ma pure tra i gay capita molto noto...dopo probabilmente conosco gente ‘strana

probabile. 

17 minutes ago, Rotwang said:

Il mio sogno sarebbe trovare uno come me.

uhm ? tu non sei una crocerossina... come potresti stare con uno uguale a te? 

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18 hours ago, Almadel said:

Tutti i miei amici gay "bad boy" hanno trovato loro pari, nessuna crocerossina.

Ma ovvio...figurati!

Loro non ci pensano minimamente!

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FreakyFred

Il sottoscritto ha visto crocerossini e crocerossine molto da vicino (sono cresciuto  dentro un rapporto di questo tipo), ma soprattutto anche io in passato ho avuto spesso una certa tendenza a fare il crocerossino.

Intendiamoci, entro certi limiti fa parte dell'innamoramento il desiderio di fare del bene all'altro, e il sogno di salvare qualcuno che soffre è innegabilmente romantico e molto comune. Il problema non è quello, quanto il comportamento di chi tende regolarmente a innamorarsi di "casi disperati" che non riesce a salvare e nemmeno vagamente ad aiutare, finendo invece trascinato/a nelle loro stesse patologie, diventandone addirittura parte integrante. 

Nella mia esperienza, questo comportamento malsano è collegato ad una convinzione più o meno inconscia di non essere meritevoli di amore, di essere persone incomplete, mancanti, difettose in qualcosa di fondamentale. Tutti vogliono essere amati, ma se uno crede di non essere degno di amore, di non avere nulla di bello da dare, come fa a soddisfare il suo bisogno di amore?

È semplice: tenderà a rivolgersi a persone che gli paiono incomplete, malate, difettose a propria volta. Il ragionamento è "solo una persona difettosa ed incompleta potrebbe amarmi"; inoltre, se l'altra persona è difettosa, si può pensare di renderla facilmente dipendente da te, perché inizierà ad avere bisogno di te come di un ansiolitico o di un antidepressivo, gli servirai

Il problema di un rapporto strutturato in questo modo, però, è che parte dai presupposti peggiori possibili: due persone entrambe problematiche, entrambe con forti elementi di immaturità, che se dovessero mettersi insieme lo farebbero per necessità più che per amore, per avere ciascuna il proprio antidepressivo (anche il crocerossino, in effetti usa l'altro come antidepressivo). Insomma un rapporto dove c'è l'innamoramento ma quel che manca è l'amore. L'altro diventa un collante che tiene insieme parti dell'Io che dovrebbero reggersi in piedi anche da sole, va a puntellare un'autostima devastata e un'immagine di sé corrotta; e se già essere lasciati può essere molto brutto, nel momento in cui il partner non fosse solo un partner ma anche un farmaco vitale che ti "tiene insieme" come persona, lì diventa una tragedia insanabile. 

Purtroppo sono rapporti, questi, che per quanto malsani non sono affatto fragili. Anzi. Essendo forme di dipendenza reciproca, sono robustissimi e se si instaurano certe dinamiche e iniziano a perpetuarsi regolarmente c'è il rischio di non liberarsene davvero più.

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18 minutes ago, FreakyFred said:

Purtroppo sono rapporti, questi, che per quanto malsani non sono affatto fragili

beh, cmq mi sembrano rapporti quanto meno problematici, non credi?

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FreakyFred
Just now, freedog said:

beh, cmq mi sembrano rapporti quanto meno problematici, non credi?

Assolutamente. Possono letteralmente devastarti la vita.

Quello che intendo è che ci si potrebbe aspettare che un rapporto problematico e che non si fonda su un amore maturo possa essere fragile, temporaneo, destinato a spaccarsi presto. Pensare questo è un errore di valutazione gravissimo. Dicono che l'amore sia la cosa più forte che c'è, ma in realtà ci sono varie cose molto più forti dell'amore e una di esse è la nevrosi. Un rapporto tenuto insieme dalla nevrosi è tendenzialmente molto robusto e duraturo, seppur qualitativamente possa essere disastroso. 

