Jump to content

[shirogami95] Ero un fallito, ora non più.


shirogami95

Recommended Posts

Salve a tutti sono Davide e oggi vorrei raccontarvi come ho abbattuto il muro di bugie che mi ero creato con gli anni. Inizio dal principio.

Quando ho scoperto di essere gay avevo 12/13 anni e inizialmente non diedi molto peso alla cosa anche perché stavo avendo le mie prime esperienze sessuali con entrambi i sessi, ma arrivato all'età di 15 anni ho iniziato a soffermarmi su chi ero realmente e sul perché di alcune mie azioni. In questi anni mi sono fidanzato con una ragazza e uscita con un'altra facendole soffrire inutilmente entrambe, così compiuti i 16 anni sentivo un malessere che mi accompagnava tutti giorni, dal mattino quando mi svegliavo fino alla sera prima di addormentarmi, era un incubo ad occhi aperti. Ho iniziato a vivere perennemente fuori casa tornandoci solo per mangiare e dormire perché odiavo stare da solo, e così passando le giornate in compagnia degli amici il mio dolore si affievoliva e si riduceva a poche ore giornaliere. Ignorare il problema non mi ha portato a nulla , ha accumulato tutto il malessere facendomi esplodere dopo che tornai da degli stage di canto fatti a Roma in cui sentivo di essere davvero me stesso dato che non mi conosceva nessuno. La scuola era già iniziata e ogni mattino mi svegliavo sentendo i miei sedici anni come un enorme masso da trascinare tutti i giorni. Mi svegliavo pensando:" Bene inizia un'altra giornata da fallito..." . Mi sentivo appunto un fallito perché non avevo il coraggio di accettare la cosa e di essere davvero me stesso con le persone che amo, raccontavo bugie su bugie solo per sembrare etero agli occhi degli altri stando attento a quello che dicevo e facevo. Mia madre si accorse del mio stato d'animo già dall'estate ma io facevo finte di stare bene per non farla stare in pensiero. Un giorno però tornai a casa con l'orecchino, sapevo che mio padre si sarebbe arrabbiato e mi avrebbe obbligato a toglierlo, e così feci. Mentre cenavamo mio padre mi disse una cosa che mi shoccò:" E' inutile seguirti, sei una causa persa in partenza". Alche decisi di tornare in camere e mentre stavo per entrare nel letto mia madre piombò nella mia stanza. Iniziò a domandarmi il perché dei miei comportamenti e io non risposi. Lei continuò domandandomi cosa ci fosse che non andava e non risposi, mi domandò se avessi qualche problema e non risposi. Mi chiese "Davide ti stai drogando? Cosa c'è? Non dirmi niente perché non è vero, qualunque cosa sia dimmelo e ne usciremo insieme, sappi che io e tuo padre ti amiamo comunque, qualsiasi cosa sia successa". Scoppiai in lacrime e per non farle credere di essere un drogato le raccontai tutto. Rimase senza parole e uscì dalla stanza. Nei giorni seguenti, mi sentivo in imbarazzo a parlarle o semplicemente a stare nella stessa stanza con lei, ma passò tutto dopo pochi giorni. La settimana successiva decisi di dirlo alla mia migliore amica C. Mentre stavamo al computer per fare ordinare dei dilatatori da internet glie lo dissi e lei mi rispose sorridendo. Scoppiammo entrambi a ridere, ma lei non ci stava credendo, insomma alla fine riuscì a convincerla e lei iniziò a farmi domande tipo:"Quando l'hai scoperto? Ma eri fidanzato com'è possibile? ecc ecc", comunque sia, lei lo accettò tranquillamente. Il giorno seguente, invece, decisi di dirlo al mio migliore amico G. che ebbe la stessa reazione di C. Ma il CO che mi ha spiazzato di più è stato quello con mia sorella.

Io:" V. devo dirti una cosa..."

V.:"Dimmi"

io:".... .... .... sono gay"

V.:" embè?!?"

La mia faccia è stata questa O.o

poi aggiunse:" non è che non me ne frega niente è che per me non cambia nulla, ti voglio bene comunque."

Il tutto si concluse con un grande abbraccio.

Stessa dinamico per mio fratello. Era rimasto mio padre. Non mi sentivo ancora pronto per affrontare il discorso con lui perciò non gli dissi niente per un bel po', ma un bel giorno mi padre mi costrinse ad andare con lui in Calabria (lavora lì) e tra un discorso e l'altro mi domandò:"Devi dirmi qualcosa"

"no che dovrei dirti?"

