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Ruoli di genere ed età nella comunità gay


Almadel

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Da qualche tempo rilevo una forte similitudine

tra le aspettative sociale che si hanno verso maschi e femmine nella coppia eterosessuale

e quelle che ci sono nella coppia omosessuale tra adulti e giovani.

 

Tutto ciò che gli etero si aspettano dai maschi in fase di corteggiamento

noi ce lo aspettiamo dall'eventuale adulto della coppia gay

- mi riferisco a chi guida, ai regali e a chi si fa offrire la cena, naturalmente -

 

Le cattiverie che si dicono sugli adulti che cercano ragazzi

- ovvero che siano interessati solo al sesso -

sono le stesse che sentiamo dire sui maschi etero

e quelle che sentiamo sui ragazzi che cercano adulti

- ovvero che siano interessati solo ai soldi -

sono le medesime che sentiamo dire sulle donne etero.

 

La cosa interessante è che - nonostante ci siano delle forti aspettative sui reciproci ruoli -

il discorso funziona anche se l'adulto è passivo e il ragazzo è attivo (anzi forse è ancora più forte).

 

Cosa ne pensate?

Avete anche voi questi pregiudizi?

E possono essere questi pregiudizi l'origine della diffidenza verso i rapporti intergenerazionali?

Può fornirci questo fenomeno degli indizi sul ruolo della donna nella socialità etero?

 

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Penso che facciamo parte tutti della stessa società, non ho mai condiviso vedere la causa LGBT come strada verso la creazione di un nuovo tipo di cittadino e di essere umano privo di qualsiasi difetto, anzi m'infastidisce ed è una cosa stupida. Sulla solfa dei ruoli sessuali siamo i primi a smarronare le palle sulla questione, ad esempio per me è una roba che non sussiste e chi la mette giù sempre sull'attivo e il passivo è il primo coglione.

Edited by Rotwang
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...Ma è effettivamente così?

 

Nel senso, è effettivamente vero che i più grandi cercano i più piccoli per sesso e non viceversa?

 

Premesso che ho conosciuto neanche una manciata di gay a cui interessassero persone nettamente più grandi, ma ho sempre notato che erano in cerca di sesso e di esperienza più che di relazione.

 

Cioè è veramente un evento non comune e, di conseguenza, la causa del pregiudizio?

 

 

Chiedo in quanto profana sull'argomento per i gay. Riguardo le coppie lesbo, non ho mai sentito tali pregiudizi per la differenza di età, ma per altre questioni.

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@nowhere, è sempre difficile definire se un pregiudizio è fondato o meno;

se ci vogliamo credere basta un solo caso per confermarlo

e se non ci vogliamo credere basta un solo caso per smentirlo.

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@@Almadel,  Oddio, molto dipende se parliamo di pregiudizi personali o diffusi.

Mettiamo che io abbia pregiudizi nei confronti della categoria delle lesbiche che indossano le converse perché una lesbica con le converse s'è comportata male con me (esempio volutamente cretinoh), esso sarebbe un mio  pregiudizio esclusivo, perché non diffuso fra tutta la popolazione

 

Quando si arriva a fare di tutta l'erba un fascio, è perché più persone hanno sperimentato una situazione che ha portato alla creazione di un pregiudizio che, diffondendosi, va appunto a "pregiudicare" il giudizio di altre persone.

 

Volevo un riscontro un po' più pratico in termini di numeri, perché ho notato che dei tanti pregiudizi che abbiamo nella nostra comunità, ho notato che molti ne hanno senza aver avuto contatti diretti con persone su cui dovrebbe abbattersi lo stigma del pregiudizio.

 

Dove voglio arrivare co tutto 'sto pippone?

 

E' che a volte ho la sensazione che determinati pregiudizi che abbiamo li prendiamo pari pari dal mondo etero e cerchiamo di farli nostri inserendoli a forza nella nostra realtà.

