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[Arte] Chi ha paura dell'arte gay?


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[modbreak=yrian]Ho eliminato il post di Cosgrove che apriva questo topic, in quanto esso non esponeva il fatto, non intavolava una discussione e indirizzava epiteti offensivi a varie personalità. Ringrazio Funeralblues per aver ripreso il filo del discorso.[/modbreak] Il fatto: Sgarbi ha eliminato il divieto ai minori per la mostra milanese intitolata "Arte ed omosessualità" da poco inaugurata al palazzo della Regione.Il suddetto divieto è stato rimosso contestualmente alla sottrazione dalla mostra di due opere giudicate troppo provocatorie: "Miss Kitty" di Paolo Schmidlin che mostrava un vecchio seminudo la cui fattezza del viso ricorda l'attuale pontefice (opera d'arte per altro acquistata dallo stesso Sgarbi).La seconda opera è una fotografia di Sircana accanto ad un transessuale appositamente ritoccata tanto che il transessuale finisce per assomigliare a Gesù. Ma non ho pienamente compreso il post di Cosgrove nei suoi contenuti.

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Per quanto riguarda Ecce trans, il fotomontaggio di Coniglio Viola, direi si tratti di una "idea" banale ( per certi versi un citazionismo....) ma non certo scandalosa o provocatoria:http://www.coniglioviola.com/art-factory/questa la replica degli autori:Quello su cui questa operazione ironizza è il modo in cui il giornalismo contemporaneo possa diventare arte e finzione, così che una banalissima foto rubata al portavoce del governo, possa prima essere venduta alla cifra esorbitante di 100.000 euro e poi finire su tutte le prime pagine, e tutto ciò solo perchè Sircana veniva immortalato vicino a una trans!Così in qualità di artisti ci siamo ben sentiti autorizzati a pubblicare uno scoop ben più clamoroso, che vendiamo alla medesima cifra dell'originale e con il prezzo ben esposto! Tra l'altro sottolineiamo come l'ispirazione dell'opera venga da un passo stesso del Vangelo secondo Matteo (25,31-46) dove Gesù spiega come sia nei personaggi più reietti che possiamo rinnovare l'incontro con Lui. In questo senso il portavoce del governo Prodi, approcciando una trans, non ha fatto altro che compiere un gesto profondamente cristiano. Quello che invece ci stranisce è il fatto che un lavoro del genere venga prima approvato e annunciato in mostra da mesi per essere poi - ad arte - eliminato all'ultimo secondo!La raffigurazione di un sosia di Ratzinger nudo/ trans ( credo sia una statua ) quantomeno capisco che possa offendere il sentimento religioso o un capo di stato straniero. Tuttavia non vedo cosa c'entri col divieto ai minori, perchè nel primo caso sarebbero offesi i fedeli, nel secondo i cittadini del Vaticano, ma in entrambi i casi ciò non mi pare collegabile alla tutela di unminorenne ( vi sono opere sessualmente molto più esplicite nella mostra: orrore degli orrori, un uomo con una vagina, che ovviamente a Sgarbi piace molto, ma pensate voi se lo vede un piccolo gay che shock!! :salut: )Quindi il divieto ai minori mi pare una scusa e strumentalizzare il pudore o la sensibilità dei bambini per rimuovere un'opera mi pare molto più di dubbio gusto, dell'opera stessa.

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Procuratevi Pride di questo mese.Ci troverete anche una delle sculture censurate. Più che un'opera d'arte ricorda una caricatura (fatta molto bene, senza lasciare dubbi su chi sia il bersaglio).Si sono offesi, hanno mosso i loro scagnozzi per attivare la censura: un'altra prova di quanto si stiano indebolendo. Gli artisti dovrebbero ringraziare i cristiani: con la loro isteria aumenteranno il numero dei visitatori e di conseguenza le quotazioni di quelle opere e dei loro autori.

