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CONVIVENZA


ladynoir23

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CIAO A TUTTI!

MI PRESENTO, SONO UNA RAGAZZA DI 23 ANNI FIDANZATA CON UNA STUPENDA RAGAZZA DI 21 ANNI.

STIAMO INSIEME DA CIRCA 2 ANNI. ABBIAMO MILLE PROGETTI INSIEME, TRA I QUALI ANCHE LA CONVIVENZA.

SINCERAMENTE IO MI SENTO PRONTA, ALMENO IN PARTE, HO RIAQUISTATO IL MIO PRECEDENTE LAVORO, PARTIME, OPERETRICE CALL CENTER, E VORREI METTERE DEI SOLDI DA PARTE PER ANDARE VIA DI CASA E VIVERE CON LA MIA DONNA.

MA NON SO DA DOVE INIZIARE E NEMMENO LA MIA LEI LO SA. VORREI SAPERE SE QUALCUNO QUI HA GIA VISSUTO QUESTA ESPERIENZA O SE INTRAPRENDERA' A BREVE UNA CONVIVENZA E PUO' DARCI QUALCHE CONSIGLIO

 

GRAZIE :gha:

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°kAtheRiNe°

io e la mia lady abbiamo in proggetto di andare a vivere insieme, per adesso stiamo cercando una casuccia comoda ad entrambe per i rispettivi lavori, e stiamo mettendo da parte i soldi per l'anticipo..

la cosa un pò mi spaventa, non stiamo insieme da molto e quindi spesso mi domando se stiamo correndo troppo!!

eppure quello che sento per lei brucia così tanto che mi fà passare ogni paura..

e poi se và male.. me ne torno a casa da mammà  :gha:

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io sono pacsato da quasi tre anni e convivo da 4 ...

all'inizio non e' mai semplice... e i proprieteri quando devono affittare a coppie gay storgono il naso..ma alla fine ce l'abbiamo fatta... la prima cosa e' un lavoro in regola..la seconda e' una comoda casa posizionata non troppo distante dal posto di lavoro..la terza.. fortuna! e il saper scendere a compromessi.. la vita a due non e' una passeggiata.

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:gha: grazie per le vostre risp!!!

lo so che non sarà facile...ma lei è la donna della mia vita! ma non so dove e come cercarmi un lavoro serio...

attualmente lavoro in un call center...io pur di vivere con lei sarei disposta anche a lavorare in una fabbrica...

tutto si fa ancora più difficile perchè non abbiamo punti di riferimento e coppie omosessuali da prendere come esempio...ho aperto questo topic anche per fare nove amicizie da poter coltivare anche fuori dal mondo virtuale.

noi vogliamo farcela...davvero...GIURO io voglio una vera è propria famiglia con lei. Voglio sposarla e avere dei figli...

:(

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Io ho fatto il grande passo da due mesetti =)

abbiamo trovato casa abbastanza vicina al lavoro del mio amore ma non troppo lontana da roma, in modo che anche io possa trovare il prima possibile qualcosa .

Siamo partiti con un po' di soldi da parte (io mi sono trasferito da Lucca) e devo dire che almeno per ora fila tutto bene :(

Si discuteva di + quando stavamo distanti :gha:

L'unica pecca dell'andare a vivere assieme al tuo compagno/a e' che per i primi periodi avrai sempre casa invasa da chiunque  :( almeno a noi capita cosi'... tra genitori (che fan sempre piacere) che ci vengono a trovare, ad amici che si autoinvitano ogni santo weekend ghghgh pero' e' bello condividere ogni giorno assieme =)

