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L'Italia di Renzi


Rotwang

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Rotwang so che penserai che scrivo questo perché ti odio, 

 

Peró in 5 anni di governo il pd tira fuori la legge sui vaccini(ma sarà costituzionale) e sulla vendita di calendari del duce (che offensività ha? Come verrá applicata dai tribunali?) solo ora nei pressi della campagna elettorale, per mettere in piedi trappoloni contro l'm5s, che peraltro ha scritto un parere sensato anche se un po' superficiale

 

Cioé son due leggi che probabilmente dureranno come un gatto in autostrada, servono solo alle elezioni.

La domanda é: ma a chi serviranno davvero? 

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1 minute ago, Rotwang said:

non erano una priorità

le priorità possono cambiare a seconda di come spira il vento, presumo che oggi la stretta sull'apologia di fascismo sia ritenuta una priorità per dare una patente di larvato fascismo a certi ambienti a 5 stelle (come se Renzi, nei comportamenti e nei toni, non sia sostanzialmente fascista...)

per quanto riguarda gli ultrà delle squadre di calcio, lì si che da decenni c'è una priorità che nessuno ha mai voluto sanzionare... certe tifoserie sono ambienti realmente nazifascisti, serbatoio della peggiore criminalità, che nessuno ha mai voluto toccare per l'impopolarità politica che ne sarebbe derivata

invece prendersela con i venditori di paccottiglia ai mercatini rionali fa figo, non serve a niente ma almeno uno può far finta di fare qualcosa: situazione ideale per il politico italiano

 

 

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4 minutes ago, conrad65 said:

le priorità possono cambiare a seconda di come spira il vento, presumo che oggi la stretta sull'apologia di fascismo sia ritenuta una priorità per dare una patente di larvato fascismo a certi ambienti a 5 stelle (come se Renzi, nei comportamenti e nei toni, non sia sostanzialmente fascista...)

per quanto riguarda gli ultrà delle squadre di calcio, lì si che da decenni c'è una priorità che nessuno ha mai voluto sanzionare... certe tifoserie sono ambienti realmente nazifascisti, serbatoio della peggiore criminalità, che nessuno ha mai voluto toccare per l'impopolarità politica che ne sarebbe derivata

invece prendersela con i venditori di paccottiglia ai mercatini rionali fa figo, non serve a niente ma almeno uno può far finta di fare qualcosa: situazione ideale per il politico italiano

 

 

Sei un poveretto neofascista, complottaro e ignorante quanto una scarpa, non parlarmi più. Non ce la si prende coi venditori di paccottiglia, ma col fascismo online e il neofascismo politico impunito da troppi decenni. Studia, coglione, dire che Renzi sia fascista è la migliore arma politica di chi non vede il fascismo circostante, lo difende (in)volontariamente e trova fascista bandirlo, un controsenso continuo e unico. Accusare gli strumenti di protezione della democrazia di fascismo è singolare, tipico dei grillini scemi e ripeto: FASCISTI. Ovviamente da romeno quale sei, sei abituato all'immobilismo cosmico e all'anti-governativismo, non si fa finta di fare qualcosa, finalmente si mette mano alla legge, la si potenzia contro chi mina la salubrità della vita democratica, da troppo tempo inquinata da rifiuti e ora si estendono a perdita d'occhio nell'interlink. Il fascismo è reato, merdacce, inutile giudichiate una perdita di tempo questi provvedimenti con la scusa ci siano altre urgenze, c'è sempre l'urgenza di fare tutto, anche questo. Coglione, merda, fascista, coprofago.

Edited by Rotwang
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@Rotwang sono turbato dalle tue parole, sei cattivo e ingiusto (oltre che un po' fascista)

spero comunque che presto facciano la legge contro l'apologia di San Padre Pio, la cui faccia è ovunque e questa è una cosa intollerabile per uno Stato che si dica seriamente laico

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Tipico commento fascista coprofago: il giusto mix di complottismo, antirenzismo aprioristico, benaltrismo, esempi sconnessi senza senso, un po' di conservatorismo e la non volontà di perseguire i neofascisti è il peggiore fascismo sotteso. Ammazzati.

