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Aforismi


Catilina

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Sono da anni un grande appassionato di aforismi e mi piace molto citare quelli maggiormente condivisi di personaggi famosi 

 

se ne avete anche voi da citare sarebbe un bell'arricchimento recirpoco 

 

purtroppo non riesco mai a fare copia-incolla con i testi che mi piacerebbe prendere dall'esterno  

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« The fundamental cause of the trouble is that in the modern world the stupid are cocksure while the intelligent are full of doubt. » (IT)

« La causa fondamentale dei problemi è che nel mondo moderno gli stupidi sono sicuri di sé mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi. » (Bertrand Russell)

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  • 3 weeks later...

Dichiararsi gay non è una garanzia o una moratoria contro l'ipocrisia e il perbenismo e il servilismo, ci si può dichiarare gay quanto vegetariano e restare un ipocrita o quanto meno un imbecille per tutta la vita, una marionetta al servizio dell'amorale morale che regge i fili e che è la stessa a fornirle gli slogan di omologata contestazione e passeggera insubordinazione. La maggior parte dei gay dichiarati (lasciamo perdere quelli ancora più disgraziati) non ha alcuna coscienza politica e civile, proprio come qualsiasi maritino che tiene famiglia e quindi l'alibi buono per qualsiasi nefandezza contro le famiglie altrui e soprattutto verso i celibi e le nubili che non condividono la sua isteria machista di invaginatore di successo, e a nessuno preme strapparsi il guinzaglio e usarlo per darlo senza pietà sulle orecchie di chi gliel'ha messo, si accontentano tutti di farselo allungare un pochino, anche se spesso l'allungarlo per sé significa vederlo accorciarsi ulteriormente al collo di qualcun altro più debole e indifeso, fosse pure solo un umile umiliato per sua propria convenienza, un defraudato di mestiere.

(Aldo Busi)   

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"Il mondo non si divide in buoni e malvagi e non esiste il bene e il male: la vera lotta millenaria è tra intelligenti e cretini. Il male trionfa perché i cretini hanno più seguito; tuttavia il cretino ha la tendenza ad estinguersi, e questo riequilibra la partita." (Anonimo)

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Terenzio

 

Il dovere di un padre è abituare il figlio ad agire bene, spontaneamente, più che per timore degli altri. In ciò differisce il padre dal padrone.

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Per un gay che si dichiara, ce ne sono dieci che non lo fanno, e cento che non l'hanno mai confessato a se stessi.

 

Marguerite Yourcenar

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  • 2 weeks later...