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bhe credi che almeno agli inizi i primi problemi siano i soldi, certo sono tutte rose e fiori, tutti felici, tutti contenti gli amici che ti vengono a trovare, le notti di passione bla bla bla, però poi a fine mese c'è l'affitto, le bollette, il frigo da riempire, se vai a vivere lontano da dove sta il tuo lavoro c'è la benzina tutto moltlipicato per due. io l'esperienza di andare a vivere in coppia non l'ho fatta (escluso il mese di vacanza soli soletti alla casa al mare) però ho tentato la vita in solitario, prendere una stanza con altri ragazzi ed abbandonare il tetto famigliare, ma dopo un pò di mesi sono stato costretto a tornarmene con la coda nelle gambe a casetta mia, non immaginate la vita quanto possa essere cara ragazzi, ed io avendo proprio un lavoro part time come te, non ce l ho fatta, quindi per esperienza personale ti dico, prima di partire in quarta, fatevi i vostri conti, che non si vive di solo amore.

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io e la mia lei abbiamo vissuto un mese insieme con altre coinquiline...tragico!!!!

mi trovavo male per la città e perchè la nostra coinquilina spesso non si faceva i cavoli suoi...volevo stare sola con lei ma non mi sentivo a casa mia e poi

come se non bastasse abbiamo avuto problemi familiari...vorremmo andare a roma...stiamo mettendo i soldi da parte...ma credetimi non sarà cmq semplice...la vita di coppia vissuta giorno per giorno è più complicata, ma è un passo che voglio percorrere con lei...

il punto è...come riesco a trovare n lavoro a distanza? non prndetemi per scema, ma data la mia età, 23, ancora non sono entrata nella vera ottica del mondo lavoro

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Purtroppo il problema grosso saranno le finanze, a maggior ragione se vivete in una grande città (nelle piccole la vita è più umana, o quanto meno l'affitto). Non fate il grande passo se non siete più che sicure di potervelo permettere altrimenti non serve a niente (esistono anche costi non subito immaginabili, un qualcosa che si rompe c'è sempre). Sul fatto poi del convivere credo che possiate sapere solo voi se siete pronte per il passo. Buona fortuna comunque.

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:roll: e gia roby...il problema più grande è proprio quello....

 

non voglio andar via di casa e poi ritornare a casa sentendomi dire ancora una volta "TE LO AVEVO DETTO"....io voglio che lei stia bene e anche io

non voglio, soprattutto per lei, farle fare n convivenza fatta di rinuncie perchè andare a vivere insieme vuol dire, per me, farla stare bene, anzi benissimo meglio di come sta a casa sua...

a volte mi sento proprio stupida e "fallita" io vorrei poterle dare una sicurezza....la sicurezza che con me sarà una principessa, che potremo permetterci tante cose e che non dovremo rinunciare sempre e cmq... :ok:

...speriamo....

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non mi pronuncio su quanto detto dagli altri finora ma una cosa te la obietto: le rinunce sono necessarie, specie nei primi tempi ma non solo, ma se c'è l'amore si superano anche quelle... non puoi misurarti costantemente con cosa è la vita a casa dei genitori perché se quello è il tuo obiettivo allora fallirai sicuro... cosa c'è di meglio di frigo sempre pieno (riempito da altri), una persona che ti cucina, una stanza dove hai tutte le tue cose e magari pure qualche lusso tipo Sky... eppure alla fine si può essere felici anche rinunciando a tutte queste cose. So che il mio discorso sembrerà da inguaribile romantica ma io ti faccio il mio esempio, convivo con la mia ragazza da un anno e 2 mesi ormai, prima di andare a convivere siamo state insieme 3 anni, e siamo passate dalla vita "pacchia" dove i genitori pagano bollette, vitto e alloggio e i nostri soldi venivano spesi solo per "lussi" e sfizi, a una vita dove tutto è sostenuto solo ed esclusivamente dalle nostre spalle... viviamo in una stanza più cucinino per giunta con un cane e il bagno condiviso, i due miseri armadietti che abbiamo non sono abbastanza per contenere tutte le nostre cose (che poi sono solo una minima parte visto che il resto è rimasto tutto nelle rispettive case a Roma) eppure oh, credici o meno, siamo povere ma felici... non abbiamo manco un televisore, un termosifone, ma se ce lo chiedi vedrai che entrambe ti risponderemo che stiamo bene e siamo appagate... riusciamo anche a permetterci sfizi come un teatro o una cena fuori. I genitori ti danno gli agi ma non sempre gli agi sono la felicità, il tuo scopo deve essere non replicare le cose materiali che la tua ragazza possiede vivendo a casa coi suoi, ma creare un piccolo mondo vostro dove anche se le cose vanno storte comunque voi vi sentite di stare bene, quella è l'unica cosa importante.

