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Gran Bretagna: legge contro l'omofobia


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Fonte "Gay.it"

 

Il ministro della Giustizia britannico ha annunciato che ulteriori provvedimenti per affrontare l'incitamento all'odio per ragioni di orientamento sessuale saranno introdotti nel 'Criminal Justice and Immigration Bill'. Straw ha aggiunto che prenderà in considerazione lo stesso tipo di difesa per i trans e per le persone disabili. La Camera dei Comuni si è riunita oggi per la prima volta da luglio scorso per ascoltare una dichiarazione del primo ministro iracheno e per dare una seconda lettura al provvedimento. “E' la misura di quanto siamo rimasti indietro, come società, negli ultimi dieci anni, al punto che ora dobbiamo esprimerci rispetto ai crimini di odio perpetrati contro le persone in base al loro orientamento sessuale - ha dichiarato Straw –. E' ora che la legge lo riconosca”.

 

I gruppi religiosi fondamentalisti denunciano che i loro membri, secondo la nuova legge proposta, potrebbero dover affrontare sette anni di prigione per avere espresso il loro punto di vista sull'omosessualità.

 

Il presidente esecutivo di Stonewall, Ben Summerskill, ha dichiarato: “Ne siamo felici. Abbiamo lavorato senza soste negli ultimi sei mesi cercando di convincere i ministri a equiparare l'attuale legislazione contro i crimini razziali ai reati commessi contro le persone per il loro orientamento sessuale. Un nuovo reato servirà da deterrente per quegli estremisti che commettono atti dettati dall'odio contro i gay e le lesbiche. Questi provvedimenti non mirano a impedire alla gente di esprimere il loro punto di vista religioso in modo moderato. Tuttavia ci rifiutiamo di accettare ancora che non ci siano connessioni tra  alcuni testi estremisti di canzoni rap che istigano all'attacco nei confronti di persone gay  o le dichiarazioni fondamentaliste secondo le quali tutti i gay sarebbero pedofili e l'epidemia di violenza omofobica che sta dilagando per le strade britanniche. I nostri tradizionali oppositori stanno già diffondendo mistificazioni riguardo a quello che potrebbe comportare l'attuazione della nuova legge. Vi anticipiamo, come sempre, una dura battaglia alla Camera dei Lord, ma restiamo determinati nel volere assicurare l'equità totale rispetto alle leggi criminali”.

 

Il Christian Institute dichiara che questa legge limita il diritto alla libertà di parola che colpirebbe i cristiani e soffocherebbe il dibattito sull'omosessualità. All'inizio di quest'anno l'Istituto ha fallito nel tentativo di fermare l'introduzione delle  Sexual Orientation Regulations che protegge le persone LGBT dalle discriminazioni nella fruizione di servizi e benefici.

 

Obietta sull'estensione della legge ai reati commessi contro le persone per il loro orientamento sessuale perché “l'omosessualità è una scelta di uno stile di vita. Molti 'attivisti per i diritti dei gay' direbbero che il loro orientamento sessuale è una scelta e non una caratteristica genetica”.

 

I cristiani sono già tutelati dalla legge rispetto alle discriminazioni religiosi.

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Ben fatto! Ci vorrebbe anche da noi una legge così!  :D

Personalmente credo che il considerare l'omosessualità un peccato, ecc., non appartenga, come credono alcuni, ai valori "cristiani", tanto meno ai "valori fondamentali". L'omofobia di certi "cristiani" è un brodo dio coltura per l'omofobia di naziskin e forzanovisti: non va incoraggiata.

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Guest equalmarriage

Sinceramente io la trovo un po' una presa in giro:

 

-prima il Governo inglese approva una legge (civil partnership act) che, al posto di eliminare molto semplicemente la discriminazione esistente nelle norme che disciplinano l'accesso al matrimonio come era stato fatto due anni prima con le adozioni di minori, crea invece tutto un nuovo impianto con centinaia e centinaia di articoli di legge che confina i gay in una unione-ghetto (attenzione: non una legge a tutela dei conviventi ma una legge apposita per loro: una legge-ghetto), marchiandoli ufficialmente di fronte alla collettività intera come indegni di poter entrare nel matrimonio VERO, degni al massimo di matrimoni per modo di dire, sposalizi che non sono sposalizi, nozze tra virgolette, come insomma persone da continuare a escludere da ciò che accomuna il resto dell'umanità, come persone che è giusto continuare a selezionare e considerare "esseri a parte", con meno dignità rispetto a tutte le altre persone;

-poi, sempre il Governo inglese, approva una legge mirante a punire chi incita alla discriminazione e all'odio verso i gay.

 

Bah... io resto perplesso. E' pazzesco... come se avessero approvato una legge che riserva il diritto al matrimonio ai bianchi, e stabilisce che i neri si devono accontentare di una "unione registrata" e poi, come se niente fosse, una legge contro l'incitamento alla discriminazione e all'odio razziale.  Pazzesco. Se lì a Londra avessero un po' di buon senso la prima "condanna" per omofobia e incitamento alla discriminazione e all'odio omofobico spetterebbe proprio al civil partnership act... una legge incivile, inferiorizzante.

