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Libri: come pomodori!


funeralblues

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Scorrazzavo tra le corsie dell’iper, sabato sera, dopo l’orario d’ufficio. Avevo deciso di accasciarmi sulla poltrona in similpelle dell’adiacente multi-sala, quella predisposta per il bicchierone da 2 litri di cocacola, quando ha chiamato Ale e mi ha premurosamente segnalato che a casa il frigorifero rischiava di morire di fame, che bisognava correre ai ripari acquistando tutta una serie di prodotti alimentari e che non mi sarei dovuto dimenticare di un regalino per lui. Quest’ultima richiesta, normalmente, mi fa perdere dai 30 ai 60 minuti buoni perché devo andare a scovare  qualcosa che gli sia gradito, per un costo massimo di 10.00 euro e che non appartenga al genere dei pupazzi e degli audio-visivi…

Scorrazzavo tra le corsie del’iper, sabato sera, cercando di portare a mente la lista della spesa che Ale mi aveva mitragliato al telefono, quando mi sono imbattuto in una grande catasta di libri, mischiati alla rinfusa ed impilati in base alle dimensioni, partendo dai formati più grandi e voluminosi per arrivare in cima ai tascabili da poche pagine.

Mi avvicino curioso e comincio a dare un’occhiata.

“Ce n’è per tutti i gusti” sentenzia una signora molto simile alla Fumagalli Carulli che imperversava nei salotti di Vespa sino a qualche anno fa.

“Non ne dubito!” rispondo perplesso, armeggiando un volume della Rusconi sul Rinascimento Italiano. In copertina un adesivo giallo, rotondo, con una scritta nera che recitava “libri a peso”.

“Mi scusi, cosa significa?” domando alla signora dalla bionda pettinatura scolpita.

“Lei sceglie i suoi libri - non importa il titolo od il prezzo riportato sul retro –  glieli peso e li paga alla cassa 5,00 euro al chilo”.

Non sono riuscito a credere alle mie orecchie, così ho girato intorno alla catasta di libri, come un indiano intento ad inscenare una danza della pioggia, ho recuperato due volumi interessanti e glieli ho consegnati.

“Sono 2 chili e 100 grammi. Può andarle bene?”

Ho assentito senza fiatare, lei ha inserito i volumi in un sacchetto trasparente, lo ha chiuso con un nodo ben stretto, come si trattasse di pomodori, e ci ha schiaffato sopra l’etichetta col codice a barre.

Ho afferrato i due volumi, reggendo il sacchetto per i manici annodati, come si trattasse di pomodori, e li ho riposti sul carrello insieme a tutto il resto.

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Invece è una iniziativa che si sta diffondendo. Confermo che anche le COOP di Modena lo fanno e che io stesso mi sono servito a peso.

 

Non ci vedo niente di "offensivo", nel senso che non è un mistero il fatto che la temperie culturale che stiamo vivendo sia all'insegna dell'approssimazione, della banalizzazione, della superficialità, della frivolezza, dell'effimero, ...

 

A questo punto, tanto meglio vendere a peso fondi di magazzino (e i topi di bancarella come me sanno quali inaspettati - e convenienti - tesori di edizioni antiche,  illustrati di lusso, piccole rarità, ricordi d'infanzia) si possono trovare nei fondi di magazzino - piuttosto che entrare in una libreria "vera" e trovarsi davanti il libro di "Amici", l'opera omnia di Dan Brown, il gadget pucchoso, l'ultimo successo del cabarettista televisivo che se lo leggi non fa più ridere, i preservativi al gusto pergamena, il classico in omaggio col cellulare trendy...

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"Lo vuole questo Nero Wolfe?"

"No, meglio Padre Brown..."

"Ah, capisco. Anche io preferisco il giallo filosofico a quello d'azione!"

"No, è che Padre Brown è più magro e quindi pesa di meno!"

 

:D

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ma davvero non vi è mai capitato? qui a roma saranno almeno sei anni che alcuni iper vendono libri a peso una volta l'anno per liberare spazio... almeno sei anni perchè sono sicura di aver comprato dei libri in questo modo mentre ero ancora al liceo...

