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Gli irresponsabili


conrad65

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l'ISIS fin dall'inizio si era annessa la Sicilia nel delirante scopo di riformare il regno di Maometto

 

la Sicilia, così come altre regioni dell'Italia meridionale, corre un rischio in più perché in quella regione sono presenti da sempre forze organizzate, molto ben radicate, che lo Stato italiano dal suo punto di vista bolla come mafiose e criminali, ma che hanno l'estensione, la forza e la capillarità per potersi considerare dal loro punto di vista anti-Stato o anche "Stato"

ecco io, non me ne vogliano i forumisti siciliani perché non è di loro che sto parlando, non punterei molto sulla tenuta del nostro stato democratico, soprattutto al sud, una volta che certe saldature possibili diventassero "operanti"

insomma non mi stupirei se si individuassero alcune collusioni tra mafia, 'ndrangheta etc. e forze "islamiste"

del resto, se in Libia è stata fatta non un'operazione militare ma un'operazione di "coinvolgimento" di alcune tribù negli interessi di questo ipotetico stato islamico, qualsiasi siano le forze economiche occulte che ne reggono i destini, analoga operazione è fattibilissima con la nostra criminalità organizzata, soprattutto al sud

e questo può realizzarsi se certe connivenze sussurrate e presenti nelle istituzioni repubblicane fossero in realtà già operanti, trasversalmente agli schieramenti politici: i terreni di incontro tra islamisti e mafie meridionali sono molteplici, tra traffico d'armi e di droga

l'inchiesta di Mafia Capitale ha palesato una realtà innegabile: le forze che gestiscono l'immigrazione in Italia e che ci lucrano sopra sono essenzialmente forze mafiose, ed è chiaro che l'immigrazione è uno dei "pilastri" del cosiddetto "califfato"

insomma uno scenario di implosione "dall'interno" del nostro Stato nazionale non è da sottovalutare

Edited by conrad65
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insomma uno scenario di implosione "dall'interno" del nostro Stato nazionale non è da sottovalutare

 

... preferisco quando mi si da torto ... confido nel fatto che non ci lasceranno deragliare ... penso agli americani e spero anche l'Europa ... e che cavolo! Ok .. ora vado a fare meditazione Zen per convincermi che andrà tutto bene ... andrà tutto bene ...andrà tutto bene ...  

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penso agli americani

 

eh.... intendi dire gli americani che da vent'anni attaccano tutti i regimi arabi laici in maniera indiscriminata e che hanno fatto saltare per aria Saddam, Assad, Mubarak, Gheddafi, etc.?

si per carità, erano tutti dittatori più o meno feroci (ma insomma non è certo questo il motivo per cui... )

intendi quegli americani che sono stati una dozzina d'anni in Iraq a ricostruire ed addestrare le forze di polizie e armate di quel paese, vanno via e improvvisamente compare l'Isis?

intendi quegli americani che stanno fornendo l'infrastruttura di comunicazione per la propaganda mondiale dell'Isis, tra i vari facebook twitter e youtube?

dai diciamo che si sono perlomeno distratti ...

tu stesso ci dici che gli americani hanno rinforzato Sigonella in Sicilia, questo perché considerano evidentemente quello il teatro "caldo" dei prossimi anni

Edited by conrad65
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la Sicilia, così come altre regioni dell'Italia meridionale, corre un rischio in più perché in quella regione sono presenti da sempre forze organizzate, molto ben radicate, che lo Stato italiano dal suo punto di vista bolla come mafiose e criminali, ma che hanno l'estensione, la forza e la capillarità per potersi considerare dal loro punto di vista anti-Stato o anche "Stato"

ecco io, non me ne vogliano i forumisti siciliani perché non è di loro che sto parlando, non punterei molto sulla tenuta del nostro stato democratico, soprattutto al sud, una volta che certe saldature possibili diventassero "operanti"

insomma non mi stupirei se si individuassero alcune collusioni tra mafia, 'ndrangheta etc. e forze "islamiste"

del resto, se in Libia è stata fatta non un'operazione militare ma un'operazione di "coinvolgimento" di alcune tribù negli interessi di questo ipotetico stato islamico, qualsiasi siano le forze economiche occulte che ne reggono i destini, analoga operazione è fattibilissima con la nostra criminalità organizzata, soprattutto al sud