 

VIA L'APARTHEID SESSUALE, SI' AI MATRIMONI TRA GAY

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Dai Equal...considerando che, pur approvata una legge matrimoniale, non sarebbe risolto il problema dell'omofobia, resta una legge utile.

Non esiste solo la discriminazione legale, nè tantomeno l'unica forma di discriminazione legale è quella dell'accesso all'istituto matrimoniale.

 

Quest'ultimo provvedimento sommato all' Equality Act, costituisce un buon corpus antidiscriminatorio

http://www.stonewall.org.uk/campaigns/605.asp#What_do_the_new_laws_cover_

 

Certo si può contestare che sia uno statuto di Uguaglianza vero e proprio, ma come corpus antidiscriminatorio inizia ad essere abbastanza completo.

 

Ovviamente il Civil Partnership Act va nella direzione dell'equivalenza dei diritti, non dell'uguaglianza, questo è innegabile.

 

Tuttavia almeno in questo caso hanno aperto alle adozioni, cioè hanno dato una equivalenza effettiva di diritti, non fittizia.

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Guest equalmarriage

No, Hinzelmann...

 

Il Civil Partnership Act non può essere considerato equivalente.

Non ha lo stesso peso del matrimonio: è per sua natura una unione inferiore, inferiorizzante. Lo si capisce anche "a naso": se il governo avesse vuoluto dare ai gay uno status allo stesso livello di quello degli etero, non si comprenderebbe perchè non sia stata approvata la semplice modifica delle norme matrimoniali di modo da renderla gender-neutral come stava facendo la vicina Spagna e invece si sia scelta, e perseguita, la strada della creazione di una unione "a sè", un "matrimonio non-matrimonio".

 

Io non avrei nulla contro il Civil partnership Act se non fosse limitato alle sole coppie dello stesso sesso.

 

L'Olanda nel 1998 ha approvato una unione registrata molto avanzata senza discriminazione sulla base del sesso.

E io non ho nulla da ridire su quella unione registrata.

 

Vedi... la limitazione alle sole coppie dello stesso sesso presente nella unione registrata inglese ne modifica la natura in modo palese: l'unione registrata, da strumento di riconoscimento e tutela delle relazioni extra-coniugali nonchè passo in avanti verso la piena accettazione della pluralità di modelli familiari e quindi anche verso i matrimoni tra gay, diventa un "matrimonietto per modo di dire al posto del matrimonio vero" da rifilare ai gay, indegni per definizione di sposarsi veramente. Quella inglese è una unione registrata creata apposta al posto dell'apertua del matrimonio (altrimenti, se così non fosse, perchè mai un uomo inglese non può partnerizzarsi con una donna e viceversa?) quindi per negarci il matrimonio. In quanto tale, marchia ufficialmente i gay in quanto esseri "a sè", "avulsi da ciò che accomuna il resto della popolazione", "indegni di un matrimonio vero", "degni al massimo di nozze tra virgolette, improprie", "degni al massimo di scimmiottare chi si può sposare, e si sposa", persone di serie b insomma.

 

E questo è inaccettabile. E in palese contraddizione con i provvedimenti anti-incitamento alla discriminazione e alla omofobia (il primo a discriminare e incitare alla discriminazione omofobica è lo Stato!!!)

Andiamo. Che, di questo passo arriveranno al punto di limitare gli studenti gay in tavoli a sè nelle mense delle scuole e contemporaneamente approvare giude linea che insegnano a insegnanti e studenti a rispettare meglio i gay??

 

 

PS: non è il il Civil partnership Act che ha aperto le adozioni, ma l'Adoption and Children Act approvato anni prima nel quale vi è stato scritto che tutte le coppie non sposate sia etero che omosessuali possono accedere all'adozione.

 

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Caro  Equalmarriage, IMHO stai un po' esagerando. Magari avessimo qualcosa che somiglia al civil partnership act in Italia! Se quel che conta sono il riconoscimento  dei diritti, che importa se il nome è diverso? Chi ti dice che "diverso" voglia dire "inferiore"? Non tutte le coppie gay sentono la necessità di essere omologate in tutto e per tutto alle coppie etero. Qualcuna è orgogliosa della propria diversità-senza per questo sentirsi "inferiore", se la propria unione, eventualmente riconosciuta, non venisse chiamata "matrimonio".E non è detto che non si arrivi anche a quello.

Nel frattempo, ci sono paesi dove ai gay viene negato il diritto più elementare: quello di vivere...

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Guest equalmarriage

Cosgrove...

facciamo un esperimento: io domani mattina mi alzo e comincio a proporre alle persone che conosco e alla gente che incontro che:

 

- il matrimonio venga riservato ai bianchi;

- e che i neri si accontentino ai una "unione registrata".

 

Vediamo che reazioni raccolgo...

