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Sinistra Italiana


Sbuffo

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1. ma è un intervento strutturale come l'abbassamento delle tasse, solo che invece di essere meno tasse è più soldi, ma l'effetto alla fine è lo stesso e cioè più soldi nelle tasche del lavoratore, poi ha anche fissato un tetto sotto i 26.000€ lordi affinchè fosse destinato non a tutti ma solo a quella fetta di lavoratori più bisognosi.

 

Bonus 80 euro, l’obolo è finito alle famiglie più ricche e i poveri sono diventati più poveri
 
"[...]Dopo le misure di austerità imposte da Monti per far fronte al grave lascito di Berlusconi sui conti pubblici, i governi Letta e Renzi che gli sono succeduti non hanno saputo mettere in campo politiche efficaci di lotta alla povertà. Il bonus di 80 euro mensili per i lavoratori dipendenti con un reddito compreso tra circa 8.100 e 26.000 euro, introdotto da Renzi a ridosso delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo e confermato con la legge di Stabilità 2015 ha, semmai, contribuito ad aumentare le disuguaglianze, considerando che gli incapienti non ne hanno potuto beneficiare.
 
A riceverlo è stato il 21,9% dei nuclei familiari, ma solo il 3,1% degli appartenenti al primo decile [cioè, al 10 per cento con il reddito più basso] ne ha potuto usufruire e la proporzione cresce all’aumentare del reddito, raggiungendo proporzioni superiori al 30% per gli appartenenti all’ottavo e nono decile, che con redditi tra i 40 e i 50mila euro all’anno, non avevano certo necessità di sostegno economico.
 
Una misura elettorale senza effetti sui consumi – Le famiglie intervistate dalla Banca d’Italia hanno dichiarato di aver speso il 90% dell’importo ricevuto, ma si tratta di una percezione che non trova riscontro nell’evidenza che l’85% delle famiglie beneficiarie ha conseguito nel 2014 un risparmio superiore al bonus ricevuto e che, quindi, aveva comunque disponibilità economiche per spendere. È un fatto, poi, che oltre ad essere iniquo, il bonus si è rivelato inefficace per il rilancio della domanda interna, a giudicare dall’evoluzione del quadro macroeconomico, che vede una crescita debole dei consumi privati, sia nel 2014 che nel 2015. Con i dieci miliardi di euro spesi per finanziare a regime il provvedimento si sarebbe potuta eradicare la povertà assoluta, migliorando le condizioni di vita di alcuni milioni di italiani. Anche nella legge di Stabilità 2016 si preferisce, invece, insistere con misure che sembrano avere solo l’obiettivo di massimizzare il consenso elettorale."
 
 
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La Repubblica

 

Sel non esiste più, e salvo sorprese lo scioglimento del partito non passerà neanche per un congresso. A tutti i segretari regionali infatti è arrivato un verbale precompilato dove si è chiesto loro di sottoscrivere, dopo una votazione degli iscritti nelle varie assemblee territoriali, di delegare alla segreteria nazionale, al presidente Nichi Vendola e al tesoriere il formale scioglimento. In vista della formazione di un nuovo partito: “Sinistra Italiana”.

 

Le assemblee si stanno tenendo e il sì all’addio della vecchia creatura è dato per scontato. Anche se in alcune zone d’Italia gli iscritti stanno chiedendo di poter chiudere l’esperienza con un congresso vero e proprio.

Il percorso che dovrà dare vita a Si è comunque pieno di incognite. Il congresso di fondazione infatti è fissato per il 4 febbraio, ma se si andrà a votare in tempi brevi la road map rischia di saltare. A quel punto infatti ci sarà da organizzare la campagna elettorale. Con quale lista? Quali compagni di viaggio? Un listone in stile Sinistra Arcobaleno con anche la sinistra Pd di Pierluigi Bersani e Rifondazione? E poi c’è di mezzo anche la proposta di Giuliano Pisapia, cioè di ricreare un “campo progressista” insieme al Pd di Renzi. Su quel punto però dentro la ormai ex Sel sono in pochi a seguirlo: il premier è visto come fumo negli occhi un po’ da tutti.

