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Il Pride ha ancora senso?


Rotwang

Il Pride ha ancora senso?  

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  1. 1. Il Pride ha ancora senso?

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Beh, i cattofasci sono noti per la loro ipocrisia e la loro incoerenza, basti vedere Adinolfi: un divorziato risposato a Las Vegas obeso (peccato capitale di gola) che si erge a paladino della famiglia tradizionale e della morale cattolica. 

La contraddizione maggiore secondo me è quella per cui dicevano che l'approvazione delle unioni civili avrebbe portato alla distruzione della famiglia e al collasso del sistema pensionistico (perché le pensioni di reversibilità secondo loro avrebbero impattato per decine di miliardi di euro, lol), ma allo stesso tempo dicevano anche che si trattava di una legge inutile fatta per qualche migliaio di persone e per accontentare una minoranza di gay lobbisti che controlla l'Italia. 

Delle due l'una, o porta al collasso del sistema pensionistico ma questo implica un numero enorme di unioni civili, o è una legge fatta per accontentare pochissime persone a scapito dei poveri italiani eterosessuali trascurati e quindi l'impatto sul sistema pensionistico e sulla c.d. famiglia è pressoché nullo. 

Edited by Uncanny
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10 minutes ago, Uncanny said:

Adinolfi: un divorziato risposato a Las Vegas obeso (peccato capitale di gola) che si erge a paladino della famiglia tradizionale e della morale cattolica

l'altro giorno hanno chiesto sulla sua bacheca facebook cosa ne pensasse del fatto che CR7 avesse avuto 3 figli con l'utero in affitto (pratica da lui aborrita, in quanto usata anche da quegli schifosi dei froci).

[premessa: è leggermente & schifosamente juventino]

Schermata-2018-07-11-alle-15.58.20.png 

questa è stata la strabiliante risposta, del tipo "le leggi, anche morali, si interpretano come Mi va!"

01.jpg

Edited by freedog
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Comunque non capisco perché dovrebbe essere uno scherzo il mio post in cui chiedo come questo amico dell'utente Almadel abbia conosciuto questi richiedenti asilo che ospita nella propria abitazione (presumibilmente senza prendere soldi in cambio per l'affitto). E' così strano? Vi capita così spesso di conoscere un richiedente asilo, accertarvi che sia effettivamente un richiedente asilo e di ospitarlo? Di sicuro si sarà rivolto a qualche associazione, credo.  Stessa cosa se fossero stati italiani, chiaramente, come un terremotato etc...

:hm: 

Edited by Sorgesana
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Adinolfi è quello che è, cioè la dimostrazione del fatto che si poteva essere under 40 e sfruttare le innovazioni tecnologiche ( internet democrazia diretta ) essendo vecchi e reazionari di idee e riscuotendo ( anche ) insuccessi a catena, per fortuna dopo la vittoria di Bersani ( lui ovviamente appoggiava Renzi ) se n'è andato dal PD prima che Renzi prendesse il potere ( che ci sia stato dentro fino al 2013 è un po' agghiacciante...ma vabbè ).

Quanto all'amico di Almadel...chi se ne frega

Il concetto è che il gay musulmano può ribellarsi rispetto al suo ambiente di origine abbracciando l'occidente ( in casi limite addirittura Israele essendo palestinese ) essere un gay "timido" o "velato" venendo da paesi in cui l'omosessualità è un crimine o da famiglie molto omofobe, o infine cercare una conciliazione con un islam democratico nostrano cioè un supporto culturale che non implichi la rinuncia alla propria identità ( nel caso soprattutto degli arabi l'identità religiosa vale più di quella nazionale, ma può non essere vero per un gay islamico africano etc )

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A me importa, perché vorrei anche io ospitare dei rifugiati avendo una casa davvero troppo grande per me, ma vorrei solo ospitare dei veri rifugiati bisognosi di una dimora temporanea, come mi sarebbe piaciuto ospitare dei veri terremotati, ma non sapendo come fare o a chi rivolgermi non l'ho mai fatto. Forse interesserebbe anche ad altri in Italia fare un atto di generosità come aprire la propria casa a gente bisognosa, ma verificata. 