 

Una prima reazione l'ho avuta qualche mese fa, quando ho chiesto a un nero che ho conosciuto in rete cosa pensava di questa idea: mi ha mandato affanculo e mi ha chiesto se mi era dato di volta il cervello a chiedergli il parere su una cosa simile definendo questa idea "razzista", "inaccettabile" e dicendo che chiunque si permettesse di diffonderla meriterebbe di essere preso a pugni.

 

Proverò a proporre questa idea specificando più chiaramente "con medesime conseguenze legali"

Secondo te cosa mi risponderanno? Che queta idea è buona, accettabile in un Paese che si definisce civile?

 

Già che ci sono... provo a chiedere il loro parere su una idea che mi è venuta in questi giorni, e che è sulla stessa lunghezza d'onda dell'"unione registrata" a sè al posto dell'accesso al matrimonio: il limitare gli studenti neri in tavoli a sè quando vanno a mangiare alla mensa scolastica, o meglio... di studiare in aule/scuole a sè, apposite per loro. Naturalmente specificando che "il cibo servito sarà lo stesso" e che "i programmi di studio saranno come quelli dei bianchi".

Secondo te cosa mi risponderanno?

Che sono un sostenitore delle differenze o che sono un razzista che vuole umiliare, inferiorizzare, i diversi?

Io credo proprio che diranno la seconda cosa.

 

Cosgrove... le differenze si rispettano e valorizzano cancellando la discriminazione, non conservando/creando la discriminazione tentando di "giustificare" ciò che si sta facendo attraverso la creazione di ghetti in cui limitare i discriminati.

 

Ripeto:

sì alle unioni civili per tutte le coppie, etero o gay, che vogliono essere riconosciute e tutelate al di fuori del matrimonio;

no a unioni-ghetto come quella inglese... per sua natura inferiore, inferiorizzante, umiliante, inaccettabile... pro-omofobia.

 

 

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Ripeto, la legge è utile perchè la concessione dell'uguaglianza non rimuove l'omofobia.

Quindi serve una legge che ci tuteli contro l'omofobia a prescindere dalla concessione

dell'uguaglianza. Anzi si potrebbe dire che una vera uguaglianza senza una vera tutela contro

l'omofobia forse non è data, perchè esiste anche la discriminazione sociale.

 

Eviterei di ricorrere all'esempio dei neri, per il semplice fatto che i neri erano ampiamente discriminati,

in tutti i servizi pubblici e privati, senza che gli fosse impedito di sposarsi. Non esiste solo la discriminazione

matrimoniale: esistono molti tipi di discriminazione legale oltre al matrimonio.

 

L'Equality Act in effetti ricorda molto la legislazione americana degli anni '60 sui neri USA,

con la differenza che ovviamente i neri americani già potevano sposarsi, pur essendo discriminati, mentre

noi non possiamo. Resta il fatto che io la chiamerei legge antidiscriminatoria ma ne consiglierei l'adozione

pure in Italia. Riguarda gli ospedali, le scuole, gli alberghi, il posto di lavoro ed ogni servizio pubblico e privato

in UK, obbligando tutte queste strutture all'uguaglianza di trattamento. Non mi pare male, a parte il nomen iuris.

 

Il Civil Partnership Act è ovviamente stato varato come sostitutivo dell'apertura al matrimonio, su questo non c'è dubbio.

Per questo è una legge che esclude l'uguaglianza ( ma io questo non te lo contesto affatto ) parte dal presupposto che

ai gay, che sono sotto il profilo matrimoniale dei diversi, possano essere concessi al più dei diritti analoghi o di uguale valore.

Poi possiamo ritenere che non possa esistere niente di equivalente se non l'uguaglianza assoluta, ma questa è appunto

una legittima opinione politica, non un fatto.

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Guest equalmarriage

Hinzelmann...

Io non sono contro le leggi che proibiscano discriminazione e incitamento alla discriminaizone e all'odio.

 

Io sottolineo come sia ridicolo fare una legge in questo senso quando tu, Stato, sei il primo a propagandare omofobia.

A propagandare omofobia attraverso leggi-apartheid atte a creare in unioni a sè al posto di eliminare la discriminazione.

 

L'esempio dei neri era perfetto.

Non si basava su ciò che è avvenuto nel passato, ma su una eventualità futura. In ogni caso, anche ciò che è avvenuto nel passato risulta calzare a pennello: non era forse la logica "separate but equal" quella che ha spinto non molto tempo l'America a segregare i neri in scuole apposite per loro, in fontane apposite per loro, in marchiapiedi, sedili degli autobus, ecc appositi per loro? Non è forse la logica "separate but equal" quella che i sostenitori del Civil Partnership Act stanno portando avanti, promuovendo??

A proprosito di razze: in buona parte degli USA fino a 40 anni fa erano proibiti i matrimoni interraziali (cosa che la giurisprudenza USA ha dichiarato illegittimo, anche riconoscendo che il divieto era palesemente atto a promuovere la white supremacy).

 

Mi domando poi dove stia in UK tutto questo voler aggiudicare ai gay diritti di egual valore... ad esempio:

Dov'è nella Civil Partnership il diritto a veder la natura della propria unione universalmente e sistantaneamente compresa e rispettata da tutti, in ogni dove, a prescindere da età, nazionalità, luogo, livello di istruzione, ecc?

