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Autopunizione cinematografica


Eru

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Esistono film capaci di suscitare imbarazzo nello spettatore per quanto son brutti. Film talmente imbarazzanti da riuscire a mettere a disagio il più accanito amante del peggio trash. Ma colpiscano essi per ingenuità, per stupidità della trama, per inettitudine degli attori o per idiozia della regia, resta il fatto che colpiscono. E ad alcuni piacciono: l'irresistibile fascino dell'orrido.C'è addirittura chi ha aperto un sito a tema, in cui riescono meglio a rendere l'idea di quel che intendo: http://www.filmbrutti.com/ (le recensioni valgono davvero la pena :rotfl: ).Insomma, quali sono i film peggiori a cui avete avuto la sfortuna di assistere? Siete amanti del trash, sapete resistere alla visione de La Casa 2 e simili? Siete fautori dell'autopinizione cinematografica? :sisi:

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hei hei...la casa la casa 2 e l'armata delle tenebre sono dei classici ! :rotfl:*edit integro il mio commento disfattista :bah: *"Indimenticabile cult-movie degli anni 80', punto di riferimento di numerosi registi che ne hanno rielaborato e sviluppato più o meno bene le tematiche, "La Casa" fa parte di quel ristretto gruppo di horror per antonomasia, puro nel suo genere, nell'approccio stilistico, nonché nell'elaborazione dei contenuti. Cinque ragazzi affittano un'isolata baita di montagna, stranamente sottocosto, che già a prima vista non sembra promettere nulla di buono. La sera del loro arrivo trovano nella cantina un libro di epoca sumera, “Il Libro della Morte”, scritto con sangue umano su pelle umana, ed un vecchio registratore sul quale vi è incisa la voce di un anziano studioso di antropologia. Il professore, oltre a rivelare alcune orribili scoperte da lui fatte sul libro, ne recita le formule magiche che dovrebbero risvegliare gli antichi demoni di cui parlava. Da quel momento si scatenerà l'inferno per i cinque malcapitati, in un delirio di orrore che ha pochi pari nella storia del cinema. Icona del cinema horror, "La Casa" racchiude in sé tutta una serie di peculiarità che lo hanno reso uno dei cult-movie più apprezzati (e temuti) di tutti i tempi. Il merito va soprattutto a Raimi, allora appena 23enne, capace di mettere immediatamente in mostra il suo talento registico sfruttando e rielaborando elementi comuni non solo ad altri film horror, ma a tutti i i meccanismi di spavento più tipici di ogni essere umano. Il risultato è un horror realizzato con pochissimi mezzi in poche settimane, che ha creato un filone ed ha turbato i sogni di centinaia di adolescenti. Non passa certo inosservato il fondamentale apporto di Bruce Campbell, amico di scuola del regista, con una interpretazione che lo renderà celebre ed ammirato da una folta schiera di fans dell’orrore. Ma andiamo con ordine. Il film può essere analizzato in due tronconi distinti, ovviamente legati tra loro da un ritmo narrativo molto progressivo ed estremamente efficace. La prima parte è basata sulla costruzione dell'orrore, creando un'atmosfera incredibilmente minacciosa e suggestiva utilizzando alcuni degli elementi più semplici e tipici in questo genere. Pensiamo alla casa isolata, con tanto di orologi che si fermano stranamente e botole che si aprono da sole, al bosco, alla cantina, al libro: sono veri e propri archetipi del terrore universale insiti da sempre in ognuno di noi, che il giovane regista americano usa con grande maestria, senza banalizzarne i significati. Ciò nonostante, soprattutto in questa prima parte, il punto di ispirazione e di riferimento sembra abbastanza evidente, e neanche troppo velato: H.P. Lovecraft! Tutta la costruzione narrativa della sceneggiatura, compreso soprattutto il riferimento al libro (guarda caso dei non-morti, ovvero Necronomicon) trasuda Lovecraft da tutti i pori, tant'è vero che a tratti "La Casa" sembra davvero un affettuoso e divertito omaggio al grande maestro di Providence. Le colline autunnali che fanno da scenario al film sembrerebbero proprio i temuti boschi del Vermont, che a volte compaiono nei racconti Lovecraftiani; e poi lo studioso, il libro, le formule magiche in un misterioso linguaggio risalente all'antichità, quel senso di continua e oscura minaccia che grava attorno la baita. Il totale annichilimento dei protagonisti che sono man mano vittime (possedute) delle presenze demoniache del luogo, lascia lo spettatore in uno stato di tensione fortissima, febbrile, con un susseguirsi di colpi di scena e azione davvero esemplare. In “La Casa” l'uomo è vittima della sua curiosità, e soprattutto della sua superficialità; un insignificante burattino nelle mani di millenarie e orripilanti forze oscure che riposavano in un sonno senza sogni da troppo tempo, pronte a liberare appieno tutta la loro inimmaginabile malvagità. Passando alla seconda parte notiamo invece qualcosa a cui Lovecraft non avrebbe potuto pensare, o almeno non con questo approccio: lo splatter. Gli effetti speciali “caserecci“ sono efficacissimi, e Raimi gioca continuamente al rialzo con il Gran-Guignol: lì dove sembrava essere arrivati al culmine del raccapriccio e del disgusto, ecco che affiora un incubo anche peggiore, in un tripudio di decapitazioni, smembramenti, carni ustionate ed affini. Tutto ciò senza mai essere fine a se stesso, con il preciso intento di proiettare lo spettatore in un vero e proprio inferno terrestre, in un continuo spingere sull’acceleratore della claustrofobia e della tensione, andare oltre il limite dove nemmeno le più distorte menti malate sarebbero giunte. Sembra strano a dirsi ma un elemento comune a tutto questo turbinio di sangue e liquidi organici è l'umorismo. Un umorismo sottile, velato, non parodistico ma estremamente macabro e cartoonesco; sarà questa una caratteristica che accompagnerà tutta la trilogia della Casa (completata da "La Casa 2" e "L' Armata della tenebre"). Il povero Ash (Bruce Campbell), non sa proprio cos'altro aspettarsi dagli orribili demoni che lo perseguitano, ma non cede mai. Il regista lo pone come elemento cardine nel susseguirsi della vicenda; una sorta di “Paperino” dell'orrore, coraggioso nel suo continuo cercare imperterrito un via di scampo o un sistema più efficace per fronteggiare l'orda infernale che gli si è riversata contro. Memorabili (e tragi-comiche) le conseguenze che dovrà subire per il suo coraggio, con disgustosi bagni di sangue, morsicature, e violenze di ogni tipo. Su tutto ciò svettano le indiscutibili doti di Raimi, che mostra una padronanza del montaggio e dell'uso della m.d.p. davvero notevole. Un marchio di fabbrica che lo distinguerà anche in seguito sarà la celeberrima sequenza con la m.d.p. in movimento rasoterra, mostrandoci la visuale del demone in corsa. Pur non essendo affatto nuova l'idea di mostrare allo spettatore ciò che vede il mostro (o l'assassino) di turno, Raimi personalizza questa nota tecnica spostando la macchina molto velocemente (oscillando), correndo dietro alla vittima mentre quest'ultima si gira alle sue spalle più volte inorridita. Anche qui, genialmente, il regista gioca con le nostre paure più istintive ed infantili: il sentirci inseguiti, scappare correndo da un inseguitore che ci tallona a pochi passi, che sta quasi per afferrarci. Il tutto scatena un sorta di recondito divertimento e compiacimento, come se in effetti sapessimo che è tutto un gioco, che non ci succederà nulla, ma che è eccitante pensare che non sia così. Suggestive anche le riprese al di fuori della casa, in un continuo spiare dai punti di vista più insoliti, aumentando sempre più il senso di tensione e follia che pervade la pellicola."nonostante sia un films datatoriesce ancora a divertirmi ed intrattermi :sisi:eppoi ash mi fa cosi' tenerezza :rotfl:"signora temo di doverle chiederle di uscire da questo negozio.mi chiamo ash...reparto ferramenta"XD :sisi:

