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Claudio si è ucciso.. era gay


battis

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Ho letto sta mattina una notizia su gaytv..

probabilmente mi era sfuggita.. o come immagino è passata inosservata su tv giornali o siti..

 

"Claudio aveva 22 anni. Viveva a Roma e frequentava la facoltà di Economia all'Università Tor Vergata. Qualche giorno fa aveva passato un esame. Ricorda Davide, un amico: "Era una persona tranquillissima, non aveva alcun tipo di problema. Era un bambinone che aveva sempre voglia di giocare. Chiamava sempre i suoi amici, e stava le ore al telefono". Claudio aveva un blog e in uno degli ultimi post c'era scritto: "Per i miei genitori: vi amerò per sempre, ma così starò meglio". Poi aveva scritto alcuni sms agli amici. Sappi che ti voglio bene, non dimenticarlo. Sei la mia ancora di salvezza.

Lunedì alle 21.10 Claudio era alla fermata della metropolitana Furio Camillo e si è buttato sotto un treno. Il treno ha frenato ma Claudio ha battuto la testa ed è morto.

Claudio era una persona tranquillissima ed aveva molti amici. Uno di loro ha raccontato al blog River che "stava vivendo un periodo particolare. Tutti cercavano di stargli vicino, e nelle ultime settimane sembrava aver indossato una maschera. Come se i suoi problemi fossero finiti. Sembrava risorto… e invece nessuno ha capito nulla”. Claudio ha deciso di uccidersi ed era gay.

Riportiamo di seguito le dichiarazioni di Fabrizio Marrazzo, presidente Arcigay di Roma.

"Purtroppo quanto è avvenuto è la conferma dell'insopportabile clima di omofobia del nostro Paese. La vita delle persone lesbiche, gay e trans sono rese difficilissime dai continui riferimenti all'omosessualità come qualcosa di inaccettabile, idea che troppo spesso i mezzi di comunicazione e la politica diffondono. Se Claudio, un giovane ragazzo di 22 anni ha scelto di privarsi della sua vita, abbiamo il dovere di riflettere e di capire. Gay Help Line 800 713 713, il numero verde antiomofobia, conferma che troppo spesso le persone omosessuali vivono un clima di isolamento sociale, sia nei grandi che nei piccoli centri urbani. La discriminazione si manifesta in battute, per i più, apparentemente innocue, fino ad arrivare alla violenza fisica e al pestaggio. Una percentuale compresa tra il 30 e il 40% dei ragazzi e delle ragazze che hanno un'età compresa tra i 16 e i 22 anni ha pensato almeno una volta al suicidio per il proprio orientamento sessuale. Per questo chiediamo agli enti locali, specie alla Regione Lazio, di potenziare la campagna di comunicazione di Gay Help Line, perché anche chi vive in città che non siano Roma possa sentire le istituzioni e la società più vicina". " (Gay.tv)

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Dio mio certi topic sono terrificanti solo a leggersi, e purtroppo di queste cose accadono ogni giorno in ogni parte del mondo...forse la cosa che porta più dispiacere è che nonostante tutti gli siano stati vicini non è riuscito comunque a comprendere la sua natura. Che brutta cosa... :asd:

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Mi dispiace che quel ragazzo sia morto, forse per di più nell'illusione che il suicidio sia una soluzione o una risposta sensata

 

Spero che si possa reincarnare in una vita piena di opportunità verso l'illuminazione

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Una percentuale compresa tra il 30 e il 40% dei ragazzi e delle ragazze che hanno un'età compresa tra i 16 e i 22 anni ha pensato almeno una volta al suicidio per il proprio orientamento sessuale.

 

non voglio sapere la percenutuale di questi ragazzi e ragazze che invece l'hanno fatta...

scioccata..

cosa può portare a fare la nostra società..che schifo di mondo..

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Leggendo queste cose viene tanta tanta amarezza... verrebbe da gridare "ehi non siete soli, qua la mano che tutto si risolve.." ma spesso è impossibile. Per un ragazzo che ha commesso il gesto ce ne son tantissimi che ci stan pensando su, la depressione e il sentirsi soli portano a fare delle scelte che alla fine pur non potendo giustificarle razionalmente non possiam neanche condannare... non si può condannare la disperazione. Ho un caso molto ma molto vicino a me in cui una help line ha salvato una vita e per volere del caso ha fatto si' che si incrociasse con la mia, per cui a legger notizie del genere mi viene il magone (soprattutto se inizio a pensare al " e se? " E se fosse andata diversamente? E se non ci fosse stata quella help line?) .