e questo può realizzarsi se certe connivenze sussurrate e presenti nelle istituzioni repubblicane fossero in realtà già operanti, trasversalmente agli schieramenti politici: i terreni di incontro tra islamisti e mafie meridionali sono molteplici, tra traffico d'armi e di droga

l'inchiesta di Mafia Capitale ha palesato una realtà innegabile: le forze che gestiscono l'immigrazione in Italia e che ci lucrano sopra sono essenzialmente forze mafiose, ed è chiaro che l'immigrazione è uno dei "pilastri" del cosiddetto "califfato"

insomma uno scenario di implosione "dall'interno" del nostro Stato nazionale non è da sottovalutare

mmhh.. un conto sono le convergenze d'affari, un altro un'alleanza formale!

 

dai, i mafiosi che mollano padre Pio & santa Rosalia per il califfo Omar??

Più possibile allora uno scenario alla Houellbecq!

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Ineffetti Mafia, Ndrangheta etc difficilmente potrebbero convivere con uno stato totalitario islamico come quello che vorrebbero (almeno a parole) l'ISIS e gli islamici radicali:

in fondo esse sopravvivono molto più comodamente in uno stato di diritto ed in una democrazia, se non altro perché gli interventi repressivi dello Stato sono impacciati dai principi giuridici di tutela del cittadino.

Questo ovviamento non implica che le organizzazioni criminali nostrane non possano fare affari con l'ISIS o con altri ribelli per rifornirli di armi in caso d'embargo o per gestire il flusso di profughi che inevitabilmente si creerà e si è del resto già creato.

 

 

 

 

gli americani che da vent'anni attaccano tutti i regimi arabi laici in maniera indiscriminata e che hanno fatto saltare per aria Saddam, Assad, Mubarak, Gheddafi,

 

Veramente la responsabilità degli Americani per lo spodestamento valse solo per Saddam, dato che Assad, Mubarak e Gheddafi ebbero (Assad ha ancora dato che dei tre è il solo rimasto al potere) problemi interni in cui gli Americani non c'entravano, certamente però l'abbandono di Mubarak e l'aiuto attivo ai ribelli contro Gheddafi ed Assad, senza troppo distinguere chi si andasse ad aiutare e senza troppo domandarsi che cosa sarebbe accaduto in caso di vittoria dei ribelli, dimostra una notevole insipienza degli Americani e, nel caso di Gheddafi, anche (e forse più) di Francesi ed Inglesi.

 

D'altronde basta solo il "capolavoro" iracheno a far capire che imbecilli tal volta stanno dalle parti di chi ci governa e purtroppo per mandato popolare:

vien quasi voglia di rimpiangere regimi aristocratici alla Serenissima od alla Superba.....

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dai, i mafiosi che mollano padre Pio & santa Rosalia per il califfo Omar??

 

ahahah nun fateme parlà XD

e tutte quelle statue della Madonna che si inchinano davanti alle case dei boss durante le processioni...

 

rimanendo in vena di voli di fantasia, sarà un caso che hanno eletto per la prima volta un presidente della repubblica siciliano e con uno spiccato profilo anti-mafia?

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Non è che se sono stranieri allora sono responsabili di tutto. Anche in Italia c'è gente che dice "Mi unirò all'ISIS".
Comunque, adesso siamo a rischio, ma perché è a un passo dalla Sicilia.

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Non è che se sono stranieri allora sono responsabili di tutto. Anche in Italia c'è gente che dice "Mi unirò all'ISIS".

Comunque, adesso siamo a rischio, ma perché è a un passo dalla Sicilia.

Non è il fatto di essere stranieri, ma leggi questo articolo.

http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/02/17/news/anti_terrorismo_mai_arrivati_500_uomini-107495678/

http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/isis_intercettazione_migranti_italia/notizie/1186106.shtml

Edited by Bad_Romance
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La situazione è molto più grave

 

Come la guerra in Libia ha dimostrato Francia ed Inghilterra

avevano munizionamento di precisione per una campagna aerea

non superiore a 30 giorni

 

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-04-16/nato-libia-ormai-quasi-175903.shtml

 

Di fatto Francia e Inghilterra dovettero farsi prestare dagli americani

il munizionamento per il periodo sufficiente a mettere in difficoltà Gheddafi

dopodiché si resero anche conto di non poter assolutamente influire sullo

scenario libico post-Gheddafi ( pur avendo scatenato loro il conflitto )

 

Questo fu ed è il vero monumento all'irresponsabilità

 

Una vergogna clamorosa che è stata silenziata dai mass media e che la dice

lunga sullo stato di impreparazione non dell'Italia ma dell'Europa!

