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Inflazione d'amore


FreakyFred

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2 minutes ago, FreakyFred said:

E allora qual è la parte che vi dà perplessità?

le mie le sai (è da stamattina che le argomento; spero di esser stato chiaro).

LUI invece parla per epitaffi (di solito tombali, nel senso che quando si è espresso è definitivo e non ammette repliche..), non è uso  dar spiegazioni artcolate

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davydenkovic90
10 minutes ago, Ilromantico said:

Direi più che altro, che mentre prima si poteva tirare avanti con una coppia mediocre, oggi la gente non è più disposta a farlo e solo le migliori coppie sopravvivono.

Ecco la cazzata del giorno. Ci sono più divorzi perché c'è più "meritocrazia", ma per favore.  

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15 minutes ago, FreakyFred said:

per favore, non frustrate così i miei elaborati sforzi di dire qualcosa che non si legga su un libro di Fabio Volo

guarda che con te è stato -quasi- gentile & diplomatico.

Sa fare/dire ben di peggio, LUI; fidati dell'esperienza....

1 minute ago, FreakyFred said:

E che rispondo.

mi sembra che -prima dell'arrivo del buzzurro che per qualche misteriosa ragione sopporto dal 2006- lo stessimo facendo in modo gentile, garbato & costruttivo.

giusto?

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cmq, al netto di qsi disquisizione teorica,

se (come ti auguro) domattina dovessi trovare qualcuno che scrive frasi del genere sul muro di casa  tua

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sappi che è DAVVERO innamorato di te.

E se dovesse essere un minimo pisellabile, non fartelo scappare.

ok?

-poi magari dopo mezza giornata gli fai pulire il muro con la lingua, ma quello è un altro discorso..-

Edited by freedog
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davydenkovic90

Comunque in genere nessuno inizia a fumare dicendo "oggi inizio a fumare" (anzi, di solito all'inizio il puzzo di fumo da fastidio a tutti): in genere si comincia a farlo perché tutti intorno a te lo fanno, inizi a provare per vedere che effetto fa e, senza accorgertene, ti ritrovi a fermarti al primo distributore automatico perché sei dipendente.

Se non ti piace il paragone con la dipendenza da nicotina e preferisci un esempio più freudiano, pensa alla fame.

Poi in genere chi non è dipendente dal fumo, non si fa tante domande, come dice anche Alma, è pure invidiato da chi non lo è, per certi versi... e anche il paragone con la fame è improprio perché indubbiamente si può anche vivere senza alcun tipo di amore nella vita, come si può vivere completamente casti. Anche questa è una scelta valida, purché renda felici.

Edited by davydenkovic90
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Ok, @freedog... ma che c'entra? xD

2 minutes ago, davydenkovic90 said:

Comunque in genere nessuno inizia a fumare dicendo "oggi inizio a fumare"

Sì, però in genere si sa che effetto fa il fumo, che dà dipendenza e c'è il black box inquietante su tutte le scatole. Addirittura direi che la prima sigaretta è fastidiosa, io ho tossito venti minuti dopo aver provato. E in ogni caso, non è difficile quanto si racconta smettere. Sono molto un sostenitore del free will, io... Alla resa dei conti fumare è una scelta.

Concordo che molto spesso poi noi "subiamo" le nostre scelte. Io per anni, a ben vedere, ho scelto di restare single attraverso una serie di comportamenti o non-comportamenti, eppure ho subito questa scelta con dolore, come una maledizione. Il fumo non è una maledizione, men che meno lo è una relazione.

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17 minutes ago, FreakyFred said:

Il fumo non è una maledizione, men che meno lo è una relazione.

ti farei stà un paio di giorni col buzzurro marsicano mio; poi voglio vedè se non comincerai a considerallo na sciagura!!!!

14 minutes ago, FreakyFred said:

Quando hai tempo mi spieghi :)

tesò, sò du paginate web che cerco de fartelo capì!!!!

Edited by freedog
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Consideri la tua relazione una cosa brutta? Non mi pare, no? Mi sembra un miglioramento della tua vita. Il che non vuol dire che sia tutto una gran figata, ma solo che il bilancio finale è positivo. 

