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Roma sprofonda, Milano splende


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Il Foglio

“Il Pd dovrebbe ripartire da Roma”, dice. “Questa città sbandata dovrebbe essere oggetto di un racconto nazionale. E’ qui il paradigma del fallimento grillino e del tradimento degli elettori. E invece Matteo Renzi è disinteressato, e qua a Roma il Pd è il nulla, i dirigenti romani del Pd sono delle mezze figure e fanno un’opposizione vergognosa. La loro strategia è chiara: lasciano fare a Virginia Raggi e al gruppo di potere del M5s le cose più stupide del mondo. E quasi senza fiatare. Anzi. Si fregano le mani e si danno gomito: ‘Ah, bene. Adesso i cinque stelle vanno a sbattere’. Ma è un modo di ragionare medievale”.

E Massimiliano Tonelli, trentotto anni, è “uno dei fondatori di romafaschifo.com”, come dice lui stesso, il blog fondato nel 2008 che in città spesso detta l’agenda, “un lavoro collettivo e gratuito che fa novemila contatti al giorno sul sito – che non sono grandi numeri – ma fa un milione e mezzo di condivisioni ai post su Facebook”. Il linguaggio è diretto, forse proto-grillino in alcuni casi. Almeno sui social. E infatti qualcuno, più d’uno, considera un po’ becero questo modo di comunicare. “E’ volutamente provocatorio”, risponde Tonelli. “Quando abbiamo cominciato eravamo gli unici a dire che Roma faceva schifo. C’era ancora Walter Veltroni, e il racconto di una città che doveva esse il ‘modello Roma’. E invece c’erano già tutti i segni di una involuzione che di lì a poco si sarebbe fatta drammatica con Alemanno”. E alla fine sono arrivati i cinque stelle, che Romafaschifo ha sostenuto in campagna elettorale. “E mi sono pentito. Ma il Pd per me era invotabile. Pensavo sarebbe stato un brutto segnale se avessero vinto loro, dopo la cacciata di Ignazio Marino. Dovevano cambiare”. E sono cambiati. “No, sono spariti”.

E Tonelli descrive la situazione, dal suo punto di vista. “Roma è in piena involuzione economica e civile, sta scomparendo il tessuto produttivo migliore e rimane l’economia di risulta, semi illegale, di rapina, l’economia in ciabatte dei minimarket e degli ambulanti, dei centurioni e dei risciò, l’economia parassitaria della sovvenzione pubblica. Insomma l’orrore. E poi non è vero che i cinque stelle non stanno facendo niente, e non è vero che andranno a sbattere. E’ tutto il contrario. E qualcuno a Renzi glielo dovrebbe spiegare. Sarà la città a sbattere. La politica grillina a Roma è chiara, punta al consenso, e lo mantiene nei gruppi di interesse più organizzati e capaci di mobilitarsi: loro difendono le lobby costituite della città”. Chi? “I bancarellari, alcuni gruppi di tassisti, il sindacalismo peggiore dei trasporti pubblici, dell’Ama. E dovunque stanno agguantando il potere come piovre, hanno occupato militarmente le municipalizzate cacciando anche quelli che stavano provando ad aggiustarle”.

E Tonelli si lancia così in una revisionistica apologia di Marino. Che quasi svetta, paragonato alla Raggi. “Marino aveva avviato una riorganizzazione delle municipalizzate. Aveva azzerato i Cda, e li aveva sostituiti con degli amministratori unici. Erano operazione giuste, sensate. Adesso la Raggi ha ripristinato i Cda, un sistema sbardelliano, direi. Ma non solo. Ha silenziato tutte le figure di qualità, da Fortini a Rettighieri, che amministravano Atac e Ama. E questo in virtù di un pernicioso, e tacito, accordo con i sindacati delle partecipate”. L’assessore chiamato dal Veneto, l’imprenditore Massimo Colomban, ha annunciato che a settembre andrà via. “Ma certo. Ha capito che non poteva lavorare”.

E infatti in città c’è la pace sociale assoluta con i sindacati, dice Tonelli . “Nessuno protesta, gli scioperi sono diminuiti rispetto al periodo Marino e Tronca. Sono molto preoccupato perché Raggi non cadrà per aver mal governato, ma cadrà per effetto di questa inchiesta bagatellare sulle nomine, il cosiddetto processo Marra”. Pochi giorni fa la sindaca è stata ascoltata in procura. Potrebbero rinviarla a giudizio. Forse condannarla. A quel punto è verosimile che il M5s le tolga il simbolo. “E questa sarà la salvezza del M5s”, dice Tonelli. “Tutti gli orrori che hanno avallato in questi anni saranno dimenticati, coperti da questa sciocchezza giudiziaria. Un reato da nulla. A me dispiacerebbe molto che un sindaco come Raggi, che ha fatto così tanti errori e con così tanta mala fede, cadesse per una bagatella sulle nomine. Per un errore da codicillo amministrativo. Come se il problema dell’amministrazione Raggi sia che la sindaca ha nominato Marra. Fa ridere, o piangere. Fate voi”.

