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Ecco una delle ragioni per cui preferisco starmene chiusa "nell'armadio"...


BlueEyes85

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Non so perché, ma ieri si parlava di gay... Fatto sta che fra me, mio cugino (E.) e la sua ragazza (D.) c'è stata questa conversazione:

E: "Vedere 2 donne per mano non è così brutto, ma vedere 2 uomini sì"
Io: "Forse per un maschio..." (leggasi: "Hai fatto un ragionamento da maschio!")
E: "No, in generale. Secondo me, generalmente, 2 uomini fanno più schifo di 2 donne."
Io: "No, per me è indifferente... Non mi fanno schifo, né i gay né le lesbiche" (ebbene sì... sono lesbica ma, nella vita reale, mi tocca parlare di omosessualità come se non lo fossi... Fermo restando che la penserei così anche da etero...)
D. (18 anni!): "A me fanno schifo sia le coppie di femmine che quelle di maschi!"

E io dovrei fare coming out anche con questa gente? No, no. Preferisco fingere di essere estranea a questo "mondo", sviandoli con frasi neutre (e neutrali). Gente così non merita la vera L! Vogliono le bugie? Prego! 

Edited by BlueEyes85
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vabbè ma invece di fingere con tutti sta lontana da sta gente di m.....ove possibile

la verità, alla fine, giova a te stessa, piu che alla gente intorno

ciò detto mi rendo conto che in alcuni contesti (ad esempio lavorativo) può risultare molto difficoltoso essere pienamente se stessi e lì nessuno puo dire cosa sia meglio fare

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amore mio (si hai letto bene) non devi mica farlo con loro il CO :sisi: ma solo con chi ti mette in pace con te stessa. 

Partire con qualcuno che può comprenderti e aiutarti è cosa buona e giusta. 

Quando poi in te si innescherà quel meccanismo di difesa potrai dirlo a chiunque e riderai, si riderai della pateticità di certe persone. 

Magari brinderemo insieme sorseggiando dallo stesso bicchiere di felicità o sniffando la stessa polverina magica. 

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Io se fossi del 1985 mi fare qualche domanda se uscissi ancora con dei 18enni bimbiminchia. 

Non me li sono scelti... Lui è mio cugino dritto e ha 25 anni, lei è la sua ragazza... 

amore mio (si hai letto bene) non devi mica farlo con loro il CO :sisi: ma solo con chi ti mette in pace con te stessa. 

Partire con qualcuno che può comprenderti e aiutarti è cosa buona e giusta. 

Quando poi in te si innescherà quel meccanismo di difesa potrai dirlo a chiunque e riderai, si riderai della pateticità di certe persone. 

Magari brinderemo insieme sorseggiando dallo stesso bicchiere di felicità o sniffando la stessa polverina magica. 

:D

vabbè ma invece di fingere con tutti sta lontana da sta gente di m.....ove possibile

la verità, alla fine, giova a te stessa, piu che alla gente intorno

ciò detto mi rendo conto che in alcuni contesti (ad esempio lavorativo) può risultare molto difficoltoso essere pienamente se stessi e lì nessuno puo dire cosa sia meglio fare

Concordo!

Edited by BlueEyes85
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Confondi la causa con l'effetto.

Loro la pensano in questo modo perché non conoscono nessun omosessuale

e se tu ti dichiarassi daresti un importante contributo al loro miglioramento.

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Confondi la causa con l'effetto.

Loro la pensano in questo modo perché non conoscono nessun omosessuale

e se tu ti dichiarassi daresti un importante contributo al loro miglioramento.

Non conoscono omosessuali perché non vogliono conoscerli... Quindi, il problema è a monte!

Edited by BlueEyes85
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Se ti irrita potresti fare anche tu così. Mica siccome è tuo parente gli devi dare retta e conto di quelli che fai per forza.

