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alternanza scuola-lavoro


nayoz

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a me pare un'emerita stronzata...

e mi dispiace pure sia obbligatoria... visto che ruba ore allo studio...

come al solito i poveracci finiranno a pulire cessi, spalare merda, e se va bene andare a fare la spola tra il bar vicino e l'azienda... a portare come un vassallo il caffè ai dipendenti...

mentre le persone "furbe" si accorderanno per i propri figli, scambiandosi favori: se tu fai fare uno stage finto a mio figlio nel tuo studio, io faccio fare uno stage fittizio a tuo figlio nella mia azienda... ed ovviamente i figli se la spasseranno al mare, o magari passeranno quel tempo

studiando con un tutor privato per migliorare le materie in cui arranca, piuttosto che imparare a sparecchiare i tavoli...

------------------

di solito sono oramai così assuefatto alle cattive notizie, che non provo più nulla... (tipo riguardo all'ennesima strage di carattere religioso fondamentalista, oppure no)

ma questa alternanza scuola-lavoro davvero mi fa dispiacere per quei poveracci che, essendo troppo giovani, non hanno fatto in tempo a schivarla...

(probabilmente gli anni migliori sono stati quelli nei quali non esisteva l'obbligo del militare, ed allo stesso tempo non c'era questa stupidata dell'alternanza scuola-lavoro)

-----

se fossi un genitore mandarei i miei figli a studiare all'estero, sempre in europa... 

il problema è che ora uno non può nemmeno aspettare di finire il liceo prima di fuggire dall'italia... 

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dovrei informarmi meglio...

ma mi sembra il solito favore fatto alle categorie professionali e/o imprenditoriali:

lavoro gratis! 

ps: come era più o meno il servizio civile quando era sostitutivo del militare

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la cosa può avere un senso, se pensata come un'esperienza formativa in un'azienda... ad esempio chi frequenta un ITIS potrebbe fare una bella esperienza di affiancamento in qualche azienda meccanica o elettronica

tuttavia l'efficacia dipenderà dalla effettiva capacità di cooperazione tra mondo della scuola e mondo produttivo: deve esserci una co-progettazione adeguata di queste esperienze, e non è detto che le aziende abbiano le risorse da dedicare a questo tipo di attività (perché è ovvio che i ragazzi non possono essere "produttivi" ma devono essere seguiti)

l'impressione è che ci sia al solito molta enfasi e tanta retorica ma scarsa capacità di realizzare esperienze significative e insieme praticabili

senza questo sforzo è inevitabile che diventerà come il vecchio servizio militare, ovvero un parcheggio obbligatorio, demotivante e a tratti umiliante, per svolgere servizi di manovalanza sottopagata

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Ho letto brevemente. Non so tutto i dettagli, ma mi sembra un'emerita stronzata.

Piu che obbligare i poveri studenti, dovrebbero regolare meglio le assunzioni e i contratti. È quello il vero problema, non certo l'apprendistato. La maggior parte dei lavori si possono svolgere tranquillamente senza studi particolari e con un po' di stage o formazione a carico delle imprese. 

Non capisco questa ossessione distruttiva di dare sempre la pappa pronta alle aziende favorendo ancor di più i loro giochini capricciosi e pretenziosi nelle assunzioni.

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1 hour ago, marco7 said:

Sono un campagnolo, in qualche stalla ci sono entrato...e chiunque ci lavori finisce prima o poi anche a spalare il letame.

Spiace che al ragazzo non abbiano insegnato quel che era previsto, questo sì è poco equo, ma se l'indignazione riguarda l'utilizzo di una risorsa giovane per una mansione poco qualificata e di qui si finisce a fare un'interrogazione parlamentare...mi par tutto eccessivo.

8 hours ago, nayoz said:

e mi dispiace pure sia obbligatoria... visto che ruba ore allo studio...

(...)

ma questa alternanza scuola-lavoro davvero mi fa dispiacere per quei poveracci che, essendo troppo giovani, non hanno fatto in tempo a schivarla

A quel che leggo, anche secondo me 200 ore l'anno di "alternanza lavoro" sono troppe; poi, mi pare di capire che non sia prevista retribuzione...altro punto su cui dissento. Ai miei tempi usava il "lavoretto estivo"...i più fighi andavano a fare i muratori in Inghilterra, io, blandamente, facevo  il magazziniere nella ditta degli zii.