Insomma la condanna giudiziaria di Raggi, se mai arriverà, sarà una specie di assoluzione politica, dice Tonelli. Ma un sindaco che dovrebbe fare a Roma? “Nessun sindaco ormai può gestire la città. Ci vuole un commissario mandato dal governo centrale. E per un periodo lungo, lunghissimo. Il governo si deve far carico della capitale. Ci sono incrostazioni e disfunzioni nella macchina amministrativa che la politica non può più aggiustare. Anche perché un intervento vero, serio, provocherebbe malumori. Persino tensioni sociali. Forse anche problemi di ordine pubblico. Qui ci vuole un commissario che abbia i poteri di agire liberamente sul personale, sui dipendenti pubblici, a tutti i livelli. Faccio un esempio sciocco: i cittadini non pagano il biglietto dell’autobus. E il biglietto non lo pagano anche perché l’autista si rifiuta di controllare che la gente abbia il biglietto”. E perché si rifiuta? “Perché i sindacati si occupano di far lavorare il meno possibile e il peggio possibile i loro iscritti. E questo vale per tutto il comparto pubblico, per ogni cosa. L’amministrazione della città va completamente rimodulata su modello delle altre città europee. Queste non sono cose che può fare un sindaco. E poi va messo a reddito quel suolo pubblico che è una risorsa enorme per le casse comunali, e che adesso è in mano a un’economia illegale e parassitaria: cartelloni, tavolini, licenze. Roma ha potenzialità economiche e civili enormi. Basta guardare alle spiagge di Ostia, che sono in mano a delle lobby per così dire ‘discutibili’. Niente viene messo a gara. Il comune e lo stato non guadagnano abbastanza, e i servizi peggiorano. Gli investitori stranieri vengono scoraggiati. Tenuti lontano. E’ assurdo. Così, alla fine, quella che prospera, in una situazione anche d’incertezza nei controlli, con una macchina amministrativa impantanata, è l’economia meno sana di questa città. Chi sopravvive sono solo gli squali”.

Il M5s, con il presidente della commissione commercio, Andrea Coia, ha approvato un nuovo regolamento sul commercio. “Coia è una figura inquietante”, dice Tonelli. “E ha fatto un regalo alla lobby degli ambulanti, che non a caso porta voti ed è sempre stata corteggiata da certa politica. In passato dalla destra”. I famosi Tredicine. Ma gli ambulanti hanno protestato contro il regolamento scritto da Coia. “Erano proteste finte, erano d’accordo. Si sono accorti che la stavano facendo troppo grossa, che i giornali avevano capito. E allora hanno orchestrato un teatro per allocchi al quale fortunatamente non ha creduto quasi nessuno. In realtà non s’è mai visto a memoria d’uomo un regolamento che favorisce così tanto la parte peggiore dell’economia cittadina, quella dei mutandari in stile suk maghrebino e dei camion bar posteggiati di fronte ai monumenti. Tutto un meccanismo cencioso che strozza ogni ipotesi di crescita, di libero mercato, e di investimenti veri. Ci sono gruppi che non mollano, e che hanno straordinarie capacità di mobilitarsi. Anche in modo violento. Vi ricordate le proteste per la discarica del Divino Amore?”.

A ogni elezione qualcuno vuole candidare Tonelli sindaco. Anche i giornali lo scrivono da anni. Ma è vero? “A Roma non ci vogliono le elezioni. Lo ripeto: ci vuole un commissario. Temo che il governo, e i partiti, non abbiano capito quanto è grave la situazione”.

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ACEA ormai è arrivata al sarcasmo

"Acea ha appreso dai media quanto dichiarato poco fa dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che chiede all'azienda di presentare un piano alternativo per fronteggiare l'emergenza idrica. Invero, come ribadito nel comunicato diramato questa mattina, Acea si era detta pronta ad ascoltare e collaborare con gli uffici regionali che, sempre attraverso la stampa, avevano annunciato di stare elaborando un proprio piano alternativo per ovviare alla captazione dell'acqua dal lago di Bracciano, prevedendo di utilizzare altre fonti o aumentando la portata di quelle attuali. Se questo piano alternativo non sarà illustrato all'azienda e l'ordinanza emessa dovesse restare in vigore, Acea non potrà fare altro che procedere con il piano di rigide turnazioni già annunciato, ovviamente provvedendo ad informare nei prossimi giorni gli utenti circa le modalità di applicazione del piano stesso e fornendo consigli utili sugli usi idrici".

http://roma.repubblica.it/cronaca/2017/07/24/news/roma_siccita_corsa_contro_il_tempo_per_evitare_lo_stop_dell_acqua-171510128/?ref=RHPPLF-BH-I0-C4-P3-S1.4-T2

messaggio sotteso, rivolto a Zingaretti: voglio proprio vedere se manterrai il punto sull'ordinanza che mi vieta di prelevare le acque dal lago di Bracciano... andando incontro al tuo suicidio elettorale alle prossime regionali

