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Situazione dei diritti LGBT nel mondo.


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Il Parlamento Greco ha approvato una legge che consente la rettifica anagrafica del sesso, senza necessità di sottoporsi ad intervento chirurgico. In tal modo la Grecia si aggiunge a quei paesi europei - tra i quali Danimarca, Irlanda, Malta e Norvegia – che hanno adottato una legislazione che non richiede l’intervento chirurgico per la determinazione del riconoscimento dell’identità sessuale.

L’approvazione della legge, dopo due giorni di dibattito parlamentare, ha ottenuto una maggioranza di 171 voti a favore e 114 contrari, anche se è stata lungamente osteggiata dai partiti di opposizione e dalla Chiesa Ortodossa.
Kyriakos Mitsotakis, alla guida del partito di centrodestra “Nuova Democrazia”, ad esempio, ha affermato che mentre ogni persona ha il diritto alla autodeterminazione, è stato sbagliato estendere tale procedura ai minori degli anni 18.

Se l’approvazione della legge segna un passo in avanti per i diritti delle persone transgender, in un paese notoriamente conservatore, bisogna rilevare, tuttavia, che critiche sono giunte anche dalle associazioni LGBTI.

I punti critici sono alcune limitazione della legge, in particolare:
- è previsto un procedimento giudiziale, invece del più semplice procedimento amministrativo;
- è vietato accedere alla rettifica di attribuzione di sesso per i migranti e i rifugiati; 
- vi è l’imposizione del divorzio a coloro che vogliono intraprendere il percorso di transizione; 
- i genitori trans continueranno a vedere indicato il proprio sesso biologico nei certificati di nascita dei figli; 
- sono previste ulteriori e restrittive barriere legali di accesso alla legge per i minori degli anni 15.

“Le limitazioni imposte dalla legge contravvengono i diritti umani”, ha sostenuto Richard Richard Köhler dell’associazione TGEU (Transgender Europe) “e ricorrere a una decisione giudiziale è contrario al principio dell’autodeterminazione, mentre la previsione di non essere sposati forza le persone a separarsi dai loro cari e viola le norme costituzionali relative alla tutela della famiglia”.

Si rammenta, infine, che anche Amnesty International aveva promosso una raccolta di firme per ottenere una modifica alle numerose criticità della legge.

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Macron sur la PMA : "Je suis pour reconnaître des droits égaux à nos concitoyens"

https://www.youtube.com/watch?v=9Y1s4tsuAAg

Passaggi chiave dell'intervista:

"Poiché le donne possono accedere alla fecondazione e poiché abbiamo riconosciuto lo status di famiglie anche alle coppie di donne, allora penso che questo diritto debba essere riconosciuto anche a loro e alle donne sole. Io infatti sono per riconoscere diritti uguali a tutti i nostri concittadini."

"Su questi soggetti la politica non deve imporre una scelta brutalizzando le coscienze e le convinzioni profonde di tutti e tutte, che io rispetto profondamente. Spero che nel 2018 potremo organizzare un dibattito in maniera calma e pacifica."

Macron aveva promesso di estendere la procreazione medicalmente assistita a coppie lesbiche e donne single durante la campagna elettorale.





 

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  • 3 weeks later...

In Australia si è concluso oggi il sondaggio postale sul matrimonio egualitario. I risultati saranno annunciati il 15 novembre alle ore 10 locali (2 di notte in Italia).

L'affluenza stimata dall'Australian Bureau of Statistics, l'istituto nazionale di statistica che si è occupato dell'intero processo, è del 78,5%. Molto alta nonostante la non obbligatorietà di voto, ma si consideri che le elezioni e i referendum sono sempre stati obbligatori, quindi la popolazione è "abituata" a votare.

Tutti i sondaggi danno e hanno sempre dato durante la votazione i favorevoli al matrimonio egualitario in testa con in media il 60% dei voti. Anche i sondaggi della Newspoll, agenzia storicamente molto precisa nel prevedere i risultati delle elezioni, vedono mediamente i favorevoli attorno al 60%.

Di segno opposto c'è solo una recente analisi dei big data basata sulle opinioni espresse su Twitter, metodo che avrebbe previsto l'elezione di Trump (anche se a conti fatti di voti ne aveva presi meno della Clinton). Stando a quest'analisi vincerebbero i contrari con il 50, 83% dei voti.  http://theconversation.com/social-media-study-points-to-a-close-result-in-the-same-sex-marriage-vote-84436

In caso di vittoria del Sì il primo ministro Turnbull ha promesso la rapida approvazione di una legge sul matrimonio egualitario entro metà dicembre (quando il parlamento australiano va in vacanza dal momento che là è estate), ma la fazione più conservatrice della coalizione di centro-destra che al referendum si è battuta per il No ha già fatto sapere che nel caso darà battaglia per far includere clausole sulla cosiddetta "libertà religiosa", in pratica per permettere che chiunque, dai pasticceri ai fotografi ai fioristi, possa liberamente rifiutare di fornire servizi per le celebrazioni di matrimoni fra persone dello stesso sesso.

In caso di vittoria del No non ci sarà nessuna votazione in parlamento e nelle prossime elezioni la coalizione di centro-destra manterrà una posizione contraria. L'opposizione laburista invece ha già affermato che anche in caso di vittoria del No se vincerà alle prossime elezioni approverà una legge sul matrimonio egualitario.

Edited by Uncanny
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On 7/11/2017 at 9:31 PM, Uncanny said:

I risultati saranno annunciati il 15 novembre alle ore 10 locali (2 di notte in Italia).

Avevo fatto confusione coi fusi orari (anche perché l'Australia ne ha diversi), l'ora italiana in cui si sapranno i risultati è la mezzanotte esatta, fra 2 ore e mezza, e non le 2 di notte. 

Verranno anche specificati i risultati per età, gruppo sociale, stato federale e distretto elettorale federale. 

Sale la tensione.

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lecosechenondici
2 hours ago, Uncanny said:

 solo 

Avrei da dissentire XD 
Il 38% è meno del 62% ma è comunque tantino, considerando che ai contrari non viene imposto di contrarre matrimonio gaio.

