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Matrimonio omosessule tra star...il tutto in America!!


sly

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salve genteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee...di ritorno da un mese in spagna...accendo il pc..e cosa ti scopro???Ok questo è un topico un po' gossipparo...ma essendo ancora in clima vacaza estiva voglio rilassare la mia mente....allora dicevo..cosa ti scopro??Avete presente Ellen Degeneres (quella che faceva un telefilm dallo stesso nome) e Portia De Rossi (la bionda strafiga di Ally Mc Beal)...beh si sono sposate...ora a parte che io ignorassi totalmente l'omosessualità della seconda..credo sia un grandissimo scossone fatto per di più da due personalità del mondo dello spettacolo..in questo l'America (e non solo)..è molto avanti!!!

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per chi non avesse capito chi sono ecco un'immagine postata qui sotto.......comunque Portia è proprio bona  :sisi:..com'è possibile che sia sfuggita al mio gay radar??

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Sly... ma tu, no... ma dove sei stata negli ultimi anni? :sisi:

era risaputo che stavano insieme... ha pure annunciato in diretta che si sposava!

a quanto mi ricordo Portia non si sapeva che era lesbica prima che si mettesse con Ellen, quello è stato praticamente il suo CO.

cmq scusa ma Elton John poverino che male ti ha fatto? lui si è sposato 3 anni fa!... non è mica nuovo che le persone si sposino pure se famose... penso a John Barrowman che ci presentò pubblicamente suo marito al pride 2007... :look:

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Portia è proprio bona  :look:..com'è possibile che sia sfuggita al mio gay radar??

 

Concordo in pieno amico  :sisi:

 

cmq scusa ma Elton John poverino che male ti ha fatto? lui si è sposato 3 anni fa!... non è mica nuovo che le persone si sposino pure se famose... penso a John Barrowman che ci presentò pubblicamente suo marito al pride 2007... :ok:

 

Non proprio.

Elton ha scelto di non optare per il matrimonio... poteva benissimo andare all'estero a sposarsi col fidanzato, tra l'altro canadese quindi appartenente a uno stato che permette ai gay di sposarsi, ma non lo ha fatto. Ha scelto di optare per un altro riconoscimento.

Ha infatti scelto la convivenza registrata. Ora difatti è un partner, non uno sposo.

Stesso discorso per Barrowman.

Sono persone ricche, famose, a cui nulla è sbarrato... se avessero voluto unirsi in matrimonio lo avrebbero fatto.

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Oh, John Barrowman! /OT

 

Sapevo di Ellen e Portia, e a quanto pare anche Lindsay Loahn e la sua compagna, una dj di nome Samantha Ronson, si sposeranno. Be', buon per loro, fa sempre bene un po' di visibilità alle unioni omosessuali riconosciute dallo stato. Quindi, yay!

 

Vlay, il tuo discorso mi sembra di semantica. John Barrowman non chiama il suo compagno "partner", ma "husband", com'è giusto. L'unione non si chiamerà matrimonio, ma di fatto dà gli stessi diritti e quindi lo è. E l'unica scelta che hanno fatto, mi pare, è stata di sposarsi nello stato dove sono nati e cresciuti invece di andare dall'altra parte dell'oceano solo per una parolina.

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Vlay, il tuo discorso mi sembra di semantica. John Barrowman non chiama il suo compagno "partner", ma "husband", com'è giusto. L'unione non si chiamerà matrimonio, ma di fatto dà gli stessi diritti e quindi lo è. E l'unica scelta che hanno fatto, mi pare, è stata di sposarsi nello stato dove sono nati e cresciuti invece di andare dall'altra parte dell'oceano solo per una parolina.

 

@Ariel

Se fosse un discorso, così, freddo, di astratta semantica, non si capirebbe come mai molti conservatori insistono tanto per negarci quella parolina.