 

Quindi più che chiedermi se l'origine del pregiudizio sia figlio della condizione della donna nella coppia eterosessuale, mi chiedo se non sia figlio della visione eteronormativa che molto spesso ci attanaglia.

 

Se non ha senso 'sto discorso, andate pure avanti che so perfettamente di aver scritto una roba prettamente contorta :asd:

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A mio avviso entrambi i pregiudizi

- sia quello verso gli eterosessuali, sia quello verso gli omosessuali -

sono robustamente confermati dai fatti.

 

Quando avevo diciotto anni tutti gli uomini più grandi mi offrivano da bere

e in più di qualche occasione mi hanno fatto dei regali anche costosi

e davano assolutamente per scontato che fossi loro ospite ovunque andassi.

I miei coetanei gay mostravano talora una dignitosa resistenza a questa prassi

mentre i altri casi cercavano attivamente la generosità dei loro amanti.

E francamente le ragazze eterosessuali mi sono sempre sembrate avere comportamenti simili.

 

Per quanto riguarda il pregiudizio secondo il quale gli adulti "userebbero" i giovani per il sesso,

illudendoli con promesse che non hanno intenzione di mantere pur di portarseli a letto

e pronti a cambiarli con uno più giovane non appena si presenterà l'occasione

devo dire che mi pare corrispondere meno alla realtà.

D'altra parte anche i maschi eterosessuali sono vittime una pubblicità peggiore di quella che meritano.

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più che chiedermi se l'origine del pregiudizio sia figlio della condizione della donna nella coppia eterosessuale, mi chiedo se non sia figlio della visione eteronormativa che molto spesso ci attanaglia

più che "visione eteronormativa" penso si debba ad una visione "utilitaristica" dei rapporti umani (amicizia & affettività, omo o etero che siano):

quante volte pensiamo che quelli (o quelle) sono amici e/o stanno insieme per interesse/convenienza più che per affinità elettive & caratteriali?

Edited by freedog
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I miei coetanei gay mostravano talora una dignitosa resistenza a questa prassi mentre i altri casi cercavano attivamente la generosità dei loro amanti.

 

E questa cosa si verifica esclusivamente in un rapporto gay con grande differenza di età?

Mentre fra più o meno coetanei no?

 

In altre parole mentre fra una coppia uomo-donna è la donna che riceve tale tipo di attenzioni in quanto "sesso debole", nel caso di una coppia gay questa "debolezza" (prendete virgolettate 'ste parole perché non sono riuscita a trovare termini più adatti) si rispecchia nella sola differenza di età?

 

Quindi nelle coppie gay fra un partner più "maschile" e "femminile" tal cosa non si rispecchia?

 

@@freedog, parlo di coppia eteronormativa perché, parlassi di utilità, i ruoli potrebbero essere interscambiabili. Invece, di base, chi ricopre il ruolo della donna o dell'uomo nella coppia eteronormativa, rispecchia nel 90% determinate ed immutabili caratteristiche.

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E questa cosa si verifica esclusivamente in un rapporto gay con grande differenza di età? Mentre fra più o meno coetanei no? In altre parole mentre fra una coppia uomo-donna è la donna che riceve tale tipo di attenzioni in quanto "sesso debole", nel caso di una coppia gay questa "debolezza" (prendete virgolettate 'ste parole perché non sono riuscita a trovare termini più adatti) si rispecchia nella sola differenza di età? Quindi nelle coppie gay fra un partner più "maschile" e "femminile" tal cosa non si rispecchia?

 

Non mi pare proprio: no, tra coetanei non succede; nemmeno se l'uno è effeminato e l'altro mascolino.

E' invece normale che sia la "vecchia checca" ad aprire il portafoglio per il "giovine stallone".

Non è né il ruolo sessuale né l'effeminatezza a fare la differenza.

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Mi sento male ad ammettere che la maggior parte dei casi rispecchiano lo stereotipo sovrascritto.

