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Boicottare gli autori omofobi?


Cosgrove

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Dovremmo boicottare gli autori omofobi, come Piperno, Avoledo, e altri che esprimono pregiudizi omofobi nei loro libri? Io dico di sì.  Non c'è èosto, nella mia biblioteca, per autori che avallano l'odio e il disprezzo omofobici. E voi?

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Che cosa vuol dire "boicottare"?

 

Bandire crociate? Picchettare le liberie come ha fatto fare la Chiesa per impedire le vendite di "Harry Potter", de "Il codice Da Vinci", di "... and Tango makes three"? Bruciare i libri scomodi come in "Fahreneit 451"? O limitarci a non leggerli?

 

Grazie, preferisco boicottare la stupidità.

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La lista, naturalmente, non è arrivata.

 

Occorreva questa ennesima riprova del fatto che a Cosgrove non interessa discutere civilmente ma solo usare il Forum come un podio personale da cui spam... lanciare proclami del cui esito si disinteressa?

 

Bene, a questo punto io stesso pesterei i piedi e sbraiterei che dobbiamo "boicottare", ad esempio, gli autori islamofobi. La Fallaci, va'. Oggi metto all'Indice la Fallaci perché fomenta l'odio razziale in un momento in cui la parola d'ordine mondiale dovrebbe essere Pace.

 

Invece non lo farò. non credo nel "boicottaggio" di questo tipo. Che cosa vuol dire "non leggere" e "dire di non leggere"? Siamo forse nel Medio Evo?

 

Bisogna leggere TUTTO. Anche le cose che meno condividiamo. Non bisogna aver paura della parola, se portatrice di idee. E le idee "sbagliate" si combattono con altre idee, non con la censura o stupidi "boicottaggi".

 

Sono anni che mi occupo di divulgazione culturale, compreso il lavoro che faccio (gratuitamente) in questo Forum. E leggo con somma irritazione queste sparate.

 

Come faccio a "non leggere" un autore omofobo? Come faccio a sapere che è omofobo se non l'ho ancora letto? Al massimo, se proprio non ho modo e tempo di leggere l'ignoto autore, mi affiderò a una (meglio: a più) critiche autorevoli. Ma di certo qualcuno dovrà pur LEGGERE prima di sentenziare.

 

E, anche ammesso che la sentenza sia di "omofobia", non dirò MAI a qualcuno di NON LEGGERE un dato libro. Nel topic (scherzoso) sui libri-da-non-leggere ho pochi giorni fa che ANCHE il "Mein Kampf" va conservato, letto e riletto; non fosse altro che per evitare che qualcuno ne riscriva un altro.

 

Bisogna COMPRENDERE le motivazioni delle idee che più ci paiono raccapriccianti. Bisogna CONTESTUALIZZARLE. Bisogna RIFLETTERE sulla loro genesi. Bisogna PREPARARSI ad affrontarle.

 

Mai e poi mai dirò ad uno dei miei allievi (o a uno degli utenti del Forum) di NON leggere un dato libro, persino il "Mein Kampf" o (peggio) il libro di "Amici". Dirò bene di leggerli, ma anche di LEGGERE ALTRO, di CONFRONTARE, di ARGOMENTARE.

 

Bisogna CONTRASTARE la diffusione di certe idee, sì, ma con INTELLIGENZA. Non impedendo che vengano pubblicate o diffuse, ma confutarle, diffondendo altri punti di vista.

 

"Non leggere" e "dire di non leggere" sono atteggiamenti che incentivano l'ignoranza e tutti i mali che ne derivano... compresa l'omofobia.

 

E la stupidità.

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Yrian, sappi che ti stimo.

Riguardo al boicottaggio però, per certi versi sono d'accordo, ovvero, non voglio che i miei soldi finiscano (ad esempio) nelle tasche di Dan Brown, per certe porcherie che scrive e che tutti prendono come oro colato.

Però da altre parti la curiosità di leggere a volte ce l'ho.

Il segreto: biblioteche o prestiti, dove si trova, piuttosto che acquisti.  :love:

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Ecco la lista, Yrian

 

Avoledo: oltraggioso verso i gay martiri  nei lager

Piperno: stupidamente offensivo verso la consapevolezza gay

Risè: pretende di "guarire" i gay

Martin amis: antigay e antiamericano

 

Comunque la mia era una provocazione: chiunque legga quel che gli pare, anche cose che fanno arrabbiare.

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Grazie, Frattaglia.

 

Ne approfitto per un ulteriore chiarimento.

 

In altri topic ho abbondantemente deprecato lo stato dell'editoria e in genere della cultura italiana, cosa su cui qui dentro credo siamo più o meno d'accordo.

Nemmeno a me piace vedere le librerie intasate da tutto fuorchè da "letteratura" (i libri tratti da programmi televisivi, poi, per me costituiscono praticamente un vilipendio alla ragionevolezza).

Nemmeno a me piace sapere che Dan Brown si arricchisce e che invece la signora M. N. (grande poetessa di cui mi onoro di essere stato indegno allievo) si guadagna da vivere facendo l'insegnante.

Nemmeno a me piace che vengano pubblicati (e addirittura osannati) certi pamphlet abominevoli sia per ideologia che per realizzazione.

 

La questione, però, per me è un'altra: che ne facciamo di questa roba? La vietiamo? La censuriamo? La boicottiamo?

 

Non credo che sia così che si combattono le idee avverse alle nostre - e nemmeno la "cattiva" letteratura.

 

Credo che le idee si combattano con le altre idee. In una società ideale non ci sarebbe bisogno di "boicottare" un autore omofobo, per il semplice motivo che nessuno sarebbe omofobo e che l'autore omofobo on avrebbe alcun seguito.