Dov'è nella Civil Partnership il diritto a godere degli "intangible benefits" (le conseguenze relazionali, sociali, intime, emozionali, ecc legate al simbolismo nuziale) che solo il Matrimonio può dare??

Non mi si parli, allora, di riconoscimento di diritti di egual valore. Si parli, come fai tu nel tuo ultimo messaggio, di alcuni diritti.

E in ogni caso, se si vuol riconoscere questo o quel diritto si può (e si deve!) fare con una unione inclusiva degli etero.

 

Te scrivi: "possiamo ritenere che non possa esistere niente di equivalente se non l'uguaglianza assoluta, ma questa è appunto una legittima opinione politica, non un fatto."

Non capisco. L'inferiorità palese delle civil partnership sarebbe solo una "opinione politica" e non un fatto??!!

"Separate" è "equal" o "inherently unequal" a seconda di ciò che mi frulla in testa??

Le conseguenze sociali, relazionali, intime, emotive, ecc che solo il matrimonio può dare poichè solo il matrimonio è istituzione molto radicata, amata, costantemente simbolizzata, universalmente compresa, rispettata e promossa esisterebbero o non esisterebbero a seconda di ciò che frulla nella mia testa?? Ma che stai a dì...?????? :love:

 

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L'esempio dei neri a me pareva sbagliato... :love:

quanto alla dottrina del separate but equal che tu citi molto perchè conosci molto bene la

giurisprudenza americana, purtroppo è la  piatta applicazione in UK della legislazione americana

che ha dato adito  all'equivoco di chiamare una legge ( giusta ) ma solo antidiscriminatoria: Equity Act.

Si è ricopiato il modello di legislazione americano...anche nel nome.

Ma i neri del 1963 appunto non sono i gay del 2007.

 

Per il resto è ovvio che due cose diverse, sono diverse....di che stiamo a parlare?

Stabilire il valore di due cose diverse è un giudizio, quindi una opinione.

 

Ora, è evidente che il civil partnership dà qualcosa di meno, anche in termini di diritti.

Tuttavia ne dà proporzionalmente di più dei PACS e delle leggi scandinave, e

comparativamente letto insieme ai tre provvedimenti in esame, su adozioni, azioni

antidiscrimatorie e antiomofobiche, il corpus britannico dà molto di più di ciò che

abbiamo nella stragran parte dell'occidente.

 

Non basta?

 

OK, però non fino al punto di negare l'evidente:

cioè che legge antidiscriminatoria e legge antiomofobia sono un bene

e non può negarsi questo bene sol perchè manca il matrimonio.

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Guest equalmarriage

Hinzelmann...

Evidentemente non ci capiamo.

 

Ripeto che non sono contro l'approvazione di norme anti-discriminaizone e anti-incitamento all'omofobia.

Non ne nego nemmeno la bontà.

Sottolineo, piuttosto, come il governo UK proponga un provvedimento del genere quando è il primo a incitare all'omofobia attraverso quella legge-apartheid per le unioni su modello scandinavo.

 

Laddove io faccio riferimento alla logica "separate but equal" faccio riferimento al civil partnership act.

Dovrai ammettere che è la stessa logica usata decenni fa sui neri.

 

Che significa "i neri del 1963 non sono i gay del 2007"?

Questa frasetta dovrebbe portarmi a legittimare il "separate but equal", l'unione inferiorizzante, inglese??

 

Tu scrivi: "Stabilire il valore di due cose diverse è un giudizio, quindi una opinione"

Hinzelmann... io non sto stabilendo un valore, sto constatando l'inferiorità delle civil partnership, il razzismo anti-gay insito nella civil partnership e la promozione, subdola ma presente, del razzismo anti-gay attraverso la creazione della civil partnership.

 

Non mi importa quante conseguenze legali dia l'unione registrata britannica.

Non la accetto. Proprio in quanto è for same-sex couples only.

Se l'unione registrata britannica non contenesse la limitazione ai soli gay, invece, l'accetterei e la loderei.

Come ho accettato e lodato l'unione registrata della vicina Olanda (1998) ad esempio.

In quanto non sarebbe, in quel caso, una unione ghetto al posto dell'apertura del matrimonio.

 

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Che significa "i neri del 1963 non sono i gay del 2007"?

Questa frasetta dovrebbe portarmi a legittimare il "separate but equal", l'unione inferiorizzante, inglese??

 

No, io stavo parlando dell'Equity Act.

 

Gli inglesi hanno copiato la legislazione americana federale che smantellò la dottrina del separate but equal

e l'hanno trasposta in UK con questo specifico provvedimento, nel bene o nel male la legislazione kennediana

oramai costituisce il prototipo di ogni legislazione antidiscriminatoria. Purtroppo gli USA non hanno prodotto

una legislazione federale di questo tipo per i gay, Bush semmai propone un intervento federale che va

nella direzione di "proibire" l'uguaglianza matrimoniale. ( manca cioè una spinta emancipatrice nuova di tipo

legislativo federale e specificatamente gay negli USA, ma si sa essere liberal negli USA dal 1980 non va + di moda...)