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Mha, la situazione è ridicola per me.

Cioè, se partono 500.000 (e di sicuro accadrà con l' estate) persone, che finanziano il terrorismo e mettono a rischio la stabilità europea noi li accogliamo?

Davanti ai PORTI libici ci devono stare le navi della Marina, visto che abbiamo pure una o due portaerei e respingere tutti, chiunque essi siano.

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Cioè, se partono 500.000 (e di sicuro accadrà con l' estate) persone, che finanziano il terrorismo e mettono a rischio la stabilità europea noi li accogliamo?

 

E' possibile che tra i profughi ci siano terroristi infiltrati, benché dati i pericoli delle traversate in barcone credo che un terrorista sceglierebbe strade meno incerte per infiltrarsi, ma pensare addirittura a 500.000 infiltrati quando l'intera Libia conta 6 milioni di abitanti....

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E' possibile che tra i profughi ci siano terroristi infiltrati, benché dati i pericoli delle traversate in barcone credo che un terrorista sceglierebbe strade meno incerte per infiltrarsi, ma pensare addirittura a 500.000 infiltrati quando l'intera Libia conta 6 milioni di abitanti....

Pare ci siano anche una parte di egiziano che non riescono a rientrare nel proprio Paese.

Comunque l'anno scorso senza ISIS 250.000 ne sono arrivati, quindi tutto è possibile...E anche altri 250.000 sono troppi.

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e però @@Mario1944 sentivo stamane in rassegna stampa che nei centri libici in attesa di emigrare ci sarebbero 700.000 persone, ovviamente non sono tutti libici...

 

ad Aprile 2014, prima che la cosa fosse considerata una minaccia terroristica, Alfano diceva che erano 600.000

 

http://www.repubblica.it/solidarieta/immigrazione/2014/04/03/news/alfano_immigrati_nordafrica-82656070/

 

dunque i numeri sono verosimili

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@Conrad65, considerando che i profughi siriani in fuga dalla loro guerra civile mi pare siano ormai sui 2 milioni, il numero di 500.000 profughi in fuga dalla Libia non sarebbe assurdo.

Ma io non mi riferivo al numero dei possibili profughi libici che premeranno per arrivare alle nostre coste e forse anche per entrare in Egitto od in Tunisia, bensì al fatto che Bad_Romance li consideri a priori tutti terroristi o fiancheggiatori finanzianti il terrorismo:

 

 

Cioè, se partono 500.000 (e di sicuro accadrà con l' estate) persone, che finanziano il terrorismo e mettono a rischio la stabilità europea noi li accogliamo?

 

 

Mi pare un po' (tanto) esagerato.....

Edited by Mario1944
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Mario, mi sembra che tu cerchi sempre il cavillo su cui costruire una risposta insensata.

Cercherò di essere chiaro.

Le persone che attaversano il Mar Mediterrano pagano per scappare. Questi soldi finanziano le organizzazioni terroristiche. L' Italia (al contrario di altre Nazioni) li accoglie e quindi alimenta questo business (senza neanche parlare di quanti finiscono nel braccio delle mafie o come diceva quel tipo di "Mafia Capitale "si guadagna più con gli immigrati che con la droga").

Poi se siano disperati o altro non credo sia un problema dell' Italia, intanto il giro di soldi verso i terroristi c'è.