Ciò detto, è vero che nei rapporti passionali c'è un elemento tossico, di dipendenza. E questo elemento è potente. Molta gente non ha la forza di volontà per smettere di fumare pur sapendo che uccide. Molte persone, soprattutto donne, non hanno quella che serve a chiudere una relazione di dipendenza. È così potente, questo elemento, che può da solo riempire un'esistenza. 

Ma se poi la riempie di merda invece che di cioccolata qualcosa non va.

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davydenkovic90
43 minutes ago, FreakyFred said:

Ciò detto, è vero che nei rapporti passionali c'è un elemento tossico, di dipendenza. E questo elemento è potente. Molta gente non ha la forza di volontà per smettere di fumare pur sapendo che uccide. Molte persone, soprattutto donne, non hanno quella che serve a chiudere una relazione di dipendenza. È così potente, questo elemento, che può da solo riempire un'esistenza. 

Ma se poi la riempie di merda invece che di cioccolata qualcosa non va.

Sì, ma non c'è solo questo.  Ogni rapporto ha elementi tossici, dark, come elementi belli, divertenti, ecc. Anche un rapporto genitore-figlio, un rapporto di amicizia ecc. a cose normali. Sul discorso del riempire di merda, non so a cosa o a chi ti riferisci, immagino a una qualche situazione in particolare, perché non credo che Enzo Paolo Turchi abbia riempito di merda la vita di Carmen Russo.

58 minutes ago, FreakyFred said:

Sì, però in genere si sa che effetto fa il fumo, che dà dipendenza e c'è il black box inquietante su tutte le scatole. Addirittura direi che la prima sigaretta è fastidiosa, io ho tossito venti minuti dopo aver provato. E in ogni caso, non è difficile quanto si racconta smettere. Sono molto un sostenitore del free will, io... Alla resa dei conti fumare è una scelta.

La prima sigaretta è fastidiosa e tutti tossiscono. Se io avessi avuto più amici, fossi stato più etero e avessi dovuto partecipare a più uscite e cene per far colpo su più ragazzine tra i 14 e i 16 anni, penso che oggi sarei un fumatore. Non lo sono, perché la prima sigaretta l'ho fumata a 23 anni, tutti i miei amici mi accettavano e mi volevano bene comunque, a quel punto, e perché già avevo un senso del denaro, che non mi andava certo di buttar via in un vizio così cretino.

L'elemento della scelta c'è, ma è così labile e ingenuo, per la maggior parte delle persone, da essere trascurabile. Uno che prende una sigaretta in mano e tossisce non sa dove arriverà, così come non lo sa uno che inizia a scaricare grindr, farsi carino, presentarsi agli appuntamenti, (anche se sono tutte scelte). 

Giusto per aprire parentesi personali, io prima di incontrare altri gay e innamorarmi, io pensavo che la mia fosse solo attrazione sessuale, e che, prima o poi, mi sarebbe passata e mi sarei trovato una ragazza come tutti quelli che mi circondavano. Non credevo neanche che fosse possibile innammorarmi di uno del mio stesso sesso, figurati se sono andato a scegliere di innamorarmi. Mentre cercavo sesso, per curiosità,  mi è  successo e basta. Ho iniziato a star bene con lui e stare meno bene senza, e oggi siamo qui. 

Se riconoscessi di avere un rapporto tossico, che mi fa stare più male che bene, lo chiuderei, perché sì, magari posso essere innamorato e quindi, in un certo senso, dipendente. Ma non tutta la mia vita e a mia felicità dipendono da quella data persona, e mi impegno anche, su un altro fronte, perché questo non accada, dato che non cerco un rapporto basato sulla dipendenza, psicologica o materiale. (benché ci possano essere elementi o situazioni di dipendenza)

A voler essere più precisi, la"dipendenza dall'amore" comunque, non è così dannosa per la salute psicofisica come può esserlo quella per il fumo.

