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Daniela Santanché e la legge Merlin


Shamrock

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Daniela Santanchè ha depositato ieri nella cancelleria della corte di Cassazione un quesito referendario per abolire, parzialmente, la legge Merlin. Il comitato promotore è composto di sole donne. La portavoce de La Destra precisa subito: «Sono contro le case chiuse, le case di prostituzione dello Stato, sarebbe una battaglia di retroguardia», e ipotizza, se del caso, più moderne «cooperative di donne». In ogni caso «la legge Merlin ha più di 50 anni, va cambiata, non può essere che la prostituzione sia un reato. Basta con i tabù». Per chi vuole saperne di più è nato anche un sito ww.stradeprotette.com., dove sarà poi possibile firmare anche per il referendum; la raccolta firme partirà dopo il via libera della corte, dalle spiagge alle strade, assicura battagliera Santanché, che fa anche un appello bipartisan alle forze politiche, e soprattutto alle donne, di qualunque schieramento. L'iniziativa è «culturale, prima che politica», vuole «spezzare i tabù, il fare finta che non c'è», sottolinea la Santanchè, che - a chi vuole fare ancora lo struzzo - ricorda: in Italia, dal mattino alla notte inoltrata, sono sulle strade 70mila prostitute e «ogni corpo di donna sulla strada fa a guadagnare al mese 5000-7000 euro ai maschi».

 

«Molte volte la gente non sa di cosa parla. Se si aprissero le case chiuse si aggiungerebbe semplicemente un altro segmento al variegato mondo dello sfruttamento». Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Famiglia e alla Droga boccia senza appello il quesito referendario promosso da Santanchè.

«No ai bordelli modello 50 anni fa. Oggi la situazione è complessa, sono tante le persone coinvolte non si può dire di 'scegliere il male minore per ridurre il disagi ma bisogna parlare di diritti delle lavoratrici del sesso, che devono avere la possibilitá di autodeterminarsi e di autorganizzarsi». Così Pia Covre, esponente del Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute, ha commentato la proposta di referendum .

 

Fonte: Il Sole 24 ore (Il solo che ho trovato  :sisi: )

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figuratevi se la mafia che c'è dietro la prostituzione abbandonerebbe il mercato per darlo in pasto allo stato...si creerebbero tante case chiuse controllate comunque da criminali e mai sarebbero certo hotel di gran lusso con visti sanitari e certificati medici, già immagino il giro di corrotti

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Crudelia Demon ogni tanto qualche pensata giusta ce l'ha... è il lavoro più vecchio del mondo e poi uno del proprio corpo (purchè consensiente) può fare ciò che vuole. Poi ovvio la cosa deve essere pensata e studiata bene. In Olanda come in altri paesi della UE la prostituzione da piaga sociale quale era, è diventata fonte di attrazione turistica e percentuale cospicua di entrate per le casse dello stato: perchè le prostitute da libere professioniste quali sono pagano le tasse. Mi direte che l'Italia non è l'Olanda, ma se mai si fanno passi in avanti mai si arriva alla meta...

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Frattaglia

In realtà io sarei d'accordo, se avessimo un sistema giudiziario e una polizia che funziona, al riaprire le case chiuse controllate dallo stato.

Moralismi a parte, una situazione legale, con un controllo sanitario e sulle ragazze (ragazzi) mi sembra la cosa migliore: tanto non si può sconfiggere la prostituzione.

Esiste persino in Iran, in cui il controllo dello stato sui costumi è pressocchè totale, come possiamo pensare di sconfiggerlo qui, dove nelle retate dei clienti a volte capitano anche vescovi? (è successo un paio di anni fa, un alto prelato del Vaticano, notizia fatta passare praticamente sotto silenzio :sisi:)

 

Dato che i clienti esistono e esisteranno sempre (perchè la questione è semplice, un'offerta esiste solo dove c'è la domanda) a questo punto mi sembra giusto togliere il traffico dalle mani della criminalità e aiutare le ragazze (ragazzi) a stare un po' meglio.  :love:

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  • 2 weeks later...

