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Problemi in paradiso


Blumen

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Premetto che se decido di aprire questa discussione qui è perché mi piacerebbe confrontarmi con altre donne lesbiche, ma ciò non significa che gli altri interventi saranno meno graditi.

 

Quello che cerco è appunto un confronto e un consiglio. Io ho 23 anni, sono alla prima esperienza di relazione stabile ed ufficiale, con la mia ragazza stiamo insieme da ormai quasi 2 anni, conviviamo da poco meno ed è stata dura. È stata dura per entrambe per diverse ragioni, ma insieme siamo riuscite a superare gran parte delle difficoltà e degli ostacoli, nonostante appunto siamo una coppia ancora "giovane".

Siamo felici, lei è una ragazza davvero speciale ed io faccio di tutto per renderla felice, anche se ci viene naturale renderci felici a vicenda.

Mentalmente c'è una forte intesa, ci capiamo al volo, completiamo l'una le frasi dell'altra, ci confrontiamo su film, libri, e tutto ciò che ci interessa, ecc...

 

Però, c'è un però...

Mentre all'inizio era un dramma continuo, liti e scleri assurdi, ma in camera da letto i conflitti non entravano ed era davvero davvero fantastico quell'aspetto...Ora c'è la situazione inversa.

Ne abbiamo ovviamente parlato e riparlato, e lei dice di viverla assolutamente come una cosa normale, che le è sempre successo con tutte le sue ex di avvertire sporadicamente desideri di quel tipo...io all'inizio ne ho fatto un dramma! Prima pensavo fosse dovuto ai miei chili di troppo, e mi sono messa a dieta. Ho perso 10kg ma ne ho guadagnato solo in autostima... Allora ho pensato fosse per via dello stress e l'ho incoraggiata a cambiare lavoro anche se a me l'idea di avere un solo stipendio faceva paura (so che quello che faceva non la appassionava), l'ho sostenuta affinché potesse approfittare della disoccupazione e frequentare il corso che le interessava, e comunque non è cambiato nulla... Allora ho pensato fosse per via della routine, e mi sono inventata di tutto, ma veramente di tutto che se ci ripenso mi viene da ridere... E niente...

Lei quando si accorge che ci penso mi rassicura, mi dice sempre che sono bellissima, che non é una cosa che dipende da me ne dai suoi sentimenti per me, che non é nulla di preoccupante e mi ripete che le è sempre successo, ma io non riesco ancora a capirlo al 100%.

Fra di noi c'è una certa differenza di età (14 anni), e lei spesso mi dice che è anche quello un fattore importante, ma quello che vorrei capire io è come comportarmi. Non per riaccendere la fiamma ne per forzare qualcosa, ma per capire se veramente è come dice lei o se minimizza un qualunque malessere che possa avere dentro perché magari ne abbiamo passate tante e non vuole darmi altri pensieri o per qualunque altra ragione...

 

Mi piacerebbe sapere se qualcun'altra si è trovata nella mia situazione, o comunque come vi comportereste al mio posto...

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Fammi capire un attimo:

State insieme da 2 anni e siete praticamente andate molto presto in convivenza, lei ha 13 anni in più di te e non avete più rapporti sessuali o tentate di averli ma non raggiungete l'orgasmo?

 

Al di fuori delle coperte, come è la vostra intesa?

 

Voglio prima capire un attimo la situazione prima di esporre le mie considerazioni in base a quanto capitato a me.

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Effettivamente sono stata un po' confusionaria nel raccontare... Noi stiamo insieme da 1 anno e 9 mesi per la precisione e siamo andate a convivere dopo 4 mesi di relazione a distanza.

 

L'intesa iniziale era perfetta in quel senso, del tipo che venivamo prese dalla passione la mattina al risveglio, nel cuore della notte, davanti ad un film piuttosto che durante una cena fuori, sapevamo esattamente come muoverci nei confronti dell'altra, ci divertivamo a sperimentare e poteva andare avanti per ore... Poi boh... Di colpo non è più successo, se non in vere e proprie ricorrenze, giornate speciali o cose così, sempre più rare. Sono intercorsi interi mesi fra un rapporto e l'altro, e comunque quando capita è sempre per sua iniziativa perché quando tento di avvicinarmi io mi dice che la faccio sentire sotto pressione... C'è da dire che io sto fuori casa tutto il giorno, stiamo insieme praticamente solo nei week end.

 

Oltre ad essere sempre più rari, poi, i rapporti sono completamente cambiati diventando meccanici, quasi rituali, e per lei sembra un vero e proprio sacrificio di tempo ed energie. Infatti appena finito tutto dice frasi tipo "Ora siamo a posto per un po'" oppure si alza e va direttamente a preparare il caffè... Cose così, ed io mi sento chiaramente male e glielo dico, lei mi prende in giro e cerca di rassicurarmi.