Se i politici inglesi volevano dare ai gay riconoscimento matrimoniale, facevano la cosa più logica, ovvia, cioè aprire il matrimonio civile alle coppie dello stesso sesso. Non lo hanno fatto. Hanno scelto di dare ai gay un altro riconoscimento... seppur con pari vantaggi dal punto di vista legale. Se l'unione di Barrowman fosse un matrimonio si chiamerebbe appunto matrimonio. Non si chiama matrimonio, ergo non è matrimonio... è altro. Lo stesso Barrowman, che come si legge su wikipedia versione inglese è (stupidamente, a mio parere) contrario ai matrimoni tra gay, fa notare questa differenza.

Sull'attraversare l'oceano... bah... guarda... non credo che un viaggetto sia minimamente un problema per una star mondiale, anzi.

A maggior ragione visto il fatto che l'Inghilterra poi riconosce gli effetti legali delle unioni celebrate all'estero. In ogni caso, non c'era mica solo il Canada...

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oubbè.... sweet non infierire contro una così povera creatura  :sisi:!!

 

P.S: Elton Jhon per me non fa testo.......cioè nel senso che lui ok sapevo che era un maschietto "allegro"...ma di portia io ignoravo (e direi che tutt'ora ancora non ci credo)

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Stiamo andando OT xD Deeo, porto l'OT ovunque, chiedo venia.

 

Se fosse un discorso, così, freddo, di astratta semantica, non si capirebbe come mai molti conservatori insistono tanto per negarci quella parolina.

Se i politici inglesi volevano dare ai gay riconoscimento matrimoniale, facevano la cosa più logica, ovvia, cioè aprire il matrimonio civile alle coppie dello stesso sesso. Non lo hanno fatto. Hanno scelto di dare ai gay un altro riconoscimento... seppur con pari vantaggi dal punto di vista legale.

 

I conservatori voglio negarci la parola per una questione di principio. E, sinceramente? Che se lo tengano il principio. Io ritengo che la cosa importante sia avere pari diritti, poi come la chiami l'istituzione che questi diritti te li concede a me proprio non interessa.

E' una parola importante solo se sei più attaccato alla forma che al contenuto.

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Stiamo andando OT xD Deeo, porto l'OT ovunque, chiedo venia.

 

I conservatori voglio negarci la parola per una questione di principio. E, sinceramente? Che se lo tengano il principio. Io ritengo che la cosa importante sia avere pari diritti, poi come la chiami l'istituzione che questi diritti te li concede a me proprio non interessa.

E' una parola importante solo se sei più attaccato alla forma che al contenuto.

 

I conservatori vogliono negarci quella parola perchè sanno bene che negarci quella parola vuol dire negarci piena accettazione, piena inclusione.

Altro che questione 'di principio', o cosa non importante...

E' semplicemente questione di essere considerati e trattati dal paese in cui viviamo come persone allo stesso livello di tutte le altre oppure no.

Un paragone che qualche persona mi ha fatto qualche mese fa: un paese che riservasse la libertà di unirsi in matrimonio con la persona amata ai soli bianchi, confinando i neri in una partnership. Chi di voi non riterrebbe quel paese un paese razzista, che al posto di riconoscere e promuovere l'uguaglianza di tutti ribadisce e fomenta la discriminazione e il pregiudizio razziale? Perchè qui dovrebbe essere diverso? Cos'hanno i gay in meno dei neri?

La discriminazione la si elimina cancellandola, non conservandola e tentando di legittimarla attraverso la creazione di ghetti appositi per i discriminati.

 

(PS qui siamo un po' off topic, continuiamo il discorso nel topic http://www.gay-forum.it/forum/index.php?topic=13461.0 in cui si parla anche di questo)

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Dio, mo' ricominciamo. Che due coglioni. Persino i giornali scrivono Elton John and his husband. Ma no, a lui non va bene. *zzzzzzzzzzzzz*

 

Intanto la bbc stessa ha scritto la parola matrimonio tra virgolette e ha parlato, correttamente, di civil partnership.

http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/4546670.stm - Anche nel caso di George Michael: http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/4483552.stm

 

Non è "a me" che non va bene... è all'Inghilterra che non va bene.