 

PS: Scusa se non ti ho dato nessun consiglio di tipo "materiale".

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Anch'io concordo con Sweet, non volevo dirti che il problema dei soldi sarà relativo al dover far rinuncie, io dicevo che per come è l'italia oggi rischi che manchino cose basilari. Cioè io condivido a pieno quello che dice sweet, però alla fine del mese ci devi arrivare, anche con dei sacrifici, però non è detto che bastino, valuta bene :roll:

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Vogliamo aggiungere la lotta che si farà con i genitori? Pensate che per quel mese che siamo state a vivere insieme tutta la mia famiglia contro avevo! Mi hanno detto di tutto. Cose molto pesanti tipo che se mia nonna muore è colpa mia, che ho rovinato una famiglia, che non si meritavano una figlia come me. Mia madre mi chiamava piangendo e dicendo: i tuoi nonni se muoiono per il dispiacere è colpa tua. Tutti contro. Io mi sentivo una merda egoista. Pure per questo il "primo tentativo" è andato male. E l'idea di dover riaffrontare tutto mi terrorizza  :roll:

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Beh ma sta a te non sentirti tale. Sai benissimo che non hai fatto assolutamente niente di male quindi perché cedere ai loro ricatti psicologici? Alla fine guarda un po', l'hanno avuta vinta loro e tu sei tornata. La prossima volta gliela devi mettere nel ****! (scusa la franchezza)

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Lo so che non ho fatto niente di male. Probabilmente non sono stata abbastanza forte dato che sentirmi dire le stesse cose ogni giorno era un pò pesante per me. Ma...io non voglio metterla a quel posto a nessuno. Cioè vorrei solo trovare una soluzione che stia bene a tutti. Non voglio che per la mia felicità, tutta la mia famiglia deve essere triste. Devo solo cercare un compromesso...anche se non credo ci sarà...almeno non all'inizio.

 

Fatto sta che quel mese ci è servito a fissare dei punti per la prossima volta. Il primo dei quali è:

SOLO IO E LEI, NIENTE ALTRA GENTE IN CASA.  :roll:

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Guest occhiVerdi

Ciao!

Io e la mia ragazza (ex da un mese ma siamo in ricostruzione *_*) abbiamo vissuto insieme per quasi un anno e mezzo a Milano. (siamo state insieme due). Fortunatamente abbiamo potuto entrambe contare su un iniziale aiuto dei genitori per l'affitto e le prime spese in modo tale da riuscire a sistemarci. Milano come tutti sapete ha prezzi scellerati. Siamo così riuscite a trovarci dei lavoretti e anche a continuare a studiare.

Siamo state fortunate, soprattutto per le famiglie che abbiamo alle spalle.

La convivenza non è facile ma è appagante e piena di gioia.

La nostra storia ha subito uno stop non per questo motivo e anzi io vorrei ritornare subito a vivere con lei (:

 

So di non averti dato consigli sensati e pratici però ecco, valutate tutto bene e se non potete contare su un piccolo aiuto-regalo della famiglia, prendetevi il vostro tempo e costruite qualcosa di solido.

 

Buona fortuna!

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Sono sempre stato un monogamo fino all'osso e con il grande obiettivo di coronare il grande sogno della vita coniugale.

