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Deficit Affettivo, Problemi con i genitori, Dolore ha influito sulla nostra vita e il vostro orientamento?


grumpypa

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Sapete spesso e volentieri La mancanza di affetto o la figura paterna assente  tendono  secondo gli psicologi a trasformare la propria sessualità , lo stesso per la madre.

Io non so ma  spesso mi fermo a pensarci in alcuni casi e cosi avendo osservato molti casi simili la mia esperienza e che questo può  senz 'altro succedere . , un ambiente familiare difficile un infanzia dura  portano anche a questo, quando vi ha influenzato la figura dei genitori nel vostro  orientamento. Avete cercato una figura che rispecchiasse il genitore o esattamente l opposto. io per quando bene voglia ai miei  spero vivamente di innamorarmi di qualcuno diametralmente opposto a loro , 

Avete avuto un rapporto sano solo con uno o con tutti e 2 o con nessuno ,  io penso che queste cose abbiano plasmato anche cio che sono  anche se  spesso mi domando se questo affetto non mi fosse mancato  oggi sarei sempre cosi  cioe  avrei capito chi sono o forse avrei soffocato me stesso ?  

E un argomento un po spinoso tutta via e da una vita intera che voglio confrontarmi con qualcuno che capisca o che abbia avuto esperienze affettive familiari dolorose. ma anche se non sene anno avute e si e capito sempre chi si e , alcuni vivono serenamente se stessi  quindi via cominciamo

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1 hour ago, grumpypa said:

spesso e volentieri La mancanza di affetto o la figura paterna assente  tendono  secondo gli psicologi a trasformare la propria sessualità , lo stesso per la madre

Non ci sono studi scientifici che lo dimostrano. Probabilmente sono cose che hai sentito in giro o hai letto su internet; dubito te l'abbia detto uno psicologo. 

È naturale cercare di trovare delle cause a qualsiasi evento, ma non penso che la tua situazione familiare sia direttamente collegata con il tuo orientamento sessuale. Una famiglia slegata e difficile ha come situazione "diametralmente opposta" una famiglia serena e accogliente. Non una famiglia omosessuale, passami il termine. 

Potresti tranquillamente sposarti con un uomo, adottare un figlio, perdere l'attrazione e la sintonia e crescere il figlio in un ambiente tanto sgradevole quanto quello che hai avuto tu nell'infanzia!

Quello che intendo dire è che probabilmente chi ha avuto una situazione familiare complicata, e mi inserisco anche io in questa categoria, sicuramente ri-elabora i fatti e gli avvenimenti dell'infanzia negli anni successivi, ma non per quanto riguarda l'orientamento sessuale (che non era la cosa sbagliata nei propri genitori) quanto per gli errori commessi o i comportamenti spiacevoli dei propri genitori. 

1 hour ago, grumpypa said:

Avete cercato una figura che rispecchiasse il genitore

Nella vita di un bambino coesistono tantissime figure adulte, uomini e donne, che svolgono ognuna in qualche misura una funzione educativa. Se un bambino non ha la mamma o il papà, o li vede raramente, avrà quasi sicuramente un altro riferimento. E questo avviene in modo molto spontaneo, non credere che il bambino vada in giro dal maestro o dallo zio a dire "oh, non c'ho il papà, puoi sopperire tu alla sua mancanza per garantirmi una crescita psicologica equilibrata?"... 

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purtroppo questo è il pregiudizio figlio di una tradizione psicanalitica impostata male che per fortuna è superata o perlomeno è in fase di superamento (anche se alcuni psicanalisti si mantengono su posizioni conservatrici o ambigue). Nel mondo della psicologia clinica è condivisa l'opinione secondo cui l'omosessualità non è frutto di un errore educativo, ma è una variante naturale del comportamento umano. Ti consiglio di iniziare a informarti su questi studi scientifici, di cui potresti trovare un'ampia documentazione anche su internet, se non vuoi spendere in libri. Da leggere, in paticolare, Paolo Rigliano e Vittorio Lingiardi.

"Avete avuto un rapporto sano solo con uno o con tutti e 2 o con nessuno ,  io penso che queste cose abbiano plasmato anche cio che sono  anche se  spesso mi domando se questo affetto non mi fosse mancato  oggi sarei sempre cosi  cioe  avrei capito chi sono o forse avrei soffocato me stesso ?  "

quello che descrivi è un approccio riduzionista;  la tua identità non è soltanto il frutto di come ti hanno educato i tuoi genitori, ma di tante varianti, anche genetiche.