Su questo, potrei essere d'accordo. Infatti, non gli racconto tutto, né a lui né ad altre persone. Ho capito che meno parlo, meglio è! Ed evito accuratamente di parlare della mia vita sentimentale... 

Edited by BlueEyes85
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se ti conoscono da tanto tempo, e tu facessi coming out con loro, potrebbero sorprendersi e anzi ricredersi su quello che pensano di sapere sui gay. 

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se ti conoscono da tanto tempo, e tu facessi coming out con loro, potrebbero sorprendersi e anzi ricredersi su quello che pensano di sapere sui gay. 

Mio cugino lo conosco da quando è nato... La sua ragazza da meno di un anno. 

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Confondi la causa con l'effetto. Loro la pensano in questo modo perché non conoscono nessun omosessuale e se tu ti dichiarassi daresti un importante contributo al loro miglioramento.

 

Sottoscrivo.

 

Ricordo che quando volevo fare coming out con una mia amica, lei guardando due ragazze per strada mano nella mano mi ha detto "oddio 'ste schifose, ma perché non se ne stanno a casa loro?".

Un paio di settimane dopo, quando ci feci coming out e lei mi disse "ma perché non me lo hai detto prima? Non ho problemi!" io le ricordai l'episodio e le chiesi "ora, secondo te, invece che andarci a prendere una birra stasera devo andarmi a chiudere a casa perché sono una schifosa?".

Resasi conto della cosa, mi chiese scusa praticamente per tutto il resto della serata.

Quindi sì, concordo con Almadel, a volte bisogna solo dar fiducia alla gente che parla per stereotipi proprio perché non ha mai toccato con mano la situazione con persone a cui vogliono bene.

 

In caso di coming out che finisce male... oh, sticazzi. Ho sfanculato amici storici che al mio coming out han risposto con un "anche se non capisco, accetto la scelta che hai fatto".

Non ho scelto di essere lesbica ma posso scegliere chi mandare affanculo fortunatamente.

 

Non prendo poi in considerazione di citare il coming out come atto politico per rompere i coglioni agli omofobi ricordando loro che esistiamo, perché mi lascia perplessa questo passaggio:

 

 

 

Non conoscono omosessuali perché non vogliono conoscerli... Quindi, il problema è a monte!

E perché, di grazia?

Siamo sicuri che questo tuo non voler fare coming out non è in qualche modo legato al fatto che non vuoi proprio aver a che fare con gli omosessuali?

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Confondi la causa con l'effetto.

Loro la pensano in questo modo perché non conoscono nessun omosessuale

e se tu ti dichiarassi daresti un importante contributo al loro miglioramento.

 

Io ho sostenuto a lungo questa teoria, il che mi ha permesso di fare CO fuori dalla famiglia abbastanza presto.

Capisco le reticenze coi congiunti...sì, è un fatto di fiducia come scrive nowhere.

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Sottoscrivo.

 

Ricordo che quando volevo fare coming out con una mia amica, lei guardando due ragazze per strada mano nella mano mi ha detto "oddio 'ste schifose, ma perché non se ne stanno a casa loro?".

Un paio di settimane dopo, quando ci feci coming out e lei mi disse "ma perché non me lo hai detto prima? Non ho problemi!" io le ricordai l'episodio e le chiesi "ora, secondo te, invece che andarci a prendere una birra stasera devo andarmi a chiudere a casa perché sono una schifosa?".

Resasi conto della cosa, mi chiese scusa praticamente per tutto il resto della serata.

Quindi sì, concordo con Almadel, a volte bisogna solo dar fiducia alla gente che parla per stereotipi proprio perché non ha mai toccato con mano la situazione con persone a cui vogliono bene.

 

In caso di coming out che finisce male... oh, sticazzi. Ho sfanculato amici storici che al mio coming out han risposto con un "anche se non capisco, accetto la scelta che hai fatto".

Non ho scelto di essere lesbica ma posso scegliere chi mandare affanculo fortunatamente.