Gurdjieff: consigli a sua figlia

    Fissa la tua attenzione su te stessa.
    Sii cosciente in ogni istante di ciò che pensi, senti, desideri e fai.
    Finisci sempre quello che hai iniziato.
    Fai quello che stai facendo nel migliore dei modi possibili.
    Non t’incatenare a niente che alla lunga ti distrugga.
    Sviluppa la tua generosità senza testimoni.
    Tratta ogni persona come se fosse un parente stretto.
    Metti in ordine quello che hai disordinato.
    Impara a ricevere, ringrazia per ogni dono.
    Smetti di autodefinirti.
    Non mentire né rubare, se lo fai, menti e rubi a te stessa.
    Aiuta il tuo prossimo senza renderlo dipendente.
    Non occupare troppo spazio.
    Non fare rumore né gesti innecessari.
    Se non la possiedi, imita la fede.
    Non lasciarti impressionare da personalità forti.
    Non impossessarti di niente né di nessuno.
    Distribuisci equitativamente.
    Non sedurre.
    Mangia e dormi lo strettamente necessario.
    Non parlare dei tuoi problemi personali.
    Non giudicare né discriminare quando non conosci la maggior parte dei fatti.
    Non stabilire amicizie inutili.
    Non seguire mode.
    Non venderti.
    Rispetta i contratti che hai firmato.
    Sii puntuale.
    Non invidiare i beni o gli esiti del prossimo.
    Parla solo di ciò che è necessario.
    Non pensare nei benefici che ti procurerà la tua opera.
    Giammai minaccia.
    Realizza le tue promesse.
    In una disputa, mettiti nei panni dell’altro.
    Ammetti che qualcuno ti superi.
    Vinci le tue paure.
    Aiuta all’altro ad aiutare sé stesso.
    Vinci le tue antipatie ed avvicinati alle persone che desideri rifiutare.
    Trasforma il tuo orgoglio in dignità.
    Trasforma la tua collera in creatività.
    Trasforma la tua avarizia in rispetto per la bellezza.
    Trasforma la tua invidia in ammirazione per i valori dell’altro.
    Trasforma il tuo odio in carità.
    Non ti lodare né ti insultare.
    Tratta ciò che non ti appartiene, come se ti appartenesse.
    Non lamentarti.
    Sviluppa la tua immaginazione.
    Non dare ordini solo per il piacere di essere obbedito.
    Paga i servizi che ti danno.
    Non fare propaganda delle tue opere o idee.
    Non cercare di risvegliare negli altri, sentimenti verso di te come: pietà, simpatia, ammirazione, complicità.
    Non trattare di distinguerti per la tua apparenza.
    Non contraddire mai, solo taci.
    Non contrarre debiti, acquista e paga subito.
    Se offendi qualcuno, chiedigli scusa.
    Se l’hai offeso pubblicamente, scusati in pubblico.
    Se ti rendi conto di aver detto qualcosa di sbagliato, non insistere in quell’errore per orgoglio e desisti immediatamente dai tuoi propositi.
    Non difendere le idee antiche, solo perché fosti tu chi le enunciò.
    Non conservare oggetti inutili.
    Non decorarti con idee altrui.
    Non fotografarti insieme a personaggi famosi.
    Non rendere conto a nessuno; sii il tuo proprio giudice.
    Non definirti mai per quello che possiedi.
    Non parlare mai di te senza concederti la possibilità di cambiare.
    Renditi conto che niente è tuo.
    Quando ti chiedono la tua opinione su qualcuno o qualcosa, di solamente le sue qualità.
    Quando ti ammali, invece di odiare quel male, consideralo tuo maestro.
    Non guardare con la coda dell’occhio, guarda fisso.
    Non dimenticare i tuoi morti, però riservagli un luogo limitato che gli impedisca invadere la tua vita.
    Nel luogo in cui vivi, riserva sempre un posto a ciò che è sacro.
    Quando realizzi un servizio non risaltare i tuoi sforzi.
    Se decidi lavorare per gli altri, fallo con piacere.
    Se dubiti fra fare e non fare, rischia e fa’.
    Non trattare di essere tutto per il tuo compagno; ammetti che cerchi in altri ciò che tu non puoi dargli.
    Quando qualcuno ha il suo pubblico, non accudire per contraddirlo e rubargli l’audience.
    Vivi di soldi guadagnati da te.
    Non ti invischiare in avventure amorose.
    Non ti vantare delle tue debolezze.
    Non visitare mai nessuno solo per riempire il tuo tempo.
    Ottieni per distribuire.
    Se stai meditando e arriva un diavolo, fai andare quel diavolo a meditare.


I.G.Gurdjieff

Edited by conrad65
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"I cretini non sono mai eleganti. Gli intelligenti invece, anche con due stracci addosso sono vestiti logicamente, quindi sono sempre eleganti." (Giorgio Armani)

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[...] vivere l'omosessualità da gay e non da uomo integralmente e totalmente civile è da vigliacchi; i gay che si dichiarano e si vivono in quanto gay sono dei finti coraggiosi che si parano il culo, dopo averci rimesso le palle della virilità sociale per quello che è, con la vocazione ai servizi e ai servizietti della perpetua avita a vita, e una perpetua vita a vita può ben illudersi di brontolare o addirittura di alzare la voce: per chi la sente sta solo scoreggiando, e un'altra sua esternazione sonora non perverrà al mondo.   

(Aldo Busi)

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La gente è quella che dice cosa c'entra la religione con la politica e poi magari vota a sinistra, immemore che Dio è di Destra e che finora la provvidenza e la misericordia divine non sono mai costate un salto di pasto a un solo papa.

(Aldo Busi) 

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  • 3 weeks later...

