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Capezzone: che ne pensate?


Cosgrove

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Hinzelmann

Ma non c'erano già gli scissionisti Radicali di cdx?Mi pare che Capezzone si ricollochi al centro guardando a destra( la vecchia posizione di Pannella )Solo che stiamo parlando di tre opzioni tattiche per un 3% di elettorato scarsoIl problema del centrodestra italiano è che fra:Fiore, Tilgher, Rauti, Mussolini ed ora pare pure Storace ( neofascisti )Borghezio, Calderoli e i leghisti ( criptofascisti )Fini, Santanchè, Gasparri, Tremaglia ( postfascisti )Giovanardi, Volontè ( clericofascisti )Pera, Ferrara ( liberisti ma atei devoti )abbiamo minimo ( e dico minimo )un 30 % di rappresentanza politicaradicalmente omofoba e catto-clericaleCosa puoi sperare di contare da posizioni di laicitàcol tuo 0,4%?

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Mi hai chiarito abbastanza le idee...però forse un partito gay-friendly a destra almeno smentirebbe i berluska con il suo "I gay sono tutti dall'altra parte! :ok:

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Io lo voterei, Capezzone mi piace molto. Inoltre i radicali mi sembrano sempre più una macchina farraginosa nelle mani di Pannella. uno dei tanti partiti che non riesce a guardare avanti

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1. Fisco: tassa piatta al 20% . La rivoluzione fiscale è possibile non è affatto detto che la flat tax al 20% rilanci lo siluppo del paese. Inoltre vorre ifar notare che il 20% è meno dell'aliquota minima che si paga ora in italia. Riduzione spesa pubblica? Capezzone dicesse dove e come invece di sparare proclami. Va tenuto presente che con la flat tax lo stato si priverebbe di uno strumento di politica economica (il sistema progressivo) dopo aver perso lo strumento di politica monetaria (l'euro).2. Federalismo fiscale e competitivoSe riesce a farlo complimenti. vorrei sapere quanti voti prenderà in calabria dopo che avrà fatto una riforma così radicale. La verità è che il federalismo in Italia è inattuabile la soluzione secondo me è quella svedese che prevede un forte accentramento (l'accentramento può essere efficiente quanto il federalismo). Competizione tra territori? si certo io sposto l'azienda perchè in lombardia si paga l'1% in meno. Ma per favore!!3. Presidenzialismo Tutta l'Europa ha un sistema bicamerale e parlamentare l'unica eccezione è il semi-presidenzialismo francese che ha molti limiti. Il sistema americano non è culturalmente compatibile con i popoli europei: si mettesse l'anima in pace. Se bisogna abolire un livello di governo, meglio abolire le regioni4. La "società della scelta" per scuola, sanità e università ahahahahahahahah5. Privatizzazioni Va bene le privatizzazione ma non quella delle reti (autostrade, linee ferroviarie, linee elettriche ecc) sono monopoli naturali la cui privatizzazione porterebbe da un monopolio pubblico al privato6. Responsabilità patrimoniale del pubblico amministratore In teoria è già così7. Semplificazione burocratica e "impresa in un giorno" ok magari ci riesce8. Riforma delle pensioni e ammortizzatori sociali: modello welfare to work D'accordo9. Statuto dei lavori Cioè?10. Detassazione del lavoro straordinario e aumenti salariali legati all'andamento dell'azienda In cina la stanno togliendo questa cosa e a noi ce la mettono?11. Abolizione del sostituto d'imposta per i lavoratori dipendenti Che vantaggi ho? Quello di poter evadere?12. Superamento degli ordini professionali Mi trova parzialmente d'accordo. Voglio solo libertà di accesso alle libere professioni senza numero chiuso13. Abolizione valore legale titolo di studio e valutazione dei docenti Ma è pazzo?