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i terroristi tra i profughi, se ci saranno (e temo a questo punto che ne ne saranno), costituiranno una minoranza tra il totale dei profughi, ma anche una minoranza di alcune centinaia di terroristi addestrati, con appoggi sul nostro territorio per accedere al mercato delle armi e con una rete di supporto logistico potenziale di (diciamo) 10.000 o 100.000 musulmani già integrati in Italia, sono in grado di metterci in ginocchio

 

sento tanti commenti miopi in giro come ad esempio quello di stamattina di Massimo Bordin su Radio Radicale su "chi fornirebbe le navi a 10.000-12.000 combattenti dell'Isis per invadere l'italia": beh a parte che le navi ci sono già, e sono i barconi dei profughi, ricordiamoci sempre che in Libia non c'è stata nessuna invasione dell'ISIS, nessuna brigata siriana o iraqena è passata in Libia, c'è stato semplicemente un improvviso "risveglio" di personaggi locali

esiste una rete dell'Isis già radicata in Italia e per il momento silente?

speriamo che la nostra intelligence in questi anni abbia funzionato molto bene, e che continui a farlo anche in futuro...

Edited by conrad65
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i terroristi tra i profughi, se ci saranno (e temo a questo punto che ne ne saranno), costituiranno una minoranza tra il totale dei profughi, ma anche una minoranza di alcune centinaia di terroristi addestrati, con appoggi sul nostro territorio per accedere al mercato delle armi e con una rete di supporto logistico potenziale di (diciamo) 10.000 o 100.000 musulmani già integrati in Italia, sono in grado di metterci in ginocchio

 

sento tanti commenti miopi in giro come ad esempio quello di stamattina di Massimo Bordin su Radio Radicale su "chi fornirebbe le navi a 10.000-12.000 combattenti dell'Isis per invadere l'italia": beh a parte che le navi ci sono già, e sono i barconi dei profughi, ricordiamoci sempre che in Libia non c'è stata nessuna invasione, semplicemente un improvviso "risveglio"

esiste una rete dell'Isis già radicata in Italia e per il momento silente?

speriamo che la nostra intelligence in questi anni abbia funzionato molto bene, e che continui a farlo anche in futuro...

Infatti è così, l' Espresso fece addirittura un articolo su uno di quei centri di accoglienza, con un tizio che usciva, andava a fare l' imam e rientrava alla sera.

Anche un cretino capisce come infiltrarsi se un nazione accoglie cani e porci.

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Mario, mi sembra che tu cerchi sempre il cavillo su cui costruire una risposta insensata.

 

Se alcune tue frasi sono insensate, non è colpa delle mie risposte!

 

 

 

 

Le persone che attaversano il Mar Mediterrano pagano per scappare. Questi soldi finanziano le organizzazioni terroristiche. L' Italia (al contrario di altre Nazioni) li accoglie e quindi alimenta questo business (senza neanche parlare di quanti finiscono nel braccio delle mafie o come diceva quel tipo di "Mafia Capitale "si guadagna più con gli immigrati che con la droga"). Poi se siano disperati o altro non credo sia un problema dell' Italia, intanto il giro di soldi verso i terroristi c'è.

 

Guarda che i pagamenti ai traghettatori c'erano anche ai tempi di Gheddafi e  comunque, se stiamo al finanziare i terroristi, anche solo comprando petrolio libico li finanziamo.

D'altra parte mi sembra assodato che noi possiamo fare ben poco per evitare che i disperati paghino i traghettatori e non è col respingere i disperati in difficoltà in mare, ammesso che sia giuridicamente possibile ex iure nostro et gentium, che facciamo rendere loro i soldi pagati.

 

 

 

 

i terroristi tra i profughi, se ci saranno (e temo a questo punto che ne ne saranno), costituiranno una minoranza tra il totale dei profughi, ma anche una minoranza di alcune centinaia di terroristi addestrati, con appoggi sul nostro territorio per accedere al mercato delle armi e con una rete di supporto logistico potenziale di (diciamo) 10.000 o 100.000 musulmani già integrati in Italia, sono in grado di metterci in ginocchio

 

Mi sembra che il gruppetto sparuto di persone che fece la strage e la distruzione delle torri gemelle di New York nel 2011 non sia arrivato in America confuso tra i profughi delle carrette di mare.....

Intendo dire che un'organizzazione, la quale voglia mandare cellule terroristiche a seminare morte e distruzione qua e là in Paesi nemici, non penso proprio segua una via così incerta e pericolosa come quella delle carrette gettate alle onde del Canale di Sicilia o del Mediterraneo in generale.

E del resto anche ultimamente mi sembra che i terroristi sia attivi sia potenziali siano stati riconosciuti in persone che non vennero in Europa sulle carrette di mare:

forse ci vennero i loro genitori, ma non loro!

