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P. Odifreddi, "Perché non possiamo essere cristiani"


quint

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Ho finito proprio oggi di leggere questo libro; ne riassumo brevemente la struttura.

Dopo una breve introduzione atta a introdurre il contesto generale dell'opera (Cristiani e cretini, si intitola il capitoletto), parte una via crucis che, dal Genesi ai Vangeli, vuole (oltre che palesare l'irrazionalità degli eventi narrati) far emergere le mille incongruenze all'interno della Bibbia stessa (dalla versione doppia della Creazione, alle molteplici varianti del racconto della vita di Gesù).

Da questo filone, Odifreddi fa scaturire numerose digressioni sugli argomenti più disparati (dall'Inquisizione ai loschi affari delle banche vaticane, dalle Crociate alla truffa dell'8 per mille...).

 

Considerazioni personali. :love:

Riguardo al "filone principale", ho imparato che gran parte dell'Antico Testamento non fa altro che descrivere guerre, omicidi, incesti e tante altre cose che la Chiesa dovrebbe condannare (divertenti in proposito le scuse che si inventano nel Catechismo - stilato, lo ricordo, da Ratzinger).

Circa l'irrazionalità della maggior parte dei racconti della Bibbia, direi che non avevo bisogno di conferme da parte di un matematico; però pensare che esistano delle persone che credono veramente che discendiamo da Adamo ed Eva, mi addolora. :cry:

Ho trovato interessante la prima parte, dove viene presentato il "Dio degli eserciti" che incita il popolo ebraico a combattere chiunque gli sia intorno (mi era sfuggito, quando andavo a catechismo). Interessante anche la lunga dissertazione su Gesù, visto come distributore di aforismi gratuiti e Mago incantatore di creduloni; questo sempre se sia esistito veramente. :cry:

Quasi divertente, inoltre, constatare come alcune dei dogmi attuali della Chiesa Cattolica (come l'Assunzione di Maria o l'unigenicità di Cristo) siano inventati di sana pianta senza la conferma delle "Sacre" Scritture, o addirittura in opposizione ad esse (che nominano più di una volta "i fratelli e le sorelle di Gesù").

 

Riguardo invece al filone sotterraneo delle digressioni, ci sarebbe troppo da commentare, vista la vastità degli argomenti trattati. Se non altro, ha la finezza di non soffermarsi troppo sulle Crociate, altrimenti ci avrebbe potuto riempire un altro libro. Ci ricorda invece che dovremmo sempre specificare a chi va l'8 per mille, che la Chiesa non paga le tasse, che il commercio di santini, reliquie e affini frutta milioni di euro, che predicano bene e razzolano male (papi sposati e con figli, preti assassini, incesti, omidìcidi...), e tante altre cosette che vale la pena leggere con attenzione.

 

Lo consiglio a chiunque abbia dubbi sulla verità della Chiesa. Chi non ha dubbi, è inutile che lo compri. :cry:

 

Vi lascio con la benedizione finale del libro:

 

Benedicat vos omnipotens Logos: Pater Pythagoras, Filius Archimedes, et Spiritus Sanctus Newtonius.

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Guest werty

a me è bastato leggere un manuale di storia medievale per capire questo...io aggiungo che per la Chiesa il concetto di guerra è stato condannato da Giovanni 23° che definì tutte le guerre sbagliate (cosa simile fece il suo collega della Grande Guerra definendola "inutile strage" ma non condannò ufficialemente la guerra come concetto).Giovanni Paolo 2° ha invece reintrodotto il concetto di "guerra giusta" contro l'oppressore...

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Ottima lettura certamente.Penso che tra i testi che possiamo considerare ispiratori dell'ateismo si possano molto tranquillamente annoverare le bibbie e i corani.La storia condanna la chiesa e questo è pacifico.Ma fin quando esisterà la religione e la fede religiosa esisteranno strutture economico-politiche che, facendo leva su queste ataviche paure e superstizioni, si organizzeranno per controllare lo status quo sociale, giustificare l'ingiustificabile e curare interessi propri e di parti loro alleate.Spesso sentiamo affermazioni dove si condanna la chiesa ma si giustifica la dottrina a cui si richiama.E' questo il cuore del problema, andare a vedere tra le righe e leggere attentamente quelle affermazioni attribuite ad una fantomatica divinità, ci si accorge che tutto e finalizzato a confondere le menti e asservirle ai vari poteri, che si modificano nelle forme ma nella sostanza vengono sempre gestiti dalle stesse categorie sociali.Il messaggio cristiano è subdolo, falso e in malafede, con le buone parole (apparenti) inculca concetti che nella realtà hanno creato mostri.Vedo anche che Werty cita Giovanni 23mo, il papa buono.Quello che in Francia evitò che la giustizia punisse i vescovi che collaborarono con i nazisti, e che quando a Venezia giunsero gli aiuti umanitari Marshall diede disposizioni affinchè non venissero distribuiti in un quartiere che aveva dato la maggioranza comunista e socialista.