 

Il punto è che io vorrei capire cosa le accade, e su questo non la sento totalmente aperta e sincera, e mi dispiace anche solo pensarlo perché tengo molto a lei e alla nostra relazione.

Mi è sfuggito un pezzo di risposta XD Al do fuori delle coperte va tutto strabene, almeno ai miei occhi. Magari scopro che sono un disastro di ragazza...

 

Facciamo le nostre vite e ne costruiamo una comune fatta di piccoli progetti, condivisione di sogni, speranze, certezze...

Ho accanto la mia migliore amica, e credo di essere lo stesso per lei, perlomeno lei mi dimostra questo.

 

È chiaro che le difficoltà ci sono, come in tutte le coppie, ma al 90% sono fattori esterni come lavoro/soldi/famiglie di appartenenza. E se una delle due è schiacciata da queste questioni se ne parla e si cerca di alleviare il peso dell'altra.

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Capricorno57

 

 

Ho accanto la mia migliore amica

ehm..

dal mio punto di vista le figure di migliore amica e di morosa difficilmente possono sovrapporsi 

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Oltre ad essere sempre più rari, poi, i rapporti sono completamente cambiati diventando meccanici, quasi rituali, e per lei sembra un vero e proprio sacrificio di tempo ed energie. Infatti appena finito tutto dice frasi tipo "Ora siamo a posto per un po'" oppure si alza e va direttamente a preparare il caffè... Cose così, ed io mi sento chiaramente male e glielo dico, lei mi prende in giro e cerca di rassicurarmi.

 

Mi permetto di inserirmi nella discussione, perché quando ho letto questo non potevo esimermi dal rispondere. 

Personalmente, dire dopo il sesso "Ora siamo a posto per un po" è veramente bruttissimo, è comprensibile che ci rimani male, e non è bello che lei poi ci scherzi su. 

Capisco che tu non voglia forzare la mano per paura di rovinare il rapporto, ma per esperienza ho imparato che quando provi un disagio del genere devi prendere la persona da parte e parlarle seriamente del problema, niente più scherzi. Perché questo disagio non sparisce da solo, e se continui a covarlo dentro si inasprisce fino a che ad un certo punto esploderai, ed allora sì che saranno danni. 
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forse in questo diventa importante la differenza di età:

a 23 anni ci si accoppierebbe anche con un comodino (o almeno per noi uomini è così; presumo sia lo stesso con le donne biologiche, pur non avendo mai avuto rapporti sex con nessuna di esse), quando si comincia ad essere vicini agli -anta qualche bollore s'è un po' sopito [benchè un mese tra una sex session e l'altra mi sembra un tantinello troppo anche tra lelle, vero Norwy?]

 

poi certo, dalle liti perenni nel momento della "costruzione del nido" & della suddivisione degli spazi vitali, se non ci è scannat* in quel frangente, in qsi coppia, di qsi genere dopo un po' si arriva alla routine quotidiana, con le sue bollette da pagare & piatti da lavare;

sta a te viverla in modo rassicurante o come una noiosissima palla al piede

Edited by freedog
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Eh, quanta pazienza....è una di quelle persone un po'orse che non sono abituate a parlare dei loro sentimenti? Sei entrata nella sua caverna e probabilmente sta realizzando che questo significa anche doversi affidare a te. Questi soggetti sono difficili, non sai mai quali tasti toccare. Se solo iniziassero ad aprire la bocca (anche per parlare) e ci aiutassero ad aiutarli...ma magari mi sbaglio.

Alcuni usano il sesso come anti depressivo, per altri lo stress è peggio che essere castrati. Probabilmente la tua compagna appartiene alla seconda categoria, è orsa quindi non parla e tu, giustamente, ti fai mille domande. Devi cercare di farla aprire in qualche modo, trova la chiave giusta.

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Ok, ora la situazione è più chiara.

 

Ti parlerò a grandi linee di quanto capitato a me che, mio malgrado, mi son ritrovata nella situazione della tua ragazza, seppur la situazione fosse un pelo diversa.

 

Sono finita in convivenza troppo presto.

 

Era un periodo veramente allucinante per via dei ritmi di vita stressanti e, ammetto, per la testa avevo 15.000 pensieri che avevano causato un calo della mia libido.

 

O meglio, diciamo che mentre la mia compagna non aveva di che lamentarsi, io avevo difficoltà a "raggiungere".

 

Questo ha comportato una serie infinita di discussioni in cui aveva messo in dubbio i miei sentimenti e la mia attrazione verso di  lei.

Nulla è valso cercare di tranquillizzarla, di farle capire che, veramente, era solo perché stavo attraversando un periodo estremamente stressante e che per me non era un problema non raggiungere un dannato orgasmo.