E' l'inghilterra che ha deciso di creare la partnership al posto di legalizzare i matrimoni omosex.

Se avesse legalizzato i matrimoni omosex non avrei nulla ma proprio nulla da ridire.

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Guest Irish Dragon

Un paragone che qualche persona mi ha fatto qualche mese fa: un paese che riservasse la libertà di unirsi in matrimonio con la persona amata ai soli bianchi, confinando i neri in una partnership. Chi di voi non riterrebbe quel paese un paese razzista, che al posto di riconoscere e promuovere l'uguaglianza di tutti ribadisce e fomenta la discriminazione e il pregiudizio razziale? Perchè qui dovrebbe essere diverso? Cos'hanno i gay in meno dei neri?

La discriminazione la si elimina cancellandola, non conservandola e tentando di legittimarla attraverso la creazione di ghetti appositi per i discriminati

 

Cambia il nome, però i diritti ci stanno.

Si può parlare di discriminazioni e ghetti quando qualcuno viene considerato inferiore all'atto pratico o viene limitato nelle proprie scelte, non quando per pruderia o semplice convenienza politica, si dà un altro nome ad un qualcosa che nella sostanza non differisce dall'originale.

Non vedo perché imporre il concetto di "same-sex marriages", quando poi viene concessa una libertà ben più importante di un nome.

 

A me, lesbica, ad esempio non frega un accidenti di sposarmi. Voglio convivere e avere dei diritti\doveri, fine dei giochi.

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Cambia il nome, però i diritti ci stanno.

Si può parlare di discriminazioni e ghetti quando qualcuno viene considerato inferiore all'atto pratico o viene limitato nelle proprie scelte, non quando per pruderia o semplice convenienza politica, si dà un altro nome ad un qualcosa che nella sostanza non differisce dall'originale.

Non vedo perché imporre il concetto di "same-sex marriages", quando poi viene concessa una libertà ben più importante di un nome.

 

A me, lesbica, ad esempio non frega un accidenti di sposarmi. Voglio convivere e avere dei diritti\doveri, fine dei giochi.

 

@ Irish Dragon

Se cambia il nome non è più il medesimo riconoscimento: è un riconoscimento diverso, a se stante.

Il fatto che a questo riconoscimento sono attribuiti pari vantaggi legali non cambia il fatto che si tratta di un altro riconoscimento.

 

Il ghetto è un qualcosa che viene creato appositamente per una minoranza che si desidera trattare in modo a se stante.

La civil partnership, nata per tentare disperatamente di evitare che i gay inzozzino il matrimonio, rientri perfettamente in questo concetto.

La discriminazione è una ingiustizia... il fatto che i gay inglesi non possano sposarsi nel vero senso della parola ma siano solo possibilitati a imitare quelli che si sposano davvero, a usare in modo improprio le espressioni che può usare qualsiasi altro essere umano per definire la propria vita affettiva e familiare, è ingiustizia.

Che i gay inglesi siano stati limitati in una unione a se stante per convenienza politica, pruderia, o altro non cambia motlo: i gay inglesi sono marchiati persone degne al massimo di scimmiottare il riconoscimento rispettato, radicato e universale costituito dal matrimonio. Non hanno uguaglianza, ma umiliante, degradante ghettizzazione.

 

Tu dici che non ti interessa sposarti, ma solo convivere avendo riconosciuti dei diritti e dei doveri.

Beh... Che c'entra? L'esclusione dal matrimonio riguarda gay e lesbiche a priori... a prescindere dalle loro aspirazioni individuali. Gay e lesbiche, vogliano essi sposarsi oppure registrare la propria convivenza ricevendo determinati diritti e doveri, non possono scegliere per sè. Lo Stato impone loro di non sposarsi. E' questo il problema.