"Devi dirmi qualcosa in particolare?"

io capì che lo sapevo e risposi così:

"che devo dirti, lo sai già. Te l'ha detto la mamma."

"Voglio sentirlo dire da te"

"ok... sono gay"

"Ma và... non puoi saperlo. Hai avuto rapporti con ragazze?"

"Si"

"con ragazzi?"

"si"

"sicuramente non hai le idee chiare e non puoi dire di essere gay"

insomma continuammo così per un'oretta e decisi di chiudere il discorso con questa frase:

"Per ora sono gay ok?"

"Ok... ma non puoi saperlo."

La cosa che mi fece imbestialire fù il fatto che io per dire di essere gay c'ho messo 4 anni di sofferenza e mi sono fatto delle domande, mi sono posto dei dubbi, quindi a meno che non sia io a dirti che ho dei dubbi sul mio orientamento sessuale tu non hai il diritto di dirmi che non sono gay. Il discorso da quel giorno non fu più ripreso, ma mia sorella mi ha detto che quando stavano trasmettendo il film "Milk" lui era molto turbato mentre lo guardava.

Penso però che stia ancora elaborando la cosa e gli lascerò il tempo per fare chiarezza. In conclusione posso dirvi di aver avuto dei CO normali penso e che dicendolo alla persone che amo il pensiero che mi tartassava ogni giorno è sparito. Grazie dell'attenzione, spero che questa mia esperienza possa aiutare altri ad uscire dal proprio guscio con più forza e coraggio. Saluti Davide.

Link to comment
Share on other sites

Mah...io da un lato sono nella tua situazione, ho 23 anni ma ancora non ho trovato il coraggio di dirlo alla mia famiglia che credo non la dovrbbe prendere poi malissimo visto che mi sa lo hanno anche mezzo capito...

Comunque ad alcuni amici piano piano lo sto dicendo...non ce la faccio più a vivere nella falsità!

Link to comment
Share on other sites

Newbie non è la fine del mondo però penso che prima lo dici meglio è. Stai tranquillo se le persone ti vogliono bene te ne vorranno anche dopo i tuoi CO

Link to comment
Share on other sites

scusami tanto ma io anche se non ho fatto c.o con mia madre e vivo più o meno con lo stesso peso che ti ha accompagnato per così tanto tempo non mi sento un fallito! questa è l'unico ''rimprovero'' in questo tuo topic, per il resto: complimenti! :)

Link to comment
Share on other sites

Complimenti! Io a 24 anni ancora mi chiedo se sia il caso di dirlo o meno... penso che i miei mi vorrebbero bene ugualmente, ma so che li farei soffrire, almeno all'inizio, essendo pure figlio unico... mah. Nel frattempo non ci penso, avendo la fortuna di abitare lontano da casa e rientrando una volta al mese o poco più...

Link to comment
Share on other sites

Non lo so io sono del parere che prima lo dici meglio è, soprattutto se si vive in una famiglia aperta mentalmente, tanto prima o poi glie lo dirai quindi farlo prima o dopo non cambia nulla, però sono scelte personali queste quindi fate come volete (: il mio consiglio è questo.

Link to comment
Share on other sites

Complimenti! Io a 24 anni ancora mi chiedo se sia il caso di dirlo o meno... penso che i miei mi vorrebbero bene ugualmente, ma so che li farei soffrire, almeno all'inizio, essendo pure figlio unico... mah. Nel frattempo non ci penso, avendo la fortuna di abitare lontano da casa e rientrando una volta al mese o poco più...

 

A 24 anni?

 

Potrei capire a 18, 16, toh 20 ma 24, te lo dico con tutta la franchezza che mi sale dal cuore, sei cresciutello..

Non è che l'età cambi il dirlo o meno, ma l'età rappresenta le fasi della vita. A 24 anni si è uomini per 3 quarti, con senso di responsabilità e quant'altro. Quanto meno dovrebbe essere maturato dentro di te un principio di identità molto chiaro che non è possibile mascherare o nascondere.

 

A meno che tu non abbia lasciato casa dei tuoi genitori. Lì il discorso cambia. La maturità e il principio di autodeterminazione si è manifestato staccandoti dal resto.

Se invece vivessi con i tuoi direi che ci sono parecchie dinamiche che non riesci ad affrontare.

 

Per l'autore del topic, a parer tuo, com'è possibile o a cosa è dovuto il fatto che una volta fuoriuscito questo sassolino dalla rete è venuta giùla valanga? Nel senso che tu sia riuscito poi a rifarlo con tutti? Cosa è cambiato?

