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Immigrati e omofobia


Drew12

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no vabbè, dicci chi è il tuo prof di geopolitica, ti prego:

tocca rimandarlo di corsa all'asilo!!!

La causa di tutto il caos della zona è proprio l'Arabia Saudita, per le spaccature dei Saud: metà famiglia reale vuole continuare a fare l'amica dell'America e l'altra finanzia i califfi psicopazzi.

Laggiù, l'unico stato OGGI stabile (Israele a parte) è proprio l'Iran...

 

  • religione integrativa o marginale in India?? col partito indù che governa da decenni?? :rotfl:  :rotfl:  :rotfl:  :rotfl:  :rotfl:

ah ok.. fallo sapere però pure agli indiani: mi sa che non se ne sono accorti..

 

  • la Cina intollerante? Mah, a me risulta che a loro fregacazzo di chi sei e chi ti fai:

in questo sono rimasti fedeli alla vecchia mentalità mercantile dei mandarini: vanno dove li porta il portafoglio...

 

 @freedog, io sarò da rimandare in geopolitica, ma tu in "lettura e comprensione del testo"....

 

 

 

Due paesi in cui la religione o gioca un ruolo marginalissimo (Cina), o è fortemente "integrativa" (India),

 

La "marginalità" della religione è peculiare della Cina: se vogliamo negarlo ok, ma così è. Anche perchè comunismo e religione non vanno d'accordo dall'alba dei tempi. In India la religione è molto pervasiva, infatti, ma non si può certo dire che l'induismo sia una religione "aggressive" come islam e cristianesimo.

 

Quanto all'Iran: le condizioni presenti sono il portato della storia di una paese, o no? I paesi ex sovietici sono ora in gran parte stabili, eppure scontano ancor oggi il periodo sovietico (si veda la Polonia, ad esempio, o la Romania). l'Iran sarà anche stabile ora (bah...) ma vogliamo dire che ha una storia di stabilità alle spalle??? Khomeini non è mai esistito??? Dai su

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 La "marginalità" della religione è peculiare della Cina: se vogliamo negarlo ok, ma così è. Anche perchè comunismo e religione non vanno d'accordo dall'alba dei tempi. In India la religione è molto pervasiva, infatti, ma non si può certo dire che l'induismo sia una religione "aggressive" come islam e cristianesimo.

 

Quanto all'Iran: le condizioni presenti sono il portato della storia di una paese, o no? I paesi ex sovietici sono ora in gran parte stabili, eppure scontano ancor oggi il periodo sovietico (si veda la Polonia, ad esempio, o la Romania). l'Iran sarà anche stabile ora (bah...) ma vogliamo dire che ha una storia di stabilità alle spalle??? Khomeini non è mai esistito??? Dai su

Spero ti sia noto che i cinesi hanno da sempre avuto una loro religiosità tradizionale (che più che una religione è un culto delgi antenati, quasi animista); l'ateo comunista senza dio lascialo alla propaganda bigotta, tnks.

L'induismo non sarebbe aggressivo? sì vabbè, ciao eh...

 

I paesi ex sovietici STABILI?? Beh, sopravvolando sulle tante guerricciole a fuoco lento tra ex statarelli URSS in mezza Asia... (armeni-azeri, la Cecenia [!!], l'Ubkhazia, i turkmeni, eccetera), come darti torto?

E sono realtà assai diverse dai paesi ex Patto di Varsavia (il fu blocco comunista): come evidentemente NON sai, formalmente non sono MAI stati paesi sovietici ...

 

ma perchè straparlate di cose che manco sapete da che parte se guardano??

che gusto c'è a fà la figura dei cioccolatai a sto modo???

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paesi ex sovietici STABILI?? Beh, sopravvolando sulle tante guerricciole a fuoco lento tra ex statarelli URSS in mezza Asia... (armeni-azeri, la Cecenia [!!], l'Ubkhazia, i turkmeni, eccetera), come darti torto?

 

Ho detto esattamente il contrario XD ma ce la fai??

 

Ho detto che l'Iran ha alle spalle una storia di instabilità esattamente come i paesi dell'ex blocco comunista, che scontano tutt'ora povertà e instabilità del recente passato; così l'Iran, che ha una storia recentissima tutt'altro che stabile (posto che ora l'Iran sia "il più stabile della zona" come dici te, cosa che a me non risulta...).

