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Sosteniamo il CUS !! Viva Salvi !!!


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Il ddl sui DICO non propone alcun Contratto.Non propone infatti alcuna Unione.E' un ddl clericale proposto da catto-omofobi (vedi la Bindi).E' un ddl che al Vaticano, nonostante faccia finta di contestare per evidente interesse strategico, farebbe molto ma molto piacere in quanto mira a ''chiudere'' il vaso di Pandora delle coppie di fatto SENZA nè Pacs nè simil-Pacs nè mini-Pacs.Lo ha ammesso la stessa Bindi che la natura intrinseca del ddl è il cercare di evitare che il dibattito sociale mediatico politico possa sfociare in un qualche Pacs o simil-Pacs o mini-Pacs.E non prevede nemmeno assistenza carceraria od ospedaliera.E' quindi un ddl da boicottare. Senza ombra di dubbio.Il Presidente della Commissione Giustizia al Senato, Cesare Salvi, è orientato a impostare la discussione parlamentare non sul ddl sui merdosi dico ma sul ddl proposto da Alfredo Biondi (vedi  www.gaynews.it/view.php?ID=73141 ).Tale ddl propone il ''CONTRATTO DI UNIONE SOLIDALE'' (CUS)Io, come saprete, sono d'accordo nel rivendicare da subito l'apertura di Matrimonio Civile, adozione nazionale e internazionale e procreazione assistita... mostrandoci ostili come non mai alle mediazioni, in particolare a quelle mediazioni che propongono la creazione di provvedimenti ghetto solo per gay... è indubbio altresì che è vitale che ci uniamo tutti, tutti quanti, per spazzare via ogni traccia di quello che resta dell'ipotesi di.co. per dar forza a chi vuole la creazione di un contratto firmato e registrato, una UNIONE, tra due persone senza discriminazione per sesso e gusti sessuali. Per non correre il rischio di abituare opinione pubblica e politici a pensare che la questione delle coppie di fatto, quindi delle nostre vite, della nostra pelle, si possa ''risolvere'', quindi ''chiudere'' anche senza una Unione tra persone. Anche se siamo sicuri che in questa Legislatura non passerà mai nulla... sosteniamolo lo stesso. Per tentare di cancellare qualsiasi ipotesi di merdosi, e catto-omofobi e anti-gay, di.co.La sigla CUS, tra l'altro, ci aiuta... è semplice, simpatica, memorizzabile, si presta anche a giochi di parole (ad es. cus-cus) ed è la sigla scelta anche in Francia nei primi anni novanta dal movimento gay e dai politici gay-friendly per indicare un antenato, e avanzato, progetto di legge poi diventato lo storico PACS.Boicottiamo il ddl clericale sui DI.CO. !!Sosteniamo Il Contratto di Unione Solidale! Sosteniamo Salvi!!

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I Di.Co sostanzialmente sono già accantonati....non è che ci sia bisogno di boicottarliQuanto al CUS...prima di lasciarsi andare ad entusiasmi del genere sarebbe forseil caso di leggere la proposta Biondi:http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Ddlpres&leg=15&id=209707

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Io il testo di legge l'ho letto. Eccone degli estratti:Il contratto d’unione solidale, di seguito denominato «contratto d’unione», è un contratto concluso tra persone maggiorenni per l’organizzazione della vita in comune o dopo la sua cessazione, le cui modalità sono regolate dal contratto stesso. [...] Presso l’archivio notarile competente è istituito il registro dei contratti d’unione solidale. [...] I soggetti firmatari del contratto d’unione si portano aiuto reciproco secondo le modalità stabilite nel contratto stesso e in proporzione ai propri redditi, alle proprie sostanze e alle proprie capacità di lavoro professionale o casalingo. [...] All’interno del contratto d’unione i soggetti contraenti devono indicare se intendono scegliere il regime di comunione per i beni che verranno acquistati a titolo oneroso posteriormente alla conclusione del contratto stesso. In mancanza di tale scelta si presume il regime di separazione dei beni. [...] I soggetti firmatari del contratto d’unione posso stabilire contrattualmente le conseguenze patrimoniali della cessazione del contratto d’unione per cause diverse dalla morte. [...] Qualora uno dei due firmatari del contratto d’unione sia titolare di contratto di locazione per l’alloggio comune, in caso di morte di quest’ultimo, il firmatario superstite ha diritto a succedere nel contratto di locazione, purché il contratto d’unione sussista da un periodo non inferiore a cinque anni.Mi sembra tutt'altra musica rispetto al ddl sui Di.Co.  O no?C'è un Contratto firmato e registrato. Insomma, è come recita lo stesso nome una UNIONE. C'è la scelta di comunione dei beni. Ecc Ecc Ecc. Non sarà un disegno di legge perfetto, ma credo che da parte nostra sia ora di mettere in chiaro che il dibattito politico sociale e mediatico non può prescindere dal fatto che deve essere riconosciuta l'UNIONE, con tanto di scelta della comunione dei beni. Sosteniamo il Presidente della Commissione Giustizia del Senato nella sua scelta di tenere come "testo base" per elaborare e eventualmente approvare un progetto sensato sulle coppie di fatto non il ddl sui Di.Co. ma questo ddl (CUS) !