Link to comment
Share on other sites

wow, complimenti!!! della mia famiglia lo sa solo mia sorella, che mi capisce al 100%, però ora sto sondando il terreno e preparandomi a dirlo ai miei...in particolare mi preoccupa mia mamma!!! comunque complimenti ancora!

Link to comment
Share on other sites

A 24 anni?

 

Potrei capire a 18, 16, toh 20 ma 24, te lo dico con tutta la franchezza che mi sale dal cuore, sei cresciutello..

Non è che l'età cambi il dirlo o meno, ma l'età rappresenta le fasi della vita. A 24 anni si è uomini per 3 quarti, con senso di responsabilità e quant'altro. Quanto meno dovrebbe essere maturato dentro di te un principio di identità molto chiaro che non è possibile mascherare o nascondere.

 

A meno che tu non abbia lasciato casa dei tuoi genitori. Lì il discorso cambia. La maturità e il principio di autodeterminazione si è manifestato staccandoti dal resto.

Se invece vivessi con i tuoi direi che ci sono parecchie dinamiche che non riesci ad affrontare.

 

Beh, principalmente non ho ancora avuto modo di dirlo, perchè prima ho dovuto superare molte altre problematiche di auto-accettazione (ho avuto una ragazza sino a Luglio scorso...); ora che sono in pace con me stesso e che l'ho detto alla maggior parte dei miei amici, sto iniziando a pensare di parlargliene, però ciò che mi frena di più è la paura di farli soffrire. Non ho problemi a nascondere loro i miei movimenti perchè abito fuori casa ormai da quasi 5 anni (seppur in gran parte ancora alle dipendenze del loro portafogli...). Comunque, sul fatto che sia necessario parlarne, prima o poi, sono d'accordo. Sto solo aspettando il momento giusto (e di trovare il modo giusto)!

Link to comment
Share on other sites

NamelessDreamer

A 24 anni?

 

Potrei capire a 18, 16, toh 20 ma 24, te lo dico con tutta la franchezza che mi sale dal cuore, sei cresciutello..

 

Quando leggo considerazioni di questo tipo rimango allibito.... ognuno di noi ha un carattere diverso, una situazione familiare diversa, come si può ridurre il tutto ad una questione di età? Io l'ho detto a mia madre solo a 23 anni... e quindi? Dovrei sentirmi un "fallito" per questo?

Per riuscire a dire certe cose bisogna trovare la forza dentro di se, e non tutti riescono a trovarla facilmente o rapidamente!

Scusate lo sfogo ma mi è stata detta una cosa del genere tempo fa da una persona che reputavo più... sensibile!

Link to comment
Share on other sites

Sono d'accordissimo: quella dell'età francamente è una considerazione alquanto stupida -.-

Edited by Casper
Rimosso quote del post precedente
Link to comment
Share on other sites

A 24 anni?

 

Potrei capire a 18, 16, toh 20 ma 24, te lo dico con tutta la franchezza che mi sale dal cuore, sei cresciutello..

Non è che l'età cambi il dirlo o meno, ma l'età rappresenta le fasi della vita. A 24 anni si è uomini per 3 quarti, con senso di responsabilità e quant'altro. Quanto meno dovrebbe essere maturato dentro di te un principio di identità molto chiaro che non è possibile mascherare o nascondere.

 

A meno che tu non abbia lasciato casa dei tuoi genitori. Lì il discorso cambia. La maturità e il principio di autodeterminazione si è manifestato staccandoti dal resto.

Se invece vivessi con i tuoi direi che ci sono parecchie dinamiche che non riesci ad affrontare.

E io che dovrei dire che ho aspettato fino a 25 anni? Il problema non è l'età ognuno ha i suoi tempi. Il problema è quando ti accetti, quando ti riconosci gay. Se facciamo questo ragionamento allora ho atteso solo 3 mesi invece degli undici anni che so di essere gay. ll momento migliore per dirlo è quando la nostra condizione influisce negativamente con la nostra vita. Io ne ho parlato solo con mia madre con cui vivo e non voglio certo sbandierarlo al mondo, sono affari miei.

Link to comment
Share on other sites

Quello che mi fa sorridere in questi casi, sì solo sorridere, è il modo in cui saltate ritti in piedi davanti a certe dichiarazioni. Carino anche il fatto che la persona con la quale ho aperto il confronto non l'abbia fatto.

Io non parlavo di età in senso stretto come ho anche specificato ma di maturità.