 

Al massimo se proprio vogliamo cavillare, "sovietici" è improprio perchè formalmente distinti dall'unione sovietica, ok hai ragione, cavilliamo: infatti gli ungheresi e i cecoslovacchi, non sovietici ma nel patto di varsavia, potevano liberamente scegliere il proprio premier, vero?

Edited by NewComer
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Ho detto esattamente il contrario XD ma ce la fai??

peccato che scripta manent! hai digitato esattamente

 I paesi ex sovietici sono ora in gran parte stabili

perchè confondi l'ex-blocco comunista cogli stati ex-Urss (che, ripeto, NON sono la stessa cosa);

si chiama ignoranza, non è colpa tua: ti limiti a straparlare di questioni di cui non sai nulla..

----

chiudiamola qua, chè cmq sono questioni parecchio più grosse di noi e va a finire che ci incartiamo senza venirne mai a capo!

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perchè confondi l'ex-blocco comunista cogli stati ex-Urss (che, ripeto, NON sono la stessa cosa);

 

Esattamente, ho avuto la abnorme colpa di riferirmi ai paesi del patto di varsavia come "sovietici".

 

Il senso era chiaro, l'uso - ancorchè improprio - di riferirsi con "ex-sovietici" ai paesi dell'europa dell'est oltre cortina di ferro è oramai diffusissimo per brevità sia a livello giornalistico che accademico (lo usa anche Stern in un paper di geopolitica dei mercati del gas dell'OIES - Oxford Institute for Energy Studies), ma giustamente quando si vuole far polemica ogni lasciata è persa.

 

Fa ancor più ridere considerando la cagnara che fai su "paesi sovietici" e "patto di Varsavia", perchè sì, bisogna essere precisi, dopo aver snocciolato perle di geopolitica come la teoria per cui l'Iran sarebbe politicamente più stabile dell'Arabia Saudita o degli EAU. Sarà per quello che la farnesina sconsiglia i viaggi in Iran, mentre non pone significativi caveat su viaggi in Saudi Arabia, Quatar ed EAU.

Si vede che anche Stern e il ministero dell'interno sono cioccolatai ignoranti.

Edited by NewComer
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e vabbè, ma allora te le cerchi!!

farnesina= min. esteri

viminale= min. interni

famme felice, imbroccane una; anche solo per una botta de culo, ma imbroccala!!!

----

cmq che l'Iran in mezzo a quel casino sia il paese più stabile non l'ho certo detto io, ma ignorantoni tipo Romano, Cremonesi, Valli, Caracciolo... insomma, gente che lì ci va e non parla di geopolitica solo per sentito dire.

Anche perchè, benchè mi capiti di girare molto per lavoro, da quelle parti ancora non ci sono mai capitato

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LocoEmotivo

Che belli i discorsi da comunistelli coi soldi.

Quanto rimpiango che 'sti comunisti da cui siete ossessionati non vi abbiano mangiato, da bambini.

 

culturalmente l'Italia ha ben poco da vantarsi rispetto ad altri paesi in fatto di omofobia e intollerenza.

Esatto! Il punto è proprio questo!

Voglio fare un discorso provocatoriamente razzista: slavi, africani e chi altro vi pare è più barbaro di noi. Ma allora perché noi civili siamo così tanto simili a loro per le cose che contano?

Torno a rispondere alla domanda iniziale di @Drew12: no, gli immigrati non peggiorano la situazione. A questo bastiamo noi.

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Quanto rimpiango che 'sti comunisti da cui siete ossessionati non vi abbiano mangiato, da bambini..

che ce vuoi fà.. saranno stati indigesti perfino pe loro!!!

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L'omofobia è a mio avviso diffusa tra gi italiani come tra gli stranieri, non è altro che la classica paura del diverso, vecchia come il mondo.

 

Non sono un esperto di religioni ma non credo proprio che la religione islamica sia meno omofoba di quella cattolica, in ogni caso ritengo che più le persone sono culturalmente limitate più sono influenzabili da fenomeni come l'intolleranza, l'omofobia (ma vale anche anche per il razzismo o la superstizione e via discorrendo), in quest'ottica potrebbe anche essere che mediamente l'omofobia sia magari più alta tra certi stranieri che non tra gli italiani ma in ogni caso sarebbe dovuto appunto ad un aspetto di arretratezza culturale e non di razza, gli uomini son tutti uguali non scherziamo su questo.