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2 hours ago, FreakyFred said:

Il sottoscritto ha visto crocerossini e crocerossine molto da vicino (sono cresciuto  dentro un rapporto di questo tipo), ma soprattutto anche io in passato ho avuto spesso una certa tendenza a fare il crocerossino.

Intendiamoci, entro certi limiti fa parte dell'innamoramento il desiderio di fare del bene all'altro, e il sogno di salvare qualcuno che soffre è innegabilmente romantico e molto comune. Il problema non è quello, quanto il comportamento di chi tende regolarmente a innamorarsi di "casi disperati" che non riesce a salvare e nemmeno vagamente ad aiutare, finendo invece trascinato/a nelle loro stesse patologie, diventandone addirittura parte integrante. 

Nella mia esperienza, questo comportamento malsano è collegato ad una convinzione più o meno inconscia di non essere meritevoli di amore, di essere persone incomplete, mancanti, difettose in qualcosa di fondamentale. Tutti vogliono essere amati, ma se uno crede di non essere degno di amore, di non avere nulla di bello da dare, come fa a soddisfare il suo bisogno di amore?

È semplice: tenderà a rivolgersi a persone che gli paiono incomplete, malate, difettose a propria volta. Il ragionamento è "solo una persona difettosa ed incompleta potrebbe amarmi"; inoltre, se l'altra persona è difettosa, si può pensare di renderla facilmente dipendente da te, perché inizierà ad avere bisogno di te come di un ansiolitico o di un antidepressivo, gli servirai

Il problema di un rapporto strutturato in questo modo, però, è che parte dai presupposti peggiori possibili: due persone entrambe problematiche, entrambe con forti elementi di immaturità, che se dovessero mettersi insieme lo farebbero per necessità più che per amore, per avere ciascuna il proprio antidepressivo (anche il crocerossino, in effetti usa l'altro come antidepressivo). Insomma un rapporto dove c'è l'innamoramento ma quel che manca è l'amore. L'altro diventa un collante che tiene insieme parti dell'Io che dovrebbero reggersi in piedi anche da sole, va a puntellare un'autostima devastata e un'immagine di sé corrotta; e se già essere lasciati può essere molto brutto, nel momento in cui il partner non fosse solo un partner ma anche un farmaco vitale che ti "tiene insieme" come persona, lì diventa una tragedia insanabile. 

Purtroppo sono rapporti, questi, che per quanto malsani non sono affatto fragili. Anzi. Essendo forme di dipendenza reciproca, sono robustissimi e se si instaurano certe dinamiche e iniziano a perpetuarsi regolarmente c'è il rischio di non liberarsene davvero più.

Ma...WOW!

complimenti per ciò che hai scritto, ci sono caduto.

E, tra l’altro, la mia ‘bi-amica’ come scherzosamente chiamo c’è passata.

Sono predisposto a conoscere gente del genere? Help!

2 hours ago, FreakyFred said:

Assolutamente. Possono letteralmente devastarti la vita.

Quello che intendo è che ci si potrebbe aspettare che un rapporto problematico e che non si fonda su un amore maturo possa essere fragile, temporaneo, destinato a spaccarsi presto. Pensare questo è un errore di valutazione gravissimo. Dicono che l'amore sia la cosa più forte che c'è, ma in realtà ci sono varie cose molto più forti dell'amore e una di esse è la nevrosi. Un rapporto tenuto insieme dalla nevrosi è tendenzialmente molto robusto e duraturo, seppur qualitativamente possa essere disastroso. 

Di contro cresci, non è un male.

Fai esperienza.

Ok, qui comincio a chiedermi “ma io potrei non annoiarmi in un rapporto senza questa componente?”

Io trovo sia la parte più interessante del rapporto...

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FreakyFred
9 minutes ago, Drrusso said:

Ok, qui comincio a chiedermi “ma io potrei non annoiarmi in un rapporto senza questa componente?”

La nevrosi?

Di sicuro è la parte più eccitante, e più si è giovani e magari si è stati repressi, più si cerca l'eccitazione nei rapporti. Una cosa molto autodistruttiva.