Secondo me fate confusione tra il profugo, sia pur islamico, ed il terrorista islamico o no.

Certo, potete dire:

"nel dubbio, respingiamo tutti".

 

Ma il problema è, come abbiamo già visto:

1) che sono gli "integrati" quelli tra cui sono arruolati i terroristi,

2) che comunque un terrorista, se viene dall'esterno, molto probabilmente non viene sulle carrette di mare, se non altro perché è adeguatamente finanziato e "coperto" anche con documenti (più o meno falsi).

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Le forze egiziane hanno compiuto un'incursione su Derna, città libica ad est nelle mani del califfato, mentre la città di Sirte, si dice sia stata sottratta allo Stato Islamico ma non è ancora chiaro. Alla vigilia del voto all'ONU, l'Egitto riferisce che la proposta dei paesi arabi al Consiglio di sicurezza non contiene alcuna richiesta d'intervento militare straniero. Il Daily Telegraph fa circolare indiscrezioni sui presunti piani jihadisti: lo Stato Islamico vorrebbe sfruttare la Libia per infiltrarsi sui barconi d'immigrati nel Mediterraneo ed attaccare le "compagnie marittime e le navi dei Crociati" portando così il caos nel Sud Europa. L'ambasciatore egiziano a Londra, Nasser Kamel, ha dichiarato che c'è il rischio che i terroristi arrivino sulle coste italiane a poche centinaia di km dall'Africa. Il capo dell'effimero governo libico, Abdallah Al Thani, ha detto ad una radio tunisina che membri di Boko Haram e dell'ISIS stanno raggiungendo i gruppi terroristici presenti in Libia e si starebbero avvicinando al confine tunisino. La Tunisia ha dispiegato lungo il suo confine di terra e di mare l'esercito, rafforzato dalle forze della dogana e dalla guardia nazionale per difendere il paese da "eventuali minacce contro l'integrità territoriale".

Edited by Rotwang
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l'intervento militare ONU tecnicamente non si può fare anche perché l'intervento delle truppe dovrebbe essere chiesto dal governo libico, ma di "governi libici" dopo il disastro Gheddafi oggi ne esistono due, forse tre

se ben capisco l'obiettivo attuale sarebbe quello di una missione diplomatica ONU "di peso" (leggasi: condotta da un personaggio di grande prestigio internazionale) per rimettere insieme i cocci delle fazioni libiche in funzione anti-ISIS

a me non sembra un piano perseguibile, nei tempi stretti a disposizione; se non si vuole o non si può intervenire, l'unica alternativa possibile è trovare un leader locale che sia filo-occidentale, capace e ambizioso, armare a bestia la sua fazione e rimettere in piedi manu militari l'unità dello Stato in Libia

insomma, abbattuto Gheddafi, toccherà trovarne un altro

il vero problema che si nasconde dietro il fiorire delle fazioni libiche è il disaccordo in occidente su quale sia la "potenza" europea da considerarsi come garante e riferimento nel nuovo scenario libico: fino a Gheddafi è stata l'Italia, ma la guerra anti-Gheddafi fu motivata anche dalle ambizioni franco-inglesi di sostituire l'Italia in quello scacchiere, ambizioni che non sono venute meno nel frattempo

tuttavia il tempo è poco, puntellare la Libia è fondamentale perché, se cade in mano all'Isis, la Tunisia è destinata a cadere, l'Algeria, che è già una polveriera, salta per aria in pochissimo tempo e arrivano facilmente fino in Marocco per affacciarsi su Gibilterra

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articolo interessante su Repubblica:

 

http://www.repubblica.it/esteri/2015/02/20/news/droga_100_dollari_al_giorno_e_il_bollino_nero_sulla_licenza_cos_combatte_un_miliziano_dello_stato_islamico-107741835/?ref=HREC1-7

 

la paga del guerrigliero Isis è di 100$ al giorno :sisi:

 

le armi? sono principalmente statunitensi (dicono perché le hanno "rubate" all'esercito Iraqeno... mah, boh)

 

ok facciamo finta di credere alle armi rubate

e le munizioni chi gliele vende? quelle finiscono :hm:

Edited by conrad65
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le armi? sono principalmente statunitensi (dicono perché le hanno "rubate" all'esercito Iraqeno... mah, boh)

 

ok facciamo finta di credere alle armi rubate

e le munizioni chi gliele vende? quelle finiscono :hm:

 

eh, ma qui mi devi far citare un antico adagio:

"follow the money!!"