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ma sai... ci sono film brutti e film brutti...tutto il filone horror anni 80 e' ormai riconosciuto come deliziosamente trash, ingenuo, con effettacci splatter grossolani e simili. Pensa a tutta la serie di film pseudo documentaristici su cannibali e troupe disperse e divorate (come se non ci fosse altro da riprendere se non le tribu' cannibali dell'Amazzonia..)...un conto e' quando si fa un film volutamente esagerando e portndo all'estremo... un conto e' quando si pensa di fare film di qualita' o comunque con una dignita' cinematografica..... e si chiamano a recitare elementi che gia' di per se' fan scadere il film tra il peggio del peggio... qualche nome? beh, esistono film dove han fatto recitare Costantino, Daniele Interrante, Flavia Vento (no, Alex l'Ariete non esiste quindi non lo cito :rotfl:) ... scivoloni registici? no, purtroppo sono film che "pagano"... il personaggio che si sa avra' un discreto successo (e ormai lo si sa prima, perche' son tutti costruiti a tavolino) attira, prima o poi. Se infatti non andra; bene nelle sale, rimarra' da un lato come esperienza recitativa nel curriculum, e il film finira' per essere inserito tra quei titoli che "si vendono" e si vedono perche' tanto la claque di ammiratori di quel personaggio tende a prendere a scatola chiusa qualsiasi prodotto abia a che fare col proprio "idolo"...