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1) E' un atto privato per regolare la vita in comune2) si registra all'archivio notarile inveve che allo stato civile ( quindi non crea uno status pubblico ) da questo punto di vista è meno di un pacs ed è al più equivalente all'anagrafe 3) i diritti non mi paiono gran cosa ( certo si possono implementare...)4) lo schema giuridico è molto più razionale perchè ricalca lo schema classico di ogni contratto non è un istituto nuovo o ibrido come i Di.Co che essendo stati inventati dal nulla contenevano molte imprecisioniFermo rimanendo che leggerò con più attenzione il testo, quel che è certo è che una unione di diritto pubblico non ci sarebbe/sarà...ma almeno forse c'è una maggioranza

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sì, OK..... MA IL PUNTO è CHE non è un mero accertamento.E' un CONTRATTO.E per di più esplicita, addirittura nel titolo, che stiamo parlando di una UNIONE.Il ddl sui DI.CO. è stato progettato per spostare la discussione dal riconoscimento della UNIONE di due persone in una comunione di vita dai tratti sanciti e stipulati all'accertamento che tizio coabita con caio/a per chissà quale motivo.Sostenere il ddl Biondi romperebbe il giocattolo ai clericali che sostengono il ddl sui DICO nella speranza di affossare Pacs simil-Pacs o mini-Pacs.

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Fermo rimanendo che leggerò con più attenzione il testo, quel che è certo è che una unione di diritto pubblico non ci sarebbe/sarà...ma almeno forse c'è una maggioranza
Essendo stato presentato da un senatore di Forza Italia, forse ci sarebbero i numeri per farlo passare (si spera con qualche implementazione). Sarebbe comunque meglio di quell'obbrobrio dei Di.Co.
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I diritti previdenziali scattano dopo 10 anni....e la successione???poi leggo:"  Il contratto è da considerare nullo qualora non vi sia l’effettiva e continuativa convivenza. "non è un accertamento di un fatto, ma pare che quel fatto preesista alla volontà delle partiche evidentemente è solo una volontà regolativa della gestione patrimoniale di una situazionedi fatto...non so se sono chiaro, qui si va un po' sul tecnicismo :gha:mancano norme sui diritti nei confronti delle amministrazioni pubbliche, nei DiCo scritti male ma c'eranosi precisa che non dà titolo a ingresso in Italia dello stranieroIn poche parole corrisponde ad uno schema di convenzione patrimoniale per disporre di diritti individualipreesistenti...Chiaramente si può riscrivere l'intera legge tenendo per buono l'istituto "contratto"ma non fatevi ingannare dalle apparenze...

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A me sembra concettualmente corretto, mi sembra il primo remoto passo nella direzione giusta. Se fosse migliorabile si potrebbe cominciare a essere più sereni. Giuste le osservazione di Equal non solo sul contratto ma anche sul «nome»: unione. I nomi sono importantissimi per l'evolversi delle mentalità.Questa proposta viene da Biondi, un liberale vecchia scuola, né liberal né libertario. Ma il suo dovere di liberale l'ha fatto. Ora si può sperare che la sinistra faccia il suo dovere, che lo migliori, che lo sostenga, che implementi i diritti, che riduca i 10 anni a, che so io, 7?