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Anch'io ho molto apprezzato il libro di Odifreddi. Sebbene il prof di logica matematica autore del libro sia un po' malato di anticlericalismo (la qual cosa a dire il vero gli fa onore) le argomentazioni sono convincenti, i commenti salaci, e spesso le conclusioni paradossalmente divertenti.Sorprende seguire i ferrei ragionamenti del buon Piergiorgio - sorprende la nostra ingenuità che non ci aveva fatto pensare le stesse cose prima, in generale legittimata da una legittima ignoranza dei testi sacri. Per quanto, ritengo che dobbiamo conoscere la religione cattolica. E non per un fatto di tradizioni o di cultura, ché sono queste tutte baggianate buone solo a imbonir gli stolti. Ma per poter più rigorosamente smentire le cretinate che la Chiesa sostiene.Ma in fondo, a un certo punto, chi se ne frega. Contrastarela Chiesa direttamente rischia di darle più visibilità di quella che effettivamente merita (cioè nulla). E dunque, bene gli esercizi di logica, ma poi anche una certa noncalanza starebbe bene a combattere la puttana di Babilonia.

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d'accordissimo con te Wotan.Che ci pensi la chiesa a sbattersi per convincere, e nel passato ha convinto solo con la forza o facendo leva sull'ignoranza, due strmenti che può usare sempre sempre meno

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  • 3 weeks later...

Non ho ancora finito di leggerlo però concordo tutto ciò che dice l'autore del libro, del resto la razionalità non può accostarsi a ciò che è scritto sulla bibbia.La chiesa dovrebbe spiegarmi perchè condanna tanto l'omosessualità e non l'incesto che però viene praticato dai i nostri ipotetici avi (Lot che si accoppia con le figlie etc.)

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  • 3 weeks later...

Io ho letto la religione alla prova del 9 sempre dello stesso autore molto intelligente ma secondo me nno riesce a dimostrare la non esistenza di Dio.Resta dunque secondo me il paradosso degli atei: chi non crede in Dio fà un atto di fede esattamente come chi crede e non potrebbe essere altrimenti pena la perdità della libertà

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mahio di odifreddi ho assistito a diverse conferenze, ho un libro che sto leggendo e altri prestatimi che ho svogliatoa parte il fatto che quel tipo ha un ego disarmante :P e il suo rispetto verso i mortali è pari a quello di doctor house :P il modo in cui pone la sua posizione anticlericale lo fa sembrare un qualsiasi contestatore da due soldi, per quanto vero sia quel che dice... rimarca i peccati della Chiesa che tutti già sappiamo, farcendoli di aneddoti originali e anche interessanti, e proponendoli quindi come acutissime rivelazioni e scoperte

Lo consiglio a chiunque abbia dubbi sulla verità della Chiesa. Chi non ha dubbi, è inutile che lo compri. :gha:
per l'appunto
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E' al superstizioso che spetta l'onere della prova. Dio non esiste, i profeti che parlavano in suo nome erano o figure mitologiche (Cristo) o furbetti millantatori (Maometto, ecc).I migliori libri per sbeffeggiare l'ignoranza e la fede sono proprio quelli delle varie mitologie.Proprio leggendosi bibbie, vangeli e corani, si trovano tali assurdità, tali mostruosità che da sole giustificano l'ateismo.La religione resiste per la paura verso "l'ignoto" (tipo la morte, che poi non è ignoto ma è solo la fine di tutto e persempre) e la chiesa resiste da un lato grazie a questi timori, da un lato per gli interessi economici che tutela e che può fornire, per gli interessi politici che riesce a garantire e giustificare.

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RichardIII

Da non credente l'unica cosa che mi viene da dire quando vedo Odifreddi è che non ho bisogno di un matematico mediocre per sapere cosa è giusto credere.Mi sembra definitivamente troppo sicuro di sé.