 

Non prendo poi in considerazione di citare il coming out come atto politico per rompere i coglioni agli omofobi ricordando loro che esistiamo, perché mi lascia perplessa questo passaggio:

 

 

 

E perché, di grazia?

Siamo sicuri che questo tuo non voler fare coming out non è in qualche modo legato al fatto che non vuoi proprio aver a che fare con gli omosessuali?

Ehm.... Non hai capito a chi mi riferivo... "Non voglioNO conoscere persone gay" era riferito ai miei interlocutori in particolare e non agli omofobi in generale. Né tanto meno mi riferivo a me stessa... Aggiungo anche che IO VORREI conoscere altri omosessuali. 

Edited by BlueEyes85
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@@BlueEyes85,  Chiedo perdono, cerca di capire, sono una vecchia lesbica rincoglionita :asd:

 

@@Arrhenius, no, penso che fosse sincera quando ho fatto coming out e ha detto "non ho problemi", anche perché quando le ho citato l'episodio specifico ci ha messo un po' per ricordarlo.

Del resto, da quel giorno in poi, abbiamo sempre parlato lei delle sue disgrazie amorose con i maschi etero, io di come odio tutte le lesbiche.

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Beh hanno ragione i colleghi forumisti.

 

È molto probabile che la loro omofobia sia dettata da ignoranza e superficialità. Conoscendo persone omosex dal vivo potrebbero iniziare a usare il cervello.

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Il CO mette a prova le persone che già conosci... possono reagire bene oppure male, e ti posso giurare che anche chi reagisce bene ogni tanto se ne esce fuori con discorsi senza senso... valuta tu come vivere i tuoi CO, prenditi tempo, valuta bisogni e priorità... possono sapere della tua sessualità anche soltanto i tuoi amici, anche se la vita in famiglia sarà comunque contrastante.

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Io una volta frequentavo un branco di rinco****niti omofobi morti di... Poi pian piano iniziai a parlare più liberamente di me, una persona in più alla volta (ma non di quel gruppo di "amici").

Non sempre è andata bene (mia madre), mi sentivo progressivamente meglio. Anzi, mi sento progressivamente meglio. Ora riesco ad essere sincero anche con chi non ho mai visto prima.

Qualche tempo, quando ho capito che non potevo più accontentarmi di quelle "amicizie", ho detto addio a quel gruppo in una maniera sensazionale.

Il coming out non è un obbligo, ma un consiglio.

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Mah, io ci credo ben poco che parlando con le persone e facendo coming out si riesce a fargli cambiare idea... secondo me anche se poi fanno vedere che accettano l'omosessualità sotto sotto la pensano uguale a prima.

Comunque sono episodi che capitano pure a me e sinceramente certa gente ha proprio la faccia da schiaffi. Fino ad ora ho fatto coming out con persone con le quali sapevo più o meno che non ci sarebbero stati grandi problemi (ma che facevano le solite battutine), non mi verrebbe da farlo con un parente o con fratelli o genitori perchè i miei so già che non la prenderebbero benissimo visto le cose che dicono ogni tanto.

Il fatto di dover contribuire ad un loro miglioramento lo vedo come un lavoro forzato... come si fa ad "aiutare" qualcuno che pensa male di ciò che delinea la tua identità? Da dove dovrebbe uscire tutta questa bontà e tutto questo interesse?

E non è nemmeno sicuro che contribuisco al loro miglioramento con certezza, potrebbe anche essere un lavoro a vuoto. Poi sembra quasi come se qualcuno ti picchia e tu lo abbracci... porgi l'altra guancia... ma chi me lo fa fare?

Preferisco farmi gli affari miei, tanto pure se facessi coming out in famiglia o con parenti o qualsiasi altra persona che parla male dell'omosessualità a me che mi cambia? A prescindere dalle conseguenze faccio comunque quello che mi pare, tanto vale farmi gli affari miei, sempre meglio di creare un clima di tensioni.

