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[cinema/recensione]Un ponte per Terabithia


kiba

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Nota: questo topic potrebbe rivelare in parte o completamente la trama dell'operalocandina.jpgRECENSIONE:Jesse è un ragazzino che ha un amore per il disegno e la pittura. La famiglia e la scuola, però non gli danno credito e, spesso, è irriso da qualche bulletto di classe. L'improvvisa e magica amicizia con Leslie lo conduce in un mondo di fantasia, dove la creatività può essere liberata.La Disney è da sempre stata maestra nel genere per famiglie, e questo viaggio nel fantastico, ha la particolarità di non essere contaminato da incantesimi potteriani ed esseri ultraterreni, ma si basa principalmente sulla capacità umana di immaginare. Il piccolo e classico scuolabus in cui si verificano gli scontri più accesi si confronta con gli spazi aperti del bosco, mettendo in parallelo acerbe ostilità e amicizia universale. È forse la semplicità di questa opera a essere vincente, perchè gli effetti speciali, sono presenti, ma con moderazione, per lasciar parlare l'umanità. Il regno di Terabithia è il prodotto della fantasia di due ragazzi, che immaginano tutto ciò che vedono.Nell'evoluzione di questo genere cinematografico, c'è un aspetto da non sottovalutare. È come il film veicola un messaggio parlando ai giovani e agli adulti, innalzando la solita morale a qualcosa di più concreto, in una società in cui i confini fra adolescenza e maturità sono labili e quasi scompaiono per la velocità di crescita forzata dall'effetto dei media.Di conseguenza, Un ponte per Terabithia non è un percorso verso uno scontato lieto fine, ma un cammino verso una luce, un'apertura che ha il sapore di un piccolo sogno.ORA DICO LA MIA:allora...sinceramente mi aspettavo molto di più da questo film...considerato il trailer sembrava all'altezza delle "CRONACHE DI NARNIA" ma non è stato così, è un bel film e devo dire che mi ha fatto piangere...una fuga dalla realtà...gli effetti grafici sono belli ma il trailer è senza ombra di dubbio ingannevole....come ho detto...si vede nel film lo sciame degli insetti guerrieri...ma non aspettatevi un ponte verso un mondo magico come in narnia.(prendo questo film come esempio)

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sono d'accordo con te, anche io credevo che fosse simile alle croniche di nardia, ma è tutt'altro. Infine non mi è piacciuto più di tanto, però il ponte c'era alla fine, quando porta sua sorella...

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Orribile Orribile! Oddio! Melenso, fastidioso, Buono! Non so per quale motivo sono andato a vederlo (anzi lo so e sono stato punito per questo).Non ha a mio avviso né capo né coda. E la bambina? Secondo me è indemoniata, inquietante come minimo. E poi ogni due minuti mi aspettavo che iniziasse a gonfiarsi per diventare un enorme mirtillo....PiPiPiPiPi...oddio...

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:rotfl:il film è carino , ma è semplicemente un film per bambini. La trama abbastanza carina , seguibile ed accettabile. il bambino sembrava la versione "harry potter dei poveri" e la bambina è uguale a quella del film tra l'altro appena uscito "i segni del male" :rotfl: [ e quindi concordo con chi dice che sembrava indemoniata xD] alla fine però dai , è abbastanza accettabile. se non fosse per la morte insensata della bambina bionda.. :rotfl: ormai ultimamente si divertono sempre a far morire qualcuno dei "buoni" non capisco questa sottospecie di moda :rotfl:

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e la bambina è uguale a quella del film tra l'altro appena uscito "i segni del male"
infatti è la stessa attrice, ha recitato anche nella fabbrica di cioccolato...comunque il film l'ho visto qualche settimana fa, mi aspettavo qualcosa di simile alle cronache di narnia dal trailer, ma niente a che vedere...comunque tutto sommato il film mi è piaciuto, anche se era più per bambini...
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  • 5 months later...

io l'ho visto stanotte

 

questo film ha bisogno di una premessa

 

se cercate o vi aspettate un fantasy

LASCIATE PERDERE

gli elementi fantasy qui non sono fini a se stessi

come nelle cronache di narnia (lo ammetto anche io

inizialmente mi aspettavo qualcosa di simile)

 

il piccolo pregio di questo films e' forse la semplicita' e l'umanita'

dell'"avventura"

 

io lo conziglio  :D

 

 

 

@Orribile Orribile! Oddio! Melenso, fastidioso, Buono!-> ma che ti aspettavi un films del genere?..se vuoi del gore vatti a vede' non aprite quella porta  :rotfl:

 

ringraziamo per lo spoiler che manda in vacca il finale

che potevi evitare  :D

 

e metto un'altra recension a mio parere ben fatta  :D

 

"

