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Luce_all_alba

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Luce_all_alba

Ciao a tutti, sono una ragazza di 20 anni, con una situazione in famiglia pressochè impossibile. Passo il tempo a discutere con i miei, quando non ci sono (perchè vado all'università, mica a divertirmi) si lamentano che non ci sono, ma se ci sono si lamentano perchè "sporco e consumo e manco aiuto dentro casa". Leggevo poco fa il topic di un ragazzo che si lamenta perchè per lui tornare all'una di notte è troppo tardi... beh, beato lui, perchè io la sera non posso uscire (tant'è che oramai non mi chiama neppure più nessuno per provarci perchè hanno capito l'antifona... e così ho perso anche le poche amicizie che avevo), perchè poi li sveglierei quando torno... eh sì, perchè pensate che una ragazza a 20 anni possa avere le chiavi di casa? Eh no, da me non se ne parla proprio. Trovano da ridire sul fatto che non sono credente riguardo la chiesa cattolica, e ultimamente anche per il fatto che non mi trovo un ragazzo, o che difendo troppo (secondo loro) i diritti dei gay.

Insomma, ho cercato tanto di essere una figlia accettabile, andavo bene a scuola, non mi sono segnata all'università che volevo perchè non volevano mandarmi fuori sede, lavoro perchè non possono (o meglio, non vogliono) mantenermi gli studi, se per caso me ne esco che sono stanca del mio lavoro è una tragedia... ed ora anche questo.

Ho il sospetto che abbiano capito qualcosa, ma non ne ho la certezza.

Insomma, se me ne parlano non faccio altro che dirgli che non avrò figli, e no, non penso mi sposerò, ma non hanno mai indagato, però se si parla di gay mia madre non fa altro che fare battutine per vedere la mia reazione, e se non dico nulla mi chiede "com'è non ribatti?", e l'ultima volta che mio padre ha affermato che essere gay è contro natura e non dovrebbero baciarsi in pubblico perchè fa schifo, non ci ho visto più e gli ho risposto, inca***domi un sacco... e lui alla fine mi ha chiesto, visto che me la prendevo tanto, "non è che sei gay? dal modo in cui li difendi..." (che poi dire lesbica gli creava tanti problemi?). Io non ce l'ho fatta e alla fine gli ho detto di no, che per difendere qualcuno non bisogna per forza essere come lui, ma mi sono sentita davvero una vigliacca, come ogni giorno della mia vita in cui mia madre parla di questo o quell'attore e gli rispondo che sì, è bello, uhm in effetti è meglio brad pitt ei george clooney... quando in realtà per me sono carini così come sono carini i miei gatti. Adorabili, ma non me li porterei mai a letto.

Però non so se è il caso di dirlo o meno.

Se lo dicessi succederebbe un casino, ma così rischio di scoppiare e sto da cani. Tanto più che non ho mai avuto una relazione, ne credo ne avrò entro breve, quindi non sarebbe nemmeno così traumatizzante, credo... o forse lo sarebbe lo stesso...

Devo solo capire qual è il minore fra i due mali...

Voi cosa mi consigliate?

Ringrazio chiunque vorrà rispondermi, e chiunque sia arrivato fin qui.

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Ciao Luce, innanzitutto ti do un caloroso benvenuto.

Probabilmente non sono il miglior dispensatore di buoni consigli, ma ti posso dire come vedo questa situazione che hai descritto e cercare di tirarti un pò su il morale.

La situazione è effettivamente triste, assolutamente non per il fatto che i tuoi non sanno di te (nessuno conosce meglio di te i tuoi genitori quindi sii tu a valutare; se pensi che un CO potrebbe solo peggiorare le cose non mi sembra il caso) ma per il fatto che dovresti appropriarti della tua vita, la vita di una ventenne. Non puoi evitare di uscire con gli amici per paura che i tuoi si lamentino ma piuttosto dovresti far capire loro che è fondamentale che tu abbia delle relazioni sociali, che esca con le amiche a prendere un caffè e chiacchierare, che vada ad una festa di amici etc...

Quanto ad una futura relazione d'amore, se esci solo per lavoro e lezioni all'università, è chiaro che le possibilità diminuiscono drasticamente.

Quindi l'unica cosa che mi sento di dirti è di far valere un pò più il diritto alla tua libertà, che non sottrae certamente rispetto o non so cos'altro alle tue figure genitoriali.