 

Come ampiamente annunciato Vendola – colui che di fatto diede vita a Sel, uscendo dal vecchio Prc – si defilerà, continuando ad avere un ruolo meno organico e più, per così dire, “intellettuale”. La guida probabilmente se la contenderanno in due, entrambi toscani: l’attuale coordinatore di Sel, Nicola Fratoianni, 44 anni, ex assessore nella giunta pugliese di Vendola; e Marco Furfaro, 36 anni, che stava per diventare europarlamentare eletto con L’Altra Europa con Tsipras, prima che la portavoce della lista Barbara Spinelli cambiasse idea soffiandogli quindi il seggio. Hanno due linee diverse: il primo punta ad una sinistra più autonoma rispetto al Pd, il secondo ha in mente di ricostruire un centrosinistra di governo, depurato dal “renzismo”.

La storia di Sel invece non è durata molto. All’inizio fu un cartello elettorale per le europee del 2009, formato insieme al Partito socialista e ai Verdi, oltre agli ex Rifondazione e agli ex Ds contrari alla nascita del Pd capitanati da Fabio Mussi. Ma Sinistra e Libertà non riuscì a superare il quorum del 4 per cento.

Poi socialisti e verdi se ne andarono e Vendola investì tutto “non in un partito ma nel riaprire la partita”, spiegò allora: cioè competere con il Pd per la guida del centrosinistra. Erano gli anni dell’ascesa del governatore pugliese con le sue “Fabbriche di Nichi”. In alcune città, a sorpresa, i candidati di Sel riuscirono a battere quelli del Pd alle primarie: come a Milano con Pisapia, a Cagliari con Massimo Zedda e a Genova con Marco Doria. Fu la cosiddetta stagione arancione. Poi vennero lo scialbo risultato di Vendola alle primarie del centrosinistra nel 2012 e il flop con Italia Bene Comune, cioè l’alleanza di governo con Pd e Psi: Sel prese poco più del 3 per cento.

Il tentativo di Sel fu quello di andare oltre all’identità comunista mantenendo però alcuni tratti di radicalità e alternatività al corso neoliberale dei progressisti un po’ in tutta Europa, con l’obiettivo di spostare a sinistra l’asse dell’allora centrosinistra. A conti fatti, operazione fallita: una volta arrivato Renzi alla guida del Pd, l’alleanza si è chiusa definitivamente. Se per sempre (con la speranza però di imitare il percorso di movimenti di sinistra come Syriza in Grecia e Podemos in Spagna, capaci di raggiungere la doppia cifra nei rispettivi paesi) o se a tempo determinato (riaprendo i contatti con il Pd) lo deciderà il nuovo partito. “Sinistra Italiana”, appunto.
 

600px-Logo_di_Sinistra_Italiana_Rosso_Bi

Edited by Rotwang
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Nel 2008 Sinistra Arcobaleno.

 

Nel 2013 Sinistra Ecologia e Libertà.

 

Adesso Sinistra Italiana.

 

Tanto sono sempre gli stessi che all'avvicinarsi delle elezioni politiche tirano fuori il solito cartello elettorale che prenderà l'1/2/3%, non servirà ad un tubo e probabilmente non riuscirà nemmeno ad eleggere nessuno (ma anche se riuscissero non combinerebbero cmq nulla).

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Nel 2008 Sinistra Arcobaleno.

 

Nel 2013 Sinistra Ecologia e Libertà.

 

Adesso Sinistra Italiana.

 

Tanto sono sempre gli stessi che all'avvicinarsi delle elezioni politiche tirano fuori il solito cartello elettorale che prenderà l'1/2/3%, non servirà ad un tubo e probabilmente non riuscirà nemmeno ad eleggere nessuno (ma anche se riuscissero non combinerebbero cmq nulla).

Inutili. Per noi si intende. Per loro è la solita occasione di guadagnare.

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Mi piace leggere in giro "destra" usato praticamente come un insulto. 

Credo che ciò sia dovuto al fatto che in Italia siamo abituati ad una destra, quella berlusconiana. che è qualcosa di raccapricciante sotto praticamente ogni aspetto, ma "destra" è un posizionamento nello spettro politico, non è un insulto. 
Io mi sono sempre considerato persona di destra, essenzialmente; mai ritenuto di dovermene vergognare. Certo, se la destra sono Berlusconi, Grillo, Salvini, allora rifiuto l'identificazione, ma se Renzi volete chiamarlo "di destra" fatelo pure, non trovo che sia un'offesa per lui.