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secondo me nno riesce a dimostrare la non esistenza di Dio.
Perchè, ci prova? :asd:
Resta dunque secondo me il paradosso degli atei: chi non crede in Dio fà un atto di fede esattamente come chi crede e non potrebbe essere altrimenti pena la perdità della libertà
Per me non è un paradosso: riesco tranquillamente ad ammettere che l'assenza di fede è una fede.Io, almeno, Odifreddi non so. :asd:
a parte il fatto che quel tipo ha un ego disarmante :D e il suo rispetto verso i mortali è pari a quello di doctor house :P rimarca i peccati della Chiesa che tutti già sappiamo
1) Sarà per quello che mi piace? XD2) Che TU sai; il miliardo di cristiani nel mondo probabilemente no. Ma tanto il libro non è per loro, giusto? :D
Io credevo che l'indicativo fosse il modo della certezza. :D
Ti riferisci al titolo? Cosa c'è di incerto? :P
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Resta dunque secondo me il paradosso degli atei: chi non crede in Dio fà un atto di fede esattamente come chi crede e non potrebbe essere altrimenti pena la perdità della libertà
Solo se si intende "ateo" come "uno che nega l'esistenza di Dio", non se lo si intende come "uno che non crede in Dio" (dunque un angostico). Io, per esempio, sono un ateo, ma nel senso appunto di agnostico, quindi non mi scandalizzo se qualcun altro crede in Dio e non mi affanno a cercare di convincerlo del contrario.
Io credevo che l'indicativo fosse il modo della certezza.
Ti riferisci al titolo del libro? Cosa c'è di incerto?
No, tesoro. Mi riferivo all'inquietante post di Rigoletto, che adopera l'indicativo come se possedesse delle certezze che nessun essere umano possiede, tanto meno uno che abbia un minimo di tolleranza e rispetto nella Fede altrui.
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domanda (del tutto ot)... ma l'agnosticismo non dice che non esiste Dio... dice che non si può avere una risposta a tale problema (o altri) e quindi c'è una sospensione del giudizio?se non sbaglio (mai studiato latino io) l'origine della parola viene proprio da "non sapere" non "non credere" Da che so è proprio il termine ateo che indica sia chi non crede in Dio sia chi afferma attivamente l'insesitenza di quest'ultimo...

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Mah. Io, ormai, nel linguaggio comune trovo la parola "ateo" utilizzata in entrambi i significati che ho indicato.Ma - per quel po' che so di greco e di religione - un ateo è semplicemente uno che non ha un Dio (nel senso che non crede in Dio perché non sa se Dio esiste, cioè un "agnostico"), non necessariamente uno che nega esplicitamente l'esistenza di Dio.Comunque, l'importante è mettersi d'accordo sulle parole; perciò ho introdotto quel distinguo nel rispondere a Sugar.Invece cose come:

Dio non esiste, i profeti che parlavano in suo nome erano o figure mitologiche (Cristo) o furbetti millantatori (Maometto, ecc).
vanno classificate in ben altro modo. Qui hai davanti qualcuno che sostiene di essere SICURO che Dio non esiste e che, in nome di questa sua sicurezza, pretende di potersi scagliare contro gli eccessi della religione... senza rendersi conto che lui stesso fa di peggio.
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che è quello che ho detto io sulla definizione di ateo... Ma l'agnostico non è quello che non crede in Dio, è colui che non si pone il problema. Tant'è che parecchi agnostici credono in un esistenza superiore, ma visto che non può essere dimostrata non si pongono il problema della religione.