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ma @Rotwang non si dicono certe cose, non ti segnalo solo perché sei divertente quando ti incazzi

ah e riguardo Renzi: non ho detto che sia fascista, ho detto che lo è nei comportamenti e nei toni (ha trasformato un partito ex pluralista in una falange credere-obbedire-combattere, chi non è con me è contro di me, etc.)

comunque sfido il governo ad andare fino in fondo, a perquisire tutte le sedi degli ultrà di calcio, a chiuderle per apologia al fascismo e a processarli per direttissima, vediamo se hanno davvero le palle

 

Edited by conrad65
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Classico antipoliticismo becero che vede un politico carismatico subito come fascista (e poi non vuole perseguire i neofascisti perché perdita di tempo).

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2 minutes ago, Rotwang said:

(e poi non vuole perseguire i neofascisti perché perdita di tempo)

qui ti sbagli, voglio proprio il contrario: voglio perseguire i veri fascisti (ribadisco la richiesta al governo di mettere fuorilegge tutte le organizzazioni ultrà calcistiche con il loro mefitico simbolismo nazifascista)

 

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Bah da un'opione "di sinistra" (sempre che oggigiorno esistano sx e dx) la nuova legge contro l'apologia di fascismo è una c****ta pazzesca come avrebbe detto la buonanima di Paolo Villaggio.

Applicata alla lettera rischia di punire anche un antiquario che vende un qualsiasi cimelio dell'epoca.

Il tizio dello stabilimento balneare di Chioggia è un immane deficente, ma all'estero, per esempio in paesi con leggi ancora più severe succede ben peggio, per esempio:

http://www.lastampa.it/2015/12/14/esteri/bimbi-in-mimetica-e-minacce-nel-villaggio-dei-neonazisti-che-sognano-un-minireich-9863xlDvvXy1am9U6wlx4M/pagina.html

Riguardo agli ultras andrebbe fatta una piazza pulita, più o meno come fece la Gran Bretagna con gli hooligans negli anni '80...

In Spagna mi sembra che ad esempio l'apologia del regime franchista non esista, e tanti ex franchisti si sono "smacchiati" e sono entrati nel Partito Popolare (come molti ex fascisti sono in Forza Italia o Lega Nord tra parentesi)...

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Che Paese immorale, rilassato nei costumi e tollerante coi neofascisti. I froci che li difendono si meritano manganellate.

Edited by Rotwang
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52 minutes ago, Fabius81 said:

Applicata alla lettera rischia di punire anche un antiquario che vende un qualsiasi cimelio dell'epoca.

In effetti già protestano Filatelici, Numismatici Collezionisti militari e case d'asta

Avremmo 3 discipline ( Scelba+Mancino+Fiano ) di cui la prima - quella che a logica dovrebbe stare nel Codice fra i delitti contro la personalità dello stato ( riorganizzazione del partito fascista etc ) ne resterebbe fuori, essendovi invece inserita la terza che sicuramente non può offendere il bene giuridico protetto dal Codice. L'aggravante del web sarebbe contestabile poi solo nei casi previsti dal codice e non in quelli delle precedenti leggi speciali che prevedono fattispecie più gravi etc

Il livello di incompentenza è tale da screditare l'intero impianto della legislazione in tema

 

 

 

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Dovremmo rivendicare, nel nome della tolleranza, il diritto a non tollerare gli intolleranti.
La tolleranza illimitata porta alla scomparsa della tolleranza. 
Se estendiamo l'illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti, se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro gli attacchi degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi.

(Karl Popper)

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Ma fermarsi un secondo a riflettere e (ri)leggere le problematiche notate qui e altrove legate al ddl Fiano, invece di esagitarsi e citare a caso? :)

Magari se lo leggi su una testata, ti è più semplice. Vediamo:

Il primo nodo già sottolineato dalla Commissione, continua Gatta, «è la necessità di coordinamento con le leggi già esistenti», la Scelba in primis. Come fa notare il professore, si interviene con una norma nel codice penale senza considerare ciò che ne resta al di fuori. Semplificando: la nuova norma potrebbe punire tre ragazzi che fanno il saluto romano e postano le loro foto sui social prevendendo l'aggravante del web che invece non sarebbe applicata nel caso di tentativo di rifondare un partito fascista o nazista attraverso la Rete. «Si creerebbero problemi interpretativi», fa notare il professore, «visto che verrebbero a sovrapporsi norme di area applicativa simile».