Crescendo poi il desiderio di eccitazione tende ad essere superato dall'istinto di sopravvivenza xD

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io da un represso "liberato" mi aspetto che vada nei glory hole senza preservativo invece di perdere tempo dietro un ragazzo nevrotico e problematico, molto più eccitante di stare a casa a fare da psicologo.

Edited by Sorgesana
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FreakyFred

Ci sono varie forme di "eccitazione". In generale, io mi riferisco a sensazioni psicologiche potenti. Queste quando emergono sono di solito collegate a qualche aspetto represso o sepolto di sé, qualche vecchio trauma, qualche mancanza avuta nell'infanzia, eccetera eccetera.

Vi sono effettivamente quelli che trovano l'ebrezza che cercano nel sesso facile, ma altri hanno un palato più... fine, diciamo, e la trovano in situazioni più complesse. 

In realtà il problema è che sono sensazioni così potenti perché sono malate. "These violent delights have violent ends" ...

Edited by FreakyFred
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1 hour ago, FreakyFred said:

La nevrosi?

Di sicuro è la parte più eccitante, e più si è giovani e magari si è stati repressi, più si cerca l'eccitazione nei rapporti. Una cosa molto autodistruttiva.

Crescendo poi il desiderio di eccitazione tende ad essere superato dall'istinto di sopravvivenza xD

Esatto, mi manca questa 

40 minutes ago, FreakyFred said:

Ci sono varie forme di "eccitazione". In generale, io mi riferisco a sensazioni psicologiche potenti. Queste quando emergono sono di solito collegate a qualche aspetto represso o sepolto di sé, qualche vecchio trauma, qualche mancanza avuta nell'infanzia, eccetera eccetera.

Vi sono effettivamente quelli che trovano l'ebrezza che cercano nel sesso facile, ma altri hanno un palato più... fine, diciamo, e la trovano in situazioni più complesse. 

In realtà il problema è che sono sensazioni così potenti perché sono malate. "These violent delights have violent ends" ...

Io non provo mai forti attrazioni sessuali, difatti sono uno da ‘appuntamento nel dizionario ‘

17 minutes ago, Sorgesana said:

Il sogno proibito di ogni masochista. 

Appunto 

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davydenkovic90

Ho frequentato un liceo al 90% femminile, e questa della crocerossina è una storia che riecheggiava spesso in quelle aule, raccontata da vecchissime professoresse di inglese con mega villa a due passi dalla scuola.

In pratica, si cerca di ammonire certe ragazze di buona famiglia affinché non finiscano con un bad boy tentando di redimerlo ma si mettano piuttosto con un giovane bravo ragazzo rampante con la camicia bianca e il ciuffetto biondo.

Credo che tutto questo sia sbagliato su più fronti. Intanto bisogna capire che una relazione è fatta di tantissimi incastri che molto difficilmente possono essere frutto di un calcolo. Se ne possono controllare giusto alcuni, ma poi tutto il resto si sviluppa e si modifica col tempo e bisogna sempre essere pronti, di volta in volta, all'imprevisto.

Un altro aspetto da considerare è che ognuno è libero di gestire la propria relazione come meglio crede. E' un po' come mettere il formaggio sulla pasta allo scoglio. Se a uno piace, perché dev'essere criticato o visto come malsano?

Oltretutto le relazioni crocerossina paziente tendenzialmente mi piacciono, perché credo che una relazione debba essere prima di tutto una forma di altruismo, ancor prima che una realizzazione o convenienza individuale. Quindi se c'è uno che nella coppia è più debole su un certo fronte (che ne so: uno non rifa mai il letto) ben venga se lo fa l'altro al posto suo. Ci saranno altre occasioni dove quello che non fa il letto potrà dare il suo apporto. Inutile che una coppia sia formata da due robottini autonomi e indipendenti sempre e comunque che fanno a gara a chi è più perfetto dell'altro.

Comunque, a parte i consigli delle vecchie professoresse a scuola alle compagne che si facevano venire a prendere dal fidanzatino muscolosetto e tamarro col motorino in pieno boom "tre metri sopra il cielo" (oddio, mi rendo conto di aver fatto il liceo in un periodo davvero infausto), neanche io ho mai osservato coppie dove uno è il crocerossino dell'altro...