 

Purtroppo le precedenti convivenze non sono andate a buon fine... ma per ragioni tutt'altro che legate alla difficoltà di convivere: il primo era un pazzoide che m'ha rovinato la vita, il secondo era un maledetto infedele, e il terzo ha finito per diventare il mio migliore amico, o meglio, come un fratello.

 

Tre storie nelle quali ho creduto tantissimo, per le quali ho dato tutto me stesso: non rinuncerei a nessuna di esse, proprio perchè sono state scelte compiute con la piena consapevolezza del voler costruire qualcosa insieme, senza illusioni di stampo fiabesco/romanzesco.

 

Sono più che convinto che solo la convivenza sia la VERA prova della solidità di un rapporto, e invito chiunque a sperimentarla quanto prima: un mese, un anno, dieci anni, un secolo di fidanzamento rimanendo ciascuno sotto un tetto distinto valgono poco più di ZERO se rapportati alle variabili che entrano in gioco quando si decide di convivere.

 

Se il genitore è il "mestiere" più difficile al mondo, il "coniuge" lo segue sicuramente al secondo posto.

 

Ora, finalmente, sono felicemente fidanzato con l'uomo che, se potessi, sposerei senza alcuna esitazione, ma per ragioni di lavoro purtroppo non possiamo ancora convivere: sono certo che presto o tardi riusciremo a conciliare i nostri impegni e a coronare il nostro grande desiderio di poterci stringere ogni notte, per poi avere ogni mattina l'indescrivibile piacere di risvegliarci trovandoci l'uno accanto all'altro.

 

Secondo il mio parere, se potete affrontare lo sforzo sotto l'aspetto economico, vale assolutamente la pena provarci indipendentemente da quanto tempo siete insieme: ci sono dozzine e dozzine di etero che sono insieme dai tempi del liceo e si lasciano poco prima di andare all'altare, dopo aver sperimentato un seppur breve periodo di convivenza nella casetta nuova.

 

Ma soprattutto: i fallimenti non devono essere motivo per rinunciare alla convivenza o per bollarla come responsabile dello sgretolamento della coppia, perchè sarebbe uno sciocco preconcetto.

 

La convivenza altro non è che un'eccellente cartina al tornasole del rapporto di una coppia: meglio scoprire subito se può funzionare, piuttosto che illudersi per anni, no?

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Alice... nel pormi la domanda ti sei anche già risposta.  :roll:

 

"Non è il momento" è semplicemente un alibi, uno dei tanti modi con cui demandiamo il nostro determinante potere decisionale a fattori che nulla hanno a che vedere con le nostre scelte, per sentirci più leggeri davanti alla nostra incapacità decisionale o al nostra sempre più carente coraggio nel gestire i problemi "vis a vis" prima che possano degenerare.

 

Se "non è il momento" un motivo ci sarà: c'è poca voglia di affrontarlo, quel fantomatico "momento", o magari non si ha più voglia di vedere oltre quel "momento", o se ne ha irrazionalmente paura.

 

Ma se è vero che l'unione fa la forza... non c'è "momento" che condiviso con la persona che ami veramente non si possa superare.

 

Basta volerlo veramente, intimamente: prima di prendere qualsiasi decisione e compiere passi affrettati, occorre sempre chiedere a sè stessi in modo onesto e coraggioso quali siano le proprie intenzioni nei confronti del partner.

Qualsiasi sia la risposta che ne scaturisce, sarà pur sempre una scelta personale, data da mille e più motivazioni, ma non dal "momento".

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Non intendevo "momento" come qualcosa che non dipende da noi. TUTTO dipende da noi. Magari a volte non si è pronti ad affrontare determinate situazioni, questo intendo per "non è il momento".

 

Sono pienamente d'accordo con te comunque.

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Subaru Sakurazukamori

Vorrei prendere parte a questa discussione non per esprimere la mia perla di saggezza, ma semplicemente per raccontare la mia esperienza.