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Sì, sì. Avevo capito che intendevamo la stessa cosa.Da agnostico, comunque, ti assicuro che il problema della religione me lo pongo eccome, anche perché sono terrorizzato dalla morte. Infatti ne sono un appassionato lettore di tutto ciò che riguardi la religione, soprattutto se orientale, e sono profondamente spirituale... solo che non ho mai trovato una fede in cui credere.Il che, se non ricordo male dai suoi libri, è la stessa posizione di Odifreddi. L'autore non vuole dimostrare che Dio non esiste, vuole solo dimostrare l'assurdità di molte pretese delle dottrine religiose.Ciò non toglie che si possa avere molto rispetto per la Fede altrui. Perché l'unica cosa che possiamo dire con certezza di Dio è che NON POSSIAMO ESSERE RAZIONALMENTE SICURI DELLA SUA ESISTENZA O INESISTENZA. La Fede non è razionale e non va dimostrata: o ce l'hai o non ce l'hai.Ciò che Odifreddi mette in ridicolo sono certe posizioni, del tipo "Dio ha creato l'uomo e la donna, perciò gli omosessuali sono peccatori" (esempio mio, lui di omosessualità non ne parla, sia ben inteso).In questo posso essere ben d'accordo con Rigoletto... ma condannare l'applicazione pratica e integralista di una religione non deve portare alla condanna di una Fede, verso la quale - per le ragioni di cui sopra - si deve avere sempre e comunque il massimo rispetto.Mi risulta che Odifreddi ce l'abbia.Un Ratzinger o un Bin Laden non ce l'hanno, perché loro sono sicuri che Dio esiste, ci parlano direttamente e sanno esattamente cosa Egli pensa.Nemmeno Rigoletto ha questo rispetto: egli non solo considera chiunque abbia una Fede alla stregua di un terrorista o di un supestizioso ma ha anche (beato lui) potuto spingere il suo sguardo là dove a nessun altro umano è concesso... e ha le prove concrete della non-esistenza di Dio. Quanto lo invidio.

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Yrian, il progresso e le conquiste scientifiche hanno sepolto valanghe di dei, e questo destino toccherà anche a Cristo e Maometto.Osiride e Iside durarono 3.000 anni, oggi di loro restano solo rovine e dubito che qualcuno li veneri ancora.Tutto quello che inizia è destinato a scomparire. Miliardi di uomini vissuti prima di noi sono scomparsi, scompariremo noi, scompariranno quelli che verranno dopo di noi e infine scomparirà l'umanità stessa.Ritengo comunque che la religiosità scomparirà con l'uomo, poichè la paura (o comunque l'incertezza e i dubbi) spingono a sperare (o illudersi) che esista qualcosa.Spero solo i credenti del futuro siano semplicemente dei teisti, che non hanno bisogno di riti e liturgie gestite da organizzazioni umane.Chi vuole credere creda, ma la religione deve essere un fatto privato e vissuto privatamente.Mi sembra che grazie alla fede papi e imam hanno gestito soldi e potere dando in cambio sofferenze.

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Scusa ma non puoi dire che TUTTA la religione è SOLO un gioco di potere. E nemmeno che (cito) DIO NON ESISTE e basta. Se no non sei meglio di Papi e Imam contro cui ti scagli.

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Hinzelmann

Nessuna religione esiste come mero fatto privato.Ogni religione ha una sua dimensione collettiva/sociale pubblica.E' solo un discorso di potere?Non credo, onestamente. Questa dimensione sociale del culto esisteanche nel caso di società che non conoscono nè denaro, né caste sacerdotali.Non ho conoscenze precise in merito, bisognerebbe conoscere un po' diantropologia, però penso che abbia a che vedere con la morte. Il ritoreligioso credo nasca come ritualizzazione funebre della comunità.Che la religiosità scompaia con l'uomo, è possibile, se non crediamo allaverità delle religioni rivelate, tutte le religioni diventano un prodotto culturaleo un percorso di ricerca spirituale dell'uomo. Però dubito che la religiositàpossa svincolarsi totalmente dalla sua dimensione collettiva e non sareineanche sicuro che sia un bene in assoluto. Forse sarebbe un bene che ognireligione rinunciasse alla prerogativa di essere una rivelazione divina.D'altronde faccio notare a Rigoletto che Robespierre inaugurò il culto allaDea Ragione con un bel rito pubblico, lasciamo stare il fatto che lo officiava lui,diamo per scontato che fosse una cosa in cui lui credeva non per interesse personale,d'altronde non gli giovò affatto. Il teismo di Robespierre mirava però all'utile socialepur ipotizzando una divinità che era un puro principio razionale.Questo per dire che pure il teismo di Robespierre cerca di diventare religione come culto pubblico.