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Le armi le avranno recuperate un po' ovunque, tra quelle date ai ribelli siriani che hanno cambiato "sponda", fino a quelle con cui gli occidentali (Italia in prima fila) hanno armato Gheddafi...

Il segretario della Difesa USA ha detto che potrebbe essere rivisto l' impegno americano in Afganistan se la sicurezza peggiorasse...spero che avvenga.

Gli USA hanno firmatto degli accordi di cooperazione con la Turchia: http://www.lettera43.it/politica/guerra-all-isis-gli-usa-ripartono-dai-sunniti_43675159496.htm

Edited by Bad_Romance
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... rimane impressionante la rapidità con cui mutano gli scenari e nel contempo, la paralisi decisionale occidentale. 

 

Prima di tutto, lasciatemi dire che grazie a noi "isterici" il decisionismo bellico renziano si è dovuto arrendere all'evidenza dei fatti ---> l'Italia non può condurre un'azione bellica. E non lo dico per i nostri soldati. Politicamente siamo una roba ... non mi vengono paragoni abbastanza squallidi per definire questo parlamento ... basti ricordarci che il presidente della commissione esteri è un certo "Razzi" ... 

 

Ci ha salvato l'intervento egiziano ... devo dire che la prontezza bellica di Al SIsi ha lasciato tutti di stucco. C'è solo un modo per condurre quelle incursioni aeree semplicemente perfette. Prima di tutto significa che i piloti egiziani sono addestrati benissimo e su questo potremmo porci molte domande ... secondo - quelle operazioni, per riuscire così bene, erano state sicuramente simulate parecchie volte e quindi si preparavano all'intervento e anche su questo potremmo porci altre domande ... terzo - le incursioni aeree servono a poco se a terra non c'è chi da loro dei bersagli ... e visto che non credo siano stati così bravi da centrarli tutti (mica sono Mandrake!), colpendone ben tre, significa che nel mirino avevano l'intero comando in campo dell'ISIS. Questo mi dice che l'Egitto ha una rete d'infiltrati tra i terroristi ... domandiamoci come può averli? Beh, forse quei terroristi sono un'emanazione dei fratelli mussulmani egiziani? E' un caso che il Qatar, principale finanziatore dei Fratelli Mussulmani, ha ritirato il proprio ambasciatore al Cairo dopo l'intervento militare? 

 

Sì, il Qatar finanzia parecchia gentaglia, ma nella fattispecie i pezzettini del puzzle combaciano troppo bene. 

 

Devo anche fare ammenda per non aver dato credito a chi, in questa discussione, sosteneva la tesi della montatura mediatica. In effetti, pare che non ci fossero i presupposti per chiudere l'unica ambasciata straniera rimasta in Libia, cioè quella italiana. Ho sentito un'intervista a Monsignor Martinelli in cui smentiva tutte le voci che lo volevano a un passo dal martirio ... Al contrario, sosteneva che la situazione era tranquilla e non solo, criticava il comportamento del nostro ambasciatore. 

 

Se così fosse, l'evacuazione di tutto il personale diplomatico era motivato da un attacco militare imminente? E perché poi non c'è stato?

 

Sicuramente l'intervento egiziano ci ha affrancati dall'urgenza terroristica ... ma siamo sicuri che l'emergenza ci fosse veramente? Io non ne sarei più così convinto.

 

L'ISIS continua ad essere una strana roba di difficile identificazione. Sicuramente quello libico non è lo stesso del nord Iraq, questo è assodato. Rimane da capire come sia arrivato tutto quel merchandising a dei ribelli che prima andavano in giro con una scarpa e una ciavatta. Temo si tratti del Sudan ... questo comporterebbe la paralisi dell'ONU perché Khartoum ha la protezione della Cina che ha diritto di veto.

 

Questo spiegherebbe anche l'impiego della nostra "arma non convenzionale" ---> Prodi. Sentivo Crozza fare dell'ironia su questo ... simpaticissimo, ma poco informato. Prodi è il referente degli investimenti cinesi in tutto il nord Africa .. altro che mortadella! Quindi Bashir lo conosce bene.