Comunque ste situazioni sono davvero una palla al piede...

L'unica cosa che mi dispiacerebbe è che andando avanti così potrebbe accadere che i miei arrivino alla fine della loro vita e io non gli ho mai detto di essere gay.

 

 

anche se non capisco, accetto la scelta che hai fatto

è una delle risposte che ho avuto però non la ho presa male, ho semplicemente fatto capire che non era una scelta. Devo però dire che è la risposta di uno di quelli con cui ho litigato, scritto in un topic aperto da me... forse non sono molto capace a valutare certe cose.

Edited by Davis
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Mah, io ci credo ben poco che parlando con le persone e facendo coming out si riesce a fargli cambiare idea... secondo me anche se poi fanno vedere che accettano l'omosessualità sotto sotto la pensano uguale a prima.

Comunque sono episodi che capitano pure a me e sinceramente certa gente ha proprio la faccia da schiaffi. Fino ad ora ho fatto coming out con persone con le quali sapevo più o meno che non ci sarebbero stati grandi problemi (ma che facevano le solite battutine), non mi verrebbe da farlo con un parente o con fratelli o genitori perchè i miei so già che non la prenderebbero benissimo visto le cose che dicono ogni tanto.

Il fatto di dover contribuire ad un loro miglioramento lo vedo come un lavoro forzato... come si fa ad "aiutare" qualcuno che pensa male di ciò che delinea la tua identità? Da dove dovrebbe uscire tutta questa bontà e tutto questo interesse?

E non è nemmeno sicuro che contribuisco al loro miglioramento con certezza, potrebbe anche essere un lavoro a vuoto. Poi sembra quasi come se qualcuno ti picchia e tu lo abbracci... porgi l'altra guancia... ma chi me lo fa fare?

Preferisco farmi gli affari miei, tanto pure se facessi coming out in famiglia o con parenti o qualsiasi altra persona che parla male dell'omosessualità a me che mi cambia? A prescindere dalle conseguenze faccio comunque quello che mi pare, tanto vale farmi gli affari miei, sempre meglio di creare un clima di tensioni.

Comunque ste situazioni sono davvero una palla al piede...

L'unica cosa che mi dispiacerebbe è che andando avanti così potrebbe accadere che i miei arrivino alla fine della loro vita e io non gli ho mai detto di essere gay.

 

 

è una delle risposte che ho avuto però non la ho presa male, ho semplicemente fatto capire che non era una scelta. Devo però dire che è la risposta di uno di quelli con cui ho litigato, scritto in un topic aperto da me... forse non sono molto capace a valutare certe cose.

Quoto!

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Il CO mette a prova le persone che già conosci... possono reagire bene oppure male, e ti posso giurare che anche chi reagisce bene ogni tanto se ne esce fuori con discorsi senza senso... valuta tu come vivere i tuoi CO, prenditi tempo, valuta bisogni e priorità... possono sapere della tua sessualità anche soltanto i tuoi amici, anche se la vita in famiglia sarà comunque contrastante.

Grazie, Giogio!

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Che cosa vorresti dire con questo?

Non dar troppo peso al nostro Demò... lui ti vorrebbe vedere aggressiva e con le palle, capace di rivolta il mondo come meglio credi ma si dimentica che ci sono anche donne femme.  

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Non dar troppo peso al nostro Demò... lui ti vorrebbe vedere aggressiva e con le palle, capace di rivolta il mondo come meglio credi ma si dimentica che ci sono anche donne femme.  

Ha ragione, ma si fa presto a parlare quando non si conosce la situazione... Non conosco la sua, ma è più probabile che sia diversa dalla mia... E non è questione di categorie: una può essere femminile ma forte, assertiva. Vorrei tanto esserlo, ma vista mia situazione generale, non è così semplice. 