 

Chi come me tiene per i matrimoni tra gay non vuole imporre alcunchè... vuole semplicemente che tutti siano liberi di potersi sposare, che più nessuno sia trattato da indegno del matrimonio vero e proprio solo perchè ha un determinato orientamento sessuale piuttosto che un altro.

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Guest Irish Dragon

Posso capire il tuo pretendere la libertà di scelta (matrimonio o diritti civili), però stiamo pur sempre parlando della "real thing" e non di un surrogato.

Se per X motivi non viene concesso il matrimonio vero e proprio (presumibilmente, per ragioni politiche\religiose), non possiamo poi considerare quello che c'è come una prova di razzismo, perché intanto i diritti ci stanno e sono ben più importanti di una definizione.

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Posso capire il tuo pretendere la libertà di scelta (matrimonio o diritti civili), però stiamo pur sempre parlando della "real thing" e non di un surrogato.

Se per X motivi non viene concesso il matrimonio vero e proprio (presumibilmente, per ragioni politiche\religiose), non possiamo poi considerare quello che c'è come una prova di razzismo, perché intanto i diritti ci stanno e sono ben più importanti di una definizione.

 

@ Irish Dragon

Ma la civil partnership è un surrogato... è un qualcosa che lì viene dato al posto del matrimonio.

Le ragioni politiche/religiose, anche quelle di convenienza politica, per cui in inghilterra non viene concesso a gay e lesbiche di unirsi in matrimonio partono tutte dalla speciale valenza, e quindi anche portata sociale, che il matrimonio ha. Il matrimonio vale di più di una partnership... è infatti un qualcosa di speciale poichè radicato, amato, universale, compreso da tutti, simbolo dei concetti di fusione, comunione perfetta, nucleo familiare... ecco perchè alcuni hanno fatto di tutto, in inghilterra riuscendoci, affinchè venisse negato a gay e lesbiche.

Se sei una minoranza colpita da pregiudizio che sta cercando piena emancipazione, un qualcosa che è permesso a tutti gli altri non ti viene dato... e al suo posto ti viene dato dell'altro, creato appositamente per te... è più che evidente che ti stanno rifilando un qualcosa di seconda scelta... che non è 'la stessa cosa'... poichè molta parte dell'opinione pubblica o dei politici o cmq delle lobby non vuole che quel qualcosa che è permesso a tutti gli altri venga 'inzozzato' dalla tua presenza.

Se le definizioni non fossero importanti, insomma se esse non facessero parte della 'sostanza' ma fossero una astratta e irrilevante formalità... non si capirebbe tutto questo accanimento per negarcela che tutti i conservatori di questo mondo hanno.

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Vlay, permetti che ti faccia un esempio per farti capire perchè non condivido la tua posizione.

Un uomo che vive sulla sedia a rotelle se ne frega di venire chiamato 'diversamente abile' dai politici invece che handicappato, a lui importa avere gli stessi diritti di chiunque altro, di non venire discriminato non verbalmente, ma IN PRATICA, che le strutture pubbliche gli siano accessibili facilmente eccetera eccetera. Perchè sa qual è la vera discriminazione.

E certo, non è male non essere più chiamato handicappato, ma è una cosa secondaria.

 

A me interessa avere un legame tutelato dallo stato, sapere che posso avere un figlio con la mia compagna, e che se muoio non glielo porteranno via e potrà rimanere nella nostra casa anche se è a nome mio. E dimmi se è poco.

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Guest Irish Dragon

Vlay, evita di citare il messaggio precedente, grazie.

 

Detto ciò: come pensavo, hai un'idea molto particolare della questione e, probabilmente, tu stesso credi nel matrimonio e gli dai un valore quasi iperbolico.

A questo punto però, ti vorrei solo ricordare che il matrimonio stesso è un contratto e che non è universale come dici, perché certo non va a coprire qualcosa in più rispetto ai canonici diritti\doveri relativi al rapporto fra due persone.