 

Ma sentiamo cosa ne pensa Bashir

 

 

 

Avrà ragione lui? Dietro all'ISIS ci sono CIA e Mossad? Bah, sicuramente non è farina del suo sacco. Sulla capacità araba di compiere delitti efferati ... Bashir, ,giusto per citare un esempio a caso, è lo stesso che fa stragi in Darfur da decenni ed è responsabile di veri e propri genocidi a scapito delle popolazioni africane nel Sud Sudan e mi fermo qui solo per non ricordare immagini che ancora mi fanno rabbrividire. La cosa che più mi dispiacerebbe è una sua riabilitazione internazionale.

 

L'Africa è uno scacchiere sensibilissimo e una cosa del genere destabilizzerebbe ulteriormente il corno d'Africa. Tra l'altro quanto sta accadendo in Yemen basta da solo per riuscirci. 

 

Insomma ... la questione che ci riguarda più direttamente è che il "leone" ha annusato "la gazzella debole". Il mancato attacco ha finito per mettere in evidenza la nostra impreparazione a fronteggiare una situazione di crisi. Spero solo che esista abbastanza spirito patriottico negli esponenti della nostra criminalità organizzata. Dipende da loro la possibilità di organizzare attacchi terroristici sul nostro territorio. Abbiamo ben in mente le collusioni mafiose con la politica, specie quella locale. Controllano già le vie d'accesso clandestine e hanno la capacità di armarle. Quello che manca è l'interesse economico ... temo che, invece, l'interesse politico a destabilizzare lo Stato ci sia eccome ... 

 

Riguardo ai clandestini ... l'allarme è stato recepito, ma rimane difficile da mettere in atto. In ogni modo, un terrorista addestrato, un kamikaze pronto a farsi esplodere, sono merce preziosa che non si metterebbe a rischio su quei barconi. Ci sono altre vie più sicure e collaudate per farli arrivare. Per esempio su yacht di lusso o come clandestini sulle navi da crociera o, addirittura, in aereo con documenti falsi. Proprio in Egitto, ma anche in Turchia, ci sono dei veri e propri tour operator specializzati in ingressi clandestini "sicuri" per l'Europa. 

 

I clandestini che giungono dal mare sono carne da macello che arriva dall'Africa sub sahariana. La loro pericolosità sta nella sfiga che si trascinano dietro. In Africa è una tecnica usuale quella di spaventare la gente, terrorizzarla a colpi di machete, di  modo da creare delle masse umane in movimento che, come una mandria impazzita, viene condotta contro il proprio avversario. La miseria e la desolazione diventano un'arma letale se non si è in grado di sopportare dei flussi migratori fatti di gente pronta a tutto per un pezzo di pane. Problemi di ordine pubblico ma anche di epidemie ... il colera è un killer che i nostri nonni più anziani si ricordano ancora per averlo conosciuto nell'immediato dopo guerra. La nostra difesa sta in quel lembo di mare ... ma pensate che in quel tratto di mare sono comparse specie ittiche prima sconosciute, note come avvoltoi degli abissi perché si cibano di cadaveri. I pescatori siciliani spessissimo tirano su cadaveri che, per non avere grane, rigettano subito in acqua. Quei numeri che leggiamo e che ci sembrano enormi, per il vero sono solo una parte delle persone che tentano l'attraversata. 

 

Purtroppo qui non si ha e non si può avere la percezione del dramma. Sento spesso distinguere tra i clandestini lo status di esule politico. ma i più pericolosi sono proprio quelli che fuggono dalla guerra. Gli altri, quelli alla ricerca di uno stipendio, spesso sono anche laureati o studenti in cerca di fortuna. Quelli sono facili da integrare nel tessuto sociale. Sono quegli altri che arrivano da zone remote e parlano idiomi spesso sconosciuti, con retaggi culturali difficili da comprendere, che non s'integreranno mai. Ora ... non mi si fraintenda per favore! Non sto sostenendo di farli morire o fregarcene. Dico solo che è un problema serio e complesso ... non risolvibile con la sola carità cristiana o il solito buonismo radical chic. 