MEGLIO AVERE UNA DISCIPLINA UNICA. Il tutto poi è in controtendenza con la cosiddetta legge Orlando che prevede tra l'altro una delega al governo per la cosiddetta riserva di codice, nella quale dovrebbero essere presenti le figure di reato principali. Paradossalmente, in questo caso il reato principale sarebbe il saluto romano e non, per esempio, l'organizzazione di una associazione neofascista. «Per dare un segnale simbolico», ragiona Gatta, «sarebbe allora meglio inserire tutta la legge Scelba aggiornata con l'aggravante del web nel codice», in modo da avere una disciplina unica.

OFFESA ALL'INTEGRITÀ DEMOCRATICA? Il secondo aspetto problematico, più tecnico del primo, risiede nell'inserimento della nuova norma nella parte del codice penale relativa ai delitti contro la personalità dello Stato. E cioè quelle condotte che rappresentano un pericolo per la democrazia come, per dare l'idea, attentati contro l'integrità, l'indipendenza o l'unità dello Stato, commercio e traffico di armi contro lo Stato, attività di intelligence ai danni dello Stato e così via. «Perché si configuri il reato», dice Gatta, «ci deve essere offesa al bene giuridico o all'interesse tutelato dalla norma in questione e cioè l'integrità dell'ordinamento democratico».

PERICOLOSITÀ TUTTA DA DIMOSTRARE. Ecco nel "Libro II/Titolo I" rientrerebbero il saluto romano «estemporaneo» o la vendita di portachiavi con il busto del Duce. Comportamenti che, per quanto condannabili e deprecabili, si consumano da decenni - basta visitare Predappio per rendersene conto - senza che la nostra democrazia sia mai stata realmente in pericolo. Infatti, come sottolinea la stessa relazione, «non essendo volti necessariamente a costituire un’associazione o a perseguire le finalità antidemocratiche proprie del disciolto partito fascista, finiscono per non essere di per sé solo sanzionabili». Il solo fatto di essere insieriti nel codice penale non cambierebbe di molto le cose: dimostrare che attentano all'integrità del nostro ordinamento risulterebbe comunque molto complicato.

Fonte: http://www.lettera43.it/it/articoli/politica/2017/07/10/legge-contro-lapologia-del-fascismo-le-falle-del-ddl-fiano/212087/

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4 hours ago, Hinzelmann said:

In effetti già protestano Filatelici, Numismatici Collezionisti militari e case d'asta

Praticamente se passasse la proposta di Fiano non si potrebbero ad esempio vendere questi francobolli:

http://www.mercatofilatelico.com/wp-content/uploads/2010/06/fratellanza-italo-tedesca.jpg

o questa moneta:

http://coinquest.com/cgi-data/cq_ro/response_380/germany_hitler_fantasy_1935.jpg

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Vi meritate tre secoli di nazismo, froci idioti, solo perché da decenni la gente fa il saluto romano non è giunta l'ora di perseguire chi sputa sui nostri fondamenti ANTIFASCISTI? Qualsiasi ddl preveda il controllo del web mi vede favorevole, c'è troppa merda che vi gira impunita, come il neofascismo omofobico e razzista. Soffrite della sindrone di Stoccolma e vi schierate con gli omofobi e i fascisti, semplicemente, buonisti del cazzo.

Edited by Rotwang
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I 5 Stalle vogliono la libertà di inneggiare al fascismo e Salvini la libertà di dire a uno che è negro, perché tanto sono solo opinioni. Capisco che sia di difficile comprensione per chi manca di spirito critico, ma solo per un imbecille la libertà di espressione non deve avere limiti, perché la parola è uno strumento, e in quanto tale ne va regolato l'utilizzo.
Fortunatamente in Italia esistono persone come Emanuele Fiano; sfortunatamente sono sempre state minoritarie e ha sempre prevalso la zona grigia, terra di ignavi e omertosi.
Visto l'attuale panorama culturale viene da chiedersi quale strana congiunzione astrale abbia portato all'approvazione della legge Mancino, unico baluardo legislativo contro la massa di fetenti razzisti che ammorba il Paese, a cui si uniscono pure certi sinistronzi venduti e complottari radical chic.

