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Sesso con animali e zoopornografia


Rotwang

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TPI

 

Lo stalliere che ha violentato una cavalla con un bastone fino a ucciderla. L’allevatore di Bolzano che ha girato filmini hard usando cani e ragazze. E Baldina, la donna che vendeva filmati in cui schiacciava pulcini e pesci su richiesta dei suoi clienti.

Sono alcuni casi di zooerastia e zoopornografia scoppiati in Italia. E il fenomeno degli atti sessuali con gli animali, a giudicare dalle immagini e dei forum su internet, non sembra limitato a casi estremi e isolati.

 

Ma cosa c'è dietro? Quali sono le radici psicologiche del fenomeno e perché alcuni provano attrazione per gli animali e abusano sessualmente di loro?

 

TPI ha provato a capirne di più intervistando il neuropsichiatra Antonio Fenelli, membro dell'Associazione di terapia cognitiva (Atc) e direttore della Scuola di specializzazione in terapia cognitiva di Cagliari, dove insegna sessuologia.

 

Cosa si intende in psichiatria con la parola zooerastia?

In termini psichiatrici la zooerastia rientra tra quelle che una volta si chiamavano perversioni e oggi si chiamano parafilie. Sono situazioni in cui le persone hanno una sessualità che funziona dal punto di vista fisiologico, ma hanno attenzioni per modalità di rapporti e per cose che normalmente non sono oggetto di attenzioni sessuali.

Sono situazioni estremamente complesse perché nella nostra società comportano un giudizio morale e legale più che un giudizio in termini di salute mentale. Per esempio, anche l’omosessualità è stata, purtroppo, considerata come una forma di perversione sessuale in alcuni momenti storici. A oggi per fortuna è stata sdoganata. 

Per il sadomaso sta accadendo una cosa simile. Oggi è visto come desiderabile o abbastanza normale, ma fino ad alcuni anni fa era ritenuto una perversione. Per questo dobbiamo distinguere tra il significato sociale e la patologia.

 

Il sesso con gli animali è sempre una psicopatologia?

Per quello che riguarda la zooerastia dobbiamo escludere una serie di casi. Se intendiamo semplicemente persone che hanno rapporti sessuali con animali, questo è sicuramente qualcosa di antichissimo. Basta pensare a figure mitologiche come il minotauro o il centauro. Sono immagini legate all'accoppiamento tra un essere umano e un animale.

Altra cosa sono i racconti che sono spesso citati su persone che, in particolari condizioni di vita, fanno sesso con gli animali. Per esempio, le storie di chi viaggiava con le carovane e si accoppiava con i cammelli. Sono storie legate a contesti di solitudine, molto particolari, in cui non c’è la possibilità di fare sesso in altro modo.

Un’altra distinzione è quella che riguarda alcuni riti di passaggio dall’adolescenza all’età adulta. In alcune regioni d’Italia questo rito avveniva con l’accoppiamento con una mula. Ma anche questi casi derivano dalle difficoltà di avere i soldi per pagare una prostituta o di trovare donne che potessero iniziare alla sessualità i giovani.

Questi casi sono marginali e legati a contesti precisi, quindi non hanno le caratteristiche per configurare un fatto psicopatologico.

 

Quando possiamo allora parlare di zooerastia come psicopatologia?

Diversa dai casi che ho citato è il fenomeno che si sta diffondendo in maniera abbastanza inquietante negli ultimi anni per cui ci sono persone che preferiscono avere una sessualità con gli animali più che con altri esseri umani. In questi casi si parla propriamente di zooerastia, ma è difficile riuscire a raccogliere dati significativi perché è un fenomeno ancora molto nascosto.

In Germania e in altri paesi del nord Europa si parla di bordelli dove sono fatti prostituire animali. Al di là del rapporto sessuale, questi atti si trasformano spesso in torture e uccisioni degli animali stessi. Per cui oltre al rapporto con l’animale c’è anche una parte di sadismo.

 

Cosa può spingere una persona a compiere questi atti?

Dobbiamo ricordarci che noi esseri umani abbiamo degli schemi preordinati nel nostro patrimonio genetico, attraverso i quali ci orientiamo e ci avviciniamo ai nostri cospecifici. Questi schemi sono chiamati sistemi motivazionali e sono studiati da diversi anni.