Ma lei questa cosa me l'ha fatta pesare e, piuttosto che cercare una soluzione comune (e fidati, ce ne sono una montagna da adottare, ma che si basano sul dar fiducia alla partner sul fatto che è un periodo teso esterno alla relazione), preferiva riccamente mettermi in testa che dovessi avere qualche problema.

 

Il risultato? Che l'andare a letto assieme sembrava essere diventato un'estenzione del mio turno lavorativo quotidiano.

Quindi una cosa meccanica che consisteva nel soddisfarla fisicamente e mentalmente con mie epiche simulazioni da oscar.

Ma, a lungo andare, questa cosa ha iniziato a darmi fastidio, di conseguenza ne ha risentito anche il nostro rapporto fuori dalle coperte (complice il vivere all'estero, un periodo in cui molti dei miei punti di riferimento erano partiti o tornati in Italia).

 

Come è finita? La storia è finita, probabilmente per questo motivo, ma principalmente per altri ben peggiori che non voglio qui approfondire.

 

A quel punto, da single, ho rimesso in ordine la mia vita ed il periodo stressante si è attenuato, ho aperto wapa, mi son beccata con una, ci son finita a letto ed ho avuto la conferma che avevo (ed ho) tutto che funziona alla perfezione.

 

Al momento sono nuovamente fidanzata da 7 mesi ed ho zero problemi e frustrazioni a letto.

 

Le considerazioni da fare, almeno valenti nel mio caso, sono:

 

- La convivenza, se vissuta in maniera simbiontica, fa calare il sesso ed il desiderio. Sta alla coppia cercare di creare situazioni ed anche attesa, per rendere gli incontri desiderati. In altre parole, si rischia nel finire nel sesso meccanico per  abitudine.

- Nel corso degli anni, è normale non fare più fuoco e fiamme a letto, ma allo stesso tempo nel momento in cui si crea un'intesa col partner, non è importante la quantità, quanto la qualità del rapporto sessuale. Con la mia ragazza, attualmente, ho trovato un netto miglioramento nel tempo rispetto ai primi tempi.

- Non siamo animali in calore quanto esseri umani: specialmente nella donna il fattore stress emotivo non è da sottovalutare. L'orgasmo è piacevole ma non è l'unico motivo per cui si fa sesso. Rompere i coglioni al partner per tale motivo, non farà altro che aggiungere un ulteriore pensiero e cioè il fatto che deve rispettare le tue aspettative a letto, facendo diventare il rapporto sessuale come un lavoro più che un piacere.

- Parlare. Prima di accusare la partner di non desiderarti&affini, cercare soluzioni creative senza per forza dar la colpa ad una delle due. Io avevo fatto presente cosa potesse non andare e non sono stata minimamente ascoltata. Continuare a dirmi che evidentemente avevo qualcosa che non andava, mi faceva solo girare le palle. Tant'è che, appunto, dopo aver simulato ho adottato la tattica del "mi hai rotto il cazzo" (qui si potrebbe aprire una parentesi sul perché non l'ho lasciata io prima, ma veramente, è una lunga, lunga, lunga storia).

 

Fermo restando che però, se la tua situazione ti fa stare male e non ti rende felice di un rapporto, hai tutto il sacrosanto diritto di andare avanti.

 

Per quanto mi riguarda, l'essermi lasciata, ha migliorato notevolmente la mia vita sessuale sia nei rapporti occasionali avuti successivamente, che nel mio rapporto attuale.

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La "morte del letto lesbico" è un grande tema della comunità lella

e praticamente ne parlano tutte le riviste e i siti specializzati.

 

Io ho trovato vari articoli su lezpop e ti ho scelto quello che mi è piaciuto di più:

http://www.lezpop.it/morte-del-letto-lesbico-ecco-11-consigli-per-ravvivare-la-vostra-passione/2/

Perché almeno ci sono dei consigli che condivido (e non dà la colpa al maschilismo...)

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Senza offesa, ma ritengo la morte del sesso lesbico una stronzata.

 

Per il semplice fatto che calo del desiderio e altre problematiche legate alla sfera sessuale possono insorgere in una qualsiasi coppia a prescindere dall'orientamento sessuale.

 

E sinceramente non ho trovato numeri maggiori fra le lesbiche rispetto alle altre tipologie di coppie.

 

Nel mio caso specifico, è stato un problema di comunicazione con aggiunta di periodo stressante.

 

Visto che ho dovuto sistemare prima le mie questioni personali prima di aver effettivamente voglia di andare con una.

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Non so se sia rilevante scoprire se è un problema tipico delle lesbiche,

se è un problema di cui parlano di più loro o se tendono a drammatizzarlo.

