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Attentati in Francia e Germania - tra censure, menzogne e precauzioni?


Ilromantico

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Nel Corano sì? da quel che so io è solo un'interpretazione di alcuni esegeti.

Sura 4:89 - «Vorrebbero che foste miscredenti come lo sono loro e allora sareste tutti uguali. Non sceglietevi amici tra loro, finché non emigrano per la causa di Allah. Ma se vi volgono le spalle, allora afferrateli e uccideteli ovunque li troviate. Non sceglietevi tra loro né amici né alleati»

 

Dipende dal Cristianesimo.... Quello cattolico fu per secoli un sistema religioso, politico e giuridico ben più solido, esteso, compenetrante e potente in sé rispetto a quello islamico, che sostanzialmente si appoggiava invece ai regnanti di fede islamica.

Di fatto il Nuovo Testamento non codifica un sistema religioso, politico e giuridico.

Il fatto che il cattolicesimo si sia costruito un tale sistema per motivi politici non significa che il cristianesimo in sé lo presenti.

 

Comunque allora erano molto cauti ed i libri con tesi pericolose per lesa maestà divina ed umana erano spesso pubblicati all'estero o con nomi falsi oppure circolavano in poche copie.

Non direi proprio. I grandi filosofi illuministi - Voltaire, Rousseau, Montesquieu, etc. - operarono senza troppi problemi.

 

Certamente molto suggestiva e probabilmente errata, ma è difficile negare che una predicazione anche apparentemente pacifica possa avere effetti violenti, non solo a causa d'un'interpretazione forzata, ma anche grazie ad una circostanziata.

Nel caso di Cristo si deve forzare e strumentalizzare per dare interpretazioni violente, nel caso di Maometto per dare interpretazioni pacifiche.

La differenza è sostanziale.

 

Comunque la si giri, la grande maggioranza è l'80%, non il 20% e se poi questi numeri vorrebbero dimostrare che un islamico non può non essere, per principio coranico, almeno un violento irrefrenabile, se non un terrorista in nuce, direi che fanno un ampio e profondo buco nell'acqua.....

La maggior parte dei nazisti e dei sovietici era probabilmente pacifica, ma questo non è bastato a evitare milioni di morti.

Basta una minoranza violenta relativamente ampia correlata ad un'ideologia perniciosa per fare danni enormi.

 

300 milioni di musulmani, come la popolazione di Iran, Iraq, Pakinstan e Afghanistan messe insieme, tutte zone del mondo dove regna pace, prosperità, benessere economico e Grindr. Un caso ?

Come già dimostrato dai sondaggi questo 20% è stato rilevato in tutto il mondo islamico, dal più "moderato" al più ortodosso, dai paesi più ricchi e stabili ai più poveri e instabili, e pure fra la popolazione musulmana immigrata in Occidente. Il benessere economico manca pure nell'Africa cristiana - che anzi è pure più povera dei paesi mediorientali - ma là il problema del terrorismo non si pone.

 

Il discorso successivo è molto interessante, ma resta il fatto che:

1 - I paesi africani cristiani fondamentalisti non condannano l'apostasia mentre quelli musulmani sì. E' un dato di fatto e ovviamente neanche un caso.

2 - Si può giustamente interpretare quanto si vuole, ma assumendo una lettura genuina del Corano la violenza e la guerra sono tranquillamente giustificate e anzi incoraggiate a differenza che nel Nuovo Testamento. Quindi si può arrivare ad un'interpretazione pacifica del Corano più che legittima, ma allo stesso tempo rimane legittima agli occhi del Corano una lettura genuina in cui la violenza è giustificata e incoraggiata. Il fondamentalismo islamico non è nato ieri, è sempre esistito.

 

 

Edited by Uncanny
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Sura 4:89 - «Vorrebbero che foste miscredenti come lo sono loro e allora sareste tutti uguali. Non sceglietevi amici tra loro, finché non emigrano per la causa di Allah. Ma se vi volgono le spalle, allora afferrateli e uccideteli ovunque li troviate. Non sceglietevi tra loro né amici né alleati»

 

Questi sono i capitoli 89, 90,91 riferiti e tradotti sul sito del Centro di Cultura Islamica di Bologna:

 

89. Vorrebbero che foste miscredenti come lo sono loro e allora sareste tutti uguali. Non sceglietevi amici tra loro, finché non emigrano per la causa di Allah. Ma se vi volgono le spalle, allora afferrateli e uccideteli ovunque li troviate. Non sceglietevi tra loro né amici, né alleati,

90. eccetto coloro che si rifugiano presso gente con la quale avete stabilito un accordo, o che vengono da voi con l'angoscia di dovervi combattere o combattere la loro gente. Se Allah avesse voluto, avrebbe dato loro potere su di voi e vi avrebbero combattuti. Pertanto, se rimangono neutrali, non vi combattono e vi offrono la pace, ebbene, Allah non vi concede nulla contro di loro.