Non è che uno sta a soffrire e basta o perde dieci anni di vita perché ama (e magari non è ricambiato, oppure è ricambiato ma soffre lo stesso perché ci sono situazioni di sofferenza .. e situazioni varie). Poi ci sono anche tante altre cose da fare nella vita e da cui si può trarre felicità, altri sentimenti da provare, affetto per i propri amici, per i familiari, hobby, studio, interessi vari, curare le piante, ecc.

Se però, per qualcuno, l'amore deve essere una cosa completamente sgradevole o foriera soltanto di guai e "merda", si può scegliere di non viverlo e di occuparsi di altro. Per certe persone non è una gran rinuncia.

Edited by davydenkovic90
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41 minutes ago, davydenkovic90 said:

Sul discorso del riempire di merda, non so a cosa o a chi ti riferisci, immagino a una qualche situazione in particolare

No. Non direi. Cioé, anche sì, volendo, ma il discorso è generale. Le relazioni tossiche sono una roba incredibilmente comune, ci vuole una certa fortuna e forza di carattere per non viverne mai una e nemmeno vederne una da vicino. Io ne ho vissuta una anni addietro, ma fortunatamente è finita presto presto e ha fatto relativamente pochi danni. Ma ne ho vista da vicinissimo una che è durata vent'anni, e altre le ho osservate dipanarsi incidentalmente accanto a me, e questo inevitabilmente mi porta ad una certa diffidenza verso le interpretazioni dell'amore che ne enfatizzano la componente irrazionale di "tossicodipendenza". 

Quello che sto dicendo è semplicemente questo: nell'amore romantico, come tu ed @Almadel avete notato, c'è un elemento perfino sgradevole se vogliamo: si diventa dipendenti. E avete perfettamente ragione, per questo gli amori tendono a finire prima delle amicizie, perché ci son più tossine dentro che possono corroderlo. Se uno sogna l'amore, dunque, finisce col sognare una dipendenza, finisce col sognare delle tossine. 

Ma ha un senso, questo? Cioè, ha un senso sognare di avere la vita invasa da tossine? Ha un senso sognare di essere dipendenti? 

Chiaramente no. E altrettanto chiaramente non si sta, o non si dovrebbe stare in una relazione perché vogliamo farci di tossine, si dovrebbe starci perché se ne ricava piacevolezza.

Però c'è una chiara contraddizione irrisolta in un discorso di questo tipo, perché ad uno stesso tempo diciamo che innamorarsi è come una tossicodipendenza, anzi! Addirittura, la tossicodipendenza è il tratto definente dell'amore. E dall'altro di fatto quando siamo in una relazione ci stiamo dentro, per scelta, ergo o siamo scemi o presumibilmente il bilancio è positivo. Un discorso presentato in questo modo rischia di suonare delirante, e in certi casi è letteralmente un delirio. La persona che vive la relazione tossica soffre profondamente, di solito si lamenta di continuo, nel caso peggiore ogni tanto si becca pure un occhio nero, ma ci resta perché "è innamorata". E se parliamo di una dipendenza emotiva, effettivamente dobbiamo anche darle ragione. Quindi ha un senso che una persona stia volontariamente, per scelta, in una situazione di prolungata sofferenza e intossicamento? Questo è un delirio. Dannatamente comune.

Cioè, se ci pensi siamo dipendenti anche dal cibo, eh. DOBBIAMO mangiare. E possiamo essere dipendenti pure dal fumo. Ma essere dipendenti dal cibo è fisiologico (se non si esagera), essere dipendenti dal fumo è patologico e uccide. Dunque in realtà non dovremmo fissarci su quella roba lì, sulla dipendenza, quanto sull'outcome: stai meglio in quella situazione, oppure stai peggio in quella situazione?

Sia chiaro, non mi interessa qui costruire teorie dell'amore. Sono giunto alla realizzazione che l'amore è come la morale o la bellezza. I filosofi perdono un sacco di tempo a cercare di definirlo e falliscono, ma non perché sia sfuggente, miracoloso, magico, indefinibile. Semplicemente perché non esiste, o meglio non esiste come entità unitaria. Non c'è "l'amore", ci sono "gli amori", ovvero una moltitudine di situazioni, rapporti, relazioni e sensazioni e decisioni che, come diceva @freedog, fanno ognuna storia a sé.