 

L'immigrazione a mio avviso serve a questo paese: senza immigrati l'economia italiana si fermerebbe lo sa qualsiasi persona di buon senso: ma deve essere bene regolamentata e soprattutto soggetta alla massima laicità altrimenti facciamo il gioco di certi politici che speculano sul fenomento e magari, per un eccesso di buonismo, rischiamo pure di mandarli al governo.

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gli immigrati ricchi e colti sono molto probabilmente meno omofobi degli Italiani poveri e ignoranti, perché è questa la causa dell'omofobia.

 

Il tuo giudizio di probabilità sarebbe condivisibile se si presupponesse che la definizione di "cultura" implicasse di necessità l'assenza di omofobia.

Però avrei difficoltà a pensare ad esempio ad un personaggio come Dante in termini di "incultura".

Certo potresti ribattere che la cultura dell'Europa del Duecento cristiano era sostanzialmente diversa da quella dell'Europa odierna e quindi oggi la definizione di cultura implica per forza l'assenza di omofobia.

Ma questo può forse valere per l' "homo sapiens occidentalis", mentre certamente non può valere per tutte le altre sottospecie di homo sapiens:

così di un Arabo islamico coltissimo nella sua tradizione islamica, ma omofobo, potresti al massimo dire che, essendo omofobo,  non è veramente colto secondo i parametri della cultura occidentale odierna, ma non potresti dire che, perché omofobo, non sia colto secondo i parametri islamici, anzi!, proprio l'omofobia dimostra la sua cultura islamica!

Infatti i fanatici islamici spesso escono proprio dalle università islamiche e quindi forse è più facile trovare, se non tolleranza, almeno indifferenza per le "diversità morali" tra chi deve arrabattarsi a raccattare il pane quotidiano che tra chi, avendo assicurato pane e companatico, può permettersi sottili discettazioni sui precetti divini in materia di collocazione delle pudenda umane.

 

 

 

 

L'immigrazione a mio avviso (......) deve essere bene regolamentata e soprattutto soggetta alla massima laicità

 

Accettiamo solo immigrati atei? 

Da ateo potrei anche concordare, ma mi sembrerebbe poco praticabile una tale scelta anche perché  soggetta a facili  dissimulazioni ;-)

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LocoEmotivo

Accettiamo solo immigrati atei?

Cancelliamo la parola "immigrati" e scriviamo questa frase sulla Costituzione!

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Non ho capito il rapporto tra la prima parte dell'intervento in cui parli del tuo vissuto e la domanda.

 

Uno dei miei migliori amici è rumeno, quando gli ho detto che sono gay non ha battuto ciglio e non è cambiato nulla nel nostro rapporto, mi ha solo fatto alcune domande strane (tipo se volevo cambiare sesso!?) più che altro perchè non è molto informato.

Andando più indietro nel tempo alle medie mentre tutta la classe mi bullizzava con epiteti molto simpatici (e anche qualche aggressione fisica) l'unico che scambiava qualche parola con me era marocchino: mi dava persino "consigli" per come apparire meno gay agli occhi degli altri e sopravvivere a quell'inferno.

 

Detto questo penso che tra moooolti anni con i continui flussi migratori (in tutte le direzioni) si parlerà sempre meno di xenofobia perchè tutti saranno figli, genitori, parenti, amici di migranti. Non penso ci sia un rapporto diretto tra immigrati e omofobia, forse dipende dai paesi di origine: ma anche nei paesi più omofobi ci sono famiglie che crescono i propri figli con mentalità aperta e una volta qui non si mettono certo ad attaccare i gay. Più che il legame territorio-omofobia io penso sia più rilevante il legame credo religioso-omofobia (o ossessione religiosa-omofobia).

 

Quello che un po' mi infastidisce sono le minoranze che nonostante abbiano subito discriminazione (come ad esempio gli stranieri) discriminano a loro volta noi gay.

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Il carattere animista dei culti cinesi si è perso dalla dinastia Song in poi, quello che è rimasto ora è una società (sul piango religioso) ancora influenzata dalle norme sociali del neo confucianesimo; così come in Giappone, basato sul IE, cioè la famiglia patriarcale.

I ghei sono visti o come mezze donne o comunque come individui che non vogliono attenersi alle norme e alla prosperità della nazione. 

Il caso dell'omosessualità nei paesi asiatici (di cui sto studiando proprio in questi giorni per un esame, cazzomerda) è veramente ambiguo.

