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Pacs: il punto della situazione


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Stavolta a parlare è l'On. presidente Del consiglio...quale consiglio mi darà?Caserta, 21:28PRODI: NON A PACS, SI' DIRITTI CIVILI PER UNIONI DI FATTO"Non abbiamo i Pacs, ne' matrimoni (omosessuali ndr) ma pensiamo a riconoscere diritti civili per le unioni. Questo e' chiaro ed e' stato accettato". Cosi' il presidente del Consiglio, Romano Prodi ha risposto alla domande del canale all news "France 24" su quale sara' la futura disciplina delle coppie di fatto in Italia. Prodi ha spiegato che in Italia non si puo' seguire l'esempio francese dei Pacs perche "la situazione e' differente. Le regole giuridiche sono differenti, per questo abbiamo semplicemente definito un elenco dei diritti delle unioni". Su questi e altri punti Prodi ha spiegato che con tutti i partiti della coalizione "abbiamo fissato le idee e i programmi per il futuro. Ho tolto le parti che non riguardano i PacsFonte: Repubblica.ithttp://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/2006/rep_nazionale_n_1980817.html?ref=hpsbdx2

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Perché non è un matrimonio, bensì un "patto di solidarietà civile" tra due individui (due amici, due anziani, ecc. ecc.) che non sono legati necessariamente da vincoli sentimentali finalizzati alla costituzione di una famiglia, ma che decidono di vivere insieme per darsi reciproco sostegno e appoggio. Una legge in materia servirebbe solo a regolamentare forme di convivenza diverse dal matrimonio.

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(da gaynews.it)SUI PACS CATTOLICI DELL’UNIONEBobba (Dl): "Le ministre della Famiglia Rosy Bindi e delle Pari opportunità Barbara Pollastrini stanno definendo la norma, ma il punto invalicabile è il no alle convivenze"martedì 16 gennaio 2007 , di la StampaI cattolici dell’Unione pronti a votare la mozione «spacca maggioranza» sulle coppie di fatto che l’Udc presenterà martedì alla riapertura del Senato. «Anche il programma dell’Unione impegna il governo a non riconoscere le convivenze “more uxorio”, quindi se il testo dell’Udc non avrà fini strumentali, farà un passo nella direzione che condividiamo e manterrà gli stessi contenuti della mozione presentata alla Camera, noi non possiamo che essere d’accordo», annuncia il senatore «teodem» dell’Ulivo Luigi Bobba. «Se la sinistra radicale spingerà verso i Pacs, ci opporremo in ogni modo, anche accogliendo la proposta dell’Udc - spiega l’ex presidente delle Acli -. Nessuna preclusione politica: i principi devono prevalere sulle logiche di schieramento».Contro i Pacs, si profila un fronte cattolico «bipartisan»?«E’ innegabile che la posizione dell’Udc sia la stessa contenuta nel programma dell’Unione in cui non c’è affatto il riconoscimento giuridico delle convivenze come una forma di contratto matrimoniale. Ripetiamo da settimane che bisogna attenersi a quel programma e mi conforta che al conclave di Caserta, nonostante tutti gli strepiti, al dunque poi non si sia affrontato il tema delle coppie di fatto. Le ministre della Famiglia Rosy Bindi e delle Pari opportunità Barbara Pollastrini stanno definendo la norma, ma il punto invalicabile è il no alle convivenze. La mediazione è già stata fatta, non ne servono altre».Cosa vi preoccupa allora?«La bozza di disegno di legge della Pollastrini prevede un registro apposito e una forma di riconoscimento pubblico delle unioni di fatto. Noi un testo del genere non lo voteremo mai. Il programma del centrosinistra, al pari della mozione dell’Udc, parla di riconoscimento dei diritti individuali, cioè dei diritti che sono in capo alle persone, non di riconoscimento di un’altra forma di unione matrimoniale».E la mozione dell’Udc?«E’ un’iniziativa politica che giustamente tende a sottolineare un punto qualificante come il no alle convivenze “more uxorio”. Noi vogliamo che sulla legge in discussione si cerchi un consenso più ampio del centrosinistra. Su queste materie non sono ammissibili barricate di schieramento e non abbiamo nessuna preclusione a votare la mozione dell’Udc se ciò consentirà di fare passi avanti nella direzione che condividiamo. Il dato certo è che l’Udc riafferma quanto le forze di maggioranza si sono accordate e impegnate con gli elettori a realizzare nel corso della legislatura. Non potrei, quindi, essere contrario. Non solo per convinzione ma anche per coerenza».Fronda «bianca» nell’Unione?«La questione è di merito, non di spaccatura laici-cattolici. Se si vuole indicare quali persone vivono la condizione di coppie di fatto, come ha ricordato la Bindi, la soluzione l’abbiamo già. Ci sono la legge del 1955 e il regolamento dell‘89. Una persona è già segnalata nell’anagrafe comunale se vive insieme a un’altra, a prescindere da quale sia il vincolo affettivo o di convenienza tra loro».Cosa cambia con il registro proposto dalla Pollastrini?«La registrazione oggi in vigore non ha un rilievo pubblicistico, a differenza di quanto avviene quando si stipula un contratto matrimoniale di fronte al sindaco. Noi vogliamo che si continui a registrare all’anagrafe solamente un fatto, cioè che due persone, a un certo indirizzo, nella stessa città, vivono sotto lo stesso tetto. Se poi il tipo di relazione tra i conviventi avrà qualche conseguenza dal punto di vista dei diritti lo si vedrà in sede di dibattito parlamentare».Con un asse trasversale Teodem-Udc?«Ci accomuna la contrarietà alla creazione di un registro apposito, specifico perché ciò configurerebbe una forma di riconoscimento di un altro contratto matrimoniale. Una specie di piccolo matrimonio».

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Ammetto, sono masochista quando, come ieri sera, decido di vedere l'approfondimento sui PACS di Bianca Berliguer, ospiti, udite udite, Bindi e Buttiglione.Ho avuto i conati di vomiito per le considerazioni di entrambi, ma cio' che mi ha colpito maggiormente e' stato l'arrampicarsi sui vetri di Buttiglione quando Bianca Berliguer gli ha domandato, piu' o meno in questi termini:"Mi scusi onorevole, nel caso in cui ci sia una coppia gay e uno dei due finisce in ospedale, e i genitori di quest'ultimo impediscono al compagno di visitare il convivente, in che modo secondo lei e' possibile evitare situazioni di palese ingiustizia come questa? E' giusto riconoscere il diritto di assistenza in ospedale?"Buttiglione non sapeva come rispondere, in sostanza non ha risposto e l'ha buttatata sull'ideologico, ha farfugliato bestialita' che la mia piccola mente ha prontamente cancellato onde evitare una notte insonne e piena di incubi....Comunque sono degli ipocriti senza vergogna, alla fine e' chiaro che vogliono colpire esclusivamente i gay, c'e' un'odio primoordiale nei nostri confronti, quel razzismo che nasce nelle viscere e col quale avremo sempre a che fare.....