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Hinzelmann...Io faccio mia OGNI preplessità e OGNI contestazione...MA ALMENO QUI SI TRATTA DI UN CONTRATTO, una unione di due.Ti ricordo che nel ddl Dico il contratto, quindi l'unione di due persone, non c'è.Il ddl Dico è stato proposto apposta per tentare di far retrocedere il dibattito da una Unione di due persone a un mero accertamento, e niente più!, del fatto che una persona coabita con un'altra persona.Qui si crea uno strumento nuovo, che UNISCE le persone.Riconosce le Unioni, seppur con tutti i difetti che dici. Almeno è Contratto.Al contrario di quanto previsto nel ddl Dico.Isher... speriamo in bene. Un passo notevole verso una sinistra che lo sostiene, buttando a mare ogni ipotesi dico o simil-dico, è che il movimento gay in primis affermi a chiare lettere che non si deve più parlare di ipotesi dico o similia ma che a proposito di coppie di fatto si deve parlare, come minimo!, di una Unione di due persone, un Contratto quindi, senza discriminazione di sesso e gusti sex.

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Isher... speriamo in bene. Un passo notevole verso una sinistra che lo sostiene, buttando a mare ogni ipotesi dico o simil-dico, è che il movimento gay in primis affermi a chiare lettere che non si deve più parlare di ipotesi dico o similia ma che a proposito di coppie di fatto si deve parlare, come minimo!, di una Unione di due persone, un Contratto quindi, senza discriminazione di sesso e gusti sex.
Equal, il tuo atteggiamento è quello giusto. Io sono d'accordo con te. Anche il tono del tuo topic lo trovo magnifico! Non dobbiamo crogiolarci né nella delusione né nella vana speranza. L'importante sarebbe trovare anche una stradina, ma quella giusta. Vedremo adesso se questo assist Grillini è in grado di intercettarlo: dati i precedenti, c'è da temere parecchio, ma forse non sarà così.
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Vabbè è un contratto....lo scrivi maiuscolo come fosse un totem. :DSperiamo si riempia di contenuti,attualmente mancano del tutto e poisoprattutto che regga la maggioranza.Una unione non è....tanto è veroche la convivenza rimane un fattooltrettutto causa di nullità del contrattomedesimo...a prima vistaNon è che io sia contrario allo strumentocontrattuale pur essendo peggio del PACSovvero del contratto pubblico, può esseremeglio dei DiCo, può...non ipso facto, nonancora.Vediamo cosa dice la Chiesa, visto che a paroleera d'accordo con la modifica del codice civileed era contro ai para-matrimoni, fra cui includeva i DiCo, forse i cattolici l'accettano. In fondo essendo unmero atto fra privati non potranno sollevare ostacolicostituzionali :sisi:Io sono nel complesso abbastanza ottimista

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Hinzelmann...a prescindere dai diritti che può comportare, il CUS è una UNIONE.Lo dice il nome stesso "Contratto di Unione Solidale".Lo dice il fatto che è un contratto, e non un mero accertamento di qc.Il ddl sui DiCo non crea un qualcosa per due persone che vogliono impegnarsi a costituire ufficialmente una vita in comune, per sempre o per un periodo. Il ddl sui DiCo stabilisce solo che tizio che coabita con caio/a in maniera accertata sfruttando una norma del 1989 ha questo o quel diritto/dirittino.A me quel che mi frega non è tanto se ho questo o quel dirittino, ma che ho una UNIONE... che la collettività mi riconosca, assieme agli etero che vogliono vincolarsi sì ma non nel matrimonio, in quanto persona che può formare e forma un qualcosa che è degno di essere sancito, stipulato, persona degna di concordare con il proprio convivente aspetti della comunione di vita che creiamo.Tutto questo il ddl sui DiCo non lo darebbe. Il CUS sì, lo darebbe.Il fatto stesso che è un contratto, sebbene con i difetti che ha, è sostanziale differenza col ddl sui DiCo. Io non sto parlando di astratte irrilevanti formalità, ma di sostanza. Di "ciccia" per intenderci. Voglio potermi UNIRE con la persona di mia scelta. Contratto privato? Pubblico? Se ne parli, si insista su possibili miglioramenti alla proposta Biondi... ma almeno è una unione interpersonale.