Un ponte per Terabithia appartiene a quel genere di storie per ragazzi che potremmo chiamare “di formazione”. Negli Stati uniti il romanzo di cui il film è fedele trasposizione è molto conosciuto, tanto da esser stato adottato anche come testo scolastico. Pur essendo stato scritto qualche decina di anni fa (ma la sceneggiatura è stata adattata ai giorni nostri, e in alcuni punti si vede) racconta di tematiche così stabilmente radicate nella dimensione della crescita, anche da un punto di vista pedagogico, che finiscono con l’essere attuali o perfino di moda (il bullismo). Al centro della vicenda c’è un ragazzo appena adolescente, Jess, che deve barcamenarsi tra una serie di problemi di ordine differente: una famiglia distante e un padre un po’ insensibile, l’integrazione con i suoi pari a scuola, complicata dal carattere introverso e poco virile secondo i consueti canoni della collegialità americana (cosa preoccupa alquanto il padre), e, più sullo sfondo, ma comunque presente, la questione su cosa essere e fare della propria vita. L’occasione di far scattare di un gradino in avanti l’evoluzione di queste tematiche è rappresentata dalla bionda e solare Leslie, un po’ outsider come lui, ma sicuramente più matura: sarà lei a insegnargli ad essere più reattivo e protagonista nei confronti degli altri e, soprattutto, a capire quanto potenziale magico ci sia nella sua immaginazione, facendola esplodere dai fogli di carta (Jess è un disegnatore talentuoso) per riconfigurare letteralmente la realtà intorno a lui. Insieme a questa strana ragazza, Jess inventa un mondo fantastico nel boschetto dietro casa, lo abita di creature fiabesche, anche se non tutte amichevoli, almeno all’inizio, e si proclama monarca di questo reame, a cui dà l’oscuro nome di Terabithia. La tensione tra il mondo inventato, rifugio di ogni ragazzo impaurito dalla vita che gli impone di crescere, e la quotidianità abrasiva della scuola e della famiglia, porteranno Jess a crescere nell’arco di breve tempo, anche se non sarà una crescita indolore e priva di momenti tragici.

A parte la parabola di evoluzione, costruita intorno ad una serie di piccole o grandi prove che il giovane deve affrontare per destreggiarsi in un mondo che non consentirebbe fughe nell’immaginario, e che costituisce il corpo centrale, la ragion d’essere del film, la storia offre uno spunto interessante quando si guardi in filigrana la raffigurazione delle due famiglie, quella di Jess e quella della sua amica e guida Leslie. La prima è presentata in maniera fortemente tradizionale, con tutti i retrogusti problematici del termine: cinque figli, padre agricoltore dalla mentalità a dir poco pragmatica, che sembra interagire con l’unico maschio, Jess, più che altro per delegargli una cospicua parte dei lavori di casa; madre amorevolmente evanescente. Leslie appare invece sin da subito come proveniente da un altro ceppo sociale: veste in maniera poco consona ad una ragazzina, al contrario di Jess sembra ben poco preoccupata di aderire alle aspettative standard che la comunità ha nei suoi confronti, e soprattutto in casa non ha la televisione. Più avanti si vedrà che entrambi i suoi genitori sono scrittori (e nel romanzo si specifica che spesso animano l’atmosfera casalinga con discussioni di politica, giustizia sociale e ambientalismo) e quando accolgono Jess in casa per la prima volta lo coinvolgono immediatamente nel gioco di ritinteggiare le pareti nel modo più creativo possibile, disegnando con la vernice, ballando e sentendo musica nel frattempo. Ovviamente Jess sarà significativamente a disagio: lo vediamo incapace di staccare il pennello dalla riga diritta, ortogonale dello stipite della porta, mentre la sua amica si abbandona ai più stravaganti ghirigori. Proprio lui, che adora disegnare.

Insomma: una famiglia post-hippy di contro ad una famiglia rurale, e velatamente borghese. Quando scopriamo che il romanzo è del 1977 tutto diventa chiaro. La critica è sopravvissuta, esportata integralmente nella versione cinematografica della narrazione, con tutti i suoi aggiornamenti di contesto. Quando il film termina si ha netta la sensazione che non si sia affievolito di molto quel rancore nei confronti di una generazione che non ha voluto credere nella propria discendenza, e che giudicava la coltivazione del proprio estro un’indebita sottrazione di tempo ed energia alla coltivazione dei pomodori:."

 

se siete arrivati a leggere fino a qui

 

i miei complimenti ^-^

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  • 1 year later...

Riapro questo topic perché volevo sapere se alcuni di voi hanno visto questo film.

Io ne ho sempre sentito parlare male.

Poi, stanotte, finalmente mi sono deciso a vederlo!

E sapete che vi dico? Che mi ha sorpreso!

La storia è toccante ed è bello il messaggio finale del film: che tutti noi dovremmo vedere il mondo in modo diverso e che non bisogna mai smettere di sognare, anche quando le cose vanno male o un grave dolore ci ha colpiti.  :rotfl: :rotfl:

Capisco ora, il motivo per il quale il romanzo da cui la pellicola è tratta sia stato adottato come testo nelle scuole americane!

Il messaggio che trasmette è molto importante, specie per la formazione dei ragazzi (ma anche gli adulti dovrebbero riscoprirlo, eh).

Cosa ne pensate?

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