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Attentati in Francia e Germania - tra censure, menzogne e precauzioni?


Ilromantico

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Per uncanny: ogni religione ha conflitti dottrinali. Basti pensare al conflitto tra dottrina cattolica contro gay e divorziati e le aperture "pastorali" di papa francesco.

i musulmani come gli ebrei, gli indu, i cristiani, ... esistono e bisogna viverci assieme.

Edited by marco7
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@Mario1944

Nella Germania nazista la maggioranza dei tedeschi era pacifica pur essendo nazista. È stata del tutto irrilevante rispetto alla minoranza non pacifica. 

In tutto il mondo ci sono all'incirca 350 milioni di musulmani estremisti. Invece di dedicarti all'arte del sofisma come tuo solito, potresti far sapere come ti poni rispetto a questo numero. :-)

Poi ovviamente il conflitto lettura modernista VS lettura ortodossa non si riduce a questo. Devo per caso ricordare che in pressoché la totalità dei paesi musulmani non esiste libertà religiosa dal momento che l'apostasia è condannata con pene che vanno del carcere alla morte? E ciò ha un supporto molto alto fra la popolazione, molto più alto rispetto al supporto al terrorismo. E questo è solo uno dei tanti esempi che potrei fare. 

@marco7

Buona parte dei conflitti dottrinali interni all'islam sono causa di morte e distruzione. Non vedo come possano essere paragonati a ostia sì - ostia no per i cristiani divorziati.

Edited by Uncanny
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6 hours ago, Uncanny said:

O si esclude a priori qualsiasi forma di immigrazione dai paesi islamici o si fanno rigidi controlli riservati ai soli musulmani. 

Sai che è contrario alla Costituzione, vero?

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La prima opzione probabile, sulla seconda non sarei invece così sicuro. Riservare controlli anti-estremismo e anti-terrorismo alle sole moschee e non anche a chiese, sinagoghe, templi buddisti, etc. non è contro la Costituzione ed è anche già stato fatto. Non vedo quindi come possa esserlo riservare controlli anti-terrorismo e anti-estremismo ai soli musulmani che vogliono immigrare. 

Se si vuole dare un'aria di equità si possono fare rigidi controlli su qualsiasi immigrato, senza porre discrimini, ma sarebbe inutilmente costoso e una perdita di tempo. Troverei alquanto ridicolo dover sottoporre ad esempio un immigrato cinese a controlli anti-estremismo e anti-terrorismo. 

 

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10 hours ago, Uncanny said:

Nella Germania nazista la maggioranza dei tedeschi era pacifica pur essendo nazista. È stata del tutto irrilevante rispetto alla minoranza non pacifica. 

 

Senza dubbio, ma razionalmente non si sarebbero dovuti ccombattere i Tedeschi in quanto Tedeschi, ma quei Tedeschi che erano nazisti convinti ed attivi  ed infatti così fu fatto, tant'è vero che, dopo la guerra, fu ricostituito uno Stato, anzi, due!, tedesco con un suo popolo tedesco:

se il principio seguito fosse stato "perché la maggioranza dei Tedeschi è stata condotta da una minoranza facinorosa, la colpa è di tutti e quindi la pena si deve riverberare su tutti",  tutti i Tedeschi sarebbero dovuti essere condannati a morte ovvero a carcere a vita.

La logica ha le sue regole, anche se per te sono sofismi....

 

10 hours ago, Uncanny said:

In tutto il mondo ci sono all'incirca 350 milioni di musulmani estremisti. Invece di dedicarti all'arte del sofisma come tuo solito, potresti far sapere come ti poni rispetto a questo numero. :-)

 

Ma io, finché sono estremisti verbis tantum, non me ne darei troppa pena e penserei, parodiando una massima della scuola medica salernitana:

armis non verbis carnificina paratur.

D'altronde i 350 milioni, se pur fossero agguerriti terroristi, sono tuttavia dispersi nel mondo ed altri Stati ne hanno quantità ben maggiore di quella che abbiamo noi.

Circa l'arte del sofisma, mi pare che tu usi chiamare tale la semplice logica ;-)

 

11 hours ago, Uncanny said:

Devo per caso ricordare che in pressoché la totalità dei paesi musulmani non esiste libertà religiosa dal momento che l'apostasia è condannata con pene che vanno del carcere alla morte? E ciò ha un supporto molto alto fra la popolazione, molto più alto rispetto al supporto al terrorismo. E questo è solo uno dei tanti esempi che potrei fare. 