Mi spiace solo che in questi casi è molto semplice generalizzare escludendo eventuali eccezioni.

 

Si, penso anche io che il ruolo della donna in un rapporto etero sia uguale a quello del giovane in un rapporto omosessuale.

L'unica differenza sta nel fatto che l'immagine della donna è quella per degrado culturale mentre quella del giovane è quella per convenienza.

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Secondo me le ragazze eterosessuali stanno sempre più emancipandosi da questo meccanismo. Ci sono sempre le squinziette che mirano a soldi&macchina, ma questo in contesti più appartati...ho impressione che il ruolo di "mantenuta" sia sempre, fra di loro, più stigmatizzato socialmente e che le donne vogliano sempre di più, anche coi fatti, distanziarsi da questo stereotipo.

 

Invece, nel mondo gay, il giovine stallone si porterebbe dietro non di rado un carico di "insicurezze" e "timore della marginalità" e per queste ragioni non disdegna di affidarsi anche economicamente a vecchi gallinacci? Mi verrebbe un'interpretazione più prosaica: i giovani stalloni sono in media squattrinati causa disoccupazione o difficoltà in ingresso nel mondo del lavoro, mentre le vecchie checche (che ovvove, però, questa dicitura) non c'hanno famiglia, non c'hanno figli, sono magari affermate professionalmente e possono elargire con più facilità, sfruttando questo potere di elargizione nei confronti di giovini senza pecunia.

 

Potrebbe certamente essere uno strumento di potere in un contesto decisamente più "mobile": il vincolo del potenziale progetto familiare futuro si è allentato ma è ancora presente nel mondo etero, mentre non è ancora del tutto così, per una serie di ragioni, nel mondo gay: il giovane gay fa come gli pare e se si stufa del bacucco se ne prende un altro quando vuole (cosa che lo avvicina allo squilibrio d'età nella coppia etero: il rischio che la giovane o il giovane si stufi del o della più agée c'è sempre) e quindi il gay più "anziano" deve usare l'arma della rassicurazione economica.

 

Prendetele come interpretazioni e ipotesi molto così, ma in definitiva trovo un po' più centrato (ma non totalizzante) lo stereotipo della vecchia checca e del giovane stallone; mi sembra si stia più indebolendo quello della donna cacciatrice di dote.

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Anche io ci ho spesso riflettuto, propongo una miscela di queste dinamiche (che ho ipotizzato e/o sperimentato):
 
Galateo capitalistico. Se sei più grande immagino che sarai anche da più tempo nel mondo del lavoro e quindi avrai una più lunga storia di liquidità economiche e quindi possibilità di spenderle. Se sono molto più giovane non è nemmeno detto che io lavori, quindi è buon gusto aiutarmi in queste mancanze.
 
Giovinezza come valore da acquistare. Direi che il denaro è il mio modo per scambiare la giovinezza perché questa è un valore in sé. Cioè io giovane so che quello che possiedo ha un valore (anche se sono attratto dai daddy non è che vorrei svegliarmi per magia 45enne come in Freaky Friday). Nella nostra società la giovinezza è un valore per sé: le età non sono valutate in senso assoluto ma come più o meno vicine all’età che conta davvero, quella giovane. Per noi le età mature non sono “età mature” ma “età in difetto di giovinezza”, non sono “adulto” ma “manco di giovinezza”. Quindi scambio il tuo valore con l’altro grande valore, il dané.
 
Il potere come risposta al valore-giovinezza. Come sopra direi anche che denaro sta per potere. Cioè tu hai la giovinezza ed io ho il potere di comprare questo, non ho problemi a mettere la benzina, ho una casa mia dove ospitare ecc… tutti simboli di potere ed autonomia che pesano come i tuoi freschi 20 anni.
 