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No guarda Equal, non ci siamo....cerco di spiegarmi:il PACS è un contratto di diritto pubblico:1) si forma esclusivamente per uno scambio di consensi che istituiscono una unione giuridica2) dà a questa unione validità erga omnes ( pubblica ) consentendo la opponibilità ai terzi dei diritti previsti dalla legge I DiCO sono una certificazione pubblica di diritti dei conviventi ( a parte che l'art 1 era scritto talmente maleche non reggeva ad una interpretazione seria quantomeno per il discorso delle raccomandate...)Persa la struttura contrattuale dei PACS e persa per strada l'unione civile ( sostituita dalla cd. famiglia anagrafica cioè priva di status civile... :gha: ) i DiCo avevano una unica caratteristica positivaEssendo un istituto pubblico davano diritti opponibili ai terzi:--alle strutture ospedaliere--al datore di lavoro--ai parenti del convivente decedutoscritti male, incompleti, però davano diritti opponibili ai terzi perchè dando a me una quota di eredità devi ridurre quella che spetterebbe agli altri parenti...non so se mi spiegoOra il CUS recupera la struttura contrattuale e parla di unione...sì ne parla, ma con quali effetti?Non crea uno status ( ufficio di stato civile ) e non prevede i diritti opponibili ai terziquindi l'unione è solamente un nomen per definire l'oggetto del contratto A me non interessa il riconoscimento pubblico, s'è capito che non ce lo dannoe il notaio vale quanto l'anagrafe ( pur costando ) PERO' mi devi dare i dirittiopponibili ai terzi ( sia pure tramite un registro in archivio notarile )Altrimenti rimane una pattuizione interna alla coppia:io ti darò la mia pensione, tu mi cointesti la casa...La comunità ti riconosce quando la legge prevede che il diritto chessò di tuo fratelload una tua quota di eredità si può restringere per far posto a una quota del tuo compagno,o il diritto del tuo datore di lavoro deve far i conti con un trasferimento per raggiungere il tuocompagno...a qul punto c'è un riconoscimento che vale erga omnes CONTRO la volontà dialtriAltrimenti l'unione rimane solo una causa di nullità del contratto, ovvero un presupposto difatto che annulla la tua volontà.Io spero che quei diritti dei DiCO ( scritti meglio ) possano travasarsi qui dentro e fare del CUSalmeno un PACS di serie B, senza status civile, ma con dei diritti opponibili ai terzi

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Hinzelmann...Il CUS è un contratto. Al contrario dell'annotazione anagrafica.Il ddl Biondi che, se approvato, istituirebbe il CUS prevede che presso l’archivio notarile competente sia istituito il registro dei contratti d’unione solidale e prevede cose come la scelta fra comunione o separazione dei beni. Se una legge approvata dal Parlamento e firmata dal Capo dello Stato mi dà diritto di fare un contratto, registrarlo e, in tale contratto, scegliere cose come la comunione dei beni... ma perchè mai dovrei ritenere ciò non opponibile a terzi, non avente valore pubblico??E' talmente palese che qui ci troviamo di fronte ad un ddl che propone una Unione!E' ovvio che ci siano aspetti da modificare nel ddl sul CUS... possiamo anche pensare di stravolgerlo... ma il punto è che qui si tratta di sostenere il ddl Biondi sul CUS come "testo base" per il dibattimento parlamentare, non come testo ideale. Il tutto per fare in modo che sia chiaro a tutti che ddl senza Unione interpersonale (vedi il ddl Di.Co.) sono categoricamente inaccettabili.-

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Per intenderci:Se tu compri la mia casa, andiamo dal notaio...facciamo un contratto di diritto privato,il contratto finisce nell'archivio notariledove sono conservati gli atti dei notai.Tuttavia, non io, ma il codice civiledice che se io dovevo dei soldi a Ishered Isher ha pignorato la mia casa ilnostro contratto non è opponibilea Isher ( che quindi può vendere la tuacasa, tu me l'hai pagata, all'asta giudiziariaper un mio debito :gha: )Il tuo diritto di proprietà che è un diritto assolutoè opponibile a Isher solo dopo che viene trascrittol'atto del notaio alla Conservatoria dei Registri Immobiliari che CERTIFICA IL FATTO dell'avvenuta compravenditàrendendolo pubblico.Ora SE e ripeto SE il registro presso l'archivio notarilesvolge la stessa funzione dell'anagrafe o dello stato civilenoi avremo lo stesso risultato. Questo nella proposta Biondinon è scritto perchè la proposta Biondi semplicemente NONconcede alcun diritto assoluto, ma solo un diritto a disporredei propri beni ( pensione, comunione dei beni) quindi mancandoil presupposto diritto assoluto manca ipso facto la pubblicitàche quel diritto renderebbe necessario garantire.