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Il 62% di si con una partecipazione dell'80% e' un risultato di tutto rispetto.

I contrari non vogliono che altre persone non possano fare il matrimonio gay, non loro stessi....

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35 minutes ago, lecosechenondici said:

Avrei da dissentire XD 
Il 38% è meno del 62% ma è comunque tantino, considerando che ai contrari non viene imposto di contrarre matrimonio gaio.

In Irlanda c'erano stati risultati pressoché identici.

In una democrazia, tra l'altro dopo un dibattito molto acceso con un allarmismo esagerato diffuso da parte dei contrari, è normale che non tutti siano sulla stessa posizione. Ma fra 61,6% e 38,4% c'è comunque oltre il 20% di distacco. 

Inoltre c'è da dire che il grosso del No è dato da persone anziane che tra l'altro hanno anche partecipato maggiormente al voto. La maggior partecipazione al voto da parte degli anziani è presente ovunque, si pensi ad esempio alla Brexit. 

Se si prendono solo i voti delle persone dai 60 anni in giù il numero di favorevoli è molto più alto, sicuramente oltre il 70%. 

Edited by Uncanny
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Intanto grazie a Uncanny che ci tiene sempre aggiornati.

Cmq il 62% mi sembra un risultato di cui non ci si può lamentare, quasi i 2/3, ampiamente sopra la maggioranza assoluta, contando poi che in quel 38% magari molti saranno cmq favorevoli alle unioni civili anche se non ai matrimoni.

Personalmente ci metterei la firma.

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Nel giugno 2004 in svizzera il 58% dei votanti (partecipazione al voto: 56.5%) fu favorevole alla legge sull'unione domestica registrata (unione civile gay) in svizzera.

oggi se si votasse penso che il 60% sarebbe favorevole al matrimonio gay e forse anche una maggioranza dei votanti per le adozioni da parte di gay.

l'importante e' che passi una legge per unioni civili o matrimoni gay e poi la strada e' tutta in discesa, basta aspettare qualche anno e i favorevoli continuano ad aumentare.

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5 hours ago, lecosechenondici said:

Il 38% è meno del 62% ma è comunque tantino, considerando che ai contrari non viene imposto di contrarre matrimonio gaio.

Il matrimonio è un istituto nato come "contenitore" d'un rapporto sessuale tra due persone, necessariamente di sesso diverso, produttivo di discendenza legittima:

ergo è comprensibile che molti e  non solo per ragioni religiose ne vogliano conservare la destinazione eteroclita.

Certo in forza del significato eminentemente affettivo che negli ultimi due secoli in ambito etico è stato dato al matrimonio, ai fini dell'eguaglianza etica la sua apertura alle coppie omoclite non è irrilevante, ma non ne farei una tragedia omofobica né quando è negato né tanto meno quando non pochi dissentono dall'apertura.

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8 hours ago, lecosechenondici said:

è comunque tantino

In realtà l'atteggiamento dell'Australia nei confronti dell'omosessualità non è così pacifico come si potrebbe pensare

Nel 1984 c'è stata l'ultima condanna per il reato di sodomia, che fino al 1949 poteva essere punita addirittura con la morte, ma la decriminalizzazione totale dell'omosessualità è avvenuta fra il 1994 ( bando federale ) ed il 1997 (abrogazione dell'ultima legge rimasta in vigore in Tasmania )

Ci sono voluti quasi 50 anni per ottenere una completa legalizzazione dell'omosessualità su tutto il territorio nazionale

Nel 2004 i Conservatori sulla scorta della campagna di Bush negli USA introdussero il divieto espresso di matrimoni omosessuali ed i laburisti si sono spostati fra i sostenitori del matrimonio gay solo nel 2012

Alla luce di questi dati, credo si possa dire che la società australiana è più avanti del suo sistema politico, che non a caso ricorre al referendum per poter dare avvio ad un iter legislativo in Parlamento ( come a dire...lo facciamo perchè il popolo oramai lo vuole )

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3 hours ago, Mario1944 said:

Il matrimonio è un istituto nato come "contenitore" d'un rapporto sessuale tra due persone

Questo non mi pare corretto. È senz'altro vero che il matrimonio non esiste per ragioni prinariamente affettive, ma non esiste di certo per funzioni "sessuali", che peraltro tanto spesso sono delegate al di fuori di esso. Nonostante si chiami Matrimonio, con la M, esso esiste anche e forse soprattutto per ragioni Patrimoniali: costituisce(-va?) un'alleanza fra due famiglie, nonché fra due persone, finalizzata ad un reciproco rafforzamento sociale, politico ed economico. 

Rientra in tale rafforzamento della famiglia anche la filiazione, in quanto permette la sopravvivenza attraverso le generazioni della famiglia stessa. Proprio in virtù di questa logica l'adozione in effetti nasce come garanzia di filiazione anche laddove non possa esservi procreazione per ragioni biologiche. 

Concretamente, l'assenza di procreazione in un matrimonio è sempre stata una possibilità tenuta in conto a livello legislativo, con tanto di potenziali contromisure. Ma mentre è senz'altro  possibile un matrimonio senza procreazione, ed è quanto meno concepibile uno senza filiazione, non è concepibile un matrimonio senza alleanza. Quella è l'essenza del matrimonio.

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davydenkovic90
4 hours ago, Mario1944 said:

Il matrimonio è un istituto nato come "contenitore" d'un rapporto sessuale tra due persone, necessariamente di sesso diverso, produttivo di discendenza legittima:

ergo è comprensibile che molti e  non solo per ragioni religiose ne vogliano conservare la destinazione eteroclita.

Certo in forza del significato eminentemente affettivo che negli ultimi due secoli in ambito etico è stato dato al matrimonio, ai fini dell'eguaglianza etica la sua apertura alle coppie omoclite non è irrilevante, ma non ne farei una tragedia omofobica né quando è negato né tanto meno quando non pochi dissentono dall'apertura

Io non riesco a leggerti, perdonami. Non perché non capisco, ma perché non sopporto lo stile. Sembri Layer, da vecchio, quando non ha confidenza con le persone, moltiplicato per mille. xD

Ma poi, pensi che usare quei paroloni  coniati da te renda più validi i concetti che esprimi o è semplice divertimento?