7 hours ago, conrad65 said:

tuttavia l'efficacia dipenderà dalla effettiva capacità di cooperazione tra mondo della scuola e mondo produttivo: deve esserci una co-progettazione adeguata di queste esperienze, e non è detto che le aziende abbiano le risorse da dedicare a questo tipo di attività (perché è ovvio che i ragazzi non possono essere "produttivi" ma devono essere seguiti)

Sì, sulla carta potrebbe essere una cosa molto bella...è che, come dici, effettivamente occorre che ci si smazzi per realizzarla e proporla come si deve.

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E' la "buona-Scuola" di Renzi, cioè esattamente il programma del Centrodestra sulla scuola XD

La differenza è che il Centrodestra avrebbe escluso i Licei, qui in nome di un principio di uguaglianza la si impone in termini di orario ridotto ( da 400 a 200 ore ) se sono troppe 200 ore, figuriamoci 400 ore...

Essendo uno dei vecchi del forum sento parlare di alternanza scuola lavoro, dal 1990-1992, prima limitata ai professionali in coordinamento con la Regione che avrebbe dovuto indicare le competenze richieste dal territorio, poi inserito nel curriculum da Berlusconi, infine affermato in termini generali e di principio dalla Moratti come "obbligo" per coloro che dopo i 16 anni proseguivano gli studi. Ci fossero aziende che necessitano di manodopera potrebbero coordinarsi cogli enti territoriali, questi potrebbero interfacciarsi coi singoli istituti, si potrebbe quindi formare la manodopera alla assunzione attraverso un apprendistato anticipato

Siccome però tutto ciò non esiste...perchè la disoccupazione giovanile è alle stelle, diventa una noia per aziende associate a CNA o Confindustria che devono far finta di essere interessate etc etc

Ma ora abbiamo una novità, sul piano culturale è l'ennesima sconfitta della sinistra che vede derubricare ancora una volta l'istruzione a "competenza" al "saper fare" ( il modello della scuola americana non certo dei nostri Licei ) l'UE europea ha raccomandato la formazione attraverso progetti di impresa simulata e capacità di formulazione di business plan, in poche parole nei nostri licei entrerà ragionevomente sotto mentite spoglie una nuova materia di rilievo europeo : Logica d'Impresa ( neanche si parla di Economia Aziendale...beninteso )

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Ho lavorato in una biblioteca, aderendo al progetto scuola-lavoro,  quattro anni fa. E' stata una esperienza bella, ma inutile per la mia formazione. Come studente l'idea di rinunciare a tre settimane di scuola mi esaltava, però mettendomi anche dal punto di vista di un insegnante, credo che sia un progetto poco formativo, che dovrebbe essere previsto soltanto negli istituti, non nei licei.

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Se una cosa è fatta male, sarà fatta male per tutti...cioè non è che se io vengo da un istituto diverso imparo più

semplicemente mi accontento di apprendere poco, per molte ore, perchè ho meno pretese

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@hinzelmann : si in generale c'è poca organizzazione. Chi ha interessi a fare giurispruenza viene mandato, per esempio, nello studio di un avvocato e non fa niente. Chi vorrebbe avere a che fare con bambini in scuole elementari. Altri in aziende.

Ma, di fatto, non hanno alcun ruolo, perché sono inesperti, giovani e non c'è nemmeno spazio per gli adulti.

alcuni vengono mandati perfino al McDonald !