Tornando a me- non mi è mancato né l' affetto di mio padre né l'affetto di mia madre - i rapporti si sono incrinati quando sono cresciuto, ma com'è normale per ogni adolescente. Mia madre è leggermente fredda e mi ha trasmesso questa freddezza, mio padre è più caloroso ma per via del lavoro che svolge o di una sua attutidine 'evitante' spesso si tira fuori da alcuni questioni che mi riguardano.  Non penso che siano dei genitori perfetti, ma del resto la perfezionista non esiste. Penso che abbiano sbagliato molte cose, che avrebbero dovuto accettarmi fin da subito, ma d'altra parte mi posso pure mettere nei loro panni. Penso che se fossi un genitori vorrei essere un tantino pi caloroso di mia madre, ma  anch'io per carattere tendo a non lasciarmi troppo andare a livello affettivo.

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Be per essere brutalmente onesto e stato proprio uno psicologo a dirmi questo o meglio non  a me direttamente , ma trovandomi in sala d attesa  in un centro mendico aspettando il medico generico queste discussioni mi sono arrivate al orecchio cosi ho cominciato a pormi la domanda. 

E pensavo tra me che cio che dicesse fosse il frutto di uno studio .  Radio resa.

Tutta via Olimpo sono d'accordo con cio che dici nulla e predefinito e i genitori sbagliano , ti capisco perche anche io emotivamente mi lascio andare e vorrei anche io essere   un genitore affettuoso.

7 minutes ago, Olimpo said:

purtroppo questo è il pregiudizio figlio di una tradizione psicanalitica impostata male che per fortuna è superata o perlomeno è in fase di superamento (anche se alcuni psicanalisti si mantengono su posizioni conservatrici o ambigue). Nel mondo della psicologia clinica è condivisa l'opinione secondo cui l'omosessualità non è frutto di un errore educativo, ma è una variante naturale del comportamento umano. Ti consiglio di iniziare a informarti su questi studi scientifici, di cui potresti trovare un'ampia documentazione anche su internet, se non vuoi spendere in libri. Da leggere, in paticolare, Paolo Rigliano e Vittorio Lingiardi.

"Avete avuto un rapporto sano solo con uno o con tutti e 2 o con nessuno ,  io penso che queste cose abbiano plasmato anche cio che sono  anche se  spesso mi domando se questo affetto non mi fosse mancato  oggi sarei sempre cosi  cioe  avrei capito chi sono o forse avrei soffocato me stesso ?  "

quello che descrivi è un approccio riduzionista;  la tua identità non è soltanto il frutto di come ti hanno educato i tuoi genitori, ma di tante varianti, anche genetiche.

Tornando a me- non mi è mancato né l' affetto di mio padre né l'affetto di mia madre - i rapporti si sono incrinati quando sono cresciuto, ma com'è normale per ogni adolescente. Mia madre è leggermente fredda e mi ha trasmesso questa freddezza, mio padre è più caloroso ma per via del lavoro che svolge o di una sua attutidine 'evitante' spesso si tira fuori da alcuni questioni che mi riguardano.  Non penso che siano dei genitori perfetti, ma del resto la perfezionista non esiste. Penso che abbiano sbagliato molte cose, che avrebbero dovuto accettarmi fin da subito, ma d'altra parte mi posso pure mettere nei loro panni. Penso che se fossi un genitori vorrei essere un tantino pi caloroso di mia madre, ma  anch'io per carattere tendo a non lasciarmi troppo andare a livello affettivo.

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La psicologia non e' una scienza standardizzata esatta in cui tutti la pensano allo stesso modo. Spesso ci sono visioni contrastanti all'interno della psicologia da parte delle varie diramazioni della psicologia.

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Quella del rapporto con i genitori come causa dell'omosessualità di un individuo è una teoria derivata dalla psicoanalisi di Freud, immagino per questo l'avrai sentito dire da uno psicologo-psicoanalista. Nessun studio serio ha però mai confermato questa teoria.

Quel che sappiamo oggi è che l'omosessualità (almeno maschile) sia un fattore genetico ed epigenetico (a livello embrionale).

Sappiamo quindi che:

- L'omosessualità (almeno maschile) è legata a una componente genetica vista l'elevata frequenza in cui essa viene riscontrata in gemelli omozigoti.