Il matrimonio, come è già stato detto in miliardi di altri topic e in miliardi di altre salse - anche da parte mia ribattendo a tue affermazioni - è un istituto che si è modificato nel corso del tempo, a seconda delle diverse necessità e dell'evoluzione sociale, come sempre accade.

Troveresti assurdo se qualcuno, nel 2017, dicesse che è sbagliato che un telefono faccia fotografie e trasmetta video, ad esempio. Se a qualche stramba istituzione conservatrice venisse in mente di ostacolare la produzione di telefoni con fotocamera, credo che tutti si opporrebbero, ritenendola una cosa assurda.

Stesso discorso lo si può fare per il matrimonio gay. Se la società attuale è così, se siamo in presenza di situazioni di fatto, esistenti, di coppie gay che vogliono un riconoscimento da parte dello stato per avere tutelati certi diritti, addirittura di famiglie con  figli... be', che piaccia o no, lo stato può fare solo una cosa,  ovvero mettere ordine nella società, regolamentando queste situazioni. Inutile mettere la testa sotto la sabbia perché questa cosa non sta bene alla chiesa. Che i telefonini  con la fotocamera piacciano o non piacciano a qualcuno, non cambia nulla. Basta non comprarlo e non farne uso e non osteggiare chi ne fa uso e vivere felici, senza. Non penso sia difficile.

Il matrimonio non è più e non può essere più non solo quello che era all'inizio, quando è stato istituito e quando è stato coniato il termine, ma neanche quello che era 50 anni fa o anche solo 10 anni fa. Il matrimonio gay non esisteva negli anni cinquanta perché i gay non volevano sposarsi, non avevano alcun interesse né a fare figli né a tutelarsi reciprocamente dal punto di vista economico o assistersi perché l'omosessualità era una sorta di vergogna da vivere soltanto in privato, e perché spesso i gay erano già sposati con donne per copertura, oltretutto.

Non ha alcun senso farne un problema di etimologia, di "quale termine usare", di andare a vedere e dare importanza al come e al perché è nato il termine matrimonio nell'antica Roma, è solo uno degli innumerevoli mezzi che utilizzano certi personaggi televisivi per rigurgitare qualche concetto omofobo e istigare all'intolleranza.

L'ho detto altre volte in altri topic, se due uomini si mettono insieme, vanno a vivere insieme,  hanno un cane, delle piante da annaffiare, delle situazioni di vita che coinvolgono entrambi (pranzi e cene, bollette, pensione, assistenza reciproca),  non siamo in presenza una specie aliena a cui si deve trovare un nome ad hoc e per cui si debba istituire un istituto speciale. Tanto è vero che in gran parte, oramai, dei paesi occidentali, esiste il matrimonio egualitario con gli stessi termini, gli stessi diritti e gli stesi doveri del matrimonio eterosessuale, e l'Italia è stata addirittura punita per il mancato adeguamento a questa norma.

Quindi sì, se gran parte delle persone dissentono, è una tragedia e fa cadere le braccia, nel 2017. Fortunatamente per gli australiani, il 38% non è "gran parte delle persone". 

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Devi capire davy che chi vive in vaticano e' abituato a frequentare gente con cui parla e scambia barzellette in latino e l'etimologia delle parole assume un significato del tutto diverso rispetto a chi vive fuori dal varicano.

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4 hours ago, FreakyFred said:

Questo non mi pare corretto. È senz'altro vero che il matrimonio non esiste per ragioni prinariamente affettive, ma non esiste di certo per funzioni "sessuali", che peraltro tanto spesso sono delegate al di fuori di esso.

Chiaramente, soprattutto quando si tratta d'istituti d'origine antichissima, le cause ed i fini sono passibili d'interpretazioni diverse, ciascuna non necessariamente errata, considerato  che si passa tra culture diverse e cambiate nei millenni.

Comunque io non ho detto che il matrimonio sia stato istituito per funzioni sessuali, ma che è stato istituito come :

"contenitore" d'un rapporto sessuale tra due persone, necessariamente di sesso diverso, produttivo di discendenza legittima.

Tu hai tagliato, senz'altro in buona fede, l'ultima mia locuzione, cioè: "produttivo di discendenza legittima", che è essenziale nel mio ragionamento, perché io non penso certo, che sia vero o no, che il matrimonio sia mai stato un puro e semplice contenitore di sessualità e null'altro, ma bensì penso che sia stato un contenitore di sessualità con il fine essenziale della produzione di discendenza legittima, intendendo quindi "contenitore" nel duplice significato di contenere in sé e di costringere in sé, perché ovviamente ogni istituto è anche una costrizione limitante, in questo caso limitante d'una sessualità altrimenti pericolosa per l'aggregazione sociale in quanto potenzialmente sfrenata, soprattutto in età giovanile.

Oggi non so, ma ancora ai miei tempi ai giovani con sessualità "esuberante" si raccomandava il matrimonio per calmare gli spiriti bollenti.

4 hours ago, FreakyFred said:

Nonostante si chiami Matrimonio, con la M, esso esiste anche e forse soprattutto per ragioni Patrimoniali: costituisce(-va?) un'alleanza fra due famiglie, nonché fra due persone, finalizzata ad un reciproco rafforzamento sociale, politico ed economico. 

Ovviamente parliamo di matrimonio perché usiamo una lingua che deriva dal latino:

in greco ad esempio la parola che designava il matrimonio, cioè gamos, non aveva nesso con la madre, bensì con una radice indoeuropea che significava unione, ma il concetto era quello dei Latini e di altri popoli mediterranei, al più con la variante della pluralità dal lato femminile, come ad esempio per i Giudei.

Comunque sono d'accordo con te che la funzione era anche patrimoniale, ma non primariamente, perché necessariamente la funzione di rafforzamento patrimoniale ed anche sociale e politico era possibile in tanto in quanto vi fosse una prole generata e quindi una sessualità correttamente "incanalata" che la generasse nel luogo, nel tempo e nel modo opportuni.

oggi, almeno in Italia, non è più così, ma fino al 1975 era così anche da noi, guarda caso...., infatti il patrimonio non si trasmetteva al coniuge, ma ai figli ed in mancanza di questi tornava alla famiglia d'origine.