Quando misi dice che i gay mi detestano, malgrado io non abbia fatto altro che proteggerne i diritti ma da un altro e ben più vasto punto di vista, mi si conferma che avevo visto giusto: se Berlusconi con la politica ha in diciassette anni triplicato le sue fortune, è innegabile che i gay italiani, se rapportati agli standard di civiltà e urbanità raggiunti dagli altri paesi europei e addirittura dal Sudafrica, hanno triplicato le disgrazie della loro condizione giuridico-sociale di pecorelle smarrite per statuto, le quali tutt'al più fanno salotto carbonaro nell'ovile di una sauna o di un confessionale. 

 

[...] se uno non è omofobo di mestiere e vive ma è solo uno strainculato gay timoroso del fuoco di Sodoma e vive nel calduccio della sua vantaggiosa (?) ipocrisia a sfondo clericale, lo lascio al suo destino e non sforzo una situazione a suo vantaggio liberandolo dal gioco suo malgrado: che crepi come ha vissuto, la sua irresponsabilità illimitata è una cosa che ancora non riguarda me cittadino [...]

 

[...] proprio come non basta pagare le tasse se al contempo non denunci il vampiro che ha tutto l'interesse a propagare l'omofobia su cui regge il catafalco del proprio potere. Ne consegue che un gay dichiarato cattolico e osservante e timorato di Dio che si sente un errore umano bisognoso di superiore comprensione (il poveretto peccherebbe!) e che pertanto si fa complice del suo carnefice è altrettanto criminale e mostruoso e socialmente dannoso di chi si prende il piacere ma non il dispiacere [...] che comporta. Un uomo gay di nascosto e massimamente se uomo pubblico, e che pertanto è per convenienza zittito di fronte all'eventualità di lottare contro l'omofobia che attanaglia i più deboli e addirittura i suoi fan, mi indigna fino a provarne schifo e, proprio come un evasore, lo costringerei a andare in giro con la gogna al collo.

         

(Aldo Busi)

 

Cito spesso Busi poiché sto finendo di leggere E baci :bye:

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  • 1 month later...

I ladri di beni privati passano la vita in carcere e in catene, quelli di beni pubblici nelle ricchezze e negli onori.

(Catone il Censore) 

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  • 2 weeks later...

Il musicista ha uno strumento su cui lavorare, il chirurgo ha i suoi arnesi, l'architetto i suoi piani, il generale le sue pedine, l'idiota la sua idiozia, ma chi soffre ha tutto nell'universo tranne il sollievo.

(Henry Miller)  

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Tutto è uno,
l’ onda e la perla,
Il mare e la pietra.
Nulla di ciò
che esiste in questo mondo
E’ al di fuori di te.
Cerca bene in te stesso
Ciò che vuoi essere
poiché sei Tutto.
La storia del mondo intero
sonnecchia
In ognuno di noi.
 

Rûmî

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  • 2 months later...

«La fisica è su una strada sbagliata. Siamo tutti su una strada sbagliata.» (Da una lettera di Ettore Majorana alla sorella)

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  • 3 weeks later...
  • 1 month later...

   Da ragazzino, mi colpì molto un cartellone nella sala dell'oratorio salesiano. Vi erano elencati i maggiori giornali del tempo e, accanto a ciascuno, ne era indicato il grado di consigliabilità in riferimento alla morale cattolica: Topolino otteneva il giudizio più negativo, al pari con l'Unità. La cosa mi stupì: non capivo quali ragioni motivassero un giudizio così severo. Solo molti anni dopo, compresi il perché di una così fiera avversione.

   Il fumetto disneyano era portatore di un modello di società assolutamente inaccettabile per i preti e, per di più, penetrava molto più efficacemente della stampa comunista fra i ragazzi. Paperopoli è una società perfettamente laica, dove "Dio è morto": non si vede un prete o una chiesa, Qui, Quo e Qua frequentano un gruppo scoutistico di ispirazione laica, non partecipano mai a funzioni religiose, Dio non compare neppure come parola, nessuno muore e tutti sono immersi in un presente atemporale. C'è invece il mito della scienza che, attraverso Archimede, è in condizione di risolvere qualsiasi problema. La scienza, beninteso, come tecnica, separata dall'ideologia.