91. Altri ne troverete che vogliono essere in buoni rapporti con voi e con la loro gente. Ogni volta che hanno occasione di sedizione, vi si precipitano. Se non si mantengono neutrali, se non vi offrono la pace e non abbassano le armi, afferrateli e uccideteli ovunque li incontriate. Vi abbiamo dato su di loro evidente potere.*

 

  *[Alcuni clan beduini, che per i loro traffici avevano la consuetudine di recarsi a Medina, si erano “convertiti” all'Islàm solo per salvaguardare e incrementare i loro commerci. Appena ritornavano nelle loro zone di influenza ridiventavano pagani e non perdevano occasione di combattere contro i musulmani. Allah (gloria a Lui l'Altissimo) smaschera la loro menzogna e invita i credenti a porre loro un ultimatum: se non cesseranno di comportarsi in tal modo, saranno considerati nemici a tutti gli effetti e combattuti duramente]

 

Da notare il periodo dopo il capitolo 91, racchiuso tra parentesi quadre e segnato con asterisco, che contestualizza le istruzioni precedenti.

 

D'altronde anche tu hai contestualizzato affermazioni evangeliche non consone al generico "pace ed amore verso tutti".

 

 

 

 

Di fatto il Nuovo Testamento non codifica un sistema religioso, politico e giuridico. Il fatto che il cattolicesimo si sia costruito un tale sistema per motivi politici non significa che il cristianesimo in sé lo presenti.

 

Il Vangelo no, ma il Cristianesimo sì.

 

 

 

 

Nel caso di Cristo si deve forzare e strumentalizzare per dare interpretazioni violente, nel caso di Maometto per dare interpretazioni pacifiche. La differenza è sostanziale.

 

Sull' "aura amorosa" generale del Vangelo non discuto, ma sulla forzatura e strumentalizzazione di Cristo per dare interpretazioni violente ho parecchi dubbi, data l'impostazione generale dell'insegnamento e d'altronde è un fatto che il Cristianesimo storico non ha mai avuto particolari difficoltà a giustificare violenze e guerre anche intercristiane:

tutto considerato, al di là delle astrazioni dottrinali, è la concreta applicazione ermeneutica che interessa ai fini di comprendere se un'ideologia religiosa, com'è normalmente interpretata dai fedeli, veicoli o no conflitti e violenze.

 

 

 

 

La maggior parte dei nazisti e dei sovietici era probabilmente pacifica, ma questo non è bastato a evitare milioni di morti. Basta una minoranza violenta relativamente ampia correlata ad un'ideologia perniciosa per fare danni enormi.

 

Perfettamente d'accordo, ma lo stesso ragionamento può valere per il Cristianesimo e noi Europei sappiamo bene quanto sia negli ultimi due millenni stato vero ;-)

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Il collegio degli Ulema, che non sono sacerdoti ma esperti di teologia, pare abbia affermato che la pena di morte su questa terra per il musulmano che commetta apostasia non dipenda dal Corano direttamente, ma da un'interpretazione successiva e strettamente politica.

 

Sarà da vedere che ne penseranno gli esperti appartenenti ad altre scuole teologiche o comunque viventi in Stati con governanti meno inclini alla moderazione di quanto sia il Marocco di Maometto VI:

comunque si conferma che spesso le interpretazioni delle dottrine religiose soggiacciono alle necessità della politica.

Edited by Mario1944
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Il governo tedesco voleva dare una medaglia ai due "eroi" di Sesto San Giovanni che uccisero l'attentatore ma ha preferito rinunciare dopo aver scoperto che nei loro profili c’erano "frasi di estrema destra e foto di Mussolini"

 

Hanno messo fine alla fuga di Amri, autore della strage di Berlino. E all’imbarazzo delle autorità tedesche per esserselo fatto sfuggire sotto il naso. Ma i poliziotti di Sesto San Giovanni celebrati come “eroi” in Italia non riceveranno alcuna medaglia dalle autorità tedesche per apologia di fascismo.

 

Ieri, il quotidiano Bild ha rivelato che il governo tedesco stava considerando l’idea di dare una medaglia a Cristian Movio e a Luca Scatà. In effetti, le autorità della Germania avevano tirato un respiro di sollievo quando avevano avuto la notizia che il ventiquattrenne Anis Amri – il quale quattro giorni prima, alla guida di un camion, aveva ucciso 12 persone e ferite altre 55 – era stato fermato alle porte di Milano. Le sollevava da una ricerca della quale avevano perso il filo. Permetteva loro di tranquillizzare i cittadini. Le toglieva da un notevole imbarazzo.

 

La stessa Angela Merkel aveva subito ringraziato la polizia italiana e i due agenti. Ora, però, la Bild dice che, secondo due ministri, l’onorificenza è fuori questione. Sui profili di Facebook e di Instagram, presto oscurati dalla Questura di Milano dopo lo scontro di Sesto San Giovanni, i due poliziotti avevano pubblicato fotografie e commenti di chiara ispirazione di estrema destra, qualcosa su cui nessun governo tedesco può passare sopra.

 

Dell’orientamento dei due agenti si è appreso qualche giorno dopo l’azione, celebrata dal Ministro Minniti come atto eroico esemplare, tanto da non indugiare sulla diffusione dei loro nomi (salvo doverli trasferire). Proprio grazie a questa scelta è stato possibile scorrere i loro profili social e incappare nella foto di Scatà, l’agente che ha materialmente sparato ad Amri, che su Istagramm fa il saluto romano e di Mussolini definito “tradito” e infami i suoi traditori in un post del 25 Aprile, giornata che celebra la Liberazione nazionale dal nazifascimo.

 

Idem per Movio, il poliziotto ferito da un colpo sparato da Amri, che pare invece che condividesse su Facebook post tratti da siti razzisti e anti-immigrati, in più avrebbe pubblicato la fotografia di una bottiglia di Coca-Cola, quelle con i nomi propri sull’etichetta, con la scritta Adolf.