Annovero solo una coppia di cari amici dove lei è dispotica, piena di vizi e vizietti, e lui è cavalier servente pronto a esaudire ogni stupidissima richiesta. E' comunque una relazione che funziona perfettamente per loro, quindi, per quanto possa essere lontana da me la necessità di vivere una situazione simile - sia in un ruolo che nell'altro - la accetto e la rispetto totalmente perché per loro funziona. E la stessa cosa penserei di una relazione tra una crocerossina e un "paziente". Ovviamente la cosa deve star bene a entrambi e non deve sfociare in situazioni pericolose o sgradite per uno dei due, questo è ovvio. 

Edited by davydenkovic90
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3 minutes ago, davydenkovic90 said:

Ho frequentato un liceo al 90% femminile, e questa della crocerossina è una storia che riecheggiava spesso in quelle aule, raccontata da vecchissime professoresse di inglese con mega villa a due passi dalla scuola.

In pratica, si cerca di ammonire certe ragazze di buona famiglia affinché non finiscano con un bad boy tentando di redimerlo ma si mettano piuttosto con un giovane bravo ragazzo rampante con la camicia bianca e il ciuffetto biondo.

Credo che tutto questo sia sbagliato su più fronti. Intanto bisogna capire che una relazione è fatta di tantissimi incastri che molto difficilmente possono essere frutto di un calcolo. Se ne possono controllare giusto alcuni, ma poi tutto il resto si sviluppa e si modifica col tempo e bisogna sempre essere pronti, di volta in volta, all'imprevisto.

Un altro aspetto da considerare è che ognuno è libero di gestire la propria relazione come meglio crede. E' un po' come mettere il formaggio sulla pasta allo scoglio. Se a uno piace, perché dev'essere criticato o visto come malsano?

Oltretutto le relazioni crocerossina paziente tendenzialmente mi piacciono, perché credo che una relazione debba essere prima di tutto una forma di altruismo, ancor prima che una realizzazione o convenienza individuale. Quindi se c'è uno che nella coppia è più debole su un certo fronte (che ne so: uno non rifa mai il letto) ben venga se lo fa l'altro al posto suo. Ci saranno altre occasioni dove quello che non fa il letto potrà dare il suo apporto. Inutile che una coppia sia formata da due robottini autonomi e indipendenti sempre e comunque che fanno a gara a chi è più perfetto dell'altro.

Comunque, a parte i consigli delle vecchie professoresse a scuola alle compagne che si facevano venire a prendere dal fidanzatino muscolosetto e tamarro col motorino in pieno boom "tre metri sopra il cielo" (oddio, mi rendo conto di aver fatto il liceo in un periodo davvero infausto), neanche io ho mai osservato coppie dove uno è il crocerossino dell'altro...

Annovero solo una coppia di cari amici dove lei è dispotica, piena di vizi e vizietti, e lui è cavalier servente pronto a esaudire ogni stupidissima richiesta. E' comunque una relazione che funziona perfettamente per loro, quindi, per quanto possa essere lontana da me la necessità di vivere una situazione simile - sia in un ruolo che nell'altro - la accetto e la rispetto totalmente perché per loro funziona. E la stessa cosa penserei di una relazione tra una crocerossina e un "paziente". Ovviamente la cosa deve star bene a entrambi e non deve sfociare in situazioni pericolose o sgradite per uno dei due, questo è ovvio. 

Non è quello di cui parliamo, anzi...ovvio che sul momento dici ‘è figo’ ma ne esci male!

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davydenkovic90
2 minutes ago, Drrusso said:

Non è quello di cui parliamo, anzi...ovvio che sul momento dici ‘è figo’ ma ne esci male!

cioè?

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FreakyFred
44 minutes ago, davydenkovic90 said:

neanche io ho mai osservato coppie dove uno è il crocerossino dell'altro...

E si vede xD

Si tratta di un classico del rapporto malato. Ripeto: io ci sono cresciuto dentro. So di che si tratta, è una malattia.