Il sistema motivazionale più noto, sul quale ci sono studi più approfonditi, è quello dell’attaccamento. È quello che consente a una persona che si trova in difficoltà di farsi aiutare da un altro essere umano.

Gli altri sistemi sono quelli della dominanza o sottomissione nel branco, che serve a stabilire chi comanda in un gruppo. È la ragione per cui in un branco di lupi, il lupo anziano viene sfidato da quello più giovane, che se vince prende il comando. Serve per organizzare il branco.

Poi c’è il sistema sessuale, che consente agli esseri umani di procreare. E poi ci quelli meno studiati, come quello del gioco e quello della cooperazione. Queste sono le motivazioni centrali per cui un essere umano si mette in rapporto con un altro essere umano.

 

Cosa accade nel caso dello zooerasta?

Se questi sistemi motivazionali si mischiano, accadono cose strane.

Quando un esercito conquista un territorio, i conquistatori hanno l'abitudine di avere comportamenti sessuali violenti contro le persone che hanno sconfitto, uomini e donne. L’umiliazione inferta dal dominatore si sovrappone alla sfera della sessualità. Questo sta anche alla base dei rapporti sadomaso, in cui c’è uno dei partner che viene umiliato. 

Questo accade spesso nella zooerastia. L’essere umano in qualche modo sottomette l’animale e tende a umiliarlo. Persone che hanno avuto un’educazione in cui l’aspetto dell’affetto è stato mischiato con l’umiliazione possono mettere in atto questi tipo di comportamenti. Ma questa è solo una delle spiegazioni che si dà a questo comportamento.

 

Quali sono le altre spiegazioni?

La nostra cultura che tende a favorire in qualche modo la ricerca di emozioni e sensazioni estreme, che potremmo riassumere con la battuta di Verdone: “Famolo strano”. Rapporti sessuali fuori dalle abitudini e dal contesto sociale che servono a raggiungere un livello emotivo particolarmente intenso. Alcune persone traggono piacere sessuale dal brivido delle emozioni forti. 

 

Quindi è qualcosa che nasce dal contesto esterno? Non è mai una cosa innata?

È un po’ pericoloso definire le cose innate o naturali. In natura ci sono anche racconti di rapporti tra animali che non appartengono alla stessa specie. Quindi in qualche maniera uno può pensare che, se lo fanno gli animali di specie diverse tra loro, è naturale anche per l’uomo.

In qualche maniera è una possibilità che gli esseri umani hanno, perché sono strutturati in maniera tale da poter avere questo tipo di rapporti, ma ripeto che è pericoloso definirli “naturali”. Di fatto sono situazioni in cui la parte considerata patologica è legata alla violenza.

 

Esiste un legame tra la zooerastia e la pedofilia?

Nel caso dei pedofili, la tenerezza – che dovrebbe essere il rapporto cardine tra un adulto e un bambino – diventa un’emozione di tipo sessuale. Quindi è simile alla zooerastia perché accade qualcosa di inerente ai sistemi motivazionali, ma è diversa perché le emozioni provate sono diverse.

 

Nella sua esperienza professionale le è mai capitato di avere a che fare con un paziente affetto da zooerastia?

Non ho mai avuto in trattamento qualcuno per questo motivo specifico. Ho seguito però persone che avevano vissuto esperienze di questo tipo. Lo avevano fatto alla ricerca di emozioni estreme. Non era la loro principale attività sessuale. 

 

Che genere di persone può essere affetto da questa psicopatologia? Chi vive in ambienti rurali è in qualche modo più a rischio?

È assolutamente un mito quello che vede i rapporti sessuali con animali legati all'ambiente di campagna. Nel mondo agricolo può avvenire che ci siano rapporti con animali, ma questo accade a causa della cultura di isolamento o come rito di iniziazione. Il livello di zooerastia come patologia è raggiunto in ambienti di solito economicamente forti e culturalmente elevati.

 

Parliamo quindi anche di animali domestici?

Gli animali che vengono maggiormente utilizzati sono cani e cavalli. In rete si trovano siti in cui come si spiega come riuscire ad avere rapporti sessuali con questi animali.