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-Allora, se proprio le cose stanno in questi termini,si ipotizzi di modificare la proposta BiondiSenza per questo rifiutare di tenerla come "testo base" al posto del ddl sui DiCo, il quale --al contrario del ddl sul CUS-- non dà, diciamocelo, nemmeno l'ombra intravista da lontano di una Unione, in quanto in esso non è previsto alcuno strumento per impegnarsi a costituire una comunione di vita e attribuirsi reciprocamente diritti e regole.-

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Certo...sono d'accordo con te.Tieni conto che la chiesa cattolica ha sempre sostenuto che noi nonavremmo bisogno di un paramatrimonio perchè basta al più una modifica alcodice civile.Ebbene, il punto è che invece noi abbiamo bisogno di un sistema di pubblicità,non perchè vogliamo la cerimonia...quella ci riserviamo di chiederla il giorno dopoperchè dovrà essere UGUALE: il matrimonio.Noi vogliamo un sistema di pubblicità che ci consenta di disporre di diritti assolutida far valere: contro uffici pubblici che ci discriminano, contro datori di lavoro che nonc riconoscono, contro parenti indigesti che ignorano il rapporto affettivo e ci buttanofuori di casa... :gha:

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-Hinzelmann...Io invece ritengo ci sia anche una certa esigenza, eterosessuale e gay, di para-sposalizio, o mini-sposalizio o pseudo-sposalizio. Per delle convivenze a cui è finalmente riconosciuta della dignità, anche nella quotidianità dei rapporti tra persone. Non c'è quindi solo l'obbiettivo di evitare cose estreme come il parente bigotto che ti vuol cacciare in mezzo alla strada, non c'è solo il volersi far riconoscere dal datore di lavoro che non ti vuole riconoscere (cose che comunque sono sacrosante). A patto che pretendiamo sempre e comunque un provvedimento che prescinda da sesso e orientamento sessuale, ovviamente (lungi da me voler una unione-ghetto per gay, la quale ci recinterebbe, stigmatizzerebbe e renderebbe molto più in salita la marcia verso il Matrimonio).E' evidente: il poter fare con la eventuale persona con cui convivo un contratto di vita in comune intitolato UNIONE solidale [il quale tra l'altro dà a me e a lui/lei facoltà di attriburci reciprocamente diritti e regole varie, fra cui magari anche la comunione dei beni] renderebbe la mia vita affettiva, e la vita affettiva degli etero che vogliono ufficializzarsi sì ma non col matrimonio, molto più "sancita", e considerata in modo molto più rispettoso, simil-matrimoniale, rispetto a quanto accadrebbe con l'approvazione del ddl sui DiCo, che contiene solo qualche frase che dice che a me spetta il diritto o dirittino x e il diritto o dirittino y verso la persona che abita con me in coabitazione accertata.PS: scrivi "quella ci riserviamo di chiederla il giorno dopo perchè dovrà essere UGUALE: il matrimonio". No, non il "giorno dopo", amico... l'apertura del MATRIMONIO CIVILE la dobbiamo chiedere da ora. Stop al rinnegare che vogliamo la parità con gli etero. E' umiliante, controproducente (lo abbiamo visto, sta strategia non ci ha portati da nessuna parte) e alimenta l'omofobia.-

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Dal punto di vista simbolico questa esigenza può esserci e non lo nego.Attenzione però, dal punto di vista pratico ci viene detto che un conto correntecointestato nulla vieta di aprirlo...che un testamento può essere fatto....,che la casa può essere cointestata dal notaio anche ora.Quindi i diritti sono importanti anche perchè strutturano le dichiarazioni di principio.Non dimentichiamoci che noi, ahimè, siamo il paese in cui all'art 1 della L. sulla legalizzazionedell'aborto affermiamo il principio della tutela del diritto alla vita.Non vorrei diventassimo il paese che afferma l'esistenza di una unione che poi viene normataconcedendo diritti già disciplinabili in via di autonomia privata...Non so se mi spiego nell'evidenziare il pericolo ( non certo il mio auspicio )

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In sostanza, Hinzelmann, stai dicendo che i diritti concessi sono troppo deboli? In effetti, è il minimo indispensabile. Vuoi anche dire che quei due diritti previsti da Biondi tu e il tuo fidanzato ve li potreste garantire con un contratto privato? Ma non la reversibilità della pensione. Inoltre c'è l'estensione automatica a tutti coloro che sottoscrivono un Cus. E in più c'è lUnione, come sottolinea Equal. Insomma, poco, d'accordo, ma nella direzione giusta.