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(Nota personale a pie' di pagina)****NIENTE REGISTRI PER LE COPPIE DI FATTO CONVIVENZA NEL CERTIFICATO ANAGRAFICOBindi-Pollastrini, intesa vicina. Alimenti dopo 5 anni di legamemartedì 23 gennaio 2007 , di la RepubblicaIl 30 gennaio il ddl potrebbe arrivare a palazzo Chigi. E il centrosinistra cerca l´accordo sulla mozioneLaici e sinistra contro il cardinale. L´Unione: la legge sui Pacs si farà Ma l´Udeur si smarca. Finocchiaro: la Cei apre sul testamento biologicodi GIOVANNA CASADIOROMA - «Ce l´abbiamo fatta» non lo dicono ancora. Ma Barbara Pollastrini, la ministra (così si firma nei comunicati) delle Pari Opportunità e Rosy Bindi, il ministro (come ha preteso di marcare la differenza lessicale anche in una nota congiunta) della Famiglia, sono a un passo dall´accordo sulle coppie di fatto. Riunione no-stop tra le due, domani o giovedì. E soprattutto l´intesa a portare nel pre-consiglio dei ministri del 30 gennaio il testo condiviso. «Presenteremo la proposta in queste settimane quando troveremo la sintesi, stiamo lavorando», cauta la Bindi, che non entra nei dettagli. «I tempi sono maturi per una proposta condivisa», le ha fatto eco la Pollastrini, più decisa a procedere speditamente.Già il Consiglio dei ministri del 2 febbraio o, più probabilmente quello del 9 - dopo le osservazioni degli altri ministri -potrebbe approvare il disegno di legge sui Pacs. Non si tratterà in realtà di introdurre in Italia i Pacs alla francese, bensì di riconoscere nelle unioni civili, anche gay, i diritti individuali, come non si stancano di ripetere i cattolici dell´Unione rassicurando Ruini e il Vaticano. E «la sintesi» tra la diessina responsabile delle Pari Opportunità e la cattolica Bindi sarebbe stata raggiunta sulla certificazione delle unioni civili, uno dei punti di maggiore scontro. Niente registri nei Comuni per le coppie di fatto (i teo-dem della Margherita erano già sul piede di guerra), bensì un «accertamento» delle unioni. Sarà tecnicamente nel certificato anagrafico, nella scheda "famiglie anagrafiche" già prevista dal regolamento voluto dalla Dc nel 1989, che sarà introdotta una nota a margine, grazie alla quale accertare la convivenza in coppia di fatto.Bindi ha lasciato capire che può andar bene: «No al riconoscimento ma sì all´accertamento». I registri comunali indicati nella bozza-Pollastrini sono quindi cassati, però resta l´impianto di diritti e doveri. Ad esempio, il dovere di dare gli alimenti al coniuge più bisognoso dopo 5 anni "accertati" di unione. Altra questione "calda", la pensione di reversibilità. Per i conviventi dovrebbe esserci un «trattamento mite», cioè una pensione ridotta. «Se una coppia decide di sposarsi - ha chiarito il ministro della Famiglia -vuol dire che vuole un impianto forte. Se invece due persone decidono di convivere, evidentemente non possono vedersi costruito un impianto giuridico forte che è simile al matrimonio». E comunque, ha aggiunto, le situazioni devono essere accertate, «non parliamo di riconoscimento ma di accertamento di una situazione di fatto». Il ddl poi dovrebbe essere più snello di quanto annunciato, non quindici ma dieci o dodici articoli.Restano il "no" del centrodestra sulle coppie di fatto e, nel centrosinistra la minaccia del Guardasigilli e leader dell´Udeur, Mastella di non votare in Consiglio dei ministri insistendo perché i Pacs siano materia parlamentare. Le parole poi, del capo della Cei, Camillo Ruini contro i Pacs accendono lo scontro anche a Montecitorio dove da ieri sono in discussione le otto mozioni presentate: quattro dell´opposizione (Udc, Forza Italia, Lega, An) e quattro dell´Unione (Rifondazione, Verdi, "Rosa nel pugno" e Udeur). Nell´Ulivo Dario Franceschini e Marina Sereni, capogruppo e vice stanno lavorando a una mozione unica, che metta d´accordo l´Unione evitando frammentazioni. Ci sono 48 ore di tempo prima del voto alla Camera e Sereni si mostra ottimista. Franco Grillini, ds, presidente onorario di Arcigay, si presenta in aula con il triangolo rosa che i nazisti mettevano agli omosessuali nei lager. La sinistra radicale di Prc e Verdi non intende ritirare le proprie mozioni, anche se è disponibile a votare un documento unitario che ricalchi il programma dell´Unione. Ma è al cardinale Ruini che la sinistra e la "Rnp" danno l´alt: «È un leader politico, parla da premier». Dall´Ulivo «grande rispetto per le parole del cardinale sui temi sociali e politici», però «è il Parlamento che legifera», commenta Franceschini. La legge sulle unioni civili si farà. A rivendicare l´autonomia della politica è il ministro Bindi. Riconoscimento però al presidente dei vescovi sul testamento biologico: Anna Finocchiaro e Ignazio Marino dicono «sì all´impostazione Ruini» simile a quella del cardinale Carlo Maria Martini che pone la differenza tra eutanasia e accanimento terapeutico. La Cdl è schierata con la Cei e plaude. I teo-dem della Margherita apprezzano Ruini, e Enzo Carra in aula ha detto di sentirsi «vicino» alla mozione Udeur sulle coppie di fatto, che punta a evitare un ddl del governo.********1) Quindi la convivenza di una coppia anche da 20 anni, che ha la stessa residenza ma non si è iscritta nello stesso certificato anagrafico, non può essere "accertata"?2) Il "trattamento mite" per la reversibilità della pensione di una coppia che ha deciso di non sposarsi è una evidente discriminazione per la coppia omosessuale che non può sposarsi perché la legge glielo vieta!Vedremo il ddl nel dettaglio, ma mi pare una accozaglia di contraddizioni giuridiche. Visti i profondi mutamenti sociali e culturali, farebbero meglio a questo punto a riformare completamente il "matrimonio civile" e a sostituirlo con l'"unione civile", aperta, senza discriminazioni, a coppie etero e omo!