I soldi dimostrano che faccio qualcosa che vale. Ovvero ti presento la mia valida identità. Immagino, non me ne vogliano gli esodati, sarebbe un po’ imbarazzante per uno molto più grande non mostrarsi economicamente indipendente. Nonostante si viva in tempi grami non diamo forse ancora per scontato che, a parte circostanze particolari, ad una certa età un individuo abbia stabilizzato una sua condizione economica indipendente e più o meno realizzata?
 
 
Perché questa dinamica coincida tra uomo/donna e uomo/ragazzo (e la variabile specifica attivo/passivo) mi è più difficile immaginarlo. Butto la prima risposta banale: sarà la solita  storia che ci tiriamo dietro ancora il modello di coppia eterosessuale (con tutte le sue rigidità) come modello da compilare anche tra noi gay?

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il giovine stallone si porterebbe dietro non di rado un carico di "insicurezze" e "timore della marginalità" e per queste ragioni non disdegna di affidarsi anche economicamente a vecchi gallinacci?

mmhh..

anche, ma non credo che i numeri che fa un'app tipo

C16HpyzWIAAxtM3.jpg

si possano spiegare solo così

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Secondo me la mancanza di un modello di riferimento che sia ancorato in modo profondo alle nostre abitudini e al nostro vissuto

per quanto riguarda le relazioni omosessuali conduce all'adottare comportamenti e dinamiche affettive e sociali, in questo caso quelle delle coppie etero,

che riempiono facilmente questo vuoto. Molto spesso si abbraccia anche la versione più stereotipata e sclerotizzata, non vissuto ma solamente imitata.

 

Sul motivetto adulto (cerca sesso) e giovane (cerca soldi) l'adagio è semplice:

solitamente l'uomo più maturo ha una posizione professionale stabile, consolidata e che nei migliori dei case può fornire una fonte economica abbondante;

dall'altro canto il ragazzo giovane deve ancora imboccare e consolidare la sua strada, sia umanamente che nel lavoro.

Come hanno detto prima del mio messaggio, viviamo in una società con valori condivisi (soldi, carriera, status symbol) in cui tutti, etero e gay,

si rispecchiano e tessono la loro tela sociale. Il fattore denaro poi è così potente che oggi persino le donne ricche posso avere il boy toy.

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@Fred, è possibile che ci sia alla base solo una valutazione economica?

E' la stessa idea che in altri termini espone anche @SerialHenry.

 

Io credo di no, almeno valutando il mondo eterosessuale.

Noi ci immaginiamo che l'operaio maschio paghi una prostituta

anche se essa guadagna enormemente di più di un operaio.

(O di un insegnante in pensione, come canta de André...)

 

La disparità economica non spiega la convenzione sociale, checché ne diciate.

Nelle favole il Principe seduce Cerentola e la Bestia seduce Bella

con la promessa di una vita di agi e ricchezze;

ma anche il figlio del mugnaio del Gatto con gli Stivali

ottiene la mano della figlia del Re solo fingendosi il ricchissimo Marchese di Carabas.

Non importa quanto Lei sia ricca, Lui dovrà comunque dimostrarsi capace di mantenerla.

 

@SerialHenry dice che la giovinezza è "un valore da acquistare" e questo è assolutamente vero.

Però è altrettanto vero che anche la femminilità è "un valore da acquistare".

Eterosessuali e gay maturi sono pronti a pagare per questo

e i maturi eterosessuali sono doppiamente motivati a pagare

perché devono conquistare sia la femminilità (pagano anche le coetanee)

sia la giovinezza (non diversamente da quanto fanno i maturi gay).

 

E come ho detto prima mi pare irrilevante sapere

se la ventenne è una principessa o una cameriera

o se il ventenne è un modello o un disoccupato;

socialmente ci si aspetta che sia sempre l'uomo/maturo a pagare.