 

 

 

Fonte, il fatto quotidiano

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Non bisogna dimenticare gli errori del passato nemmeno per un secondo.

 

E comunque io non ho mai rischiato di prendere una medaglia solo per fare il mio dovere.

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Vabbe', medaglieri a parte, direi che invece potrebbe essere un buon espediente per la "salute pubblica" quello di mandare agenti di estrema destra a combattere terroristi o delinquenti di estrema sinistra o comunque odiabili dalle ideologie cosiddette di estrema destra e viceversa mandare agenti di estrema sinistra a combattere terroristi o delinquenti di estrema destra o comunque odiabili dalle ideologie cosiddette di estrema sinistra.

 

Comunque mi lascia un po' perplesso che gli encomi tedeschi, che peraltro dovrebbero essere tributati semmai allo Stato di appartenenza dei pubblici ufficiali autori delle gesta encomiabili, siano fatti dipendere da un giudizio sulle vite private e sulle ideologie proprie degli autori dell'azione di polizia:

se ne avessero avuta conoscenza precedentemente, avrebbero loro raccomandato di lasciare andare il terrorista così da non dover essere obbligati verso di loro per gratitudine?

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  • 3 weeks later...

Per la felicita' di uncanny: http://www.ansa.it/s...f5f75fd787.html

Sono ben contento se comincia ad esserci qualche barlume di riforma nell'islam. Penso rimarrà un caso isolato però dal momento che è accaduto semplicemente perché in Marocco c'è un re "illuminato" - se così si può dire - che è in grado di esercitare una forma di controllo sull'islam dello Stato nominando imam vicini a lui e cose del genere.

Farei comunque notare un paio di cose fondamentali, dal momento che l'articolo dell'Ansa è molto impreciso:

1) Quella fatwa non è una legge dello Stato, ma un'opinione religiosa, per cui attualmente il Marocco non ha nemmeno messo in discussione la possibilità di abolire la sua legge che proibisce l'apostasia.

2) Non c'è alcuna abolizione totale della pena di morte per l'apostata ma "solo" (le virgolette sono dovute al fatto che comunque c'è un passo avanti) un'apertura verso quegli apostati che non creano problemi spargendo la "corruzione". Non per chi ad esempio carica un video su YouTube dove spiega quant'è giusto lasciare l'Islam.

Edited by Uncanny
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Intervista molto interessante. Che sia anche lui un neofascista, islamofobo, "terrorista anti-islam" e altri simpatici appellativi che mi sono stati affibbiati su questo forum, dal momento che dice esattamente le stesse cose per cui sono stato tacciato in quel modo?

Ho sottolineato alcuni passaggi che ritengo rilevanti.

Per chi avrà da ridire sulla fonte (Tempi è un giornale cattolico integralista) perché non avrà niente di meglio a cui appigliarsi, faccio notare che:
1) Si tratta di un'intervista e in quanto tale non si può tacciare di parzialità come potrebbe essere per altri articoli;
2) L'ho letta perché è stata pubblicata sulla pagina Facebook dell'UAAR che generalmente è su posizioni antitetiche rispetto a quelle di Tempi. 

-

«Fratelli Musulmani vogliono conquistare Francia ed Europa»

Intervista a Soufiane Zitouni, docente musulmano non praticante che ha lasciato il liceo islamico Averroè di Lille: «L’islam è in guerra con se stesso. E chi lo dice viene zittito»

«Gli ebrei sono una razza maledetta da Allah!». Quando un giovane liceale è esploso così in classe, Soufiane Zitouni, professore di filosofia di 48 anni, è rimasto a bocca aperta. In vent’anni di carriera non aveva mai sentito tante espressioni antisemite come nei corridoi del liceo Averroès di Lille, il primo prestigioso collegio privato musulmano sotto contratto con lo Stato (paritario diremmo noi, con la differenza che i professori sono pagati dalla République).

Ma non è l’unica difficoltà riscontrata da Zitouni durante i cinque «travagliati» mesi di docenza nell’istituto islamico. Gli studenti, ad esempio, storcevano il naso davanti a Spinoza, non perché non apprezzassero la teoria della sostanza, ma perché era un ebreo sefardita (oltretutto scomunicato). Un’alunna, sempre velata, leggendo un testo di Freud si rifiutava di pronunciare la parola «sesso» e non voleva sedersi di fianco ai maschi. Molti altri protestavano quando Zitouni, figlio di immigrati algerini sunniti, parlava del Corano durante le ore di filosofia, accusandolo di non essere un imam.

Inutile cercare di applicare il metodo del famoso filosofo musulmano Averroè nel liceo che ne prende il nome, perché la sola idea che i testi sacri dell’islam potessero essere vagliati e interpretati con la ragione destava orrore tra i banchi e in sala professori. Non a caso, nella nutrita biblioteca della scuola, non c’era neanche un libro del commentatore di Aristotele, mentre abbondavano i testi dei fratelli Ramadan, nipoti di Hassan al Banna, fondatore dei Fratelli Musulmani.