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tornando on topic,

forse un po' per respirare dopo 20 anni quell'aria pioneristica dei primi pride a cui andavo,

sto andando ad ostia per il pride che partirà alle 5.

sono curioso di vedere quanta gente ci sarà.

Vi saprò dire, se non mi squaglio prima co sta callaccia!!!

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Saramandasama
30 minutes ago, freedog said:

tornando on topic,

forse un po' per respirare dopo 20 anni quell'aria pioneristica dei primi pride a cui andavo,

sto andando ad ostia per il pride che partirà alle 5.

sono curioso di vedere quanta gente ci sarà.

Vi saprò dire, se non mi squaglio prima co sta callaccia!!!

Con 50 gradi percepiti? Why?

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11 minutes ago, Saramandasama said:

Con 50 gradi percepiti? Why?

perchè se schiattassi di caldo mi avreste sulla coscienza tu & la tua pigrizia.

 e la prox volta ci saresti anche tu, senza sta a fà troppi distinguo cretini!

-

h 16.55, sto a ostia

pare che stia ad andà a fuoco un'altra volta la pineta

tanto per rinfrescà l'aria

Edited by freedog
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LocoEmotivo
On 7/14/2018 at 4:52 PM, freedog said:

h 16.55, sto a ostia

E poi più nessun aggiornamento? Posso stappare lo spumante?

Mi spiacerebbe sapere che tu abbia tirato le cuoia proprio mentre io ero a festeggiare per via Toledo...

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Oggi a Roma c'era il Disability Pride, una delle più grandi manifestazioni in Europa di persone disabili che vogliono ribadire la loro parità, siete stati anche a quello? Io purtroppo no, avevi degli impegni. 

Edited by Sorgesana
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12 hours ago, LocoEmotivo said:

E poi più nessun aggiornamento? Posso stappare lo spumante?

Mi spiacerebbe sapere che tu abbia tirato le cuoia proprio mentre io ero a festeggiare per via Toledo...

tzè.. te sarebbe piaciuto, eh?

e invece l'erba cattiva nun more mai.

sallo e rassegnate!

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  • 1 month later...

A Bologna al pride ci vanno vestiti anche da pirati ormai (e non come riferimento al pastafarianesimo per prendere posizione contro la chiesa e la sua omofobia), giusto per farsi fighi e rimorchiare. E forse, peggio ancora, è che la cosa non susciti alcuno scandalo tra i presenti. E' passata dall'essere un'occasione per dare visibilità agli invisibili ad una carnevalata all'insegna del "fai quello che vuoi", diluendo il suo significato originale di  manifestazione, inteso nel suo senso più puro di esternazione e visibilità e non di festa. Oltre ad essere ormai un'occasione mondana per  gay e lesbiche per farsi vedere e fare passerella nella maniera più trendy e sgargiante possibile. Esistono ancora intenti politici ed etici, come la presenza dell'AGEDO, ma purtroppo sono messi al pari dai carri schierati da discoteche e locali gay con ballerini pagati per farsi pubblicità.

So che l'idea del pride in giacca e cravatta è rifiutato dalla maggior parte della comunità LGBT, ma personalmente, la prima volta che andai al pride, da ragazzo 17enne a Roma, ancora confuso e curioso, la cosa che più mi colpì (più dei  corpi scolpiti seminudi  ed i colori accesi) furono  ragazzi normalissimi che sfilavano mano nella mano, che se non fosse stato per quel gesto forte di unione e amore potrebbero essere stati i miei compagni di liceo, il panettiere, il guardalinee di una partita di calcio o un cameriere del bar sotto casa. Mi colpirono le coppie etero, anche loro in mezzo a tutti a mettere il loro amore alla pari e sullo stesso piano, facendoci sentire uguali e vicini. I gay cristiani, questo strano ed apparente controsenso  di fede e peccato, in una religione i cui ministri li rifiutano, ma che comunque non si sentono esclusi dal messaggio di amore di Gesù (parlo da agnostico e anticlericale eh!). E primi tra tutti, i genitori di omosessuali, felici di essere là come esempio per chiunque dovesse affrontare il non facile discorso dell'omosessualità del proprio figlio, soprattutto per chi viene da altre generazioni con educazione e principi diversi, per manifestare al di là di tutto il proprio incrollabile amore e supporto per i figli. A scrivere questo mi vengono ancora i lucciconi agli occhi, perchè ho sempre trovato queste cose l'anima del pride.