 

Cosicchè tutta la dinamica positiva sui diritti dei gay negli USA è attualmente rimessa alla legislazione dei singoli stati

( con problemi non indifferenti nel momento in cui io mi trasferisco per lavoro es. in Texas e chiedo il riconoscimento

del mio matrimonio gay ) o ancora più marcatamente alla giurisprudenza, non federale, ma delle singole corti supreme

dei singoli stati, che spesso spingono i vari parlamenti locali ( ogni Stato negli USA ha la sua Costituzione,ps lo dico non

a te, che lo sai ) Tutte cose che da noi non possono replicarsi e quindi purtroppo politicamente si perdono.

 

L'Europa quindi, quando affronta la tematica gay, tende a ripiegare sulla copia pedissequa delle vecchie leggi

degli anni '60 sui neri d'America.

 

Questo produce l'espunzione automatica del matrimonio, che per i neri nel 1963 ovviamente non si poneva

come problema discriminatorio, dal novero delle questioni relative all'uguaglianza.

 

In realtà non produce solo questo effetto negativo, ne produce altri. Ad esempio in queste legislazioni

europee cade anche il profilo delle cd. positive actions che potrebbero essere molto importanti per

garantire e assistere l'inserimento sociale delle trans ( che vivono spesso problemi gravi nel periodo della

loro trasformazione che coincide con il periodo dell'inserimento lavorativo )

 

Ci si limita a garantire l'uguaglianza di trattamento nei servizi pubblici e privati come se i gay del 2007

fossero i neri del 1963. Solo che per i neri quello era effettivamente un Equity Act, per noi no!

 

Il matrimonio invece viene affrontato come un problema politico diverso e distinto e qui spesso

( non in Spagna ) si realizza il decalage dall'uguaglianza all' equipollenza o equivalenza.

 

Da un lato ci sono i gay, che hanno dei problemi di vita pratica. Io ho interesse ad ottenere il

diritto alla reversibilità, ai trasferimenti lavorativi, a quote di eredità indisponibile etc. etc.

leggasi disciplina pesante: diritti simil-matrimoniali.

 

Dall'altro c'è la logica giuridica, logica che impone, una volta che si sia creato un istituto molto simile al

matrimonio, di riservarlo ai gay, perchè per un eterosessuale un istituto nuovo ha ragion d'essere solo

se leggero e diverso, radicalmente diverso dal matrimonio .

 

Perchè? Perchè ad esempio c'è una procedura di separazione agile, che consente di sciogliere il vincolo

senza divorzio...e l'obbligo di fedeltà non lo consideriamo? Non c'è solo un problema di accesso all'istituto

ma pure di contenuti dell'istituto. Questo è il profilo che tu tendi a trascurare....

Per gli eterosessuali questo non è privo di rilievo essendo l'unione civile in concorrenza

col matrimonio. Tanto è vero che in realtà laddove si apre ad un istituto concorrente, di fatto si viene

a legittimare la crisi del matrimonio eterosessuale.

 

Noi come gay "liberal" vogliamo il matrimonio, gli eterosessuali "liberal" lo vogliono smantellare.

( vedi le contraddizioni, pare risolte positivamente, pure dei radicali italiani )

 

Questo è lo stato dell'arte, o meglio la mia analisi della situazione, che ovviamente come ogni lettura

è una opinione, spero completa, sui fatti.

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Guest equalmarriage

No, Hinzelmann...

Non mi vedi d'accordo. Ecco i punti sui quali, secondo me, sbagli:

 

Il matrimonio invece viene affrontato come un problema politico diverso e distinto e qui spesso

( non in Spagna ) si realizza il decalage dall'uguaglianza all' equipollenza o equivalenza.

 

Ll'equivalenza nelle civil partnership non c'è. E non ci può essere.

 

Da un lato ci sono i gay, che hanno dei problemi di vita pratica. Io ho interesse ad ottenere il

diritto alla reversibilità, ai trasferimenti lavorativi, a quote di eredità indisponibile etc. etc.

leggasi disciplina pesante: diritti simil-matrimoniali.

 

Dall'altro c'è la logica giuridica, logica che impone, una volta che si sia creato un istituto molto simile al

matrimonio, di riservarlo ai gay, perchè per un eterosessuale un istituto nuovo ha ragion d'essere solo

se leggero e diverso, radicalmente diverso dal matrimonio.

 

Nessuna logica impone di riservare ai gay questo nuovo istituto.

Anzi... la logica impone, come fatto in Olanda, di non discriminare in base al sesso chi vuole accedere a tale nuovo istituto.

Se il divieto d'accesso al matrimonio esiste è quello che si deve colpire, non il carattere non-discriminatorio di un eventuale istituto simil-matrimoniale. E' il matrimonio che ha la colpa di discriminare i gay, l'unione registrata non può aver la colpa di non discriminare: ha l'obbligo, come ce l'avrebbe il matrimonio, di non discriminare.