 

La condanna dell'apostasia mi pare c'entri poco con il terrorismo, ma se ti pare che c'entri, dovresti definire terroristica tutta la tradizione cristiana ooccidentale sacra e profana almeno fino al XIX secolo....

 

3 hours ago, Uncanny said:

Riservare controlli anti-estremismo e anti-terrorismo alle sole moschee e non anche a chiese, sinagoghe, templi buddisti, etc. non è contro la Costituzione ed è anche già stato fatto.

 

Su questo ci sarebbe da ridire, ma non è certo il problema:

se è un rimedio efficace contro infiltrazioni terroristiche, ben venga, ma ho l'impressione che nell'era di internet sia un po' come chiudere la finestre davanti ad una tromba d'aria (pare infatti sia meglio lasciarle aperte....).

 

3 hours ago, Uncanny said:

Se si vuole dare un'aria di equità si possono fare rigidi controlli su qualsiasi immigrato, senza porre discrimini, ma sarebbe inutilmente costoso e una perdita di tempo. Troverei alquanto ridicolo dover sottoporre ad esempio un immigrato cinese a controlli anti-estremismo e anti-terrorismo. 

 

Dipende dai Cinesi: pare infatti che ci siano Cinesi musulmani alquanto turbolenti, perché si sentono, a torto od a ragione, oppressi dallo Stato ateo e del resto i Cinesi chiamano terroristi i Tibetani favorevoli all'indipendenza del Tibet.

Comunque la regola dell'attenzione rigida su qualsiasi immigrato è più logica di quella dell'attenzione rigida sugli immigrati da certi Paesi, tanto più se si escludono, come ha fatto Trump, alcuni Paesi perché amici, benché siano proprio quelli dove allignano anche nelle classi dirigenti idee religiose fanaticamente estreme.

Da parte mia, come homo homoeroticus, sarei favorevole ad evitare di concedere visti d'ingresso in Italia a Statunitensi appartenenti a sette cristiane fondamentaliste:

è noto che sono violentemente avversi ai sodomiti....

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Infatti io non ho mai detto di combattere i musulmani in quanto musulmani, ma l'islam in quanto islam e l'estremismo che da questo islam deriva. C'è una differenza non da poco fra individui ed ideologie. 

Se 350 milioni di persone sono estremiste e questo numero è in aumento, basta veramente poco per scatenare il caos. Infatti gli attentati di matrice islamica nel mondo sono assai numerosi, in particolare negli stessi paesi a maggioranza musulmana dove il numero di musulmani e più alto e quindi per ovvie ragione ci sono più estremisti. 

L'apostasia c'entra indirettamente col terrorismo perché fa capo alla stessa lettura coranica, cioè quella ortodossa estremista. I paesi cristiani, pure quelli dell'Africa Subsahariana, hanno risolto in modo pacifico il problema del rapporto con le altre fedi, non c'è più conflitto dottrinale. Lo stesso non si può dire per i paesi musulmani, dal primo all'ultimo con un paio di eccezioni (Turchia e Tunisia). 

Agli uiguri effettivamente non ci avevo pensato, c'è da dire però che l'Occidente non è mai stato interessato da un'immigrazione uigura.

In ogni caso da qualsiasi paese del mondo provenga l'immigrato, basterebbe accertarsi a quale fede egli aderisca. Se poi si vuole controllare in modo rigido chiunque a me sta anche bene, mi sembra solo inutilmente dispendioso in termini di tempo e costi. 

 

Edited by Uncanny
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Beh comunque gli Italiani sono già asserviti ( a francesi e Tedeschi ) e servili ( nelle relazioni sociali )

Quindi non c'è ragione di prendersela con noi...

Cioè dovremmo iniziare ad angosciarci sui motivi per cui veniamo ignorati dai terroristi islamici

Almeno un cane sciolto, un emulatore come a Turku...

Durante la guerra fredda almeno contavamo qualcosa per la presenza del partito comunista più grande dell'occidente, certo era più motivo di preoccupazione che un merito, ma ora veramente ci restano solo i terremoti ( per fortuna fanno molti morti...)