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Hinzelmann

In effetti la flat tax al 20% è una pura folliaSarebbe già problematico il 30%A meno che il federalismo fiscale non la trasformi in un 20% statale + 30% regionalecon l'ovvia specifica che più fosse basso il PIL regionale più la regione dovrebbeaumentare l'aliquota. Per cui le tasse calerebbero solo al Nord...aumenterebbero alcentrosud e mediamente rimarrebbero uguali.Ovviamente scindendosi da Pannella deve dimostrare di essere più radicale dei radicali.Mi pare però un programma solo ultraliberista.... :roll:Insomma sarebbe un programma di destra pure negli USA

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1. Fisco: tassa piatta al 20% . La rivoluzione fiscale è possibile non è affatto detto che la flat tax al 20% rilanci lo siluppo del paese. Inoltre vorre ifar notare che il 20% è meno dell'aliquota minima che si paga ora in italia. Riduzione spesa pubblica? Capezzone dicesse dove e come invece di sparare proclami. Va tenuto presente che con la flat tax lo stato si priverebbe di uno strumento di politica economica (il sistema progressivo) dopo aver perso lo strumento di politica monetaria (l'euro).
Uhh.... La riduzione della spesa pubblica è un dovere. La nostra è un mostro fuori controllo. Per farla però bisogna licenziare e tagliare. Il caso emblematico è quello delle ferrovie, esuberi per 20000 posti e non si muove un dito. Non si tratta poi a dirla tutta nemmeno di licenziare, ma semplicemente di non sostituire chi va in pensione. Un altro punto è quello delle pensioni. Bisogna aumentare gli anni di contributi e pagare le pensioni in base a quanto si è versato e non in base agli ultimi anni di reddito e il sistema diventa più equilibrato.Sull'aliquota al 20% nn commento nemmeno. E' troppo bassa.
2. Federalismo fiscale e competitivoSe riesce a farlo complimenti. vorrei sapere quanti voti prenderà in calabria dopo che avrà fatto una riforma così radicale. La verità è che il federalismo in Italia è inattuabile la soluzione secondo me è quella svedese che prevede un forte accentramento (l'accentramento può essere efficiente quanto il federalismo). Competizione tra territori? si certo io sposto l'azienda perchè in lombardia si paga l'1% in meno. Ma per favore!!
Il fatto che in certe zone non vogliano assolutamente in federalismo non basta già a dire che è una buona cosa? Mi sembra poi che la competizione tra zone ci sia già. A livello di infrastrutture e servizi e anche di tasse locali. Per fare un esempio concreto una fabbrica si è spostata dalla mia città a quella a fianco perchè quest'ultima le scontava le tasse locali, altrimenti insostenibili per il settore.
3. Presidenzialismo Tutta l'Europa ha un sistema bicamerale e parlamentare l'unica eccezione è il semi-presidenzialismo francese che ha molti limiti. Il sistema americano non è culturalmente compatibile con i popoli europei: si mettesse l'anima in pace. Se bisogna abolire un livello di governo, meglio abolire le regioni
Avere due camere identiche è una scemenza pura. Un costo enorme. Due camere vanno bene ma con obblighi legiferativi più specifici.
4. La "società della scelta" per scuola, sanità e università ahahahahahahahah
Non ho capito
5. Privatizzazioni Va bene le privatizzazione ma non quella delle reti (autostrade, linee ferroviarie, linee elettriche ecc) sono monopoli naturali la cui privatizzazione porterebbe da un monopolio pubblico al privato
L'enel si comporta da monopolista. Tanto vale renderla una public company. Certo che se si fa come con telecom e autostrade che sono state regalate agli amici dei politici allora meglio resti allo stato.
6. Responsabilità patrimoniale del pubblico amministratore In teoria è già così
Io mi accontenterei che venissero licenziati a tutti i livelli se incompetenti.
7. Semplificazione burocratica e "impresa in un giorno" ok magari ci riesce
L'impresa in un giorno c'è già dal governo berlusconi eppure per tutti è una novità da introdurre.
8. Riforma delle pensioni e ammortizzatori sociali: modello welfare to work D'accordo
Sulle pensioni dicevo già prima
9. Statuto dei lavori Cioè?
Altro punto oscuro
10. Detassazione del lavoro straordinario e aumenti salariali legati all'andamento dell'azienda In cina la stanno togliendo questa cosa e a noi ce la mettono?