Edited by BlueEyes85
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Su questo, potrei essere d'accordo. Infatti, non gli racconto tutto, né a lui né ad altre persone. Ho capito che meno parlo, meglio è! Ed evito accuratamente di parlare della mia vita sentimentale... 

 

Sono d'accordo con te, non vedo questa necessità di parlare dei fatti propri, soprattutto se si tratta di cose intime e con persone poco ricettive.

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Il Coming Out nel tuo caso, a mio parere, si dovrebbe fare quando il tenere nascosto la propria omosessualità arriva ad essere una sofferenza da cui non si riesce ad uscire. (Prima che io venga investita di insulti chiarisco che ovviamente se uno vuole farlo pure prima perché è convinto di volerlo fare allora si debba fare, non c'è certo una regola scritta.)

 

Il fatto che tuo cugino e la neonata non sappiano che sei lesbica ti fa soffrire?

Se non ti fa soffrire allora lasciali perdere, frequentali solo nelle feste comandate e chi s'è visto s'è visto.

 

Gli amici ce li scegliamo, i parenti ce li ritroviamo, se dovessimo stare a pensare a cosa ogni singolo parente pensa di noi dovremmo passare la vita nell'ansia perenne.

 

Sì, magari dopo che gli hai detto di te potrebbero improvvisamente vedere la luce, ma potrebbero anche non farlo, e potrebbero anche dire questa cosa ad altri parenti (proprio perché non sono tuoi amici, ma parenti e basta). 

 

Quindi, se per te tenerti sta cosa non è un problema io ti consiglio di tenerla per te, se invece ti fa soffrire il doverti nascondere (e non solo con loro) allora fatti forza e dillo, anche se potrebbe comportare reazioni negative, ma almeno ti sarai tolta un peso.

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Il Coming Out nel tuo caso, a mio parere, si dovrebbe fare quando il tenere nascosto la propria omosessualità arriva ad essere una sofferenza da cui non si riesce ad uscire. (Prima che io venga investita di insulti chiarisco che ovviamente se uno vuole farlo pure prima perché è convinto di volerlo fare allora si debba fare, non c'è certo una regola scritta.)

 

Il fatto che tuo cugino e la neonata non sappiano che sei lesbica ti fa soffrire?

Se non ti fa soffrire allora lasciali perdere, frequentali solo nelle feste comandate e chi s'è visto s'è visto.

 

Gli amici ce li scegliamo, i parenti ce li ritroviamo, se dovessimo stare a pensare a cosa ogni singolo parente pensa di noi dovremmo passare la vita nell'ansia perenne.

 

Sì, magari dopo che gli hai detto di te potrebbero improvvisamente vedere la luce, ma potrebbero anche non farlo, e potrebbero anche dire questa cosa ad altri parenti (proprio perché non sono tuoi amici, ma parenti e basta). 

 

Quindi, se per te tenerti sta cosa non è un problema io ti consiglio di tenerla per te, se invece ti fa soffrire il doverti nascondere (e non solo con loro) allora fatti forza e dillo, anche se potrebbe comportare reazioni negative, ma almeno ti sarai tolta un peso.

 

Rimanere nascosta mi fa soffrire, in generale, perché non posso essere me stessa con nessuno. D'altro canto, però, non capisco perché "debba" dirlo.

Questo fatto qui, che noi omo (e bsx) "dobbiamo" dire chi ci piace mi dà al quanto fastidio. Non capisco perché dovrei raccontare agli altri i fatti miei. 

Quindi propendo per il silenzio. Tanto i parenti li vedo poco, per fortuna. 

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noi "dobbiamo" perché altrimenti c'è gente come tuo cugino e la sua fidanzata che continuano a straparlare perché non hanno mai frequentato un/a gay e quindi parlano per sentito dire.