 

Circa tre anni fa ho conosciuto il mio primo ragazzo, entrambi non avevamo avuto mai avuto solidi rapporti alle spalle, eravamo al primo"ciak"... Abbiamo cmq creduto giusto andare avanti non perchè c'era una reale "intesa" ma solo perchè "non avevamo niente da perdere" (mai leggerezza fu più sbagliata...)

Comunque ci siamo voluti bene, ci siamo amati, disquisito a lungo su chi eravamo e perchè eravamo lì a vivere quel momento ma senza mai accennare ad una improbabile (ma quando mai) FINE... eppure quando lui tentava di intavolare discorsi tipo "CONVIVENZA" o trasferimenti vari o comunioni di beni io sentivo una stretta allo stomaco e pensavo che la mia fosse solo codardia dal volere abbandonare gli agi di una vita senza affitto...

 

Adesso sono felicemente fidanzato (non con lui!  :ok: ) con l'uomo dei miei sogni e POSSO GIURARVI che da quando sto insieme a lui niente mi spaventa, non ho più freni e il desiderio di poter vivere ogni minuto della nostra vita (o quasi) sotto lo stesso tetto è ciò che ogni giorno mi fa alzare con una nuova sferzata di speranza per coronare il nostro sogno d'amore; è già un anno ormai che facciamo sacrifici di ogni tipo e

 

1) mai abbiamo gettato le armi o rinunciato, ci siamo sempre spalleggiati e ogni volta che cadevamo eravamo lì per sostenerci e leccarci le ferite a vicenda ed essere pienamente convinti che niente è impossibile, L'IMPORTANTE E' FARLO INSIEME;

 

2) cerchiamo di non banalizzare mai nessun momento passato insieme, neanche la semplice passeggiata o una tranquilla pennichella pomeridiana;

 

3) Le nostre finanze risicate non smorzano i nostri entusiasmi (anche se non ci farebbero schifo un C.C. più voluminoso!  :roll: ) e siamo pronti a metterci in gioco partendo da zero con i nostri lavori, purché remunerativi (l'affitto non aspetta);

 

4) volete mettere la dolcezza dei risvegli insieme e del ritorno a casa insieme la sera? Vogliamo che diventi una realtà quotidiana!

 

Bene, io tutto questo lo voglio e per la prima volta nella mia vita desidero ardentemente qualcosa, penso al mio futuro e la banalità di cui credevo fosse infusa la mi esistenza è un concetto che sta lasciando lo spazio al desiderio di vivere intensamente tutto ciò che decideremo di mettere in gioco assieme e per sempre.

 

Sono stanco (e credo di parlare anche per te Amore mio) di levare il mio mesto e sofferente saluto ogni domenica sera e aspettare che un' altra settimana passi per poterlo riabracciare.

 

Non è una famiglia contro che mi spaventa, non sono i conti correnti in discesa o i lavori più o meno precari, non sono i dubbi sulla nostra perseveranza... CIO' CHE MI SPAVENTA E' PASSARE LA MIA VITA SENZA DI LUI!

 

Se siete convinti almeno la metà di quanto sono convinto io, gettate i vs dadi dopo aver fatto un' attenta analisi dei costi che vi attendono... il banco è già a vostro favore!

TANTI AUGURI DI UNA BUONA CONVIVENZA A TUTTI GLI INNAMORATI!!!  :(

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Alice... nel pormi la domanda ti sei anche già risposta.  :roll:

 

"Non è il momento" è semplicemente un alibi, uno dei tanti modi con cui demandiamo il nostro determinante potere decisionale a fattori che nulla hanno a che vedere con le nostre scelte, per sentirci più leggeri davanti alla nostra incapacità decisionale o al nostra sempre più carente coraggio nel gestire i problemi "vis a vis" prima che possano degenerare.

 

Se "non è il momento" un motivo ci sarà: c'è poca voglia di affrontarlo, quel fantomatico "momento", o magari non si ha più voglia di vedere oltre quel "momento", o se ne ha irrazionalmente paura.