Comunque non spetta alla psichiatria dare un giudizio di tipo morale, perché fa parte di un altro tipo di conoscenza. Avere dei rapporti sessuali con un transessuale anni fa era scandalosissimo. Da un po’ di tempo, tra scandali politici e altro, è una cosa molto meno sensazionalistica. 

 

Crede che questo tipo di sdoganamento possa avvenire anche per i rapporti zooerasti? 

C’è un confine difficile da considerare. Credo che sia un fenomeno che tenderà ad aumentare nei prossimi anni, soprattutto dal punto di vista economico. Dietro i postriboli dove gli animali vengono fatti prostituire c’è un business economico fortissimo.

Aumenterà anche il materiale zoopornografico. Ma credo che sia difficile che arrivi a sdoganarsi completamente e sono anche contento di questo.

La legge italiana contro la violenza sessuale, la numero 66 del 1996 , dice che i rapporti sessuali sono possibili tra persone consenzienti. Se si hanno rapporti sessuali con animali è difficile che questi abbiano espresso consapevolmente consenso. E questo va necessariamente tenuto in considerazione.

 

Qual è il trattamento psichiatrico per lo zooerasta?

Vorrei allargare un po’ il campo. È capitato negli ultimi anni che persone che hanno altre parafilie chiedessero il trattamento. Per esempio capita abbastanza frequentemente che persone che abbiano tendenze pedofiliche chiedano una psicoterapia.

Questa cosa non era immaginabile fino a qualche anno fa. Sta cambiando la cultura e ora chi ha un problema lo riconosce. Il fatto che le persone chiedano il trattamento facilita la terapia.

Sono anche state sviluppate negli anni una serie di psicoterapie particolarmente efficaci e quindi, a oggi, una psicoterapia di indirizzo evoluzionista, centrata sull’analisi dei cosidetti sistemi motivazionali, è particolarmente importante in questo campo.

 

Cosa prevede questa forma di terapia? 

Il primo passo è stabilire un’ottima relazione con la persona che viene a chiedere aiuto. Se una persona tende a stabilire rapporti di umiliazione e di violenza con gli animali, probabilmente avrà qualche difficoltà anche a stabilire dei buoni rapporti anche con gli altri esseri umani.

Solo rapporti positivi consentono alla persona di esplorare senza paura, o con la minore paura possibile, i suoi stati interni nel momento in cui si trova a vivere questo tipo di esperienza. La terapia si concentra sull’analisi della relazione che si stabilisce.

 

 

Cosa ne pensate? Vi piace? Andrebbero legalizzate la zooerastia e la zoopornografia come nuove frontiere della libertà individuale?

Edited by Rotwang
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millenni di civiltà contadina, di pastori che ingravidavano allegramente pecore, capre & quant'altro

-al pascolo in qualche modo dovevano pure passà il tempo e sfogà.. la natura, no? in giro non è che avessero altro a disposizione..-,

e ancora stamo a fà le pudiche damine scandalizzatissime sul tema?

o quelli che cascano dal però scoprendo solo adesso che esiste pure tutto ciò?

 

ma per cortesia...

Edited by freedog
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millenni di civiltà contadina, di pastori che ingravidavano allegramente pecore, capre & quant'altro

 

Troppa noia leggere l'articolo per intero?

Edited by Rotwang
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Io vedo il fatto di sfogare le proprie pulsioni o frustrazioni sessuali e non solo su un animale indifeso come un maltrattamento, niente di meno. Violentare le cavalle con i bastoni?! Schiacciare i pulcini?!. Se tu vuoi farti montare dal tuo cane eccitato è un altro discorso, non stai costringendo un esserino a subire una tortura, sei solo uno sporcaccione. Se sventri una cavalla solo per divertirti sei un mostro.

Io non mi scandalizzo, già sapevo, ma non posso fare a meno di disprezzare alcune varianti violente.

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@Mako ha detto la più banale della verità:

la zoofilia ci sembra immorale solo se l'animale è passivo.

Anche quello stordito del dottor Fenelli lo ammette:

a suo parere infatti dietro la zoofilia ci sarebbe un desiderio sadico...