Ti invito poi a riflettere sul fatto che questo eventuale nuovo istituto giuridico di cui parli, tra l'altro, è SEMPRE radicalmente diverso dal matrimonio in quanto, in ogni caso, è privo di quegli intangible benefits che solo il matrimonio dà. Essere/poter essere in unione registrata è per sua natura una cosa molto diversa da essere/poter essere sposi, uniti in matrimonio.

 

"Civil partnerships are a ‘pale shadow of marriage’;

they come with none of the reputation, influence, standing in the community, traditions and prestige of marriage. Marriage has a long history, a particular status in our society and a range of associated rituals. Marriage, for many, also has a religious and spiritual meaning. No other institution has these attributes and, particularly not one that is a recent creation of statute."

 

(Associazioni gay sudafricane - parliamentary submission, settembre 2006)

 

 

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Un ragazzo diversamente abile per andare a scuola non si chiede se l'autobus che lo verrà a prendere sia più veloce o di un colore diverso rispetto a quello degli altri bambini. Si preoccupa che sia in grado di farlo salire.

 

Certo, potrebbe cavillare sostenendo che quell'autobus, così diverso da quello degli altri bambini, rappresenti una forma più o meno subdola di discriminazione nei suoi confronti... in realtà credo che prevarrà l'apprezzamento per uno sforzo che non sia tanto rivolto a farlo sembrare uguale agli altri  individui (di fatto non lo è  :love:) ma a permettergli di vivere un'esistenza altrettanto serena.

 

Allo stesso modo, non è così importante che un "Istituto giuridico inglese" volto a regolarizzare le unioni omosessuali abbia le stesse prerogative del matrimonio eterosessuale (che molti gay, tra le altre cose, potrebbero non desiderare) ma che fornisca il pieno e totale riconoscimento di quell'insieme di diritti-doveri ritenuti utili per gli omosessuali.

 

Ad esempio, l'assenza di un nucleo familiare costituito dalla prole potrebbe, diversamente dal matrimonio eterosessuale, rendere più semplice la procedura di scioglimento di un'unione gay rispetto a quella eterosessuale, non per discriminare il gay ma per venire incontro ad un'esigenza differente.   

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Guest equalmarriage

No, funeralblues

Non mi trovo affatto d'accordo con te.

Ti invito a leggere ciò che ho scritto sopra, in particolare ciò che ho scritto a Cosgrove, e quanto ti scrivo qui sotto:

 

Un ragazzo diversamente abile per andare a scuola non si chiede se l'autobus che lo verrà a prendere sia più veloce o di un colore diverso rispetto a quello degli altri bambini. Si preoccupa che sia in grado di farlo salire.

 

L'omosessualità non è e non deve essere paragonata a un handicap.

Si vogliono garantire dei diritti ma non il matrimonio? Bene... Si crei una unione registrata aperta a tutti (non un ghetto per gay!).

 

Certo, potrebbe cavillare sostenendo che quell'autobus, così diverso da quello degli altri bambini, rappresenti una forma più o meno subdola di discriminazione nei suoi confronti... in realtà credo che prevarrà l'apprezzamento per uno sforzo che non sia tanto rivolto a farlo sembrare uguale agli altri  individui (di fatto non lo è  :love:) ma a permettergli di vivere un'esistenza altrettanto serena.

 

In quel caso vi sarebbe una giustificazione per quell'autobus a sè.

La creazione di una unione-ghetto sulla mia pelle non ha e non può avere giustificazioni.

E... per favore... ma che "apprezzamento degli sforzi altrui"... qui si tratta di fare una cosa semplicissima, assai più logica, lineare, sbrigativa, della partnership english-style: si tratta di sostituire l'espressione "marito e moglie" con l'espressione generica "sposi" (tutto qui!!!!). Non ci sono scuse.

Basta con questo voler "giustificare" a tutti i costi chi non sta dalla nostra parte, e magari apporova leggi-ghetto.

 

Allo stesso modo, non è così importante che un "Istituto giuridico inglese" volto a regolarizzare le unioni omosessuali abbia le stesse prerogative del matrimonio eterosessuale (che molti gay, tra le altre cose, potrebbero non desiderare) ma che fornisca il pieno e totale riconoscimento di quell'insieme di diritti-doveri ritenuti utili per gli omosessuali.

 

Non può fornire "pieno e totale" riconoscimento dei diritti. La stessa sua creazione sarebbe una palese violazione del mio diritto a non essere disciminato, ghettizzato, umiliato, privato di una istituzione unica, dalle conseguenze quotidiane irreplicabili.

Che vari gay vorrebbero per la propria vita un qualcosa di inferiore a me non mi importa: il punto è che A ME, E A OGNI ALTRO GAY, NON DEVE PIU' ESSERE IMPOSTO DI RESTARE FUORI DALLA (INIMITABILE) ISTITUZIONE MATRIMONIO. POI, SI VUOL RICONOSCERE L'AFFETTIVITA' EXTRA-MATRIMONIALE? LO SI FACCIA, IO NON HO NULLA IN CONTRARIO.