Un "amore" è la mia ossessione narcisistica per "Francesco"

Un "amore" è una cara amicizia che fuori tempo massimo è diventata troppo forte per strutturarsi ancora nei termini di un'amicizia.

Un "amore" è una persona con cui trovo affinità mentale e fisica immediata e travolgente.

A ben vedere, 'ste tre cose non hanno quasi niente in comune. E parliamo di tre cose vissute sempre della stessa persona, figurarsi se ci mischiamo persone diverse! Non avrebbe neanche senso usare lo stesso termine per parlare di queste tre cose. Se volessimo fare un discorso rigoroso sull'amore, il primo passo da fare sarebbe smetterla di usare il termine amore (come il termine "morale", come il termine "bellezza"... sono parole adatto al linguaggio colloquiale, ma che mai e poi mai dovrebbero essere oggetto di tentativi di trattazione sistematica, perché sono troppo vaghi per essere trattati in termini rigorosi). Dunque figurarsi se mi interessa fare una teoria dell'amore, è bene chiarire che non è il mio obbiettivo. L'amore come entità definita non esiste proprio e non mi interessa parlarne.

Però esiste una rete di situazioni e relazioni che colloquialmente chiamiamo "amori". Ed esiste la parola amore, esiste il suo concetto in forma di vago ideale.

Di queste due cose possiamo e dobbiamo parlare in termini razionali.

Mi limito a rilevare che mentre la rete di relazioni e rapporti e sensazione e situazioni che noi colloquialmente mettiamo sotto il termine ombrello di "amore" al giorno d'oggi tende a sgretolarsi, parallelamente il vago ideale che vorrebbe sussumerle tutte si fa sempre più grosso e invadente e pesante, oltre che sempre ancora e ancora e ancora più vago di quanto già non sia. Quindi il problema qui non è spiegare o definire l'amore come entità reale, ma affrontare il deteriorarsi della sua prassi e l'inflazionarsi del suo concetto.

4 minutes ago, andy94 said:

Le dipendenze d'amore possono anche uccidere! 

Ecco, appunto. 

Edited by FreakyFred
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3 hours ago, FreakyFred said:
3 hours ago, andy94 said:

Le dipendenze d'amore possono anche uccidere! 

Ecco, appunto. 

però, un po' di entusiasmo ragazzi..!! 

Mica sempre e mica tutte le relazioni sono rose e fiori (io sono alla quinta) ma insomma, avere l'appoggio e la compagnia di un ragazzo che corrisponde e ricambia affetto affidabilità e attrazione è gran bella cosa, val la pena di rischiare ad investirci su  ^_^

Edited by Capricorno57
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On 24/12/2017 at 12:54 AM, FreakyFred said:

Dunque il trend è chiaro: l’idea della relazione si fa sempre più ingombrante, spaventosa ed ossessiva nelle nostre vite; contemporaneamente le relazioni reali si fanno sempre più diluite e fragili e liquide. Se il processo dovesse continuare in questa forma ancora a lungo, potremmo prevedere un giorno in cui le relazioni reali non esisteranno proprio più, e magari nel concreto punteremo tutto sull’amicizia… ma tutti quanti indistintamente osanneremo e sogneremo l’amore, quello eterno, quella cosa che ci guarda dall’alto dei cieli e veglia su di noi… e magari dopo la morte lo potremo anche toccare. Proprio come Dio! Quella cosa che non si può pensare più grande!

Sei certo di descrivere l'idea di tutti o almeno della gran parte dei bipedi (non sempre) raziocinanti e non piuttosto la tua personale idea di relazione d'amore (ovviamene nel senso di eros)?

Mi sembra infatti che tu astragga ed estragga (astragga in quanto estragga) dalla tua condizione personale vissuta quest'idea come  "ingombrante, spaventosa ed ossessiva".