In Giappone la massima rappresentazione è data dalla presenza di transgender (drag queen) in tv come personaggi comici; tutto il resto è underground, i ghei esistono ma non se ne parla, giunti intorno ai 30/40 anni ci si deve sposare. fine.

Sicuramente però, essendo la loro "omofobia" non basata su idiozie religiose e sul peccato come nelle religioni abramitiche, è molto più facile una loro apertura, una volta che avranno capito come inserire un nuovo modello di famiglia o di amore all'interno della loro società tendente al particolarismo e fiera della radici asiatiche.

Edited by Chaos
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Quello che un po' mi infastidisce sono le minoranze che nonostante abbiano subito discriminazione (come ad esempio gli stranieri) discriminano a loro volta noi gay.

 

Dà fastidio anche il contrario :)

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LocoEmotivo

Quello che un po' mi infastidisce sono le minoranze che nonostante abbiano subito discriminazione (come ad esempio gli stranieri) discriminano a loro volta noi gay.

Il meccanismo di base è: come faccio a farmi accettare dal gruppo che mi discrimina? Discrimino anch'io, così abbiamo finalmente qualcosa in comune.

 

Dà fastidio anche il contrario :)

Se non amassi così tanto @Rotwang, potresti sposarmi anche tu.

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Ilromantico

 

 

Dà fastidio anche il contrario :)

 

Demagogiaaaaaa, portami viaaaaaa! Peccato che le reazioni NON sono comparabili né in probabilità né in intensità. Seriamente, quante persone in strada sono capaci di gridare "sporco negro"?Nella maggioranza dei casi i razzisti, ignorano, insultano alle spalle, snobbano, ma non si arriva certo a una discriminazione 'aggressiva'. Premettendo poi che il razzismo vero e proprio è un fenomeno abbastanza raro. Al contrario, i "muori frocio" o le aggressioni fisiche non sono proprio una roba rara in certe realtà sociali (quasi tutte direi). Per questo motivo, è ripugnante mettere sullo stesso piano le discriminazioni che può subire un immigrato a quelle che può subire un gay, perché in alcuni casi (molti?) parlare di "discriminazioni gay" è assolutamente riduttivo.

 

Per quanto riguarda poi le giustificazioni culturali degli immigrati, chiunque comprende che i loro preconcetti e atteggiamenti derivano da un loro background culturale/religoso. Qualcuno l'ha mai messo in dubbio? Purtroppo però, lo si può comprendere, ma NON lo giustifico. Se dovessimo usare le vostre logiche buoniste da figli dei fiori ("volemmose tutti bene anche se tu mi ammazzeresti di botte"), allora perché non giustificate anche gli omofobi???? Poverini, in fondo anche loro sono vittime di convenzioni sociali, si tratta in molti casi di persone poco istruite... insomma le stesse identiche motivazioni buoniste che usate per gli immigrati di certe zone. Perché usare 2 pesi e 2 misure diverse se tanto le origini dell'odio e dell'intolleranza sono frutto della stessa matrice?

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non è altro che la classica paura del diverso

L'omofobia non è paura del diverso, ma è il non comprendere come funzionano le cose, e in pochi accettano di avere a che fare con ciò che la massa non comprende, proprio per.. paura di non essere compresi pure luro, quindi cercano di prendere le distanze da subito con i vari mezzi a disposizione.

Poi quando comprendono come funzionano le cose, la cosa gli inizierà a piacere, ma continueranno a tenere le distanze, questo perchè lui ha compreso, ma la massa ancora no.

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LocoEmotivo

Seriamente, quante persone in strada sono capaci di gridare "sporco negro"?

Tante.

Solo che, invece del tuo insulto, gridano: "Ruspa!".

 

L'omofobia non è paura del diverso

No, infatti: è la paura di se stessi.

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AndrejMolov89
Il tuo giudizio di probabilità sarebbe condivisibile se si presupponesse che la definizione di "cultura" implicasse di necessità l'assenza di omofobia. Però avrei difficoltà a pensare ad esempio ad un personaggio come Dante in termini di "incultura".

