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Le nuove coppie gay? Stabili e con un rapporto paritario


Guest Dago

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Guest Dago

Leggetevi questo articolo dal Corriere della Sera.Personalmente, fotografa la mia realta'. In fondo, queste coppie (la mia compresa) sono tremendamente tradizionali, perfino banali. Forse possono continuare ad ignorarci, ma non potranno farlo ancora per molto.

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Hinzelmann

Incassiamolo come qualcosa che "ci fa gioco".Avrei delle riserve su diverse delle frasi riportate nell'articolo citato,e sulla logica complessiva che sottende, ma considerandolo comepubblicazione rivolta ad eterosessuali, certamente ci è utile.Comunque che si debba "sembrare eterosessuali" o che ci venga dettoche le nostre coppie sono paritarie con ruoli sessuali e di vita intercambiabiliin modo simile a quelle eterosessuali, spero sia il parto del giornalista e nondegli autori del libro, perchè mi sembra una barzelletta.

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Guest Dago

Semplicemente, si vuole mettere in evidenza che i gay non sono dei marziani scesi da marte, ma vivono come tutti, ed in questo caso costruiscono una vita di coppia nella maniera piu' banale e ovvia possibile. Sara' scontato per noi, ma non lo e' per molti.

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davvero nei CO le madri la prendono peggio dei padri? non l'avrei mai detto >.> sarà perché vivo l'esperienza opposta :asd: ma a parte quello non capisco che cosa dica di nuovo quell'articolo... ah sì... ma davvero esistono coppie fisse gay e i rapporti tra omosessuali non sono solo scappatine? :asd: caspita, chi l'avrebbe mai detto...siamo messi male se c'è bisogno di qualcuno che lo faccia presente...

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No no, ha ragione Dago: premesso che l'ottica dei mass-media è sempre eteronormativa, meglio che ci dicano che siamo bravi perché assomigliamo a loro, piuttosto che siamo cacca perché andiamo al GayPride con le torte in testa. L'ottica è sempre eterosessista, e sempre lo sarà: non è questo che va valutato, perché questo è scontato. Inoltre il Corriere vuol dare un colpo al cerchio e uno alla botte: negli ultimi due anni è diventato marcatamente ostile ai gay, come sapete tutti.Il punto è un altro. Domani ci vorrebbe una lettera, una risposta, un trafiletto lungo di un intellettuale o militante gay che rimette le cose nella giusta prospettiva, corregge, emenda. Ma questo non c'è.

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neanche a me sembra molto rivoluzionario come articolo...forse non riesco a trovarlo molto realema tant'e'...forse fotografanouna realta'piu' matura mha

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Hinzelmann

Questo potrebbe pure essere vero, non nel senso che i gay vanno più a messa, manel senso che chi va a messa spesso è omosessuale.A questo riguardo, a titolo esemplificativo di ciò che è l'Italia, l'ennesimo caso di cronaca nera. MILANO - Dopo tre giorni di agonia è morto Maurizio Oldani, il commercialista dirigente della Margherita milanese malmenato all'alba di domenica. Ancora ignoti i motivi della selvaggia aggressione ma le indagini si indirizzano verso un omicidio di tipo omofobico. L'assassino ha ucciso a mani nude, colpendo più volte la vittima alla testa. Non è stata una rapina: in tasca il commercialista aveva ancora il cellulare e la tessera dell'Arcigay e nei calzini, come usava fare dopo una precedente aggressione, i soldi, 100 euro. Forse il movente è legato alle amicizie occasionali del professionista. Polizia e carabinieri indagano sulle frequentazioni di Oldani e sulle ultime ore trascorse in città, forse in un club privato del centro di Milano. Il magistrato ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per omicidio volontario: alle 6 del mattino di domenica, quando il commercialista è stato soccorso agonizzante in via Porta Tenaglia, a pochi metri da casa sua. Nessun testimone. Accanto al corpo, gli agenti hanno rinvenuto uno zainetto con un asciugami e un paio di ciabatte da sauna che potrebbero essere della vittima anche se i genitori hanno assicurato che non erano sue. Oldani era una persononalità di spicco nella Margherita milanese. Candidato alle ultime elezioni circoscrizionali, era il coordinatore per la Marghertia e l'Ulivo nella zona del centro storico. Nipote dello scomparso vescovo milanese Luigi Oldani, il commercialista era conosciuto per il suo profondo impegno cattolico: agiva nel volontariato e ricopriva la carica di vicesegretario nazionale dell'Associazione dei Partigiani Cristiani. http://www.gaynews.it/view.php?ID=74153molto triste...ma nella drammaticità del caso anche rivelatore :asd:

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Bè effettivamente il gay di oggi (in genere) non ha problemi ad accettarsi, ad avere modelli, a trovare un partner ecc... mentre chi è un po' più anziano è cresciuto in un italia ancora un po' bigotta (non che ora non lo sia, però sempre meglio di 50 anni fa) e quindi ecco il classico gay 50enne che si sposa e che va nelle dark e fa sesso occasionale.Per ora io e il mio boy insieme "funzioniamo", faremo una anno ad Agosto. Speriamo bene :roll:Comunque per il caso di Maurizio Oldani forse è meglio aprire un altro topic :salut:

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  • 2 weeks later...