Gli straordinari andrebbero detassati al 100%. Aumentano la produttività e diventano una cosa positiva sia per il dipendente che per il datore di lavoro. In alcuni lavoro si ovvia già sfruttando particolari diciture in busta paga.
11. Abolizione del sostituto d'imposta per i lavoratori dipendenti Che vantaggi ho? Quello di poter evadere?
Non so.
12. Superamento degli ordini professionali Mi trova parzialmente d'accordo. Voglio solo libertà di accesso alle libere professioni senza numero chiuso
A numero chiuso esiste solo il lavoro di notaio e non sono nemmeno così contrario, semmai è sbagliato il numero. Sono troppo pochi e i risultati si vedono nei prezzi. L'abbattimento delle professioni di per se non significa niente. Va fatta una legge che permetta però agli attuali e futuri professionisti di crescere e di formare società in grado di competere sul mercato dei servizi europeo. Noi stiamo perdendo un grosso treno. In italia già sbarcano decine di società estere con ovviamente dimensioni colossali e noi non possiamo consolidare il settore per legge. Una follia.
13. Abolizione valore legale titolo di studio e valutazione dei docenti Ma è pazzo?
Io sono assolutamente d'accordo per quanto riguarda le lauree. Il titolo di studio serve a difendere le università cretine di paese. Che ogni università si metta sul mercato mostrando quello che vale e quello che insegna. Il mercato valuterà. La valutazione dei docenti mi pare il minimo sindacale. In ignhilterra esistono delle valutazioni annuali delle scuole e dei docenti che sono pubbliche. Ognuno può scegliere con consapevolezza quello che vuole. Le peggiori vengono chiuse. I presidi hanno potere decisionale e possono licenziare gli insegnanti. Un po' più di flessibilità in quel mondo imbalsaato che è quello schifo della scuola italiana mi pare il minimo.
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Mi ricordo un inchiesta giornalistica di 5 dipendenti delle ferrovie che denunciarono la mancanza di sicurezza sulla linee ferroviarie per via dei tagli al personale della manutenzione. Inutile dire che quei poveri cristi sono stati licenziati in tronco. Quando si parla di esuberi si analizza un problema in modo sbagliato: il vero problema non sono i dipendenti in più ma la produttività del dipendente licenziare: 20000 persone potrebbe non risolve nulla.La spesa pubblica italiana in percentuale al Pil è in media con quella europea se non leggermente più bassa il discorso è sempre lo stesso: è la produttività della spesa che è bassa non è la spesa che è alta.Sò bene che il federalismo sarebbe in teoria la soluzione migliore ma quando si governa si sceglie la soluzione che in pratica è la migliore: il federalismo fiscale porterebbe al collasso le aree più depresse del mezzogiorno nel breve e nel medio periodo senza alcuna certezza sul lungo periodo (potrebbero rimanere aree economicamente e socialmente depresse). Il problema da risolvere non sono i livelli di governo ed i poteri degli stessi (lasciate stare le cavolate di avvicinare la politica ai cittadini sono fandonie che vi rifilano) ma poter identificare in modo chiaro i responsabili di scelte politicamente sbagliate cosa che con il federalismo solidale all'italiana non si riesce a fare. Un esempio è il caso del policlinico umberto I con responsabilità che vengono rimpallate tra ministero, regione, università, CdP mentre un ospedale cade a pezziLa differenza delle camere è il modo di elezione delle stesse non le loro funzioni. Qui il discorso è molto complesso e va fatta un analisi storica della formazione del sistema bicamerale ma il parlamento monocamerale non è la scelta più efficienteIl mercato dell'energia è governato da monopoli ed economie di scala: la liberalizzazione sarà vera solo con l'avvento della microproduzione dell'energiaDetassare gli straordinari è una forma di sfruttamento: incitare il lavoratore a lavorare di più (e se non lo fai ti licenzio o ti discrimino) per non assumere altre persone, aumentando lo stress con costi incalcolabili per la società. Cerchiamo di guardare oltre l'ovvio e di fare analisi non solo microeconomiche o politologiche ma anche sociologiche e macroeconomiche e mettiamo come obiettivo non l'aumento della richezza ma l'aumento del benessere perchè a questo serve l'economiaPer quanto riguarda i titoli di studio bisogna specificare quale sarà il nuovo sistema di valutazione un abrogazione creerebbe un vuoto legislativo enorme

