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Sulla violenza maschile sul corpo delle donne


Guest Ickretta

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Guest Ickretta

Berlusconi e il dono della sintesi

[26 Gennaio 2009]

 

A Silvio Berlusconi va dato atto di una cosa: nelle sue [frequenti] «battute» sa sintetizzare egregiamente tutte le sfaccettature di un pensiero che autorizza e legittima la violenza contro le donne. Per fermare le violenze «dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle ragazze italiane, credo che non ce la faremmo mai», ha detto l’ineffabile Berlusconi commentando l’ipotesi di aumentare la presenza di militari nelle strade per «fermare gli stupri». Il presidente del consiglio conferma l’idea che i militari [i poliziotti o chi per loro] possano fermare la violenza sulle donne: soggetti deboli da mettere sotto la tutela, addirittura individuale, di un uomo. Naturalmente quello «giusto» – fidanzato, marito o rappresentante delle istituzioni, meglio se in armi – perché la violenza – la volontà di appropriazione dei corpi delle donne – non è considerata un problema che si trova al cuore dei rapporti tra i generi. E infatti la maggior parte dei politici sono incapaci di commentare la miriade di violenze sulle donne in famiglia – dove questi rapporti si strutturano – che la cronaca nera ci vomita addosso ogni giorno. La violenza sulle donne è ritenuta figlia della «devianza». O dell’«eccesso». E infatti, dice Berlusconi, bisogna «difendere» le belle donne, che «inevitabilmente» generano «istinti predatori» negli uomini che, in alcuni casi, non si sanno «controllare». Idea condivisa dal sindaco di Roma Alemanno, che in risposta allo stupro di Capodanno, promette un giro di vite sullo «sballo». Idea condivisa, senz’altro, anche dall’uomo che mesi fa ha violentato una donna rumena che lavorava nel suo call center, il quale ha dichiarato di aver solo «esagerato» un po’. Sicuramente si sarà sentito rassicurato dalle parole di Berlusconi: quelle da «difendere» sono le «ragazze italiane».

 

 

Tratto da: http://www.carta.org/campagne/diritti+civili/16321

 

 

Ne stavamo parlando ieri ad un dibattito di questa pratica di silvio, davvero no n si rende conto che quando "spara" certe parole, alimenta la violenza?, oppure che (come dice l'articolo sopra citato) un clima militarizzato, non aiuta lo sviluppo di rapporti sereni tra uomini e donne, e che, inoltre ma è la maggior causa, giustifica (di fatto) gli stupri e non riconosce che la violenza nasce proprio lì, negli uomini, nella società patriarcale, beh cosa aspettarsi da un governo come questo?

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Purtroppo si tratta di una mentalità ancora largamente maggioritaria, nel nostro paese come nel mondo, altro che Berlusconi...

 

Il suo amico Putin nemmeno 3 anni fa fa espresse ammirazione per la virilità di un presidente israeliano accusato di vari stupri,

e comunque un po' tutte le culture sessiste, come quella islamica anche nell'attuale evoluzione femminista, considerano l'uomo un potenziale stupratore, un animale in balia dei propri istinti... E' questo il motivo per cui la donna viene "blindata", col velo e/o con stili di vita all'insegna della segregazione sessuale.

 

Ma quando viene stuprato un maschio si solleva altrettanto putiferio? si sono mai sollevate folle al linciaggio come quella di ieri a Guidonia?

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Ganimede,

non paragoniamo lo stupro sulle donne

con lo stupro sugli uomini; è radicalmente diverso.

 

Bisogna ricordare a Berlusconi

che il suo governo, per coprire la fine dell'ICI

ha tolto 20 milioni di euro ai centri anti-violenza.

 

La militarizzazione è una soluzione "da uomini"

che sacrifica proprio quella "cultura dell'ascolto"

che è propriamente una soluzione "al femminile"..

 

Contro lo stupro c'è una sola soluzione culturale:

la liberazione sessuale; perchè è nella repressione

che la sessualità diventa un "furto" e non un "dono".

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Guest Ickretta

Almadel ha ragione, hanno tolto i soldi proprio ai centri antiviolenza (quindi è una politica attiva la loro).

Ganimede, apparte che ho parlato di donne perchè molto più spesso sono verso di noi gli stupri, premesso questo il mio riferirmi alle donne non dice che gli altri stupri sonop giustificabili, ci mancherebbe! è l'idea della violenza che si esprime sui corpi che avrei voluto sottolineare, e nei casi di cronaca in maggioranza sono verso noi donne, ma conosco personalmente il fenomeno, per cui se ne parlo in maniera di parte chiedo perdono.