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Intervengo dopo @SerialHenry(e mi sanguinano gli occhi) per farvi notare che l'adulto se lavora ha i dindi, il giovane se è giovane è pure studente e non ha i dindi, quindi se si vuole uscire è il vecchio che deve pagare

 

Tutto il resto è speculazione, però precisando che sì, a qualcuno piace farsi spesare come dicevo qualche topic fa, il fatto che sia stereotipo etero lo fa diventare pure fantasia se non porno

 

Però in linea di massima in un paese con la disoccupazione giovanile come la nostra è impossibile che si affermi uno stereotipo contrario( giovane manager e operaio cinquantenne in cassa integrazione, che ne so)

Edited by Demò
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Però in linea di massima in un paese con la disoccupazione giovanile come la nostra è impossibile che si affermi uno stereotipo contrario

 

Beh però almeno diciamo che un gay vecchio e ricco nel 1968

in una società omofoba etc aveva un "potere contrattuale" maggiore

di quanto non ne possa avere un gay vecchio e ricco nel 2016 in una

società dove esistono orgoglio gay, CO, unioni civili

 

Cioè non conta solo la disoccupazione giovanile, contano anche i diritti

civili

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La figlia del re nel Gatto cogli stivali, è assai probabile, non avrebbe ereditato il regno, che sarebbe passato a fratelli o a cugini. Quindi era interesse del padre dargli un marito sufficientemente nobile e che le avrebbe anche assicurato un tenore di vita, quantomeno, molto elevato.

Questo esempio è idiota, ma ce ne sono moltissimi di più validi e meno roboanti (L'Avaro di Moliere, ad esempio).

La donna solitamente, fino a pochissimi anni fa, non aveva nessuna risorsa economica propria, se non la dote, comunque incamerata dal marito.

Quindi lo stereotipo aveva senso, e ha attecchito. E più che stereotipo forse è un modello culturale.

Per questo ce lo ritroviamo ancora ben vivo e sfruttato, applicato a situazioni prima impensabili (relazione omosessuale).

 

Azzardo: lo stereotipo/modello è sfruttato, più o meno consapevolmente, nella relazione. Perchè è uno schema ben definito, in cui si è culturalemnte in grado di muoversi. Perchè 'si fa così, si è sempre fatto così'

Edited by Bloodstar
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E più che stereotipo forse è un modello culturale

 

Un modello di ruoli funziona se complementare, se cioè

vi è corrispondenza, non può esistere un ruolo della madre

se non esiste un ruolo del figlio, un ruolo dell'insegnante se

non c'è quello dell'allievo e così via

 

E la rivoluzione sessuale questo meccanismo diciamo diadico

lo ha incrinato: la donna crede di aver diritto al godimento ed al

soddisfacimento sessuale ( quindi il maschio non è più onnipotente

deve essere capace di soddisfarla ) e pensa di realizzarsi anche fuori

della famiglia nel lavoro

 

Chiaro che ad un passo avanti verso l'uguaglianza corrisponde una ridefinizione

di nuove differenze ( ad esempio la cura della femminilità e dell'esteriorità etc

il doppio standard casa-lavoro che frustra gli eccessi di ambizioni femminili e ne

impedisce il superamento dei maschi ) secondo scansioni temporali che variano a

seconda dell'evoluzione del paese

 

Questo discorso ai gay magari si applica meno bene o meno facilmente, però è chiaro

che un gay 20nne pieno di vergogna e cacciato di casa, senza strumenti culturali validi

come quelli di oggi, poteva far comodo ad un gay privo di diritti ma pieno di privilegi

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@Hinzi, hai ragione, a me non era neanche venuta in mente la possibilità di una disparità da 1968, dando per scontato che si trattasse di una situazione light da frocial, un po' giocosa. In fondo tra gay si giochicchia un po' con tutto.