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Chiarimento sul mio post, visto che qualcuno l'ha chiesto: IMHO, vista l'apertura mentale dell'attuale giunta comunale milanese, forse si sarebbe potuto evitare di esporre opere che tirassero in ballo la religione. Questo non certo per autocensura, ma per diplomazia. Essendo la prima mostra di questo genere a Milano, un po' di tatto e accortezza avrebbe evitato qualche grana. Spero di poter andare a vedere la mostra, dovrebbe essere interessante. Postilla:sempre IMHO la "madonna che piange sperma" di Bologna mi è sembrata una trovata di un gusto semplicemente orrido. Ma dov'era finito l'elementare senso del buon gusto (ma il nome del gruppo, "Carni Scelte" già non era fantastico)? E ora, immaginate che sia San Sebastiano. Sotto con le frecce!

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Premetto che Non ho ancora visto la mostra, ma fra poco ci vado...

a dargli corda ci ha pensato l'autore di un fotomontaggio con Ratzinger nudo, che francamente dubito abbia un gran valore estetico e/o artistico.
Io ho fatto 5 anni di artistico e tre di "Beni Culturali", e so che per l'arte contemporanea una sola cosa è certa: è impossibile stabilire dei "Canoni" che definiscano se una cosa è arte oppure non lo è...per farti un esempio "Merda d'artista" di piero Manzoni, è un semplice barattolo contenente le sue feci, eppure è arte... l'arte è una libera espressione, sia che essa esprima sentimenti piacevoli, sia che susciti sentim. sgradevoli o voglia stupire e scandalizzare.... anche se bisogna amettere che certi artisti fanno scandalo solo per far aumentere il valore delle opere.. ma a quel punto per me non sono più artisti ma mercanti... :D :D :D
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Diciamo che, per come io vedo l'arte, preferisco il Caravaggio, Joe Phillips e Pierre et Gilles, Keith Haring a certi esempi di arte pop.Essendo il criterio di valutazione dell'arte piuttosto soggettivo, è questione anche di gusti personali. Per me l'arte è colore, fantasia, deve esprimere dei sentimenti, dire qualcosa dell'anima dell'arista e del mondo. Faccio un po' fatica a vederla, per fare l'esempio che hai citato, in un paio di scatolette contenenti escrementi. E' provocazione, satira, quello che vuoi: ma arte? Io ho le mie perplessità. In ogni caso, a ciascuno i suoi gusti e opinioni.

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Io direi che l'arte non può essere diplomatica e la provocazione non dovrebbe essere banale o gratuita.Ovviamente i margini di apprezzamento sono del tutto soggettivi, ma ci sono opere dadaiste, provocatorie ed al contempo fortemente emozionanti. Per fare un esempio l'opera di Coniglio Viola con una tecnica classica cerca l'effetto spiazzante, ma secondo me, non è, nè vuole essere, disturbante, anzi per certi versi ha il difetto di essere rassicurantenel contenuto ( leggete sopra l'interpretazione ) e un po' banale nella forma ( quante composizioni fotografiche abbiamo visto con commistioni di sacro e profano, in salsa gay? )La Madonna che piange sperma in effetti l'ho trovata di dubbio gusto anche io ( per quanto io trovi di dubbio gusto pure tutte queste madonne piangenti lacrime e sangue...) in quel caso il cattivo gusto era voluto perchè si voleva essere disturbanti: stiamo parlando di un simbolo di verginità dell' immacolata concezione ( però questo simbolo è pure oggetto di una sincera devozione ) forse si poteva escogitarequalcosa di più intelligente. Quel che è sicuro è che separare cattolicesimo e arte omosessuale in una mostra italiana è impossibile.Lo è esteticamente pure nell'esempio che citi di Caravaggio o nel tuo richiamo a San Sebastiano.D'altronde mi domando cosa potessero pensare i contemporanei dell'estasi di S. Teresa...