Zingaretti, spaventato dall'autogol, immagina improbabili piani basati sul fatto che ad Agosto la città si spopola e che prima o poi pioverà... sembra uno di quei dinosauri il cui programma politico era "de magnà fino ar prossimo meteorite"

poi, come ci hanno insegnato a scuola, si estinsero

o forse morirono di sete, chissà

PS adorabile Zingaretti quando ha firmato l'ordinanza dichiarando, con voce impastata dalla cofana di carbonara che si era appena magnato, che non c'era da preoccuparsi, che avevamo "ben" una setttimana di tempo per rimediare al problema... oggi siamo a Lunedì, abbiamo ancora 4 giorni... si fa in tempo a far venire Trump in gita al lago di Bracciano in modo che si convinca, firmi il trattato di Parigi e quindi possa ricominciare a piovere

 

Edited by conrad65
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L'aspetto divertente ( si fa per dire ) di queste emergenze romane è che ti fanno scoprire delle cose inaudite sul baratro di ordinaria illegalità in cui la città è sprofondata nel corso degli anni

Praticamente apprendo che Roma dal 1996 si sta approvvigionando di acqua in modo ABUSIVO

La concessione che assegnava al Comune di Roma lo sfruttamento delle sorgenti di Peschiera e Le Capore, siglata nel 1926, è scaduta nel 1996. Da allora ACEA ha continuato ad attingere abusivamente dalle due sorgenti; le richieste di regolamentarne lo sfruttamento con una nuova convenzione (obbligatoria per legge) non diedero risultati, mentre (per effetto dell'istituzione degli Ambiti Territoriali Ottimali) la manutenzione degli impianti passò ai comuni della provincia reatina, ai quali paradossalmente l'acqua potabile veniva a costare più che ai cittadini romani. Così la provincia di Rieti (a partire dalle giunte Giuliani e Calabrese) avviò un contenzioso[1] per ottenere un ristoro economico, che avrebbe permesso ad un territorio arretrato ed economicamente depresso come la Sabina di avvantaggiarsi della propria unica ricchezza, l'abbondanza di acqua.

[...]

il comune di Roma, maggiore azionista dell'ACEA, non ratificò mai quanto deliberato dalla regione e si rifiutò di versare le cifre dovute, accumulando un debito nei confronti della Provincia di Rieti che al 2013 aveva raggiunto quasi 90 milioni di euro. Nel dicembre 2011 la Guardia di Finanza, su indicazione della Corte dei Conti, mise in mora l'Ambito Territoriale Ottimale della Provincia di Roma (ATO2) per il mancato versamento.

Nel settembre 2012 ACEA-ATO2 presentò un piano di rientro giudicato insoddisfacente dal creditore.

Nel maggio del 2016 la giunta Zingaretti ha deliberato il nuovo schema di convenzione, che prevede un ristoro economico di 6 milioni l'anno e di 36 milioni di euro una tantum e sostituisce quello previsto nella delibera del 2006.Tuttavia la neosindaca di Roma Virginia Raggi si è opposta alla delibera impugnandola al TAR.

https://it.wikipedia.org/wiki/Acquedotto_del_Peschiera-Capore

 

 

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ultime notizie sul fronte acqua a Roma: c'è stata la riunione tra Acea, Raggi, assessore regionale alle infrastrutture Refrigeri (nomina sunt consequentia rerum)

Zingaretti era assente, ritenendo forse di essersi già sovraesposto sulla questione

hanno istituito la famigerata "cabina di regia", un residuato da prima repubblica; ma Acea, ancor prima di andare in riunione, giusto per far capire che fiducia abbia nell'evolversi della situazione, ha presentato ricorso contro la sospensione dei prelievi dal lago di Bracciano, che quindi andranno avanti per qualche altro giorno

parlano di soluzioni tecniche e amministrative in valutazione, ma di concreto c'è poco

http://roma.repubblica.it/cronaca/2017/07/25/news/roma_crisi_acqua_incontro_regione_acea-171626533/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P17-S2.6-T1

ovviamente tutti spingono per trovare una soluzione, anche perché si sono forse improvvisamente resi conto che una campagna di stampa internazionale, in cui si dica che nella capitale d'Italia c'è l'acqua razionata in attesa che "piova" (governo ladro), avrebbe un effetto devastante non solo sulla residua credibilità del governo, ma su quella dell'intera classe politica e dell'Italia

Edited by conrad65
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Taccio per misericordia sull'acqua, perchè che l'anno fosse siccitoso si sapeva da gennaio. Dall'altro ieri ci accorgiamo che c'è un problema: nessuno sa manco quanta acqua si prende veramente dal lago, ci affifdiamo ai barbugli di quelli dell'Acea, che tanto che ti possono dire?

Ho appena sentito l'intervento dell'amministratore di Atac, la società è sul lastrico (di nuovo, ancora, da quanto?).