E quindi? Quindi se è il cavallo a sodomizzarti niente di insano?

 

In assenza di una forte teoria etica sulla sessualità umana,

l'unico nostro criterio rimane "ci fa schifo" e "non ci fa schifo".

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Io vedo il fatto di sfogare le proprie pulsioni o frustrazioni sessuali e non solo su un animale indifeso come un maltrattamento, niente di meno. Violentare le cavalle con i bastoni?! Schiacciare i pulcini?!. Se tu vuoi farti montare dal tuo cane eccitato è un altro discorso, non stai costringendo un esserino a subire una tortura, sei solo uno sporcaccione. Se sventri una cavalla solo per divertirti sei un mostro.

Io non mi scandalizzo, già sapevo, ma non posso fare a meno di disprezzare alcune varianti violente.

 

Suppongo che tu sia vegano, allora.

Lo sai che gli animali sono i nostri migliori schiavi e noi i loro padroni?

 

Li uccidiamo, dopo averli tenuti in gabbia o in recinti, senza il loro consenso e ne mangiamo le carni, le interiore. O ne beviamo i liquidi.

Oppure li addomestichiamo, li addestriamo per essere al nostro servizio: giocare con noi, tenerci compagnia (cani, gatti, furetti, conigli, ecc.), esserci utili per qualche faccenda (cani per ciechi, cani per il soccorso, ecc.) oppure semplicemente per il gusto di prendercene cura, collezionarli o abbellire la casa (pesci, uccelli, ragni, lucertole, ecc.). Una sorta di violenza, per così dire.

 

Il cane non è il miglior amico dell'uomo. E' lo schiavo più fedele.

Edited by Layer
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Allora tu, Layer, trovi palesemente inutili tutta la propaganda e le leggi che puniscono i maltrattamenti nei confronti degli animali.

Andiamo al nocciolo della questione, sto criticando il comportamento di un povero odiota che per puro DIVERTIMENTO si mette a stuprare cavalle, capre etc fino ad ucciderle. Trovi così insensato il mio discorso?

 

Almadel, l'esempio che ho fatto, un po' volgare e sempliciotto secondo me ci può stare. Chi ha un cane maschi lo saprà sicuramente, capita che ti si butta sopra tutto eccitato con il pisellino in bella vista. Se vuoi assecondarlo cavoli tuoi ahahah non lo stai violando dopo averlo legato e menato.

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Allora tu, Layer, trovi palesemente inutili tutta la propaganda e le leggi che puniscono i maltrattamenti nei confronti degli animali.

 

L'allevamento - una forma di schiavitù - e l'addestramento - una forma di violenza - sono chiaramente, e oramai, regolamentate per legge. Gli animali non sono privi di tutele. Come d'altronde anche lo schiavo nero nei secoli precedenti, o prigionieri di guerra fin dall'antichità. E dal XIX secolo, le cose per gli animali si son messe decisamente meglio...

 

Il mio post era un modo per far riflettere su un punto: che nella valutazioni di pratiche simili entra in gioco una grossa componente di moralità legata a cosa è lecito o meno fare nel sesso.

In sostanza, in una società in cui è largamente diffusa la possibilità dell'allevamento e l'usanza di uccidere animali per cibarsene, tenerli in gabbia, a casa o testare prodotti farmacologici e non o, ancora, in generale, fare esperimenti su di essi, e tutto ciò senza il loro consenso e procurando dolore, sofferenza, ecc. perché dovrebbe essere visto malamente farci sesso?

 

E poiché, per ovvi motivi, il loro consenso non può essere attestato (escluso, forse, per alcune specie di primati), se io dovessi fare sesso con un animale, senza tuttavia procurargli sofferenza, come lo vedresti?

 

Il mio è un invito a riflettere su questioni che apparentemente sembrano logiche e razionalmente banali.

Quanto scritto non riflette necessariamente cosa penso della zoorastia o della zoopornografia.

Edited by Layer
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Layer perdonami, sto usando il telefono e non riesco a citare etc.

 

Per rispondere alla tua domanda, avrei serie difficoltà ad accettare il fatto che tu possa penetrare una capra, anche se nel mentre non la uccidi. Proprio perché non può dare il suo consenso. Il cane maschio è palesemente consenziente.