E' anche possibile che ne parlino specialmente loro

perché per un maschio sarebbe più difficile ammetterlo e più facile bypassarla (pornografia, viagra...)

 

Questo non toglie che sull'argomento perlomeno si trovi molta "letteratura".

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Cavoli! Innanzitutto grazie a tutti per essere intervenuti, penso che in parte ognuno abbia aggiunto materiale su cui riflettere per me (non so se sia un bene XD) ora pian piano cerco di rispondere a tutti (sono da smartphone), abbiate pazienza se faccio qualche pastrocchio...

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ehm..

dal mio punto di vista le figure di migliore amica e di morosa difficilmente possono sovrapporsi

 

 

Io penso dipenda da ciò che uno definisce "migliore amico". Per me non è assolutamente qualcosa che esclude la figura di fidanzata, anzi per quanto mi riguarda è assolutamente necessario che la mia ragazza sia anche la mia migliore amica, la mia confidente, la persona su cui scommetterei la vita e su cui so di poter contare sempre (e viceversa ovviamente)

Mi permetto di inserirmi nella discussione, perché quando ho letto questo non potevo esimermi dal rispondere. 

Personalmente, dire dopo il sesso "Ora siamo a posto per un po" è veramente bruttissimo, è comprensibile che ci rimani male, e non è bello che lei poi ci scherzi su. 

Capisco che tu non voglia forzare la mano per paura di rovinare il rapporto, ma per esperienza ho imparato che quando provi un disagio del genere devi prendere la persona da parte e parlarle seriamente del problema, niente più scherzi. Perché questo disagio non sparisce da solo, e se continui a covarlo dentro si inasprisce fino a che ad un certo punto esploderai, ed allora sì che saranno danni.

 

 

Dunque, ciò che dici tu è già accaduto, nel senso che appena ho avvertito che qualcosa stava cambiando l'ho fatto presente, ne abbiamo parlato ed appunto mi era stato risposto che non dipendeva da me ed era una cosa assolutamente normale per lei. Questo ha ovviamente significato che se provavo ad allungare una mano mi si diceva che mettevo ansia, se un bacio era un po' più lungo venivo allontanata, ecc. Ovviamente a lungo andare non ne ho potuto più e dopo circa 4 mesi di questa situazione mi sentivo totalmente esclusa da quell'aspetto della nostra relazione, sono andata in crisi (siamo andate in crisi) e me ne sono andata per due settimane. Due settimane di silenzio da parte di entrambe, io me ne sono tornata al paesello dove ho parlato, parlato, parlato, pianto, nuotato e alla fine sentivo solo di voler tornare a Casa (accanto a lei) e sistemare le cose, e tornando ho trovato da parte sua lo stesso desiderio. Così abbiamo imparato a parlare senza dare di matto, a comprendere alcune cose dell'altra...tutto è stato chiarito e sistemato tranne questo, perché quando lei mi dice che per lei è naturale e fisiologico io posso solo fidarmi, no?

Quello che mi fa venire dubbi è il fatto che comunque io sembro non suscitarle nulla, non posso in alcun modo stimolarla, se quella mattina lei non si è alzata con il pensiero di venire a letto con me io posso anche sbattergliela in faccia (è una metafora, sia chiaro XD) che a lei resto totalmente indifferente

Ed io questa cosa non riesco a capirla, davvero.

forse in questo diventa importante la differenza di età:

a 23 anni ci si accoppierebbe anche con un comodino (o almeno per noi uomini è così; presumo sia lo stesso con le donne biologiche, pur non avendo mai avuto rapporti sex con nessuna di esse), quando si comincia ad essere vicini agli -anta qualche bollore s'è un po' sopito [benchè un mese tra una sex session e l'altra mi sembra un tantinello troppo anche tra lelle, vero Norwy?]

 

poi certo, dalle liti perenni nel momento della "costruzione del nido" & della suddivisione degli spazi vitali, se non ci è scannat* in quel frangente, in qsi coppia, di qsi genere dopo un po' si arriva alla routine quotidiana, con le sue bollette da pagare & piatti da lavare;

sta a te viverla in modo rassicurante o come una noiosissima palla al piede

 Per me la routine con lei non è assolutamente una palla al piede, anzi. Mitiga in qualche modo la mia indole da nomade, mi fa sentire al sicuro, mi piace. Sono fiera di essere riuscita a costruire questa quotidianità con lei, per quanto sia stato faticoso.

Io la capisco la differenza di età, ma sono 37 anni e non 80. Detto poi da una che mi ha confidato spesso di essere riuscita a raggiungere regolarmente l'orgasmo solo con me, che con me ha fatto il miglior sesso della sua vita ecc...mi risulta poco credibile la teoria del "sono vecchia quindi lo facciamo ogni due o tre mesi"...  