- L'omosessualità - affinché si conservasse nel tempo e non scomparisse, in quanto svantaggiosa dal pdv dell'individuo per il suo successo riproduttivo - dovrebbe coinvolgere non meno di due geni (uno presente su quello X e uno su quello Y, come è noto solo nei maschi).

- L'omosessualità (maschile) pare essere collegata a una maggiore fertilità delle femmine di una stessa famiglia (che dunque tendono a trasmettere con più probabilità i geni coinvolti), in quanto apparentemente esse tendono non più promiscue ma semplicemente più estroverse, più sociali ecc.: insomma, tendono a instaurare più facilmente relazioni durature con i maschi della propria specie.

- E' stata riscontrato quindi un legame tra numero di figli maschi e omosessualità, per cui più figli maschi si hanno, più aumenta la probabilità di avere figli maschi omosessuali (questo ovviamente non vuol dire che il primogenito o il figlio unico non possa essere omosessuale, si parla di probabilità!). Ciò sarebbe dovuto a una particolare dinamica che avviene durante la gravidanza fra il sistema immunitario di queste donne e il loro feto: un'interazione fra gli anticorpi materni e una proteina legata al cromosoma Y.

Ciò che esce da questo quadro è che l'omosessualità maschile sia un sorta di ''effetto collaterale'' di geni che - nelle donne - danno uno vantaggio riproduttivo e negli uomini un relativo svantaggio, tale per cui è stato conservato e trasmesso nel tempo.

34 minutes ago, marco7 said:

La psicologia non e' una scienza standardizzata esatta in cui tutti la pensano allo stesso modo. Spesso ci sono visioni contrastanti all'interno della psicologia da parte delle varie diramazioni della psicologia.

Il problema è spesso la riproducibilità, e questo vale - apparentemente - per certe branche più che altre: http://www.lescienze.it/news/2015/08/28/news/ridotta_riproducibilita_ricerche_psicologia_meta_metodologia-2740271/

Edited by Layer
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1 minute ago, Layer said:

- L'omosessualità (almeno maschile) è legata a una componente genetica vista l'elevata frequenza in cui essa viene riscontrata in gemelli omozigoti.

Non capisco perché ripetiate tutti questa cosa.

Lo studio dimostra - al contrario - che l'omosessualità non è genetica: visto che solo il 50% dei gemelli condivide l'orientamento

(quindi sicuramente non è come avere gli occhi azzurri)

Per dimostrarne le basi genetiche servono due gemelli monozigoti cresciuti in famiglie diverse.

Non ce ne sono però abbastanza per fare uno studio serio.

Sappiamo per certo che dal terzo figlio maschio in poi la possibilità che sia omosessuale si alza decisamente.

Potrebbe però essere dovuta a motivi sociali, però.

Culturalmente il terzo maschio ha avuto uno status speciale, in quanto non gli è richiesto di essere "maschio".

In Italia non faceva neppure il militare e in Veneto non poteva sposarsi per prendersi cura dei genitori anziani

(altrove veniva mandato a fare il prete per non dividere ulteriormente il patrimonio).

Se fosse vero che l'omosessualità maschile è collegata alla fertilità femminile,

allora  gli attuali sistemi di controllo delle nascite avrebbero portato questo tratto a estinguersi nei Paesi sviluppati

(cosa che non sembra essere vera).

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@Almadel

per sapere se una caratteristica ha una componente genetica bisogna paragonare la frequenza di questa caratteristica nei gemelli monozigoti rispetto alla sua frequenza nei gemelli eterozigoti.

non e' necessario avere gemelli cresciuti in famiglie diverse.

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Io sapevo che la percentuale fosse più alta del 50% nei gemelli omozigoti. E che se questa non raggiunge il 100% è perché l'omosessualità potrebbe avere anche una causa ambientale, che tuttavia mi pare non sia sta mai ben individuata. Scandagliare l'aspetto culturale per me lascia il tempo che trova.

Ma l'aspetto genetico mi pare non venga comunque messo in discussione, ormai.

18 minutes ago, Almadel said:

Se fosse vero che l'omosessualità maschile è collegata alla fertilità femminile,

allora  gli attuali sistemi di controllo delle nascite avrebbero portato questo tratto a estinguersi nei Paesi sviluppati

(cosa che non sembra essere vera).