I rossobruni alla Fusaro hanno ragione su una cosa e una sola: le vecchie categoria di destra e sinistra basate sull'opposizione fra marxismo e liberalismo sono crollate. Il marxismo è finito, il comunismo è finito. Non si pone in questione il capitalismo, si pone in questione come gestire il capitalismo; il che a mio avviso rende le scontro politico sui temi economici molto più tecnico che ideologico e quindi molto meno acceso ... è la famosa "fine della Storia".

Sul fronte della politica sociale Renzi non è stato rivoluzionario ma è stato abbastanza progressista da poterlo definire di sinistra, seppure a quanto pare oggi solo la destra pensa che la politica sociale conti qualcosa; quindi mi pare che l'ignominiosa accusa rivolta a Renzi di essere "di destra" :eek:  si basi su una manciata di questioni tecniche: mantiene l'impegno sugli F35, allinea le politiche del lavoro a standard europei, cerca di alleggerire la pressione fiscale o quanto meno non appesantirla e di tenere in pari il bilancio (peraltro due cose piuttosto difficili da fare insieme). Se fa queste cose è di destra?

Bono, lo rivoto. 

Non le trovo cose mostruose. 

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La differenza contemporanea tra una Destra (liberale) e una Sinistra (socialdemocratica) a me pare molto facile.

La Sinistra punta ad aumentare i servizi anche a costo di aumentare le tasse (anche se spera di riuscirci contrastando l'evasione fiscale)

mentre la Destra punta ad abbassare le tasse anche a costro di abbassare i servizi (anche se spera di riuscirci snellendo l'apparato statale).

 

Purtroppo in Italia - ma non solo - la Destra ha subito una deriva identitarista spaventosa

ed è normale che i Liberali - come FreakyFred - si ritrovino a votare per il PD

in cui a conti fatti possiamo ora trovare un po' di tutto.

 

Altrove - come in Germania, in Francia e in Gran Bretagna -

la Destra e la Sinistra per molti anni hanno avuto come unica differenza i matrimoni gay.

(Forse un domani - sulla scia degli USA - sarà la legalizzazione della cannabis)

I margini di gioco in economia si sono fatti sempre più stretti.

 

L'evidenza che "sono tutti uguali" ha favorito le Destre xenofobe, ma non le Sinistre radicali

tranne che in Grecia e in qualche misura in Spagna sull'onda della crisi.

 

Il progetto di una Sinistra Minoritaria in Italia è da lunghi anni lacerato su due possibilità:

essere alternativo e antagonista rispetto al PD e a Berlusconi

o fornire al PD una gruccia a cui poggiarsi  per formare una maggioranza (invece che ad Alfano, per dire).

 

La prima possibilità è impraticabile perché il voto di protesta va verso le Destre radicali e il M5Stelle,

mentre la seconda possibilità dipende totalmente dalla legge elettorale.

E anche dal fatto che i centristi sono molto più "affidabili" dei comunisti.

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La differenza contemporanea tra una Destra (liberale) e una Sinistra (socialdemocratica) a me pare molto facile. La Sinistra punta ad aumentare i servizi anche a costo di aumentare le tasse (anche se spera di riuscirci contrastando l'evasione fiscale) mentre la Destra punta ad abbassare le tasse anche a costro di abbassare i servizi (anche se spera di riuscirci snellendo l'apparato statale).

 

Veramente la Destra liberale non vuole "abbassare i servizi", ma ridurne gli sprechi, specialmente quelli che sono fatti passare da una certa Sinistra pseudo pauperista come "Stato sociale", mentre sono per lo più un sostegno parassitario ed elettoralmente interessato a chi non ha realmente bisogno e, soprattutto, a danno di chi invece ne ha.

Comunque anche in questo senso direi che ormai le differenze pratiche tra Destra liberale e Sinistra socialdemocratica siano assai sottili, anche, se non soprattutto, per i vincoli imposti dal mercato e specialmente da quello dei capitali internazionali.

 

 

 

 

ed è normale che i Liberali - come FreakyFred - si ritrovino a votare per il PD in cui a conti fatti possiamo ora trovare un po' di tutto.