Eh, quanta pazienza....è una di quelle persone un po'orse che non sono abituate a parlare dei loro sentimenti? Sei entrata nella sua caverna e probabilmente sta realizzando che questo significa anche doversi affidare a te. Questi soggetti sono difficili, non sai mai quali tasti toccare. Se solo iniziassero ad aprire la bocca (anche per parlare) e ci aiutassero ad aiutarli...ma magari mi sbaglio.

Alcuni usano il sesso come anti depressivo, per altri lo stress è peggio che essere castrati. Probabilmente la tua compagna appartiene alla seconda categoria, è orsa quindi non parla e tu, giustamente, ti fai mille domande. Devi cercare di farla aprire in qualche modo, trova la chiave giusta.

 

Tendenzialmente quella ermetica sono io, considerando comunque che io sono arrivata nella sua vita in un momento a suo dire di totale pace dei sensi, in cui aveva chiuso la parentesi "relazioni stabili" per dedicarsi a più frivole frequentazioni (e pure qua: controsenso, perché se mi dici che per natura il sesso ti interessa poco allora non capisco perché dovresti cercarti tipe da una botta e via), e lei comunque è molto introversa, per questo è così importante per me essere riuscita a costruire un'ottima comunicazione con lei e un rapporto di fiducia, perché ora so che mi parla di tutto, tranne di questo.

Ok, ora la situazione è più chiara.

 

Ti parlerò a grandi linee di quanto capitato a me che, mio malgrado, mi son ritrovata nella situazione della tua ragazza, seppur la situazione fosse un pelo diversa.

 

Sono finita in convivenza troppo presto.

 

Era un periodo veramente allucinante per via dei ritmi di vita stressanti e, ammetto, per la testa avevo 15.000 pensieri che avevano causato un calo della mia libido.

 

O meglio, diciamo che mentre la mia compagna non aveva di che lamentarsi, io avevo difficoltà a "raggiungere".

 

Questo ha comportato una serie infinita di discussioni in cui aveva messo in dubbio i miei sentimenti e la mia attrazione verso di  lei.

Nulla è valso cercare di tranquillizzarla, di farle capire che, veramente, era solo perché stavo attraversando un periodo estremamente stressante e che per me non era un problema non raggiungere un dannato orgasmo.

Ma lei questa cosa me l'ha fatta pesare e, piuttosto che cercare una soluzione comune (e fidati, ce ne sono una montagna da adottare, ma che si basano sul dar fiducia alla partner sul fatto che è un periodo teso esterno alla relazione), preferiva riccamente mettermi in testa che dovessi avere qualche problema.

 

Il risultato? Che l'andare a letto assieme sembrava essere diventato un'estenzione del mio turno lavorativo quotidiano.

Quindi una cosa meccanica che consisteva nel soddisfarla fisicamente e mentalmente con mie epiche simulazioni da oscar.

Ma, a lungo andare, questa cosa ha iniziato a darmi fastidio, di conseguenza ne ha risentito anche il nostro rapporto fuori dalle coperte (complice il vivere all'estero, un periodo in cui molti dei miei punti di riferimento erano partiti o tornati in Italia).

 

Come è finita? La storia è finita, probabilmente per questo motivo, ma principalmente per altri ben peggiori che non voglio qui approfondire.

 

A quel punto, da single, ho rimesso in ordine la mia vita ed il periodo stressante si è attenuato, ho aperto wapa, mi son beccata con una, ci son finita a letto ed ho avuto la conferma che avevo (ed ho) tutto che funziona alla perfezione.

 

Al momento sono nuovamente fidanzata da 7 mesi ed ho zero problemi e frustrazioni a letto.

 

Le considerazioni da fare, almeno valenti nel mio caso, sono:

 

- La convivenza, se vissuta in maniera simbiontica, fa calare il sesso ed il desiderio. Sta alla coppia cercare di creare situazioni ed anche attesa, per rendere gli incontri desiderati. In altre parole, si rischia nel finire nel sesso meccanico per  abitudine.

- Nel corso degli anni, è normale non fare più fuoco e fiamme a letto, ma allo stesso tempo nel momento in cui si crea un'intesa col partner, non è importante la quantità, quanto la qualità del rapporto sessuale. Con la mia ragazza, attualmente, ho trovato un netto miglioramento nel tempo rispetto ai primi tempi.

- Non siamo animali in calore quanto esseri umani: specialmente nella donna il fattore stress emotivo non è da sottovalutare. L'orgasmo è piacevole ma non è l'unico motivo per cui si fa sesso. Rompere i coglioni al partner per tale motivo, non farà altro che aggiungere un ulteriore pensiero e cioè il fatto che deve rispettare le tue aspettative a letto, facendo diventare il rapporto sessuale come un lavoro più che un piacere.