Che in quanto malattia vera e propria non va mescolata, come chiarivo nel mio disclaimer, con il supporto reciproco che è fisiologico e anzi fondamentale dentro una coppia, o con la semplice fantasia romantica di "salvare" l'altro o di esserne salvati. Queste sono cose normali. Stiamo parlando di situazioni con tratti disfunzionali e patologici.

Ovviamente nessuno si pone mai domande su come funziona qualcosa se funziona e finché funziona. Le domande ce le poniamo quando non funziona, perché allora per ripararle ci serve capire come funzionano. E quando vedi una persona consumarsi una vita intera dietro una situazione che è un'autentica tortura psicologica e che la prosciuga di tutto, quello è un caso che non funziona, è un disastro, è una malattia, e questo ti porta a voler capire come si è creata quella situazione. 

E siccome parlo di una cosa che conosco bene, ti dico che questa persona di cui parlo, dopo aver sofferto per decenni in una relazione di questo tipo, e dopo che finalmente se n'è tirata fuori, è andata a chiedere ad amici e parenti perché nessuno fosse mai intervenuto prima a cercare di aiutarla ad uscirne.

Hanno risposto "perché pensavamo ti piacesse, visto che ci stavi dentro". 

No, non le piaceva, era prigioniera.

Capisco che in quanto gay feticizziamo molto questa cosa della possibilità di autodefinirsi, abbiamo questo forte desiderio di non essere giudicati e tutto, ma le relazioni sono un luogo in cui la patologia e la nevrosi si manifestano spesso... anzi, secondo me sempre. Diciamo che in alcuni casi sono piccole nevrosi quotidiane, integrate, vivibili, fisiologiche. In altri casi sono mostri, che possono sfogarsi perché con la scusa "eh, è l'amore, non ha regole, ognuno se la vive come sente" vengono lasciati crescere e divorare tutto.  Queste coppie come quella che hai descritto alla fine spesso sono coppie molto infelici che però la vivono come una cosa "normale" perché si sono abbeverati alla cagata che in coppia è normale starci di merda. 

Non funziona così, non funziona che le relazioni vanno sempre bene e sono sempre sane e non si può mai dire "A" su come si struttura un rapporto. Al massimo, se vedessi una coppia così ma con cui il rapporto non è particolarmente intimo, potrei dire "non ci metto becco, non mi riguarda". Ma se un mio amico stretto fosse in una situazione del genere sicuramente gli direi qualcosa. Perché uso il condizionale? Lo faccio, sempre. 

Poi lascia stare che il più delle volte non mi ascoltano, quelli che lo fanno dopo mi costruiscono monumenti xD

Edited by FreakyFred
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23 minutes ago, FreakyFred said:

E si vede xD

Si tratta di un classico del rapporto malato. Ripeto: io ci sono cresciuto dentro. So di che si tratta, è una malattia.

Che in quanto malattia vera e propria non va mescolata, come chiarivo nel mio disclaimer, con il supporto reciproco che è fisiologico e anzi fondamentale dentro una coppia, o con la semplice fantasia romantica di "salvare" l'altro o di esserne salvati. Queste sono cose normali. Stiamo parlando di situazioni con tratti disfunzionali e patologici.

Ovviamente nessuno si pone mai domande su come funziona qualcosa se funziona e finché funziona. Le domande ce le poniamo quando non funziona, perché allora per ripararle ci serve capire come funzionano. E quando vedi una persona consumarsi una vita intera dietro una situazione che è un'autentica tortura psicologica e che la prosciuga di tutto, quello è un caso che non funziona, è un disastro, è una malattia, e questo ti porta a voler capire come si è creata quella situazione. 

E siccome parlo di una cosa che conosco bene, ti dico che questa persona di cui parlo, dopo aver sofferto per decenni in una relazione di questo tipo, e dopo che finalmente se n'è tirata fuori, è andata a chiedere ad amici e parenti perché nessuno fosse mai intervenuto prima a cercare di aiutarla ad uscirne.

Hanno risposto "perché pensavamo ti piacesse, visto che ci stavi dentro". 

No, non le piaceva, era prigioniera.