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1 hour ago, Hinzelmann said:

Se una cosa è fatta male, sarà fatta male per tutti...cioè non è che se io vengo da un istituto diverso imparo più

semplicemente mi accontento di apprendere poco, per molte ore, perchè ho meno pretese

nì.

nel senso che se chi fa un tecnico industriale lo dovessero mandare in un cantiere ad affiancare chi fa gli impianti elettrici mi sembra cosa buona & sana, chè cmq fuori dalla scuola quello dovrà saper fare

-stesso dicasi per chi fa informatica, odontoiatria and so-

per esempio, io sti giorni alla festa del cinema c'ho un gruppo di schavett.. ehm.. stagisti del Rossellini (mi tocca far loro da tutor; vi risparmio i disastri che mi stanno combinando.. tocca sopportà, chè sò regazzi..), e li ho messi un po' dappertutto (ufficio stampa, hostess di sala ai dibattiti, segreteria organizzativa.. ),

così vedono da dentro come funziona un festival, e mi sembrano complessivamente interessati a quel che stan facendo

certo, se fai il classico diventa difficile trovare un settore di competenza esclusiva in cui imparare (mi vengono in mente solo le biblioteche che citava Olimpo o qualche archivio  storico da riordinare)

Edited by freedog
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2 hours ago, freedog said:

un gruppo di schavett.. ehm.. stagisti

Per carità rispetto ad essere spediti a fare stage gratuiti da Mc Donald's ( Dio solo sa che possano imparare visto che certamente non possono svolgere mansioni di cucina ) o in biblioteca, o a spalare il letame in una stalla, saranno per forza contenti : chiunque lo sarebbe al posto loro

Ciò non toglie che siano essenzialmente tutte delle buffonate, in cui il datore di lavoro incassa lo stagista gratuito e restituisce zero in termini formativi ( cosa di cui gli frega zero...oltre a non avere le competenze ed il tempo per farlo ) già il fatto che si parli di stagisti rende chiaro il concetto

Ok questi ragazzi non sanno fare niente, nella sostanza sono un "peso" più che un aiuto -questo magari è anche vero, ma in teoria sarebbero lì per imparare qualcosa non per vedere cosa succede intorno a loro e fare una "bella o brutta esperienza"

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5 hours ago, Hinzelmann said:

questi ragazzi non sanno fare niente, nella sostanza sono un "peso" più che un aiuto -questo magari è anche vero, ma in teoria sarebbero lì per imparare qualcosa non per vedere cosa succede intorno a loro e fare una "bella o brutta esperienza"

-ovviamente parlo per questa esperienza, non pretendo certo di essere onnicomprensivo!-

aspè: per quanto sia di scarso valore, cmq questo è pur sempre un cineFestivalino ino ino,

e sti ragazzetti cmq spesso mettono in pratica sul campo cose tipo montaggio servizi tv (citofonare rai, giusto x non fare nomi),  allestimento, funzionamento & gestione di una sala stampa eccetera.

poi vabbè, mi mettono i cavalieri* sbagliati alle conferenze stampa, si scordano di accende i microfoni ai dibattiti col pubblico, qualche volta li becchi in atteggiamenti poco profescionals eccetera.

però dai, ci sta.

che l'organizzazione sia dovuta ricorre a loro perchè non c'è una lira e ce semo divuti inventà la qsi da mesi per mette su qsa è un altro discorso.

ma li vedo (quasi) tutti interessati, qualcuno entusiasta (pure troppo) e nel complesso mi sembrano soddisfatti di quel che stanno facendo;

voglio dì, pare che manco se stanno a lamentà del tutor, per cui...

-----

*dicesi cavaliere il cartello col nome del relatore a dibattiti, press conference, convegni, eccetera

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13 hours ago, freedog said:

ma li vedo (quasi) tutti interessati, qualcuno entusiasta (pure troppo) e nel complesso mi sembrano soddisfatti di quel che stanno facendo;

voglio dì, pare che manco se stanno a lamentà del tutor, per cui...

Per carità, ma ti ho già detto che rispetto al resto pure io al loro posto sarei entusiasta, cioè vuoi mettere un cinefestival con badare ai mocciosi parcheggiati nella nursery di un mc Donald?

Il punto è che - senza che sia colpa del tutor- se l'organizzazione li prende perchè non ha il becco di un quattrino...come puoi pensare che possa investire in una reale attività formativa? Ovviamente non può...ed anche quando potrebbe in teoria come nel caso di Mc Donald è chiaro che fa il minimo per mantenere buone relazioni politico-amministrative.