D'altronde di qualunque affezione (in senso etimologico) umana si può parlare in termini di "ingombro, spavento, ossessione":

dell'amore verso dio, verso il prossimo, verso la patria, verso il proprio onore, verso i figli,

dell'odio verso qualcosa o qualcuno, specialmente verso il diverso, di cui noi omoerotici siamo passivamente esperti,

del desiderio di piacere fisico, sessuale e no, ma anche psichico,

perfino dell'amicizia:

le prime vestigia letterarie della nostra cultura non cantano forse un'amicizia "ingombrante, spaventosa ed ossessiva", che tanti lutti addusse ai Troiani, quella tra Achille e Patroclo, dai posteri non casualmente, seppure abusivamente, interpretata come affezione erotica?

Dalla sapienza comune greca possiamo trarre anche il rimedio:

meden agan, ne quid nimis, nulla troppo.

Proprio come nel caso di dio, evitiamo, per la nostra salute mentale, affettiva e forse anche fisica, di idealizzare platonicamente l'amore:

per dirla con Orazio "carpe amatum, quam minimum credulus Amori....".

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Amore come tossicodipendenza, poi sarei io il troll...lol.

Nei rapporti sociali(amicizia, famiglia, amore) esiste sempre il rischio di una brutta fine, ma fa parte della vita.  Non sl può vivere non vivendo per la paura di farsi male. Mi sembra alquanto triste, noioso ed isterico. 

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10 hours ago, Mario1944 said:

Sei certo di descrivere l'idea di tutti o almeno della gran parte dei bipedi (non sempre) raziocinanti e non piuttosto la tua personale idea di relazione d'amore (ovviamene nel senso di eros)?

Mi sembra infatti che tu astragga ed estragga (astragga in quanto estragga) dalla tua condizione personale vissuta quest'idea come  "ingombrante, spaventosa ed ossessiva".

Ho portato dati a supporto, se dissenti dall'interpretazione mostra dove non funziona :)

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I dati sono la tua esperienza, che, come quella di ciascuno, è limitata:

forse hai ragione, forse no.

Per me non hai ragione e del resto mi pare che altri qui dissentano da te.

D'altronde è anche poco probabile che la gran parte degli uomini si occupino più dell'Amore, comunque sia ipostatizzato, che dell'amato o dell'amata reali o realmente conseguibili.

E te lo dice uno che, perché dififcile di gusti, fino a 45 anni non ha mai amato (eroticamente) alcuno od alcuna.

Edited by Mario1944
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15 minutes ago, Mario1944 said:

D'altronde è anche poco probabile che la gran parte degli uomini si occupino più dell'Amore, comunque sia ipostatizzato, che dell'amato o dell'amata reali o realmente conseguibili.

E allora perché non costruiscono più relazioni? :)

Cioè, io qui ho esposto un "modello interpretativo" di dati che, in gran parte, non sono affatto solo mia esperienza personale. Ne hai uno alternativo?

Edited by FreakyFred
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28 minutes ago, FreakyFred said:

E allora perché non costruiscono più relazioni? :)

Mi pare che ci sia inflazione di relazioni:

forse c'è ambiguità intorno al concetto di relazione d'amore.

Non è che per te la relazione d'amore è solo quella certificata in Comune (od in chiesa)?

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30 minutes ago, Mario1944 said:

Non è che per te la relazione d'amore è solo quella certificata in Comune (od in chiesa)?

Beh, no, ho detto chiaramente che non si può certificare un sentimento. Nel mio papiro una bella fetta del discorso l'ho dedicata proprio a cercare di inquadrare cosa si intende oggi per relazione, e più in là ho messo anche in luce quanto ciò che chiamiamo amore sia indefinito e variegato, e si riferisca non tanto ad un sentimento o condizione specifica, ma ad una moltitudine pressoché infinita di situazione e sensazioni completamente diverse.

Certo, un alleanza che comporti un patto di fronte al sindaco è più piena, in termini di contenuti ed effetti pratici, di una che comporta, che so, solo la convivenza la quale a sua volta è più piena di una che comporti solo la fedeltà sessuale, la quale a sua volta è più piena di una che non comporti nessuna delle tre cose, ma sono tutte più deboli di una che comporti la filiazione (è quest'ultima praticamente l'unica scelta da cui non si può mai davvero tornare indietro).