 

Apprezzo veramente lo spunto di riflessione che hai dato. Io infatti non ho detto che approvo tutti i metodi di allevamento e che sono un patito delle signore che portano il cagnetto in giro nella carrozzina agghindato come un poppante....anche quella è violenza.

Proviamo ad andare alle origini, tutti gli esseri hanno bisogno di altri esseri per crescere e sopravvivere. L'uomo usa i mezzi più spietati e tecnologici, sicuramente, ma non posso fare a meno di pensare che se potessero anche i leoni si creerebbero il loro bel recintino di gazzelle al qual attingere con calma senza sbattersi ogni giorno. Ti parlo per assurdo. È così, per sopravvivere natura vuole che devi mangiare. È ovvio che la mucca non ti da il consenso per essere macellata, ma tu devi mangiare. Potresti usare dei metodi meno "grezzi? Sicuramente.

E per fortuna ultimamente se ne sta parlando sempre più.

 

La distinzione elementare che faccio è: sesso con cavalla non è vitale e naturale e quindi se devi procurare sofferenza a quel povero essere evita! Per mangiare, da onnivoro, ho bisogno anche di carne, quindi devo servirmi di un altro essere vivente. Lo stesso ragionamento lo farebbe il leone o lo squalo bianco. Tutto questo parlando proprio terra terra.

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Per mangiare, da onnivoro, ho bisogno anche di carne, quindi devo servirmi di un altro essere vivente.

A parte che non è un obbligo mangiare carne, anche lì vi sono limiti puramente arbitrari, perché se mi metto a parlare di mangiare cani e gatti si scandalizzano tutti, ma qual è la differenza tra il mangiare un cane e una mucca? A chi ha un cavallo fa ribrezzo il pensiero di mangiare carne di cavallo, eppure la vendono nei supermercati; idem per chi ha i coniglietti; ecc..

 

Non per niente le campagne animaliste mostrano gli orsi polari, mica le aragoste, che non suscitano compassione. Quindi, sesso con la cavalla no perché mi fa pena, ammazzare la mucca per carne sì perché è l'ordine delle cose, ammazzare il gatto per carne no perché lui è tenero, ammazzare la mosca sì perché dà fastidio...

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Procurarsi piacere da un'attività sessuale è perfettamente naturale, non vitale (si sopravvive anche senza), ma naturale certamente.

Devo postare il video del delfino che si masturba utilizzando le carni di un pesce semi-sbranato?

O parliamo dei pinguini maschi che stuprano i loro cuccioli?

 

La naturalità di qualcosa (cioè l'esistenza di un comportamento o una pratica ''in natura'', in altre specie animali più o meno vicine all'uomo), chiaramente, non deve portare - da sola - a giustificare o accettare ogni cosa, all'interno della società umana. Ma nemmeno il contrario, a volte, e per tale motivo metterei l'argomento da parte.

 

L'esempio che porti, poi, oltre a non essere completo (anche la femmina del cane ha quel comportamento), non è molto pertinente: in quel caso è l'uomo ad essere violentato (infastidito) e chi lo subisce non è uno zoofilo. Ossia, non siamo di fronte a un caso di zooerastia, ma - potremmo dire, scherzando - di antropoerastia. :D

 

Bisognerebbe trovare un argomento più convincente, non troppo imbevuto di moralità o contraddizioni interne, per bandire la zooerastia/zoofilia? Essa va a catalogarsi fra le violenze contro gli animali, certo, ma perché? Per l'atto in sé fatto senza il consenso dell'animale (ma questo solleva domande su molte altre pratiche che portano alla morte dell'animale stesso) o per la sua natura di patologia mentale legata alla sfera sessuale?

 

L'accostamento con la pedofilia suggerisce forse il miglior modo per inquadrarla.

Edited by Layer
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Mangiare carne non è un obbligo ma l'uomo nasce onnivoro. Io distinguo il cane dalla mucca perché entra in gioco la sfera affettiva. Per noi occidentali il cane entra a far parte del nucleo familiare a tutti gli effetti. E' una pura questione culturale, ti do ragione, ma di fatto non possiamo fare a meno di distinguere i due casi. Lo stesso discorso non vale in altri paesi che hanno cultura diversa. L'esempio più ovvio è quello della vacca sacra per gli indiani. Puoi possiamo stare a ragionare sui metodi usati per la macellazione e l'allevamento.