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Diciamo che, per come io vedo l'arte, preferisco il Caravaggio, Joe Phillips e Pierre et Gilles, Keith Haring a certi esempi di arte pop.Essendo il criterio di valutazione dell'arte piuttosto soggettivo, è questione anche di gusti personali. Per me l'arte è colore, fantasia, deve esprimere dei sentimenti, dire qualcosa dell'anima dell'arista e del mondo. Faccio un po' fatica a vederla, per fare l'esempio che hai citato, in un paio di scatolette contenenti escrementi. E' provocazione, satira, quello che vuoi: ma arte? Io ho le mie perplessità. In ogni caso, a ciascuno i suoi gusti e opinioni.
Ma tu stai parlando di gusto personale.. e non del concetto di arte, anche io non ci trovo nulla in moltissime opere d'arte, ma non per qusto critico chi le apprezza o addirittura non le considero opere d'arte... per esempio, io posso apprezzare o non apprezzare Caravaggio o Malevic (un artista opposto), ma non posso dire che le loro opere non siano arte...e per quanto riguarda Caravaggio (scusa, sembra ma non c'e l'ho con te..) lo apprezzo, ma a quanto espressione interiore un quadro su commissione non mi sembra il veicolo più adatto....(ma questo è un mio giudizio, non ha quindi alcun valore significante.)...
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funeralblues

Astenendomi dal giudizio sulla scelta delle rimozioni, vi pongo un quesito che mi sembra più interessante: è possibile (e legittimo) che la visione di un'opera d'arte possa essere vietata ai minori?

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Non si può vietare una mostra ai minori.Ricordo quando anni fa andai a vedere la triplice "Klimt/Kokoschka/Schiele" al Vittoriano: ricordo Danae che si fa passare una pioggia d'oro fra le cosce, ricordo Ondine che (per stessa ammissione della guida) nuotano nello sperma, ricordo una Giuditta incapace di trattenere l'orgasmo (sempre a detta della guida, forse un po' ninfomane...), e ricordo pure che la maggior parte delle figure disegnate da Schiele sono intente a copulare o masturbarsi (esempio lampante).Ma nonostante ciò non mi sembra che quella mostra fosse censurata. E credo anche che la mia classe all'epoca fosse composta perlopiù da minorenni... :roll:E poi, tagliamo la testa al toro: un minore va spontaneamente, da solo, a una mostra? Tanto, se il divieto c'è, è per i minori di 14, non certo di 18... trovatemi un dodicenne che questo fine settimana andrà ad una mostra invece che al mare! :D

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E che è, tua zia? :salut:XXXXXXXXX moratti ha esercitato una inammissibile censura su una mostra d'arte dimostrando così una pavidità omofoba indegna di una città come Milano.[modbreak=yrian]No, non è mia zia. Ed è vigliacco insinuare che io voglia impedire insulti solo a chi mi è parente o mi è simpatico. Anzi, la Moratti non mi sta per niente simpatica. Ma io non mi sognerei mai di adottare un tal linguaggio nei confronti di un avversario politico, anzi nei confronti di chicchessia. Ho dovuto sopprimere anche in questo post un termine offensivo. Questa replica dimostra per l'ennesima volta che non puoi o non vuoi capire come ci si comporta, non solo nel Forum, ma ovunque. Il che è ancora più inquietante da parte di una persona della tua età, della tua istruzione e della tua anzianità nel Forum stesso. Sappi che d'ora in poi sono pronto a cancellare ogni tuo post non conforme alle leggi, al regolamento e alla decenza senza nemmeno segnalarlo.[/modbreak]

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La mostra quindi non si farà.Le opere censurate erano arrivate a dodici secondo il dichiarato criterio:1) assenza di riferimenti alla religione2) assenza di riferimenti alla pedofiliaSuppongo che per quanto riguarda il punto 2) si sia interpretata per tale ogni raffigurazione visiva di un potenziale minorenne ( giacchè la creazione artistica non ha documenti di identità...)con un sottinteso sessuale ( riferimento )Mi pare che a questo punto la censura sia di fatto ideologica, nel senso che non si premura neanche di tutelare, comeda sempre in epoca liberale, il senso del pudore, ovvero le forme di espressione del pensiero, ma il pensiero stesso ( assenza di ogni riferimento )Del pari si potrebbe dire circa la religione, forse con l'eccezione del papa, nel caso si potesse ritenere legittimo di tutelare un capo di stato straniero per ragioni diplomatiche, o forme particolarmente offensive del sentimento religioso.In poche parole il tema in discussione non sarebbe neanche più quello di stabilire se sia ammissibile censurare l'arte, in alcune sue forme, ma addirittura l'idea stessa di una cultura omosessuale. La foglia di fico è caduta.Ma poichè censurare la cultura omosessuale in quanto tale vuol dire censurare la cultura, obiettivamente l'atto della giunta Moratti si configura come costituzionalmente illegittimo e antidemocratico ( per non dire fascista )Secondo me gli organizzatori della mostra dovevano reagire giudizialmente contro la eventuale delibera della giunta comunale, certo colpisce la tenuità della risposta politica dei partiti di sinistra. :P