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9 hours ago, Layer said:

Ma fermarsi un secondo a riflettere e (ri)leggere le problematiche notate qui e altrove legate al ddl Fiano, invece di esagitarsi e citare a caso? :)

Magari se lo leggi su una testata, ti è più semplice. Vediamo:

Il primo nodo già sottolineato dalla Commissione, continua Gatta, «è la necessità di coordinamento con le leggi già esistenti», la Scelba in primis. Come fa notare il professore, si interviene con una norma nel codice penale senza considerare ciò che ne resta al di fuori. Semplificando: la nuova norma potrebbe punire tre ragazzi che fanno il saluto romano e postano le loro foto sui social prevendendo l'aggravante del web che invece non sarebbe applicata nel caso di tentativo di rifondare un partito fascista o nazista attraverso la Rete. «Si creerebbero problemi interpretativi», fa notare il professore, «visto che verrebbero a sovrapporsi norme di area applicativa simile».

MEGLIO AVERE UNA DISCIPLINA UNICA. Il tutto poi è in controtendenza con la cosiddetta legge Orlando che prevede tra l'altro una delega al governo per la cosiddetta riserva di codice, nella quale dovrebbero essere presenti le figure di reato principali. Paradossalmente, in questo caso il reato principale sarebbe il saluto romano e non, per esempio, l'organizzazione di una associazione neofascista. «Per dare un segnale simbolico», ragiona Gatta, «sarebbe allora meglio inserire tutta la legge Scelba aggiornata con l'aggravante del web nel codice», in modo da avere una disciplina unica.

OFFESA ALL'INTEGRITÀ DEMOCRATICA? Il secondo aspetto problematico, più tecnico del primo, risiede nell'inserimento della nuova norma nella parte del codice penale relativa ai delitti contro la personalità dello Stato. E cioè quelle condotte che rappresentano un pericolo per la democrazia come, per dare l'idea, attentati contro l'integrità, l'indipendenza o l'unità dello Stato, commercio e traffico di armi contro lo Stato, attività di intelligence ai danni dello Stato e così via. «Perché si configuri il reato», dice Gatta, «ci deve essere offesa al bene giuridico o all'interesse tutelato dalla norma in questione e cioè l'integrità dell'ordinamento democratico».

PERICOLOSITÀ TUTTA DA DIMOSTRARE. Ecco nel "Libro II/Titolo I" rientrerebbero il saluto romano «estemporaneo» o la vendita di portachiavi con il busto del Duce. Comportamenti che, per quanto condannabili e deprecabili, si consumano da decenni - basta visitare Predappio per rendersene conto - senza che la nostra democrazia sia mai stata realmente in pericolo. Infatti, come sottolinea la stessa relazione, «non essendo volti necessariamente a costituire un’associazione o a perseguire le finalità antidemocratiche proprie del disciolto partito fascista, finiscono per non essere di per sé solo sanzionabili». Il solo fatto di essere insieriti nel codice penale non cambierebbe di molto le cose: dimostrare che attentano all'integrità del nostro ordinamento risulterebbe comunque molto complicato.

Fonte: http://www.lettera43.it/it/articoli/politica/2017/07/10/legge-contro-lapologia-del-fascismo-le-falle-del-ddl-fiano/212087/

Lettera43 è un quotidiano online liberale, i liberali sono contro ogni divieto.

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Okay, ma le criticità elencate dal docente - sollevate anche qui - non è che dipendono dall'orientamento ideologico del giornale. Al limite, questo influisce sulla decisione di fare voce a certe questioni.

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La Repubblica

È il primo assessore in Italia che appartiene a una "comunità umana e politica" di ispirazione neonazista: Lealtà Azione. Il movimento nato a Milano nel 2011 e diventato, col tempo, il più numeroso e organizzato nella galassia dell’estrema destra lombarda (ricordate la parata dei saluti romani al cimitero Maggiore il 29 aprile coi militanti di CasaPound?) Lui è Andrea Arbizzoni, 46 anni, monzese, detto “il senatore” dagli ultrà neri del Monza, di cui è stato capo.