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Secondo me la quantità d'acqua che prendono dal lago la sanno benissimo

Il problema è che praticamente - mi par di capire - Roma "vampirizza" l'acqua da tutta la Regione e NON la paga

E questo non perchè vi sia la siccità, ma come ho già scritto sopra in ordinaria amministrazione e dal 1996

On 25/7/2017 at 10:19 AM, Hinzelmann said:

Tuttavia la neosindaca di Roma Virginia Raggi si è opposta alla delibera impugnandola al TAR.

Hanno già impugnato al TAR uno schema di convenzione che riduceva l'insoluto ventennale da 90 milioni a 36 milioni

Ragionevolmente - suppongo - perchè mancano i soldi e guadagnare tempo

Aggiungete ad una situazione di ordinaria amministrazione del genere la siccità ed il risultato è questo

Ovviamente bisognerebbe fare un piano di approvvigionamento, cantierare desalinizzatori etc in una situazione in cui non si pagano neanche i consumi ordinari ( Dio solo sa, che fine facciano i soldi delle bollette pagati dai Romani...)

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38 minutes ago, Hinzelmann said:

( Dio solo sa, che fine facciano i soldi delle bollette pagati dai Romani...)

quello che non finisce in costi del personale, consulenze varie, manutenzione straordinaria (perché quella ordinaria non credo che si faccia più), va in dividendi Acea

3 hours ago, Bloodstar said:

Ho appena sentito l'intervento dell'amministratore di Atac, la società è sul lastrico (di nuovo, ancora, da quanto?).

l'intervista

http://www.corriere.it/cronache/17_luglio_26/atac-roma-un-passo-crac-direttore-rota-sepolti-debiti-64a50cb6-724b-11e7-9029-c4822e477054.shtml

è corredata di un'infografica che chiarisce la cosa (relativa al periodo 2008-2012)

http://www.corriere.it/cronache/17_luglio_27/atac-conti-a8e6b4f8-7294-11e7-be4a-3ab7f672a608.shtml

il debito di Atac balza da 871 milioni nel 2008 a 1470 milioni nel 2009, e resta più o meno stabile (peggiora di poco) fino ad oggi

i costi della mano d'opera balzano dai 71 milioni del 2008 ai 576 milioni del 2009, ossia aumentano di 8 volte se leggo bene, e restano stabili a partire dal 2008

le consulenze pasano da 9,6 milioni nel 2008 a 20 milioni nel 2009, per poi tornare dal 2010 in poi  a un costo annuo tra i 9 e i 10 milioni

ora, ipotizzando che i dati riportati siano corretti e non propagandistici, è abbastanza chiaro cosa sia successo: a Marzo 2008 Alemanno diventa sindaco di Roma

Edited by conrad65
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aggiornamenti sull'acqua a Roma

dopo l'annuncio del governatore del Lazio Zingaretti ("L'acqua a Roma sta finendo" cit.), è in corso una drammatica lotta contro il tempo per evitare il razionamento dell'acqua a Roma, che, come noto, è la capitale d'Italia, paese leader in Europa e nel mondo

la procura di Civitavecchia ha aperto un'indagine, per cui adesso davvero ci stanno lavorando tutte le massime istituzioni dello Stato

nel frattempo il ricorso dell'Acea contro l'ordinanza della regione Lazio, che sospenderebbe i prelievi dal lago di Bracciano a partire da domani, è stato respinto a tempo di record

 «Il provvedimento in esame non appare inficiato da irragionevolezza, considerato che tutti i Comuni i cui territori sono vicini o confinanti con il lago di Bracciano si sono espressi favorevolmente rispetto a un intervento della Regione Lazio». È quanto si legge nel decreto con cui il Tribunale delle Acque pubbliche ha respinto il ricorso di Acea contro l'atto della Regione che ha sospeso le captazioni dal lago di Bracciano. «Il rilievo marginale che la parte ricorrente ha evidenziato dal prelievo di acqua rispetto alle concause rappresentate dall'evaporazione dovuta alle alte temperature nonché dall'assenza di precipitazioni - scrivono ancora i giudici - non appare argomento decisivo tenuto conto che, rispetto a esse, la Regione non ha come ovvio alcuna possibilità di intervenire». «Il danno prospettato» dal ricorrente, scrive ancora il Tribunale delle Acque Pubbliche, «appare del tutto genericamente prospettato e comunque avente natura risarcitoria» e quindi come tale «non irreparabile, soprattutto se si considera che l'eventuale domanda potrà essere rivolta nei confronti di una Pubblica amministrazione». Il decreto evidenzia poi come «la dedotta impossibilità di effettuare l'inevitabile turnazione nell'erogazione del servizio di distribuzione dell'acqua a parte dei cittadini del Comune di Roma Capitale appare una conseguenza non imposta in via esclusiva dall'ordinanza impugnata». Anzi, da questa, scrive il Tribunale, «invero si evince che Acea Ato 2 potrà adottare 'misure compensativè per contrastare gli effetti dell'azzeramento del prelievo in contestazione, con ciò volendosi riferire alla possibilità di individuare, eventualmente con l'ausilio di altre autorità competenti in materia, anche altri rimedi purché compatibili con il veduto divieto di prelievo». Ecco perché il Tribunale «respinge la domanda cautelare 'inaudita altera partè presentata dalla società ricorrente».