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il dovere di dare gli alimenti al coniuge più bisognoso dopo 5 anni "accertati" di unione. Altra questione "calda", la pensione di reversibilità. Per i conviventi dovrebbe esserci un «trattamento mite», cioè una pensione ridotta. «Se una coppia decide di sposarsi - ha chiarito il ministro della Famiglia -vuol dire che vuole un impianto forte. Se invece due persone decidono di convivere, evidentemente non possono vedersi costruito un impianto giuridico forte che è simile al matrimonio». E comunque, ha aggiunto, le situazioni devono essere accertate, «non parliamo di riconoscimento ma di accertamento di una situazione di fatto». Il ddl poi dovrebbe essere più snello di quanto annunciato, non quindici ma dieci o dodici articoli.Vedremo il ddl nel dettaglio, ma mi pare una accozaglia di contraddizioni giuridiche. Visti i profondi mutamenti sociali e culturali, farebbero meglio a questo punto a riformare completamente il "matrimonio civile" e a sostituirlo con l'"unione civile", aperta, senza discriminazioni, a coppie etero e omo!
Infatti! Mica siamo noi a decidere di avvalerci del matrimonio debole! E' la legge che ce lo impone, e leggo una chiara nota discriminante per noi omosessuali! Non volete darci il matrimonio? Lo accetto, ma non lo condivido, visto che dovremmo essere tutti uguali davanti alla legge. Ma almeno non trattateci da serie B, e fate il vostro dovere di politici, assicurando a tutti i cittadini i loro diritti e non solo i doveri! Sì parla tanto di non.discriminazione, quanto poi i primi a farla sono coloro che la promuovono...sono schifato da questo Stato.
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Concordo con la questione che giudico fondamentale. Una legge sulle coppie di fatto anche leggera andrebbe anche bene se tutti potessero davvero scegliere se sposarsi (e scegliere un impianto forte di diritti, doveri e riconoscimenti pubblistici) o semplicemente convivere, e godere quindi di un impiando basilare di diritti, doveri e riconscimenti.Ma per gli omosessuali non c'è scelta e quindi si è costretti ad accontentarsi di una struttura debole e avara di riconoscimenti e diritti. Continuare su questa strada significa perpetuare, rafforzare e sancire una discriminazione di fatto e di ditritto che diventa sempre più incomprensibile e inaccettabile.Quel che mi stupisce del presunto compromesso raggiunto è che questo sembra rispecchiare completamente l'impianto sostenuto da Ruini: nessun riconoscimento, qualche diritto concesso per via di diritto comune e privato ai singoli.Mi sembra assurdo che il nostro vero legislatore sia diventato la CEI, che oltrettutto è una struttura assolutamente verticistica e antidemocratica. I partiti, i parlamentari e i politici italiani non rispondono più al popolo sovrano, ai principi costituzionali e democratici, ma al Vaticano... buttino definitivamente la maschera ed emigrino in massa a San Pietro!!!Quanto all'accertamento per via anagrafica, vi immaginate il medico che per accettare una visita del convivente va a controllare l'anagrafe e a soppesare l'anzianità della convivenza? vi immaginate le beghe legali con altri parenti? Penso che il nostro vero obiettivo non debbano essere unioni di serie b o z ma una vera completa parità di diritti su tuttoPer i diritti di coppia a riconoscimenti delle situazioni di fatto che diano un una forma intermedia di unione civile che sia un'istituto moderno e flessibile, adatto alle esigenze delle coppie di oggi e l'apertura del matrimonio anche alle coppie omosessuali.Segue il comunicato stampa del Circolo Mario Mieli sulle dichiarazioni della Bindi[