Capisco che in quanto gay feticizziamo molto questa cosa della possibilità di autodefinirsi, abbiamo questo forte desiderio di non essere giudicati e tutto, ma le relazioni sono un luogo in cui la patologia e la nevrosi si manifestano spesso... anzi, secondo me sempre. Diciamo che in alcuni casi sono piccole nevrosi quotidiane, integrate, vivibili, fisiologiche. In altri casi sono mostri, che possono sfogarsi perché con la scusa "eh, è l'amore, non ha regole, ognuno se la vive come sente" vengono lasciati crescere e divorare tutto.  Queste coppie come quella che hai descritto alla fine spesso sono coppie molto infelici che però la vivono come una cosa "normale" perché si sono abbeverati alla cagata che in coppia è normale starci di merda. 

Non funziona così, non funziona che le relazioni vanno sempre bene e sono sempre sane e non si può mai dire "A" su come si struttura un rapporto. Al massimo, se vedessi una coppia così ma con cui il rapporto non è particolarmente intimo, potrei dire "non ci metto becco, non mi riguarda". Ma se un mio amico stretto fosse in una situazione del genere sicuramente gli direi qualcosa. Perché uso il condizionale? Lo faccio, sempre. 

Poi lascia stare che il più delle volte non mi ascoltano, quelli che lo fanno dopo mi costruiscono monumenti xD

Esatto, relazioni o anche ‘friendzone’(non amo la parola) dove non si capisce se il ‘paziente ‘ ti ami o no.

Se ti voglia a fianco come gioco o per affetto.

Dove ti riempie di complimenti ma se apri una discussione comincia a litigare.

Se provi a discutere dei tuoi diritti dirà che non lo rispetti.

Dove, se è friendzone, “ti voglio bene come amico...l’amicizia non è amor, no?!”.

Dove ti suona mezz’ora alla porta visto che ti ha fatto la scenata...una scenata dovuta al fatto che volevi frequentare qualcuno oltre lui.

Dove tutto gira intorno a lui.

Dove lui paga i conti al bar.

Dove lui cucina, tu no devi aspettare .

Dove criticare è sbagliato.

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davydenkovic90

Perdonami Drrusso, ma stai ponendo una questione molto generica, all'inizio, che può essere interpretata in tanti modi, e poi invece, coi post successivi, fai chiaramente riferimento a una situazione specifica vissuta da te personalmente e non andata a buon fine, con annessa litania...

18 minutes ago, Drrusso said:

Dove ti riempie di complimenti ma se apri una discussione comincia a litigare.

Se provi a discutere dei tuoi diritti dirà che non lo rispetti.

Dove, se è friendzone, “ti voglio bene come amico...l’amicizia non è amor, no?!”.

Dove ti suona mezz’ora alla porta visto che ti ha fatto la scenata...una scenata dovuta al fatto che volevi frequentare qualcuno oltre lui.

Dove tutto gira intorno a lui.

Dove lui paga i conti al bar.

Dove lui cucina, tu no devi aspettare .

Dove criticare è sbagliato.

Questi mi sembrano tutti elementi che poco hanno a che vedere con la relazione stile crocerossina, mi sembrano più generiche motivazioni che possono portare alla rottura del rapporto quando non condivise da entrambi, e che quindi fanno parte di una relazione malata in senso generico.

Ogni persona, per forza di cose, impone all'altro alcune caratteristiche - belle o brutte - che l'altro gradirà o meno, a seconda della propria indole, e sarà la somma di tutte queste caratteristiche (o meglio, l'interazione tra le caratteristiche dell'uno o dell'altro) a determinare l'equilibrio grazie al quale la relazione funziona e fa star bene entrambi.

La crocerossina è quella che - per motivi vari - si mette col bad boy e si affeziona ai suoi difetti nel tentativo (magari vano) di cambiarlo. Ma secondo me è più una cosa che spicca agli occhi di chi sta fuori, perché se due persone iniziano una relazione seguendo questo tipo di logica, evidentemente è perché creano un equilibrio che sta bene a entrambi, basato su numerosi fattori che, per forza di cose, da fuori non si possono conoscere.

Edited by davydenkovic90
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