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Può anche essere che sia un problema di efficenza, ma all'atto pratico come la si ottiene? Con spostamenti di personale e licenziamenti. Cose storicamente negate.Il federalismo dal mio punto di vista non implica necessariamente il venir meno di una qualche forma di redistribuzione a livello nazionale (magari un po' di meno verso le regioni autonome, ricordo che in val d'aosta la spesa procapite è di circa 10 volte quella della Lombardia, poichè in val d'aosto tutti lavorano per queste misteriose organizzazioni montane). Si tratta semplicemente di avere un po' più di efficienza oltre che di correttezza.Sulle camere io resto dell'idea che se sono perfettamente simmetriche sono inutili. Proprio anche il fatto che si eleggano in maniera diversa dovrebbe far propendere per questa ipotesi, anche se mi rendo conto che il punto è abb dibattuto.Già adesso ci sono gli straordinari non tassati: si fanno in nero. Si tratta di dare qualche garanzia in più, non in meno. A parte il settore dei concorsi pubblici e qualche ruolo di accesso tramite concorso, dove conta ancora il titolo di studio? In alcuni rarissimi casi è sacrosanto (medico e forse avvocato) negli altri sa di buffonata.

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Hinzelmann

L'efficacia legale del titolo di studio serve come controllo di legalità sulle scuole private, nel senso chese non soddisfi dei requisiti minimi ( durata del corso, materie, abilitazione degli insegnanti ) non puoi come scuola rilasciarlo. Per il resto concordo che serva a poco.L'idea liberale sarebbe di passare da questo controllo formale dello stato ad un controllo di mercato sulla efficienza della scuola ( il consumatore sceglie la scuola che rende in termini di efficienza)C'è un problema.1) la scelta del consumatore è consapevole solo se paga, se l'istruzione è gratuita ( pubblica ) o sovvenzionata ( paritaria ) o comunque scelta per opzioni ideologiche ( cattolica ) questo controllodell'utenza non c'è. Così accade negli USA.2) un controllo sulla efficienza di un servizio presupporrebbe la sua misurabilità, ma il servizio scolastico èdifficilmente misurabile per standard di rendimento. Inoltre è evidente che il risultato finale del servizio è influenzato dalla qualità degli studenti che ci entrano, quindi una scuola di prestigio con rette alte acquisterà facilmente un buon nome perchè sarà la scuola della elitè cittadina. Ad ogni rilievo statistico risulterà semplicemente ciò che già sappiamo: ovvero che i figli di medici avvocati e ingegneri saranno medici avvocati e ingegneri, ma con l'aggravante che si dirà che il merito è della scuola ( il che non è evidentemente vero, come non lo è ora )3) un sistema scolastico veramente di mercato, faciliterà la mobilità sociale ad una unica condizione --enormi stanziamenti in borse di studio per i meno abbienti --forte selezione all'ingresso e rinuncia al concetto di universalità del servizio Insomma, la verità va detta tutta.Se si fanno tutte queste cose sarebbe una rivoluzione ( di destra )altrimenti diventa un favore ai diplomifici e alla chiesa ( io propendo come esito per questa ipotesi perchè alle rivoluzioni ancorchè di destra in Italia non credo...)

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Ripeto solo per chiarezza che io parlo di università. Ai livelli inferiori non credo abbia senso l'abolizione del valore legale.1)Il primo problema che poni in analogia con gli Usa mi pare un po' fuorviante. Negli Usa ad esempio solo pochissime scuole rilasciano i Php, quindi in realtà la selezione esiste realmente.2)Io le valutazioni le lascerei semplicemente al mercato, che mediamente ci prende. Solo per le valutazioni degli istituti superiori avrei un criterio di valutazione centralizzato, ma si tratta più che altro di identificare l'estremo inferiore e chiuderlo. Io appena entro in certe scuole mi rendo conto dopo 10 minuti di come sia la situazione. 3)Guarda gli uk. Le università pubbliche costano come la più cara delle private italiane. La london school of economics arriva a 24.000euro l'anno. Sono cifre proibitive ma chiunque ci voglia studiare avrà modo. In parte il prestito è statale ma tutte le banche offrono prestiti estremamente agevolati agli studenti ed essendo l'unico criterio di ammissione il merito ovviamente è la stessa Lse a garantire. In quelle con le rette più basse basta il sussidio statale, che andrà restituito a tasso 'inflazione. In Italia siamo lontanissimi da una simile prospettiva, anche se non è assolutamente niente di utopico. Per lo meno in un paese che funziona e in un sistema scolastico trasparente.