Poi ci sta fare festa ed essere sgargianti, non dico giacca e cravatta per tutti. Ma che c'è di male anche nell'essere se stessi? Che c'è di male nel dire a chi guarda, al vero destinatario del messaggio (quindi gli omofobi, i diffidenti e i curiosi, non i nostri amici gay e friendly) "Hey, guardami, sono come te. Sai che sono diverso solo perchè sono su questo lato della strada, altrimenti sono in tutto e per tutto come te."? Credo sia molto più forte e ora come non mai necessario questo messaggio, rispetto alla favolosità del glitter e del pattinare in perizoma con una corona di piume rosa. Penso sia un bello schiaffo agli stereotipi televisivi e alle persone che pensano che se uno è gay "si vede". Penso che sia bello anche il concetto di andare al pride con i vestiti che mettiamo tutti i giorni. Se uno fa di lavoro la drag, viene in drag, ma se fai il medico, vieni in camice. Se fai il meccanico con la tuta. Fai vedere che siamo il mondo, non solo una massa di coloratissime stranezze che poi il giorno dopo sparisce nel nulla e torna a nascondersi nei nostri circoletti e locali protetti dagli sguardi indiscreti.

Men che meno venire da pirati, che per me vuol dire "Guarda come son figo vestito da pirata, vuoi il mio numero? Sticazzi del significato della sfilata, son qui per rimorchiare". Roba che mi farebbe dire "Hey, hai sbagliato parata, Carnevale  è a frebbraio, tesoro caro". E anche i ballerini sui carri delle discoteche non son poi tanto meglio. Quindi mi chiedo, a chi è davvero rivolto il messaggio del pride? E' ancora rivolto agli altri per fargli vedere chi siamo? Perchè in tal caso ormai lo sanno che esistiamo, non siamo più negli anni '60. Non è più un problema di visibilità ma di immagine e stereotipi. Quindi dovremmo chiederci che immagine vogliamo dare di noi e che messaggio a chi ancora ci guarda con diffidenza o  curiosità.

Credo che molte persone ormai non trovino la radice della propria omofobia nella religione o nel perbenismo, quanto nella genuina e anche comprensibile ignoranza verso di noi. Sanno che esistiamo, ma non sanno chi siamo e cosa facciamo. Quindi  riempiono il gap con stereotipi propinati da TV e media o battutine ricorrenti, ma magari non nutrono avversione per principio. C'è tanta ignoranza e molta meno rabbia rispetto a una volta ed è più che mai importante dare il messaggio giusto. Altrimenti il pride diventa una festa fatta e pensata per i nostri gusti  e il nostro diletto e non ha molto senso che si celebri in piazza, potrebbe anche farsi nei locali e non porterebbe comunque nulla se non compiacimento a chi già è gay, sa di esserlo, e vuole dilettarsi tra corpi seminudi di ballerini paccuti e sexy-pirati dagli stocchi pronti. ?

Edited by Simba
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58 minutes ago, Simba said:

A Bologna al pride ci vanno vestiti anche da pirati ormai (e non come riferimento al pastafarianesimo per prendere posizione contro la chiesa e la sua omofobia), giusto per farsi fighi e rimorchiare.

Cioè tu conosci dei gay che al Pride si vestono da pirati senza essere pastafariani, ma sei sicuro?

E secondo te al Pride vestiti da pirati si rimorchia? Ma davvero?

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12 minutes ago, Almadel said:

Cioè tu conosci dei gay che al Pride si vestono da pirati senza essere pastafariani, ma sei sicuro?

E secondo te al Pride vestiti da pirati si rimorchia? Ma davvero?

Conosco le persone, quindi so che non sono pastafariani. So che hanno la fissa dei pirati e giochi di ruolo e hanno pensato di esprimerlo così. Poi se mi vuoi dire che hanno sbagliato tattica per rimorchiare posso essere anche d'accordo ? Ma difficilmente questo dettaglio, per quanto assurdo, è il centro del mio discorso. Però se ti stupisce mi fa piacere, è una reazione sana.