4 hours ago, FreakyFred said:

Concretamente, l'assenza di procreazione in un matrimonio è sempre stata una possibilità tenuta in conto a livello legislativo, con tanto di potenziali contromisure. Ma mentre è senz'altro  possibile un matrimonio senza procreazione, ed è quanto meno concepibile uno senza filiazione, non è concepibile un matrimonio senza alleanza. Quella è l'essenza del matrimonio.

Per gli antichi un matrimonio sterile non aveva significato perché non aveva utilità:

la donna sterile si ripudiava e basta, senza tante storie, vedi tradizioni giudaiche (riferite nei loro libri sacri),  greche e romane.

Le previsioni legislative cui ti riferisci hanno origine dalla legislazione canonica della Chiesa, dove la concezione sacramentale dell'istituto, peraltro ereditato dal diritto romano, e certe indicazioni scritturali (basti pensare al famoso passo di Paolo di Tarso: meglio sposarsi che ardere) portò ad alcune distorsioni, pro humanitate, nell'applicazione rigorosamente razionale dei principi.

Edited by Mario1944
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3 hours ago, Mario1944 said:

Le previsioni legislative cui ti riferisci hanno origine dalla legislazione canonica della Chiesa

No, l'adozione risale al diritto romano, in cui è stata concepita proprio con la funzione di sopperire all'impossibilità di avere eredi biologici. 

Edited by FreakyFred
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5 hours ago, FreakyFred said:

No, l'adozione risale al diritto romano, in cui è stata concepita proprio con la funzione di sopperire all'impossibilità di avere eredi biologici. 

Ma guarda che l'adozione non dipendeva dalla condizione di sposato dell'adottante. come del resto anche oggi si può adottare senza essere sposati, e d'altronde, se fosse stato d'obbligo essere sposati per adottare un figlio, questo sarebbe un argomento contro la tua affermazione che l'essenza del matrimonio sia stata  l'alleanza sociale e patrimoniale tra la famiglia dello sposo e quella della sposa!

Comunque il matrimonio era considerato dai giuristi antichi un negozio giuridico fondato sullo stato di fatto, mutabile ad nutum del marito il quale poteva quando voleva intimare alla moglie il divorzio (vade foras) e regolato dal diritto secondo la causa negoziale del generare figli (creandorum liberorum causa).

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8 hours ago, Mario1944 said:

Ma guarda che l'adozione non dipendeva dalla condizione di sposato dell'adottante.

Eh, quindi filiazione ancora più disgiunta dal matrimonio xD

8 hours ago, Mario1944 said:

se fosse stato d'obbligo essere sposati per adottare un figlio, questo sarebbe un argomento contro la tua affermazione che l'essenza del matrimonio sia stata  l'alleanza sociale e patrimoniale tra la famiglia dello sposo e quella della sposa!

Ma visto che così non è, ne è argomento a favore :D

Perdonerai spero la mia affezione alla logica proposizionale...

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3 hours ago, FreakyFred said:

Eh, quindi filiazione ancora più disgiunta dal matrimonio xD

Ma l'adozione non è una filiazione, bensì una surroga al difetto di filiazione naturale: è chiaro che colui, il quale non possa filiare naturalmente, sia talvolta portato a ricorrere ad una filiazione artificiale, specialmente quando abbia patrimonio, tradizioni gentilizie, posizione sociale da trasmettere.

D'altronde è ovvio che la filiazione può essere disgiunta dal matrimonio o meglio può essere esterna:

ai primordi dell'umanità necessariamente fu così, essendo il matrimonio istituto sociale.

Il matrimonio fu appunto istituito, a mio modo di vedere, come contenitore della sessualità generativa, necessaria in una qualsiasi aggregazione sociale, ma pericolosa per i rapporti sociali, se non adeguatamente regolata.

D'altronde, se il matrimonio, come affermi tu  fosse stato istituito essenzialmente come strumento d'alleanza patrimoniale e sociale tra due famiglie, non si vede perché ridurlo solamente alla coppia maschio con femmina:

se la filiazione fosse stata superflua, il fine dell'alleanza patrimoniale e sociale si sarebbe ben potuto conseguire con matrimonio tra due maschi, anzi, si sarebbe conseguito meglio, almeno nelle società patriarcali dove la parte femminile era di solito trattata come inferiore.

4 hours ago, FreakyFred said:

Ma visto che così non è, ne è argomento a favore

E' una deduzione possibile, ma non necessaria ;-)

e comunque l'adozione era estranea al matrimonio e quindi non può essere assunta come spiegazione delle cause dell'origine dell'istituto matrimoniale o della sua essenza.

Piuttosto c'è da notare lo "slittamento" del significato etico e sociale del matrimonio avvenuto  negli ultimi due secoli:

da contenitore della sessualità generativa nell'interesse, anche patrimoniale certo...., della famiglia e del gruppo sociale a contenitore della reciproca affezione, con manifestazione fisica sessuale, tra due persone:

proprio questo, insieme con la cessazione della demonizzazione della sessualità senza fine generativo,  ha permesso la rivendicazione "gaya" dell'apertura del matrimonio alle coppie del medesimo sesso, essendo l'affettività possibile indipendentemente dal sesso.

Non è un caso, penso, che nell'antichità classica greca, l'esaltazione dell'omoerotismo non sia mai stata accompagnata da rivendicazioni matrimoniali:

allora il matrimonio nella considerazione etica e sociale non aveva altra funzione che quella generativa.

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2 hours ago, Mario1944 said:

D'altronde è ovvio che la filiazione può essere disgiunta dal matrimonio o meglio può essere esterna:

Se si può disgiungere non è coessenziale. As simple as that. Peraltro non è vero che sia sempre è solo stata fra uomo e donna; se non sbaglio per esempio presso i Nuer la donna sterile può essere data in moglie ad altra donna fertile, che poi sarà ingravidata dal fratello di lei. In generale, puoi tranquillamente avere matrimonio tanto senza filiazione che, soprattutto, senza procreazione. Poi è vero che a livello "simbolico" esso rappresenti la filiazione sociale dell'umanità, se vogliamo, ma il simbolo non tange in alcuna maniera il contenuto concreto se non, appunto, nei cervellini bacati degli che si ispirano a quel danno umano che fu Platone.