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Ma perchè invece di prendere a modello la gran bretagna con i suoi problemi sociali (e ci sono) non prendiamo come modello la svezia, il canada, la danimarca ecc? Perchè ci facciamo abbindolare dalla questione delle tasse troppo alte quando:1) abbiamo un enorme debito pubblico che dovremmo pagare NOI!2) Non iniziamo a pretendere servizi di qualità?

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E' una possibilità ma di una difficoltà assurda in un paese come il nostro così abituato ai medici compiacenti per cui tutti stanno in mutua mesi, agli scansafatiche difesi dai sindacati (su questo sono d'accordo con montezemolo) e tutta una serie di problemi strutturali. Molto più semplice eliminare il pubblico dove è possibile senza troppi scompensi.Io non credo che lo stato sociale vada abbattuto in favore di una prospettiva economica, ma va razionalizzato in maniera profonda. Ad esempio la sanità pubblica va difesa con le unghie e con i denti, così come un sistema pensionistico nazionale, però i 50000 forestali campani (credo siano uno ad albero) con tutta la buona volontà....

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Montezemolo è l'ultimo che può parlare in materia di fannulloni dal momento che guida l'azienda più sovvenzionata e fatiscente del mondo

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Hinzelmann

Il punto è che se il paese ha medici compiacenti con lavoratori assenteistiè perchè è lo stesso paese di Tanzi, Cragnotti, Riccucci, Fazio...ed è inutiledire che più si è potenti più la compiacenza paga.Cioè sia ben chiaro quale potrebbe essere il privato che ci aspetta.Questo per dire, al di là del merito e delle opinioni, che sentireparlare delle virtù progressive del mercato colla M maiuscolapuò corrispondere un po' al sentir parlare della rivoluzione collaR maiuscola.Quindi, occhio sempre alle fregature ( qualunque sia l'idea a cui si aderisce )

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Hinzelmann hai centrato il problema! Il mercato è inefficiente come il pubblico e risente dei suoi stessi problemi (anche se con modalità e con pesi diversi) e i vari crack parmalat e cirio lo dimostrano. La teoria economica ha di fatto descritto come il benessere generale, peccato che non riesca a spiegare come far coincidere gli interessi degli operatori con quelli dello stato e del mercato. Il problema è questo: le persone (gli operatori) fanno i loro interessi che non coincidono se non raramente con quelli del mercato e dello stato. Al momento non c'è una soluzione al problema. Gli unici paesi che sembra siano riusciti a superare questo limite sono i paesi con un basso tasso di conflittualità sociale come Canada, Australia, paesi scandinavi ecc il problema quindi è tutto culturale e, in un paese come il nostro dove le logiche corporative prevalgono su quelle cooperative non risolveremo nulla neanche tra 100 anni e con tutte le riforme del mondo.

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E' evidente che il mercato deve essere funzionante e per esserlo il primo a funzionare deve essere lo stato. Poi in uno stato come il nostro dove i partiti danno scalate alle banche, la seconda banca italiana si trasforma in un organo della politica nell'azione telecom, a tronchetti è permesso di vendere gli immobili di telecom alle sue società, il mercato non funziona.Il fatto che poi ognuno faccia i proprio interessi è normalissimo: l'anima stessa del mercato sta nell'eterogeneità dei fini. Non c'è niente di teleologico. E' proprio per questo che in alcuni casi come pensioni, sanità ecc.. è impossibile eliminare il ruolo dello stato.

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Credo che sia il caso di chiarire qualche concetto:1) I politici non sono persone che hanno ricevuto la vocazione dal Signore nel fare questo lavoro: essi sono persone che nel migliore dei casi si sono messi a disposizioni di un gruppo o di alcuni gruppi (lobbies) per compiere i loro interessi 2) Le scelte decisionali, fatte dai politici, sono frutto di un compromessoCon questi presupposti: come fa lo stato a funzionare bene se le lobbies che eleggono i politici sono in continua lotte tra loro? Certe volte mi pare che ci sia persino un'incapacità di aver un ottica di lungo periodo (vedi pensioni, legge di regolamentazione del mercato) e che si continui a campare giorno per giorno, Se aggiungiamo che l'Italia ha un bassissimo tasso di partecipazione diretta della cittadinanza ai processi decisionali (che farebbe da valido contrappeso) mi viene quasi da assolvere questa classe politica per le loro mancanze e sono fermamente convinto che ce la meritiamo tutta!

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