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Ickretta,

è impossibile sapere quanti siano

gli stupri sugli uomini perchè culturalmente

tra i maschi "la vittima di stupro è sempre colpevole"

 

Per una donna ci vuole coraggio

per denunciare uno stupro;

per un maschio il coraggio non basta.

 

Vabbè, questo è OT

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ragazzi la nostra è una cultura maschilista assurda alimentata da sentenze dei giudici a dir poco incommentabili...ricordo ancora quella dei jeans..quando prosciolsero lo stupratore di una ragazza dicendo che questa aveva dei jeans difficili da togliere senza la sua collaborazione, e che quindi non si sarebbe trattato di stupro..andate a cercarla su internet se non mi credete  :rotfl:

 

purtroppo non c'è modo di fermare gli stupri così come non ce n'è di fermare gli assassini o le rapine, certo.

 

però le idiozie berlusconi se le potrebbe tenere per lui, così come quando morì quel ragazzo nel torinese dopo il crollo di una scuola.

con le scuole che cadono a pezzi lui disse "è una tragica fatalità".

forse il signor berlusconi mandando i suoi figli in esclusivi licei milanesi non ha ben presente la situazione di degrado delle scuole italiane.

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Bah. La questione delle violenze sulle donne è minimamente correlata a ciò che dice Berlusconi. La colpa è di questa società patriarcale, dove la vera parità tra uomo e donna è ancora pura utopia. Dove la donna diventa oggetto e la virilità si dimostra solo quando ci si impone sulla donna, anche con la violenza.

 

Continuiamo con programmi come il Grande Fratello, Studio aperto etc. etc. aggiungiamo un po' delle basi della tradizione patriarcale, un pizzico di istintività incontrollata e continueremo ad avere stupri in quantità  :D

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Guest Ickretta

Ickretta,

è impossibile sapere quanti siano

gli stupri sugli uomini perchè culturalmente

tra i maschi "la vittima di stupro è sempre colpevole"

 

Per una donna ci vuole coraggio

per denunciare uno stupro;

per un maschio il coraggio non basta.

 

Vabbè, questo è OT

 

Nel caso degli uomini credo che si addurrebbero argomentazioni del tipo: ma che stupro agli uomini piace! un pò come quando delle donne si dice: beh! ma lei provoca! insomma si disconosce la violenza, non la si calcola, e può valere per entrambi i sessi, ma sempre frutto di una cultura patriarcale.

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Secondo me le violenze compiute su uomini rimangono nell'ombra non tanto perchè la vittima è vista sempre come colpevole, ma piuttosto perchè è vista come debole e sottomessa. La nostra società si identifica e identifica l'elemento forte di sè nell'uomo, e non riuesce a attribuirgli queste caratteristiche di debolezza e passività. Come nelle famiglie di una volta: il figlio cadetto può anche essere scapestrato, ma il primogenito dev'essere inappuntabile.

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secondo me non si parla tanto della violenza sugli uomini quanto di quella sulle donne perché quella subita dagli uomini, spesso, è una violenza psicologica più che fisica.

dal momento che un uomo è comunque fisicamente più forte di una donna, mi riesce difficile immaginare una donna che stupra un uomo.

 

la violenza femminile si manifesta sotto altri aspetti, forse più subdoli/manipolatori e non necessariamente meno dolorosi.

comunque entrambi gli atti di violenza sono meschini allo stesso modo, su questo non ci piove.

parlare di stupro maschile mi sembra inutile, ma proprio per un fatto di numeri, non c'è paragone con la violenza subita dalle donne.

le donne subiscono violenza in talmente tanti paesi e in talmente tanti modi diversi che  non vedo il senso dello spostare la discussione sulle violenze subite dagli uomini.

purtroppo è un dato di fatto che sono le donne a venir stuprate/lapidate/mutilate maggiormente.

l'espempio più eclatante e attuale sono gli aborti dei feti femminili in Cina.

 

le parole di berlusconi è inutile commentarle, in una "battuta" ha espresso tutto il maschilismo insito nella cultura italiana.

certo se ti circondi di donne come la carfagna e la brambilla è difficile avere una visione oggettiva della questione.

 

comunque secondo me il problema della violenza non è genetico, o meglio non solo.

nel senso, non è che un uomo è necessariamente violento, è soprattutto l'educazione che lo rende tale.

l'idea del dominio sulla donna intesa come oggetto da possedere e dell'orgoglio ("non posso accettare che mi lasci quindi subirai la mia ira/violenza" ma lo stesso delitto d'onore) sono

alla base di questi atti.

 

in questa cultura è importante anche il ruolo della madre nell'infanzia del bambino ovviamente; un uomo che commette stupro non può essere considerato un uomo, è comunque un irresponsabile probabilmente disadattato e i motivi di questo disadattamento stanno sicuramente anche nel modo in cui è stato cresciuto.

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