Diciamo che la cultura non fa miracoli, non abbatte i muri dell'intolleranza, non è necessariamente qualcosa che ti distrugge i pregiudizi (anzi, talora li alimenta). Per me è logico aspettarmi che, dati i flussi migratori e le relative tipologie, ci sia anche una omofobia di fondo inevitabile. Però, devo dire, che io osservo che alcuni immigrati "non colti" diventano più facilmente gay-friendly soprattutto in assenza di collegamenti con rappresentanti colti della loro cultura. Sembra un paradosso, ma credo che si possa osservare questo fenomeno anche per i cattolici gay-friendly. Distanti dalle posizioni officiali della chiesa e meno vincolati alla figura del prete, ma anche e soprattutto ignoranti sulla propria religione. Però credo che il mio campione sia statisticamente irrilevante. 

Secondo me dobbiamo accettare l'eventualità che i flussi migratori portino un po' di "merda" .0quello che ragionevolmente bisogna fare è aumentare la pressione culturale in Italia contro idee malsane. Il problema è che in Italia un atteggiamento omofobo è visto "positivamente", quindi il problema non si auto-lenisce. 

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Ilromantico

Ma sei serio? Per te è ok farti mettere i piedi in testa? Ma cos'è la contro-cultura dell'essere fessi?

Inoltre al massimo certi immigrati possono pure tollerare i gay per pura necessità economica o convenienza, ma la loro mentalità di base non mi pare cambi affatto. L'idea di 2 maschi che si amano per loro è una barzelletta, al massimo per i più gay-friendly sei "un simpatico scoiattolino"/freak. È pure logico che sia così visto il loro background socio-culturale che è retrogrado in cose ben più scontate, figurarsi i diritti dei gay. Ovviamente nel futuro la mentalità cambierà (si spera), ma per il momento non la si cambia dall'oggi al domani.

Edited by Ilromantico
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LocoEmotivo

alcuni immigrati "non colti" diventano più facilmente gay-friendly soprattutto in assenza di collegamenti con rappresentanti colti della loro cultura. [...] quello che ragionevolmente bisogna fare è aumentare la pressione culturale in Italia contro idee malsane.

Amen, fratello.

 

[...] Per te è ok farti mettere i piedi in testa? [...] Inoltre al massimo certi immigrati possono pure tollerare i gay per pura necessità economica o convenienza, ma la loro mentalità di base non mi pare cambi affatto. L'idea di 2 maschi che si amano per loro è una barzelletta [...] È pure logico che sia così visto il loro background socio-culturale che è retrogrado in cose ben più scontate, figurarsi i diritti dei gay.

E ti sei pure definito "romantico", nella scelta del nick? Bah.

Comunque, gradirei conoscere i tuoi ampi e profondi studi socio-antropologici alla base di simili e manichee affermazioni: se potessi fornirmi degli studi autorevoli (anche in formato elettronico, eh!) te ne sarei grato.

Quasi quanto la smettessi di pontificare.

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Ilromantico

Ragazzetto, forse dovresti alzare la testa dai libri e farti un bel giro nel mondo reale. La gara di studi e dati la lascio agli hipster intellettualoidi che amano parlare di fumo tra le comoditá dei loro salotti. Io mi baso sempre su esperienze dirette basate su anni di vissuto in coppia gay in una metropoli. Puoi citarmi tutti gli studi e i dati statistici da nerd che vuoi, per me saranno carta straccia. Per me valgono solo il mondo reale e la quotidianità che, ahimé, hanno sempre dimostrato ben altro.

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Diciamo che la cultura non fa miracoli, non abbatte i muri dell'intolleranza, non è necessariamente qualcosa che ti distrugge i pregiudizi (anzi, talora li alimenta).

 

Infatti:

dipende dalla cultura.

Certo le culture mutano, non necessariamente in meglio per altro....., ma in decenni, quando non in secoli.

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LocoEmotivo

Ragazzetto, forse dovresti alzare la testa dai libri e farti un bel giro nel mondo reale.

Yeah!

Voi ggente della strada!

Voi che il mondo è la mia unica verità!

Voi che i libri li usate solo come corpi contundenti e dopo vi vengono eritemi alle mani!

...

...

...

Su, esci da questo triste e trito cliché e parliamo tra persone.

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AndrejMolov89

Infatti:

dipende dalla cultura.

Certo le culture mutano, non necessariamente in meglio per altro....., ma in decenni, quando non in secoli.

Infatti, poi cultura è un termine ombrello che vuol dire tante cose, non mi pare un parametro affidabile per determinare l'apertura mentale di un individuo, altrimenti non mi spiegherei Zicchicchi o altri eminenti scemi.