http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/siccita_procura_indaga_bracciano_perquisizioni_acea-2586535.html

la proposta, davvero risolutiva, del ministro dell'ambiente Galletti è di commissariare il comune di Bracciano e tutti i comuni gravitanti sul bacino lacustre

«Ci sono oggi Regioni dove, nonostante l'esercizio dei poteri sostitutivi e le numerose diffide inviate da parte del ministero, non sono stati istituiti enti di ambito o, anche se istituiti, non sono operativi. Credo che il commissariamento di quei Comuni che non aderiscono ancora oggi agli Enti d'ambito, ne abbiamo un esempio sul lago di Bracciano, sia necessario e indifferibile».

http://www.ilmessaggero.it/primopiano/politica/siccita_ministro_galletti_commissariare_comuni_anche_bracciano-2586224.html

la settimana di tempo di cui parlava Zingaretti, ampiamente sufficiente a trovare soluzione al problema, credo scada domani; di Trump a Bracciano ancora nessuna traccia, ma si spera sempre che piova

 

 

 

Edited by conrad65
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Rivediamo i trattati del 1870 e del 1929 e dichiariamo l'intero comune di Roma appartenente allo stato Vaticano. In quel modo i debiti passeranno alla Santa Sede e non saranno più di competenza italiana :D:D:D

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La Repubblica

In perfetto stile 5 Stelle, Enrico Stefàno, presidente della commissione Trasporti di Roma Capitale, risponde su Facebook a quanto denunciato dal dg di Atac Bruno Rota in un'intervista sul Corriere della Sera: "Apprendiamo dai giornali che il dg di Atac Bruno Rota denuncia una situazione disastrata dell'azienda. Ne siamo più che consapevoli" scrive infatti, "e abbiamo scelto un dg tramite procedura ad evidenza pubblica proprio per affrontarla. Il mero elenco dei problemi non è sufficiente ed è necessario aggredirli e provare a risolverli. Magari in questi primi tre mesi poteva cominciare a dare dei segnali, ad esempio rimuovendo i dirigenti responsabili di questo disastro o quelli completamente inutili, come lo abbiamo invitato a fare più volte".

"Carta bianca per risanare l'azienda". "A differenza della vecchia politica che ha portato Atac nel baratro" continua Stefàno, "e che oggi ancora si permette di proferire parola, abbiamo dato a lui come al suo predecessore, carta bianca per risanare l'azienda e prendere le decisioni più giuste, garantendogli sempre il massimo sostegno. Una occasione unica per agire, che ci domandiamo se voglia cogliere o meno".

"Giovani da promuovere". La risposta del dg Rota non ha tardato ad arrivare, sempre su Facebook: "So del vivo interesse del consigliere Stefàno alle soluzioni della società Conduent Italia che si occupa di bigliettazione e che mi ha invitato ad incontrare piu volte" ha replicato infatti il manager. "Più che di dirigenti da cacciare, lui, e non solo lui, mi hanno parlato di giovani da promuovere. Velocemente. Nomi noti. Sempre i soliti. Suggerisco a Stefàno, nel suo interesse, di lasciarmi in pace e di rispettare chi ha lavorato. Onestamente. Sempre i soliti".

L'esposto in procura. Alle rivelazioni di Rota in molti hanno chiesto il coinvolgimento della procura. "Ci vediamo costretti a sollecitare con un esposto, che presenteremo domani mattina" hanno per esempio dichiarato il senatore Andrea Augello e l'onorevole Vincenzo Piso, di Idea, "un intervento della Procura di Roma volto ad approfondire gli eventuali risvolti penali delle suggestive accuse che questi due signori si sono rivolti nella giornata di oggi". Stessa esortazione arriva anche dal deputato dem, componente della commissione Trasporti della Camera, Michele Anzaldi: "I magistrati della Procura di Roma indaghino sulle dichiarazioni del direttore generale di Atac, Bruno Rota, a proposito di raccomandazioni e richieste di promozione avanzate dal consigliere comunale M5S Enrico Stefano, presidente della commissione Mobilità del Campidoglio ed esponente di spicco a Roma del partito di Beppe Grillo. Come già con Parentopoli, è opportuno che i magistrati verifichino se non siamo di fronte ad un altro capitolo di grave malcostume, ingerenza della politica e violazione della legge nella municipalizzata romana dei trasporti. I giudici passino al vaglio una per una tutte le promozione e scatti di carriera dell'ultimo anno, in concomitanza con l'arrivo al potere dell'amministrazione comunale targata M5S. Già il predecessore di Rota, l'ex dg Marco Rettighieri, aveva messo nero su bianco le pressioni dell'assessore alla Mobilità della Giunta Raggi, Linda Meleo, per la promozione di un dipendente iscritto al Movimento 5 stelle".