In bocca al lupo :rotfl:

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Ciao, leggendo la prima parte del tuo post ho riconosciuto problematiche che avevo anche io finché stavo a casa coi miei, però andando avanti ho capito che il problema è assai più profondo di quanto mi era sembrato in un primo momento... mi si gela il sangue a vedere che una ragazza già grande ha questo tipo di restrizioni da parte dei genitori e capisco che devi provare un senso di grande impotenza... ma penso anche che a mali estremi, estremi rimedi e quindi l'unica soluzione che vedo attualmente al tuo caso è quella di ribellarti. Alzare la voce, stare fuori fino a quando vuoi, almeno pretendere una copia delle chiavi di casa!!!!!!!!!!!! (una mia compagna di liceo le ebbe a 14 anni compiuti con grandi cerimonie, quando io -più piccola- le avevo già da anni ed ero allucinata...)

 

A tutto questo si aggiunge un loro atteggiamento negativo riguardo l'omosessualità, beh io solitamente dico che bisogna essere out con tutti ma di fronte a questi casi disperati direi che puoi tranquillamente risparmiartelo. Hai una situazione già così brutta di suo che non sai quanto questo peggiorerebbe le cose. Potrebbero mandarti da uno psicologo o da un gruppo religioso che "ti guarisca" e staresti solo peggio. Allo stesso modo non ti dico di non dirlo mai, aspetta di esserti liberata di loro e vivere da sola e poi escitene magari durante uno sfogo e un dibattito come quelli che già succedono... ma almeno a quel punto avresti una casa dove tornare che sarebbe solo tua e non potrebbero farti del male lì.

 

Per quanto riguarda strettamente il coming out ti dico anche che se lo fai senza una relazione, gente di questo tipo non farebbe che minare le tue sicurezze dicendo che se non hai mai avuto una storia tangibile non puoi esserne davvero certa e se invece avessi una relazione correresti il rischio che accusino la tua fidanzata di essere stata lei a "traviarti".

E' probabile che qualcosa abbiano capito visti i commentini che ti fanno ma io penso che l'essere lesbica in questo momento non sia il più grosso dei tuoi "problemi" (problema ovviamente tra virgolette), il tuo problema è avere dei genitori orribili e sai che si comporterebbero così anche se fossi etero perché diciamolo, tu ufficialmente "sei etero" e non mi pare si facciano scrupoli a trattarti male e ferirti no?

 

Quello che io farei al posto tuo è cercare al più presto una via di uscita, a costo anche di sacrifici, per esempio lasciare l'università, e usare i soldi che guadagni al lavoro per l'affitto, non dico neanche di un appartamento ma magari di una stanza. Anche in un convento di suore (pure se non sei credente) che almeno ti costa poco, e finalmente avresti uno spazio tutto tuo dove sentirti libera di fare quello che vuoi. Potresti finalmente costruirti una vita sociale (anche se avresti il coprifuoco) e comunque in generale questo ti porterebbe una serenità personale e allora chissà potresti fare coming out coi tuoi amici, recuperarli tutti e spiegare il perché sei stata costretta ad allontanarti e quanto sono stati orribili i tuoi genitori con te.

Solo quando non ti avranno più costantemente sott'occhio si renderainnoconto che non sei una loro proprietà ma una persona a sé stante.

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Cosa fare?

1. Ottenere al più presto le chiavi di casa, e cercare di avere un minimo di vita sociale,

e comunque uscire tu da sola, per fare qualunque cosa, e spezzare questa dimensione in cui sei un po' fagocitata dai tuoi genitori, dall'ambiente familiare, mentre, da come scrivi, si capisce che hai un tua ben precisa individualità

2. Tenerti stretta il lavoro e vedere se, come dice Sweet, ti si apre la possibilità di prenderti una stanza da sola o una sistemazione in condivisione con qualcuno/a (anche con un ragazzo, non scartare nessuna possibilità)

3. rimandare il CO con loro ma non con altre persone di cui pensi di poterti fidare e che via via potresti conoscere.

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Io francamente non ce l'avrei lo spirito di sopportazione e di sacrificio che hai tu per aver sostenuto una situazione simile fino ai 20 anni.

Io sono un tipo che a 17 anni si è prima di tutto preparato le valigie e poi ha fatto il C.O. Ricordo ancora lo stupore di mia madre che mi disse: "Ma dove vai?"

Ma non parliamo di me... Tornando a te, l'unica cosa che vedo possibile è di mettersi alla ricerca al più presto di una stanza o di una sistemazione fuori dalla famiglia, evita il C.O. se non hai la forza di affrontarlo perchè devi averne molta dippiù per pensare a te stessa.