I diritti civili sono una versione essenziale del matrimonio, slegati da qualsiasi forma di credo o retaggio culturale. La libertà di scelta sarebbe più gradita, però bisognerebbe anche ricordare che è già qualcosa la possibilità un riconoscimento legale e sociale.

Alla fine dei conti, non importa granché essere "mariti" piuttosto che "compagni" o viceversa.

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@ Ariel

Nel tuo ragionamento, anche attraverso il tuo paragone, implicitamente ammetti che le parole almeno un po' contano per un'uguaglianza vera e propria.

Allora, se contano, sono in qualche modo sostanza... non una formalità di cui possiamo tranquillamente fregarcene.

Ora... tu mi dici che contano di più i vantaggi legali; ma io non sto facendo dispute su cosa sia più importante, più urgente... anzi penso che per dare un primo riconoscimento, per cominciare a dare tutele legali, va benissimo l'idea di creare (nel frattempo che si lotta per il matrimonio) un'unione registrata per conviventi etero e omosessuali di modo che si venga incontro all'esigenza di molti di avere un immediato riconoscimento, immediate tutele legali. Non vedo assolutamente nulla di male infatti in un pacs francese, o in una partnership olandese, ad esempio. Ciò che non accetto è che la questione matrimonio venga sostituita dall'idea di creare una unione apposita per gay, come in uk.

 

@ Irish Dragon

Non proprio. Il mio discorso non c'entra con come io vedo il matrimonio, ma con come il matrimonio conta nella società, nel mondo.

E' un fatto... il matrimonio è un riconoscimento presente da moltissimo tempo e in tutto il mondo; chiunque capisce all'istante cosa sia un matrimonio, a prescindere da se è una tua vicina di casa, tua zia, tuo nonno, una persona che viene dall'estero o che è all'estero, senza bisogno di spiegazioni su spiegazioni; è quotidianamente tirato in ballo in italia e in tutto il mondo per esprimere i concetti di fusione, comunione esistenziale, nelle frasi più disparate (es: 'il matrimonio di banca intesa e san paolo imi', 'il matrimonio di autostrade e abertis', 'questo vino si sposa con la carne', eccetera eccetera),... Non credo si possa negare che il matrimonio -a prescindere da se io e te lo amiamo o no- è un qualcosa di speciale.

Un qualcosa che una civil partnership non può eguagliare.

Credo sia estremamente miope considerare il matrimonio solo epr i vantaggi legali che esso comporta. Il matrimonio è in primis il riconoscimento, e la celebrazione, che due persone fidanzate fondono le proprie esistenze...

Importa sì (poter) essere definiti 'mariti' anzichè 'compagni'... è una questione di rispetto della dignità delle persone omosessuali.

Per quanto riguarda la necessità di una prima forma immediata di riconoscimento, la necessità di avere subito quante più tutele legali possibili, si crei una unione registrata per conviventi etero e omosessuali... come in francia, come in olanda; non c'è alcun bisogno di rinunciare a lottare per la libertà di unirsi in matrimonio.

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Guest Irish Dragon

Il matrimonio, per diverse società, conta solo in relazione all'aspetto più "terra terra". Lo è stato in passato e lo è ancora oggi, mi spiace ricordartelo.

Se si parlasse di unione (unioni civili ti dice qualcosa?), la gente capirebbe ugualmente, alla faccia del retaggio culturale che vuole il matrimonio come forma dominante o "speciale".

Cosa c'è di speciale in un matrimonio, rispetto ad un qualsiasi altro riconoscimento? Un qualsiasi rito riconosciuto può sancire l'unione tra due persone, non serve chiamarlo "matrimonio" per avere di fronte una coppia dignitosa. La vera discriminazione sta nel doversi adeguare a degli standard, non l'accettarne di nuovi.

Ancora: la dignità c'è quando si viene considerati alla stregua di un'altra persona avente dei diritti, non quando si fa a gara fra "marito" e "compagno".