Comunque io, giusto un paio di settimane fa, ho coprato un paio di libri a peso, 4 euro in tutto e passa la paura, quando un solo saggio mi sarebbe costato 33 euro O_o

(è comodo, ma molto...)

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vendono libri a peso una volta l'hanno per liberare spazio..

 

Ahhhhhhhhhhhh :D

Scusa :D

 

Comunque io questa cosa non l'avevo mai sentita prima!

Sarà che evito come la peste la coop e cose del genere, però a questo punto potrei farci un pensierino, meglio di nulla, mi prendo un 5 kg di libri e son felice e contenta...

Oddio mi fa strano però pensare ai libri "a chilo"  :D

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guarda, io di solito li trovo all'auchan... e hanno pure una gran bella scelta...

Fa un po' strano li per li, ma alla fine è una buona cosa secondo me. Conosco gente che non legge praticamente nulla se non il cartone del latte e a peso i libri li compra...

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anch'io li trovo a peso all'auchan! coma avete detto sono quasi sempre fondi di magazzino ma di tanto in tanto qualcosa di interessante si trova...

per chi non è interessato solo ai best seller del momento e non si preoccupa di una copertina leggermente sbrindellata può essere conveniente.

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Nella mia città anche la Biblioteca Civica fa qualcosa del genere. Non li vende a peso, ma a non più di due o tre euro. La cosa in sé non sarebbe originale, dato che siamo nell'era delle bancarelle, ma è particolare perché lo fa appunto una biblioteca - e anche perché davvero si trovano delle cose singolari nei fondi di magazzino della medesima.

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Mio dio, io non ne sapevo niente! E dire che i libri costano sempre di più, tanto, troppo. L'iniziativa della Biblioteca Civica di Modena poi è molto interessante, anche se mi domando che cosa una Biblioteca abbia il diritto di vendere (forse copie multiple di uno stesso libro). Mi chiedo però anche se tutto questo esubero di libri da smerciare non dipenda anche dal fatto che in Italia si legge poco, e dalla debolezza di un'editoria che non circola sufficientemente, per cui si creano sacche inevase.

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I problemi dell'editoria italiana sono profondi e dolorosi, ma almeno nel caso in topic possiamo non sentirci demoralizzati.

 

I libri venduti a peso sono palesemente libri invenduti e invendibili per qualche motivo -e non ci vedo nulla di strano.

Ormai anche le grandi catene vendono a prezzi ridicoli prodotti difettati, pur di non gettarli. Ad esempio, le COOP (dalle mie parti ma credo ovunque) hanno ormai un settore apposito dove vendono scatolame e confezioni con l'unico problema di essere leggermente ammaccati... E in un negozio di alta moda mi è successo di trovare a tre euro un paio di pantaloni che valeva cinquanta volte tanto, solo a causa di una minuscola macchiolina sul ginocchio (della quale a me - che sono sempre sporco di vernice da capo a piedi - importava assai poco).

 

Quanto alle biblioteche, la cosa è ancora più innocente: la ormai stabile "bancarella" della Civica di Modena include testi obsoleti e copie multiple. Quando esce un romanzo di successo, magari ne comprano più copie per accontentare le numerose richieste, però dopo pochi anni già ne bastano un paio. Dizionari, atlanti, materiali didattici e piccole enciclopedie sono presto superati, ma ancora validi per molti aspetti. Idem per alcuni tipi di riviste e fumetti. Tutta roba che andrebbe al macero: perché dunque non metterla in vendita?

Il prezzo è abbastanza basso da essere alla portata di tutti e da incoraggiare l'acquisto in grandi quantità, ma abbastanza alto da offrire qualche soldino in più alla benemerita istituzione. Inutile ricordare che, come si dice, molti mali del nostro Paese derivano dagli sprechi del settore pubblico: magari anche altri enti imparassero così l'arte del riciclo e dell'arrangiarsi.