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On ‎15‎/‎11‎/‎2017 at 2:01 AM, Sbuffo said:

Intanto grazie a Uncanny che ci tiene sempre aggiornati.

Non c'è di che. :D

Curiosità: tutti gli stati e territori hanno votato in maggioranza Sì e 133 delle 150 divisioni elettorali hanno votato in maggioranza Sì mentre solo 17 No.

Di queste 17 divisioni 12 sono nella periferia di Sidney, con un picco del 75% di No nel distretto di Blaxland, e paradossalmente sono tutti distretti da sempre in mano ai laburisti (sinistra quindi). Il motivo sta nel fatto che sono tutti distretti ad altissima concentrazione di immigrati o discendenti di immigrati a quanto pare non esattamente gay-friendly. Lo stato con capoluogo Sidney, il New South Wales, per questo motivo è stato quello con la percentuale minore di Sì (57,8%).

L'Australia rurale interna, da cui ci si potrebbe aspettare particolare chiusura, ha votato invece Sì praticamente in ogni distretto corrispondente, anche se con percentuali più equilibrate. Fanno eccezione 2 distretti in cui il No ha vinto ma con un margine di vantaggio ridotto e minore rispetto a quello dei quartieri periferici di Sidney.

Comunque è iniziata oggi la discussione nel parlamento federale sull'adozione di una legge sul matrimonio egualitario e parallelamente nel Northern Territory, l'unico stato federato a non permettere le adozioni alle coppie dello stesso sesso, è in corso una revisione della legge atta a permettere questo tipo di adozioni. In questo modo, a breve, oltre ad essere legalizzato il matrimonio egualitario in tutto il paese, anche le adozioni saranno legali ovunque.

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6 hours ago, FreakyFred said:

Se si può disgiungere non è coessenziale

Una cosa può essere essenziale per l'esistenza d'un'altra, ma vivere di vita propria:

così i genitori sono essenziali per l'esistenza dei figli, ma vivono di vita propria.

6 hours ago, FreakyFred said:

Peraltro non è vero che sia sempre è solo stata fra uomo e donna; se non sbaglio per esempio presso i Nuer la donna sterile può essere data in moglie ad altra donna fertile, che poi sarà ingravidata dal fratello di lei.

Vabbe' ma qui si parla del matrimonio della nostra tradizione culturale:

indubbiamente ci possono essere state ed esserci ancora tradizioni culturali in cui il matrimonio o qualcosa che possiamo nominare così abbia avuto fini e funzioni diverse.

6 hours ago, FreakyFred said:

Poi è vero che a livello "simbolico" esso rappresenti la filiazione sociale dell'umanità, se vogliamo, ma il simbolo non tange in alcuna maniera il contenuto concreto

Ma si dà il caso che il simbolo rappresenti il contenuto concreto:

infatti oggi il matrimonio è simbolo dell'amore perché il suo contenuto concreto è eticamente e socialmente l'amore di coppia, tant'è vero che è ormai opinione diffusa che esso  possa essere aperto alle coppie omoaffettive, cosa che sarebbe stata inconcepibile ancora ai miei tempi e che non sarebbe stata concepibile neppure in un'epoca d'esaltazione dell'omoerotismo come quella della Grecia classica.

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18 hours ago, Mario1944 said:

Una cosa può essere essenziale per l'esistenza d'un'altra, ma vivere di vita propria

Dai, su, non giochiamo con la logica che è collaudata da qualche millennio. Se A è essenziale per B, allora togli A e hai tolto B. Ovviamente ciò non significa che se togli A togli B, ma il punto è semplice: A è la filiazione, B è il matrimonio, e sin dall'Antica Roma B può sussistere senza A. E invero anche A può sussistere senza B, quindi siamo proprio in uno di quei casi di disgiunzione totale xD

È vero però che sono, o sono state, "normalmente" affiancate. Il che per i Platonici è sufficiente a fare discorsi di "essenza", ma per noi gente normale no. 

18 hours ago, Mario1944 said:

Ma si dà il caso che il simbolo rappresenti il contenuto concreto

No, per il discorso di cui sopra. È vero che il matrimonio simboleggia(va) la riproduzione dell'umanità, e tuttavia è sempre stato possibile disgiungerlo interamente dalla riproduzione. 

Il matrimonio egalitario non aggiunge nulla al contenuto concreto di un matrimonio, ma sicuramente, questo lo si ammette senza problemi, ne stravolge il simbolo. 

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9 hours ago, FreakyFred said:

Dai, su, non giochiamo con la logica che è collaudata da qualche millennio

Ci dev'essere stato un difetto di collaudo, se non hai sbagliato a scrivere questo:

9 hours ago, FreakyFred said:

Se A è essenziale per B, allora togli A e hai tolto B. Ovviamente ciò non significa che se togli A togli B

infatti prima affermi correttamente che:

"se A è essenziale per B, allora togli A e hai tolto B"

poi lo neghi contradditoriamente dicendo:

"ovviamente ciò non significa che, se togli A, togli B".

Se "togli A e hai tolto B" non significa: "se togli A, togli B", che mai significa?

9 hours ago, FreakyFred said:

il punto è semplice: A è la filiazione, B è il matrimonio, e sin dall'Antica Roma B può sussistere senza A. E invero anche A può sussistere senza B, quindi siamo proprio in uno di quei casi di disgiunzione totale xD

E' pacifico che la figliazione può sussistere senza matrimonio:

un'attività naturale è antecedente e quindi indipendente dalla sua ricognizione sociale e giuridica.