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Ti riferisci a dei ragazzi della Gilda e li stai criticando per questo?

Hai ripetuto questa cosa in due parti del tuo discorso e non può non saltarmi all'occhio

e la trovo una cosa assolutamente innocua e - al massimo - simpatica.

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4 minutes ago, Almadel said:

Ti riferisci a dei ragazzi della Gilda e li stai criticando per questo?

Hai ripetuto questa cosa in due parti del tuo discorso e non può non saltarmi all'occhio

e la trovo una cosa assolutamente innocua e - al massimo - simpatica.

Yup, mi riferisco a quello, non volevo essere specifico per ovvie ragioni, ma non voglio nemmeno nascondere la mia opinione. Innocuo sicuramente, non è mica un atto violento o denigratorio. Ma l'ho comunque trovato fuori luogo e irrispettoso nei confronti del significato del pride.  Inutile nel migliore dei casi. Se hai letto il mio post allora sai quali ideali e quali parti mi hanno colpito e come andarci in costume cozzi con questo. Posso trovarlo simpatico in altre occasioni, ma avessi visto una cosa del genere al mio primo pride sarei andato a casa ancora più confuso e di certo non ispirato. Resta ovviamente una mia personalissima opinione, discutibile e opinabile, soprattutto da chi ha una concezione più festosa del pride e meno rivolta a dare un messaggio specifico ed è lungi da me togliere la libertà a chiunque di andare al pride come preferisce, anche vestito da Gabibbo! ?

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Credo che i ragazzi della Gilda (un gruppo di nerd e giocatori di ruolo gay)

rappresentino meglio di chiunque altro lo spirito che mi piace del Pride:

gente adulta che porta in un momento così importante le proprio passioni,

un po' come le squadre di pallavolo gay o i gruppi di nuotatori gay.

Trovo invece la presenza di AGEDO comprensibile ma paternalistica,

come se a una manifestazione per i diritti dei metalmeccanici sfilassero le mamme degli operai.

Abbiamo una visione del Pride evidentemente molto diversa: in ogni caso va bene così ?

L'importante è non avere paura di sfilare l'uno di fianco all'altro.

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22 minutes ago, Almadel said:

Credo che i ragazzi della Gilda (un gruppo di nerd e giocatori di ruolo gay)

rappresentino meglio di chiunque altro lo spirito che mi piace del Pride:

gente adulta che porta in un momento così importante le proprio passioni,

un po' come le squadre di pallavolo gay o i gruppi di nuotatori gay.

Trovo invece la presenza di AGEDO comprensibile ma paternalistica,

come se a una manifestazione per i diritti dei metalmeccanici sfilassero le mamme degli operai.

Abbiamo una visione del Pride evidentemente molto diversa: in ogni caso va bene così ?

L'importante è non avere paura di sfilare l'uno di fianco all'altro.

Sono d'accordo, è bello mettere in campo idee e punti di vista diversi! Io personalmente ho avuto qualche difficoltà di coming out (ora per fortuna superata) con mio padre e per me era commuovente l'idea di vedere dei genitori a sostegno delle scelte dei propri figli. Credo che sia un nodo importante per molti giovani gay che si trovano a dover vivere la propria omosessualità in famiglia prima di poter uscire di casa e quindi non una ci vedo una relazione casuale o paternalistica come le mamme dei metalmeccanici. Credo sia un punto comune a tante (ma sicuramente non a tutte) le persone LGBT quello del rapporto con i genitori e penso sia altrettanto utile l'azione svolta da AGEDO nel consigliare, tra genitori, chi affronta il delicato tema di avere un figlio/a omosessuale, a cui difficilmente si è preparati dalla società. Dall'altra parte penso sempre che in una manifestazione pubblica, volenti o nolenti, si comunica qualcosa con la propria presenza. Perchè ognuno di noi scende in piazza e sotto lo sguardo di tutti per un'idea e la rappresenta come meglio crede. Riesco a vedere coraggio in chi si veste da drag queen, sfidando le norme sociali o provocazione in chi sfida il benpensante con critiche verso chiesa e istituzioni. Vedo supporto da chi sfila come etero e posso anche vedere un messaggio di contestazione da parte degli orsetti che sfidano i canoni mediatici di bellezza. Non riesco però a capire cosa mi comunichino i pirati, eheh, è forse un mio limite eh! Forse troverebbero più senso come dici tu come associazione nerd/giochi di ruolo se in qualche maniera riuscissero a richiamare l'attenzione su questo aspetto (e si tornerebbe al discorso del messaggio "siamo come voi") però credo per ora non sia intellegibile la cosa, a chi già non li conosce! Se gli sportivi andassero al pride con le loro divise in un certo senso non lo troverei altrettanto fuori luogo, perchè mi comunicherebbero subito "Sì, ci sono gay anche nello sport!", un messaggio che in Italia passa spesso in sordina. Forse è semplicemente il fatto che il pride è già spesso tacciato di essere una "carnevalata" che fa sì che  i costumi degli amanti dei GDR finiscano per essere fraintesi come festa in maschera e, appunto, dare un senso di carnevale.