Quindi abbiamo un impianto ideologico, una svalangata di circolari retoriche ispirate ad una ideologia para-americana, di cui manca l'unico aspetto di pregio cioè il pragmatismo.

D'altronde sono 25 anni che si parla di questa fantomatica alternanza scuola-lavoro...nel frattempo all'estero ci sono licei bilinguali ( metà materie insegnate in tedesco e metà in inglese etc )

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L'alternanza scuola-lavoro, ormai obbligatoria per gli studenti,  presenta tante criticità. Organizzare le attività da proporre agli studenti è spesso difficile, soprattutto nelle piccole realtà di provincia dove spesso non sono presenti aziende disposte a collaborare. Ovviamente le risorse sono molto poche e le scuole spesso non sanno cosa proporre agli studenti. Per gli studenti degli istituti tecnici e professionali è un po' più facile trovare percorsi che si avvicinino a ciò che i ragazzi studiano, per gli studenti liceali è più difficile. Le attività possono essere svolte sia di mattina che di pomeriggio e sottraggono spesso ore allo studio, come riferiscono i miei studenti che spesso di lamentano di non avere tempo per studiare. Come avete giustamente detto, nelle ultime settimane, poi, sono state pubblicate notizie che mettono in evidenza episodi vergognosi di sfruttamento e di manodopera gratis. L'alternanza scuola - lavoro andrebbe pensata seriamente e bisognerebbe investire risorse e soprattutto tutelare gli studenti da sfruttamento e lavoro gratis.

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davydenkovic90

Che palle però, sempre con queste critiche e discorsi stile "non si può fare"'. Per me invece è una bella idea che i ragazzi delle scuole superiori provino a fare qualche lavoro, anche senza essere retribuiti se non in termini di "formazione personale" (anche studiare non è retribuito, eppure è, a tutti gli effetti, un lavoro, data la mole, tempo, risorse e di impegno che richiede). Se anche uno fa il classico e va una settimana a pulire una stalla, che c'è di strano? É un'esperienza molto più formativa e nobilitante di una gita scolastica a Praga per andare in discoteca, per dire.  (Per la quale le famiglie devono pure sborsare soldi)

Io lo avrei fatto volentieri se ci fosse stata la possibilità ai miei tempi. (L'esperienza della stalla, dico)... magari in periodo extrascolastico al posto degli inutili compiti a casa. l'unica cosa che mi fecero fare fu e uno stage estivo di un paio di settimane (ovviam. non ero retribuito) in un sito archeologico dove passavo la giornata a setacciare terra tirata fuori da un pozzo etrusco.

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La prima obiezione che farei è che nel dubbio fra lo scegliere un sistema duale ed un sistema unico, non si è scelto

Un sistema unico avrebbe implicato uguali percorsi formativi per tutte le scuole, un sistema duale avrebbe tenuto distinti i licei dove l'insegnamento è teorico dai professionali e tecnici più votati all'alternanza scuola-lavoro, offrendo diversi percorsi formativi ( l'insegnamento bilinguale era una opzione possibile )

Qui si sceglie un sistema duale con percorsi formativi qualitativamente uguali, ma quantitativamente distinti ( 200 ore contro 400 ore )

Diciamo che - dal mio punto di vista - si è peggiorata la riforma Moratti, cioè si è riuscito a fare qualcosa che è peggiore di ciò che avrebbe fatto il centrodestra

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3 hours ago, davydenkovic90 said:

Che palle però, sempre con queste critiche e discorsi stile "non si può fare"'. Per me invece è una bella idea che i ragazzi delle scuole superiori provino a fare qualche lavoro, anche senza essere retribuiti se non in termini di "formazione personale" (anche studiare non è retribuito, eppure è, a tutti gli effetti, un lavoro, data la mole, tempo, risorse e di impegno che richiede). Se anche uno fa il classico e va una settimana a pulire una stalla, che c'è di strano? É un'esperienza molto più formativa e nobilitante di una gita scolastica a Praga per andare in discoteca, per dire.  (Per la quale le famiglie devono pure sborsare soldi)

Io lo avrei fatto volentieri se ci fosse stata la possibilità ai miei tempi. (L'esperienza della stalla, dico)... magari in periodo extrascolastico al posto degli inutili compiti a casa. l'unica cosa che mi fecero fare fu e uno stage estivo di un paio di settimane (ovviam. non ero retribuito) in un sito archeologico dove passavo la giornata a setacciare terra tirata fuori da un pozzo etrusco.