Quanto al matrimonio senza figliazione, si trattava di caso eccezionale, che era ammissibile in un'ottica di conservazione dello status esistenziale, ove non fosse socialmente o familiarmente nocivo, e cui era peraltro possibile porre rimedio con la finzione dell'adozione, ma che nulla toglieva alla causa sociale e quindi giuridica per cui era stato istituito il matrimonio, che era appunto quella di "contenere", utilmente per il gruppo sociale di riferimento, gli effetti della sessualità riproduttiva dei suoi membri.

9 hours ago, FreakyFred said:

Il che per i Platonici è sufficiente a fare discorsi di "essenza", ma per noi gente normale no. 

Se mi dai del Platonico, m'offendo ;-) , quindi sostituisco "essenza" con "causa sociale e giuridica" del matrimonio.

9 hours ago, FreakyFred said:

È vero che il matrimonio simboleggia(va) la riproduzione dell'umanità, e tuttavia è sempre stato possibile disgiungerlo interamente dalla riproduzione. 

La causa sociale e quindi giuridica per cui è previsto un istituto o un qualsiasi negozio giuridico non viene meno in forza di possibili adattamenti del regolamento dell'istituto o del negozio a condizioni eccezionali o saltuarie.

Se consideri ad esempio il matrimonio canonico, che per secoli fu il solo matrimonio ammesso nell'Europa occidentale e che peraltro ripete concettualmente le riflessioni della giurisprudenza romana,  la definizione di matrimonio è (canone 1096):

"il matrimonio è la comunità permanente tra l'uomo e la donna ordinata alla procreazione della prole".

La procreazione della prole è la causa giuridica dell'istituto, tant'è vero che nel codice canonico del 1917 il bonum prolis era considerato fine primario e la volontà d'uno degli sposi di non volere figli era considerata ragione di nullità del matrimonio:

oggi anche la Chiesa s'è adeguata alla mutata concezione del matrimonio e dunque dal 1983 i fini del matrimonium sono il bonum prolis ed il bonum coniugum.

9 hours ago, FreakyFred said:

Il matrimonio egalitario non aggiunge nulla al contenuto concreto di un matrimonio, ma sicuramente, questo lo si ammette senza problemi, ne stravolge il simbolo. 

Suppongo che per "matrimonio egalitario" tu intenda il matrimonio paero a coppie dello stesso sesso:

altro che esso se aggiunge qualcosa al contenuto concreto del matrimonio, infatti aggiunge la sessualità affettiva a quella sessualità generativa che era la causa giuridica originaria del matrimonio tra uomo e donna.

C'è peraltro da dire che quest'aggiunta, se ora è  sfruttata pro domo nostra, è un'invenzione eterosessuale degli ultimi due secoli:

sono stati "loro", trasferendo  il fine del matrimonio dal bonum prolis al bonum coniugum a porre le fondamenta teoriche all'apertura del matrimonio alle omocoppie.

Infatti, come ho già notato, nella Grecia classica, dove pure l'omoerotismo era grandemente apprezzato, non risulta traccia di rivendicazioni "nuziali"  per i rapporti tra uomini.

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6 hours ago, Mario1944 said:

"ovviamente ciò non significa che, se togli A, togli B".

Se "togli A e hai tolto B" non significa: "se togli A, togli B", che mai significa?

Assolutamente niente, ho semplicemente fatto un typo e scambiato B con A nella frase "ovviamente ciò non significa che, se togli A, togli B". A onor del vero, potevi anche accorgertene da solo nel nome del principio di carità, visto che non è altro che una banalissima esposizione del modus tollens xD

6 hours ago, Mario1944 said:

La causa sociale e quindi giuridica per cui è previsto un istituto o un qualsiasi negozio giuridico non viene meno in forza di possibili adattamenti del regolamento dell'istituto o del negozio a condizioni eccezionali o saltuarie.

Cioè l'essenza non viene meno anche se hai modificato tutti gli attributi che la costituivano, continua a vivere astrattamente nell'iperuranio o, più prosaicamente, in qualche vecchio libro. Avessi capito subito che eri platonico mi risparmiavo un lungo dibattito piuttosto infruttuoso :P

Edited by FreakyFred
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2 hours ago, FreakyFred said:

A onor del vero, potevi anche accorgertene da solo nel nome del principio di carità,

Non sono molto caritatevole ;-) ma del resto ho io stesso supposto un tuo errore di scrittura, infatti ho aggiunto: "se non hai sbagliato a scrivere".

Comunque non è per questo che non ho provveduto a correggerti mea sponte, ma perché sulla frase corretta sono d'accordo e del resto è logica e quindi non capivo perché me l'avevi opposta....

2 hours ago, FreakyFred said:

Cioè l'essenza non viene meno anche se hai modificato tutti gli attributi che la costituivano, continua a vivere astrattamente nell'iperuranio o, più prosaicamente, in qualche vecchio libro. Avessi capito subito che eri platonico mi risparmiavo un lungo dibattito piuttosto infruttuoso :P

T'ho detto che non sono né platonico né neo....

Comunque stai fraintendendomi, forse perché non mi sono spiegato bene:

l'essenza (meglio: la causa sociale e giuridica) per cui l'istituto fu posto nell'ordinamento sociale e giuridico fu, a mio giudizio, una filiazione regolata nell'interesse del gruppo sociale che lo poneva, il che implicava necessariamente un contenimento dell'esuberanza sessuale specialmente giovanile col fine dell'interesse comune.

Tale causa sociale e giuridica rimase sostanzialmente immutata fino a tempi recenti almeno nella nostra tradizione sociale, culturale e giuridica:

ti ho citato il caso del diritto canonico che ha regolato per un millennio il diritto matrimoniale europeo e che fino al 1985 prevedeva come fine primario il bonum prolis.

Adattamenti come quello che a te sembra importante, cioè la possibilità di conservazione del matrimonio sine liberis, erano fatti per venire incontro ad esigenze saltuarie ed ideologicamente giustificabili (remedium concupiscentiae), ma non ne cambiavano la causa sociale e giuridica.

Mutamenti nella concezione etica e sociale del matrimonio sono intervenuti nell'ultimo secolo ed hanno portato, inevitabilmente, ad una diversa interpretazione della causa giuridica che già in sede canonica, di solito piuttosto tradizionalista anche per le connessioni sacrali, è stata rivista non per escludere o deprimere il bonum prolis, ma per elevare il bonum coniugum, che riassume i vecchi remedium concupiscentiae e mutuum adiutorium, che però erano fini secondari rispetto al primario bonum prolis.