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1 hour ago, Uncanny said:

Infatti io non ho mai detto di combattere i musulmani in quanto musulmani, ma l'islam in quanto islam e l'estremismo che da questo islam deriva. C'è una differenza non da poco fra individui ed ideologie. 

 

E' vero, ma le ideologie non sono astrazioni che esistono nell'iperuranio, ma nella mente delle persone, quindi è molto difficile, forse impossibile combattere l'ideologia senza combattere anche inevitabilmente la professi, tanto più se la professione sia fanatica!

 

1 hour ago, Uncanny said:

I paesi cristiani, pure quelli dell'Africa Subsahariana, hanno risolto in modo pacifico il problema del rapporto con le altre fedi, non c'è più conflitto dottrinale.

 

I Paesi cristiani od i Cristiani?:

non mi sembra che i rapporti tra i Cristiani e non cristiani ed anche quelli tra Cristiani di diversa confessione siano poi così  pacifici.....

 

1 hour ago, Uncanny said:

In ogni caso da qualsiasi paese del mondo provenga l'immigrato, basterebbe accertarsi a quale fede egli aderisca.

 

Sì, va bene, ma poi che si fa?:

no ai Musulmani a prescindere e sì ai Cristiani, ai Buddisti, agli Induisti eccetera a prescindere?

Mi domando come faremo con tutti i ricchi musulmani che hanno investito somme ingenti in Italia, in Europa, negli Stati Uniti ;-)

 

 

Edited by Mario1944
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Mi dici un solo paese a maggioranza cristiana in cui non c'è libertà religiosa, in cui è presente il reato di apostasia? Un solo paese in cui l'abbandono del cristianesimo viene condannato col carcere o la morte? In cui le minoranze religiose sono perseguitate dalle autorità? Perché di questo si sta parlando, non altro. 

Nessuno ha detto sì o no a prescindere, controlli generici sono sempre stati fatti. Per gli immigrati di religioni che presentano conflitti dottrinali causa di terrorismo - l'islam quindi - andrebbero riservati controlli specifici molto più rigidi e approfonditi. 

Il fenomeno degli investimenti dei ricchi musulmani - che sono principalmente cittadini dei paesi del golfo - in Occidente è un cancro che andrebbe estirpato. Con la loro influenza non fanno altro che diffondere la lettura coranica ortodossa estremista. 

 

 

Edited by Uncanny
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@Uncanny rassegnati il Centro di Eccellenza NATO per le Comunicazioni Strategiche creato nel 2014 a Riga

è pensato per un altro Nemico, la Russia.

Puoi ovviamente dissentire dalla NATO, dall'UE ( e per quel che vale - cioè zero - dall'Italia ) ma se il Pentagono

ha deciso così, così è e resterà : solo la propaganda antirussa è ammessa in Occidente

E tu che sei ( ragionevolmente ) filoeuropeista e filonato devi accettare questa realtà

Cosa che di fatto farai, anche se borbottando...perchè altrove stanno i populisti, o ( peggio ) gli emarginati

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30 minutes ago, Hinzelmann said:

@Uncanny rassegnati il Centro di Eccellenza NATO per le Comunicazioni Strategiche creato nel 2014 a Riga

è pensato per un altro Nemico, la Russia.

Puoi ovviamente dissentire dalla NATO, dall'UE ( e per quel che vale - cioè zero - dall'Italia ) ma se il Pentagono

ha deciso così, così è e resterà : solo la propaganda antirussa è ammessa in Occidente

E tu che sei ( ragionevolmente ) filoeuropeista e filonato devi accettare questa realtà

Cosa che di fatto farai, anche se borbottando...perchè altrove stanno i populisti, o ( peggio ) gli emarginati

Non ho capito se stai alludendo alla condiscendenza dell'Occidente rispetto ai paesi del golfo. 

Comunque non hai capito granché delle mie idee geopolitiche. 

Non sono per niente filo-americano e neanche filo-Nato. La Nato per me potrebbe anche essere smantellata, non ha più senso la sua esistenza da dopo la caduta del muro di Berlino. Rimane semplicemente la longa manus degli interessi geopolitici americani. 

Non sono né filo-russo né anti-russo. 

Sono filo-europeista nel senso più profondo del termine. Voglio un'UE più integrata, forte e dunque indipendente dagli USA sullo scenario geopolitico. Un'UE - perché no - capace di esercitare un suo soft-power. 