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Attento a parlar male della Moratty, che Yrian ti censura :P[modbreak=yrian]Attento tu. Non accetto da te alcun riferimento, nemmeno scherzoso, al mio modo di moderare. Nessuno dello Staff "censura", tantomeno "se si parla male della Moratti". Ciò che io ho fatto è stato sopprimere epiteti offensivi, NON riconducibili a della sana satira e NON utili ai fini della discussione, come farò sempre nel caso della Moratti e di chiunque altro, personaggi pubblici o utenti che siano.[/modbreak]Personalmente è allucinante il modo in cui ci si è prosternati ai pregiudizi omofobi della curia e della destra bigotta.l'iconografia religiosa è piena di immagini chiaramente omoerotiche.In ogni caso la mostra si trasferita a Napoli. Ma che tristezza, per Milano, avere un sindaco come la Moratti, e una giunta di traditori della tradizione liberale milanese come quelli di Forza Italia!C'è poi gente che vede la pedofilia dove chiaramente non può esserci. Omosessualità e pedofilia si escludono a vicenda.

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Giornata al cardiopalma. Con la giunta che deve decidere delle sorti di «Vade Retro». Posizione della Cdl: via tutte le opere che fanno riferimento a temi religiosi o a immagini anche lontanamente pedopornografiche. La mostra può aprire ma con il divieto ai minori di 18 anni. Indicazioni di principio. Declinate con regole ferree. Questa sì, questa no. Via nove opere, oltre a quella del Papa in perizoma e la foto modificata di Sircana. Nove opere tra cui due San Sebastiani (una del 1945), un quadro di Kirby dove due uomini si baciano sotto il crocefisso, una Pietà lesbica con un Cristo formato bambola gonfiabile, un tricolore dove appaiono due bocche che si baciano, un efebo che guarda pudicamente il suo petto.Non sono le uniche prescrizioni. Una riguarda il catalogo — già ritirato — e che dovrà essere ristampato. «La commissione della censura», come la chiama Sgarbi ha chiesto di non ripubblicare tutta l'iconografia storica che fa da prefazione al catalogo. Ossia il San Sebastiano di Antonello da Messina, di Guido Reni, di Mantegna e magari anche l'Amatore vincitore di Caravaggio. La goccia che ha fatto traboccare il vaso. «Se devo seguire i principi della commissione censura dovrei togliere 60 opere. Da De Pisis a Von Gloeden. Che senso ha fare una mostra che toglie 60 opere su 150?». Va giù pesante Sgarbi: «Milano ha per modello Teheran». Siparietto in giunta. «Mi rivolgo a suor Letizia...». Replica della Moratti con sorriso: «Io? Figurati... ». Ma c'è qualcuno che non la prende sul ridere. L'assessore Gianni Verga: «Ma come si permette di chiamare il sindaco Suor Letizia? Qui non siamo al bar». L'atmosfera è incandescente: «Non c'è nessuna censura — attacca Giovanni Terzi, capodelegazione di FI —. Questa non è una mostra di un privato ma del Comune. E la scelta del Comune è di non mettere opere blasfeme o pedofile. Non è censura, ma una scelta responsabile».Sgarbi si richiude nel suo fortino di piazza della Scala. Prepara la controffensiva. Chiama Silvio Berlusconi e gli chiede di intervenire presso la Moratti. L'ex presidente del Consiglio propone una scappatoia. Eliminare solo un'altra opera. Una significativa. La proposta cade sulla scultura di Cassarà che rappresenta una Pietà lesbica. Si prova la mediazione. Berlusconi chiama la Moratti e subito dopo richiama Sgarbi: «Missione fallita». Il sindaco non ha voluto sentire ragioni. A questo punto lo scontro si radicalizza. «Sgarbi ci ha detto — spiega Brunello — che a questo punto avrebbe applicato interamente la regola chiesta dal sindaco e quindi avrebbe tolto 60 opere su 150. E noi abbiamo deciso di non aprire la mostra. Lo stesso Sgarbi ha condiviso la nostra scelta». Ma l'assessore non si rassegna. Dopo aver chiamato Silvio chiama anche Veronica Lario che aveva condannato le censure siracusane a Luca Ronconi. La polemica divampa. «Letizia Moratti — attacca Pierfrancesco Majorino, Ulivo — oltre a mortificare e umiliare l'arte e farci ridere dietro da mezzo mondo, disvela un mai sopito sentimento di intolleranza verso omosessuali e lesbiche». Difende Sgarbi, Tiziana Maiolo: «Più scandalosi gli scavi di Pompei». Conclude Franco Grillini, presidente onorario di Arcigay: «Mi chiedo con quale faccia di bronzo la destra milanese possa ancora definirsi Casa delle Libertà dopo il penosissimo episodio della mostra su arte e omosessualità che è stata fatta saltare dalla Thatcher meneghina». L'ultimo gesto di Sgarbi è da gentiluomo d'altri tempi: manda dei fiori a «Suor Letizia».http://www.gaynews.it/view.php?ID=74622