- Parlare. Prima di accusare la partner di non desiderarti&affini, cercare soluzioni creative senza per forza dar la colpa ad una delle due. Io avevo fatto presente cosa potesse non andare e non sono stata minimamente ascoltata. Continuare a dirmi che evidentemente avevo qualcosa che non andava, mi faceva solo girare le palle. Tant'è che, appunto, dopo aver simulato ho adottato la tattica del "mi hai rotto il cazzo" (qui si potrebbe aprire una parentesi sul perché non l'ho lasciata io prima, ma veramente, è una lunga, lunga, lunga storia).

 

Fermo restando che però, se la tua situazione ti fa stare male e non ti rende felice di un rapporto, hai tutto il sacrosanto diritto di andare avanti.

 

Per quanto mi riguarda, l'essermi lasciata, ha migliorato notevolmente la mia vita sessuale sia nei rapporti occasionali avuti successivamente, che nel mio rapporto attuale.

 

Innanzitutto grazie per aver condiviso la tua storia.

Io credo che quella fase di crisi (come detto sopra) l'abbiamo brillantemente superata. Inoltre penso che il suo problema sia di altra natura (perché allora cosa le costerebbe dirmi che è stressata/ha qualche problema esterno a noi? Sa benissimo che in quei caso ci aiutiamo a vicenda), sa inoltre che il mio cuccio non è l'orgasmo ne la quantità di rapporti che abbiamo, perché ne abbiamo parlato svariate volte. A me manca proprio essere guardata con Quegli occhi, perché ormai il rapporto sessuale è diventato tipo un premio. Della serie "Abbiamo trascorso un bel week end fuori città allora te lo concedo" oppure "mi hai portata in un bel ristorante, devo ripagarti" ed è mortificante, tanto che spesso l'ho allontanata io perché se dev'essere così preferisco fare senza, non mi viene...al di fuori di queste ricorrenze sembra che io ai suoi occhi sia tutto meno che una fonte di desiderio. Questo mi terorrizza...

Io ormai sono rassegnata, perché non voglio fare pressioni ne correre il rischio che lei possa fare qualcosa che non si sente, non sarebbe nei miei interessi e mi sentirei male a sapere che viene a letto con me perché si sente obbligata. Ma voglio capire cosa succede, e se davvero posso fidarmi del "Sono fatta così, mi interessa poco farlo"

La "morte del letto lesbico" è un grande tema della comunità lella

e praticamente ne parlano tutte le riviste e i siti specializzati.

 

Io ho trovato vari articoli su lezpop e ti ho scelto quello che mi è piaciuto di più:

http://www.lezpop.it/morte-del-letto-lesbico-ecco-11-consigli-per-ravvivare-la-vostra-passione/2/

Perché almeno ci sono dei consigli che condivido (e non dà la colpa al maschilismo...)

 Non entro nel merito della validità dell'argomento ma concordo sul fatto che sia evidentemente una cosa molto discussa. Infatti inizialmente me ne parlò lei, dicendo che secondo lei è comunque naturale che dopo tot tempo in una coppia il desiderio venga in parte meno. Non fosse che a noi è successo dopo appena 2 mesi di convivenza, e stavamo insieme da 6 mesi. Dopo 6 mesi si può parlare di fisiologico calo del desiderio dovuto alla routine? In una coppia senza figli ne obblighi? Con l'unico pensiero di lavorare e risparmiare per il futuro? Bah... Interessanti comunque i consigli, grazie mille!
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se è un problema di cui parlano di più loro o se tendono a drammatizzarlo. E' anche possibile che ne parlino specialmente loro

 

Penso che sia semplicemente un luogo comune.

E si sa che i luoghi comuni servono per creare un'identità di appartenenza, alla fin fine.

 

 

 

Ma voglio capire cosa succede, e se davvero posso fidarmi del "Sono fatta così, mi interessa poco farlo"

 

Non quoto tutto il tuo messaggio, ma a questo punto preferisco fare un mio riassunto per capire se ho ben inteso quale sia la situazione.

Il sesso, adesso, è calato senza una motivazione esterna (nervosismo o periodo stressante) ma perché per lei è fisiologico, una volta in coppia, diminuire in maniera sostanziosa i rapporti sessuali.

 

Guarda, io ti direi di crederle.

Nel senso che molto probabilmente è fatta veramente così.

Esistono tranquillamente persone che hanno molta meno "carica sessuale", diciamo, rispetto ad altre.

Come detto, nel mio caso è stata una combo di convivenza affrettata + trecento casini di contorno.

E' anche vero che è "normale" che col tempo una coppia si stabilizzi, specialmente in convivenza, e non pensi esclusivamente ad andare a letto.