 

Edited by Uncanny
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Pace, non ho mai detto che la mia visione sia a portata di mano. Probabilmente rimarrà irrealizzata. 

Rimango convinto che un maggior peso dell'UE sullo scenario geopolitico sia in grado di dare maggior indipendenza. Probabile che da questa posizione di indipendenza vi sia poi collaborazione con gli USA, ma meglio comunque la collaborazione della sudditanza. 

Poi ci sono mille altri motivi per cui sono filo-europeista e favorevole ad una maggiore integrazione, quello geopolitico non è neanche fra i principali.

Edited by Uncanny
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Si può essere nostalgici del fascismo, del comunismo ed anche dell'europeismo

Così come si può apprezzare il barocco ma non avere la pretesa irragionevole che siano costruiti grattacieli barocchi

Insomma le tue convinzioni mica le devi cambiare, devi solo prendere atto del fatto che non sono attuali, altrimenti

ti fai il sangue amaro e basta

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2 hours ago, Uncanny said:

La Nato per me potrebbe anche essere smantellata, non ha più senso la sua esistenza da dopo la caduta del muro di Berlino. Rimane semplicemente la longa manus degli interessi geopolitici americani. 

Per i Paesi dell'Europa orientale la Nato pare abbia una funzione di difesa contro il vorace orso russo:

forse sbagliano per eccesso a temerne la voracità (ma dopo i fatti di Crimea e d'Ucraina qualche timore non è irrazionale...), ma è un fatto che per loro l'esistenza della Nato abbia molto senso.

 

3 hours ago, Uncanny said:

Mi dici un solo paese a maggioranza cristiana in cui non c'è libertà religiosa, in cui è presente il reato di apostasia? Un solo paese in cui l'abbandono del cristianesimo viene condannato col carcere o la morte? In cui le minoranze religiose sono perseguitate dalle autorità? Perché di questo si sta parlando, non altro. 

Io ho risposto a questa tua affermazione:

 

5 hours ago, Uncanny said:

I paesi cristiani, pure quelli dell'Africa Subsahariana, hanno risolto in modo pacifico il problema del rapporto con le altre fedi, non c'è più conflitto dottrinale.

 

Per quanto ne so io, i Paesi cristiani nell'Africa Subsahariana non hanno risolto affatto in modo pacifico il problema del rapporto con le altre fedi, infatti i contrasti tra Musulmani e Cristiani sono spesso sanguinosi, che poi sia sempre colpa iniziale dei Musulmani forse è anche vero, ma certo i Cristiani non porgono evangelicamente l'altra guancia.

Poi, va be', si può anche dire che le autorità non c'entrano e vorrebbero mettere pace, ma non la farei così certamente "manichea":

Cristiani buoni, Musulmani cattivi....

 

3 hours ago, Uncanny said:

Per gli immigrati di religioni che presentano conflitti dottrinali causa di terrorismo - l'islam quindi - andrebbero riservati controlli specifici molto più rigidi e approfonditi. 

 

Che il terrorismo islamico sia causato da conflitti dottrinali mi pare un'affermazione temeraria:

si tratta di azioni politiche con fini politici di cui il condimento religioso è accidentale, anche se utile per stimolare i candidati al "martirio".

Comunque, vanno benissimo i controlli più rigidi, ma il problema è sempre quello del numero:

controllare severamente decine di migliaia, se non milioni di persone è inutile.

Meglio un'indagine selettiva su personaggi già noti e sui loro adepti (come gli imam radicali), fermo restando che il "pazzo sciolto" che sfugga alle maglie è sempre possibile.

 

3 hours ago, Uncanny said:

Il fenomeno degli investimenti dei ricchi musulmani - che sono principalmente cittadini dei paesi del golfo - in Occidente è un cancro che andrebbe estirpato.

 

Sì, va bene:

incomincia ad aprire la tua borsa dunque, perché i soldi da sborsare saranno molti ;-)

 

 

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La Germania è un paese in disarmo, attualmente servono 60 miliardi di investimento

ed un cospicuo numero di turco-tedeschi per ricostituire un esercito che sia almeno

comparabile a quello del 1990 e che si schiari a fianco dell'esercito turco nel caucaso e nei balcani

Questo ha deciso il Pentagono e così sarà

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  • 3 weeks later...

Non ho mai e dico mai sostenuto che i musulmani siano "tutti brutti, sporchi e cattivi".