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innanzi tutto vorrei dire che sono molto felice cha abbiate letto quel libro per il quale io ho sviluppato una certa ossessione e che ho letto in pochissimo tempo, sullo stesso filone, ma trattato in maniera più filosofica e filologica è "in pruritu carnis" di giuseppe spadaro che invece affronta il problema della sessuofobia nella religione cristiana.quanto ai contenuti di questo topic ecco le mie opinioni:1 non penso che odifreddi sia un matematico mediocre, né che sia incolto dal momento che le sue ragioni filosofiche e linguistiche sono decisamente degne di nota, vorrei conoscerlo un altro matematico che capisca così a fondo la linguistica, la filologia e i problemi delle traduzioni a queste scienze collegate, e per di più anche discretamente competente in storia, politica e attualità...2 non credo che essere atei sia un atto di fede, semmai è un atto di logica, io non credo in dio perché la mia logica, il mio intelletto e a loro supporto la scienza, non mi permettono di accettare dei dogmi. qualsiasi corollario o postulato ha una sua dimostrazione per quanto banale, i dogmi no, salvo poi essere svelati come falsi grazie alle conoscenze acquisite nei millenni dalla società...3 un po' di sano anticlericalismo è sempre benvenuto... pensate che io volevo approfittare della gentilezza di un prete per farmi conoscere in zona ed è finita che lui approfitta della mia professionalità per farsi conoscere anche fuori zona... (non scendo nei dettagli dell'accordo, ma un prete dovrebbe fare tali accordi???)4 la religione è secondo me uno strumento creato dagli uomini per affrontare la paura della morte che è l'unico grande enigma della nostra esistenza, se ci pensate, il fatto che noi dobbiamo morire nell'ottica sbagliata potrebbe significare rendere inutili e superflue le nostre esistenze, dal momento che la nostra capacità di astrazione non ci permette di accettare l'inutilità della nostra vita, da che l'uomo è in grado di pensare si filosofeggia sulla morte e questo ha dato il la a tutte le religioni del mondo. questo spiega perché in fin dei conti sono tutte uguali. tutte le religioni hanno il mito della creazione e della distruzione finale, se non fosse come ho detto, ognuna sarebbe profondamente diversa dall'altra, quando in fin dei conti ognuna prende spunto dall'altra perché diciamocelo nessuno in materia religiosa ha inventato niente ma ha rimescolato tutto secondo il giusto principio per cui tutto si crea tutto si trasforma e nulla si distrugge che a quanto pare coinvolge anche le idee... la religione è inoltre un ottimo strumento politico con cui controllare masse altrimenti incontrollabili, lo dimostra il fatto che nel terzo millennio esistono innumerevoli teocrazie, soprattutto nel mondo arabo... e per non andare troppo lontano pensiamo alla nostra politica (formata da una destra estrema ed una destra moderata, si perché come definireste la nostra sinistra?), tutti a propinare ideologie e baciare le pile al papa... salvo lasciarci pagare sempre più tasse che invece la chiesa non paga.ho finito la mia arringa.

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Io non ho letto Odifreddi... e sinceramente, da quel che ho capito, non sono neanche interessato a leggerlo. Penso che dica cose che già si sa, e anche cose che sono già state smentite.Senz'altro, se si è messo in testa di dimostrare che "Dio non esiste", con argomentazioni scientifiche, allora bisogna pensare che viva nel XIX secolo, e non nel XXI secolo...Voglio dire, credo che l'epistemologia moderna abbia capito da tempo che la scienza non è una visione della realtà, non è un'ideologia, non è una filosofia, è solo un metodo d'indagine razionale sui fenomeni empirici, in qualche modo verificabili e ripetibili in laboratorio.La scienza non può dirci nulla sul significato dell'esistenza, dell'Essere preso nella sua totalità.Perché questi sono concetti filosofici o religiosi, non sono concetti scientifici.Quindi nessuno può dimostrare razionalmente l'esistenza o meno di realtà trascendenti, e nemmeno può dimostrare o negare una qualsiasi forma di etica, non si può dimostrare, con argomentazioni empirico-scientifiche, che una cosa è giusta e l'altra è sbagliata.Non c'è mai riuscito nessuno, e anzi molti pensatori hanno dimostrato perché non è possibile dimostrare una cosa del genere.Purtroppo, ci sono molte persone, credenti o atee, che non ci sono ancora arrivate, e allora assistiamo allo sgradevole spettacolo, da un lato di credenti (di varie religioni) che cercano, con argomentazioni "razionali" di dimostrare che l'omosessualità è una patologia, o che l'universo è governato da una mente onnipotente, e dall'altro degli atei che cercano di dimostrare, facendo di ogni erba un fascio, che ogni visione religiosa e non-materialistica dell'esistenza è pura superstizione... e tutti e due ovviamente fanno ragionamenti che fanno acqua da tutte le parti e che possono essere rovesciati in mille modi diversi.Potrei fare delle dimostrazioni concrete adesso, ma sarebbe troppo lungo...Sono convinto che Odifreddi non sarà affatto un aiuto contro il fanatismo religioso, dato che non si combatte un fanatismo con altre forme di fanatismo (e credere di poter fare della scienza un'ideologia, è una delle peggiori forme di fanatismo).Ciò che bisogna fare, è convincere la gente che è assolutamente libera di scegliere ciò che il cuore gli dice, che non c'è nessuno a questo mondo che può insegnargli cosa è giusto e cosa è sbagliato, nè ateo né credente, e che deve deciderlo lei, ascoltando le proprie esigenze profonde, i propri sentimenti, perché sono i sentimenti, e non la logica, a renderci in grado di fare scelte etiche.