b]Rosi, la pattinatrice[/b]Roma, 22 gennaio 2007Dopo settimane di intensi scambi sulla questione Pacs, adesso Rosy Bindi, Ministra per le Politiche della Famiglia, incomincia ad arrampicarsi sugli specchi.Dopo aver dato il meglio di sè in incontri vari, tra i quali degno di nota quello con Buttiglione, Rosy Bindi ci racconta adesso un’altra favola: quella della differenza tra “accertamento” e “riconoscimento” della situazione di fatto. A furia di trovare terminologie adeguate nel pantano “Pacs” del centro sinistra, ormai il Governo in carica rischia solo lo sberleffo da parte dei propri elettori. Suona perciò frustrante ed offensiva la dichiarazione della Bindi quando afferma che “se una coppia vuole stare insieme e non vuole sposarsi non dovrebbe desiderare neanche gli aspetti connessi alla vita matrimoniale, come quello della reversibilità”.In tutto questo ragionamento bizantino della Bindi manca sempre e comunque il riferimento alla questione omosessuale, a meno che la Ministra per le Politiche della famiglia paradossalmente non contempli l’accesso all’istituto del matrimonio per gli omosessuali! Battute a parte, il vero problema è che le unioni di fatto, soprattutto quelle omosessuali, danno fastidio. Il matrimonio di serie “b” che svilisce le coppie tradizionali è solo ed esclusivamente un’invenzione di quella frangia “teodem” che tenta di far passare per tecnico un problema che è invece solo politico.La comunità glbt continua a dichiararsi insoddisfatta delle poche righe del programma dell’Unione e ha già in varie sedi elencato i diritti-doveri sui quali costruire un consenso politico sulle unioni civili: l’assistenza al partner in caso di malattia, la reversibilità della pensione, i diritti di successione, la scelta di un comune regime patrimoniale, gli alimenti per il partner più debole in caso di separazione. Questi non sono solo diritti ma anche doveri, che molte coppie omosessuali vorrebbero condividere responsabilmente attraverso una legge che tuteli la loro dignità di cittadini.Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli ritiene che il matrimonio per tutti dovrebbe essere l’obiettivo di una società che realmente voglia dare pari dignità a tutti i suoi cittadini.Grazie, Ministra Bindi, dell’alta considerazione in cui tiene tutta la comunità glbt. Anche per questo motivo giovedì 25 gennaio tutta la comunità sarà in piazza Montecitorio dalle ore 18.00 alle ore 21.00 per la “Fiaccolata dei diritti”, dove alcuni esponenti glbt si sdraieranno a terra per evidenziare come ancora oggi le istanze di gay, lesbiche e transgender siano continuamente calpestate.Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli
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Mi sembra assurdo che il nostro vero legislatore sia diventato la CEI, che oltrettutto è una struttura assolutamente verticistica e antidemocrtica. I partiti, i parlamentari e i politici italiani non rispondono più al popolo sovrano, ai principi costituzionali e democratici, ma al Vaticano... buttino definitivamente la maschera ed emigrino in massa a san Pietro!!!
E' quello che penso già da tempo. Si assiste alla completa genuflessione dei politici ai diktat di Oltretevere. Ruini sembra il premier di un governo ombra, che detta l'agenda di governo, e Ratzinger il Capo dello Stato che pontifica in barba al principio di non ingerenza negli affari di un Paese estero. E' sintomatico, infatti, come il Papa lanci semplicemente "appelli" al resto del mondo, ma "detti legge" in Italia. La mia non è una critica anticlericale, è una semplice constatazione. Sono convinto che il Papa abbia il diritto di esprimere il suo pensiero, soprattutto ai credenti, ma che non abbia il diritto di imporlo a chi credente non è, o che, pur essendolo, ha una visione laica dello Stato.
Quanto all'accertamento per via angrafica, vi immaginate il medico che per accettare una visita del convente va a controllare l'anagrafe e a soppesare l'anzianità della convenza? vi immaginate lebeghe legali con altri parenti?
Il mio compagno e io dovremo andare in giro con un certificato anagrafico da esibire ogni volta che si debba "accertare" la nostra convivenza?
Penso che il nostro vero obiettivo non debbano essere unioni di serie b o z ma una vera completa parità di diritti su tuttoPer i diritti di coppia a riconoscimenti delle situazioni di fatto che diano un una forma intermedia di unione civile che sia un'istituto moderno e flessibile, adatto alle esigenze delle coppie di oggi e l'apertura del matrimonio anche alle coppie omosessuali.
A mio parere, occorre una riforma radicale del "matrimonio civile" perché così com'è non ha più alcun senso. Il matrimonio serviva per avere la certezza della prole e dei diritti di ereditarietà. tutto il resto sono "favole" da romanzetto "Blue Harmony". La società è cambiata. Le coppie di oggi non sono più quelle di 50 anni fa. Col tempo si capirà che non occorre creare nuovi "istituti giuridici" (quello che sta accadendo in Francia con il dopo-Pacs), ma riformare quello esistente, in un'ottica più moderna e antidiscriminatoria.
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Guest equalmarriage
non occorre creare nuovi "istituti giuridici" (quello che sta accadendo in Francia con il dopo-Pacs), ma riformare quello esistente, in un'ottica più moderna e antidiscriminatoria.
Amico THX... In Francia sta accadendo proprio questo.Dal programma elettorale del Parti Socialiste - capitanato da Segolene Royale:"Le mariage et l’adoption seront ouverts aux couples de même sexe."(Traduz: Il matrimonio e l'adozione saranno aperti alle coppie dello stesso sesso).-
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Grazie per il riferimento, Equal. Come volevasi dimostrare, mentre da noi si discute di Pacs o non Pacs, in Francia considerano già conclusa questa esperienza e si avviano a eliminare anche quest'ultima discriminazione. Se tanto mi dà tanto (i Pacs sono stati introdotti in Francia nel '99, se non erro), noi siamo indietro di almeno 10 anni...

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da repubblica.itPACS: PRC, BATTAGLIA DURISSIMA CONTRO DDL BINDI-POLLASTRIRifondazione Comunista "fara' una battaglia durissima" contro il ddl Bindi-Pollastrini sulle coppie di fatto. Lo annuncia la deputata di Rifondazione, Titti De Simone, secondo cui il Prc "e' pronta ad aprire un conflitto all'interno della maggioranza nel caso in cui non si arrivasse ad una proposta piu' dignitosa". Se fossero confermate le anticipazioni di stampa sui contenuti del provvedimento, ha spiegato Titti De Simone durante una conferenza stampa a Montecitorio assieme alle associazioni omosessuali, "noi siamo pronti a fare una battaglia durissima e anche ad aprire un conflitto all'interno della maggioranza. Sulla questione del riconoscimento dei diritti degli omosessuali - ha aggiunto - il gruppo di Rifondazione e tutto il partito sono pronti a dare il loro sostegno". Secondo l'esponente del Prc, "il paese e' pronto ad una legislazione sul riconoscimento delle coppie di fatto, anche omosessuali, ma purtroppo questo Parlamento, cosi' come quello della passata legislatura, e' caratterizzato da una arretratezza inaccettabile". De Simone ha spiegato che Rifondazione aspetta che il testo sia portato all'esame delle Camere e tentera' di cambiarlo attraverso una battaglia parlamentare anche ricorrendo a consensi trasversali, cercando un appoggio negli esponenti dell'opposizione che sono piu' favorevoli. L'esponente di Rifondazione, Wladimir Luxuria, entrando nel dettaglio, ha sottolineato che il Prc chiedera' che sia esplicita l'indicazione che prevede l'estensione dei diritti "a persone anche dello stesso sesso", mentre la norma del ddl Bindi-Pollastrini in cui si stabilisce solo 'l'accertamento' delle coppie di fatto e non il riconoscimento "e' da respingere". "Accertamento e' un concetto che ha carattere quasi inquisitorio - ha detto Luxuria - come se si trattasse di un delitto". Un secco 'no' arriva anche sul punto che prevede almeno cinque anni di convivenza prima di poter usufruire della pensione di reversibilita' del convivente. "E' un tempo troppo lungo - ha concluso - chiederemo che i tempi siano piu' brevi per ottenere la pensione". Secondo Franco Grillini, esponente dei Ds e presidente onorario dell'Arcigay le anticipazioni sui contenuti del ddl Bindi-Pollastrini sono "del tutto insoddisfacenti". "I Teodem della maggioranza - ha sottolineato - ci dicano se una legge la vogliono davvero, quali diritti intendono riconoscere o se stanno facendo solo melina per impedire che passi qualsiasi cosa, magari prendendo ordini da Oltretevere".