Beh, è un fenomeno iniziato poco più di 50 anni fa. E se è vero che queste donne portatrici di tali caratteri hanno più successo riproduttivo, magari son la maggior parte di coloro che figliano ancora. :asd:

E comunque, non essendovi un censimento sulla base dell'orientamento sessuale, non conosciamo un eventuale declino numerico in anni recenti. 

Edited by Layer
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3 hours ago, grumpypa said:

Sapete spesso e volentieri La mancanza di affetto o la figura paterna assente  tendono  secondo gli psicologi a trasformare la propria sessualità , lo stesso per la madre.

Ma non è vero manco per il cazzo.

Questa è la solita immondizia di un mondo sessuofobo e omofobo che cerca alibi e scuse per non ammettere la normalità della variante omosessuale: supporre che una cosa così involontaria come le eccitazioni fisica e sentimentale siano manipolabili e indirizzabili da assenze, shock e altre amenità, è a dir poco ridicolo.

È ora di toglierci queste cazzate dalla testa: è ora di essere orgogliosi e basta.

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1 minute ago, Almadel said:

Beh, allora anche parlare italiano è genetico, @marco7

visto che fra i gemelli monozigoti se uno parla italiano al 100% lo parla anche l'altro :)

Sarebbe vero se parlare una determinata lingua piuttosto che un'altra fosse qualcosa legato ai nostri geni.

Ma per fortuna non è così.

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Questa è "petizione di principio".

Avete già deciso che l'omosessualità sia genetica e non influenzata dalla famiglia

e cercate prove che lo dimostrino. Ma dove le cercate? In bambini che hanno avuto la stessa famiglia. :D

E non voglio sapere come giustifichiate la larga diffusione di comportamenti omosessuali ad Atene o Roma antica...

Io non ho idea di quali siano le cause dell'omosessualità; la comunità scientifica è orientata a considerarla epigenetica (come il mancinismo)

ovvero qualcosa che si sviluppa durante la crescita dell'embrione.

Personalmente non sono neanche sicuro che l'omosessualità sia una sola.

Non mi stupirebbe scoprire che le cause della passione per i twink siano diverse rispetto a quelle per i maturi.

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Calma ragazzi , sentite  io ho solo esposto un pensiero che mi ero posto su quello che avevo sentito e devo dire che site stati tutti presenti ,e soprattutto capaci di darmi una risposta seria e questo e fantastico, visto che se mai chiedevo una cosa del genere a qualcuno sarebbe rimasto basito , certo e una questione annosa , ma alla fine sapete una cosa sono fiero di essere come sono

non si tratta solo di accettarsi ma ogni giorno e una sfida , quando senti dire che sei sbagliato e in te qualcosa non va,  be imparare a fregarsene e la cosa piu dura da fare PERCHE  QUALCUNO AVRA SEMPREEEEEEEE DA RIDIREEEEE O DA GIUDICARVIIIIIII ,non si scappa  quindi alla fine  da tutto questo penso che la morale sia SONO FIERO DI CIO CHE SONO e queste pseudo intelletuitudini  siano sono fantasia per reprimere.

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Personalmente ho notato come a latitudini diverse (anche nella stessa Italia) la percentuale di omosessuali attivi o passivi sia nettamente diversa. Anche nelle grandi metropoli ci sono per forza più omosessuali che in provincia, probabilmente ecco perché nell'antica Roma c'erano tanti omosessuali visto che Roma con tutto il suo "hinterland" è stata la prima metropoli della storia. 

Edited by Sorgesana
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53 minutes ago, Almadel said:

Non capisco perché ripetiate tutti questa cosa.

Lo studio dimostra - al contrario - che l'omosessualità non è genetica: visto che solo il 50% dei gemelli condivide l'orientamento

Il problema è che anche la scienza dipende pur sempre dai principi fondamentali con cui consideriamo gli enti che ne sono oggetto e le loro relazioni:

ad esempio si può affermare che l'universo  sia geocentrico, se poniamo l'uomo e la sua sede naturale, cioè la Terra, come creature privilegiate da dio, anche se fisicamente la condizione non è geocentrica;

ma chi dice che la condizione realmente importante per la  scienza  senza determinazioni sia quella fisica?:

chi ha un'opinione scettica, se non negativa, degli enti non fisici come appunto dio.

Gli eventi devono essere interpretati e la scienza li interpreta, ma lo scienziato interpretante non può spogliarsi dei suoi principi fondamentali, se non assumendone altri non meno fondamentali e quindi non meno "tirannici".