Stabili????? non mi sembra il termine più adatto per una relazione omo.......purtroppo devo prendere atto che questa caratteristica ci contraddistingua, aldilà di tutti i luoghi comuni, le relazioni omo sono "di solito, con le dovute eccezioni" traballanti e incerte.....per intenderci solitamente, dopo un primo periodo di passione rovente, la monotonia prende il sopravvento....e la coppia fa BOOM!

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In fondo, queste coppie (la mia compresa) sono tremendamente tradizionali, perfino banali. Forse possono continuare ad ignorarci, ma non potranno farlo ancora per molto.
Comunque che si debba "sembrare eterosessuali" o che ci venga dettoche le nostre coppie sono paritarie con ruoli sessuali e di vita intercambiabiliin modo simile a quelle eterosessuali, spero sia il parto del giornalista e nondegli autori del libro, perchè mi sembra una barzelletta.
Io credo che per quanto riguarda la «coppia» (con tutte le differenze che possono esserci tra coppie e coppie e individui e individui) non ci si può non aspettare che - per ovvie considerazioni storiche - il modello eterosessuale (attenzione: con tutta la sua diversa fenomenologia, e con tutti i suoi modi d'evoluzione, a volte tendenti alla frana! - sia quello destinato a imporsi, almeno tendenzialmente.Per questo avere il matrimonio (è una cosa che dico sempre) non significherà solo avere il matrimonio, solo un diritto giuridico. Ma non sto facendo della dietrologia; io lo voglio il matrimonio! E' in altri tipi di rapporti che gay e lesbiche dovrebbero essere più creativi, attingendo modelli dal passato: nell'amicizia, in cenacoli e gruppi, in piccole famiglie o nuclei, in (scusate, capisco che il termine è passato di moda...) comuni.
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mah neanche a me sembra così rivoluzionario come articolo ... però è già qualcosa, visto che è un articolo del corriere della sera ...

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... meglio che ci dicano che siamo bravi perché assomigliamo a loro, piuttosto che siamo cacca perché andiamo al GayPride con le torte in testa. L'ottica è sempre eterosessista, e sempre lo sarà: non è questo che va valutato, perché questo è scontato. Inoltre il Corriere vuol dare un colpo al cerchio e uno alla botte...
Anche io sono di questa idea...A parte che non nutro molta fiducia nelle statistiche, però forse considerare i parallelismi tra una coppia etero e una omo può essere un primo passo verso una integrazione dei due modelli.Anche perchè una comunicazione di massa troppo sottile rischia di non aver effetto. Meglio iniziare con grandi generalizzazioni e "spostare" l'opinione pubblica per grandi sistemi (che poi il corriere la sfrutti per aumentare i lettori o no è un'altra storia...). Poi ci saranno sempre persone che identificheranno i gay come un "fenomeno di costume" legato al pride, e invece chi riuscirà a capire che cosa significa più nel profondo.
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.... modello eterosessuale, omosessuale, creativo o altro, forse tutte queste definizioni, opinabili quanto ci pare, sono solo un modo per cercare di analizzare e interpretare la realta'.Io questa realta' la vivo tutti i giorni, e non ci domandiamo se il nostro organizzarci il quotidiano, il nostro progettare il futuro, segua un modello precostituito, o sia un riferimento di qualcosa, semplicemente siamo una coppia, come tante, con la nostra casa, le nostre famiglie, i nostri problemi, le nostre gioie.

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Giusto richiamo alla prassi, alla reale effettualità.Quando parliamo di modelli vari, poi, in parte lo possiamo fare in modo attivo e consapevole, per analizzare e capire cosa succede nella realtà, in parte lo facciamo anche in risposta a stimoli, provocazioni, interdetti di stampo religioso, politico, giornalistico, cioè in modo difensivo. Bisognerebbe agire e pensare contemporaneamente su due fronti: identitario (perché non possiamo negare di essere trattati diversamente dalla maggioranza eterosessuale) e non (agendo di fatto il più possibile come se questa differenza non ci fosse).

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Io mi riconosco molto nell' articolo, anche se parte con un argomento e finisce con delle statistiche generali sull' omossesualità :look:Sono legatissimo a un ragazzo da quasi due anni e non accenna a diminuire questa intesa. Che sia perchè finalmente non ci nascondiamo più? Non mi vergogno andare a manina per il centro della mia città, io la vivo bene, gli altri non so ma non mi influenzano di sicuro. Credo sia questo che sia cambiato: da un ostentare un' esagerato travestismo per apparire con forza di "essere gay", adesso si può essere più tranquillamente omosessuali, vivere senza troppi problemi i propri legami alla luce del sole :(

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