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a parte che i gusti sono soggettivi, non esiste arte gay (o musica gay, o film gay). Semmai esiste arte fatta da gay o indirizzata ai gay.Se vogliamo trovare riferimenti omosex allora non servono nuove opere d'arte, sicuramente troveremo qualche spunto anche nei graffiti primitivi.Nuovamente l'arte (mezzo anche esso di comunicazione) esiste se in funzione del potere e se le sue espressioni non lo mettono in discussione. QUesto autore invece si è permesso di dissacrare un monarca assoluto extracomunitario ma dal quale dipendono molte cose (e molte carriere e poszioni) in questo paese.Ad ogni modo, se io fossi l'autore sarei ben lieto di queste censure. Solo il ritorno pubblicitario dovrebbe alzare le quotazioni e fornire maggiori potenziali clienti.

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Se rileggi con attenzione l'articolo qui sopra tratto dal Corriere della Sera vedrai che in effetti avevano purecensurato l'iconografia storica presente nel catalogo.Nè evidentemente il problema era l'offesa al papa, che avrebbe riguardato una opera soltanto.Fra le opere censurate: la raffigurazione di un casto bacio....perchè c'era un crocifisso sullo sfondo.Detto questo è evidente che l'arte gay esiste e, forse questo episodio di cronaca ci dice pure quale sia.gay è quell'opera d'arte il cui soggetto non consente l'accostamento ad opere di autori omosessuali del passato, la cui estetica è clamorosamente evidente, pur nella apparente non omosessualità del soggetto.Per tal motivo diventa scandaloso pure accostare un quadro con un bacio gay a Antonello da Messina, Guido Reni, Caravaggio...

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Finalmente la vicenda si conclude, non se ne poteva più; neanche Don Camillo e Peppone bisticciavano così.Condivido la gioia di Sgarbi nel vedere la mostra libera di essere esposta in una città meno "morbosa" (l'ha detto Sgarbi, che la Moratti è morbosa, eh!).A proposito: ma il "buon" Vittorio si sta dando da fare per amore dei diritti gay o della libertà dell'Arte? Io propenderei per la seconda. Ha comunque il mio pieno plauso. :sisi:

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Sgarbi, con tutti i suoi demeriti sia professionali sia personali, su certe cose è encomiabile. Basti pensare all'additamento di certi ecomostri e anche alla sua difesa dei murales dell'ex-Leonka, che - se non fosse stato per lui - adesso sarebbero stati tutti imbiancati. E tutto questo senza temere di schierarsi contro la propria giunta. Sicuramente anche per protagonismo, ma almeno libero pensatore e a fin di bene.