Proprio questa revisione interpretativa ha permesso di teorizzare e giustificare l'apertura del matrimonio alle omocoppie:

ovviamente la causa sociale e giuridica di tale matrimonio non è più la generazione della prole, ma un'affezione con effetti fisici sessuali tra i due coniugi, comunemente chiamata amore, diversa però dalla vecchia affectio coniugalis.

Il vecchio matrimonio non c'è più, se non nell'iperuranio platonico o cristiano per chi ci crede, ce n'è uno nuovo  con una nuova causa sociale ed ormai anche giuridica, benché giuridicamente la trasformazione sia ancora in corso (vedi recente sentenza della nostra Consulta in merito).

La cosa buffa è che all'apertura del matrimonio alle omocoppia, trasformandone la causa, abbiano involontariamente lavorato proprio le menti ideologicamente più omofobe, ma questo è un altro discorso.

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Progetto Gionata

L’ONG Human Rights Watch (HRW) ha diramato un rapporto triste, ma atteso, con cui ha chiesto alla Cina di fermare le cosiddette “terapie di conversione” degli omosessuali. In questo rapporto di 52 pagine, Human Rights Watch ha intervistato 17 cittadini cinesi che hanno dovuto subire terapie create per “curare” la loro omosessualità. Queste persone hanno spiegato di essere stati praticamente sequestrati dai loro familiari e portati in ospedali pubblici o cliniche private dove sono stati trattenuti contro la loro volontà e “curati” con medicazioni forzate e sessioni di elettroshock.

Human Rights Watch sostiene che tutti gli intervistati hanno enfatizzato un particolare aspetto: “non avrebbero mai deciso di sottoporsi a una terapia di conversione se non a causa della pressione imposta dalla famiglia e dalla società”. Alcuni hanno raccontato come i genitori abbiano addirittura minacciato di suicidarsi nel caso il figlio non avesse accettato di sottoporsi alla terapia.

“Mia mamma ha iniziato…a gridare per tutte le sfortune che capitavano alla nostra famiglia, come avrebbe potuto sopportare tutto questo…mio padre si e’ inginocchiato davanti a me, piangendo, implorandomi di andare [alla terapia di riconversione]. Mio padre ha detto che non sapeva come sarebbe sopravvissuto, come avrebbe affrontato il resto della famiglia se solo avessero scoperto che io ero gay. Mi implorava di andare così lui poteva continuare a vivere…a quel punto che cosa mi restava da fare? Non avevo davvero alter vie d’uscita..”

I genitori furono convinti dal dottore che l’omosessualità non era altro che una malattia che poteva essere adeguatamente curata.

“Questo dottore e’ molto conosciuto nella mia città. Lo si vede in qualsiasi tipo di pubblicità sulle cure di malattie mentali. L’avevamo visto spesso sia in televisione sia sui giornali. Lo psichiatra disse a mia madre: “l’omosessualità e’ come tutte le altre malattie, come la depressione, l’ansia, il bipolarismo. Può essere curata. Ho fiducia nelle possibilità di guarigione di suo figlio. Mi creda, lo lasci qui, e’ in buone mani”.

Quanti si rifiutarono di andare in cura di propria volontà, vi sono costretti dai propri familiari.

“I miei genitori volevano portarmi a fare un certo trattamento. Ero spaventato che mi mandassero a fare qualche elettroshock. Mio padre mi disse che non sarebbe stato nulla del genere, che volevano solo vedermi “guarito” e stare bene…ma continuavo a rifiutarmi di andare. Così le mie zie riuscirono a spingermi fuori di casa e caricarmi su una macchina parcheggiata fuori. Guidarono per circa due ore fino a Chongqing, la città più vicina che offriva questo tipo di terapie…Mi dissero di aspettare con mia mamma, mio padre stava facendo le procedure di registrazione. Poi l’infermiera disse che potevo portare il mio bagaglio nella stanza e andare a farmi visitare dal dottore”.

Una volta dentro l’ospedale o la clinica, al paziente non e’ più data la possibilità di andarsene o di contattare i propri amici.

“Durante i primi giorni mi riuscì di nascondere il mio telefono e di tenerlo con me in ospedale. Lo nascondevo sotto il materasso. Mandavo ai miei amici dei QQ (un’applicazione per messaggeria istantanea), dicevo loro che cosa mi era accaduto e che cosa succedeva qui…più tardi però qualcuno del personale trovò il mio telefono durante un’ispezione nella stanza e me lo sequestrò. Ero definitivamente tagliato fuori dal contatto con i miei amici per tutto il resto della mia degenza (circa tre settimane)”.

Come parte del “trattamento” vi erano frequenti conversazioni con dottori che ribadivano come l’omosessualità fosse un atteggiamento “anormale, malato e perverso”.

“Dopo essermi seduto il dottore mi diede una scheda da compilare…il dottore si mise a fissarmi: “tu sei malato. Lo sai, vero? Non ti sto mica mentendo. Se tu pensi di fare sesso con un altro uomo allora sei davvero malato. Ma non dartene troppo pensiero, io ti posso aiutare. Ecco perché i tuoi genitori ti hanno portato qui”.

E aggiungevano che avrebbe portato a una morte prematura e a una famiglia distrutta.

“Questo e’ più o meno quanto il dottore mi ha detto: “questa omosessualità è un atteggiamento promiscuo e libertino. Se non ti affretti a cambiare, ti ammalerai presto e morirai a causa dell’AIDS. Non avrai mai una famiglia felice… ti sei mai davvero fermato a considerare la felicità dei tuoi genitori?”

Allo scopo di “guarirli” dalla loro “malattia”, ai pazienti erano somministrate delle pillole senza chiarificarne il contenuto.