Guarda che fino ad ora, molti studenti delle superiori facevano già lavoretti: ripetizioni, baby sitter, lavori nelle campagne come raccogliere le olive, ecc...   Solo che erano lavori pagati!  :D 

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davydenkovic90
1 hour ago, castello said:

Guarda che fino ad ora, molti studenti delle superiori facevano già lavoretti: ripetizioni, baby sitter, lavori nelle campagne come raccogliere le olive, ecc...   Solo che erano lavori pagati!  :D 

quando andavo alle superiori io, nessuno. a parte una ragazza che andava a lavorare in gelateria.

poi il resto erano tutti straricconi viziatissimi. Io ero talmente secchioncello odioso che continuavo a studiare almeno fino a metà luglio, e dopo andavo in letargo fino all'inizio del nuovo anno scolastico.

Edited by davydenkovic90
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4 minutes ago, davydenkovic90 said:

blah blah blah

bello eh, non venire retruibuiti ?

e se ti dicessi che anni fa ho letto, non ricordo dove, che gli studenti di una nazione vengono pagati per studiare ?

ricordo di aver letto da una parte che i costi dell'istruzione sino all'università inclusa vengono pagati dallo stato, e in aggiunta buoni voti vengono ricompensati...

di contro tu mi metti in italia studenti che non vengono pagati per studiare... e neppure per lavorare...

ci credo che la gente poi piglia e va via :P

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@davydenkovic90 ti sei risposto da solo:    "poi il resto erano tutti straricconi viziatissimi" !   :D

   E ora questi troverebbero cmq il modo di scansare il lavoro previsto dalle nuove normative, grazie ad amicizie ecc....

Mentre quelli che responsabilmente facevano lavoretti pagati, lo dovranno fare a gratis!   ;) 

ps: confesso che anche io al liceo non ho mai fatto lavoretti pagati, magari ripetizioni di matematica gratis ad amici in difficoltà...   Ma non perché viziato (almeno non credo), è che essendo molto parco nei miei vizi economici, non avevo mai necessità economiche effettive....   :D 

Edited by castello
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On 4/11/2017 at 8:53 PM, castello said:

@freedog ,

madoooo  

che istinto paterno traspare dalle tue parole!    ahahahhahahaha

se tu sei il classico ""cuor di limone" non è mica colpa mia!

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Secondo me ogni cosa va fatta al suo tempo, il liceo è il momento in cui si studia, sicuramente devono esserci laboratori e gite formative, ma è comunque un periodo che deve essere incentrato sulla formazione. Il resto, tra cui l'apprendistato, puoi farlo dopo il diploma( a 18 anni non sei vecchio). Questa cosa di voler affrettare e sovrapporre le cose per risparmiare tempo secondo me porta a fare tutto male, quindi ti diplomi ma sai meno cose perché hai perso tempo lavorando gratis e in un campo non affine ai tuoi studi. Tra l'altro ormai molte università sono a numero chiuso e il fatto di non avere solide basi ti crea uno svantaggio; ho capito questo quando non sono entrata all'università dei miei sogni per due stramaledetti posti, in quel momento ho desiderata aver passato le ore che la mia scuola ha destinato al progetto inchiesta e al progetto dentro la notizia a fare lezione  . Invece ci abbiamo buttato centinaia di ore di lezione per imparare delle cose che avrei appreso all' università senza problemi, al momento giusto.

Detto questo.. penso che nello studio ognuno abbia i suoi tempi fisiologici, c'è lo studente che in 30 minuti di studio riesce ad avere l'8 e quello che per ottenere lo stesso voto deve applicarsi per 2 ore, lo studente del secondo tipo (come quello che approfondisce) con questo sistema riceve un danno.