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Eppure coeranos è così, che lo si voglia o no. La nostra "società" (come qualsiasi altra) è malata, e la colpa è di tutti coloro che continuano a affondare il coltello nella piaga. Si può solo agire e protesta per curare la gente, ma ci sarà semre qualcuno che ci renderà l vita un inferno(non ha senso questo post ma ci tenevo a scriverlo, spero si capisca quello che voglio dire)

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C'è anche da considerare che un ragazzo/a che si suicida è una persona debole di carattere, questa loro caratteristica non credo sia imputabile alla sociatà

 

La nostra società è omofobica, ma questo non rende razionale e giustificabile un gesto come il suicidio.

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E chi dice che è razionale? Quanto al "giustificabile", non credo che chi è spinto al suicidio dalla disperazione  cerchi "giustificazioni". Il clima omofobico è quanto meno una concausa.

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Si chi cerca il suicidio cerca una semplice giustificazione: "Non posso superare tutto questo, non posso sopportarlo, mi uccido..."

Almeno è questo quello che io chiamo suicidio...

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C'è anche da considerare che un ragazzo/a che si suicida è una persona debole di carattere, questa loro caratteristica non credo sia imputabile alla sociatà

 

La nostra società è omofobica, ma questo non rende razionale e giustificabile un gesto come il suicidio.

 

E' un discorso troppo generico per essere valido. Il tasso di suicidi nei lager nazisti era enormemente più alto che nella popolazione generale. Dire che chi si è ammazzato era più "debole" di carattere rispetto a chi non lo ha fatto è forse anche vero, ma manca del tutto il problema. Il problema è la continua persecuzione di fatto che subiamo, in forme più o meno sottili.

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Viviamo in una società che si ritiene sia evoluta in modo tale che anche un debole abbia il diritto e gli sian forniti i mezzi per sopravvivere. Qui non si può imputare un gesto commesso per disperazione, per debolezza quando è cristallino che la colpa sia della società. Certo non è razionale il suicidio,ma proprio per quello dobbiamo giustificare la vittima... perchè ha compiuto un gesto non seguendo la ragione ma mosso dalle emozioni negative che provava, avendo già minori mezzi per indole per affrontare la cosa di petto.

Stringiamoci attorno a chi è ancora in vita invece di elucubrare sul fatto che sia giusto o sbagliato un suicidio!

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Povero piccolo, sono notizie tragiche queste. Quanto possono essere cattive le persone, se solo si immedesimassero... se solo provassero a capire ...un sentimento, uno stato d'animo.

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queste notizie sono tragiche, ma come è possibile che nel 2007 ci siano ancora ragazzi che si uccidono per il loro orientamento sessuale, tra l'altro claudio era di roma, una città dove si riesce a vivere la propria sessualità (qualunque sia) in maniera tranquillissima, mah rimango basito.

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E LA FAMIGLIA SMENTI' . . .

 

"15 NOVEMBRE 2007

 

QUELLA CROSTA DI OMERTA' FAMILISTICA CHE VIETA DI PRONUNCIARE LA PAROLA OMOSESSUALE di Giuliano Federico

Sono arrivate email di insulti in redazione dopo la smentita della famiglia del ragazzo suicidatosi a Roma. Alcuni commenti che trovate in fondo all’articolo aggrediscono la redazione. Accettiamo le critiche. Agli insulti non risponderemo. Nel rinnovare le scuse alla famiglia, per aver dato credito a quanto dichiarato dal Presidente di Arcigay Roma Fabrizio Marrazzo, che aveva diffuso un comunicato, ripreso anche da alcuni quotidiani, della presunta omosessualità del ragazzo, desidero esprimere la mia solidarietà ai media gay, alle associazioni LGBT e a chiunque si sforzi, giorno dopo giorno, per ficcare il naso nel pus virulento e nauseabondo che infesta la cultura familistica italiana. In queste ore in cui la gara è a chi si tira indietro, vorrei ricordare che solo attraverso il rischio di errori come quello compiuto su questa vicenda, che devono comunque indurre all’autocritica e ad una maggior attenzione futura, i giornalisti e le persone che lavorano su quel fronte ottuso e inaccessibile dell’omertà familiare che avvolge l’educazione cappante e frustrante di un paese in cui la maggior parte dei trentenni vive ancora in casa e si masturba in silenzio nella propria cameretta, riusciremo forse un giorno a non far vergognare nessuno di avere un figlio suicida perché omosessuale. E alla famiglia del ragazzo va tutta la mia solidarietà personale per il senso di colpa infinito che avvolgerà il resto dei suoi giorni; perché quando un ragazzo di 22 anni si suicida, che sia gay o no, c’è un solo ed unico responsabile che è giusto si maceri nella colpa: la sua famiglia.

 

SMENTITA La famiglia di Claudio ha smentito pubblicamente l'omosessualità del figlio. Riportiamo il comunicato stampa di Arcigay. La redazione si unisce  allle scuse alla famiglia e ai congiunti fatte dal presidente Arcigay Roma Fabrizio Marrazzo.