 

Sono abbastanza d'accordo con le osservazioni (nel caso di Berlusconi mi pare però che esageri nel raccapriccio....) ed anche con la posizione idealmente destrorsa di FreakyFred, ma ho francamente difficoltà a votare il PD, anche se forse più perché erede storico del PCI, che per le sue posizioni programmatiche (del resto i programmi dei partiti sono astrattamente sempre magnifici....), tuttavia su singoli temi non ho difficoltà "convotare" con il PD, infatti ho votato SI' al referendum, come non avrei difficoltà a votare per singoli personaggi che si presentassero entro l'ambito piddino, specialmente se indipendenti, ma questo vale anche per personaggi che si presentassero in altri ambiti.

 

 

 

 

E anche dal fatto che i centristi sono molto più "affidabili" dei comunisti.

 

Politicamente non so se i centristi siano più affidabili, se non altro perché molto litigiosi tra loro, ma certo che pensare di allearsi con qualcuno che nel 2016 in Italia si richiami al comunismo (marxista o no).....

Sarebbe come pensare di allearsi con un partito che proponesse quotidiani viaggi a Lourdes come panacea per ogni problema politico, giuridico, amministrativo, sociale, economico!:

se pur fossero brava gente, sarebbe meglio lasciar perdere.....

Edited by Mario1944
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. Certo, se la destra sono Berlusconi, Grillo, Salvini, allora rifiuto l'identificazione, ma se Renzi volete chiamarlo "di destra" fatelo pure, non trovo che sia un'offesa per lui.

 

Renzi è un "centrista"

 

E sappiamo benissimo quale sia il problema dei centristi

laici in Italia, il fatto che devono allearsi coi Cattolici

 

A dire il vero si tratta di un'alleanza doppia, prima ti allei

coi cattolici di sinistra in modo organico e poi anche coi cattolici

di destra, per governare

 

Questo fa sì che l'alternanza fra socialdemocratici e popolari sia

in Italia inesistente, potrebbe essere una lotta per l'egemonia interna

al PD o ad una coalizione di Centrosinistra, ma sappiamo benissimo

che poi l'austerity o comunque la linea riformista UE, chiunque vinca

impone gli stessi esiti

 

Possiamo chiamare questa "linea centrista" opzione "Liberale" ?

 

A conti fatti direi che sia definibile come "liberale" in senso "negativo"

 

E' liberale nella misura in cui viene superata l'idea del welfare come

servizio universale gratuito: sei a favore di un sistema contributivo e non

retributivo, o di prestazioni limitate a fasce di reddito basse, o di precarizzazione

del mercato del lavoro

 

Non è liberale in senso "positivo" nel senso che non mi dà nessuna libertà

in più. Se io sono costretto ad andare in pensione a 70 anni, ci vado sempre

quando lo Stato me lo consente, se io sono costretto a versare i contributi che

l'INPS mi dice di versare, lo devo fare etc

 

D'altronde l'UE detta uno "standard" di politiche, si potrebbe parlare di standardizzazione

efficientista della politica ( tecnocrazia o sovietizzazione a seconda dei punti di vista )

 

Renzi comunque è stato centrista anche in questo, nel senso che non ha fatto

niente contro l'evasione fiscale e niente sulla spending review

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E sappiamo benissimo quale sia il problema dei centristi laici in Italia, il fatto che devono allearsi coi Cattolici

Quello è inevitabile per chiunque, mica Renzi è il primo a doversi alleare coi cattolici per governare. Abbiamo una Costituzione che favorisce esecutivi deboli e di fatto indirizza il sistema politico verso un equilibrio basato su grandi intese (la filosofia di Zagrebelsky, quella de "le elezioni non si vincono"); in questa situazione i gruppuscoli hanno sempre potere di ricatto e non v'è alcun modo di liberarsene. I gruppuscoli che nel concreto effettivamente utilizzano al meglio il potere di ricatto sono quelli di centro, sia perché come diceva  Almadel sono mediamente più affidabili delle litigiose e inconcludenti sinistre alternative, e sia perché contrariamente a queste possono sempre saltare il recinto e passare dall'altra parte se le cose si mettono male, e quindi possono far crollare i governi senza virtualmente nessuna conseguenza su sé stessi. L'enorme potere politico dei cattolici, a fronte di un consenso popolare in effetti molto basso, è uno dei problemi dovuti all'instabilità.