 

Ad esempio, l'assenza di un nucleo familiare costituito dalla prole potrebbe, diversamente dal matrimonio eterosessuale, rendere più semplice la procedura di scioglimento di un'unione gay rispetto a quella eterosessuale, non per discriminare il gay ma per venire incontro ad un'esigenza differente.

 

E gli etero senza figli? E i gay con figli (che, sei contrario alle adozioni gay???)?

 

Ripeto: NO ai ghetti per gay: ognuno sia libero di scegliere in quale istituzione entrare.

Che io sia etero o gay allo Stato non deve importare... via lo Stato dalle nostre mutande, dalle nostre lenzuola!

 

INSOMMA

PERCHE' MAI IO DOVREI ESSERE CONSIDERATO DEGNO AL MASSIMO DI REGISTRARMI?? DI SPOSARMI PER MODO DI DIRE??

Io sono una persona allo stesso livello di qualsiasi altra persona, quindi merito di poter progettare e vivere la mia vita avendo la stessa considerazione, lo stesso trattamento, le stesse prospettive, di qualsiasi altro essere umano sulla faccia della Terra.

Nessuno mi potrà mai convincere che merito meno delle altre persone solo perché sono gay.

 

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Non vorrei monopolizzare il dibattito e reputo utile appunto che partecipino altri portando le loro opinioni e contributi.

 

Preciso solo a Equal, che io non contesto affatto il suo ragionamento, che sotto il profilo della logica interna tiene.

 

Lo invito solo ad allargare lo sguardo ad altri profili della questione, non limitandosi a quello dell'accesso ad un istituto.

 

Da un lato evidenziando le dinamiche politiche che portano a certe situazioni, perchè la politica non è solo logica, ed allora se noi consideriamo che in Italia a favore del matrimonio c'è un 2-3% di gruppi politici organizzati, sotto il profilo del peso di consenso elettorale, possiamo pure dire che siamo arretrati e denunciare l'omofobia del paese , ma se L'UK apre alle adozioni, ma non apre il matrimonio ecco che ci dobbiamo chiedere il perchè.

 

Il motivo io cerco di esporlo partendo dalla situazione USA, cioè secondo me gli esiti del processo politico inglese scontano una imitazione ritardata

del processo americano, allo stato peraltro bloccato da un neoconservatorismo federale ( non locale...ma come dicevo questa ricchezza dialettica da noi si perde ).

 

Poi ripeto invito ad allargare lo sguardo ai contenuti degli istituti di cui si parla. Bisogna prendere atto che in paesi come Francia e Olanda dove si affermano determinate ( altre ) soluzioni,  questo implica l'affermazione di una politica liberal eterosessuale che riesce ad imporre agli eterosessuali

la legittimazione della crisi del matrimonio.

 

Perchè ciò che viene ratificato non è solo un istituto comune ad etero e omosessuali, che non distingue, come tu rilevi, circa gli accessi, Ciò che viene ratificato e mi sconcerta un poco che ci si possa disinteressare di questi aspetti ( che sono invece fondamentali se vogliamo spingere per certi esiti politici ) è che gli eterosessuali possono accedere ad un istituto SENZA divorzio, SENZA obbligo di fedeltà coniugale.

 

Detto questo, appunto metterei fra parentesi il discorso dell'equivalenza ( che esiste, in passato ti ho fatto l'esempio dei titoli di studio delle scuole cattoliche ) non si può dire sia qualcosa di fuori dal mondo, ma possiamo sicuramente ritenere soluzione incongrua alle nostre rivendicazioni sotto il profilo politico. E poi, chiarito il discorso, lascerei ad altri la possibilità di dire la loro, altrimenti scrivo un intero trattato :love:

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Guest equalmarriage

Hinzelmann...

Laddove si parla di accesso a questa o a quell'altra istituzione si sta parlando di CONTENUTO.

 

Il mio diritto a non essere discriminato, ghettizzato, privato di una istituzione unica E' CONTENUTO.

Gli intangible benefits di cui ho molte volte parlato COSTITUISCONO CONTENUTO.

Il fatto che la civil partnership è un non-matrimonio E' CONTENUTO.

 

Continuo, poi, a non condividere il tuo discorso laddove parli di equivalenza (le partnership non lo sono!).

Nè mi risulta comprensibile come creare il PACS costituisca accettare di mettere in crisi il Matrimonio... vogliamo la creazione di un PACS con regole di fedeltà e di separazione in stile matrimoniale? Si può farlo. Si può anche ipotizzare che venga a crearsi un PACS che, subito dopo l'ingresso dei gay nel matrimonio e qualche riforma in senso liberale delle regole nuziali (es: divorzio express, ecc), ci precipiteremo ad eliminare (non vi sono limiti alla fantasia, alla creatività).

Su queste cose si può discutere... ma una unione-ghetto è e resta una ipotesi inaccettabile, come un pugno nello stomaco.