Arbizzoni è il nuovo assessore allo Sport di Monza: lo ha nominato il sindaco Dario Allevi che, dopo la vittoria al ballottaggio del 25 giugno - spodestato il centrosinistra - ha sciolto gli ormeggi alla nuova giunta. Sport, e non solo. Arbizzoni avrà anche le deleghe a eventi, tempo libero, partecipazione e consulte di quartiere. Ma insieme al percorso del neoasessore (candidato con Fratelli d’Italia e eletto con 455 voti), vediamo meglio che cos’è Lealtà Azione. Da tempo sotto la lente del Viminale, dietro LA opera il movimento degli Hammerskins, network internazionale neonazista e antisemita nato negli anni ’80 dopo la scissione con il Ku Klux Klan americano. Nazionalismo, xenofobia, solidarietà per gli “italiani poveri”: sono i capisaldi di LA, fortemente radicata in Lombardia e con una filiale a Firenze. I personaggi di riferimento dei “lealisti”? Leon Degrelle, ufficiale nazista del contingente vallone delle SS, e Cornelius Zelea Codreanu – collaboratore del Terzo Reich e fondatore della Guardia di Ferro Rumena i cui “legionari” compirono nel 1941 una strage di civili ebrei a Bucarest.

Dal passato al presente. I leader di LA sono Stefano del Miglio (presidente), Giacomo Pedrazzoli e Norberto Scordo - già incriminati per tentato omicidio, aggressione a mano armata e lesioni gravissime -, e Fausto Marchetti. Anche lui ultrà monzese, amico di Arbizzoni. Strutturata come CasaPound in diverse sottoassociazioni ognuna con un tema portante (valorizzazione monumenti e simboli dei “Caduti per l’Onore”; escursioni, sport da combattimento), l’ultima prova di forza dei "lupi" – come si chiamano tra loro i lealisti – è stata la commemorazione al Campo X del cimitero Maggiore: mille saluti romani per la Rsi (e oltre 100 indagati dalla Procura per apologia di fascismo). Poi è arrivata Monza, lo sbarco nelle istituzioni.

"Possiamo l’impossibile", ha esultato Stefano Del Miglio il 12 giugno. Altro commento su Fb questo di Marchetti: "Quando LA scende in campo lascia il segno: lo abbiamo fatto l’anno scorso a Milano con Stefano Pavesi (eletto nelle liste della Lega Nord, ndr), e adesso a Monza con Andrea Arbizzoni". Lui, il "senatore", ha dedicato l’affermazione ai suoi: "Un ringraziamento speciale alla mia Comunità umana e politica di Lealtà Azione, che mi ha supportato fino alla fine". Ora è assessore allo Sport (ruolo già ricoperto dal 2009 al 2012 nella giunta del sindaco leghista Marco Mariani). Quale debito politico dovrà pagare ai camerati neonazi e agli ultrà che lo hanno votato?

"Milano e la Lombardia sono state da tempo state scelte dalle organizzazioni neofasciste e neonaziste come luoghi di incontro, di convegni e manifestazioni anche a livello europeo. Il fenomeno sta sempre più assumendo dimensioni che destano profonda preoccupazione in tutti noi" sottolinea Roberto Cenati, presidente Anpi Provinciale di Milano. E aggiunge: "Dopo il blitz a Palazzo Marino dei neofascisti di Casa Pound che ha rappresentato un salto di qualità nella sfida alle istituzioni nella città Medaglia d'oro della Resistenza, registriamo l'altro gravissimo fatto di Monza, la terza città più importante della Lombardia per numero di abitanti. E' un quadro complesso e inquietante, caratterizzato dal pericoloso e costante riemergere di formazioni neofasciste e neonaziste in aperto contrasto con i principi sanciti dalla nostra Carta Costituzionale e con le leggi Scelba e Mancino".

Edited by Rotwang
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Mah, questo è in comune dal 2009, ha già fatto un paio di volte l'assessore e solo ora si accorgono che è vicino a movimenti neofascisti? Mah, sul fatto la vicenda è più chiara http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/07/12/monza-polemiche-per-il-nuovo-assessore-arbizzoni-vicino-ai-neonazi-di-lealta-azione/3724827/

che poi Monza sia "nera" tanto quanto Livorno sia "rossa" è una cosa abbastanza assodata...

 

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Il Post

Giuliano Pisapia, ex sindaco di Milano e promotore di Campo Progressista, un movimento che ha l’obiettivo di riunificare le forze del centrosinistra esterne al PD, ha annunciato oggi che non intende candidarsi alle prossime elezioni. Durante il suo intervento ad un convegno organizzato dalla Filt-Cgil, Pisapia ha detto: «Non penso nemmeno lontanamente di candidarmi alle prossime elezioni».