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funeralblues

Un nuovo scandalo artistico si annuncia nella già tartassata Milano, come possiamo leggere sul sito del Mieli che pubblica una notizia Ansa fresca fresca .Domani sarà infatti inaugurato, nella fondazione che porta il suo nome, un trittico fotografico di Xante Battaglia dal titolo "Chi di voi non e’ culo scagli la prima pietra".L'opera rappresenta Papa Ratzinger che guarda il suo segretario, padre Georg: a separarli, un mastodontico membro virile in erezione.L'artista, non nuovo a provocazioni di stampo religioso, ha spiegato cosa ha ispirato quest'opera:L’anno scorso vidi su un settimanale un’immagine del Papa, intento a guardare il suo segretario in un certo modo, che secondo me corrisponde al filtro del sesso.così - racconta - ho preso la foto dal servizio e, in mezzo, le ho apposto un membro maschile, preso da una rivista pornografica(Fonte Queerblog)

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  • 2 weeks later...

Non si muove foglia che vaticano non voglia.. è vero.. :sisi:Ecco l'oggetto principale causa di "problemi".. Signori e signore... "Miss Kitty"!papa-gay_miss-kitty_ilGiornale.jpgMi astengo dai ulteriori commenti.. quoto quanto detto.. ;)

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Scusate, credo di essermi perso qualche puntata... o semplicemente nessuno ne parla più.Ma questa mostra si è più fatta? E dove? Si è parlato di Napoli, Savona, poi di nuovo Milano... Ma adesso a che punto siamo? Non riesco neanche a trovare notizie fresche sulla rete (sarà pure che non sono molto abile nel cercarle ;) ).Sull'opera di Battaglia citata da funeralblues mi pare di non aver sentito nulla. Strano: che la curia milanese sia troppo impegnata a sopprimere Vade Retro? :roll:P.S.: grazie battis della foto di Miss Kitty, non ero riuscito a trovarne una decente! ;)

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  • 2 months later...

Il nuovo capitolo

 

Firenze, 5 ott. - (Adnkronos) - Dopo Milano, l'esposizione sull'arte gay approda a Firenze e ancora una volta scatena polemiche. La mostra "Vade retro, arte e omosessualita'" che si terra' alla palazzina Liberty della Stazione, non avra' il patrocinio del Comune di Firenze. Lo ha reso noto l'assessore alla cultura Giovanni Gozzini. "Nessun intento censorio - spiega Gozzini - anzi, siamo lieti che uno spazio della citta' accolga la mostra organizzata da Vittorio Sgarbi. Ma riguardo al patrocinio, anche dopo esserci consultati con Francesco Bonami, gia' direttore della Biennale di Venezia ed esperto di arte contemporanea, riteniamo che la qualita' delle opere non sia adeguata". "Mi auguro che non ci siano polemiche -aggiunge Gozzini - anche perche' il tema merita migliori battaglie".

 

Di tutt'altro avviso la sinistra radicale. Il Comune di Firenze deve dare il patrocinio alla mostra "Vade retro" organizzata da Vittorio Sgarbi: lo chiedono i consiglieri comunali di Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista, Sinistra Democratica, Unaltracitta'/Unaltromondo e Verdi. ''Non condividiamo la scelta dell'assessore alla Cultura Giovanni Gozzini di negare il patrocinio - affermano i consiglieri della sinistra radicale - al di la' delle dichiarazioni dell'assessore, la negazione del patrocinio e' un atto oggettivamente censorio. Il compito dell'amministrazione comunale, almeno in un paese democratico, non e' infatti quello di valutare il valore artistico delle iniziative, ma di incoraggiare il dibattito ed il pluralismo culturale. Non si vede perche' non dare il patrocinio ad una mostra che lo stesso assessore "e' lieto che la citta' accolga".

 

''Ricordiamo infine all'assessore Gozzini - hanno concluso i consiglieri - l'articolo 33 primo comma della Costituzione secondo il quale "L'arte e la scienza sono libere e libero ne e' l'insegnamento"''.

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Quale sarebbe la Palazzina Liberty della stazione di Firenze...? :look:

 

Io di Palazzine conosco solo quella Imperiale ( fascista ) in Piazza Adua...che fu fatta per la visita a Firenze di Adolf Hitler,

occasione in cui al medesimo fu concessa la cittadinanza onoraria della città.

 

Sgombrato il campo da questa prima forma di censura storica... :ok:

 

Direi che quanto a riconoscimenti imprudenti quello  concesso a Hitler costituisca un precedente tale da legittimare un

patrocinio anche a mostre "scadenti", soprattutto visto la casuale coincidenza dei luoghi :love:

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  • 3 weeks later...