 

Ma la nostra società non è ideale - e probabilmente non arriverà mai ad esserlo. Che cosa facciamo nel frattempo? Cerchiamo di ostacolarci a vicenda oppure dialoghiamo?

 

La nostra società E' omofoba, purtroppo. Allora è meglio che ci siano dei "maestri di pensiero" che pubblicano dei testi che suscitano un dibattito. Venderanno qualche copia? Pazienza. Ma intanto il loro pronunciarsi farà sì che mi possa pronunciare anche io. E' così che funziona la nostra civiltà, persino nei suoi più squallidi aspetti mediatici.

 

Non ho mai nemmeno sentito nominare gli autori che nomina Cosgrove, sinceramente (e non sono il solo a non conoscerli, perché mi sono consultato con altri). Ma, anche ammesso che si tratti davvero di pensatori omofobi (cioè di omofobi accaniti , non di romanzieri o saggisti che incidentalmente si siano fatti sfuggire qualche leggerezza di troppo), sospetto che non abbiano tutta la risonanza che l'ossessionato Cosgrove attribuisce loro.

 

Posso fare un esempio che invece ho seguito un po' di più? Il caso "Pansa". Per me la Resistenza è una certezza incrollabile, un aspetto fondante della nostra storia e un esempio encomiabile. E credo che Pansa sia essenzialmente uno che pesca nel trobido andando in cerca di un successo di provocazione.

Ma, siccome sono vecchio e triste, so perfettamente che la realtà non è mai completamente bianca o nera. Le affermazioni di Pansa mi hanno fatto riflettere: alcune le ho trovate vere o comunque plausibili; altre le ho trovate semplicemente false.

Nel primo caso sono contento di aver imparato qualcosa, nel secondo sono contento di aver potuto riaffermare le mie idee, a ritrovare le mie ragioni, ad articolare le mie posizioni anche meglio di quanto non facessi prima d'ora, quando mi beavo delle certezze pigre, sterili, acritiche, dogmatiche del modo in cui la storia contemporanea mi è stata insegnata a scuola.

 

Ogni volta che esce un nuovo libro di Pansa giornali, radio e televisione si animano di dibattiti. Ne sono FELICE. Sono felice di sentire esaminata una questione sotto ogni punto di vista, magari partendo da una stupida provocazione.

 

E dovrei condannare Pansa? Macché. Io gli direi di scrivere il più possibile, anche se fossi convinto che scrive solo stupidaggini. Trovo sia una FORTUNA che qualcuno scriva ancora del Dopoguerra con passione politica e spirito critico, dato che chi ne scrive abitualmente ha quasi dimenticato cosa sta facendo. Adesso anche i pensatori della aprte opposta si sono dati una sveglia. Qualche medaglia in meno e qualche libro in più: così mi piace la storia.

 

Tutt'ora non ho mai acquistato un libro di Pansa.

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Guarda che io non do agli scrittori da me menzionati la possibilità di ossessionarmi, Troppo onore. li ignoro. Quanto a Pansa, dice semplicemente la verità, verità scomoda per chi pensa che tutto sia o bianco o nero.

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Uhmmm sulla conoscenza io conosco, di nome, solo piperno, e solo perchè insegna a tor vergata letteratura francese (credo). so che ha scritto un (?) libro, che c'è chi lo osanna e chi lo smonta, tra i critici.

Ma degli altri, davvero, non ho mai sentito parlare... tra l'altro mi viene un dubbio... ma tu, Cosgrove, li hai letti i loro libri? Se si, come puoi dire agli altri di boicottarli, essendo tu il primo ad averli letti? Se no, sulle basi di quale critica o riassunto di trama o citazioni ci dici che sono omofobi?

Semplice curiosità.

 

Per il resto vale ciò che ha detto Yrian.

 

personalmente mi hai fatto venire voglia di rimedairli questi libri.

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Di Tullio Avoledo ho letto "L'elenco telefonico di Atlantide", considerato uno dei suoi migliori libri, e sinceramente l'ho trovato molto interessante e coinvolgente, e non ci ho travato nulla di omofobo...forse  non sono riuscito a cogliere questa omofobia nel libro? o sono altri i libri in cui è più presente questa omofobia?, mi piacerebbe saperlo, così mi informo..grazie in anticipo Cosgrove :love:

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Yrian il tuo discorso sarà corretto ma siccome il nostro tempo non è eterno e la letteratura è sterminata io parto dai preguidizi per decidere quello che leggerò e quello che non leggerò. Per fortuna poi esistono i conoscenti che ci possono aiutare a colmare i principali errori che si commettono a causa di queste "distorisioni". Nel caso specifico poi siccome il tempo che dedico alla letteratura è ridotto quel genere di autori lo salto a piè pari, senza sentirmi in colpa. Allo stesso tempo scrivano pure ma siccome credo che molti, consciamente o meno usino il mio sistema se avranno successo commerciale (non di altro tipo, parlo proprio di mere vendite) allora mi preoccuperò.

 

Se sono andato un po' off topic scusate.

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Eppure mi sembrava di aver parlato italiano, qui:

 

Al massimo, se proprio non ho modo e tempo di leggere l'ignoto autore, mi affiderò a una (meglio: a più) critiche autorevoli. Ma di certo qualcuno dovrà pur LEGGERE prima di sentenziare.

 

 

... e in molti altri topic di questa stessa sezione, dove ho sempre rivendicato a me stesso e agli altri anche il diritto di NON leggere. Figuriamoci.

 

Un altro esempio? Prova a deliziarti leggendo questa graziosa flame: http://www.gay-forum.it/forum/index.php?topic=1862.0

 

Quello che qui contesto è il non-leggere sistematico e dogmatico per partito preso, assunto come censorio metodo di lotta ideologica.

 

Quale parte di questo concetto non è chiara?

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