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Non ho scritto che è un problema solo di Renzi, ho

scritto che è un problema dei Centristi in generale

D'altronde Liberali Repubblicani e Socialdemocratici

governarono con la DC dal 1948 al 1992

 

Quindi a stretto rigore durante la prima repubblica erano

i centristi laici a costituire il "gruppuscolo" ed ora lo sono

ancora di più

 

Non è che Renzi sia un Liberale o un Repubblicano o un

Socialdemocratico, anzi a stretto rigore sarebbe un Cattolico

di Sinistra, proprio come Gentiloni e Franceschini

 

Quindi i Cattolici appaiono piccoli solo perchè divisi

 

Però non mi focalizzerei sull'aspetto "cattolico" che certo limita

le possibilità di fare politiche liberali sui cd temi etici ( che sono

più praticati all'estero perchè non costa niente fare una legge sul

testamento biologico o sulle adozioni etc)

 

La crisi sociale a cui assistiamo dal 2008 è tale che la gente ha

preoccupazioni più gravi del testamento biologico, cioè su questi

temi non si può pensare di avere il consenso di una maggioranza

 

Cattolici e Laici rispetto alla standardizzazione delle politiche di

Bruxelles sono però indistinguibili, o poco distinguibili

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Non ho scritto che è un problema solo di Renzi, ho scritto che è un problema dei Centristi in generale
Ma è sbagliato anche quello, è un problema di tutti. Non puoi governare in Italia senza una coalizione molto ampia, e una coalizione molto ampia deve per forza includere il centro cattolico. Che sia Renzi o che sia Bersani o che sia Di Maio il candidato questa necessità non muta.
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Berlusconi ha vinto nel 2008 senza allearsi coi Cattolici

anzì mandò Casini all'opposizione

 

Quindi se si ha la forza politica di farlo, si può fare

 

Bersani - a stretto rigore - fu tradito da Monti, perchè l'accordo

politico prevedeva una sua candidatura al Quirinale

 

Messo alle strette ( va detto non per sua colpa ) scelse una linea

ambigua, perchè aveva vinto il congresso contro la linea centrista

di Renzi e quindi si alleò con SEL, ma di fatto tutti i commentatori

ritenevano che avrebbe consolidato il suo governo alleandosi con

Monti al Senato  a posteriori ( poi Monti risultò non determinante )

 

La linea di Bersani fu effettivamente poco trasparente, perchè lui

per primo riteneva di non poter vincere ( se Renzi è apparso arrogante

Bersani apparve remissivo ) quindi fece una intera campagna sulla base

del "non possiamo fare promesse, basta promesse" ( semplificazione mia )

 

Ritenne di non poter vincere con una linea di "socialdemocrazia europea"

che abbiamo già detto essere poco distinguibile dalla linea "popolare europea"

di Renzi

 

Non stupisce quindi che l'elettorato abbia espresso la sua protesta votando M5S

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Berlusconi nel 2008 vinse con il Popolo delle Libertà, i cattolici erano parte integrante per non dire la maggioranza.

Mi dirai "anche nel PD". Infatti, sono metastatizzati ovunque.

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 Liberali Repubblicani e Socialdemocratici

governarono con la DC dal 1948 al 1992

 

Erano cartelli elettorali per clientele, dietro ai simboli da votare sulle schede non c'era alcunché.

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Beh certo che sono ovunque altrimenti non avremmo

avuto Renzi e non avremmo ora Gentiloni e Mattarella

 

Nè il problema, sarebbe stato risolto, se è questo

che intendi, con Italicum e Senato non elettivo

 

Certo un Renzi indebolito dall'esito del plebiscito è

un Renzi che potrebbe "saldarsi" ancora di più con

la componente cattolica del partito

 

Riesce difficile che Renzi possa intendersi con la CGIL

che gli fa il referendum contro il Jobs Act e diceva di

votare NO al referendum, anche se va riconosciuto alla

CGIL di aver fatto il minimo per disturbare

 

Se anche Renzi fosse un laico ed evitasse di ricordarci

ogni giorno che è un boy scout, non cambierebbe molto

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Nè il problema, sarebbe stato risolto, se è questo che intendi, con Italicum e Senato non elettivo
Il senato non elettivo era cosa del tutto marginale; quello che intendo è che sarebbe alleviato o forse risolto, nel lungo termine, da un sistema con dispositivi che preservino la governabilità. 
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Ci potremmo chiedere - per pura accademia - se l'Italicum di

Renzi, che era pensato a sua misura, avrebbe potuto ridimensionare

in maniera non intenzionale il peso politico dei cattolici

 

Se poteva avere un effetto controintenzionale, che danneggiasse

i cattolici contro le intenzioni di Renzi

 

E se questo avrebbe garantito la governabilità

 

Francamente non credo, in primo luogo perchè come abbiamo detto

sono ovunque

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Non è un mistero che la rottamazione di Renzi sia stata

mirata contro la componente laica di provenienza DS e

non contro la componente cattolico-moderata, con cui si

è alleato.