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Oltre a quotare Irish, vorrei aggiungere in risposta: no, non ammetto affato che implicitamente le parole contino, mi sembra che tu stia leggendo significati 'impliciti' inesistenti dove non ci sono.

Di implicito puoi trovarci solo che la forma non spiace a quasi nessuno, ma questo non significa che sia necessaria. E' qualcosa di totalmente dispensabile, se il tuo scopo è vivere la tua vita come si deve.

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@ Ariel

Non credo di aver errato così tanto... la frase 'E certo, non è male non essere più chiamato handicappato, ma è una cosa secondaria.' a me sembra proprio un'implicita e probabilmente involontaria ammissione che, comunque, anche se per te sono del tutto secondarie, le parole almeno un po' contano... e se contano allora sono in qualche modo sostanza, non una irrilevante formalità di cui lavarsi le mani.

Per il resto, ribadisco che sono pro-pacs e, visto che quoti Irish, ti invito a leggere qui sotto cosa gli rispondo.

 

@ Irish Dragon

Quando tu dici diverse società mi lasci perplesso... dato che, a quanto mi risulta, un po' dappertutto la gente e i partiti politici dimostrano almeno inizialmente di far più fatica ad accettare e quindi dire di sì al matrimonio tra persone dello stesso sesso rispetto alla creazione di altri tipi di unione anche con simili vantaggi legali (e se fanno più fatica una ragione c'è, e non può che essere nella valenza speciale che ha il matrimonio).

Io, poi, ripeto che non sono affatto contrario alla creazione di nuovi tipi di unione, quindi all'accettare che vi siano nuovi standard per chi, etero o gay, vuole vivere una vita affettiva riconosciuta sì ma non nel matrimonio... ciò a cui sono contrario è sostituire la legalizzazione dei matrimoni omosex con un'unione-ghetto come accade in uk. Perciò sono d'accordo laddove tu scrivi che non serve necessariamente che vi sia un matrimonio per avere di fronte una coppia dignitosa, che si ama... ma non concordo affatto laddove tu mi scrivi che se anche ai gay non viene permesso unirsi in matrimonio va bene lo stesso. Sono due affermazioni molto diverse, e che non c'entrano l'una con l'altra.

Tu mi scrivi che se si parlasse di unione gay invece di matrimonio gay la gente capirebbe ugualmente... mah... se si parlasse di unione gay (e per molti versi lo si sta facendo già da mo', vedi la battaglia per le unioni civili locali e statali che ci ha tirato scemi per anni) la gente normale, ma anche abbastanza informata, non capirebbe come capirebbe nel caso di un matrimonio... il concetto risulterebbe infatti non molto chiaro, non subito compreso e rispettato; io stesso quando mi trovo di fronte a due 'uniti' o due che si vogliono 'unire' mi chiedo 'in che senso?', 'che peso, che rilevanza è data, o vorreste dare, alla vostra unione? il peso di un pacs francese, di un cus proposto da qualche parlamentare italiano o di una partnership olandese? intendete forse dire matrimonio?', 'siete, o volete essere, considerati famiglia?', ecc...  senza contare che la privazione dello status di 'matrimonio' si farebbe in ogni caso sentire: uno stato che nega a determinate unioni la possibilità di essere matrimoni solo perchè tali unioni sono dello stesso sesso è uno stato che umilia pubblicamente, degrada una parte dei propri cittadini in quanto li priva, volenti o nolenti, di un riconoscimento importante, amato, radicato, capito all'istante e dappertutto senza necessità di spiegazioni su spiegazioni.

Parlare di 'gare' credo sia palesemente fuorviante; non intendo dire che essere 'compagno' e non 'marito' sia di per sè non dignitoso... è quando lo stato ti impedisce senza alcun motivo di essere riconosciuto come 'marito' possibilitandoti solo a essere 'compagno' che si c'è violazione della dignità personale.

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