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E' importante che ci sia il sostegno di alcuni parlamentari e di forze politiche. La vera lotta dura per i nostri diritti dobbiamo però sostenerla tutti energicamente con piccoli come con grandi gesti. La presenza alla conferenza stampa di oggi per la fiaccolata del 25 gennaio (ore 18-21) dei parlamentari  che vengono dal movimento pur con diverse storie e sensibilità è un segnale forte. Ancora più forte deve essere il nostro sostegno a questa battaglia di civiltà che possa innanzittutto scardinare degli assurdi tabù e paletti preventivi alla discussione per cui qualcuno pretende di limitare in partenza la discussione e di stabilre cosa è ammissibile e cosa no.Ricordiamoci che la legge deve cambiare ma deve cambiare anche la società e un segnale forte dalla società civile, da tutte quelle realtà sensibili, oltre alle associazioni glbt, che possono apportare un contributo costruttivo.

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Riporto dal blog "Anelli di fumo" di Sciltian GastaldiIl sempre ottimo Village posta i nomi dei parlamentari italiani che hanno firmato, per la prima volta nella storia italiana (regno d'Italia incluso) due mozioni apertamente omofobe. Data l'eccezionale utilità del post, mi permetto di copiare il suo post su Anelli, oltre che di metterci anche il link. Di mio aggiungo una considerazione: l'odio per gli omosessuali e i bisessuali ha radici antiche nel Novecento. I nazisti sono stati tra i maggiori persecutori degli omosessuali, che hanno discriminato e poi sterminato a centinaia di migliaia. Lo stesso identico odio omofobo porta oggi, nel 2007, i seguenti signori a proporre delle leggi che, qualora approvate, determinerebbero una discriminazione aperta e chiara contro i cittadini italiani omosessuali, come mai è stata approvata neanche sotto il fascismo. Inutile dire che parliamo di una discriminazione anticostituzionale e anche antieuropea e inutile dire che Binetti e Baio Dossi (Margherita) assieme al resto dei teo-con della Margherita, hanno dichiarato di essere pronti ad appoggiare le mozioni Udc. I Ds vogliono farci un partito, con Binetti e Baio Dossi, lo ricordo, e vogliono - hahahhahaha - chiamarlo "democratico".Davanti a questa inaudita ferocia perpetrata dai teo-con italici, io sostengo che si debba reagire "by any mean", come insegnava Malcolm X. Inclusa la violenza, beninteso. Quando qualcuno cerca di annientarti giuridicamente, occorre reagire in tutti i modi possibili. Per le persone non eterosessuali è finito, in Italia, il tempo delle proteste pacifiche e civili. Cominciamo a sostenere che gli omofobi non devono poter adottare figli, né sposarsi. Vediamo di ottenere leggi che puniscano l'ostentazione di omofobia duramente, possibilmente dal punto di vista penale e non solo civile. Sputtaniamo tutti i repressi che si allignano tra gli omofobi, a cominciare dagli uomini di Chiesa, che ispirano leggi istiganti l'odio. Cerchiamo di rendere la loro vita un inferno.Scrive Village:Questi qui odiano i gay. Sì, li odiano. Perché chiedere di negare diritti alle personeomosessuali solo perché NON POSSONO sposarsi, pur volendolo fare, e nondevono avere gli stessi diritti dei coniugi equivale a odiare gay elesbiche. Perché significa perpetuare la discriminazione millenaria checi ha colpito e di cui non siamo ancora riusciti a liberarci.«Volontè,Adolfo, Ciro Alfano, Barbieri, Bosi, Capitanio Santolini, Casini, Cesa,Ciocchetti, Compagnon, D'Agrò, D'Alia, De Laurentiis, Delfino, Dionisi,Drago, Forlani, Formisano, Galati, Galletti, Giovanardi, Greco,Lucchese, Marcazzan, Martinello, Mazzoni, Mele, Mereu, Oppi, Peretti,Romano, Ronconi, Ruvolo, Tabacci, Tassone, Tucci, Vietti, Zinzi».e poi:«Bertolini,Cossiga, La Loggia, Paoletti Tangheroni, Licastro Scardino, Carlucci,Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Azzolini, Baiamonte,Bernardo, Berruti, Biancofiore, Bocciardo, Boscetto, Brancher, Brusco,Campa, Carfagna, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Crimi,Crosetto, Dell'Elce, Mistrello Destro, D'Ippolito Vitale, Di CagnoAbbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno,Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Franzoso, Fratta Pasini, Galli,Garagnani, Gardini, Germanà, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli,Laurini, Lazzari, Lenna, Lupi, Marinello, Marras, Mazzaracchio,Minardo, Misuraca, Mondello, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz,Paroli, Pelino, Pescante, Pili, Ponzo, Romagnoli, Luciano Rossi, Rosso,Paolo Russo, Santelli, Sanza, Stagno D'Alcontres, Testoni, Tortoli,Uggè, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Zanetta, Zorzato».Questi duegruppi di deputati hanno presentato alla Camera due mozioni, una dimatrice Udc (primo firmatario Luca Volontè), una targata Forza Italia(con in testa Isabella Bertolini). Entrambe le mozioni,ma in particolar modo la seconda, se approvate impegnerebbero ilgoverno a mantenere le attuali discriminazioni contro gay e lesbiche ea violare una volta di più l'articolo 3 della Costituzione dellaRepubblica Italiana.La prima - la 1/00071 tutta Udc - impegna il governoanon intraprendere nell'esercizio delle proprie funzioni compresal'iniziativa legislativa azioni che possano attraverso ilriconoscimento del rilievo pubblico alle convivenze more uxoriocomprese quelle tra persone dello stesso sesso, attribuire a taliformazioni i diritti che vengono acquisiti in conseguenza dellaformazione di una famiglia, come società naturale fondata sulmatrimonio, come riconosciuto dall'articolo 29 della Costituzione.La seconda (la 1-00073), fra l'altro,impegna il Governo:a non adottare iniziative legislative o amministrative che prevedano o comportino:a) l'equiparazione, sia essa espressa o implicita, fra la convivenza e la famiglia;b)la registrazione della coabitazione come presupposto per modificare ilregime delle pensioni di reversibilità, a danno del coniuge chedovrebbe esserne il legittimo beneficiario;c) la parificazionedelle convivenze omosessuali a quelle eterosessuali in generale, esoprattutto in particolare su questioni delicate come la legittimazioneall'adozione, o come l'accesso alle tecniche di procreazionemedicalmente assistita;d) l'inclusione, tra le formazionisociali riconosciute e garantite dall'articolo 2 della Costituzione,delle coabitazioni affettive o di compagnia in genere;e)l'equiparazione, agli effetti anagrafici, alla famiglia di insiemi dipersone legate da vincoli affettivi, coabitanti e aventi dimoraabituale nello stesso Comune."Queste persone che hanno firmato queste mozioni omofobe non vanno votati mai più! Sono indegni di essere parlamentari! Ribelliamoci ai (ga)Binetti, ai lacchè delle cornacchie come Ruini e i suoi complici, al servizio del Ratzinazi! Combattiamoli!