È dato di fatto statisticamente comprovato, questo: che le relazioni a livello bassissimo di impegno oggi siano in crescita esponenziale, mentre quelle impegnative si fanno sempre più tardi e sempre meno, cosa che si manifesta nel modo più evidente nella crisi demografica.

La parte del mio discorso sulla quale potresti voler sollevare un dubbio interpretativo è l'altra: alcuni pensano che lo svuotarsi di contenuto da parte delle relazioni corrisponda ad uno svuotarsi di significato della parola relazione, che a sua volta riflette uno svuotarsi di importanza dell'amore romantico.

Io metto fortemente in dubbio questa interpretazione, perché, e forse qui il peso delle mie osservazioni dirette si fa sentire di più, intorno a me io vedo un'idea dell'amore che non si è affatto svuotata ma semmai si è riempita sempre di più. Una volta nessuno pensava che il matrimonio d'amore fosse chiave della felicità, il matrimonio era un'alleanza quindi doveva essere principalmente funzionale, non basata su una passione temporanea ma su fondamenta solide in senso concreto (vuoi interesse patrimoniale, vuoi affinità caratteriali, vuoi comunità di progetti di vita, meglio ancora tutt'e tre). Questo non doveva comportare realizzazione della fantomatica "felicità", ma semplicemente costruzione di una sicurezza e conforto. Oggi invece nella relazione si deve realizzare la felicità, che è un concetto dei più forti che si possano immaginare. Se oggi uno mette su una relazione solo per godere di un'estasi divina, allora è chiaro perché l'istituto della coppia è in crisi: semplicemente non è all'altezza di simili aspettative, come nulla al mondo lo è.

Oggi nei film Disney il vero amore che spezza l'incantesimo non è più quello del principe, ma quello della sorella, della madre, della madrina... Ma questo non mi sembra sia un favore al realismo, visto che il mondo è pieno così di mamme e sorelle di merda esattamente come lo di relazioni infelici, il livello di sentimentalismo consistente nel romanticizzare famiglia e amici è lo stesso che nel romanticizzare il partner sessuale. Inoltre, il grande amore romantico continua a restar lì sullo sfondo; dopotutto non lo puoi davvero eclissare essendo la base della riproduzione biologica e sociale umana. Inoltre vedo le persone che vivono relazioni romanticizzarle perfino più che i nostri genitori, quindi non mi pare che l'amore romantico sia improvvisamente scomparso dall'orizzonte ideale. Mi sembra più che altro che il Grande Amore in senso romantico abbia fatto come Gesù: dalla terra è scomparso e non lo vede mai nessuno, ma ciò è perché ormai si è fatto così grande che è asceso al cielo...

Il Grande Amore  è solo un sogno, non possiamo averlo. 

E allora, meglio niente.

Edited by FreakyFred
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davydenkovic90
3 hours ago, Mario1944 said:

te lo dice uno che, perché dififcile di gusti, fino a 45 anni non ha mai amato (eroticamente) alcuno od alcuna.

Ma per favore, uno non arriva vergine a 45 anni perché è difficile di gusti, avrai avuto qualche problema o condizionamento psicologico oppure eri semplicemente asessuale.

23 hours ago, FreakyFred said:

ha un senso sognare di avere la vita invasa da tossine?

Freakyfred, forse non ci siamo spiegati bene... l'elemento tossico ci può essere, ma non è il solo. Anche il cibo ha elementi tossici, anche lo sport,  le cure mediche.

E' come se io ti chiedessi "Ha senso leggere dei libri se mi devo rovinare la vista con la luce artificiale? Ne ho visti tanti di professori con gli occhiali."

2 hours ago, FreakyFred said:

E allora, meglio niente

Se questa è la tua conclusione e ti rende felice, ok.