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Insomma, ho cercato tanto di essere una figlia accettabile

 

Non sei tu ad avere qualcosa che non va. Sono i tuoi che dovrebbero capire che hai 20 anni e che dovrebbero smettere di tenerti sotto l'ala.

I consigli sono gli stessi: lascia quella casa appena puoi e fatti la tua vita da persona libera!

 

Buona fortuna e tienici aggiornati!

 

Un bacio

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Luce_all_alba

Ciao, vi ringrazio per avermi risposto e mi scuso per non essermi fatta sentire prima, ma al lavoro non posso proprio collegarmi su questo sito e a casa abbiamo solo un computer in una stanza che non è la mia, quindi se c'è qualcun altro evito di passare (anche se magari fanno tutto meno che guardare me, devo essere diventata paranoica).

I miei genitori in realtà non sono così orribili... non lo sono con mia sorella, e non lo erano nemmeno con me, fino ad un paio di anni fa... che è più o meno quando mia madre ha cominciato a fare battutine, o quando abbiamo cominciato a discutere perchè Marissa su O.C. stava con una ragazza e loro si schifavano, o sul fatto che adoravo il film di Brokeback mountain, ed è stato più o meno allora che mia madre ha cominciato a chiedermi sempre con maggiore frequenza se avevo il ragazzo, se c'era qualcuno che mi interessava ecc.

E' anche per questo che mi sto chiedendo seriamente se fare coming out o meno, perchè ho paura che abbiano cambiato atteggiamento perchè hanno intuito qualcosa, o perchè hanno qualche sospetto.

Che loro sono contrari all'omosessualità lo sapevo già da un sacco di tempo, perchè c'era una mia amica che si sospettava fosse lesbica, e gli dava palesemente fastidio che io ci parlassi, e spesso ne parlavano male o mi consigliavano di starle un po' alla larga (con altri motivi, ovviamente, tipo il fatto che la vedevano cupa e silenziosa e secondo loro aveva qualcosa che non andava -.-), mentre ora che ha trovato il ragazzo va tutto bene, e mia madre ogni tanto mi domanda se l'ho sentita.

Quindi era anche abbastanza ovvio che non vogliono avere figli omosessuali... il punto è che non so se dipenda da questo o no, se sono solo io che percepisco la cosa così e magari li ho fatti inca***re per altri motivi che non capisco...

Qualche amico ora ce l'ho, ma sono tutti compagni di università che frequento quando vado a lezione, e magari andiamo in giro nei buchi fra una lezione e l'altra, e qualche volta sono riuscita ad andare a dormire da loro... dando ai miei nome, cognome, numero di telefono e indirizzo della persona in questione. Però alla fine riuscivo ad andarci, quindi non stavo troppo a ribattere sulla cosa.

A chi mi ha consigliato di farmi adre le chiavi di casa... temo non me le daranno mai, mentre per il fatto di mantenermi con il mio lavoro e di pagarmi un appartamento... non credo sia possibile, primo perchè comunque col mio stipendio non riuscirei a pagarmi una stanza e a mantenermi del tutto da sola, ma soprattutto perchè lavoro nello stesso posto di mio padre, quindi se vado via di casa perchè litigo con loro, credo che dovrei cercarmi un altro lavoro, e non è affatto facile.

Comunque non vorrei litigarci, perchè comunque sono sempre i miei genitori, e nonostante il periodo continuo a volergli bene e non riuscirei a fare C.O. con le valigie in mano e tanti saluti.

La mia paura infatti non è tanto che mi caccino di casa fisicamente, ma che il rapporto peggiori ancora di più e diventi irrecuperabile.

Per quello che mi ha detto Sweet... non pensavo che avrebbero potuto prendere la palla al balzo per il fatto che non ho una relazione per dimostrarmi che non possono esserne sicura... cioè, a questo punto nessuna potrebbe nemmeno essere sicura di essere etero prima di aver avuto un ragazzo O_O anche se forse hai ragione. Ma a questo punto mi converrebbe aspettare di avere una relazione? ... O no?

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Carissima, io volevo solo dire che secondo me con un certo tipo di persona (come i tuoi sembrano essere) come la rigiri la rigiri troveranno comunque un appiglio per mettere a te dei dubbi, o anche qualora non riescano a mettere a te dei dubbi, serve a loro a darsi una spiegazione della tua situazione che gliela rende più accettabile.

 

Se non hai mai avuto una storia loro si dicono "non può saperlo, non ha mai provato". Chiaro che nella pratica non è vero, la maggior parte di uomini e donne sanno di essere gay anche prima di aver mai avuto un'esperienza ma questa è la scusante che loro si danno per la quale tu forse ti stai sbagliando.