Edited by Simba
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13 hours ago, Simba said:

So che l'idea del pride in giacca e cravatta è rifiutato dalla maggior parte della comunità LGBT, ma [...]

Noti anche tu la medesima costruzione del "ho tanti amici gay ma...", vero?

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12 minutes ago, LocoEmotivo said:

Noti anche tu la medesima costruzione del "ho tanti amici gay ma...", vero?

Beh, sì, si chiama premessa. Ma non vedo come il premettere che già sò che la mia opinione non sia condivisa la invalidi. Un conto è dire "non sono razzista ma -> cosa razzista" (contraddizione) un condo è dire "so che non piace ma -> cosa che non piace" (premessa). Comunque se leggi, non è che io abbia poi suggerito il gay pride in giacca e cravatta. Anzi ho detto che se uno fa la drag dovrebbe andare in drag. Dicevo solo che per me sarebbe bello andare al pride come sei davvero, non agghindandoti apposta. Però vedo che appena uno anche lontanamente dice qualcosa che assomigli a  "pride in giacca e cravatta", già senti i coltelli venire affilati, ecco perchè la premessa. ?

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davydenkovic90
15 hours ago, Simba said:

Sticazzi del significato della sfilata, son qui per rimorchiare". Roba che mi farebbe dire "Hey, hai sbagliato parata, Carnevale  è a frebbraio, tesoro caro

Hai ancora strascichi di omofobia che devi superare.

Il pride non è una manifestazione per chiedere diritti o per fare i piacioni con qualcuno, men che meno per dimostrare che i gay sono "persone normali" (cosa che si sa già benissimo, specialmente quelli che hanno tantij amici gay). Il pride è una commemorazione. Se non lo sai, informati:

https://it.wikipedia.org/wiki/Moti_di_Stonewall

Il pride è una festa: puoi prenderla come vuoi, puoi andarci per rimorchiare come no, nessuno ti obbliga a partecipare né a vestirti in un dato modo, se non ti appartiene. 

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2 minutes ago, davydenkovic90 said:

Hai ancora strascichi di omofobia che devi superare.

Il pride non è una manifestazione per chiedere diritti o per fare i piacioni con qualcuno, men che meno per dimostrare che i gay sono "persone normali" (cosa che si sa già benissimo, specialmente quelli che hanno tantij amici gay). Il pride è una commemorazione. Se non lo sai, informati:

https://it.wikipedia.org/wiki/Moti_di_Stonewall

Il pride è una festa: puoi prenderla come vuoi, puoi andarci per rimorchiare come no, nessuno ti obbliga a partecipare né a vestirti in un dato modo, se non ti appartiene. 

E' sempre bello sentirsi dare dell'omofobo su un forum gay quando ti limiti ad esprimere una tua serena opinione. Conosco i moti di Stonewall, ma come ha scritto @Rotwang in apertura, la memoria non è l'unico motivo e non per tutti il pride è solo una festa. Mi sembra riduttivo. E io non ho di certo mai parlato di obbligo da parte di nessuno nel vestirsi o comportarsi in una certa maniera, ho anzi detto che "sarebbe bello se".