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RichardIII
1 non penso che odifreddi sia un matematico mediocre, né che sia incolto dal momento che le sue ragioni filosofiche e linguistiche sono decisamente degne di nota, vorrei conoscerlo un altro matematico che capisca così a fondo la linguistica, la filologia e i problemi delle traduzioni a queste scienze collegate, e per di più anche discretamente competente in storia, politica e attualità...
Odifreddi è sicuramente una persona molo colta, ma tra questo e l'essere un bravo matematico ce ne passa. Un bravo matematico scrive tanti begli articoli, Odifreddi non gode di questa proprietà. D'altra parte usa (anche se ovviamente lui non lo ammetterebbe mai) la sua fama di logico (nel senso di matematico che si occupa di logica) come corroborante per i suoi discorsi più vari, che con la logica matematica non hanno niente a che fare.
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Ma veramente, Pduanbear - per quel che ricordo dei libri di Odifreddi - lui non vuole dimostrare scientificamente la non-esistenza di Dio; si limita a separare Fede e Scienza, smontando le "pretese razionali" delle religioni.Io credo che, così facendo, renda un servizio non solo alla nostra società - che troppo spesso è avvelenata da certe forme di religiosità - ma anche alla religione stessa, restituendola al suo terreno di elezione.Insomma, Paduanbear, né più né meno di ciò che tu stesso dici.No?

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"nemmeno può dimostrare o negare una qualsiasi forma di etica, non si può dimostrare, con argomentazioni empirico-scientifiche, che una cosa è giusta e l'altra è sbagliata"Non è vero.Ciò che reca un danno o una sofferenza ingiusta al prossimo è sbagliato per definizione. L'omicidio, il genocidio, il molestare bambini, lo stupro, lo sfruttamento, la discrimonazione e la violenza razziste e omofobe sono male. Rubare, commettere adulterio, truffare, praticare l'usura, compiere atti di terrorismo è male. Per converso, ciò che non reca dannoi ad alcuno e ad alcunchè non puù essere male o peccato:no harm, no sin. Nessun danno, nessun peccato.

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OT. Solo nel nostro sistema di pensiero. Nell'Antichità - ad esempio - la schiavitù era considerata cosa del tutto normale, anche dalle persone più illuminate e generose.

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paduanbear confermo quanto già detto, nel libro in questione odifreddi non usa la scienza per demistificare la religione, usa la filologia, la storia ed il buon senso per arrivare a conclusioni che la chiesa nega con tutte le sue forze, non ti dico di comprare il libro, ma se passando da una libreria ti dovesse capitare di vederlo leggi qualche pagina a caso e poi trai le tue conclusioni...

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Hinzelmann

Cosgrove introduce il concetto di bene o male.La religione però non si accontenta di rispondere a quesiti etici, mi pare più interessataal concetto di giustizia: "Chi dice la verità proclama la giustizia" leggiamo nell'AT, ma anchel'Upanishad " di uno che dice il vero, si dice che parla il giusto e di uno che parla il giusto, che diceil vero...le due cose sono in realtà una sola ". Quante volte nei Vangeli leggiamo "in verità vi dico"?Per certi versi noi siamo condizionati culturalmente a considerare le parola di Cristo, come paroledi carità, cioè parzialmente svincolate dal discorso sulla verità. Ma questa è una enfatizzazione chesi produsse durante la controriforma ad opera della chiesa cattolica. Singolarmente proprio nel momentostorico in cui la Chiesa combatteva per il suo primato sulla verità, costruiva una immagine di Cristo a misuradi carità. Anche oggi chi critica la chiesa da posizioni "cristiane" usa l'arma del Cristo della carità contro ilconcetto di giustizia come conformità ad un ordine di verità, affermato dalla chiesa. Una carità eversiva o critica si potrebbe dire, ma di per sè anche non religiosa, "banalmente" etica.

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