Le dimissioni. Mentre il consigliere capitolino di Fratelli d'Italia, Andrea De Priamo, ancora su Facebook, esorta Stefàno a "denunciare il dg di Atac dimostrando la sua estraneità alle accuse o a dimettersi dagli incarichi istituzionali. Altre soluzioni non ci sono, ancora più da parte di chi si era proclamato campione di moralità. I grillini a Roma: un disastro totale #Raggirati".

L'enorme debito. Le accuse lanciate da Rota sono infatti pesanti. Il dg parla infatti di "una situazione dell'azienda assai pesantemente compromossa e minata, in ogni possibilità di rilancio organizzativo e industriale, da un debito enorme accumulato negli anni scorsi". E cioè "1350 milioni di debito sedimentato nel tempo", debito che compromette "interventi di manutenzione" ma anche difficoltà a pagare gli stipendi, se non con "misure tampone" e "chiedendo un impegno straordinario al Comune di Roma, che però non è ripetibile all'infinito" anche per la mancanza di "un sistema di controllo sulle regole che per ci sono ma che da tempo nessuno rispetta, per cui ognuno fa ciò che gli pare".

"Terrorismo psicologico". Rota dice anche di averne parlato con la sindaca Raggi. "Le ho presentato mie idee operative precise, che ho elaborato in quattro settimane di analisi e di studio dell'azienda. Devo ringraziare la sindaca per l'attenzione e il sostegno che mi ha offerto". Quanto a possibili tagli sulle spese del personale, il dg Atac precisa che "il tema centrale oggi non è ridurre il numero dei dipendenti. Chi lo sostiene ora fa solo del terrorismo psicologico. Anzi i dipendenti in un certo senso mancano, visti i tassi di assenteismo consolidati nel tempo. Il tema è far lavorare di più e meglio quelli che ci sono. Oggi con questi tassi di assenteismo si fa fatica a coprire i turni".

"Consiglio comunale straordinario su Atac". Accuse pesanti e che non si possono ignorare. Tanto che le reazioni non si sono fatte attendere: "Su Atac, ringraziamo il dottor Rota per aver squadernato la gravità delle condizioni finanziarie dell'azienda di trasporto pubblico di Roma" dice per esempio Stefano Fassina, consigliere comunale di Sinistra per Roma. "Ci saremmo aspettati che una simile iniziativa fosse presa da chi ha responsabilità politiche. Da mesi continuiamo a chiedere un consiglio comunale straordinario su Atac al fine di individuare soluzioni, non soltanto denunciare i problemi. Ma la Sindaca e la maggioranza M5S hanno continuato a rinviare" aggiunge Fassina. "Dopo l'intervista di oggi e la previsione da parte del direttore generale di Atac che 'non si possa andare oltre un paio di settimane' per arrivare a una procedura fallimentare, il consiglio straordinario va convocato con urgenza all'inizio della prossima settimana. Con rispetto, suggeriamo al dottor Rota di allargare l'analisi su Atac ai problemi strutturali".

Il traffico di Roma. "Il dottor Rota avrebbe potuto ricordare che larghissima parte del debito di Atac deriva dall'azzeramento prima e da un lento e parziale ripristino poi dei trasferimenti che la Regione Lazio, come tutte le regioni, deve all'azienda in base a quanto previsto da legge nazionale" aggiunge Fassina. "Avrebbe potuto ricordare che Roma, a causa degli scempi urbanistici compiuti negli ultimi decenni, ha una superficie pari a 7 volte quella di Milano ma poco più del doppio di abitanti, quindi una densità abitativa pari al 30% rispetto a Milano e un rapporto ricavi/costi difficilissimo. Avrebbe anche potuto ricordare che Roma ha per un km di strada 122.000 euro, mentre Milano ha 1,5 milioni di euro. Infine, avrebbe potuto ricordare l'assenza di corsie preferenziali e una congestione ordinarie delle strade che soltanto una massiccia cura del ferro può migliorare. Indicare i lavoratori come la fonte di tutti i guai va di moda, ma non aiuta a risanare l'azienda".

"Si può cambiare". "Non mi permetto, non voglio e non posso intervenire su vicende che riguardano il Campidoglio" ha detto invece il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, sulle affermazioni di Rota. "Posso dire che noi" ha aggiunto "ce l'abbiamo fatta: il Cotral quattro anni fa produceva 26 milioni di debiti all'anno, quest'anno ha fatto 8 milioni di euro di attivo. Stiamo mettendo sulle strade i primi 450 pullman, il Cotral ne comprerà altri 200 per rinnovare la flotta. E quindi sono contento, vista la condizione drammatica, di dire che noi ce l'abbiamo fatta. Si può fare, si può cambiare, perchè a debite proporzioni il Cotral stava anche peggio. E invece oggi un'azienda sana e leader in Italia".

"A un passo dal fallimento". Sulla questione è intervenuto anche Luciano Nobili, responsabile del dipartimento Città metropolitana del Pd, che ha detto che il dg Rota: "Lancia un allarme nazionale: Atac, dopo un anno di abbandono, è ad un passo dal fallimento. Servono decisioni immediate che in Campidoglio nessuno sta prendendo". Per il gruppo del Pd in Campidoglio "il silenzio del sindaco e dell'assessora Meleo è assordante", sottolineando che il gruppo ha "depositato oggi una richiesta di Consiglio straordinario su Atac, la Raggi chiarisca qual è la sua posizione e quella del Movimento 5 Stelle. Ce la ricordiamo bene in campagna elettorale quando si riempiva la bocca di slogan, ora tace e getta anche i suoi nel caos".