Invito a indicare il post in cui l'avrei fatto.

A quanto pare l'analfabetismo funzionale non è un problema solo italiano.

 

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i musulmani sono tutti   "brutti, sporchi e cattivi"

come i cattolici sono tutti  "brutti, sporchi e cattivi"

come  gli ebrei sono tutti   "brutti, sporchi e cattivi"

come gli induisti sono tutti   "brutti, sporchi e cattivi"

come gli animisti sono tutti    "brutti, sporchi e cattivi"

 

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On 17/1/2017 at 5:48 AM, Uncanny said:

Poi chiaro che la maggioranza dei musulmani non sia brutta, terrorista e cattiva, ma una consistente minoranza di essi lo è (direttamente o indirettamente) .....

In effetti hai ragione. Hai solo detto che una consistente minoranza lo e'. 

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1 minute ago, marco7 said:

In effetti hai ragione. Hai solo detto che una consistente minoranza lo e'. 

la   "consistente minoranza" di cui parlate, è proprio la vera identità musulmana, è quella che segue i precetti religiosi con maggiore osservanza e meno intelletto

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13 minutes ago, marco7 said:

Come i cattolici che seguono la dottrina cattolica insomma ?

vabbè, non voglio farla pesante...

io sono battezzato, comunicato, cresimato...    e ateo e anticlericale!

penso che le religioni abbiano avuto un ruolo importante di socializzazione ed omologazione nel passato remoto; quella cristiana anche dell'affermazione delle prime libertà individuali nell'epoca moderna (mi riferisco ai moti riformatori...)

ma oggi siano ovunque un grosso ostacolo alle libertà individuali, non solo di noi omosessuali; pensiamo solo alle recenti conquiste delle donne (che minoranze non sono!)  anche in occidente, l'ostacolo maggiore fu la religione....

e di converso, tutti i credenti, diciamo al 100%, i veri credenti non all'acqua di rose, sono ormai ostacolo al progresso umano, inevitabilmente, chiunque si ritenga portatore di una VERITA'  ASSOLUTA, chiunque oggi come 4 secoli fa pretende che il sole giri intorno alla terra.....

Edited by castello
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8 hours ago, castello said:

i veri credenti non all'acqua di rose, sono ormai ostacolo al progresso umano, inevitabilmente, chiunque si ritenga portatore di una VERITA'  ASSOLUTA, chiunque oggi come 4 secoli fa pretende che il sole giri intorno alla terra.....

A parte la questione della definizione del "progresso umano", che probabilmente per un credente "vero" non potrebbe prescindere da un'ampia ricezione delle sue credenze religiose, il problema è che la certezza d'essere "portatori di verità assoluta" è grandemente diffusa anche fuori dell'ambito strettamente religioso.

 

8 hours ago, castello said:

quella cristiana anche dell'affermazione delle prime libertà individuali nell'epoca moderna (mi riferisco ai moti riformatori...

Riformatori che però erano quasi tutti molto intolleranti ;-)

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13 hours ago, Mario1944 said:

A parte la questione della definizione del "progresso umano", che probabilmente per un credente "vero" non potrebbe prescindere da un'ampia ricezione delle sue credenze religiose, il problema è che la certezza d'essere "portatori di verità assoluta" è grandemente diffusa anche fuori dell'ambito strettamente religioso.

 

Riformatori che però erano quasi tutti molto intolleranti ;-)

praticamente per definizione, un "vero" credente ha dentro di sé una verità assoluta, spesso tra l'altro rivelata, cioè non maturata da solo...     poi ci sono anche altri moti portatori di verità assolute ( nel senso che non ammettono dubbi, quindi pluralismo, e a malapena accettano, perché obbligati dalle leggi, la tolleranza delle idee e comportamenti altrui...), ma non a caso gli storici o i sociologhi gli appiccicano l'etichetta di "religioni"  ( mi riferisco ad es al comunismo e al nazismo...)

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On 17/9/2017 at 7:33 PM, castello said:

poi ci sono anche altri moti portatori di verità assolute

Infatti....

Peraltro forse tutti abbiamo qualche verità assoluta in noi, salvo che uno sia tanto coerentemente scettico da fare come Pirrone di Elide, che si racconta non scegliesse neppure dove mettere i piedi camminando, per non apparire dogmatico ;-)

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  • 2 months later...