Io rispetto la tua opinione se per te è il pride è una festa commemorativa, senza bisogno di insultarti o insinuare che tu non conosca la storia. E' tanto chiederti lo stesso, per educazione?

Ad ogni modo, vorrei cercare di analizzare la questione sotto un punto di vista diverso, quello del messaggio. E' chiaro che il pride voglia e debba dare un messaggio, altrimenti non è il suo posto quello della pubblica piazza. Adesso ogni messaggio ha un suo destinatario, un suo contenuto ed un suo linguaggio.

Il destinatario dubito sia la comunità LGBT stessa, se no potremmo benissimo utilizzare altri canali per raggiungerla e basterebbe stare nei circoli, senza dover scendere in piazza. Se si scende in piazza il destinatario del messaggio che raggiungiamo, a differenza delle altre occasioni, è chi non ci frequenta e chi non ci conosce. Magari anche chi ci odia o guarda male.

Chiarito il destinatario e volendo escludere cartelli e striscioni come contenuti, la presenza di una persona in una sfilata del gay pride ha solo un possibile contenuto: "IO ci sono e sono orgoglioso di esserci, a supporto delle persone LGBT". E' l'unico contenuto che si possa desumere quando  vedi una persona che si trova nella sfilata.

Ovviamente, il contenuto ha una valenza diversa a seconda di chi è quell'IO che decide di sfilare e portare quindi il suo supporto. E qui entra in gioco il linguaggio, quello visivo, dato che (sempre escludendo cartelli dall'analisi) non ci sono altri modi in cui il tuo destinatario, guardandoti dal lato della strada, possa capire qualcosa di te se non guardandoti.

Quindi con la tua stessa presenza e con la scelta di come presentare il tuo IO, stai dando un messaggio ben preciso al destinatario. Se ti presenti vestito da drag queen, il messaggio diventa "Io, una drag queen, ci sono e sono orgoglioso/a di esserci a supporto della comunità LGBT".  Se ci vai vestito da sportivo, da medico, casual, con l'uniforme, con la giacca, con un harness, qualsiasi aspetto tu scelga, il tuo messaggio si declina e il tuo destinatario riceve informazioni diverse da ognuno che sfila nel pride. Il medico che ha curato il figlio è gay? La coppietta di fidanzatini etero è lì a supporto delle persone LGBT? Anche il vigile? Il ragazzo virile e quello più effemminato? Tutte facce del pride che contribuiscono a mandare ognuna il suo messaggio di diversità a chi guarda, mostrandogli che quello che si trova dall'altra parte della strada non è che il riflesso del mondo.

La mia critica al vestito da pirta è tutta qui: un messaggio poco chiaro "Io, il pirata, ci sono e sono orgoglioso di essereci a supporto della comunità LGBT"... eh?

E' una piccola, soggettiva e discutibilissima critica basata però su un solido ragionamento logico sul messaggio che si vuole dare. Difficilmente la mia critica ha elementi omofobi: non vedo cosa c'entri l'omofobia con tutto il discorso sul messaggio. Si può ovviamente discutere sul fatto se il pride debba contenere un messaggio o meno, oppure se sia davvero così importante che tutti, ma proprio tutti debbano comunicare qualcosa. Si può dire che il pride è festa e ognuno va come vuole. Si possono dire tante cose, prima di dare dell'omofobo a qualcuno solo perchè la pensa diversamente.

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davydenkovic90
24 minutes ago, Simba said:

Io rispetto la tua opinione se per te è il pride è una festa commemorativa, senza bisogno di insultarti o insinuare che tu non conosca la storia. E' tanto chiederti lo stesso, per educazione?

Non ti ho offeso né ti ho dato dell'omofobo, ho solo detto che hai strascichi di omofobia dei quali ti libererai al più presto. E non è nemmeno colpa tua, ma del contesto di provincia dove sei cresciuto, del catechismo, ecc. ecc.