"In merito alla notizia pubblicata oggi su alcuni giornali di Roma in base alle dichiarazioni da me rilasciate sul suicidio di un giovane studente dell'Università Tor Vergata – afferma Fabrizio Marazzo – voglio porgere pubbliche scuse alla famiglia e a tutti i congiunti.

"Non avevamo alcun elemento diretto che potesse suffragare la tesi secondo cui il drammatico gesto del ragazzo fosse da attribuire ad una sua supposta omosessualità se non le affermazioni di alcuni suoi amici. Comunque non è nostro compito pubblicizzare o diffondere l'orientamento sessuale di nessuno".

"Tengo a precisare – sottolinea Aurelio Mancuso Presidente nazionale di Arcigay – che la nostra associazione svolge in tutto il Paese un'opera di aiuto e sostegno a tutte le persone omosessuali o meno, che si rivolgono ai nostri Comitati Provinciali. Abbiamo garantito e garantiremo sempre la massima riservatezza, consci del nostro dovere sociale di aiutare le persone, rispettando la loro privacy. Questa vicenda – conclude Aurelio Mancuso – ci consentirà una attenta riflessione al nostro inteno".

 

 

AGGIORNAMENTO 16 NOVEMBRE 2007: La famiglia di Claudio all'indomani del comunicato di Arcigay Roma che denunciava il suicidio del ragazzo come gesto estremo per la propria condizione di omosessuale ha chiesto all'associazione LGBT italiana di ritirare quanto detto. La famiglia ha agito tramite avvocato, minacciando di denunciare Arcigay per diffamazione.

 

RINGRAZIAMO LE TANTE EMAIL ARRIVATE IN REDAZIONE DI CHI CONOSCEVA CLAUDIO. CHI VUOLE, PUO' SCRIVERE IN FORMA ANONIMA E PRIVATA A redazione@gay.tv

 

NOTA STAMPA ARCIGAY: SUICIDIO GIOVANE ROMANO: NESSUNA SPECULAZIONE

Abbiamo appreso di alcuni attacchi verso la nostra associazione in relazione alla vicenda del ragazzo che si è tolto la vita qualche giorno fa a Roma. Ribadiamo che non abbiamo rivelato l'omosessualità di nessuno, ma che abbiamo commentato una notizia apparsa sull'agenzia di stampa OMNIROMA, secondo la quale gli amici del giovane riferivano di una sua presunta omosessualità. Abbiamo porto le nostre scuse alla famiglia per averne urtato la sensibilità in un momento doloroso come questo, e le ribadiamo. Rispediamo al mittente le accuse di speculazione: la nostra intenzione era quella di porre l'attenzione su un fenomeno doloroso come quello dei giovani che, a causa del proprio orientamento sessuale, si tolgono la vita. I progetti che la nostra associazione gestisce, come Gay Help Line, sono un sostegno per molte lesbiche e gay. Alle polemiche rispondiamo con il nostro impegno quotidiano, e con quelle di centinaia di volontarie e volontari.

 

Fabrizio Marrazzo, presidente Arcigay Roma " 

 

(Gay.tv)

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Io credo che sia gay per davvero ma la famiglia ancora non accetta l'omosessualità del figlio ed ha smentito costringendo arcigay alle scuse. Comunque Marrazzo dovrebbe fare meno la cagna rabbiosa ed essere meno impulsivo

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MA magari nemmeno lui lo accettava. In ogni caso non pare carino se non era più che dichiarato che venga sbattuto sui giornali come un suicidio per omosessualità, quanto meno per rispetto di un morto che sicuramente, se lo era, aveva dei problemi con la cosa.

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Quello che trovo insopportabile, in Fabrizio Marrazzo, è il pressapochismo, l'avere cioè

ripreso la notizia dell'omosessualità di Claudio semplicemente dalla stampa,

senza disporre di altra prova o documentazione.

Questo sottrae alla sua dichiarazione ogni vero valore militante.

 

La famiglia chiede pubbliche scuse, le ritrattazioni sono state fatte,

Marrazzo ha dovuto ammettere di aver parlato per sentito dire.

Il che tinge tutto di un sapore grottesco.

 

Ma la famiglia che chiede pubbliche scuse e minaccia querele

(anche se è suo diritto) non mi fa una buona impressione.

 

Non vedo in questo rispetto del morto suicida, vedo altro.

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Quante volte ho già sentito notizie del genere...

E ogni volta è la stessa storia.

Non so se dire di essere più amareggiato, triste, arrabbiato o deluso.

Cose del genere non dovrebbero accadere.

 

Scusate se sono banale... ma non so davvero che scrivere.

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