Il Corriere della Sera ha scritto che la platea è rimasta “stupefatta” di fronte all’annuncio dell’ex sindaco di Milano. Pisapia non è nuovo a questo tipo di iniziative improvvise. Due anni fa, nel pieno dell’EXPO 2015, annunciò altrettanto a sorpresa che non si sarebbe candidato per un secondo mandato a sindaco di Milano.

Da mesi Pisapia sta lavorando a un progetto politico che ha lo scopo di ricostruire una grande alleanza di centrosinistra che ricalchi l’Ulivo, la coalizione con cui Romano Prodi vinse le elezioni del 1996. Dopo un tentativo infruttuoso di coinvolgere il PD, Pisapia è riuscito ad avvicinare al suo progetto quasi tutte le forze del centrosinistra. I fuoriusciti dal PD, che hanno formato MDP, sono i suoi più convinti sostenitori, ma nelle ultime settimane ci sono stati segnali di avvicinamento anche da parte delle forze della sinistra radicale, come Sinistra Italiana e Possibile.

Pisapia ha spiegato la sua scelta di non candidarsi dicendo che vuole evitare «personalismi e polemiche» e aggiungendo che «ho un impegno a cui credo ma non ho incarichi istituzionali e non ambisco a nessun ruolo». È probabile che Pisapia intenda continuare la sua opera di unificazione del centrosinistra, ma che voglia farlo da una posizione più defilata di quella che gli hanno spesso attribuito i giornali, che lo hanno descritto in diverse occasioni come il possibile “candidato presidente del Consiglio” di un raggruppamento di centrosinistra alternativo al PD (per quanto potenzialmente alleato del PD dopo le elezioni).

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Il leader della Lega Nord Matteo Salvini ha preso parola a Piacenza. L’evento, ribattezzato “Facciamo Squadra” aveva come principale obiettivo quello di delineare le linee guida del partito in vista delle elezioni del 2018. L’arrivo del segretario federale del Carroccio coincide con un momento storico per la Lega Nord piacentina con l’ingresso nella giunta comunale. “Voglio congratularmi con il nuovo sindaco Barbieri – ha detto il leader della Lega – ma voglio anche dire a lei, così come agli altri sindaci di centrodestra che il difficile viene adesso. Dobbiamo rimboccarci le maniche per convincere anche il restante 50% dei cittadini sulle nostre posizioni”.

Salvini si è poi soffermato sulla corsa del partito alle elezioni: “Dietro agli slogan servono dei numeri, serve concretezza. Questo è il motivo per cui oggi siamo qui. Per trovare soluzioni e vie di sviluppo per il nostro Paese. Non parliamo di legge elettorale, non parliamo di immigrazione, ma solo di temi concreti. Ho trovato più programma di governo a Piacenza che negli ultimi mesi di dibattito parlamentare. Non mi interessano questioni legate alla leadership. Quello che cerco è una squadra compatta ed unita nell’intento. Non mi basta trovare il consenso per governare il Paese per i prossimi 5 anni, voglio creare qualcosa di duraturo per dare ai nostri figli un futuro migliore”.

Nel corso della conferenza sono intervenuti:

Michele Geraci sul modello economico cinese: “La Cina ha continuato a far crescere in maniera esponenziale il proprio Pil per più di 30 anni, nonostante le dimensioni di quel Paese. Lo sviluppo cinese dipende da tre fattori. Il controllo delle migrazioni interne ed esterne in maniera programmata. Il controllo dei dazi sul commercio internazionale. Il controllo dei tassi di interesse”. Oltre a questo hanno creato un piano industriale di portata planetaria. Vogliono essere il centro manifatturiero di prodotti di altissimo valore commerciale. La Cina è una grossa opportunità: dobbiamo studiarla per imparare. Questo non significa fare tutto quello che fa la Cina, ma ci sono molte cose che potremmo attuare anche in Italia.

Mario Pittoni, sulla scuola: “Ho preso come esempio due modelli opposti di istruzione: la Finlandia e la Corea del Sud. Due sistemi diversissimi, ma accumunati da un punto: la formazione del corpo docente. In Italia purtroppo un terzo degli insegnanti ha cambiato posto. Questo vuol dire che un milione e settecento mila studenti non hanno potuto beneficiare della continuità didattica. Sfortunatamente, contrariamente a quanto dice chi ci governa, i finanziamenti destinati alla nostra istruzione sono in caduta libera. La soluzione al problema è adottare una forma federale”.