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Niente mi ha imbarazzato e fatto vergognare di essere italiano come la visione di "Natale in India", la classica porcheria di natale di qualche anno fa. Che schifo, volgarità fine a se stessa in un continuo vomitevole :rotfl:

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grandguignol

Mi trovo d'accordo con Torinosegreto.Però... Alex l'ariete esiste! (Ci state marciando su un po' troppo con 'sta storia, eh? :sisi:)Ecco la prova di cotanta capacità interpretativa. :DPS. Mi nomini Alex l'ariete e mi snobbi Favola con l'Ambra Angiolini? :rotfl:(Scusate se l'ho nominato, ma questo topic è intrinsecamente punitivo, no? :bah:)

image004.jpg

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perche' non parliamo di jolly blu il film degli 883? :asd:la recitazione della salernoe' illuminante :sisi:vorrei citare anche il film di cledima non sono sicuro che sia piu' di una leggenda metropolitana :asd:

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grandguignol

Ma parliamo dei peplum. :P(Poetico fu l'inglese... Sword and sandal.)In sè, il genere produsse anche bellissimi film, fin dal periodo del muto.La situazione sfuggì poi di mano... Indicativo può essere un film come questo, ad esempio:

bloopers5129.jpg

Linkatina al cast e mi ci trovo la Moira, regina incontrastata del trash peplum. :P

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DaveKawena82

Il film più brutto che ho avuto modo di vedere? Di sicuro "Primo Amore" di Matteo Garrone. La voglia di andare in sala di proiezione e bruciare la pellicola fu veramente forte. Paradossalmente questo mi successe allo stesso cinema, poco tempo dopo mentre proiettavano l'horror "Licantorpia". Si scordarono di bloccare la bobina, che scorrendo, fece cadere la pellicola a terra e con la frizione la fece spezzare (era agosto e il tizio non fu capace di rimetterla in sesto). Il proiezionista uscì incavolato, fece ridare i soldi a tutti e mi mandò giustamente a ... quando gli dissi "in bocca al LUPO per le prossime proiezioni"!

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Gummo! E' questo il titolo del film che secondo me non sarebbe mai dovuto esistere,non riesco a capacitarmi del perchè il regista avrebbe dovuto girare uno schifo del genere!perche'?che senso ha!?Di una cosa sono certo,che il film è ripugnante ci sono infatti di violenza gratuita su animali(spero finti),il protagonista è un mostro e il regista un malato di mente!grazie! :P

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Guest Jess81

Ora non me ne vengono in mente di brutti brutti noiosi, ma ne ho visto un paio di nino d'angelo, e di mario merola (con titoli pompatissimi del tipo napoli odia la polizia non puo' sparare) che sfociano nel comico involontario. C'è una scena con ingorgo, tutta la gente infuriata... e nino d'angelo che esce fuori della vettura e canta una canzone. E tutti ritrovarono il sorriso. Ma vai a cag****

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Ecco,mi ricollego a Dave e nomino tra gli aborti cinematografici proprio Licantropia, film privo di ogni senso perche' in realta' prequel di un teen movie mai passato nelle nostre sale ( ma in questo caso la colpa è dei distributori italiani che ci han giocato lo scherzo).Per quanto riguarda film davvero brutti, escludo un sacco di titoli che sono sì trash..ma proprio questo è il loro merito, per cui accantono i vari Deodato e Jacopetti e nomino anche se a malincuore "Il medaglione Insanguinato (Perchè?)", un pseudo horror anni '70 con una colonna sonora ripetitiva ed insistente ed una trama che fa acqua da tutte le parti, degno compare di "Spasmo" di Umberto Lenzi, un nonsense dall'inizio alla fine, trama barcollante, attori improbabili e stereotipati, ma nonostante queste belle premesse rasenta la noia, per cui BOCCIATO!

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licantropia a me e' garbato :asd:tanto che ho visto tutta la triologia :D...cmq io sto con il partito sopprimete nino d'angelo >.<"sara' anche un classico del film italianoma a vedere sto qui che ogni 10 minuti inizia a cantare nelle situazioni piu'improbabili me cadono i marroni (vedi quella dell'ingorgo...vorrei vederlo sull'a4 all'altezza della barriera di milano :P)(eppoi le trame nun son tutte uguali? :P )

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