Zitouni, insomma, non si è mai sentito a suo agio ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso, costringendolo a dimettersi e ad entrare in causa legale con l’istituto, è stato il polverone sollevato da un suo articolo scritto per Libération, all’indomani della strage di Charlie Hebdo. La tribuna pensata per commemorare le vittime e denunciare l’islamismo, datata 14 gennaio 2015 e intitolata “Oggi anche il Profeta è Charlie”, gli è valsa insulti e minacce, tanto che il 6 febbraio si è dovuto licenziare. Dopo un secondo articolo, sempre pubblicato sul quotidiano fondato da Jean-Paul Sartre, nel quale il professore senza mezzi termini denunciava l’estremismo di un liceo foraggiato con denaro pubblico, Zitouni è stato portato in tribunale dalla direzione per «diffamazione non pubblica». Condannato in primo e secondo grado, è stato definitivamente assolto il 7 febbraio perché i problemi sollevati sono «di interesse generale».

«Felicissimo per l’assoluzione», Zitouni ha deciso di raccontare a Tempi «la storia di un professore di cultura musulmana perseguitato come un apostata». Nato a Roanne, secondo di cinque fratelli, Zitouni ha ricevuto una rigida educazione musulmana e la sua settimana si divideva tra scuola repubblicana e coranica. Costruirsi un’identità è stato difficile, visto che il padre gli ricordava ogni giorno a tavola che «non sei francese, sei musulmano». Durante i suoi studi, Zitouni ha lavorato quattro anni a Lione per Libération, dove è diventato amico di Philippe Lançon, che sarebbe stato ferito gravemente nell’attentato di Charlie Hebdo. Uomo di sinistra, convinto elettore del partito socialista, a 30 anni ha attraversato una profonda crisi spirituale dalla quale, dopo un periodo di psicanalisi, è uscito approdando alla confraternita sufi Alawiya. Oggi, come scrive nel libro uscito per i tipi di Les Echappés, Confessioni di un figlio di Marianna e Maometto, si definisce un «musulmano non praticante».

Professor Zitouni, a Charlie Hebdo non hanno mai indossato i guanti prima di parlare dell’islam. Perché ha scelto un titolo così provocatorio per il suo articolo?
Come altri milioni di francesi sono rimasto scioccato dagli attentati. Inoltre, ero amico di una delle persone rimaste ferite nell’attacco. Quindi ero ancora più coinvolto. In quanto francese di cultura musulmana, ho capito che qualcosa si era rotto. Penso che troppi musulmani manchino di senso dell’umorismo riguardo alla loro religione. Uccidere delle persone solo perché hanno osato disegnare il Profeta è assurdo, chiunque può disegnare Maometto.

La stragrande maggioranza dei musulmani si è sentita offesa dalle vignette.
È ovvio che Charlie Hebdo ha uno stile provocatorio e possiamo dire che forse sono stati insensibili. Ma ho scelto quel titolo per denunciare la paranoia di alcuni musulmani e invitare i fedeli ad essere critici nei confronti dell’islam.

Critici verso che cosa?
Ad esempio verso la presunta prescrizione dell’iconoclastia. I legalisti ci ripetono che rappresentare Maometto è vietato ma non è vero: la cultura persiana o anche quella turca disegnavano il Profeta nelle miniature.

Possiamo dire allora che in Francia la cultura legalista è maggioritaria.
È evidente. Purtroppo molti musulmani amano più la religione di Dio. Ma l’islam non chiede a nessuno di adorare Maometto. Se i musulmani adorano più Maometto di Allah, allora sono degli idolatri.

Ha insistito per diffondere nel liceo Averroès il suo articolo?
No. Sono alcuni miei colleghi ad aver chiesto alla direzione di appendere il mio articolo in sala professori. Ma qualcuno l’ha strappato subito. Allora è stato riappeso e strappato di nuovo. E così via molte volte.

Come hanno reagito i suoi colleghi?
Mi hanno accusato di sacrilegio solo per aver associato Maometto e «quei miscredenti di Charlie» nello stesso titolo. Durante le lezioni i miei alunni mi hanno apertamente apostrofato come un «leccapiedi dei nemici dell’islam». Sono stato perseguitato come un apostata, un traditore.

Davvero non si aspettava simili reazioni?
No, sono rimasto scioccato. Un giorno un membro della direzione mi ha preso da parte e mi ha detto: «Adesso devi fare attenzione quando cammini per strada. Guardati le spalle».

Una minaccia neanche troppo velata.
Al contrario. A lui era piaciuto il mio articolo ma voleva mettermi in guardia. Il liceo Avveroès infatti si trova nella parte meridionale della città di Lille, in un quartiere a maggioranza islamico dove c’è anche la Grande Moschea guidata da Amar Lasfar, il fondatore dell’istituto, nonché presidente dell’Uoif (Unione delle organizzazioni islamiche di Francia, ndr), ritenuta l’antenna francese dei Fratelli Musulmani.

E lei credeva davvero di poter decantare le lodi di Averroè in un simile liceo?
Devo ammettere che un mio amico sufi, prima di accettare l’assunzione, mi avvertì: «Soufiane, fai attenzione». Lui lavora in un ospedale a Marsiglia e aveva avuto enormi problemi con i Fratelli Musulmani. Io però non l’ho ascoltato.

Perché?
Perché un liceo intitolato a colui che ha cercato di propagare nel mondo un islam dei lumi non poteva essere estremista. Mi sono detto: «Soufiane, anche se il liceo è stato fondato dall’Uoif, vai e fai il tuo lavoro. Invita i giovani a riflettere e a porsi delle buone domande».