La parola "carnevale" è usata dagli omofobi che non sono stati mai a un pride in vita loro. Tu dici di esserci stato, io ci sono stato, e di "carnevalate" non ne ho viste, o almeno non ne ho viste né di più né di meno che andando a una qualsiasi altra festa, da un raduno di street style a un concerto di pianoforte al Teatro Regio di Torino dove sono stato la settimana scorsa (piume e pellicce di leopardo verde fosforescente)

Il pride non è una festa commemorativa "per me", lo è per tutti, in generale. Infatti viene ancora festeggiato nei paesi dove i diritti ci sono già.

Non sarebbe bello se il pride fosse un'altra cosa perché è la comunità lgbt a decidere che cosa dev'essere il pride, non gli omofobi che chiedono il "giacca e cravatta" e che cercano di imporre a noi un falso ideale di buon gusto non perché ci vogliono sobri e integrati nella società ma perché ci vogliono nascosti

Edited by davydenkovic90
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1 hour ago, Simba said:

Comunque se leggi, non è che io abbia poi suggerito il gay pride in giacca e cravatta.

Io sono convinto di aver letto questo:

16 hours ago, Simba said:

ragazzi normalissimi che sfilavano mano nella mano

Quel "normalissimi" mi fa accapponare la pelle, dialetticamente parlando, perché il tuo intervento sembra un inno benpensante.

Cosa te ne frega di quelli che si vestono da pirati? Cosa te ne frega se siano pastafariani o meno? Cosa te ne frega se la gente va al Pride per farsi notare, per mettersi in vetrina? Cosa te ne frega se il Pride diventa una carnevalata?

I cazzi degli altri dovrebbero interessarci solo in camera da letto.

Hai parlato di quei ragazzini come se fossero degli eroi mentre, qui, tutti noi siamo un po' eroi, da chi va al corteo in jeans a chi ci va col culo di fuori. Quell'impropria retorica che tu definisci "premessa" è, generalmente, l'arma utilizzata da chi vuole dimostrarsi largo di vedute e magnanimo e tollerante e che poi, al contrario, lancia un messaggio di tutt'altra fattura: in questo caso, tu vorresti un Pride più "normale", un Pride appiattito, un Pride in bianco e nero, un Pride la cui massima espressione fosse il tenersi mano nella mano.

Peggio per te.

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Just now, davydenkovic90 said:

Non ti ho offeso né ti ho dato dell'omofobo, ho solo detto che hai strascichi di omofobia dei quali ti libererai al più presto. E non è nemmeno colpa tua, ma del contesto di provincia dove sei cresciuto, del catechismo, ecc. ecc.

La parola "carnevale" è usata dagli omofobi che non sono stati mai a un pride in vita loro. Tu dici di esserci stato, io ci sono stato, e di "carnevalate" non ne ho viste, o almeno non ne ho viste né di più né di meno che andando a una qualsiasi altra festa, da un raduno di street style a un concerto di pianoforte al Teatro Regio di Torino.

Il pride non è una festa commemorativa "per me", lo è per tutti, in generale. Infatti viene ancora festeggiato nei paesi dove i diritti ci sono già.

Non sarebbe bello se il pride fosse un'altra cosa perché è la comunità lgbt a decidere che cosa dev'essere il pride, non gli omofobi che chiedono il "giacca e cravatta" non perché ci vogliono sobri e integrati nella società ma perché ci vogliono nascosti!

Ma per piacere! Sono nato e cresciuto a Roma, tra anticlericalismo e pensiero hippy di mia madre. Ho serenamente accettato il mio orientamento non appena si è presentato e non ho sempre difeso le persone LGBT da quando se ne parlava in classe alle medie! Ho persino fatto una ricerca su orientamento, identità e ruoli dei generi, esponendola in classe al liceo. Ho portato amici etero al pride con me a 17 anni e abbiamo sfilato anche noi. Sono stato ad altri pride, portandoci amiche etero e amici gay, anche all'estero (dove giustamente lo chiamano Christopher Strett Day, in onore della via dello Stonewall Inn) e ho sempre apprezzato la manifestazione nel suo complesso.

Se non hai argomentazioni, ti sconsiglio di etichettare persone che non conosci solo perchè nei tuoi pregiudizi se uno sostiene una certa idea allora deve corrispondere ad una certa tua definizione. 