Corriere della Sera

Poco lontano dal celebre ristorante kosher tunisino Nini e dallo Schwartz’s Deli di ispirazione newyorchese, sta nascendo in rue de Courcelles il grande «Centro europeo dell’ebraismo», uno spazio di 5000 metri quadrati che ospiterà una sinagoga da 600 posti e sale per spettacoli ed esposizioni. Il centro aprirà entro la Pasqua ebraica e sancisce il ruolo del XVII arrondissement di Parigi, nel nordovest della capitale, come nuovo cuore dell’ebraismo francese ed europeo accanto all’antica presenza nel Marais. Dei 350 mila ebrei della regione parigina, circa 60 mila negli ultimi anni hanno traslocato. Molti hanno abbandonato i quartieri più difficili delle periferie per trasferirsi nella nuova «piccola Gerusalemme» del XVIIème, o nel triangolo d’oro Le Raincy-Villemomble-Gagny appena fuori la capitale.

Un esodo interno discreto, qualche volta segno di successo e ascensione sociale, più spesso provocato dagli atti di antisemitismo che a Saint Denis, Bondy, La Courneuve, Sarcelles, Stains e altri comuni del Grand Paris sono cominciati con la seconda Intifada dei primi anni Duemila e si sono intensificati dopo le stragi di Merah a Tolosa e gli attentati islamisti a Parigi. Tanti ebrei francesi spinti dall’insicurezza hanno fatto la loro aliya e sono andati a vivere in Israele: nel 2015 sono stati oltre 8000, i più numerosi al mondo per il secondo anno consecutivo. Molti altri che continuano a considerare la Francia come il loro Paese scelgono di cambiare zona e di vivere raggruppati. La vitalità ebraica del XVIIesimo e di altri quartieri è frutto anche di una realtà drammatica: violenze e aggressioni costringono gli ebrei francesi a vivere sempre più tra di loro, per proteggersi, 500 anni dopo la nascita a Venezia del primo ghetto al mondo.

«Siete ebrei quindi siete ricchi», ripetevano i tre aggressori che l’8 settembre sono entrati nella casa della famiglia Pinto a Livry-Gargan, nel dipartimento Seine-Saint-Denis, quel «93» simbolo suo malgrado della banlieue degradata. «Avrebbero potuto derubarci mentre non c’eravamo, perché abbiamo passato l’estate fuori Parigi — dice Roger Pinto, 78 anni, al telefono da Israele —. Invece sono arrivati proprio il giorno dopo il nostro rientro. Mi hanno buttato per terra prendendomi a calci fino a farmi svenire, gridavano ”se non ci date i soldi vi ammazziamo, lo sappiamo che li avete, ebrei”». Roger, la moglie Mireille e il figlio David forse si trasferiranno nel XVIIesimo, «ma resteremo in Francia — dice Pinto, presidente dell’associazione Siona —. Sono in terapia dallo psicologo, appena starò meglio rientreremo. Il governo francese deve garantire la nostra sicurezza».

Dopo che il terrorista islamico Amedy Coulibaly il 9 gennaio 2015 scelse il supermercato kosher di Vincennes per uccidere quattro ebrei, «la protezione è aumentata e gli attacchi contro le sinagoghe, le scuole e i centri culturali sono diminuiti», dice Sammy Ghozlan, un commissario di polizia in pensione a capo del Bnvca (Bureau national de vigilance contre l’antisémitisme). «L’operazione Sentinelle con i militari di pattuglia funziona per i luoghi pubblici, ma le violenze hanno cambiato bersaglio e ora colpiscono i privati cittadini, soprattutto in certe parti del dipartimento Seine-Saint-Denis, dove il radicalismo islamico è più forte».

La mattina del 13 maggio 2017, poco dopo le 7, la signora Françoise (il nome è stato cambiato su sua richiesta) è scesa di casa con la figlia a Romainville. In un caffè di Les Lilas, il comune poco lontano dove abita adesso, mostra alcune fotografie. «Sulla portiera della mia Opel c’erano strisce bianche, per istinto ho provato a toglierle con la mano ma mia figlia se ne è accorta subito: “Mamma, è una scritta”». La grande parola «Juif», ebreo, incisa sulla fiancata. Con l’auto così marchiata Françoise ha comunque percorso la tangenziale per andare a lavorare, tra i colpi di clacson degli altri automobilisti. «Appena due mesi prima eravamo stati rapinati in casa mentre dormivamo». Cinquant’anni, un marito e tre figli, la signora lavora come hostess di accoglienza negli studi tv. «È stata la polizia a dirci di traslocare: “Vi hanno preso di mira, fareste meglio ad andarvene”». Al collo Françoise porta una stella di David, «ma quando prendo la metropolitana ormai la nascondo».