"Raggi come le tre scimmiette". Lapidario il commento presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda: "Finalmente oggi, da parte di una persona onesta, leale e molto competente, leggiamo parole chiare, trasparenti e limpide sulle responsabilità del passato e del presente che hanno ridotto l'Atac nell'attuale dissesto. Da questo momento in poi nessun amministratore capitolino potrà dire di ignorare quel che accade in Atac. Dal sindaco Raggi - che, incurante di una situazione così allarmante, ha finora preferito comportarsi come le tre scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano - aspettiamo proposte concrete per il risanamento dell'azienda".

Il referendum dei radicali. Riccardo Magi, segretario dei Radicali italiani, che sta raccogliendo firme per liberalizzare Atac, afferma che: "Le parole di Rota sono una pietra tombale sulle prospettive di rilancio di Atac, ventilate da chi si oppone alla messa a gara del Tpl vorrebbe condannare i romani ad altri anni di calvario. Che Atac sia tecnicamente fallita noi Radicali lo denunciamo da anni, e oggi è ancora più chiaro che la sola via d'uscita dal pantano è rompere questo monopolio fallimentare mettendo a gara il servizio, come chiediamo con il referendum Mobilitiamo Roma. C'è ancora chi si ostina a dire che vogliamo la privatizzazione: è falso" sottolinea Magi. "Una privatizzazione surrettizia è ciò che si rischia se si continuerà ad affidare il servizio in house ad Atac per poi svenderla a qualche privato. Col nostro referendum chiediamo invece di liberalizzare del servizio, che significa: spezzare il conflitto di interessi perverso tra Comune e Atac, affidare il servizio di trasporto in modo trasparente a chi sappia gestirlo meglio e restituire al Comune il compito di controllare il gestore e programmare a regolare il servizio sulla base delle esigenze dei cittadini utenti. Il tutto nel rispetto dei lavoratori".

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la replica piccata di Stefano all'intervista del dg ATAC Rota non appariva giustificata dai contenuti delle dichiarazioni di Rota, che aveva detto cose gravi ma di buon senso e delineato il quadro in cui si colloca il fallimento ATAC, con precise responsabilità da addossare alla giunta Alemanno (si veda il mio post precedente)

la controreplica di Rota rende esplicito il motivo della reazione di Stefano, e chiarisce anche, se ce ne fosse bisogno, che quando mandi degli ingenui incompetenti e senza esperienza al governo di una città complicatissima come Roma, tra questi ci sarà sempre qualche squalo che prenderà il sopravvento e il cui unico obiettivo sarà quello di riprendere prima possibile a spolpare a suo vantaggio la carcassa lasciata da quelli che lo hanno preceduto, rimanendo ben nascosto tra le idiozie moralizzatrici dei suoi colleghi di partito

ovviamente la durissima controreplica di Rota, che appare uomo di solide esperienze aziendali, non serve solo a togliersi qualche soddisfazione, ma evidentemente mira a farsi defenestrare il prima possibile, perché la situazione in ATAC deve essere tale da essere impossibile, anche per un manager capace, metterci le mani, senza che la proprietà (leggasi il Comune di Roma) non prenda provvedimenti necessari ma impopolari: per un manager nella situazione di Rota è preferibile farsi cacciare per motivi "politici" adesso, piuttosto che attendere il disastro e vederselo addossare

quello che resta sono le macerie di un servizio di trasporto pubblico che non potrà che peggiorare e invitabilmente collasserà; se uniamo questa situazione a quella dell'acqua, perché, non scordiamocelo, "a Roma l'acqua sta finendo" (cit.), mi pare che l'unica soluzione sia procedere con il commissariamento del comune di Roma e della regione Lazio per almeno un decennio, a patto di trovare uno Stalin abbastanza feroce che si diverta con sincero sadismo a fare il lavoro sporco

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situazione disperata, ma assolutamente NON SERIA: con la CACCIATA SICURA di Rota si conferma quanto è già successo con l'assessorato al bilancio (dall'esterno Minenna all'interno Mazzillo) e con il capo di gabinetto (dalle Raineri a Marra, poi il nulla). 

http://www.romatoday.it/politica/rota-stefano-atac-facebook.html

Ah -informazione logistica-: intanto da lunedì e per tutto agosto la metro A chiude tra termini e arco di travertino.

se volete girà x la città, vi attende il delirio. sapevatecelo

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cmq, Rota al Fatto http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/bruno-rota-soldi-finiti-per-atac-il-tempo-e-scaduto/ ha chiarito benissimo perchè vuole scappare:

copincollo

Io sono arrivato in Atac il 18 aprile 2017. Per due mesi sono stato a guardare e a studiare, perché non mi sono state date deleghe operative, che sono arrivate solo il 28 giugno. Ma mi sono bastati dieci giorni di lavoro per capire la situazione dell’azienda, che ho subito riportato al sindaco

-che ovviamente non si mosse, al solito-

 

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3 hours ago, conrad65 said:

mi pare che l'unica soluzione sia procedere con il commissariamento del comune di Roma e della regione Lazio per almeno un decennio,

Se non sbaglio la sanità Regionale è già commissariata da 10 anni

E rappresentando l'80% della capacità di spesa di una Regione...