Hai detto bene, la comunità LGBT decide cos'è il pride. E quindi, anche io, con la mia minuscola opinione di minoranza per cui vorrei che il pride fosse prima un messaggio che una festa. Posso essere l'unico a sostenerla e quindi si continuerà a fare come vuole la maggioranza, mi sta bene. Ma non voglio essere silenziato ed etichettato come un represso solo perchè non condivido l'opinione degli altri, mi sembra un bruttissimo atteggiamento all'interno di una comunità che è a sua volta una minoranza silenziata e che dovrebbe saper fare di meglio.

14 minutes ago, LocoEmotivo said:

Quel "normalissimi" mi fa accapponare la pelle, dialetticamente parlando, perché il tuo intervento sembra un inno benpensante.

Normale è un termine statistico che indica la situazione più frequente. Mi dispiace se il termine offende qualcuno, ma non pensavo, visto che chi lo pronuncià è un anormale. Mi sembra scontato che intendessi "vestiti con regolari capi d'abbigliamento, casual, informali, non-sgargianti e slegati dal contesto LGBT", però la prossima volta eviterò questi termini terribili!

16 minutes ago, LocoEmotivo said:

Cosa te ne frega di quelli che si vestono da pirati? Cosa te ne frega se siano pastafariani o meno? Cosa te ne frega se la gente va al Pride per farsi notare, per mettersi in vetrina? Cosa te ne frega se il Pride diventa una carnevalata?

E' proprio questo il punto. A me frega del pride e del messaggio che dà. Se non me ne fregasse non sarei qui a dire queste cose.

18 minutes ago, LocoEmotivo said:

Quell'impropria retorica che tu definisci "premessa" è, generalmente, l'arma utilizzata da chi vuole dimostrarsi largo di vedute e magnanimo e tollerante e che poi, al contrario, lancia un messaggio di tutt'altra fattura: in questo caso, tu vorresti un Pride più "normale", un Pride appiattito, un Pride in bianco e nero, un Pride la cui massima espressione fosse il tenersi mano nella mano.

Quindi, se uno dice "vai al pride come sei davvero" è lo stesso di dire "pride in giacca e cravatta, grigio, sobrio e senza eccessi"? A me sembra che solo perchè la mia opinione ricorda vagamente quella di qualche bigotto allora si tenti di approssimarla a quella. Ma continua a non essere quello che ho detto. Non è che le cose se non sono bianche sono nere. E le idee se non sono "Yay pride festa, vai come ti senti" allora ricandono automaticamente nel "Ho tanti amici gay, ma perchè devono vestirsi in modo ridicolo? Perchè non si comportano da persone normali in giacca e cravatta?"

Conosco bene anche io la retorica a cui fate riferimento tu e @davydenkovic90 e non piace nemmeno a me. Ma non voglio nemmeno essere spinto per questo dalla parte opposta come se non esistesse possibilità di critica, vie di mezzo o idee alternative. Vorrei un pride colorato e gioioso, con le drag queen e  gli orsetti in harness. Lascerei a casa solo i costumi di carnevale, in quanto non appartengono alla cultura gay e non portano nulla come messaggio. E' così difficile accettare un'idea un filo fuori dal coro senza dover subito schizzare sulla difensiva e insinuare che l'altro sia un represso, benpensante, campagnolo che lotta contro la propria omofobia? E dai raga! ?

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35 minutes ago, Simba said:

A me frega del pride e del messaggio che dà. Se non me ne fregasse non sarei qui a dire queste cose.

Evito di farti notare che, da che mondo è mondo, custodi & guardiani & affini sono ontologicamente e inevitabilmente le investiture più conservatrici: quello che evidenzierò è come tu sembri non considerare che anche agli altri possa fregare del Pride, benché in un modo diverso dal tuo.

Semplice semplice.

Edited by LocoEmotivo
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16 hours ago, Almadel said:

Cioè tu conosci dei gay che al Pride si vestono da pirati senza essere pastafariani, ma sei sicuro?

Veramente all'ultimo Bologna Pride ne ho pure conosciuto uno, pirata e non pastafariano.

Edited by Rotwang
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