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Le mozioni di questi sedicenti "democratici" e "liberali" è quanto di più repressivo, omofobo, discriminatorio e intimidatorio si sia mai visto in Italia dalla nascita della Repubblica.Il rischio, per lorsignori, è una "Stonewall italiana".

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Una Stonewall italiana?Perdona THX la mia sfiducia nella cifra umana degli omosessuali italiani; ma francamente credo che i gay della Penisola preferiscano comprare un biglietto di sola andata per Barcellona, piuttosto che mettersi a confezionare molotov.

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Non è detto che gli omosessuali italiani non abbiano un improvviso "risveglio" di coscienza. Io conto molto sulle nuove generazioni, perché per quelle over trenta non c'è più niente da fare (se non emigrare all'estero, appunto).

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impegna il Governo a non adottare iniziative legislative o amministrative che prevedano o comportino:c) la parificazione delle convivenze omosessuali a quelle eterosessuali in generale, esoprattutto in particolare su questioni delicate come la legittimazione all'adozione, o come l'accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita;
Se quasti politici mi spiegassero il motivo secondo il quale noi non dovremmo essere parificati agli eterossessuali, riuscendo magari a convincermi che non si tratti di un atto omofobo! Questa è discriminazione vera e pura, nè più nè meno. Io, cittadino omosessuale, non mi sento tutelato dallo stato attuale, nè lo ero da quello precedente. Bisognerebbe avere un buon ricambio generazionale dei politici, far sì che non vengano più eletti vecchi-bigotti-omofobi-inutili! Spero proprio che labattaglia contro questi esseri venga vinta.
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Caro Thx,strano a dirsi: ho più fiducia in noi "vecchi", che nei giovani.L'attuale generazione di ventenni si è addormentata sopra a quel NIENTE che è stato costruito negli ultimi vent'anni.Che ho fatto io come militante? Il Pride a Roma e lo spezzone gay alle contestazioni di Genova per il G8? Troppo poco perfino per fare la morale agli altri...Io non vedo alcun risveglio di coscienza, anzi.In verità, ci si può sempre sbagliare...

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Su questo, caro Almadel, sono molto d'accordo purtroppo. Ci sono tanti giovani con desiderio di lottare e di promuovere i propri diritti, ma in generale non vedo una generazione pronta a fare le barricate.Discoteche, chat, madonna, droghe e le comodità della vita in famiglia, sono di solito gli obiettivi primi... e lo dico con profonda tristezza. C'è un generale ripiegamento sul privato, e una scarso desiderio di proiettarsi sulla dimensione pubblica e sociale e, di rischiare ed esporsi.Certo influisce anche un certo disincanto e uno scoraggiamento sulla vera utilità di questo impegno e forse la mancanza di esempi di una generazione di trentenni che non ha certo fornito grandi modelli...

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Forse tu hai il polso della situazione, Almadel, e puoi giudicare meglio. O forse è soltanto eccessiva sfiducia nei gay, giovani o vecchi che siano. Certo è che se la situazione è poi quella che è, non possiamo lamentarci se gente come Ruini e C. possono arrivare a istigare l'odio, la discriminazione e la persecuzione degli omosessuali, impunemente.

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THX,ho il polso delle situazione?Discutiamone.Sei mai stato a una riunione politica di ArciGay? Quante persone c'erano? Quanti giovani? E quanto "incattiviti"?Caro Milziade,negli anni Settanta non mancava nè la droga nè la voglia di ballare.Eppure è stato scardinato il vecchio stato di famiglia ed è stato approvato il divorzio (molto più anti-cristiano dei PACS, a guardar bene).Cosa non hanno i nostri giovani che gli altri avevano?L'autonomia economica.Perchè in quegli anni un operaio manteneva una casalinga e tre mocciosi; adesso un operaio mantiene sè stesso e il gatto (e uno scienziato neanche sè stesso).Siamo diventati gli animali da compagnia della generazione precedente: vagamente benestanti, con i soldi altrui...Ma basta questo?

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negli anni settanta macava Madonna...  :asd:Ma il problema non era che ci fossero, ma che non erano i soli scopi nella vita di quasi tutti! La mia impressione è che per un'intera generazione (dal '68 al '77 forse) ci si sentiva partecipi dei mutamenti sociali e si pensava che uniti si potesse cambiare il mondo o per lo meno dare un contributo. Poi chiaramente questo ha avuto degenerazioni, tante eccezioni, e forse ha dovuto patire delle delusioni ma di sicuro ci sono stati dei risultati!Non solo autonomia economica non hanno più voglia di lottare... anche per l'autonomia economica.Comunque non so ad Arcigay, ma al Mieli qualche giovane incazzato c'è!

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da repubblica.itPACS: MASTELLA, NON VOTO LA LEGGE, CDL SALVERA' GOVERNO"Sui Pacs il governo verra' salvato dal centrodestra". Lo ha detto il ministro della Giustizia Clemente Mastella che, intervistato dalla Stampa, conferma la sua contrarieta' alla proposta Bindi-Pollastrini sulle coppie di fatto. "Recupereanno i voti di Biondi e degli altri dell'ala laica - ha aggiunto il leader dell'Udeur - e pareggeranno il conto. Non ci vedo nulla di scandaloso, su questioni di natura valoriale il centrosinistra ha gia' preso i voti del centrodestra. Io ho una mozione del mio congresso e non posso andarci contro. Al Senato i tre dell'Udeur potrebbero essere decisivi? Allora cada il governo, ma io questa legge non la voto. Come senatore voto contro. Francamente ho gia' concesso troppo: ho fatto marcia indietro sull'Iraq, mi sono lasciato confiscare anche alcune mie prerogative istituzionali pur di accedere alla filosofia delle liberalizzazioni. Ora basta: i valori sono valori".

