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Treviglio pride: anti-omofobia, valorizzazione delle differenze e quotidianeità


RebisRebus

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Nel 41° anniversario di Stonewall (28/29 Giugno 1969), quando per la prima volta nella storia Gay, Trans, Lesbiche e Bisessuali alzarono la testa capendo l’importanza di essere in prima linea con i propri volti per combattere i soprusi di cui erano vittime e rivendicare eguale dignità con i propri concittadini, Treviglio ospita il primo Pride della bergamasca, sulla scia del Pride Nazionale di Napoli.

 

Le persone omosessuali, transessuali e bisessuali dei nostri centri scendono per le vie della cittadina. Con i propri genitori, amici, conoscenti, con i propri compagni e le proprie compagne, uniti per richiamare l’attenzione in merito all’assenza di diritti e, ancora oggi, al mancato riconoscimento civile e sociale delle proprie realtà famigliari e personali. Per celebrare con orgoglio la storia di un movimento, per denunciare, ancora una volta, le discriminazioni e i silenzi imposti e subiti nella vita di tutti i giorni.

 

L’omofobia e la transfobia, nemiche numero uno della libertà di espressione della propria natura, dell’affettività, del desiderio di vivere a pieno titolo la vita sul lavoro, nelle scuole, nelle famiglie, nella propria presenza privata e pubblica, non verranno più utilizzata per imporci vergogna e paura, per alimentare stereotipi, frenare le libertà, i diritti e l’autonomia che ci spettano.

 

La nostra visibilità, qui, nel profondo nord, è testimonianza diretta della forza che ci unisce, contro le barriere che ci impediscono di condurre serenamente le nostre esistenze, e per costruire un mondo migliore per noi, i nostri cari, i nostri concittadini e le generazioni future.

 

Tutti devono poter aspirare al raggiungimento del proprio benessere e della propria felicità. La vita non può essere un percorso ad ostacoli, fatto di silenzi e pregiudizi, stereotipi e vergogna. La nostra visibilità e le nostre idee saranno di conforto e di sostegno a tutte quelle ragazze e tutti quei ragazzi che ancora non riescono ad essere se stessi, soffocati dall’ostilità del pregiudizio e dal timore di venire giudicati.

 

Speriamo e ci impegniamo per un mondo in cui le identità di genere, il colore della pelle, l’origine etnica e sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o gli orientamenti sessuali siano finalmente valutati per ciò che sono: lo specchio della straordinaria ricchezza delle differenze alle quali va attribuita pari dignità e valore.

 

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http://www.trevigliopride.it

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Mother Fucker

Molto belle e significative queste locande. ;)

Persone ritratte nella vita quotidiana e non solo gay e trans a testimonianza che già molti etero non sono più omofobi.

Campagne di questo genere e di questa sobrietà le apprezzo molto.

Abolirei invece i coriandoli e i tanga dal gay pride,che cozzano con una manifestazione con la quale si vogliono rivendicare dei diritti civili.

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RebisRebus

si, è un'iniziativa proprio a dimostrazione che quella "coriandolata" che tu disprezzi non è l'unico modo di fare attivismo!

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Mother Fucker

No,però non disprezzo.

Solo che non ritengo adatte certe cose ad un corteo serio in cui si richiedono il riconoscimento di diritti e dovere.

Cioè si potrebbe organizzare un'altra giornata gay solo per far festa.

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Guest
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