“Erano pillole bianche in una bottiglia. Non avevo idea di che cosa fossero. Voglio dire che continuo a non saperlo nemmeno ora. Sia il dottore sia l’infermiera si rifiutavano di dirmi di che cosa si trattasse. Mi dissero solo che mi facevano bene e che aiutavano a progredire nel “trattamento”…dopo averle preso, solitamente mi sentivo su di giri per un certo periodo, diciamo alcune ore, poi finivo per sentirmi esausto e depresso”.

Cinque dei diciassette intervistati descrivono anche delle vere sessioni di elettroshock, quattro di loro poi affermano di non esserne stati informati fino a che non era ormai troppo tardi.

“Una parte della macchina sembrava una sorta di elmetto, era connessa all parte principale con un cavo. L’interno dell’elmetto presentava molti punti, sembravano dei punti metallici…quando mi misero il casco e accesero la macchina, iniziai a sentire una strana sensazione in testa. E’ come se il tuo cuoio capelluto fosse punto da molti insetti nello stesso momento. Via via che alzavano il voltaggio il formicolio si trasformava in autentico dolore. Era come essere pizzicato violentemente o avere degli aghi confitti nella pelle. Poi dopo alcuni minuti, il mio corpo ha iniziato a tremare… mi ci volle ancora del tempo per realizzare che quella era una macchina per elettroshock”.

Un altro ha detto che anche dopo aver rifiutato ripetutamente di continuare la terapia di elettroshock, il trattamento non ha avuto battute d’arresto.

“Ho detto loro che non potevo più sopportare altre scosse… allora l’ospedale ha prescritto iniezioni… il dottore ha detto che sarebbe stata una cura più “leggera” rispetto alle scosse elettriche, e forse anche con meno effetti collaterali… mi hanno chiesto di guardare e di concentrarmi su film pornografici gay sullo schermo. E l’infermiera nel frattempo iniettava un qualche liquido dentro di me con una siringa… il liquido non ha colore ed era solitamente iniettato nel mio braccio… presto mi sono sentito come bruciare. Il mio stomaco era sottosopra, avevo una sensazione di disgusto come se stessi per vomitare. Avevo pure un gran mal di testa… ogni pochi minuti il dottore e l’infermiera mi hanno detto di calmarmi e di concentrarmi sullo schermo”.

Sebbene il rapporto sia scioccante, tuttavia non stupisce. Nonostante in Cina l’omosessualità sia stata rimossa dalla lista della malattie psichiatriche nel 2001, le persone gay sono tuttora diagnosticate in molti ospedali della nazione come affette da “disordine sessuale”. Allo stesso tempo, una sentenza storica del 2014 contro una clinica nella città di Chongqing che ha usato elettroshock come “terapia” per “curare” un omosessuale, ha avuto un impatto molto limitato nel contenere il fenomeno.

Quest’anno una corte della provincia dello Henan si è pronunciata a favore di un uomo che era stato rapito dalla famiglia della moglie, dopo che ne aveva scoperto le preferenze sessuali, e portato in un ospedale psichiatrico pubblico dove era stato percosso e drogato per 19 giorni allo scopo di “curare” il suo “disordine”.

“E’ da più di venti anni che la Cina ha depenalizzato l’omosessualità, ma le persone LGBT sono tuttora soggette a confini forzati, medicazioni, addirittura elettroshock allo scopo di cambiarne l’orientamento sessuale”, dice Graeme Reid, direttore del dipartimento LGBT presso Human Rights Watch.

“Se le autorità cinesi intendono seriamente eliminare le discriminazioni e gli abusi  nei confronti delle persone LGBT, e’ arrivata l’ora di mettere la parola fine a questo tipo di istituzioni mediche”.

Edited by Rotwang
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I dubbi della Corte costituzionale austriaca sulla legittimità di un istituto giuridico diverso dal matrimonio riservato alle coppie dello stesso sesso. 

Tutto nasce dal caso sollevato da una coppia di donne, unite civilmente, che nel maggio 2015 hanno chiesto al segretario comunale di Vienna di potersi sposare. La loro richiesta è stata respinta. Le due donne, dunque, si sono rivolte al tribunale, ma anche in questo caso si sono viste rispondere negativamente. A quel punto la coppia ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale sostenendo che fosse stato violato il diritto alla non discriminazione in base al sesso e all’orientamento sessuale, oltre che il diritto a sposarsi.

L’unione civile che avevano celebrato, infatti, non garantiva loro il riconoscimento del loro legame come stabile, duraturo ed esclusivo al pari del matrimonio. Il codice civile austriaco recita infatti: “I rapporti di famiglia sono fondati sul matrimonio. Nel contratto di matrimonio due persone di sesso diverso dichiarano, conformemente alla Legge, la loro volontà di vivere un’inscindibile comunione di vita, di generare ed educare figli, e di prestarsi reciprocamente assistenza.

Ed è proprio su quel “di sesso diverso” che è sorto il dubbio di costituzionalità. I giudici costituzionali hanno ritenuto ammissibile il ricorso delle due donne per quanto riguarda il codice civile austriaco. Ma quella espressione (“di sesso diverso”, appunto) è il presupposto su cui si basa anche la legge sulle unioni civili, riservate solo alle coppie dello stesso sesso. Per la Corte “questa differenza di trattamento non può essere mantenuta senza discriminare inammissibilmente le coppie omosessuali con riguardo al loro orientamento sessuale”. Per questa ragione, la Corte ha esteso i suoi dubbi alla legge sulle unioni civili.

Tanto più che, con il passare del tempo, delle sentenze e delle modifiche, le unioni civili sono diventate, negli effetti, uguali al matrimonio. Continuare a usare due istituti diversi, scrivono i giudici “potrebbe esprimere che le persone con orientamento omosessuale, dalla prospettiva del principio di uguaglianza non siano ancora uguali alle persone di orientamento eterosessuale”. Ma la discriminazione sussiste anche perché essere uniti civilmente invece che sposati, cosa che risulta sui documenti delle persone, le costringe a palesare il proprio orientamento sessuale anche in situazioni in cui non sarebbe richiesto.

Ora la Corte Costituzionale dovrà esprimersi sul dubbio sollevato da lei stessa. 

http://www.gaypost.it/austria-unioni-civili-incostituzionali-matrimonio-gay 

Edited by Uncanny
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