Da come però descrivi la situazione però, sembra che sia effettivamente "troppo". Se mi dici che le può infastidire anche dei contatti un po' più intimi tipo un bacio prolungato, ahimé, non credo che siamo davanti ad una situazione di coppia consolidata con un fisiologico calo del desiderio.

 

In altre parole, a me sembra incompatibilità sessuale.

 

Il ché non è colpa sua e neanche tua, perché di base avete delle esigenze diverse sotto quel punto di vista.

 

Sinceramente non ho consigli da darti in un caso come questo, per il semplice fatto che a lei effettivamente la situazione va bene così, perché così è fatta.

E se quando tenta di venirti incontro, te lo fa palesemente pesare con delle frasi infelici, capisco anche il grado di frustrazione.

 

Non sono una a cui piace infiocchettare la verità né dire che l'amore salva qualsiasi cosa, quindi sarò brutale e diretta: se non trovi una situazione alla cosa e ti senti frustrata e la tua compagna non trova una soluzione ma, anzi, tende ad aggravare la situazione "concedendosi" come se stesse dando i croccattini al gatto, hai solamente due scelte.

Restare frustrata sperando che prima o poi possa cambiare idea nel nome dell'amore o lasciarsi.

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Ammetto di avere in testa solo una relazione uomo-uomo e la mia risposta potrebbe partire per la tangente. ma lasciamola comunque vah.

 

Sembra ci sia un "nodo" che consiste nel fatto che tu hai un'esigenza.

 

Ma questa esigenza non viene vista. Anzi, viene ignorata, se non negata: non se ne deve parlare. E' un peso scocciante e fastidioso. Lo dicono non tanto i rapporti, ma proprio le parole, l'atteggiamento della tua ragazza. Un sorriso fomale che dice "mannò mannò cosa vai a pensare è tutto ok".

 

Eh ok, è tutto ok, però è tutto ok per te, non per me!

 

Come può una ragazza a 23 anni adeguarsi ad un ritmo di sessualità apparentemente da cinquantenne senza almeno chiedere cosa stia succedendo? Dico apparentemente, perché delle parole così fredde e sprezzanti di solito non si dicono nemmeno se non si ha voglia di fare sesso perché si è "anziani", o stressati, o stanchi.

 

Non va bene che tu accumuli tutta questa frustrazione, forse fra un po' ti arrabbierai.

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Non quoto tutto il tuo messaggio, ma a questo punto preferisco fare un mio riassunto per capire se ho ben inteso quale sia la situazione.

Il sesso, adesso, è calato senza una motivazione esterna (nervosismo o periodo stressante) ma perché per lei è fisiologico, una volta in coppia, diminuire in maniera sostanziosa i rapporti sessuali.

 

Guarda, io ti direi di crederle.

Nel senso che molto probabilmente è fatta veramente così.

Esistono tranquillamente persone che hanno molta meno "carica sessuale", diciamo, rispetto ad altre.

Come detto, nel mio caso è stata una combo di convivenza affrettata + trecento casini di contorno.

E' anche vero che è "normale" che col tempo una coppia si stabilizzi, specialmente in convivenza, e non pensi esclusivamente ad andare a letto.

Da come però descrivi la situazione però, sembra che sia effettivamente "troppo". Se mi dici che le può infastidire anche dei contatti un po' più intimi tipo un bacio prolungato, ahimé, non credo che siamo davanti ad una situazione di coppia consolidata con un fisiologico calo del desiderio.

 

In altre parole, a me sembra incompatibilità sessuale.

 

Il ché non è colpa sua e neanche tua, perché di base avete delle esigenze diverse sotto quel punto di vista.

 

Sinceramente non ho consigli da darti in un caso come questo, per il semplice fatto che a lei effettivamente la situazione va bene così, perché così è fatta.

E se quando tenta di venirti incontro, te lo fa palesemente pesare con delle frasi infelici, capisco anche il grado di frustrazione.

 

Non sono una a cui piace infiocchettare la verità né dire che l'amore salva qualsiasi cosa, quindi sarò brutale e diretta: se non trovi una situazione alla cosa e ti senti frustrata e la tua compagna non trova una soluzione ma, anzi, tende ad aggravare la situazione "concedendosi" come se stesse dando i croccattini al gatto, hai solamente due scelte.

Restare frustrata sperando che prima o poi possa cambiare idea nel nome dell'amore o lasciarsi.

Ammetto di aver avuto bisogno di riflettere su questa considerazione...

Io all'opposto sono un'inguaribile romantica, e penso che se in nome del nostro sentimento abbiamo superato molto altro, penso che in nome dell'amore si possa "aggiustare" anche questo, ammesso che sia aggiustabile. In effeti non avevo pensato ad una spiegazione così, forse perchè per me significherebbe davvero dovermi rassegnare ad un dato di fatto, ovvero che io e lei in quel contesto non ci prendiamo come sicuramente facciamo in tutti gli altri ambiti della vita. Eppure mi sembra così assurdo...