 

Non solo, ma la soluzione che tutti auspicano, cioè: aiutiamoli a casa loro. Presenta difficoltà non meno spinose dell'accoglierli a trenta euro al mese nelle nostre già problematiche periferie urbane. Pensate alla Rep, Centroafricana ... molti di voi neanche sapranno dove sta ... beh, diciamo che il nome stesso dovrebbe essere d'aiuto. Il padre della patria di questo stato era uno che si credeva Napoleone ... non sto scherzando! Ora è morto già da un pezzo, ma la situazione da allora è solo peggiorata. Lo stato praticamente esiste solo circoscritto alle poche città, per il resto è inesistente. Il territorio è impervio e per buona parte ricoperto dalla foresta. E' praticamente il covo di ogni ribelle. La base, anche occidentale, da dove pilotare le destabilizzazioni continentali. Nessuno ne parla perché tutti hanno interesse a non risolvere il problema. 

 

E il problema dei flussi migratori è condizionato dalle destabilizzazioni di quegli stati da cui la gente fugge disperata. La via del deserto che intraprendono è una scelta folle che nessuno prenderebbe di sua iniziativa. Ci vengono costretti perché ogni Stato che attraversano di volta in volta cerca di liberarsene per i motivi che ho esposto sopra. Gheddafi era sicuramente un dittatore feroce, ma  riusciva a tenere sotto controllo un'area difficile da gestire e soprattutto composta da popolazioni ingestibili. Sotto diversi punti di vista era persino un "dittatore illuminato".

 

Innanzi tutto, tentò di condurre una rivoluzione culturale socialista che poteva anche riuscire, se non fosse stato per i commercianti beduini che erano l'anima economica e culturale del paese. Ora non sto a perdermi in dettagli, ma diciamo che la deriva totalitaria è stata una sconfitta del suo progetto di democrazia di stampo socialista. Gheddafi ha sempre tentato di migliorare il suo paese, aveva a cuore l'idea di Stato patriottico. Spesso ci si dimentica che fu un grande sostenitore dell'Unione Africana e la finanziò anche con soldi e soldati. Ricordo il suo progetto di estrarre l'acqua fossile dal deserto per smarcare la Libia dalla dipendenza di acqua potabile. Era sicuramente fuori di testa e anche megalomane e soprattutto efferato, tuttavia aveva di sé un'idea di popolo. Una roba che in Africa non è molto comune. Per esempio, il suo programma di disinfestazione aerea contro le locuste, permise a l'intera aerea a sud della Libia di fare buoni raccolti e, anzi, le carestie che ci sono state dopo la sua defenestrazione, hanno determinato la destabilizzazione del Ciad, complice ovviamente il Mali e bla bla ... non finiremmo mai se ci mettessimo a spiegare tutte le tesserine di quel domino.  

 

Sta di fatto che dire "aiutiamoli a casa loro" prevederebbe scelte meno avventate quando si perseguono meri interessi nazionali ... i nostri interessi nazionali ... oppure ... nel nostro specifico ... avremmo dovuto difendere Gheddafi usando ogni mezzo, piuttosto di calarci le brache con Francesi e Inglesi et statunitensi.

 

Ora dobbiamo pensare a difenderci ... perché il terrorismo usa la paura come potenza di fuoco. Pensate a un solo kamikaze che si fa esplodere in metropolitana nell'ora di punta ... quanti di voi scenderebbe più a cuor leggero in una stazione? Pensate solo alle reazioni scomposte dei nostri politici! AL nostro proverbiale individualismo. Alle forze di destra che inneggerebbero alla caccia al clandestino. Alla tradizionale codardia di alcuni italiani che allo scontro preferirebbero il compromesso. 

 

Di certo è che siamo un boccone appetitoso per chi è a caccia di trofei ...

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Quello che emerge è l' incapacità dell' Unione Europea di agire per difendere l' interesse dei Paesi alleati. La Germania pensa alla Russia anche per interessi commerciali, le repubbliche baltiche sono sotto la protezione NATO e hanno paura che Putin voglia espandersi. In pratica alla Libia guarderanno Italia, Egitto e forse la Russia stessa (sono in programma dei vertici tra governi italiano, egiziano e poi Putin).

In Italia si è persa anche la cultura della difesa, i tagli al budget sono stati scellerati e ovviamente hanno colpito più la parti operativa che la burocrazia.

Edited by Bad_Romance
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