 

Infatti non volevo addentrarmi troppo nella questione giusto o sbagliato, naturale etc avete dimenticato la parola che ho usato all'inizio e che per come la vedo spiega tutto. Divertimento. Per me è sbagliato divertirsi a spese di altri. Divertirsi è diverso da mangiare. Chiamatemi ritardato o retrogrado. Potrei darvi ragione ma la penso così XD

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Il cane non è il miglior amico dell'uomo. E' lo schiavo più fedele.

 

Sì ma i gay preferiscono essere schiavi dei loro gatti Lol

 

Quindi non c'è bisogno di essere vegani, basta essere gay

ed avere un gatto per avere una posizione diversa

 

PS

Come Avvocato, sarà per la lettura dei manuali di psicopatologia

forense e criminologia, mentirei se dicessi che l'idea di una persona

che gode sopprimendo animali non mi inquieta...non me ne frega niente

se li penetra o si fa penetrare, ma se li schiaccia o sgozza un po' di inquietudine

la cosa me la mette ( e trovo impossibile non considerarla una forma di sadismo )

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Cosa ne pensate? Vi piace? Andrebbero legalizzate la zooerastia e la zoopornografia come nuove frontiere della libertà individuale?

 

Un giorno ti porto a conoscere le eminenze Furry di Bologna

 

E' uno dei cardini della gay mafia della zona

Edited by Shell
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Una volta ho letto su un blog una signora che spiegava come farsi ingroppare dal proprio cane maschio senza farsi male (gli artigli sulla schiena) e.. insomma ora non ricordo con esattezza.. comunque era una specie di guida pratica per donne vogliose.. ricordo infatti che concludeva dicendo... il vostro cane non sarà mai stanco, ma avrò sempre voglia di soddisfarvi.. :D

 

Vabbè...

 

a parte questo, io da bambino stavo spesso a casa dei miei vicini di casa.. perché i miei rientravano tardi da lavoro o non erano in città e i miei nonni non avevano sempre voglia di tenermi.. questi vicini avevano un cane di piccola/media taglia.. ricordo che mi piaceva sempre nascondermi sotto al tavolo e lui si avvinghiava al mio braccio e si strusciava (nel classico ed inequivocabile modo dei cani).. 

 

ero piccolo.. non lo facevo con malizia.. e non sapevo nemmeno cosa fosse il sesso.. semplicemente mi piaceva la sensazione.

 

Ora considero la cosa inaccettabile, e un po' malata.. se devo essere sincero.. Non giudico nessuno però.. gli animali dovrebbero solo tenerci compagnia, farsi coccolare e farci sorridere quando non ne avremmo voglia.

Edited by Beppe_89
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Da piccolo cercai video (non porno) di cani e di cucciolo e mi capitò il video di una ragazza che si faceva fòtt3r3 da un dalmata. 

Sono rimasto traumatizzato.

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No grazie  sesso con animali  non fa  per  me  .

Preferisco un bel ragazzo  attivo  gay  e non by sex  .

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  • 2 weeks later...

Stigma sociale e sacralità profanata si confondono in marasma interiore e disagio. Matrice di vita, il cazzo che tira e si tende a fecondare utero di femmina non è più sinonimo di ripetizione eterna delle stesse forme. 

Il minotauro.

L'uomo che si vuole fare dio e creare forme nuove.

Che paura, pensa zia Concetta impastando con mani generose farina e uova di gallina illibate dopo aver letto l'articolo dei cani-porno.

Intanto, le mutandine bagnate, traduce emozioni in termini razionali. 

Fili logici arraffati dal pensiero collettivo, gomitoli vorticanti in onde radio e wifi. Esperti. Psicologi con cervella di formaggio svizzero. 

Il bla bla del giudizio corretto - participio: per la non partecipazione. 

 

Cosa pensi, zia Concetta, di scoparti Fufi?

 

Il vortice si fa tornado.

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