 

alla COOP a peso e in biblioteca a "bancarella" ho trovato a non più di tre euro euro l'uno dei fumetti da collezione, dei libri animati da regalare ai bimbi, guide turistiche con dati ormai non più validi ma con splendide immagini, libri della mia infanzia che avevo ormai perso e mi sarebbe piaciuto riavere, una storia del jazz che parla ancora di John Coltrane come se fosse vivo, l'ennesima copia della "Gerusalemme liberata" per la mia collezione... Devo continuare? :D

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certo, all'auchan oltre dan brown c'era anche twilight e alcuni libri dell'anno scorso o dell'ultimo anno. Vendono di tutti, dal libro sul fai da te alla divina commedia... Qui da me poi hanno molti libri per ragazzi e molte fiabe, oltre a romanzi più o meno commerciali.

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Già, all'Auchan lo fanno da almeno 5 anni... Non ricordo se ne ho mai approfittato. :rotfl:

L'ho fatto quando hanno sfruttato la stessa idea per i cd... :gha:

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Mi pare di capire che, a parte l'esempio intelligente ma probabilmente isolato della Biblioteca Civica di Modena, questa prassi sia limitata ai grandi o grandissimi negozi o magazzini di libri. Ciò porterà alle proteste dei librai comuni e piccoli, che in effetti ne possono essere danneggiati, e che magari vanno avanti con una certa fatica e bilanci non proprio alti. L'unica soluzione sarebbe, paradossalmente ma non tanto, che ogni negozio la adottasse, avendo una sezione "a peso", il che tra l'altro creerebbe un piccolo lavoro supplementare da dare a studenti o altri. 

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Mai sentito di nulla del genere dalle mie parti...

 

Poi a Padova le COOP non esistono neppure: credo rimanga in vigore un'antica scomunica secentesca nei confronti dei supermercati di sinistra.

 

Anche io faccio il topo da bancarella; proprio oggi ho comprato una rara edizione de "I menù di Suor Germana - 101 modi di presentare la focaccia di cipolle rafferma"

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I testi che si possono recuperare in queste promozioni appartengono a due canali:

a) quello dei libri fuori catalogo

:rotfl: quelli dei libri di seconda scelta

Esistono infatti delle norme ben precise che stabiliscono come regolamentare i prezzi di vendita dei libri. Non è che si può prendere il volume di "Amici" (giusto per citare uno dei titoli che va per la maggiore  :gha:), quando è ancora in catalogo e venderlo a peso. Ad esempio, se si trattasse di un volume di seconda scelta dovrebbe contenere una stampigliatura sopra (una "S" in rilievo, o una stella... ) che lo renda riconoscibile all'acquirente. 

Quindi, da questo punto di vista, le librerie tradizionali sono tutelate.

 

Poi, che qualche ipermercato provi a fare una furbata non si può certamente escluderlo!

 

Bisogna comunque fare attenzione.

Tanto per darvi un'idea di quello che combinano le case editrici per accaparrarsi i clienti amanti degli sconti, vi posso raccontare che alcune di loro hanno fondato delle piccole società ad hoc che riforniscono il mercato dei libri al 50%. Tra le tante cito la "Gulliver", specializzata nei classici che nascono appositamente per il circuito di queste librerie e non saranno mai venduti a prezzo intero!

 

Sui libri di seconda scelta il rischio è più che altro quello di trovarsi la stessa pagina riprodottua due volte (poco male) in sostituzione di alcune pagine del tutto assenti (questo potrebbe in effetti rappresentare un handicap).

O di trovare alcune pagine assolutamente vuote. Per questo il consiglio è quello di controllare il volume prima dell'acquisto.

 

E non dimentichiamoci neppure le contraffazioni napoletane. Perchè, non ci crederete, anche il mercato dei libri ha i suoi falsari che replicano in maniera assolutamente precisa i best-seller del momento (l'unica differenza è data dall'assenza dell'adesivo SIAE).

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No che bella questa iniziativa.. io adoro leggere libri che magari sono sconosciuti e che spesso si rilevano invece carini e scorrevoli. Cavolo, peccato che non ho mai trovato da nessuna parte un iniziativa del genere, ne qui a Firenze ne a Bergamo =(

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