A me pare che certe affermazioni sulla "predestinazione ineluttabile" dell'inclinazione omoerotica dipendano soprattutto dall'ossessione  di confutare l'accusa di peccaminosità di tale comportamento:

se l'omoerotismo è innato, si osserva, non può essere peccaminoso, perché il peccato implica una scelta.

Il che è vero, ma non bisogna dimenticare che si può benissimo considerare l'inclinazione omoerotica difetto, anzi, grave difetto,, anche se la si consideri innata:

nessuno, penso, considera non difettoso rispetto alla specie umana,  almeno qual è nota da un milione  e più d'anni, un uomo nato senza braccia e senza gambe o con due teste o senz'occhi, benché nessuno, se non forse solo pochi dementi, lo giudicherà perciò peccatore volontario.

30 minutes ago, grumpypa said:

 SONO FIERO DI CIO CHE SONO 

Appunto:

che l'inclinazione omoerotica sia innata o no, non deve avere importanza per il giudizio di liceità di tale comportamento.

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38 minutes ago, Almadel said:

Questa è "petizione di principio".

Avete già deciso che l'omosessualità sia genetica e non influenzata dalla famiglia

e cercate prove che lo dimostrino.

Che ci possa essere una sorta di bias di conferma nel modo in cui raccolgo informazioni a riguardo, posso anche convenire.

Però ipotizzare l'influenza di alcune pratiche comuni in determinate società(gruppi umani mi pare molto azzardato: come dovrebbe influire il celibato sull'orientamento sessuale? come dovrebbe influire il fare la leva o meno (per altro in un'età quasi adulta, in cui in teoria l'orientamento sessuale dovrebbe essersi reso già palese, omofobia interiorizzata permettendo)? Mentre il diritto di maggiorasco fu abolito un po' ovunque entro la metà del XIX secolo in Occidente, ecc.

Sono pratiche troppo variabili nel tempo e nello spazio per determinare in modo decisivo un aspetto universale come l'orientamento sessuale.

48 minutes ago, Almadel said:

E non voglio sapere come giustifichiate la larga diffusione di comportamenti omosessuali ad Atene o Roma antica...

A parte che in ''comportamenti omosessuali'' rientrano anche quelli messi in atto da persone bisessuali (e vanno sommati), è pur vero come essi possono non rispondere al reale orientamento sessuale degli individui.

Mettiamo, ad es., che in una data società (o in un determinato ceto di questa) vi sia un rito iniziatico che prescrive agli individui - indipendentemente dal loro orientamento sessuale e quindi desiderio - di praticare comportamenti omosessuali (i quali, in quanto ritualizzati, sarebbero finalizzato a uno scopo, circoscritti in determinati ambiti, regolati, ecc.). Questi atti ricadrebbero più nella performance rituale che non come azioni istintive e della libera scelta di praticarli da parte degli individui coinvolti. Quindi, in teoria e in questa data società, l'influenza culturale ci sarebbe, ma nulla ci direbbe su quanto sia effettivamente diffusa l'omosessualità e  la bisessualità (al limite presupporrebbe una maggiore libertà di espressione - in tale società - per coloro che hanno un simile orientamento).

59 minutes ago, Almadel said:

la comunità scientifica è orientata a considerarla epigenetica

E' qualcosa che ho pure riportato (ho parlato di ''effetto collaterale'' per quanto concerne ciò che succede, primariamente, nel grembo materno).

1 hour ago, Almadel said:

Personalmente non sono neanche sicuro che l'omosessualità sia una sola.

Ossia?

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9 minutes ago, Layer said:

A parte che in ''comportamenti omosessuali'' rientrano anche quelli messi in atto da persone bisessuali (e vanno sommati), è pur vero come essi possono non rispondere al reale orientamento sessuale degli individui.

Il problema principale è che è difficile stabilire se un comportamento oggettivamente non omosessuale corrisponda o no ad un orientamento oggettivamente non omoerotico  e non sia invece  semplicemente aderente a canoni etici omofobi che escludono la liceità dell'omoerotismo.

L'osservazione fatta da Almadel sui comportamenti omoerotici nella Grecia classica (lascerei da parte quelli romani perché il loro mos maiorum era sostanzialmente omofobo) è corretta:

perché i Greci d'età classica erano diffusamente omoerotici?:

variazione genetica particolare della loro stirpe, durata peraltro per pochi secoli e guarda caso scomparsa od attenuata in relazione alla nuova etica familiare e sociale posteriore al declino delle libere poleis?