A parte questo, Quando ero il liceo ci hanno costretto a fare il "progetto inchiesta" che consisteva nello stilare un questionario e somministrarlo alla gente del quartiere, 3 anni di lavoro, abbiamo perso moltissime ore di scuola e a che pro? Il tipo di ricerca che ci hanno chiesto di fare nel mondo vero viene fatta da laureati in sociologia con esperienza, noi eravamo liceali, e la pazza che ci hanno messo come guida pretendeva un livello di abilità e professionalità impossibile per dei liceali. Questa la faceva diventare una carogna e frustava noi che, pur studiando e impegnandoci, non raggiungevamo il suo standard.

Da laureata troverei ridicolo che qualcuno affidasse dei compiti relativi al marketing   a dei liceali; io ho studiato tre anni per avere le competenze necessarie a svolgere quella mansione e dopo la laurea sarebbe stato necessario anche uno stage di almeno un anno(le grandi aziende ne chiedono due). Uno studente non è ne' formato ne' abbastanza pratico. Eppure nella mia scuola hanno fatto proprio questo: hanno dato un compito da professionisti a dei liceali. Stupido.

Alla fine ogni persona ha tutta la vita per fare la gavetta, spalare escrementi e pulire i bagni, ma quello che impari al liceo puoi impararlo soltanto lì e in quel momento ed è indispensabile per qualsiasi cosa farai nella vita.

La penso così

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davydenkovic90
39 minutes ago, coccinella84 said:

La penso così

Sì, trovo che quello che dici sia giusto... anche io mi sono trovato a fare una riflessione simile pensando al metodo di insegnamento liceale vs. quello universitario.

Alcuni professori, specialmente i più giovani, già al liceo, usano il metodo dell'università, ovvero: per un mese intero spiegano (faccio un esempio) Ariosto e Tasso e poi, a fine mese, per una settimana di fila, interrogano tutti gli alunni.  (spesso con interrogazione programmata)

La giustificazione è "dovete abituarvi al metodo universitario e a gestirvi da soli", secondo me in realtà è più una cosa comoda per il professore, che per un mese prepara le lezioni e per una settimana fa vacanza, dato che ogni giorno interroga. E poi non aiuta gli alunni che, spesso, non hanno l'esperienza necessaria per rendere questo tipo di preparazione efficace, ovvero, si fanno la scorpacciata di Ariosto e Tasso, magari imparano anche qualcosa lì per lì e prendono un bel voto, ma poi non ricordano nulla e non rimarrà loro nulla di quanto studiato perché :

1. le spiegazioni lunghe un mese non le hanno seguite (studiano altre materie),  quindi come se fossero autodidatti, in pratica.

2. non sono stimolati da interrogazioni e interventi vari che si fanno in classe

3. con questo metodo il professore non può verificare se le sue spiegazioni sono efficaci e non ha neanche bisogno di trovare metodi validi per insegnare, limitandosi di fatto a  testare la capacità dei suoi studenti di studiare malloppi di roba (che è una competenza da acquisire, secondo me, dopo il liceo, quando ci si sono già fatte delle buone basi).

Un mio professore dell'università, per descrivere questo metodo di insegnamento-studio diceva che era come mangiare 100 piatti di pasta in un giorno e poi stare a digiuno per 100 giorni. Ed era un ragionamento un po' più fine del retorico "studiate giorno per giorno, inutile fare tutto il giorno prima" (cosa falsissima, peraltro, perché, ad es. io, a scuola, facevo sempre tutto il giorno prima, se si trattava di materie come storia e filosofia ad esempio e talvolta nella vita devi fare le nottate e devi fare tutto il giorno prima), piuttosto è un invito a dare, se possibile (e al liceo è sempre possibile, data la mole di ore e la libertà di cui godono gli studenti) a ogni passo del percorso la sua importanza a livello formativo, per intraprendere poi gli eventuali step successivi,.