 

@Alma probabilmente intendeva approfondire la questione della tendenza femminile a rivendicare tutto dagli uomini senza rinunciare a nulla in ottica di acquistare davvero autonomia

Non mi sembra una situazione alla quale ricondurre (seriamente) le fantasie di qualche ragazzo(e magari quelle di qualche signore), anche se mi ricordavo di questa vignettina:

gaysome27.jpg

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Ma nessuno di voi ha esperienze in proposito?
 
Io non ho mai ricercato nel partner una disponibilità economica però, nel lungo periodo in cui sono stato studente squattrinato, mi aspettavo (e certo mi semplificava la vita) che fosse l’altra persona, che lavorava, a sostenere certi oneri (specie oggi che andare al cinema costa “come un caffè al minuto”, come diceva la Cortellesi).
 
Con il mio ragazzo le prime uscite andava così perché, seppure coetanei, lui lavorava ed io no.
 
Aggiungo: il mio accogliere o rifiutare le proposte economiche era direttamente collegato al mio interesse per quella persona. Se mi piaceva gli permettevo di pagare altrimenti insistevo per fare a metà.

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Che questi stereotipi esistano e siano anche parecchio consolidati non ci piove.. però resto dell'idea che allo "stato dei fatti" ci si possa anche ribellare. 

 

Anche a me è successo di avere a che fare con tipi più grandi (molto più grandi) di me che: mi volevano venire a prendere in macchina sotto casa, mi facevano andare avanti quando si doveva uscire o entrare da un'ascensore/porta, volevano pagare per me, mi difendevano o si ponevano con fare protettivo/indulgente/accomodante in varie situazioni (della serie.. ma che sono tuo figlio?)

 

Io semplicemente ignoravo queste tendenze e facevo il cazzo che mi pare..  ergo..

 

mi vuoi fare andare avanti quando usciamo dall'ascensore? .. ma no passa... dai muoviti che se no non usciamo più!

 

mi vuoi venire a prendere in macchina a casa?  ... no dai sono di strada, ho fatto una commissione.. sono già dalle tue parti.. vengo io.. 

 

mi vuoi pagare qualcosa?  ... insisto per pagare io.. o fare a metà o fare alla romana..

 

Ovvio che quando queste situazioni mi si sono presentate ero sempre al massimo del disagio.

 

 

Detto ciò.. gli stereotipi li asseconda solo chi ha piacere e ci guadagna nell'assecondarli..

 

Per il tutto il resto c'è un .. muoviti non rompere i coglioni che è tardi. 

Edited by Beppe_89
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Una vignetta come quella postata da Demò ma riferita a una coppia etero

sarebbe letta senza dubbio come misogina;

evidenzia però chiaramente la pressione sociale di cui parlo.

 

Mi spiace però che abbiamo tanto da dire solo sui ragazzini che scroccano cene

e nulla sui "viscidi quarantenni bavosi in cerca di carne fresca"

o sugli uomini che "prima parlano d'amore e poi ti lasciano"

"con gli amici vanno a ridere di te" o che "fanno i soldi per comprarti e poi ti vendono"

come cantava Mia Martini...

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Per quanto riguarda il pregiudizio secondo il quale gli adulti "userebbero" i giovani per il sesso,

illudendoli con promesse che non hanno intenzione di mantenere pur di portarseli a letto

e pronti a cambiarli con uno più giovane non appena si presenterebbe l'occasione

devo dire che mi pare corrispondere meno alla realtà

 

Al riguardo la mia percezione dei fatti è un po' differente (ma forse come suggerisci, si tratta di uno di quei casi in cui a fronte della medesima realtà io vedo confermato un pregiudizio mentre a te pare smentito).

 

Credo sia più frequente che il passivo della coppia si senta "usato" per il sesso, a maggior ragione se l'attivo è più maturo - e probabilmente tu da giovane attivo non ti sei mai sentito usato da adulti passivi- perciò rimodulerei la tua riflessione sui pregiudizi circa le reciproche aspettative tra partner di diversa età riferendomi ai pregiudizi circa i rapporti di forza che si instaurerebbero nella coppia.