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L'esempio che ho fatto voleva proprio suggerire, indirettamente, la stessa dinamica per il celebre esempio della pederastia greca - in fin dei conti equiparabile a un rito, avendo una codificazione precisa, ecc.

Non a caso venne meno quando anche tutto il resto della società-cultura greca si trasformò.

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1 hour ago, Layer said:

L'esempio che ho fatto voleva proprio suggerire, indirettamente, la stessa dinamica per il celebre esempio della pederastia greca - in fin dei conti equiparabile a un rito, avendo una codificazione precisa, ecc.

A maggior ragione ciò implica:

o che l'inclinazione omoerotica sia innata in tutti, nel senso che tutti potrebbero avere comportamenti omoerotici senza che a ciò ostasse una repulsione fisica  superabile,  ma forse non da tutti, solo per via culturale,

oppure che l'inclinazione omoerotica non sia innata in alcuno e che sia dunque solo un'atteggiamento culturale che può esserci come può non esserci a seconda dell'utilità della cultura ambiente.

Personalmente propendo per la prima implicazione perché interpreto l'omoerotismo come semplice corrispettivo fisico sessuale all'omoaffettività:

la sessualità comporta un godimento fisico che può essere assunto come manifestazione esterna del  godimento psichico della frequentazione d'una persona.

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davydenkovic90

Che l'omosessualità abbia componente genetica è dimostrato e accettato da parecchi anni all'interno della comunità scientifica. Chi ancora non lo sa, che si informi.

Quello che non è scienza è il fatto che sia un dato modello o clima familiare a generare omosessualità. 

7 hours ago, Almadel said:

Se fosse vero che l'omosessualità maschile è collegata alla fertilità femminile,

allora  gli attuali sistemi di controllo delle nascite avrebbero portato questo tratto a estinguersi nei Paesi sviluppati

(cosa che non sembra essere vera).

No perché gli studi si basano su quanti figli vengono fatti in relazione a una media non su quanti  ne vengono fatti in assoluto . 

il tratto genetico incriminato è presente sia nei maschi che nelle femmine, nei maschi determina omosessualità, mentre nelle femmine promuove fecondità. E non potrebbe essere che così dato che, se fosse stato presente solo nei maschi gay, per assurdo,  si sarebbe estinto velocemente dato che i  gay non si riproducono se non in condizioni speciali.

Questo studio è stato importantissimo perché ha fatto capire che la presenza di molti gay all'interno di una popolazione indica che ci sono femmine più feconde e quindi l'omosessualità non causa il  calo delle nascite.

Edited by davydenkovic90
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A me è sempre parso che ci fossero pochi studi riguardo l'omosessualità e quelli che vengono sempre presi in considerazione ( come la scala Kinsey ) siano antiquati e obsoleti e retrò...

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A parte che la storia della maggiore fecondità delle madri dei gay è ancora solo una teoria,

essa si basa sull'evidenza che è molto frequente che i gay abbiano almeno due fratelli più grandi.

Anche la teoria epigenetica spiega questa cosa, ma in un modo diverso:

sembrerebbe che il corpo della madre "omosessualizzi" il feto se ha già fatto troppi maschi.

http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2017/12/14/news/perche_avere_fratelli_maggiori_aumenta_le_possibilita_di_essere_gay-184127060/

In poche parole sappiamo solo che i gay nascono di più in famiglie numerose, ma non sappiamo perché.

La teoria epigenetica almeno spiega perché la cosa riguardi solo chi ha fratelli maschi;

cosa che ovviamente la teoria del "gene della prolificità" - che tu credi essere accettata da tutti - non spiega.

Io ho solo aggiunto una considerazione personale: ovvero che non si può escludere che anche l'essere terzo figlio possa costituire un fattore ambientale,

almeno a giudicare dallo status particolare che i terzi figli maschi godevano nella nostra società (ma potrebbe essere anche una conseguenza e non una causa).

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Per quel che vale, aggiungo il mio contributo allo studio delle statistiche. Sono il primo di tre figli maschi e - per quanto ne so ad oggi - l'unico gay dei tre.

Edited by Shell
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9 minutes ago, Shell said:

Sono il primo di tre figli maschi e - per quanto ne so ad oggi - l'unico gay dei tre.

Ma anche quello con più stile.

(Tra l'altro, sarei anch'io il fratello maggiore.)

Edited by LocoEmotivo
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