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[FILM] Io non sono qui


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Profeta, cantastorie, contestatore. Anticonformista, folle, genio assoluto del novecento. Io non sono qui è un viaggio nel tempo di Bob Dylan, attraverso il ritratto di sei personaggi – colti ognuno in un aspetto diverso della vita artistica e privata del menestrello americano – che intrecciano le loro storie di protesta, disagio, erranza e solitudine in una performance evocativa diretta da Todd Haynes. Anche stavolta, in un'ambientazione che riecheggia gli anni sessanta – avvicinandosi con forza alle tematiche dei suoi film più noti come Lontano dal paradiso e Velvet Goldmine – il regista americano sperimenta una narrazione frammentata e psichedelica, utilizzando sei diversi stili di regia all'interno di ogni microcosmo narrativo.

C'è Arthur, poeta simbolista che porta lo stesso nome di Rimbaud, interrogato e poi condannato da una commissione d'inchiesta per i suoi presunti legami con gruppi sovversivi e di estrema sinistra. C'è Woody (Guthrie) un bambino di undici anni scappato da un riformatorio e pronto a raggiungere il capezzale del morente omonimo, il cantante folk che ha influenzato per lungo tempo la musica di Dylan. Poi c'è Jack cantore della protesta al tempo della guerra in Vietnam, Robbie attore e motociclista, Jude l'androgino e cinico cantante folk, e per finire l'illuminato pastore John e il vecchio Billy (The Kid), ispirato al celeberrimo criminale. Quello di Todd Haynes è più di un mockumentary o di un omaggio al Dylan che più amiamo (non a caso è l'unico ritratto che lo stesso Dylan sembra aver davvero apprezzato), ma una miscela perfetta di musica, arte visiva, cinema. Fotografia rigorosa, sei registri narrativi che si intrecciano sul calare degli anni '70, quando le illusioni e le utopie di un mondo migliore si infrangevano definitivamente sul campo di battaglia di una guerra infinita e inutile. C'è la musica, allora, a risollevare le sorti di un'umanità stanca, a dar voce ai poveri e ai diseredati, ma c'è anche il cinema – di Todd Haynes – che ogni volta restituisce la magia delle atmosfere magiche perse nei ricordi.

 

 

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Cate Blanchet migliore interpretazione femminile alla mostra di Venezia per il ruolo di un Bob Dylan maledetto nel film "Io non sono qui".

 

E' Cate Blanchett (“Elizabeth”, “Il Signore degli Anelli”, “The Aviator”, “Babel”) ad aggiudicarsi la “Coppa Volpi” per la miglior interpretazione femminile della 64ma Mostra del Cinema Internazionale di Venezia.

 

Il premio le è stato assegnato sabato 8 settembre, in Sala Grande, durante la Cerimonia di Premiazione, per il ruolo di Jude nel film “Io Non Sono Qui” del regista Todd Haynes (“Velvet Goldmine”, “Far From Heaven”).

 

Il film, nelle sale dal 7 settembre, tratta la biografia di Bob Dylan in un modo del tutto originale: la sua personalità è frammentata in sei sezioni stilistiche ed affidata a sei personaggi, tra cui, appunto quello interpretato da Cate Blanchett.

 

Jude è una rockstar tormentata nel rapporto con i giornalisti e con il pubblico. Fuma continuamente e non dorme per trenta giorni. Tra i sei personaggi è quello in cui è più facile riconoscere Bob Dylan, per i riferimenti iconici (capelli, occhiali da sole) e per il vestito identico, che il regista ha voluto a tutti i costi.

 

L'interpretazione è sublime, considerata anche la difficoltà di interpretare un ruolo maschile per Cate Blanchett, che commenta l'idea del regista così: “ E' grandiosa. Perché per il fatto che sono una donna, si ha automaticamente quella distanza brechtiana dalla persona di Dylan. La forma del film lo libera dall'essere una biografia”.

 

il trailer in italiano : http://www.youtube.com/watch?v=2AGWotx4a8g&eurl=http%3A%2F%2Fwww%2Egayaweb%2Eit%2Fsito%2Findex%2Ephp%3Foption%3Dcom%5Fcontent%26task%3Dview%26id%3D369%26Itemid%3D515

 

 

Chi ha visto questo film? Io personalmente non ho ancora avuto l'occasione, perchè qua da me non è ancora uscito. Ma non vedo l'ora, sopratutto non vedo l'ora di vedere la sicuramente splendida interpretazione di Cate Blanchett (che non smette mai di stupirci, con ruoli sempre diversi).

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è il film della stagione che forse mi ispira di più, spero di vederlo al più presto... anche perchè c'è julianne moore, una delle mie attrici preferite...anche la blanchett mi piace molto (ultimamente ho visto babel, peccato che lei abbia un ruolo così piccolo...)

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