Non è stato un po’ ingenuo?
Un po’ sì. Ho avuto molti problemi con i miei alunni: facevano dei discorsi sugli ebrei scioccanti. Il loro islam non corrispondeva a quello sufi, che definirei il ramo intelligente, spirituale e pacifico dell’islam. Sia loro che gli altri professori erano retrogradi, legalisti, ritualisti. La religione che si insegna all’Averroès non fa per la Francia, né per l’Europa, né per il resto del mondo.

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Perché?
Quello dei Fratelli Musulmani è un islam comunitarista, che impone ad esempio il velo alle donne come arma politica.

Lo portavano tutte in classe?
Sì. E io, cercando di incentivare l’uso della ragione, le provocavo: «Sapete che ci sono degli imam che dicono che il velo non è obbligatorio e ci sono delle ottime donne musulmane che non lo portano?». Volevo farle riflettere, ma per loro era inconcepibile.

E gli altri insegnanti? Erano tutti musulmani?
No. C’era una mia collega non musulmana che non si sentiva a suo agio perché le dicevano che avrebbe dovuto mettersi il velo, conformemente alla sharia. È drammatico. Un liceo pubblico sotto contratto con lo Stato francese, dove i professori sono pagati dal governo, vuole applicare la sharia. Mi sono chiesto: perché lo Stato finanzia un liceo di questo tipo?

Ottima domanda. Qual è la risposta?
Sembra un mistero, ma è semplice: ragioni elettorali. Con l’aumentare dei francesi musulmani, il voto islamico è diventato sempre più importante. I partiti costruiscono moschee e licei, in cambio sono votati.

Quand’è che ha capito che non poteva più andare avanti?
Quando l’ipocrisia mi è diventata insopportabile. Il marchio di fabbrica dei Fratelli Musulmani è la doppiezza del linguaggio. Quando ho pubblicato il mio articolo, tutti i miei colleghi barbuti mi hanno detto: «Non c’è problema, noi siamo per la libertà di espressione». Poi però mi hanno pugnalato alle spalle, pubblicando sul sito del liceo un vero attacco ad personam, nel quale si sosteneva che non ero un bravo insegnante. Ho capito perciò che il mio lavoro non era compatibile con la loro linea politica islamista.

Esiste una linea politica islamista in Francia?
Ma certo. Un mio amico, Mohamed Louizi, che ha scritto un libro intitolato Perché ho abbandonato i Fratelli Musulmani, ha documentato il progetto Tamkine, che ha come primo scopo la conquista dell’islam di Francia e d’Europa. Si tratta di un progetto politico. Gli islamisti sono i farisei dell’islam.

Il progetto riesce?
Assolutamente. Ma sono queste interviste e libri come quello che ho scritto a frenarlo, perché così si mette in guardia l’opinione pubblica. E magari si aprirà un dibattito nazionale sull’islam. È ora che i politici si prendano le loro responsabilità.

E cosa pensa degli intellettuali? Oggi criticare l’islam è quasi impossibile.
L’islam ha urgente bisogno di una riforma e di una forte autocritica. Io ho sempre lavorato a favore del dialogo inter-religioso, specie con i cristiani, e penso che anche noi dovremmo riaprire le porte dell’interpretazione razionale e libera del Corano e dei testi sacri per attualizzarli.

Come definirebbe oggi l’islam?
Una religione in guerra con se stessa. Oggi chi fa più male all’islam sono i musulmani stessi. Da una parte vediamo i sunniti che si fanno guerra con gli sciiti, così come i cattolici e i protestanti un tempo. Dall’altra ci sono dei musulmani che non vogliono far progredire l’islam e così lo fanno regredire.

Chi?
I Fratelli Musulmani, i salafiti, i wahhabiti sauditi. Ma non ci sono solo loro, l’islam non è un monolite, è plurale. Purtroppo i musulmani favorevoli all’interpretazione libera del Corano non godono di buona stampa e hanno pochi mezzi.

Perché tanti francesi si uniscono all’Isis?
In Francia abbiamo molti giovani, specie nelle banlieue, che hanno problemi di emarginazione e sono maltrattati. Lo vediamo in questi giorni con gli scontri di Parigi. I più deboli tra loro sono sensibili alle sirene del Daesh (acronimo arabo di Stato islamico, ndr) perché i jihadisti ripetono: «L’Occidente vi odia, venite da noi a combattere i miscredenti». E i più deboli li seguono, anche perché trovano conferme nei testi sacri.

Lo sa che chi dice una cosa del genere in Europa viene accusato di islamofobia, vero?
Resta la verità. Certi versetti del Corano e degli Hadith incitano alla violenza. Nel Corano si parla di jihad contro i miscredenti, nessuno può negarlo, ed è proprio per questo che le autorità musulmane devono insegnare che questi versetti non hanno più ragion d’essere oggi. Avevano senso forse nel VII secolo, quando le tribù musulmane erano in guerra. Ma oggi non è più così. Tocca a noi musulmani dire queste cose, ma anche a voi giornalisti. Invece chi prova a parlare viene zittito.

Servono più musulmani moderati?
No! Servono più uomini e donne coraggiosi. Tanti oggi pensano di difendere l’islam dicendo che è una religione di pace. Certo, va benissimo. Ma non è questo ciò di cui abbiamo bisogno. Noi abbiamo bisogno di dire: nel Corano ci sono versetti violenti, che autorizzano la guerra contro gli infedeli, che autorizzano i mariti a picchiare le mogli. Questi versetti esistono ma oggi non hanno più alcuna utilità e pertanto bisogna interpretarli. L’islam ha bisogno di musulmani che si alzino, prendano la parola e dicano queste cose.