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Speriamo non sia tutta una scena. Cedere a questo punto significherebbe sottomettersi fattivamente – e pubblicamente – alle gerarchie vaticane.**************repubblica.itIl ministro della Giustizia pronto a mettere in gioco le sorti del governoAnna Finocchiaro: "Non possiamo consentire posizioni pregiudiziali"Coppie di fatto, è scontro nell'UnioneI Ds a Mastella: "Non arretriamo"ROMA - La legge sulle coppie di fatto continua ad agitare le acque nell'Unione. L'Udeur continua a mettersi di traverso con il suo leader Clemente Mastella che alla Stampa dice: "Può anche cadere il governo ma io non voto" e il suo capogruppo che incalza: "Non ci sono nel programma dell'Unione". Ma i Ds e la sinistra radicale non mollano. "Non arretremo" dice il capogruppo dell'Ulivo in Senato Anna Finocchiaro. Un vero fuoco di fila quello della Quercia con il segretario Piero Fassino che risponde direttamente al ministro della Giustizia: "Mastella dice che i Pacs sono materia del Parlamento? Non credo, come tutte le leggi nascono dal combinato disposto: il governo presenta un testo e il Parlamento lo discute. Il governo avanzerà una proposta e come tutte le leggi passerà all'esame delle Camere. Lì ogni forza politica farà valere le proprie opinioni e si discuterà". Mentre la Finocchiaro è ancora più dura. "Tutto possiamo consentirci - dice la capogruppo dell'Ulivo a Palazzo Madama - salvo che posizioni pregiudiziali. Il presidente del Consiglio l'ha detto: si va avanti, il governo presenterà il ddl. Le parole di Prodi mi fanno stare tranquilla. Si tratta di un impegno che, vorrei ricordare a Mastella, nasce in seguito a una discussione nata durante l'esame della legge finanziaria, che riguardava un testo del governo sull'equiparazione del convivente al coniuge in materia di tasse di successione". Replica a Mastella anche il capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli. "Bisogna - dice il parlamentare ambientalista - dire no all'estremismo di chi sarebbe pronto a mettere in discussione il governo dell'Unione, coalizione votata dagli italiani sulla base di un programma preciso che prevede le coppie di fatto e che ha permesso l'elezione di tanti deputati, di tutti i partiti. C'è un cinismo ideologico-religioso che vuole impedire a tante persone, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, di poter acquisire diritti che sono già tali in molti Paesi europei, guidati anche da forze conservatrici". Pronto ad accogliere la riforma Massimo Donadi, capogruppo alla Camera dell'Italia dei Valori che chiede però un "testo equilibrato": "Se il testo elaborato sarà equilibrato, realmente fruibile dalle coppie che hanno scelto la convivenza, alora non vi saranno motivi per negare un consenso". "E' un fatto di civiltà", afferma Pino Sgobio, capogruppo del Pdci alla Camera. "La legge sui Pacs va fatta. Sinceramente non capiano i mal di pancia manifestatasi su questo argomento". (28 gennaio 2007)

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Le dichiarazioni di parte della sinistra e del centrodestra, insieme a quella del solito clero, sono ormai STUCCHEVOLI. Spero solo che gli italiani inizino a capire chi li sta manovrando e imparino a capire che non cè nulla di male nel nostro amore.

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Ho come la sensazione che alla fine la montagna partorira' un topolino.... Sto seguendo con distaccato disgusto il dibattito politico, e ogni volta rimango sempre piu' allibito dell'italica ipocrisia nell'uso delle parole:"Non riconoscimento ma «accertamento» delle unioni di fatto. Non un registro ma un certificato. Diritti agli individui, non già alla coppia. Ma una coppia non è formata da due individui?"(parole prese da questo articolo: http://www.gaynews.it/view.php?ID=72076)E poi aggiungo, perche' fa cosi' tanta paura l'amore fra due uomini o due donne?E poi che rabbia!!!!! Napolitano che a Madrid invoca il dialogo per tenere conto delle preoccupazioni del Papa e delle alte gerarchie della Chiesa..... Ma che dialogo si puo' avere e poi perche' ?  Perche' chiedere un dialogo con loro? Non siamo un paese laico?Infatti, e' arrivata pronta la risposta, il segretario generale della Cei ha semplicemente risposto che una legge sulle coppie di fatto «e' superflua», ed in particolare, per quanto riguarda le unioni omosessuali, ha aggiunto Betori, «è proprio la parola coppia che non appartiene al concetto di famiglia fra uomo e donna. La convivenza non deve aver rilievo pubblico, questo vale sia per le convivenze fra persone dello stesso sesso che per quelle eterosessuali». Bravo, caro Napolitano, ecco, sarai contento, ecco come dialogano i vertici della Chiesa cattolica!La cosa piu' assurda che proprio Betori, nel ribadire la sua contrarieta' ai PACS in una trasmissione su RAI1, ha portato come esempio la Francia, la quale ha adottato politiche forti per aiutare le famiglie con prole... E nessuno, dico, nessuno che gli abbia fatto notare come in Francia esistano i PACS da tempo e  quegli stessi provvedimenti per la famiglia hanno aiutato le coppie di fatto tanto quanto le coppie sposate!

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Questo articolo di FLAVIA AMABILE è uscito oggi su La Stampa e riportato anche da gaynews alla pagina http://www.gaynews.it/view.php?ID=72099.Il punto della situazione ci fa apparire tutto questo dibattito sotto una luce sempre più desolante e cupa. L'impressione e che in questa legislatura non si cavi un ragno da buco.Allora non ci resta che continuare a lottare e a lavorare tutti i giorni: "gutta cavat lapidem"!