 

Non posso sapere se "ti conviene" aspettare di aver avuto una relazione perché anche in quel caso potrebbero darsi delle scuse, del tipo "ah sicuramente non è lesbica sul serio ma è questa persona con cui sta avendo la relazione che l'ha traviata".

 

Quindi come la metti la metti non vinci... ma questi sono problemi loro, alla fine se pensi ti faccia sentire meglio, fai il tuo coming out, e se loro vogliono raccontarsi delle balle perché non riescono ad accettare la realtà, questo non dovrebbe tangerti più di tanto...

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...Io, nonostante non abbia una situazione così allucinante voglio andarmene di casa...figriamoci te che idee hai!

Io ti consiglio, di affrontarli e prendere la tua strada. Trovo assurdo il comportamento dei tuoi, al di là delle battutine non capisco, davvero, cosa li spinge a non darti ciò che tutti i genitori dovrebbero dare e garntire ai propri figli.

 

Hai ventanni e la troverai una frase comune, ma 20 anni si vivono una volta sola.

Non permettere a nessuno di vivere per te, di scegliere per te...

 

Vivi la tua vita a 360 gradi anche se questo implica dei sacrifici o scontri. I tuoi genitori hanno fatto una loro scelta di vita, ora tocca a te....

 

PS: l'amore poi verrà di conseguenza....ora come ora pensa a te...solo a te.

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Scusa Luce, ma ti sembra davvero che fare CO possa portare a qualche miglioramento dei rapporti con la tua famiglia in questo momento? Secondo me hai bisogno di sentirti più autonoma dai tuoi genitori, sia dal punto di vista pratico che psicologico, prima di affrontare il CO in famiglia.

 

Lascia perdere i litigi estemporanei che non servono a niente, cerca di rafforzarti e di pensare a quali sono le priorità per te in questo momento e prendi delle decisioni di conseguenza.

 

Se pensi di poter ottenere una maggiore autonomia in casa, magari stabilendo che tu ti prenda delle responsabilità nell''"aiutare dentro casa" in cambio della concessione delle famose chiavi, insisti su questo. Altrimenti puoi far presente ai tuoi genitori che la sorveglianza che ti impongono è assolutamente anormale alla tua età e che se non sapranno venirti incontro sarai costretta ad andartene. Non sprecare nei litigi questo tipo di discorsi, devono essere affrontati nel modo più pacato possibile, con la consapevolezza da parte tua che il tuo desiderio di autonomia è assolutamente legittimo.

 

Nel tuo primo post dicevi che "hai cercato tanto di essere una figlia accettabile": ma comincia a pensare anche a come essere te stessa e non come vogliono i tuoi genitori. Guarda che l'accettazione dei figli come persone autonome fa parte del percorso esistenziale di un genitore, altrimenti il rapporto è destinato a esplodere.

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Ciao Luce,concordo con Clara,non credo che fare CO in questo periodo possa esserti di aiuto. Anzi,temo che il risultato possa essere un ulteriore giro di vite sul controllo già opprimente che ti impongono i tuoi genitori.

 

Leggendo quello che hai scritto,non ho pensato ai tuoi genitori come a persone orribili ma mi sembra che nei tuoi confronti abbiamo quasi una mancanza di rispetto. Chiederti nome,cognome,indirizzo e quant'altro degli amici che frequenti equivale a dire che non si fidano di te e che pensano che a 20 anni tu non sia ancora in grado di scegliere le persone da frequentare.

 

Un'altra cosa che voglio dirti ( e ti chiedo di non prenderla come una critica,ma come una constatazione) è che leggendo il tuo secondo intervento,alcuni passaggi rendono una certa arrendevolezza da parte tua. Può essere paura di deluderli,o di finire a litigare ma mi sembra che tu ti stia rassegnando al fatto che la situazione attuale che stai vivendo abbia poche possibilità di evolversi e cambiare. Dici che probabilmente le chiavi non te le daranno mai: ma non possono tenerti a vita in sudditanza psicologica. L'altro riferimento è a un eventuale cambio di lavoro: certo è difficile trovarlo ma come si dice tentar non nuoce. Mio figlio ha 19 anni e il lavoro l'ha trovato,il suo ragazzo ne ha 21 e lavora da quasi 3 anni.

 

Mi ripeto,ma il mio consiglio è di cominciare a creare le basi della tua autonomia.

 

Ti mando un grande abbraccio e ti auguro buona fortuna!

 

:rotfl:

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