 

Sono d'accordo con te, però diciamo che nel caso loro le ritengo scusate: la convivenza non ha funzionato per un fattore esterno (altre persone) e quindi non è detto che il giorno che proveranno ad essere loro due da sole questa di nuovo non funzionerà, anzi. Capisco benissimo quello che dici tu LanX, e le persone che inventano scuse non piacciono nemmeno a me, solo che in questo caso particolare la motivazione ha un senso.

 

Al contrario non sono d'accordo con il "trovare una soluzione che stia bene a tutti", non voglio attaccare personalmente alice anche perché non la conosco, dico però che nella tua vita l'unica persona importante sei tu, seguita dalla tua ragazza. Ti devi rendere conto che se la tua famiglia è "triste" la colpa non è tua ma sono loro che se la stanno cercando. VOGLIONO essere tristi per forza, non capisci? E' solo un autoconvincimento, uno scaricare tutta la colpa su di te.

Secondo me tu non devi affatto cercare un compromesso: tu devi fare quello che ti senti di fare. Se poi col tempo loro capiranno e si ammorbidiranno nei confronti della tua scelta allora tanto di guadagnato per tutti quanti. Se cerchi di fare felici sia te che loro, mi sa che va a finire che tu sarai infelice mentre loro gongoleranno avendo ottenuto il loro scopo. Mi dispiace ma quando leggo di genitori che trattano così male i propri figli, penso che non si meritino proprio niente.

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Vivere da sole, cioè io e lei, è diverso da vivere con altre persone in casa. Nel nostro caso non eravamo mai sole, se eravamo in camera nostra capitava che ci bussavano per dire: "Io esco, torno tra un'ora". E poi ci trovavamo in territorio loro. Cioè sapete quando siete ospiti a casa di qualcuno? Così. La casa non la sentivamo nostra. Ci sentivamo ospiti, appunto. Poi si intrometteva nelle nostre discussioni. Prendeva le parti dell'una o dell'altra. Ecc....

Aggiungiamo i genitori, aggiungiamo che abbiamo deciso e fatto tutto nel giro di 2 settimane massimo,senza pensarci su, aggiungiamo altre cose ed è successo ciò che è successo.

Vedere questo sogno cadere a pezzi è stata una botta traumatica. Ma siamo riuscite a sistemare le cose tra noi e ora vogliamo riprovarci. La prima esperienza diciamo che ci è servita per evitare di fare gli stessi errori. Ora di sicuro andremo più con i piedi per terra. Ma la voglia è la stessa, anzi forse c'è più consapevolezza ed è meno all'acqua di rose. Non tutte le cose vanno bene al primo colpo! E poi dipende dalla coppia. Dalle persone. Dalla voglia che c'è di stare insieme.

 

Per quanto riguarda i miei genitori...forse hai ragione Sweet, un compromesso non ci sarà, lo dice pure la mia ragazza. Ma ora posso magari dire le cose in modo diverso,in modo meno aggressivo, posso cercare di far capire, senza scappare così all'improvviso. Io mi metto nei loro panni. E forse nemmeno io avrei accettato che una figlia se ne va via con una settimana di preavviso.Non avrei detto o fatto ciò che hanno fatto loro, ma nessuno è perfetto e loro sono i miei genitori.

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quando sono andata a vivere con la mia ragazza, alice, devo ammetterlo, io ci ho messo tutto l'impegno...

oltre a lasciare la mia famiglia, come lei, avevo anche lasciato un lavoro che mi piaceva...ma ne ero contenta! Finalmente avrei tretto tutte le notti il mio amore! Mi ripetevo.."ORA LA SENTIRO' RESPIRARE ACCANTO A ME"...mi tremava il cuore, sentivo che nonostante tutto noi due insieme potevamo farcela!...beh ... mi sbagliato...vederla star male per la sua famiglia è stato veramente doloroso per me...e poi...come se non bastasse...non mi sono mai abituata a quella casa! Non era nostra! Mi dovete credere!!! Vivere con "sconosciute" che ci facevono sentire intruse non era semplice! Anzi!!