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Guest equalmarriage

"Intangible benefits flow from marriage.

Intangibles that are important components of marriage as a "civil right."

...

The very nature and purpose of civil marriage,..., renders unconstitutional any attempt to ban all same-sex couples, as same-sex couples, from entering into civil marriage.

...

The history of our nation has demonstrated that separate is seldom, if ever, equal.

...

The bill's absolute prohibition of the use of the word "marriage" by "spouses" who are the same sex is more than semantic. The dissimilitude between the terms "civil marriage" and "civil union" is not innocuous; it is a considered choice of language that reflects a demonstrable assigning of same-sex, largely homosexual, couples to second-class status.

...

The bill would have the effect of maintaining and fostering a stigma of exclusion that the Constitution prohibits. It would deny to same-sex "spouses" only a status that is specially recognized in society and has significant social and other advantages."

 

Corte Suprema del Massachusetts - 4 febbraio 2004

(In risposta al Senato dello Stato, che proponeva unioni civili solo per gay al posto del permettere ai gay di unirsi in matrimonio.)

 

QUESTO E' CONTENUTO... NON E' ARIA FRITTA. CIO' DI CUI STIAMO PARLANDO E' VERA E PROPRIA SOSTANZA.

 

-

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L'omosessualità non è e non deve essere paragonata a un handicap.

 

 

 

 

Io ho parlato di "diversamente abile" non di handicappato. C'è una bella differenza.

Il gay può essere paragonato ad un nero ma non ad una persona diversamente abile?

Tu che ti ergi a paladino della necessità di non discriminare... hai appena apertamente discriminato...

 

Questo dovrebbe consigliare una certa riflessione...

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Guest equalmarriage

 

Io ho parlato di "diversamente abile" non di handicappato. C'è una bella differenza.

Il gay può essere paragonato ad un nero ma non ad una persona diversamente abile?

Tu che ti ergi a paladino della necessità di non discriminare... hai appena apertamente discriminato...

 

Questo dovrebbe consigliare una certa riflessione...

 

 

 

 

No, Funeralblues... Nessuna riflessione è da parte mia necessaria.

 

Diversamente abile è espressione che, comunemente, indica chi ha un handicap.

Non a caso, nel tuo esempietto, hai citato uno studente non in grado di accedere come tutti gli altri all'autobus scolastico.

L'omosessualità non è e non può essere considerata un handicap. Punto.

La "giustificazione" per il trattamento a sè che può esserci laddove vi è un portatore di handicap che vuole salire su un autobus non c'è nel caso di un gay che vuole sposare la persona amata. Dire NO a un gay che vuole sposare la persona amata è esattamente come dire di NO a un nero che desidera sposare la persona amata, o anche come dire di NO a un portatore di handicap (se in grado di intendere e volere, ovviamente) che desidera sposare la persona amata. Inammissibile.

 

Vorrei poi sapere se concordi con il resto della mia precedente risposta (che non si limitava a due righe, era articolata).

 

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Come fai a non accorgerti che nel tuo argomentare stai inequivocabilmente ponendo su due piani diversi le persone diversamente abili ed i gay?

 

Le persone diversamente abili si definiscono così non pour parler ma per il fatto che vengono loro riconosciute "abilità diverse".

Perchè quindi non potrebbero nella loro specificità rientrare in una casistica esemplificativa?

 

Come fai a non accorgerti che non sono io a sminuire un gay ma tu a sminuire una persona semplicemente diversa?

 

Non rispondo alle altre osservazioni perchè questa mi sembra la più interessante...

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Guest equalmarriage

Funeralblues... forse non te ne sei reso conto ma io ho appena detto che:

 

- nel linguaggio comune per "diversamente abili" si intende "portatori di handicap"

- l'omosessualità non è un handicap

- dire di NO ai gay che vogliono sposare la persona amata è come dire di NO ai disabili che vogliono sposare la persona amata.

 

Non mi pare di aver detto castronerie.

 

Non è una questione di "categoria", ma di "situazione".

Mentre può esistere una giustificazione per trattare in modo a sè stante uno che non riesce a salire su un autobus scolastico, non esiste alcuna giustificazione per trattare in modo a se stante un gay (o nero, o un disabile,...) che vuole sposarsi.

 

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In breve il mio parere:

 

1. Il Civil Partnership Act è una legge-ghetto che non può che scontentarre e preoccupare

2. L'estensione all'orientamento sessuale della legge contro la discriminazione è un (importante, e in questo dò ragione a Hinzelmann) contentino rispetto a quella che resta l'esclusione fondamentale e dirimente.

 

L'Inghilterra è il Paese dei «pesi e contrappesi» (in senso istituzionale liberale alto e nobile), in questo caso al peso politico è stato dato un contrappeso politico....

 

Non è quindi una presa per i fondelli, ma una contraddizione politica. Che come tale potrà essere immobilizzante o fonte di evoluzioni dinamiche a seconda di come procederanno le cose, di come si organizzeranno i gay, eccetera.

 

Per il resto concordo in tutto con Equalmarriage.

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