Gli atti di delinquenza comune e le liti di vicinato si mescolano all’antisemitismo. Geneviève (nome cambiato), sefardita, arrivata quarant’anni fa dal Marocco, a La-Celle-Saint-Cloud fa amicizia con la vicina algerina finché un giorno si sente dire «eppure assomigli a una ebrea». «Da allora mi perseguita, mi lancia cose dal terrazzo, lei e il figlio mi chiamano ”sporca ebrea”, danno colpi alla porta per spaventarmi». Geneviève teme di fare la fine di Sarah Halimi, ebrea 65enne, che il 4 aprile a Belleville è stata aggredita in casa dal vicino passato per il terrazzo. Sarah è stata picchiata per un’ora al grido di «Allah Akhbar», poi gettata dal terzo piano. «Ho ucciso sheitan! (il diavolo in arabo, ndr)», gridava Kobili Traoré prima di essere internato.

Davanti alla stazione di Le Raincy incontriamo Alain Benhamou, ingegnere in pensione del gruppo Italcementi, che ha vissuto per 41 anni con la moglie a Bondy. Hanno aggredito sua figlia a scuola insultandola perché ebrea. Ha finito per trasferirsi a Villemomble dopo essere stato rapinato e avere dormito per giorni con una mazza da baseball accanto al letto. «Con il rossetto di mia moglie hanno scritto sul muro ”Sporco ebreo, viva la Palestina”. A Bondy eravamo 400 famiglie ebree, ne restano 100». «Le sinagoghe chiudono, gli ebrei hanno paura di prendersi sputi e sassate e rinunciano a mettersi la kippa», dice Ghozlan. Solo un terzo degli ebrei francesi ormai mandano i figli alla scuola pubblica, preferiscono gli istituti ebraici o cattolici dove non subiscono intimidazioni. Accanto al sogno giusto e un po’ retorico del «vivere insieme», crescono l’antisemitismo e il rischio che la società francese si divida in comunità a sviluppo separato.

Edited by Rotwang
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  • 4 weeks later...

Per adesso non ho letto l'intera discussione, ma solo il post originale di Ilromantico. Devo dire che abbiamo punti di vista un po' differenti. A parer mio non c'è tutta questa cautela nel parlare di attentatori, terroristi e ISIS. Mi pare, anzi, che i mezzi di informazione (sia tg che cartacei) si affrettino a parlare di terrorismo e, se proprio non possono, utilizzino termini più vaghi, come 'attentato', che ormai le nostre menti associano subito all'Islam. I tg nel frattempo si fanno forti della loro stessa ambiguità e si eccitano nel notare i picchi dello share.
Nell'ed. straordinaria del tg5 in merito all'esplosione verificatasi a New York, ad esempio, si è parlato subito di attentato e dopo pochi minuti di ISIS.

Un altro tasto dolente, ma dolente sul serio, è la questione della 'rivendicazione'.
L'ISIS rivendica gli attentati come propri per vie anzi tutto ufficiose. Infatti, proprio lo Stato Islamico di Siria e Iraq ha smentito e misconosciuto (formalmente) l'Amaq. Certo è che l'agenzia è nata nello stesso anno in cui si è autoproclamato lo Stato Islamico. Un coro di voci, però, ci fa capire ben poco: chi dice che l'Amaq sia una fonte ufficialmente riconosciuta, chi dice che sia pilotata ma non riconosciuta ecc...
Per altro nessuno può dire che alcune rivendicazioni non siano da intendersi come un 'Sì hanno fatto proprio bene, l'ISIS approva'.
Prima di uno stato autoproclamato, prima di un'organizzazione fondamentalista (e distorcente) islamica, l'ISIS è un'idea. Per cui il nemico, se così dobbiamo chiamarlo, è molto più confuso di quanto possano far credere i tg e i giornali, spesso interessati solo al tornaconto economico.

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