In una convivenza si deve essere in due! IO E LEI!!!Li non era così!!! Si intromettere sempre! Ma non per noi! Per il suo tornaconto!!!!

Voi mi potreste dire che era colpa nostra se si permetteva di invadere la nostra privacy...Azz...AVEVAMO LA CAMERA VICINO LA CUCINA!!!!!!!!!Non so se ho reso l'idea! Che poi....non potevamo nemmeno abbracciarci in cucina!!!!!! questo per farvi capire quanta poca libertà c'era!

Siamo andate a vivere insieme anche per poter manifestare il nostro amore liberamente! Invece NO!!!!

Quindi, io sono super certa che è andata male anche, e SOTTOLINEO anche, pure per questo...Mettiamoci poi il fatto che, la decisione di vivere insieme è stata dettata più dalla disperazione con cui si viveva un rapporto "nascosto" e a distanza che da una ferma convizione....

 

Io sono pronta a qualunque sacrificio!!!Io attualmente lavoro partime a progetto....HO DETTO TUTTO...ma nonostante ciò ho deciso fermamente che una parte del mio stipendio verrà messo da parte per poter iniziare il cammino della convivenza con lei!

Poi il resto verrà da se...Almeno credo...anzi spero....

Io mi sento matura abbastanza per affrontare una vita di coppia quotidiana con tutti i pro e i contro che verranno...ma come si sa si deve essere in due ed io posso solo esprimere ciò che penso io.

La mia lei parlerà per se...Anche se ora è LA COPPIA CHE DEVE PARLARNE E DECIDERE.

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Bravissime alice e ladynoir23... mi inchino davanti alla vostra tenacia e perseveranza: i miei complimenti più sinceri, oltre che un doveroso "in bocca al lupo" per un futuro più sereno e costellato di mille meraviglie.

 

Effettivamente vivere una vita di coppia in casa altrui è pressochè impossibile, ma non solo se si è omosessuali: ricordo un ex-collega che aveva quasi 40 anni, sposato e che viveva con la moglie in casa con la madre, a causa di problemi di salute di quest'ultima.

Ogni giorno mi raccontava delle furenti discussioni che nascevano in casa e dell'assetto ormai di forte precarietà che stava assumendo il loro rapporto.

 

Beh... a distanza di oltre 2 anni, mi ha telefonato proprio la scorsa settimana: in sottofondo sentivo un bebè strillare.

 

Per sua fortuna, ha avuto il polso e la determinazione per prendere una decisione che si è rivelata determinante: la madre è stata affiancata da una badante, e loro si sono trasferiti in una bella casetta, non molto distante, ma comunque indipendenti... ed è arrivata in breve una bella bimba.

 

Tra moglie e moglie, marito e marito, moglie e marito, non ci deve essere nessuno a metterci il dito... il caro, vecchio proverbio, è sempre attualissimo. ;)

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:) grazie lanX !!! Sei gentile e dolce!!! La vita di coppia va e deve essere vissuta in due e anche un domani che io e la mia ragazza avremo dei figli nemmeno loro dovranno "intromettersi" nella nostra relazione.

Genitori da una parte ma amanti da un'altra. Io la penso così!!!

 

Scusatemi se sono ripetitiva...ma l'amore mi rende più rincoglionita del solito!! ;)

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Ho avuto una storia di 5 anni, dai 23 ai 28, e nessuna convivenza.

 

Dopo qualche anno di piccole storie, all'eta' di 32 anni, ho incontrato il mio compagno attuale, col quale convivo praticamente dall'inizio.

 

Eravamo come due persone che si incotravano di nuovo, perche' le nostre vite si fondevano con tale naturalezza da non accorgerci nemmeno del mutamento in atto.