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Rimanere nascosta mi fa soffrire, in generale, perché non posso essere me stessa con nessuno. D'altro canto, però, non capisco perché "debba" dirlo. Questo fatto qui, che noi omo (e bsx) "dobbiamo" dire chi ci piace mi dà al quanto fastidio. Non capisco perché dovrei raccontare agli altri i fatti miei. Quindi propendo per il silenzio. Tanto i parenti li vedo poco, per fortuna.

 

Perché tu debba dirlo? Per non soffrire.

Se rimanere nascosta e non essere te stessa ti fa soffrire, dirlo metterebbe fine alla tua sofferenza.

Sul "raccontare i fatti tuoi", è solo una reazione da minority stress con un po' di omofobia interiorizzata.

Gli eterosessuali ostentano il loro essere etero in ogni situazione: quando passeggiano mano nella mano in giro o a cene organizzate, nel 99% dei programmi e film che sono indirizzati ad un pubblico eterosessuale (anche se ogni tanto qualche serie o film queer finalmente inizia a circolare), nelle pubblicità, a san valentino.

Tutto il mondo gronda di dimostrazioni  eterosessuali.

Hanno persino l'ardire di avere le ferie quando si sposano quando insomma, non sarebbero affaracci loro privati?

Perché gli etero non hanno problemi a "raccontare i fatti loro" mentre tu invece si?

Perché tu sei omosessuale quindi una minoranza, loro sono eterosessuali e sono la maggioranza, tutto qui.

Sono le pare che ti fai pre-coming out e che mi facevo io per prima.

 

Non appena fai coming out e normalizzi pubblicamente la tua situazione, tutti i discorsi dell'ostentazione e del "sono fatti miei" vanno tutti a finire diretti dentro lo scarico del cesso.

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lecosechenondici

Mah, io ci credo ben poco che parlando con le persone e facendo coming out si riesce a fargli cambiare idea... secondo me anche se poi fanno vedere che accettano l'omosessualità sotto sotto la pensano uguale a prima.

La psicologia sociale invece consiglia il contatto tra ingroup e outgroup (in questo caso gruppo etero e gruppo omo). Contatto che deve essere di tipo positivo e che deve mantenere salienti le differenze tra i gruppi. In questo modo si smantellano stereotipi e la vita diventa più bella. Certo è che un contatto di questo tipo tra cugini può essere dannoso per il rapporto interpersonale, ma fa capire quanto è importante il coming out per ridurre le differenze di status.

 

 

Perché tu debba dirlo? Per non soffrire.

Se rimanere nascosta e non essere te stessa ti fa soffrire, dirlo metterebbe fine alla tua sofferenza.

Sul "raccontare i fatti tuoi", è solo una reazione da minority stress con un po' di omofobia interiorizzata.

Gli eterosessuali ostentano il loro essere etero in ogni situazione: quando passeggiano mano nella mano in giro o a cene organizzate, nel 99% dei programmi e film che sono indirizzati ad un pubblico eterosessuale (anche se ogni tanto qualche serie o film queer finalmente inizia a circolare), nelle pubblicità, a san valentino.

Tutto il mondo gronda di dimostrazioni eterosessuali.

Hanno persino l'ardire di avere le ferie quando si sposano quando insomma, non sarebbero affaracci loro privati?

Perché gli etero non hanno problemi a "raccontare i fatti loro" mentre tu invece si?

Perché tu sei omosessuale quindi una minoranza, loro sono eterosessuali e sono la maggioranza, tutto qui.

Sono le pare che ti fai pre-coming out e che mi facevo io per prima.

 

Non appena fai coming out e normalizzi pubblicamente la tua situazione, tutti i discorsi dell'ostentazione e del "sono fatti miei" vanno tutti a finire diretti dentro lo scarico del cesso.

In testa avevo un discorso molto simile ma la tua sintesi e il tuo modo di esprimerti non posso raggiungerlo *inchino*

 

Inviato dal mio ONEPLUS A3003 utilizzando Tapatalk

Edited by lecosechenondici
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