Insegna ancora filosofia?
Sì, sono tornato in un liceo cattolico.

Tornato?
Ho costruito tutta la mia carriera in istituti cattolici. Ho cominciato 25 anni fa e dopo l’ultima esperienza credo che continuerò.

http://www.tempi.it/fratelli-musulmani-vogliono-conquistare-francia-ed-europa#.WLldw2e0jtQ

Edited by Uncanny
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@Uncanny, ci posti anche una bella intervista a Luca di Tolve

in cui parla - come ex gay - di sesso promiscuo e festini gay

e ci spiega perché non dobbiamo tollerare lo stile di vita omosessuale?

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@Uncanny, ci posti anche una bella intervista a Luca di Tolve in cui parla - come ex gay - di sesso promiscuo e festini gay e ci spiega perché non dobbiamo tollerare lo stile di vita omosessuale?

Che paragone idiota, non mi sforzo neanche di rispondere seriamente.

Faccio solo notare che il signor Zitouni era ed è tuttora musulmano e che le stesse critiche all'Islam sono state mosse da molti altri musulmani, fra cui l'imam Hocine Druiche (di cui ho già riportato l'intervista qualche pagina fa), vicepresidente della Conferenza degli imam di Francia, non di certo il primo scemo trovato per strada.

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Io la vedo così: c'è una borghesia urbana di città come Il Cairo o Istanbul

che è assolutamente favorevole a una visione non fondamentalista dell'Islam

quasi come un Newyorkese o un abitante di Los Angeles interpreta la Bibbia.

 

Il problema però è il resto dell'Egitto e della Turchia

in cui la popolazione rurale dà una lettura integralista del Corano.

E se chiedi "più democrazia" è peggio, perché votato anche i contadini bigotti.

 

La differenza tra me e te @Uncanny è che io penso che sia lo stesso problema degli USA

dove le grandi città della costa - anche se cristiane - sono assolutamente laiche;

mentre l'immensa area rurale continentale legge l'Antico Testamento in modo testuale.

 

Cosa dovrebbero fare l'Occidente e l'Islam? Isolare gli estremisti.

Io nel mio piccolo cerco di dare il mio contributo isolando te :)

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Saramandasama

È eccessivo bollare un Uncanny di estremismo solo perché riporta fatti conclamati. Un po' come l'immunità di madame Le Pen tolta, perché su Twitter, aveva pubblicato immagini delle stragi commesse dal fondamentalismo islamista, cioè Daech...

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Per quanto possa essere bigotto, nel cristianesimo evangelico fondamentalista non c'è traccia di terrorismo, l'apostasia non è condannata e la donna non è trattata come nell'islam. C'è certamente sessismo, ma nulla di paragonabile a quello che succede nell'islam.

Tra l'altro @Almadel, il tuo paragone con Di Tolve si può fare anche rispetto ai cattolici che criticano il cattolicesimo, agli ex-testimoni di Geova che criticano gli orrori di quella setta e così via, no? Se dobbiamo seguire la tua logica niente è criticabile.

Infine se vuoi "isolarmi" mi fai solo un piacere, almeno mi evito di leggere i tuoi sproloqui. :^)

Pensiero critico non pervenuto, ma tant'è.

Edited by Uncanny
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@Salamandro, tu e Uncanny non fate gli attentati

come non fanno attentati il 99,9% degli estremisti musulmani.

Semplicemente seminate odio: come chi pubblica "fatti conclamati"

parlando del Caso Varani nei blog cattolici.

 

Questo dobbiamo avere sempre la pazienza di fare:

ridicolizzarvi ogni volta che - con la scusa della paura dell'Islam -

cercate di portare acqua al mulino di Trump, Salvini e Le Pen.

 

Combattiamo due battaglie: una esterna - contro l'Islam radicale -

e una interna - contro il neofascismo anti-islamista -

e dobbiamo riuscire a vincerle entrambe senza allearci con l'uno contro l'altro.

 

@Uncanny, sai cosa mi piacciono? Le risposte nel merito.

Mi pare che la mia analisi sul perché la tua propaganda sia pericolosa sia chiara.

Fossi in te ne approfitterei per ribattere con la tua posizione.

 

(Sì, usare un "fuoriuscito" per parlare male di una categoria è una mossa sempre furbetta e squallida;

infatti non mi vedrai mai fare lo stesso, neanche con i Cattolici o con Forza Nuova.

Ciò non toglie che Zitouni abbia rilasciato un'ottima intervista, peccato per l'intervistatore)

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Quindi Druiche - che è un imam - e il musulmano Zitouni sono estremisti seminatori d'odio e neofascisti anti-islam, dal momento che io la penso esattamente come loro.
Ah signora mia, non ci sono più gli estremisti seminatori d'odio neofascisti anti-islam di una volta.

P.S. Druiche e Zitouni non sono "fuoriusciti", ma anzi criticano l'islam dall'interno auspicandosi una riforma di esso. Capisco la malafede, ma non mi sembra una cosa di difficile comprensione.

Edited by Uncanny
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Rispetto a questa frase di merda

 

 

Ogni musulmano è di per sé una potenziale mina vagante.

accetto con gioia il fatto che tu adesso "la pensi esattamente come Zitouni"

evidentemente continuare a bacchettarti è utile.

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Quella frase la confermo e la considero giusta tuttora, e l'avevo anche spiegata.
 