L'essere omosessuali, come decidere che cosa fare della propria vita, se avere figli, se sposarsi, se andare in Canada, sono posizioni che si assumono con la consapevolezza di se stessi e delle proprie responsabilità.

Ovviamente nel caso del forumista c'è di mezzo la "scoperta" tardiva ma l'età e la maturità restano comunque.

Io proprio non riesco a capire l'amor proprio e il diritto di definirsi e il sapere di essere chi si è senza aspettarsi le felicitazioni della propria famiglia che fine facciano in certi casi.

 

Sei gay? Ti sei scoperto gay? Ma quando è leggittimo essere se stessi, qualsiasi cosa si sia, senza il consenso di mamma e papà?

Sembra che la generazione nostra sia incapace di entrare nel complesso di edipo. Non si lotta, non si ci scontra per quello che si è spesso contrario alle aspettative genitoriali. Non c'è cipiglio nè orgoglio. C'è paura, confusione, segreto.

Probabilmente ciò è dovuto principalmente all'alungamento dell'emancipazione economica in età adulta da parte dei figli e da genitori 68ini che da tolleranti sono diventati intransigenti ma, il concetto resta sempre lo stesso: la vita è vostra e ve designate come vi pare senza il consenso di nessuno. E' qui che entra in gioco l'età. A che età lo si capisce???

 

Quanto meno dovrebbe essere maturato dentro di te un principio di identità molto chiaro che non è possibile mascherare o nascondere.

 

E' questo quello che ho scritto.. tanto per ripetere il punto

 

ll momento migliore per dirlo è quando la nostra condizione influisce negativamente con la nostra vita.

Io avrei detto fosse il peggiore invece..

 

Io ne ho parlato solo con mia madre con cui vivo e non voglio certo sbandierarlo al mondo, sono affari miei.

 

Sicuramente sono affari tuoi ma illuderti che si possa vivere "nel mondo" senza che questo si relazioni su questo aspetto è solo uno spreco di energie.

Il mondo lo sa. Il mondo ti vede e si relaziona con te ogni giorno. Il mondo si basa sulle relazioni sociali, sulla famiglia. Siamo uomini proprio perchè interagiamo e, purtroppo, l'orientamento sessuale è un distintivo al petto. Qualcosa che interferisce continuamente nelle nostre vite, che tu lo voglia accettare o meno.

Link to comment
Share on other sites

Ragà ripeto che il sentirsi fallito era una sensazione personale, non voglio offendere nessuno!

Per l'autore del topic, a parer tuo, com'è possibile o a cosa è dovuto il fatto che una volta fuoriuscito questo sassolino dalla rete è venuta giùla valanga? Nel senso che tu sia riuscito poi a rifarlo con tutti? Cosa è cambiato?

Ho acquisito la sicurezza che stavo perdendo negli anni, ho capito definitivamente che non c'è nulla di cui vergognarsi nell'essere gay e soprattutto ora non mi interessa più quello che pensa la gente di me e del mio orientamento sessuale :)

Link to comment
Share on other sites

La consapevolezza di sentirsi giusti così come si è..

Esatto!

 

Complimenti! Io non so se sarei riuscito a dirlo alla mia famiglia.

Grazie, fatti forza e ce la farai anche tu, tranquillo che non è la fine del mondo!

Link to comment
Share on other sites

 

 

 

Grazie, fatti forza e ce la farai anche tu, tranquillo che non è la fine del mondo!

 

Grazie a te! Per ora sono riuscito a dirlo solo alla mia migliore amica, ma è già un gran passo avanti(almeno per me)

Link to comment
Share on other sites

Citazione

 

 

ll momento migliore per dirlo è quando la nostra condizione influisce negativamente con la nostra vita.

Io avrei detto fosse il peggiore invece..

Perchè il peggiore? Io fino a poco tempo fa non ho mai avuto bisogno di viverla la mia omosessualità stavo bene da solo, poi qualcosa è cambiato mi sono accettato ...così ...da un giorno all'altro, non so il perchè; poi ho conosciuto una persona e l'idea di mentire a mia madre non mi andava giù. Non ci trovo nulla di strano. Soffrivo perchè mentivo e così ne ho parlato.

Link to comment
Share on other sites

Citazione

 

 

Io ne ho parlato solo con mia madre con cui vivo e non voglio certo sbandierarlo al mondo, sono affari miei.

 

Sicuramente sono affari tuoi ma illuderti che si possa vivere "nel mondo" senza che questo si relazioni su questo aspetto è solo uno spreco di energie.