La mostra «Arte e omosessualità da von Gloeden a Pierre et Gilles» (gli hanno tolto il "Vade retro" perché pensavano portasse jella?) è ufficialmente aperta.

 

http://www.gaynews.it/view.php?ID=75682

 

I primi commenti sembrano un po' tiepidini, ma - visto anche il prezzo decisamente abbordabile - se avessi la possibilità, ci andrei. :roll:

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Io ovviamente ci andrò, credo che non ci si possa aspettare troppo da una mostra che nonostante il flop/censura di Milano è costata complessivamente €500.000 ed espone 150-220 opere. Ma d'altronde quale privato mai sarà disposto ad investire a queste condizioni:

censure, boicottaggi e dinieghi di patrocinii?

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Fonte Gaynews

 

La pentola continua a bollire. C’è un’altra puntata nel lungo strascico di polemiche che hanno accompagnato l’apertura della mostra “Vade Retro - Arte e omosessualità”, approdata alla Palazzina Reale di Firenze dopo la bufera che l’aveva travolta a Milano. Chiusa la querelle seguita alla scelta di non concedere all’esposizione il patrocinio del Comune, l’assessore fiorentino alla cultura, Giovanni Gozzini, passa al contrattacco. E annuncia una querela nei confronti di Vittorio Sgarbi, che da organizzatore della mostra aveva tuonato (senza risparmiare qualche insulto) contro la presa di posizione del collega toscano. «Sto raccogliendo materiale - spiega l’assessore fiorentino - e devo valutarlo con il mio avvocato». Niente di personale, dice Gozzini, «conosco Sgarbi. Se da questa cosa arriveranno dei soldi li userò per il bilancio della cultura». E chiude con una battuta: «Lo faccio per trovare un po’ di fondi per la cultura a Firenze: penso che Vittorio sia più ricco dell’assessorato». Ma Gozzini ha lanciato un altro sasso nello stagno delle polemiche: “Miss Kitty”, la scultura che ha portato la mostra nell’occhio del ciclone (rappresenta un Benedetto XVI in versione gay) apparterrebbe allo stesso Sgarbi: «Mi risulta da alcuni voci - dice l’assessore - in questo modo un interesse privato, anche se minimo, c’è. Perché con il battage nato dalle polemiche il prezzo dell’opera sale».

 

Dal canto suo Sgarbi, raggiunto telefonicamente a Dakar, risponde per le rime: «Sono tranquillo, Gozzini non è molto originale: questa è la mia 316esima querela». Ma il professore non si limita all’ironia: «Quello dell’assessore fiorentino mi sembra un atteggiamento nazista, e anche profondamente anticulturale. Sono felice di essere querelato: spero che venga in tribunale a spiegare perché ce l’ha così con gli omosessuali». La vicenda, continua Sgarbi, «segna una rottura definitiva tra Milano e Firenze: mi dispiace, ma con uno come Gozzini non si può dialogare». Nessuna reticenza sulla questione della statua: «L’ho comprata io, per divertimento, ma certo non faccio mostre per i motivi ventilati da Gozzini. Peraltro altre opere di mia proprietà sono state esposte: faccio fatica a capire» dice il critico d’arte, a cui “Miss Kitty” è costata circa 25mila euro. «L’ho acquistata - continua - all’indomani delle polemiche suscitate a Milano, anche per rassicurare l’artista. È lo stesso Gozzini che meriterebbe una querela, quando fa insinuazioni di questo genere». Guerra di carte bollate in vista? Sgarbi non ha ancora deciso. Ha invece le idee molto chiare sulla posizione dell’assessore fiorentino che ha dichiarato di aver comunque proposto la concessione del patrocinio nel caso la mostra non avesse incluso la statua dello scandalo: «A Gozzini avevo spiegato che non avrei esposto la scultura se l’avesse ritenuto inopportuno - dice il professore - Avrei evitato ogni forma di possibile imbarazzo. Ma visto che la mostra non ha avuto il patrocinio del Comune non capisco perché non avrei dovuto includerla». D’altronde, conclude Sgarbi, «non posso che compiacermi di tutto questo casino: la mostra ringrazia Gozzini e la sua ottusità, perché così se ne parla di più».

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