Bisogna tornare alle vecchie tradizioni: ogni cosa al suo posto, un posto per ogni cosa.

...Un posto per la morale, un posto per le sue deroghe  :asd:

Pensa che figura se un padre di famiglia in giro con moglie e figlioli venisse salutato da una prostituta che lo conosce da anni... Dai ti sembra il caso? Non sta bene...  :gha:

 

W gli anni '50 (e forse pure un po' '30  :))

 

saluti

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No ragazzi, vi invito tutti a leggere la proposta referendaria e i cambiamenti "taglia e cuci" che distruggerebbero la legge Merlin sul sito www.stradeprotette.com

 

Forse non tutti sanno che la Legge Merlin era una legge di stampo femminista (il cui titolo ancora recita, nonostante alcuni aspetti più ambigui subentrati in seguito: Abolizione della regolamentazione della prostituzione e lotta contro lo sfruttamento della prostituzione altrui ), promossa dalla senatrice socialista Lina Merlin, che ha avuto come ampio merito quello di abrogare la regolamentazione Mussolini degli anni '30 a riguardo, che rendeva obbligatoria la schedatura delle prostitute e le relegava in un ambito decisamente subalterno ai bisogni dell'uomo all'interno della società (dovevano sottoporsi a visite sanitarie coatte, avevano un libretto obbligatorio e irrevocabile e una volta che entravano in un bordello era loro praticamente impossibile uscirne. Non solo: persino i parenti di prostitute subivano dei vincoli pesantissimi; tutto questo per far vivere la prostituzione come una disgrazia, una sciagura che ricadeva sulla famiglia; da isolare e controllare).

 

Il referendum prevede, rovinosamente,  l'abolizione dell'articolo 7 della legge Merlin, articolo che vuole proprio evitare una schedatura coatta delle prostitute da parte dello stato e che tutela la libertà di esercizio della prostituta stessa

 

La proposta del referendum non è altro che frutto di una visione moralista e distorta della prostituzione: ovvero, togliamo le prostitute dalle strade e mettiamole da qualche altra dove potranno esercitare "senza recare alcun disturbo" il loro lavoro. Io trovo che questo sia inaccettabile. Così come trovo estremamente emblematico di questo retropensiero il nome del sito promotore del referendum "Strade Protette": esplicitato dunque lo scopo, ovvero fornire una fantomatica protezione alle strade, ma non prevenire realmente lo sfruttamento e il racket delle prostitute.

 

Io sono favorevole a una regolamentazione "assennata" della prostituzione. E al riguardo i radicali avevano presentato varie e condivisibili proposte, tenendo conto di quanto positivo è stato il ruolo della Legge Merlin nel rispetto della dignità delle prostitute. Il referendum non risolverebbe alcun problema ma creerebbe una situazione di scompenso giuridico notevole.

 

Bisogna sapere di cosa si parla, di solito, prima di lanciare proclami inutili e dannosi.

 

Per il bene dell'Italia, non firmate quel maledetto referendum

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Mah...io personalmente sarei daccordo al che si riaprissero le case chiuse statali e si regolamentasse l'attività di prostituzione con tanto di visite mediche regolari oblligatorie...per me così facendo chi liberamente desidera vendersi potrà farlo con maggiore sicurezza sua e dei clienti sia sotto l'aspetto sanitario sia sotto quello delle libertà personali,in più così facendo si darebbe un duro colpo alle mafie che tengono in ostaggio migliaia di donne..potendo scegliere tra legalità/sicurezza igienica e illegalità/quel-che-ti-prendi-ti-prendi, chi mai sceglierebbe la seconda?..così facendo si distinguerebbe poi bene tra italiane e immigrate regolari che scelgono spontaneamente questa vita e straniere irregolari schiavizzate da aiutare a uscire dal giro..

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ripeto: è un discorso utopico

 

certo che tutti preferiremmo che le prostitute avessero controlli e sicurezza (chi mai direbbe di no), ma poiché la mafia è radicata persino nei vertici più alti del governo figuriamoci se si fa sfuggire un ipotetico "appalto" della gestione delle case chiuse (cit. "ponte sullo stretto di messina")

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