Paolo Arata, sul tema dell’energia e dell’ambiente e sulla riduzione delle spese dei cittadini: “Ho iniziato la mia carriera 40 anni fa proprio a Piacenza. Noi siamo il Paese più caro al mondo sul versante dell’energia. Dobbiamo riportare competitività in questo settore. La mia proposta è di ridurre la bolletta: se leggiamo le voci sulle nostre bollette capiamo che più della metà della spesa non ha nulla a che vedere con l’energia. Dobbiamo restituire alle famiglie un costo reale dell’energia, del gas e dei rifiuti. La politica deve riprendere in mano la gestione dell’energia. Per troppi anni, soprattutto a causa della sinistra, la politica ha delegato la gestione dell’energia all’Enel e all’Eni. Credo che sia salutare favorire la libera concorrenza. Per quanto riguarda l’ambiente io credo che sia necessario anche in questo caso che lo Stato crei un grande ente che faccia le analisi e le valutazioni dei territori.

Gian Carlo Blangiardo sulla demografia e sul calo drastico delle nascite in Italia: “Si definisce l’altra crisi. La prima è quella economica, quella di cui vorrei parlarvi è la crisi demografica. La popolazione italiana è diminuita e le nascite hanno toccato il punto più basso della nostra storia. Siamo sotto le 500.000 nascite all’anno, un dato che non era così basso nemmeno durante le guerre mondiali. La nostra popolazione, che storicamente è sempre cresciuta, da qualche anno è in decrescita. C’è chi dice che l’immigrazione sia la soluzione. Non è vero. Anche le famiglie straniere in Italia da qualche anno hanno smesso di crescere. Anche loro, ovviamente, sono condizionate dalle problematiche del paese. Di questo passo tra 50 anni avremo una popolazione composta per lo più da persone anziane, con una pressione sul sistema sanitario, sul sistema pensionistico. Quali le possibili soluzioni? Rimettere al centro dell’attenzione la famiglia. Rilanciare la natalità come investimento e parlare anche sui media di questa crisi troppo spesso taciuta”.

Luigi Carbone sulla semplificazione e riforma dell’amministrazione dello Stato: “Oltre alle tasse che vengono pagate c’è il problema degli adempimenti burocratici. Bisogna creare una politica di semplificazione burocratica. La burocrazia è una di quelle tematiche su cui l’Italia fa più brutta figura a livello internazionale. Tutto questo fino ad oggi non è riuscito perché ci sono problematiche strutturali. C’è confusione di competenze. Abbiamo gravi carenze nella fase attuativa. La nostra burocrazia ha oggi un complesso di superiorità nei confronti del cittadino. Molti dei nostri burocrati non sono preparati a dovere. Molto spesso le riforme non vengono percepite dal cittadino, perché non ne viene a conoscenza, servirebbe una maggior diffusione mediatica in questo senso. Le soluzione è rafforzare la lotta politica e tecnica alle complessità burocratiche. Semplificando gli iter burocratici ridurremmo nettamente anche la corruzione. Dobbiamo smettere di parlare per slogan e semplificare solo la comunicazione, lasciando la complicazione nei cassetti.” Sull’argomento Salvini ha sottolineato la sua volontà di abolire i prefetti.

Maurizio Leo sul nuovo fisco per la rinascita di impresa. “Per le piccole imprese c’è stata l’eliminazione degli studi di settore, sostituito dagli indici di affidabilità fiscale, che a mio modo di vedere andrebbero aboliti. Servirebbe fare un patto fiscale preventivo. Per le grandi imprese la riduzione al 24% dell’aliquota Ires non ha incrementato a livello significativo l’attrattività del Paese per gli investimenti esteri. Gli incentivi che sono previsti sono incompleti o, peggio, sono complessi o riservati a pochi. Ci sono poi le liti fiscali, una vera emergenza. Al 31 dicembre 2016 erano 469 mila le controversie pendenti. Servono giudici tributari specializzati e a tempo pieno. Chiudo il mio intervento con la riscossione. Dopo la soppressione di Equitalia la riscossione è rimasta invariata ed è affidata all’Agenzia delle entrate”.