 

Credo però che il suo gradimento non sia derivato dal fatto

che molti italiani sono talmente cattolici da odiare i laici, ma

realisticamente dal fatto che molti italiani sono moderati e non

amano ( eufemismo ) la sinistra

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E dal fatto che tutta 'sta laicità nei programmi e nelle azioni della componente cosiddetta laica non li ha mai visti nessuno. Bersani ha promesso da sempre sempre e solo le stesse cose promesse dai candidati di estrazione cattolica come Renzi. La differenza è che in certi casi Renzi le ha fatte. 

Poi ovvio, se uno pensa a Ciwati, Ciwati ha promesso meraviglie. Che non è mai stato in grado di fare.

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Ma in effetti le Unioni Civili, non sono state approvate

per altro motivo se non per il fatto che erano strumentali

al disegno egemonico interno di Matteo Renzi

 

 

 

se uno pensa a Ciwati, Ciwati ha promesso meraviglie. Che non è mai stato in grado di fare

 

Prendersela con Civati, mi pare ingeneroso

 

E' chiaro che Civati avrebbe potuto essere un

esponente di una minoranza interna al PD, se

la minoranza interna al PD lo avesse in qualche

modo valorizzato

 

Però la scelta fu una candidatura di facciata, Cuperlo

o se vogliamo essere molto generosi una candidatura

di "attesa" e non di vero confronto politico

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Ma in effetti le Unioni Civili, non sono state approvate per altro motivo se non per il fatto che erano strumentali al disegno egemonico interno di Matteo Renzi

Per quello e perché probabilmente Renzi ci credeva veramente. Ma quest'ultimo punto non ha grande importanza, sono state fatte alla fine. 

Poi Ciwati, che si vuol farci, è inutile. Non è del tutto colpa sua. Certo andare a fondare una cosa simile a SI vuol dire che tutto sommato l'inutilità non ti dispiace.

Edited by FreakyFred
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Infatti se non sbaglio Civati è coinvolto in Possibile, la copia di Podemos inutile esattamente quanto SI. Cioè, già siete tre sfigati, almeno unitevi fra sfigati, no? Niente, hanno proprio un handicap.

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Può essere che si uniscano o si alleino, però va detto che - a porcellum vigente - praticamente

c'era un sistema elettorale che penalizzava il cd voto non utile

 

Scattava cioè l'effetto Almadel : li voterei ma solo se fossero alleati di Renzi contro le destre, altrimenti

voto Renzi, questo attribuiva al Segretario del PD la attribuzione di una rendita di posizione.

 

Veltroni scelse l'Italia dei Valori, Bersani scelse SEL non sapremo mai cosa avrebbe scelto Renzi se una

formazione "Pisapia" o una formazione di "Ex Montiani" di centro. Lo sapremo semmai in relazione ad una

legge elettorale X tutta da valutare, quanto agli effetti politici

 

Ad ogni modo non è che ai partiti che han preso i voti della cd rendita di posizione sia andata meglio, l'Italia

dei Valori e SEL sono stati entrambi annientati dal PD dopo il voto, in omaggio alla teoria e prassi della egemonia

culturale

 

Renzi con l'Italicum per certi aversi avrebbe voluto non scegliere ed incassare grazie ad un meccanismo

di ballottaggio automatico e chiuso, predeterminato, sia i voti degli uni che degli altri

 

In questo senso il PD sarebbe diventato egemonico ex lege

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Una delle ragioni per cui mi piaceva l'Italicum, invece, è proprio il fatto che avrebbe neutralizzato il concetto di "voto utile". Al primo turno voti chi vuoi (il che può permettere anche delle "sorprese" e vedere detronizzati i partiti egemonici) al secondo puoi coalizzarti contro l'avversario. 

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