Certo tutta la Regione e tutto il Comune di Roma sarebbe meglio

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la lacrimevole, patetica, tardiva, paracula richiesta di aiuto della Raggi al governo è abbastanza in linea col personaggio, direi.

http://roma.repubblica.it/cronaca/2017/07/28/news/siccita_m5s_chiede_a_cdm_stato_emergenza_per_roma-171822537/

spero solo che l'Acea mi dica presto in quale fottuta fascia di razionamento rientro.

 

Edited by Bloodstar
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4 hours ago, Bloodstar said:

spero solo che l'Acea mi dica presto in quale fottuta fascia di razionamento rientro.

tranquillo cì, alla fine stavano solo a scherzà:

hanno realizzato che mò arriva ferragosto, -> la ggente va fuori, -> i consumi caleno

e tirano a campà così fino alle piogge d'autunno. http://www.romatoday.it/politica/niente-razionamento-dell-acqua-a-roma-intervengono-governo-e-regione-raggi-e-un-irresponsabile.html

sempre SE poi verrà a piove...

 

in compenso la telenovela Rota (Atac) è arrivata al logico & prevedibile epilogo.

Oddio, epilogo: pare che si sia dimesso una settimana fa; http://www.ansa.it/lazio/notizie/2017/07/28/lite-atac-rota.-lad-ritirate-le-deleghe.-lui-dimesso-da-7-giorni_050905c5-85af-45c9-8b6e-981b6fcb51af.html

adesso ha solo sbattuto la porta

481.thumb.jpg.45ff95b957a0b018dcb1c8ef44aaca09.jpg

Edited by freedog
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On 27/7/2017 at 11:47 AM, conrad65 said:

quello che non finisce in costi del personale, consulenze varie, manutenzione straordinaria (perché quella ordinaria non credo che si faccia più), va in dividendi Acea

che poi, sti honestoni non è che si stanno a dimostrà tanto diversi dagli odiati piddini quando se tratta de appoltronasse in qualche bel CdA..

http://www.romatoday.it/blog/cose-da-pazzi/acea-di-virginia-raggi-ok-su-spoil-system-assente-su-emergenza-idrica.html

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a Roma l'acqua sta finendo :resent:

tornando seri, a me questi me paiono matti... a parte il danno di immagine di Roma e di tutta l'Italia, l'irrisione generale, la distruzione del turismo romano e di tutto quello che significa a livello di ristoranti bar camionette risciò e centurioni, secondo me se lasci un milione e mezzo di persone senza acqua per 8 ore in un turno protratto sine die, i pur indolenti romani si incazzano di brutto... politicamente non ne uscirà vivo né il Movimento 5stelle né il PD

il primo Fantocci che si alzerà in piedi e griderà che il Movimento 5stelle è una cagata pazzesca, si prenderà 3 ore di applausi ininterrotti

a questo punto liberiamo Carminati a furor di popolo e facciamoci governare da Mafia Capitale

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In pratica nella guerra dei ricatti e dei controricatti ha perso Zingaretti

Insomma fai un'ordinanza, te la fai validare dalla magistratura nel giro di 24 ore e poi la revochi

 

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4 minutes ago, OLEG said:

Roma si e Milano no??? MAI,  non potevamo essere da meno di Roma ed infatti:

Rogo a Bruzzano, le diossine nell’aria 270 volte oltre la soglia

http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/17_luglio_28/incendio-bruzzano-diossine-qualita-aria-inquinamento-arpa-diossine-idrocarburi-5942768e-737b-11e7-a3f5-e19bfc737a80.shtml

Roma brucia tutti i giorni, Milano mai.

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14 minutes ago, conrad65 said:

a Roma c'è ancora gente con un po' di autoironia, a Milano non c'è mai stata

A Milano c'è futuro ed Europa, a Roma il deserto, tenetevela la vostra autoironia e conditeci la pastasciutta.

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1 hour ago, conrad65 said:

a Roma c'è ancora gente con un po' di autoironia, a Milano non c'è mai stata

Conrad, Il mio post era autoironico, prendeva in giro la voglia di alcuni milanesi di non essere mai da meno degli altri.  Ed io sono milanese al contrario di Rot che è dell'altra sponda... quella a sud del Po. 

1 hour ago, Rotwang said:

Roma brucia tutti i giorni, Milano mai.

Io uso questo topic per parlare, nel bene e nel male, della città che conosco, Milano. Le gare a chi ce l'ha più lungo ho smesso di farle alle medie.

Edited by OLEG
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