   L'intellettuale europeo c'è, ed è l'erudito Pico de' Paperis, la cui erudizione libresca, non risulta di alcuna utilità. E poi la famiglia: solo zii, nipoti, fidanzati, niente mogli e mariti, figli e genitori. Il che, nell'Italia ancora tradizionalista degli anni '50, sembrò poco meno di un'eresia. Questi ragazzini che vanno e vengono dai campeggi quando vogliono, fanno l'autostop, hanno le chiavi di casa, non sembrano davvero un modello di sana educazione. Neanche i riti del vivere domestico sembrano granché osservati: troppo spesso ognuno pranza per proprio conto, i ragazzi sono troppo irriverenti verso il loro tutore che, dal canto suo, fa ben poco per farsi rispettare.

   E poi, questi eterni fidanzati che non convolano mai, questa Paperina che è fidanzata a Paperino, ma civetta con Gastone ... E si comprende facilmente perché una simile musica suonasse assai stonata alle orecchie di Don Camillo. Ma anche Peppone non aveva di che compiacersi per i successi di un fumetto che smentisce l'assunto di una società capitalistica fonte di infinite povertà. A Paperopoli sono tutti benestanti, e qualche rara figura di mendicante è presto cancellata dall'immagine opulenta di un welfare che consente anche a sfaticati cronici come Paperino, o Pippo di vivere senza che manchi loro una casa, il pane quotidiano e persino l'auto o i soldi per offrire il cinema alla fidanzata. L'istinto di rapina del capitalista - la sua inestinguibile "auri sacra fames" - diventa la simpatica eccentricità di un vecchietto burbero ma, a suo modo, generoso che colleziona dollari come altri farfalle. Scompaiono le classi, la società paperopolese sembra uscita dai manuali della sociologia funzionalista americana: ogni individuo occupa un preciso gradino nella scala sociale e senza che questo dia luogo alla formazione di interessi collettivi contrapposti. Ciascuno può salire sino al vertice della scala sociale: come Paperone che ha accumulato tre ettari cubici di denaro partendo da un cent. Al massimo si affaccia un moderato schema dicotomico che contrappone, di volta in volta, ricchi a non ricchi (poveri veri non ce ne sono), fortunati e sfortunati, giovani e adulti; ma si tratta di aggregazioni momentanee che non danno luogo ad azione collettiva.

   Topolino fu, forse, il più potente veicolo di ideologia americana in Italia, sicuramente il più efficace, perché si rivolse, con centinaia di migliaia di copie ogni settimana, ai più giovani e, dunque, ai più influenzabili. Fu il messaggero dell'"American way of life" presso i ragazzi di una Italia che era ancora molto al di qua dei processi di modernizzazione. Avrebbe dovuto seguirne una spinta all'adesione alle ideologie che vantavano le magnifiche sorti e progressive del neo capitalismo newdealista americano. Ma non fu affatto così: quelli che lessero Topolino a cavallo fra i cinquanta e i sessanta, poi fecero il '68. Come mai? Accade talvolta che un fenomeno culturale divenga vettore di conflitto al di là delle proprie intenzioni.

   Nell'Italia degli anni '50, era sovversivo anche Topolino perché rivelava quanto c'era di premoderno nella nostra società: la povertà preindustriale, il bigottismo, l'arcaicità del modello familiare. E i preti, con lungimiranza, lo accomunarono a l'Unità (una compagnia che avrebbe fatto inorridire Disney che, di suo, era massone ed acceso anticomunista).  

 

(Aldo Sabino Giannuli) 

Edited by Catilina
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Dio e Babbo Natale hanno molto in comune: sono entrambe figure immaginarie, paterne e rassicuranti che premiano i buoni e puniscono i cattivi, e il devoto che prega non è poi così diverso dal bambino che scrive la letterina a Babbo Natale. Le stesse argomentazioni che vengono addotte a sostegno dell'esistenza Dio possono anche valere per Babbo Natale, e se è vero che non si può dimostrare che Dio non esiste è altrettanto vero che non si può neanche dimostrare che Babbo Natale non esiste...

   Perché allora nessuno, crede, almeno da adulto, all'esistenza di Babbo Natale, mentre sono in molti a credere all'esistenza di Dio? Il fatto è, spiega l'autore, che la società è unanime nel considerare il primo come una semplice invenzione per bambini mentre la credenza nel secondo è condivisa dalla comunità e raramente viene messa in discussione: ed ecco la religione come illusione collettiva, costantemente rinforzata a livello sociale.

(Enrica Rota)

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