Armando Siri sulla Flat Tax: “L’impianto fiscale attuale è in vigore da 43 anni. In Italia manca la domanda, siamo in una situazione di stagnamento e di recessione economica. Il problema è che i medici hanno curato il malato occupandosi dei sintomi della malattia. Come se con 40 di febbre assumessimo la tachipirina. La febbre scende, certo, ma non debelliamo la malattia. Bisogna curare la malattia. Il sangue della nostra economia è il denaro. Se il denaro non circola l’economia muore. Dobbiamo fare in modo che lo Stato rinunci a parte del prelievo tributario in modo da stimolare la domanda”.

Edited by Rotwang
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La Repubblica

La legge che darebbe la cittadinanza italiana ai bambini nati nel nostro Paese da genitori stranieri (solo se hanno un permesso di soggiorno di almeno 5 anni) e a quelli arrivati prima dei 12 anni, ma dopo un ciclo scolastico, si è arenata e non sappiamo se vedrà mai la luce.

Gentiloni ha dovuto prendere atto che i numeri per approvarla al Senato non c’erano, così ha deciso di rinviare tutto a dopo l’estate.

Per ora non è una resa, come festeggia la Lega, ma è chiaro che la paura e le semplificazioni stanno prendendo il sopravvento. Se questa deriva non verrà fermata avremo perso un’occasione storica.

La prima necessità è fare chiarezza con i cittadini e smontare falsità e luoghi comuni. Questa legge non ha nulla a che fare con coloro che stanno sbarcando sulle nostre coste, come propagandano i piromani della paura, che da settimane incendiano gli animi. Lo Ius soli non li riguarda, non verrebbe applicato a chi sbarca dai gommoni e se anche una di quelle donne è incinta, suo figlio non diventerà italiano perché manca il presupposto della permanenza legale della madre.

Questa legge darebbe invece la cittadinanza a quei bambini che sono nelle nostre scuole, che parlano la nostra lingua, che fanno gli stessi giochi, tifano le stesse squadre e coltivano gli stessi sogni dei nostri figli. Si tratterebbe di integrarli, di evitare di lasciarli ai margini della società, e questo dovrebbe essere un imperativo per tutti coloro che hanno a cuore la sicurezza. Questa è la verità.

Il ministro degli Esteri, il cui partito ha votato per la legge alla Camera, sostiene di aver frenato per una questione di opportunità e non di merito, vista l’emergenza sbarchi. Ora dovrebbe essere il primo a chiarire che le due cose non c’entrano nulla e per primo avrà il dovere di onorare all’inizio dell’autunno l’impegno di approvare una riforma storica.

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Il Post

Maurizio Lupi, uno dei membri più importanti del partito di Angelino Alfano Alternativa Popolare, ha detto che con il Partito Democratico «non c’è mai stata un’alleanza politica» e che il suo partito ha sostenuto i governi Renzi e Gentiloni solo per senso di responsabilità e per fare uscire l’Italia dalla crisi.

Alternativa Popolare, che è il nuovo nome del vecchio partito di Alfano Nuovo Centro Destra, è stato il principale alleato di governo del Partito Democratico nel corso dell’ultima legislatura, e ha sostenuto sia il governo Letta, che quelli di Renzi e Gentiloni, facendone anche parte con diversi ministri e sottosegretari. Negli ultimi mesi, tuttavia, l’alleanza tra i due partiti era sembrata sempre più fragile e Alternativa Popolare aveva più volte dato segnali di riavvicinamento al resto del centrodestra italiano e in particolare a Forza Italia. I primi grossi problemi tra PD e AP erano arrivati con la discussione sulla nuova legge elettorale (Matteo Renzi in quell’occasione aveva molto criticato l’opposizione di Alfano all’introduzione di uno sbarramento al 5 per cento) e sono poi continuati, costringendo il governo Gentiloni a rimandare il voto finale sulla nuova legge di cittadinanza proprio per l’opposizione di AP, che pure quella legge l’aveva già votata alla Camera.

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I topi scappano dalla nave che affonda...

Ovviamente Berlusconi li riaccoglierà a braccia aperte e fra un po' riascolteremo le solite lagne sui "partitini"

 

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