 

L'anzianità anagrafica, il ruolo sessuale attivo e la maggior disponibilità economica (variabile in effetti più aleatoria delle altre due) conferiscono idealmente maggior potere al partner che ne è latore. Le mie sono considerazioni da giovane passivo, perciò capisco che per un attivo un po' più grande quel che a me pare rispondere ad una condizione invidiabile comporti soprattutto oneri e seccature.

Immagino che una combinazione alternativa dei tre fattori di cui sopra (età/ruolo a letto/cash) favorisca un maggior equilibrio tanto per i due partner tanto per la percezione che della coppia ha l'ambiente circostante...fatto salvo che l'opzione maturo passivo/giovane attivo pare suggerire scenari più facilmente etichettabili come squallidi, eticamente poco puliti...

 

Avete anche voi questi pregiudizi?

E possono essere questi pregiudizi l'origine della diffidenza verso i rapporti intergenerazionali?

Può fornirci questo fenomeno degli indizi sul ruolo della donna nella socialità etero?

 

I pregiudizi sono divertenti, ed appartenere ad una minoranza dà il vantaggio, in conversazione, di poter sparlare in modo sarcastico impunemente di altri gay; credo si tratti di pregiudizi tratti pari pari dallo specifico ambiente etero in cui siamo cresciuti, sono le considerazioni acide delle zie zitelle che abbiamo fatto nostre quasi senza accorgercene.

Non saprei che indicazioni trarne circa il ruolo della donna eterosessuale; tra tutte le mie amicizie femminili non ce n'è una che approfitti economicamente del partner (ma si tratta nella quasi totalità dei casi di rapporti tra coetanei), piuttosto noto a volte una tendenza femminile all'autoassoluzione qualora si verifichino comportamenti equivoci con terzi.

 

Aggiungo: il mio accogliere o rifiutare le proposte economiche era direttamente collegato al mio interesse per quella persona. Se mi piaceva gli permettevo di pagare altrimenti insistevo per fare a metà

 

"Permettere di pagare" mi pare davvero un ossimoro; certo, chi più ha speso per te evidentemente era tra i tuoi favoriti, ma appunto, immedesimandomi stavolta nel loro ruolo, bel Serial tocca dire che costi caro :D

Edited by schopy
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Ci risiamo con gli studi da quark, manco fossimo scimmie...xD

 

Gay, etero, bisex, lesbiche, trans...meno pippe mentali e trans: siamo umani e rispondiamo tutti alle logiche primitive della nostra natura.

Il pischello che si fa sedurre dal macchinone e dalle cene dell'adulto? Che ci sarà di male? Il potere e i soldi possono essere attraenti senza che debba esserci minimamente uno sfruttamento o una presa in giro. Allo stesso modo il riccone non utilizza i soldi per forza per comprare amore, ma semplicemente perché può pure fargli piacere offrire e viziare il suo innamorato. Poi ci saranno pure i 'chaperos'(prostituti, ma anche riferito a giovani gay interessati), ma farne di tutta un'erba un fascio mi sembra idiota.

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Gli stereotipi di questo tipo ci sono e, purtroppo, non sono del tutto infondati. (Nelle mie statistiche personali, ho notato più uomini maturi che cercano giovani forse perchè cercano ancora quella parte giovane e spensierata che, inevitabilmente, con il tempo, sfiorisce).

 

Ma ci sono anche casi che non rispecchiano lo stereotipo e io posso esserne l'esempio: ho avuto relazioni con gente più grande di me (di un paio di generazioni) e non ho mai avuto secondi fini, soprattutto economici.

Ho sempre fatto tutto con il cuore e, sicuramente, anche loro mi hanno voluto bene per quello che sono.

 

Forse, ora come ora, non avrei più una relazione con qualcuno di così più grande per il semplice motivo della differenza di stile di vita ed esperienze.