La popolazione musulmana sunnita immigrata è il "contenitore" in cui avviene la fascinazione dell'islam politico, quindi ogni musulmano sunnita è una potenziale mina vagante in quanto potenziale soggetto-oggetto di radicalizzazione.

Dunque finché esisterà l'islam politico legato al salafismo e wahabismo insieme ad una popolazione immigrata musulmana sunnita, esisterà terrorismo islamico in Europa (e nel mondo) e dovremo farci l'abitudine.

Non sto dicendo niente di scandaloso, è logica di base.

Non giudico le persone e tantomeno le etnie, ma giudico le religioni, culture e ideologie a cui fanno capo.

L'islam è una minaccia (non solo per la questione terrorismo) e non c'è niente che mi faccia pensare il contrario al momento, nonostante non sia politicamente corretto dirlo. Quando entrerete nel merito di quello che dico, provando a negare che il Corano presenti versetti ambigui che possono giustificare il terrorismo, provando a negare che esista una crisi dottrinale interna all'islam e provando a negare che esista un islam politico fondamentalista legato a una visione forse anche più pura e genuina del Corano rispetto alle altre, allora magari potrà svilupparsi una discussione interessante.

 

La tua malafede è pari solo alla tua supponenza, Almadel.
Non ti è bastata la magra figura nella discussione sugli immigrati e le aggressioni in cui davanti a dati e statistiche oggettive ti sei messo a raccontare di quanto bello e buono fosse il tuo quartiere per concludere con un bel "neofascista" a me rivolto che tanto sta sempre bene? Guarda caso non rispondesti più.
Statistiche neofasciste 1 - Almadel 0

Fatti un favore e almeno una seconda magra figura evitatela, sei ancora in tempo forse.

Edited by Uncanny
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Saramandasama

President Trump non ha bisogno di nessuna acqua, essendo uscito vincente alle ultime elezioni.

Madame Le Pen svetta, semplicemente perché sotto di lei c'è il vuoto, in Francia.

 

Se riportare dati statistici e fatti significa essere seminatori di odio, ad ogni attentato islamista e ogni donna che a Mariagatan ha il coprifuoco alle 15, perché nella moderna Svezia, non sa cosa le potrebbe accadere, come si dovrebbe reagire? Facendo finta di nulla e ottemperando al nuovo status quo..

Edited by Salamandro
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Sì, penso che vi inventiate la statistiche;

ma mi scuserò quando qualcuno nel forum

invece delle solite violenze omofobe di neofascisti e bulli bianchi

ci racconterà qualche violenza subita da Musulmani.

Peraltro - anche se fossero vere - mi farebbero l'effetto dei dati

sull'effettiva pratica dell'usura nella comunità ebraica della Germania degli anni Trenta.

 

Ora ti spiego come si fa il Fascismo.

1) Si prende una minoranza (gay, ebrei, italiani, musulmani, rom)

2) Si prende un problema o un reato fatto da qualcuno in quella comunità

3) Si costruisce una frase secondo lo "standard fascista Uncanny"

 

Esempi:

Ogni gay è un potenziale veicolo di HIV

Ogni ebreo è un potenziale usuraio

Ogni italiano è un potenziale mafioso

Ogni musulmano è una potenziale mina vagante

Ogni rom è un potenziale ladro

 

Come si dovrebbe reagire? Ma con la galera, naturalmente!

Dall'imam di Rotterdam alla Le Pen: incarcerati per istigazione all'odio, secondo i nostri valori costituzionali.

Tante telecamere e una costante opera di sorveglianza culturale.

 

Ho tanti difetti, ma di sicuro non sono buonista.

Dopo la sconfitta del nazifascismo l'Occidente si è dato delle regole

e queste regole ci rendono eticamente superiori al mondo islamico.

Mantenere questa superiorità significa isolarvi,

cosa che purtroppo il mondo islamico fatica a fare coi suoi reazionari.

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Saramandasama

Tante belle parole, ma in Mariagatan la sciura Laagerback continua a non poter uscire dopo le 15; gli attentati con cadenza regolare continuano a terrorizzare la gente..

Sono fatti, e evidentemente le telecamere e la sorveglianza culturale poco possono...

 

Voglio capire che della qualità della vita della povera signora Laagerback domiciliata in una periferia lontana di Stoccolma, e un centinaio di vite all'anno spezzate da attentati islamisti per alcuni siano irrilevanti. Però, non si può far finta di nulla o minimizzare perché " ah madame Le Pen è una fascitona..."

Edited by Salamandro
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Sì, penso che vi inventiate la statistiche;

Tu puoi pensare quel che ti pare, anche che il cavallo bianco di Napoleone sia nero, non mi interessa, ma le statistiche ci sono e sono oggettive, niente di inventato, e sono state riportate più volte qui e nell'altro thread con i dovuti riferimenti e link.

 

Per il resto se non sei in grado di capire la differenza fra le diverse situazioni che tiri in ballo non so che dirti.

L'HIV non è elemento costitutivo dell'omosessualità e riguarda infatti anche gli eterosessuali.

L'usura non è elemento costitutivo dell'essere ebrei.

L'essere mafiosi non è elemento costitutivo dell'italianità e ci sono infatti mafiosi di moltissime nazionalità.