A parte questo mio leggero OT, comunque, anche quanto espresso da coccinella si apre facilmente a delle critiche, dato che spesso è molto marcata e pesante la distinzione  tra scuola o università e mondo del lavoro. Io credo che sia giusto che uno che si iscrive allo psicopedagogico o al liceo delle scienze sociali, o istituto tecnico con indirizzo moda, faccia esperienze dirette in quel campo, prenda ago e filo, faccia inchieste (come è accaduto a te), o come è accaduto a me nel caso dello scavo archeologico. Io non lavorerò mai in uno scavo archeologico e non avevo le competenze per lavorarci, quando mi ci hanno mandato, ma comunque lo scavo l'ho fatto e se volessi metterlo in curriculum per fare, un giorno, magari dopo la laurea, l'archeologo, potrei tranquillamente farlo e credo che i miei colleghi che si sono iscritti ad archeologia o lettere classiche abbiano fatto tesoro di quell'esperienza a setacciare la terra nel pozzo etrusco.

Chiaro, se uno fa due anni di classico, poi va al pedagogico per avere vita più facile e pretende anche che gli vengano dati gli strumenti per passare il test di ingresso a medicina o per avere il diploma come una specie di lasciapassare per iscriversi a giurisprudenza o ingegneria, be', mi sembra poco serio non solo lui, ma anche il sistema esistente che lo permette.

Edited by davydenkovic90
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davydenkovic90

guarda in parte sono d'accordo con te ma quello che dici tu ma il  prendere ago e filo etc rientra nei laboratori scolastici, significa che è l'insegnante stesso che dovrebbe spiegarti come si fa un orlo e poi dedicare un certo numero di ore a farti fare pratica, o insegnarti a portare un piatto in teoria e poi farti esercitare. ma sono progetto scolastici fatti con i propri insegnanti e strettamente correlati a quello che si sta studiando in quel momento.

Significa creare un rapporto tra teoria e pratica. Questo sì, ma l'alternanza scuola lavoro snatura questa cosa, perchè vai a lavorare facendo cose che non hai ancora studiato o che non c'entrano niente con il tuo percorso di studi o con quello che vorresti fare dopo. In più non hai garanzie che mandando lo studente a lavorare da qualche parte gli s'insegni qualcosa( questo dipende da dove finisce e dalla voglia di insegnare il mestiere delle persone con cui lavora. Non è una cosa scontata)

Quindi per me la pratica dovrebbe esserci ma in contesti scolastici, con persone capaci d'insegnare  e concentrate su quello, e con attività strettamente legate alle materie del programma e non ad altre cose ( nel mio caso il progetto inchiesta non c'entrava niente con quello che studiavamo e ha tolto spazio all'insegnamento di materie di base  i cui programmi sono stati accorciati e fatti di fretta)

Poi la mia è solo una prospettiva personale.

Mi sono dilungata.

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Esistono dei casi rari di alternanza scuola lavoro che funzionano, sono quelli attivabili fin dal 1992 in base ad accordi territoriali

Esempio tipico la Nuova Pignone a Firenze, che ha bisogno di sostituire frequentemente la manodopera specializzata da spedire all'estero e a cui non pare vero di poter formare nuove leve a costo zero anticipandola durante gli anni scolastici ( perchè la formazione in azienda la dovrebbe pagare )

In questi casi certo si perde l'apprendimento in laboratorio, certo l'azienda lo fa perchè gli conviene, ma almeno c'è sia una formazione, sia uno sbocco occupazionale possibile, anche se solo per alcuni

Il problema è che simili casi sono rari e non è che li puoi creare per legge...

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8 hours ago, davydenkovic90 said:

Chiaro, se uno fa due anni di classico, poi va al pedagogico per avere vita più facile e pretende anche che gli vengano dati gli strumenti per passare il test di ingresso a medicina o per avere il diploma come una specie di lasciapassare per iscriversi a giurisprudenza o ingegneria, be', mi sembra poco serio non solo lui, ma anche il sistema esistente che lo permette.

Non colgo del tutto questo OT...tanto più che, com'è giusto che sia, l'accesso ai test d'ingresso all'Università dev'essere permesso a chiunque abbia un titolo d'istruzione superiore (...certo, magari il liceale ha già una formazione che gli permette di superare un test di medicina mentre il ragioniere potrebbe arrancare...). Io non ho ben capito chi è che pretende d'avere vita facile :D

Edited by schopy
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