Un elemento di rappresentazione socio-culturale è il ruolo di generi e il concetto che frocio o gay voglia dire uomo a metà: credo che ci siano tantissime pezzi di letteratura teologica che ripropongano in diverse salse questo concetto: il problema è che non basta la bruta conoscenza a determinare l'apertura mentale, ma anche la capacità di non credere alle stronzate dette, o meglio prenderle criticamente. Molti omofobi sono acculturati nel senso alto del termine, ma entro certi settori e soprattutto credono in quello che leggono in quel settore, conseguentemente c'è una mutualità esclusiva tra magari "dati di fatto" e letteratura fantasy (teologia) o etica dello stato laico.

Gli immigrati hanno un substrato legato all'ambiente che vivono, il problema sostanziale è che questo substrato può essere modificato se esiste una sufficiente pressione da parte dalla società in cui si inseriscono. E' logico che in paesi come il nostro ove razzismo, omofobia e balle varie vengono ammesse e culturalmente accettate si crea un cono d'ombra entro il quale s'inseriscono tutte queste forme di pensiero, che tra le altre cose vengono condannate solo per convenienza. Quindi, magari, a Costanza Mariano dà fastidio il "maschilismo" dell'islam, ma al contempo appoggia quello di matrice cattolica, ad esempio.

Ovvio che rivoluzionare la cultura non è una condizione necessaria, ma dare un quadro etico non casuale magari aiuta gli immigrati a trasformarsi all'interno di un quadro di rispetto reciproco. (nb: ho modificato, perché da come l'avevo messa giù sembrava un discorso leghista, ma non lo era, non so come esprimere il banale concetto che se una persona vuole uno stato confessionale non lo otterrebbe nell'Italia che vorrei XD)

Io sono sempre dell'idea che questi problemi sarebbero concentrati solo all'interno di fanatici (che se agiscono fanno gravi danni, ovvio) se esistesse uno stato Laico forte, e consolidato. Forse è una visione ottimista, ma mi pare che non possiamo lamentarci che anche gli stranieri si comportano come noi Italiani.

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Ilromantico

 

 

Su, esci da questo triste e trito cliché e parliamo tra persone.

Si può parlarne qualora tu abbia esperienze REALI da apportare. Racconta del tuo vissuto e cita degli episodi, perché io racconto cose FATTI CONCRETI e fino a prova contraria sei TU quello che ribatte su cliché positivi e buonismi da hipster. 

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Si può parlarne qualora tu abbia esperienze REALI da apportare. Racconta del tuo vissuto e cita degli episodi, perché io racconto cose FATTI CONCRETI e fino a prova contraria sei TU quello che ribatte su cliché positivi e buonismi da hipster. 

 

mi sembra una reazione un po' isterica non trovi? Quali sarebbero i fatti concreti, le lettere maiuscole? 

 

In secondo luogo gli hipster temo siano molto meno buonisti di quel che pensi tu.

 

Pare che in molti si siano scordati che la "civiltà occidentale"(se ci teniamo ad usare questi paroloni), non è intrisecamente a favore dei diritti lgbt, tanto è vero che solo recentemente siamo arrivati a significativi risultati, dopo anni di lotta.

 

Qualunque idiota capisce che occorrono molti anni di sviluppo economico e sociale per portare una società ad un livello tale da porsi il problema di sdoganare l'omosessualità, ma che per i singoli immigrati è sufficiente che il paese dove si trasferiscono sia sufficientemente avanzato da garantire loro un sviluppo che sia allo stesso tempo economico e culturale, realizzando per i singoli in breve termine quello che per  un'intera società necessita di molti anni.

 

Dove sarebbe il buonismo? Si chiama razionalità, qualità che raramente si trova negli italiani(confesso, molte volte difetto pure io) visto che siamo stati educati dai nostri media ad avere reazioni emotive sulla base di suggestioni piuttosto che sull' approfondimenti dei "dati concreti".

 

Va educato l'immigrato povero così come l'italiano benestante che nasconde sotto status pacchiani un'infanzia povera e un'educazione sentimentale basata sulla commedia sexy anni '70. Ma i figli di entrambi saranno molto più aperti dei loro genitori, cristiani o musulmani che siano. 

Edited by Demò
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Io vivo in quartiere dove la percentuale degli immigrati è del 25,4%

e credo di essere uno dei gay più dichiarati della città.