ROMA - Fumata nera sui Pacs ieri, al termine dell’incontro tra le due ministre Rosy Bindi e Barbara Pollastrini che da due settimane lavorano per dare vita a un disegno di legge governativo sulle coppie di fatto. Ancora nessun accordo sulle questioni più delicate come gli anni di convivenza necessari per il riconoscimento della pensione di reversibilità o della successione. Ma a favore di una legge che regoli la materia ieri è intervenuto anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano scatenando numerose reazioni mentre Mastella appare sempre più isolato all’interno della maggioranza e il leader dell’opposizione Silvio Berlusconi spara a zero su maggioranza e governo. «Vogliono - ha spiegato - infierire sulla famiglia naturale, sul matrimonio tra un uomo e una donna, stanno facendo di tutto. Noi avevamo avvertito gli italiani». Nella confusione generale il premier Romano Prodi, approfittando della sua presenza al vertice di Addis Abeba, si tira fuori dalle polemiche. «I giornali sono più informati di me» è il suo unico commento.Nel centrodestra l’intervento del Capo dello Stato è accolto con freddezza. D’altronde, afferma Maurzio Lupi di Fi, quello a cui sta lavorando il governo è un «pasticcio». No deciso da parte della Lega. Per Carolina Lussana il punto «non è trovare una sintesi con la Chiesa. Si deve trattare la questione sul piano laico». Critico Mantovano di An: «Il Quirinale farebbe meglio ad astenersi». E Roberto Maroni riassume così la posizione Cdl: «Siamo radicalmente contrari a qualsiasi proposta che snaturi il ruolo centrale che la famiglia naturale fondata sul matrimonio ha nella nostra società».Mediare si dovrà, vista la posizione di Clemente Mastella che della maggioranza fa parte e visto che dall’incontro di sabato con Prodi le due ministre sono uscite con il mandato di dare vita a una legge che abbia il maggior seguito possibile. Il leader dell’Udeur insiste: il suo partito presenterà una mozione contraria all’iniziativa del governo e non si sente vincolato al programma. Irremovibile Mastella, ma altrettanto rigidi appaiono gli altri leader del centrosinistra, da Fassino a Pecoraro Scanio, da Giordano a Villetti: tutti intendono non cedere rispetto all’accordo sottoscritto nel programma dell’Unione. Anche Enzo Carra della Margherita ha annunciato il sì suo e dei teodem se il ddl sarà in linea con il testo firmato un anno fa.Nessuno si sbilanciava quindi ieri sui tempi per un eventuale accordo. L’unica scadenza certa è quella di domani o giovedì, quando si voterà sulle mozioni. Il testo presentato dall’Udeur potrebbe raccogliere anche i voti della Cdl e di qualche «teodem» della Margherita. «Alla Camera - ha annunciato il leader dell’Udc Casini - siamo pronti a sostenere la mozione dell’Udeur sulla famiglia e spero che l’Udeur faccia altrettanto con la nostra mozione. Poi, quando il confronto entrerà nel vivo, cercheremo di trovare utili convergenze con Mastella, con Rutelli e con i teo-dem». Invito accolto da Mauro Fabris, capogruppo alla Camera dell’Udeur, che ricorda come «su valori comuni non valgono i vincoli di maggioranza». Anche per questo motivo il senatore ds Salvi ha invitato a «evitare» il voto sulle mozioni. Mentre Boccia dell’Ulivo ricorda che il voto sulle unioni di fatto sarà «segreto».
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Ecco la mozione votata e approvata ieri alla camera in materia di unioni di fatto. In pratica si riprende punto punto il programma dell'Unione sul punto impegnando il governo a presentare un DDL entro il 15 febbraio.La mozione è stata approvata dalla Camera con i voti di tutta l'Unione ad eccezione dell?UDEUR di Mastella che ha votato assieme al Centro destra.

La Camera, impegna il Governo: in materia di politiche per la famiglia, ad attuare il programma dell'Unione, depositato ai sensi del comma 3 dell'articolo 14-bis del decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957, il quale in proposito specificamente prevede che: "L'Unione si impegna a sostenere il diritto di ogni persona a scegliere il proprio percorso di vita e il ruolo delle famiglie come un luogo di esercizio delle solidarietà intergenerazionali, della cura e della tutela del benessere dei figli e degli affetti. In particolare, puntiamo a innovare l'intervento pubblico in modo che le risorse messe a disposizione dal Governo centrale: facciano da volano di una più ampia mobilitazione di risorse pubbliche - provenienti dal sistema delle autonomie - e private - il terzo settore e le famiglie stesse, chiamate a compartecipare al costo dei servizi a prezzi accessibili differenziati in base alle loro condizioni economiche; realizzino la massima efficacia possibile nel sostenere i redditi personali e familiari e nel contrastare i fenomeni di povertà ed esclusione sociale e facciano ciò in forme incentivanti comportamenti attivi e non passivi dei beneficiari. I nostri obiettivi sono i seguenti: realizzare due libertà fondamentali per i giovani, quella di rendersi autonomi dalla famiglia di origine e quella di poter costituire una propria famiglia; contrastare la povertà e l'esclusione sociale; ampliare il diritto per le donne di partecipare al mercato del lavoro senza rinunciare al diritto alla maternità; favorire la conciliazione tra vita lavorativa e vita personale e familiare; coniugare il riconoscimento delle famiglie come un'espressione della socialità con il rispetto dei diritti dei singoli componenti, compresi i minori; assicurare i diritti dei bambini e delle bambine e realizzare le condizioni per un'infanzia libera dal rischio della povertà e ricca di occasioni di socializzazione e di crescita è un dovere di cittadinanza; tutelare il benessere e la salute dell'infanzia e dell'adolescenza, garantendo un organico e integrato intervento di protezione materno-infantile, finalizzando a tale scopo un'azione di messa in rete di tutti gli interventi sociali, sanitari e educativi che si rendono necessari; favorire una vecchiaia attiva, inserita nella rete delle relazioni affettive, familiari e sociali, assicurando al contempo l'assistenza a chi ne ha bisogno; riconoscere la cura come questione di giustizia sociale, il che comporta, fra l'altro, garantire rispetto e tutele ai lavoratori impiegati nelle mansioni di cura; perseguire questi obiettivi è parte essenziale della costruzione di un welfare dello sviluppo umano, di una società più libera e solidale. Ed è essenziale anche per riaprire una prospettiva di crescita economica stabile: basti pensare alle ricadute positive sull'economia che derivano dalla promozione del lavoro delle donne, con gli effetti positivi sui redditi familiari e sulla natalità, dallo sviluppo del capitale umano dei cittadini, a cominciare dai figli, da una rete di servizi che colmi finalmente un ritardo strutturale dell'economia italiana; nel quadro delle responsabilità istituzionali stabilito dal nuovo Titolo V della Costituzione, spetta al governo nazionale: definire i livelli essenziali di assistenza da garantire a tutti i cittadini sul territorio nazionale; realizzare un sistema coerente di sostegno dei redditi e delle responsabilità familiari, anche sostenendo gli impegni di cura e di accudimento dei bambini e delle bambine nelle loro necessità di crescita; predisporre forme di finanziamento che premino l'iniziativa delle autonomie locali, riorganizzando il Fondo nazionale per le politiche sociali (continuamente tagliato dal Governo di centrodestra in questi anni) e finalizzandolo alla promozione della rete dei servizi"; a presentare alla Camera dei deputati un disegno di legge entro il 15 febbraio 2007, sempre in attuazione del programma dell'Unione, sul tema del "riconoscimento giuridico di diritti, prerogative e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto. Al fine di definire natura e qualità di un'unione di fatto, non è dirimente il genere dei conviventi, né il loro orientamento sessuale. Va considerato piuttosto, quale criterio qualificante, il sistema di relazioni (sentimentali, assistenziali e di solidarietà), la loro stabilità e volontarietà."
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