Io la penso esattamente come ha scritto Almadel, probabilmente abbiamo avuto esperienze simili. Non sono mai stato cinico al punto di  non "stare al gioco" nel momento in cui provavo qualcosa e l'altra persona provava qualcosa per me. Se mi trovavo in queste situazioni, e non per forza me le sono sempre andate a cercare  e a sceglierle fior fiore, non ho mai potuto dire: "ok, no, l'amore è il male, ognuno a casa sua immediatamente". E' questo quello di cui non si può fare a meno, non certo dell'amore inteso come bacettini sulle panchine, regalini di natale e moine (queste son tutte cose accessorie conseguenti, semmai, che anche io evito) o addirittura al matrimonio come un "traguardo" di vita. Esistono persone stupende che non si sono sposate mai, sfortunate in amore e dedite ad altre attività, da Elisabetta I a Maria Callas, fino ad arrivare addirittura a Cristina D'Avena.

Per il resto non posso commentare oltre, perché violerei le tue "regole" iniziali del topic.

Dico solo, come già dissi in altri topic, che voler parlare di amore e relazioni in questo modo è castrante esattamente come voler parlare di tennis parlando solo di balistica (che, per chi non lo sapesse,  così facciamo anche un piccolo momento Piero Angela , è lo studio del moto dei proiettili - una pallina sparata da una racchetta è un proiettile, in fisica). Può essere stimolante, interessante e dare spunti collaterali, ma è una discussione, purtroppo, che ha ben pochi agganci con la realtà sensibile che vorremmo descrivere. A tratti sembra quasi di essere come quei preti di campagna dell'Ottocento che studiavano filosofia e teologia e discutevano sull'esistenza o meno dell'inferno. 

Sapere cosa significa il termine "gittata" non ti fa capire com'è un servizio in kick, sapere che l'accelerazione di gravità ha modulo TOT non rende  l'idea di cosa sia un torneo o di quanto possa essere divertente  giocarlo o soddisfacente vincerlo. Se vogliamo parlare di balistica, ok, parliamo di balistica, è divertente anche quella (per me lo è), ma non è tennis.

Edited by davydenkovic90
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12 minutes ago, davydenkovic90 said:

Ma per favore, uno non arriva vergine a 45 anni perché è difficile di gusti, avrai avuto qualche problema o condizionamento psicologico oppure eri semplicemente asessuale.

Oppure perche' uno fa il prete.

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2 minutes ago, davydenkovic90 said:

Freakyfred, forse non ci siamo spiegati bene... l'elemento tossico ci può essere, ma non è il solo. Anche il cibo ha elementi tossici, anche lo sport,  le cure mediche.

E' come se io ti chiedessi "Ha senso leggere dei libri se mi devo rovinare la vista con la luce artificiale? Ne ho visti tanti di professori con gli occhiali."

Ti confermo che non ci stiamo capendo xD

È stato @Almadel a sottolineare l'elemento tossico. Tu lo hai seguito. E io sto seguendo voi :P

Rileggi la mia metafora su cibo e fumo. Stai dicendo quello che ho già detto io. C'è un aspetto tossico, ma il fulcro del discorso sull'amore non dovrebbe essere quello; non dovrebbe essere un'emozione sconvolgente e distruttiva la cosa che nella nostra mente connota l'amore. E "meglio niente" non è la mia conclusione, è il meccanismo psicologico con cui io spiego il declino delle relazioni: se l'idea si ingigantisce, la realtà sfigura al confronto, per cui si decide di farne a meno del tutto: perché accontentarsi di una banale relazione quando si può sognare l'amore?

Chiarito il malinteso, per il resto parlare di tennis ovviamente non è giocare a tennis, come parlare di scacchi non è giocare a scacchi o studiare biologia non è fare ricerca. Ciò non toglie che parlare di queste cose abbia perfettamente senso e abbia grande utilità. 

Se ciò di cui senti la mancanza è un worked example, magari più tardi te ne racconto uno personale. Come dicevo nella premessa, non mi tiro indietro se si tratta di parlare di me, mai fatto; ora sono da smartphone ed é scomodo, ma più tardi butto giù qualche riga di vita vissuta. Chiedo solo di evitare argomenti ad hominem, cioè che tutto il discorso su un fenomeno di proporzioni globali venga ridotto ad una psicanalisi del sottoscritto, quello non è corretto e mi fa arrabbiare.

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