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Ah no dimenticavo..

 

a volte con ragazzi più giovani di me mi è capitato che escogitassero loro stessi dei piani per poter far pagare me (cosa che ovviamente di mia iniziativa non farei MAI neanche se mi dici che stai per essere sfrattato dal tuo appartamento.. proprio perché ste cose dei ruoli mi stanno sulle palle)

 

Tipo.. ah ho lasciato il portafoglio in macchina... se vuoi torno indietro a riprenderlo....  -.-   cosa gli devi dire? sì vai a prenderlo?  No... gli dici che non importa e che paghi tu e poi la prossima volta lui...  tanto poi la volta dopo non glielo ricordi per non sembrare muzzone e quindi pace... 

 

Ma poi dico... ma l'obiettivo qual'è?  poter andare in giro il giorno dopo a dire... ah sai il tipo con cui sto uscendo mi ha pagato la cena! 

 

cioè.. veramente?

Edited by Beppe_89
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bel Serial tocca dire che costi caro

 

No no, ti assicuro che (materialmente parlando) pretendevo e pretendo poco e consumo ancora meno: al massimo mi pagavano una tisana, non vado più in là! Magari potevo scrivere "accettavo l'offerta" invece che "permetter di pagare"!  :laugh:

 

Comunque tornando a noi

 

 

 

Non importa quanto Lei sia ricca, Lui dovrà comunque dimostrarsi capace di mantenerla.

 

Vero ma ricordiamoci che, al di là di tanta letteratura, è solo storia contemporanea quella dei rapporti amorosi che non sono vincolati da necessità economiche.

 

Recentemente ho letto della teoria "The Four Boxes of Gendered Sexuality" che non è nulla di nuovo ma teorizzata in questo modo potrebbe aiutare a mettere in ordine un po' di cose.

In pratica uomo e donna vengono "resi sociali" in quattro modi, due per l'uomo e due per la donna.

La donna è "santa" (socialità giusta) o "puttana" (socialità sbagliata). Vabbè questo lo sappiamo.

L'uomo è "duro" (socialità giusta) o "dolce" (socialità sbagliata). E anche questo si sa.

 

L'uomo duro è dominante, stoico, aggressivo, competitivo, esercita controllo e potere. Se questo è il modo in cui viene socializzato "l'uomo" e se il denaro è potere allora "l'uomo" deve possedere ed esercitare  il potere del denaro per qualificarsi come tale.

 

Non dimentichiamo poi che il patrimonio è il dovere del pater, il denaro è sempre ambito e dovere maschile.

 

Come ha scritto già qualcuno, forse in mancanza di uno schema storico e sociale noi omosessuali ci siamo appropriati di questo modello.

Edited by SerialHenry
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Non credo sia una questione di imitazione di coppie etero o di modelli di altra natura, piuttosto in ogni rapporto - perfino di amicizia - può instillarsi una dinamica economica di questo tipo. Chi ha meno denaro finisce sempre e comunque per pesare su chi ne ha di più, maschio o femmina che sia. 

Può accadere tra uomo e donna, certo, perché oltre al fattore economico talvolta c'è pure un lontano riverbero culturale frutto di passate strutture sociali; ma anche tra chi è più vecchio e chi è più giovane: il vecchio ha più soldi per definizione, o almeno ne ha potuti conservare di più, il giovane no. Solitamente sarà portato a pagare, sia per cortesia e galanteria, sia per affermare il proprio maggior peso nella società: è più grande, più adulto, ha quel potere che al giovane manca. Di fondo però quel che anima questi comportamenti è la differenza (concreta) di possibilità economica, non altro. 

 

É una questione meramente situazionale, per così dire, ed economica. Di fondo ognuno di noi dovrebbe essere autonomo e non accettare mai nulla da alcuno, situazioni di debito e credito vanno bene negli affari, non nei rapporti umani. 

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