Sui rom il discorso è più complesso dal momento che è la stessa cultura rom a prevedere una "cultura del furto", a insegnare fin da bambini che va bene rubare, etc. Non si può ridurre tutto ciò a un mero problema di povertà e fame dal momento che i rom ad esempio hanno molto spesso macchinoni belli costosi e sono belli pasciuti (abito a 2km da un campo rom e ho letto di altre esperienze altrove, non parlo a caso). E' un discorso OT che andrebbe affrontato in un thread a parte. Comunque essere rom in quanto a etnia - e non in quanto a cultura - non è sinonimo di essere potenziali ladri.

Il terrorismo è invece elemento costitutivo dell'islam, almeno fin quando non verrà riformato come si auspicano anche diversi musulmani. Fintanto che questa riforma non avverrà è corretto asserire che ogni musulmano sunnita (e il sunnismo rappresenta il 90% dell'islam) è una potenziale mina vagante in quanto potenziale soggetto-oggetto di radicalizzazione.

 

L'errore di fondo che fai è che paragoni etnie, nazionalità e orientamenti sessuali - quindi cose di per sé non portatrici di un'ideologia particolare - a quella che è un'ideologia, cioè l'islam, e a chi ne è influenzato. Se avessi detto che gli arabi - un'etnia dunque che in quanto tale in sé non prevede l'adesione a nessuna particolare ideologia - sono potenziali mine vaganti allora avresti avuto ragione.  Ma l'essere musulmani implica l'adesione ad una precisa ideologia a differenza che in tutti gli altri casi.

 

ll delirio fascista successivo neanche lo commento.

Edited by Uncanny
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Il terrorismo è invece elemento costitutivo dell'islam, almeno fin quando non verrà riformato come si auspicano anche diversi musulmani.

 

E chi lo dovrebbe riformare?:

un Maometto redivivo?

Per altro sono affermazioni contraddittorie:

se l'Islam ha come "elemento costitutivo" il terrorismo, tale elemento non ne può essere tolto, se non snaturandolo;   se viceversa l'elemento può esserne tolto, esso non è costitutivo.....

 

Comunque, per quel poco che conosco l'ideologia religiosa islamica, affermare che il terrorismo sia suo "elemento costitutivo" mi sembra a dir poco temerario e d'altronde, lasciando da parte le considerazioni teoriche dottrinali, facciamo una considerazione pratica numerica.

 

Se è vero, come affermano le ricerche statistiche da te citate, che il 20% della popolazione universale musulmana approverebbe in certe condizioni il terrorismo islamico (veramente mi pare si trattasse della violenza, non del terrorismo, che non sono esattamente la stessa cosa, ma sorvoliamo.....), necessariamente dev'essere vero che il restante 80% della popolazione universale musulmana non l'approverebbe.

 

Dunque, delle due l'una:

 

o l'80% della popolazione universale musulmana non è autenticamente musulmana, perché non approverebbe un terrorismo che pure è "elemento costitutivo" dell'Islam, ma in questo caso la paura del musulmano in quanto tale, perché intrinsecamente terrorista, non ha ragione d'essere, se non altro perché la stragrande parte dei musulmani non sono musulmani autentici, ma sono musulmani all' "acqua di rose" che dimenticano nei detti e negli atti un "elemento costitutivo" dell'Islam;

 

oppure il nesso tra Islam e terrorismo è accidentale, limitato e soprattutto politico, cioè essenzialmente dovuto a condizioni storiche contingenti e non a necessità ideologiche astratte e quindi, oltre a non riguardare neppure eventualmente la stragrande maggioranza dei musulmani, è defettibile, mutate le condizioni storiche, anche in quella minoranza di musulmani che eventualmente hoc et nunc lo approverebbe, pur senza praticarlo personalmente.

 

 

 

 

 

Dopo la sconfitta del nazifascismo l'Occidente si è dato delle regole e queste regole ci rendono eticamente superiori al mondo islamico.

 

A parte che le regole c'erano già prima della sconfitta del nazifascismo, il quale infatti si vantava di averle disprezzate ed infrante, l'affermazione della superiorità etica dell'Occidente sul mondo islamico in forza delle sue regole (etiche?)  mi lascia perplesso:

innanzi tutto perché molto vaga, infatti sarebbe semmai meglio parlare di Paesi occidentali e di (certi) Paesi islamici;

poi perché il giudizio di superiorità etica d'una cultura su quali basi oggettive si può fondare, se non su quelle costruite dalla cultura stessa?:

è chiaro che, se costruisco un podio alto cinque metri e ci salgo sopra, per quanto io sia nano, potrò sicuramente giudicare di essere più alto di tutti gli uomini passati, presenti e forse anche futuri su questa Terra, ma il podio l'ho costruito io per me e da quell'altezza giudico.....

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Che il terrorismo sia un elemento costitutivo dell'Islam è

una assoluta falsità, perchè è un fenomeno politico che ha

un suo inizio e può avere una sua fine

 

A Madame Le Pen ed a Trump possiamo riconoscere il merito

di aver smascherato l'ipocrisia di un establishment che volendo

credere ad ogni costo ad una società multiculturale che serve

ad una idea di democrazia globalizzata etc cioè ad altri obiettivi

politici, tende a rimuovere i problemi che questo fenomeno pone.

 

Che questo establishment predichi bene e razzoli male, è dimostrato

dal fatto che in 16 anni non è stato fatto niente di utile per incentivare

la democrazia in M.O. e non è stato fatto niente di utile per incentivare

il controllo delle nascite nell'Africa nera

 

Tuttavia non mi risulta che Madame Le Pen abbia delle proposte politiche

in merito alla risoluzione di questi due problemi

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