Il mondo lo sa. Il mondo ti vede e si relaziona con te ogni giorno. Il mondo si basa sulle relazioni sociali, sulla famiglia. Siamo uomini proprio perchè interagiamo e, purtroppo, l'orientamento sessuale è un distintivo al petto. Qualcosa che interferisce continuamente nelle nostre vite, che tu lo voglia accettare o meno.

 

Guarda che finchè non mi innamoro perchè dovrei sbandierarlo ai quattro venti? Quando troverò qualcuno che mi ami non mi tirerò certo indietro. Non nasconderò quello che sono, sarà l'amore che provo a darmi la forza di affrontare il Mondo. Spero di essermi spiegato! :)

Link to comment
Share on other sites

Ti dico ciò che ti han già detto gli altri ma che penso vivamente: davvero complimenti, hai dimostrato tanto coraggio. Alla tua giovane età, non è usuale essere aperto così tanto in famiglia. :D

Link to comment
Share on other sites

Quello che mi fa sorridere in questi casi, sì solo sorridere, è il modo in cui saltate ritti in piedi davanti a certe dichiarazioni. Carino anche il fatto che la persona con la quale ho aperto il confronto non l'abbia fatto.

Io non parlavo di età in senso stretto come ho anche specificato ma di maturità.

L'essere omosessuali, come decidere che cosa fare della propria vita, se avere figli, se sposarsi, se andare in Canada, sono posizioni che si assumono con la consapevolezza di se stessi e delle proprie responsabilità.

Ovviamente nel caso del forumista c'è di mezzo la "scoperta" tardiva ma l'età e la maturità restano comunque.

Io proprio non riesco a capire l'amor proprio e il diritto di definirsi e il sapere di essere chi si è senza aspettarsi le felicitazioni della propria famiglia che fine facciano in certi casi.

 

Sei gay? Ti sei scoperto gay? Ma quando è leggittimo essere se stessi, qualsiasi cosa si sia, senza il consenso di mamma e papà?

Sembra che la generazione nostra sia incapace di entrare nel complesso di edipo. Non si lotta, non si ci scontra per quello che si è spesso contrario alle aspettative genitoriali. Non c'è cipiglio nè orgoglio. C'è paura, confusione, segreto.

Probabilmente ciò è dovuto principalmente all'alungamento dell'emancipazione economica in età adulta da parte dei figli e da genitori 68ini che da tolleranti sono diventati intransigenti ma, il concetto resta sempre lo stesso: la vita è vostra e ve designate come vi pare senza il consenso di nessuno. E' qui che entra in gioco l'età. A che età lo si capisce???

 

 

E' questo quello che ho scritto.. tanto per ripetere il punto

 

 

Io avrei detto fosse il peggiore invece..

 

 

 

Sicuramente sono affari tuoi ma illuderti che si possa vivere "nel mondo" senza che questo si relazioni su questo aspetto è solo uno spreco di energie.

Il mondo lo sa. Il mondo ti vede e si relaziona con te ogni giorno. Il mondo si basa sulle relazioni sociali, sulla famiglia. Siamo uomini proprio perchè interagiamo e, purtroppo, l'orientamento sessuale è un distintivo al petto. Qualcosa che interferisce continuamente nelle nostre vite, che tu lo voglia accettare o meno.

 

Non me la prendo certo per così poco! Però credo che ogni situazione sia diversa. Sul fatto che sia un diritto dei genitori sapere sono d'accordo, ma in certi ambienti non è sempre facile. Conosco un ragazzo che ormai va per i 38, fidanzato, ma i genitori sono parecchio d'altri tempi, 75enni, nel paesino di 200 anime da sempre. La madre parla spesso contenta delle amicizie del figlio, del bravo ragazzo insieme a cui ha aperto un negozio. La cosa è abbastanza palese, ma il tutto resta nel non detto. A volte, forse, è meglio così; l'importante è trovare un equilibrio ed ogni famiglia ha il suo.

Link to comment
Share on other sites

Concordo con Patroclo per certi versi. E' vero ognuno ha situazioni diverse, ma non bisogna cullarsi sul fatto di non sentirsela per rimandare cose che possono essere fatte ora.

Link to comment
Share on other sites

potresti cambiare il titolo? Io non credo che il periodo di accettazione della propria omosessualità vada confuso con l'essere un fallito e non credo sia un bel messaggio per chi ora sta affrontando questo processo.

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

×
×
  • Create New...