 

Non ho MAI avuto nessun problema legato alla mia omosessualità

dovuto a un qualsiasi genere di immigrato in venti anni come gay dichiarato.

 

Non dico affatto che gli immigrati siano meno omofobi degli Italiani, anzi;

(come ho detto sono consapevole che i poveri sono più omofobi),

ma - ad esempio - molti comportamenti normali per una coppia gay

(come ad esempio tenersi per mano) non sembrano strani ai Musulmani.

 

Se ci fossero casi eclatanti di omofobia da parte degli immigrati in Italia

sono sicuro che ne avremmo avuto notizia in tutte le salse...

per questo penso che la mia esperienza di "vita vera" sia generalizzabile.

 

Non conosco molto le altre realtà europee, ma a Berlino

il vecchio  quartiere gay è praticamente mescolato con il quartiere turco

e non ho mai sentito nessuno accusare i Turchi di omofobia.

 

Se però avete qualche esperienza concreta di omofobia da parte dei migranti

(come io ho storie concrete di omofobia da parte di italiani razzisti...)

ne potete anche parlare qui.

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Ilromantico

Ho già raccontato svariate volte alcuni episodi, ma vi rinfresco la memoria...

 

- Tassista slavo/rumeno (o quello che era), alla fine della corsa e scesi dal taxi ci grida "froci di merda". Io replico con un bel "Muori bastardo" e alzo il dito medio.

- In un ristorante in riva al mare c'era una coppia di gay americani, il cameriere marocchino/arabo(o quello che era - bis) si crede simpaticone e dice a me e mio marito "A quel tavolo c'è una coppia di froci. Mi fanno proprio schifo"(o qualcosa del genere). Ignaro del fatto che anche noi fossimo una delle sue coppie tanto odiate, mio marito gli risponde con una risposta 'diplomatica' "beh, il problema è tuo. tutti hanno diritto di vivere come gli pare e piace". Poi per farla pagare al buzzurro del cameriere, abbiamo chiamato il capo del ristorante e abbiamo denunciato il cameriere omofobo e abbiamo scritto una bella 'carta de reclamación"(una specie di denuncia) per discriminazione al locale.

- Nel supermercato di una ex zona mia, da un giorno all'altro il magrebino che elemosinava all'uscita del super si mette a gridare ridendo:"ma lui è un frocioooooo!!!! vi rendete conto è frocioooooo". Gridandolo come un ossesso e ridendo come un vero tarato mentale.

- Nel mio quartiere attuale lo sanno tutti eppure nessuno si è mai permesso di dire nulla. Ma ritorniamo ai soliti magrebini... uno che chiede l'elemosina all'angolo un giorno dice di punto in bianco "buona giornata bei froci" (c'è da dire che il tono non sembrava offensivo). Un'altra giornata invece un paio di magrebini dicevano "ah, è lui il frocio" "ciao frocio dove vai?". Più che il tentativo patetico di insultare, a me preoccupa e girano le palle che questi sanno MOLTE informazioni su molta gente e che la gente è abbastanza fessa e allocca da raccontare i fatti altrui.

- Al pride e/o nelle zone gay, gli immigrati costretti a fare affari con i loro mal tollerati froci, se la ridono e guardano i gay come "simpatici scoiattolini"/freaks.

- Non ho vissuto episodi di omofobia con i mussulmani, ma di scene di maleducazione d'altri tempi ne ho viste un bel po'. Anche gli slavi/rumeni non scherzano.

- Di omofobi spagnoli ce ne saranno a bizzeffe, ma in anni di vita qui non ho mai subito omofobia diretta da parte di uno spagnolo e uno dei pochi commenti omofobi che ho sentito è stato in un ristorante dove un cameriere di 50anni sosteneva che un certo cantante fosse abbastanza checca e dell'altra sponda (detto con tono dispregiativo).

- Per il momento mi fermo qui (era giusto per fare qualche esempio. E fortunatamente non ho molti episodi da raccontare)

 

Sulla questione spagnoli, ovviamente è una cosa soggettiva, in quanto logicamente non mi muovo per ambienti omofobi né frequenterei mai gente omofoba, quindi è logico che mi costi vedere episodi concreti. Tuttavia in negozi, istituzioni pubbliche o lavoro, mai ricevuto gesti di omofobia. Capirete che in tanti anni, tiro le somme di quello che ho visto e vissuto sulla mia pelle e non credo molto alle coincidenze.

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