 

Anche nelle piccole cose pratiche, ci siamo divisi e abbiamo condiviso i compiti senza domandarci nulla.

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Anche nelle piccole cose pratiche, ci siamo divisi e abbiamo condiviso i compiti senza domandarci nulla.

 

Bravi; i miei complimenti, perchè questo è il segno distintivo di un rapporto maturo e destinato a durare: la complicità fondata sul reciproco comprendersi senza neppure proferire parola, mantenendosi proattivi l'uno nei confronti dell'altro e dell'habitat comune. :)

 

Mi fanno un po' sorridere le coppie che hanno bisogno di dividersi i compiti: tu fai questo e questo che io faccio quello e quell'altro; o peggio ancora quelli che si devono calendarizzare con l'ausilio di Excel, ossia questa settimana io faccio questo e tu quello, e la settimana dopo invertiamo.

Puntualmente le ritrovo invischiate in polemiche e discussioni su chi doveva fare cosa e quando, nonchè trentamila scusanti da delirio per cercare di giustificarsi e scaricarsi l'un l'altro la responsabilità di cose pressoché inconsistenti. ;)

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;) se dividi i compiti e quando li fai???????????????????????

 

se mi trovo in camera da letto e devo cambiare le lenzuola lo faccio o se vado in cucina e devo lavare il pavimento lo faccio!!!

no no niente turni!!!!

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  • 2 weeks later...

I genitori ti danno gli agi ma non sempre gli agi sono la felicità, il tuo scopo deve essere non replicare le cose materiali che la tua ragazza possiede vivendo a casa coi suoi, ma creare un piccolo mondo vostro dove anche se le cose vanno storte comunque voi vi sentite di stare bene, quella è l'unica cosa importante.

 

condivido in pieno! anch'io per la serie "povere ma felici".  :D

e vado anche contro corrente: le cose materiali sono sì fondamentali e spesso possono mandare in crisi, ma se non c'è solidità nella coppia puoi avere tutti gli agi che vuoi, le cose non funzioneranno comunque.

per me è tutta una questione di come ci si "incastra" spontaneamente, questo come prima cosa, poi di quanto si è disposti a mettersi in discussione, se si è disposti a smussare i propri angoli... e infine di come ci si sa organizzare in casa.

tutto sta a trovare un equilibrio, e ogni coppia ha il proprio. per fare un esempio sciocco, generalmente io sono quella che cucina e la mia ragazza lava i piatti. lei odia cucinare, io odio lavare i piatti... è stato facile!  :D

su alcune cose funzioniamo bene a "ruoli fissi", per altre ci organizziamo secondo i tempi e le esigenze che si creano di volta in volta.

se so che a lei scoccia fare qualcosa che a me invece non crea alcun problema, mi offro spontaneamente di farlo io, e così fa lei.

ma il difficile non è tanto organizzare le cose materiali... ci sono le questioni caratteriali, gli spazi, i bisogni individuali. sono tante le cose da far coincidere.

poi starà a voi trovare il vostro equilibrio, col tempo e sì, anche con le discussioni, cercando di non perdere mai di vista la cosa più importante: costruire insieme.

se l'obiettivo è questo e due persone hanno le stesse priorità, allora i problemi si superano. insieme. o almeno questa è la mia personale convinzione.

se invece le motivazioni che portano ad una convivenza sono altre, tipo scappare dai genitori per dirne una comune, allora è meglio aspettare e andare a vivere con degli amici o con altre persone, per darsi un po' di tempo e vedere se il rapporto è solido e può reggere ad una convivenza.

a volte quello che fa naufragare una convivenza non sono tanto le questioni materiali quanto le motivazioni "sbagliate" e la fretta.

 

in ogni caso Ladynoir, se voi siete convinte e felici insieme, sarà un'esperienza bellissima ed appagante!  :sisi:

poi, dopo due anni insieme, vi sarà ancora più facile trovare il giusto equilibrio.  :salut:

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