Ieri avevo voglia di coccolarla, così ho approfittato di essere tornata prima da lavoro e sono andata a comprarle un regalo, alcune cosine prelibate da preparare per cena, ho portato giù il cane prima che lei arrivasse in modo da andarla a prendere alla fermata del bus e fare due passi insieme...e insomma, avevo il timore che anche in questa occasione si sentisse in dovere di ricompensarmi in quel senso, e ho avuto in un certo senso il timore fino al momento in cui ci siamo addormentate a notte fonda, dopo aver passato una piacevolissima serata, e invece non è successo e ne sono rimasta molto molto sollevata. Evidentemente ha compreso qualcosa, del tipo che in quelle situazioni in cui mi fa il favore di venire a letto con me, io sto male. Forse è un passo avanti, o forse uno indietro, non lo so. Ma qualcuno di voi si sentirebbe di consigliarmi una terapia di coppia da un terapista specializzato in certe dinamiche? Perchè da qualche giorno ci sto pensando...

 

Allora non è più il paradiso.

 

...e invece per me lo è ancora, nonostante quest'ombra.

Ammetto di avere in testa solo una relazione uomo-uomo e la mia risposta potrebbe partire per la tangente. ma lasciamola comunque vah.

 

Sembra ci sia un "nodo" che consiste nel fatto che tu hai un'esigenza.

 

Ma questa esigenza non viene vista. Anzi, viene ignorata, se non negata: non se ne deve parlare. E' un peso scocciante e fastidioso. Lo dicono non tanto i rapporti, ma proprio le parole, l'atteggiamento della tua ragazza. Un sorriso fomale che dice "mannò mannò cosa vai a pensare è tutto ok".

 

Eh ok, è tutto ok, però è tutto ok per te, non per me!

 

Come può una ragazza a 23 anni adeguarsi ad un ritmo di sessualità apparentemente da cinquantenne senza almeno chiedere cosa stia succedendo? Dico apparentemente, perché delle parole così fredde e sprezzanti di solito non si dicono nemmeno se non si ha voglia di fare sesso perché si è "anziani", o stressati, o stanchi.

 

Non va bene che tu accumuli tutta questa frustrazione, forse fra un po' ti arrabbierai.

Io penso di averla già passata l'esplosione di rabbia, ora cerco di sublimare XD ho riempito il balcone di piante che curo amorevolmente, ho preso un cane, faccio più shopping, mi sono trovata un lavoro extra...faccio cose che mi rimettono in qualche modo in pace con me stessa, perchè che devo fare?

Io non voglio lasciarla, non è neanche lontanamente nei miei pensieri, non voglio rinunciare a tutto ciò che abbiamo conquistato e costruito, ai nostri piccoli progetti futuri più o meno prossimi. Vorrei solo trovare una dimensione comunicativa più equilibrata riguardo questo argomento, e capire perchè lei fatichi tanto a riconoscere il mio disagio, perchè come dici tu non lo riconosce. 

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Io penso di averla già passata l'esplosione di rabbia, ora cerco di sublimare

 

Beh questo non va bene, la rabbia, se non incontrollata, ti avrebbe aiutato ad esprimere la tua esigenza spezzando la dolce ondata di repressione al cloroformio che pare sia calata al tuo accenno di insubordinazione, invece di accettare l'accantonamento di essa in nome del "non c'è nulla che non vada bene".

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Beh questo non va bene, la rabbia, se non incontrollata, ti avrebbe aiutato ad esprimere la tua esigenza spezzando la dolce ondata di repressione al cloroformio che pare sia calata al tuo accenno di insubordinazione, invece di accettare l'accantonamento di essa in nome del "non c'è nulla che non vada bene".

Questo è un mio limite personale e ne sono consapevole, nel senso che non so arrabbiarmi in modo sano quindi o esplodo o devio su altre cose. Devo sicuramente lavorarci ancora molto.
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Ti direi di provare la terapia di coppia andando da un sessuologo.

 

È pur sempre un tentativo: è chiaro che tu stia cercando di salvare la coppia in ogni modo, perciò ogni tentativo è lecito

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Ti direi di provare la terapia di coppia andando da un sessuologo.

 

È pur sempre un tentativo: è chiaro che tu stia cercando di salvare la coppia in ogni modo, perciò ogni tentativo è lecito

È chiaro, se non ci sono altre questioni non mi va proprio di buttare all'aria una così bella storia...

Sicuramente le parlerò di questa opzione.

 

Comunque grazie davvero a tutti, ho avuto modo di riflettere più in questi giorni che in un anno che va avanti questa faccenda!

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