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Giusto, Isher.Hinzelmann...Il punto è che il diritto all'affermazione dell'esistenza stessa dell'unione, etero o gay che sia, è importante almeno tanto quanto i diritti derivanti dall'unione stessa. Se non di più. Scendendo nell'estremo, per farmi capire... sono convinto che un "contratto di unione" per le coppie di fatto di qualunque sesso con pochissimi diritti avrebbe una portata quotidiana nelle nostre vite molto maggiore di unaipotetica legge DiCo con molti diritti. L'effetto 'simbolico' che avrebbe l'approvazione di un "contratto di unione" cambierebbe totalmente il modo che la collettività ha di vedere, approciarsi, alla questione, alle nostre vite affettive, alle nostre relazioni, alle nostre vite... e in quanto tale aprirebbe la strada all'aggiunta in tale contratto di vari diritti che latitano e all'aggiunta di molti altri diritti o possibilità che ora sembrano chissachè, come le adozioni.Ora, io non sto sostenendo l'idea di un contratto vuoto... ma che l'esistenza del "contratto di unione" avrebbe una importanza di prim'ordine, tanto da sovrastare l'importanza dei diritti derivanti dal contratto d'unione stesso. Se siamo disposti a rinunciare all'idea di un contratto di unione... commettiamo un grosso errore.

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@ Isher No, certo la reversibilità è l'unico diritto nuovo che ci sarebbe.ma è un diritto relativo. Mi riferivo alla comunione dei beni.Insisto che l'unione ha un suo significato simbolico innegabileche i DiCo non avevano...perchè i DiCo davano diritti ai conviventiPerò non deve neanche sottovalutarsi il fatto che questa unioneè di diritto privato ( cosa che pone problemi sul piano della estensionedei diritti, che devono essere implementati )D'altronde se rileggete quando parlo dei PACS lo dico chiaramente:i DiCo mancano della struttura contrattuale e della soggettività di coppiail CUS manca della pubblicità e pur introducendo il concetto di coppia,disciplina solo diritti individuali e relativi ( cioè di uno nei cfr. dell'altro non neicfr. di terzi )Come dire sono due pezzi che messi insieme fanno/ farebbero un PACS....Questa è la realtà giuridica.Errata corrigefanno/farebbero pur sempre un quasi PACS perchè mancherebbe semprelo stato civile, ma diciamo che ci possiamo accontentare quanto ad effetti

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Guest equalmarriage

Infatti non intendo sottivalutare i limiti che il CUS ha. Per me sono da superare il più possibile tutti (di modo da rendere sto CUS un PACS). Tuttavia quello che volevo dire è che, al contrario di quanto alcuni gay hanno fatto quando la Bindi in gennaio ha proposto il ddl sui DiCo, dobbiamo mettere in chiaro che per affrontare la questione coppie di fatto non si sfugge... occorre un "contratto di unione interpersonale". Questo fattore (l'esistenza di un qualcosa attraverso il quale persone di qualunque sesso si possano unire e attribuire reciprocamente regole) vorrei che tutto il movimento glbt lo sentisse come imprescindibile.Taglio il mio intervento... mi sn accorto che faccio msgg chilometrici.

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Sono d'accordo con il concetto espresso da Equalmarriage, occorrerà tuttavia vedere che i diritti riconosciuti dal CUS non siano minori di quelli già riconosciuti da varie sentenze della Cassazione. Mi riferisco, per esempio, al diritto di successione nel contratto d'affitto del convivente in caso di decesso di quest'ultimo. La Cassazione ha già riconosciuto questo diritto per i conviventi more uxorio, mentre il CUS prevederebbe che "Qualora uno dei due firmatari del contratto d’unione sia titolare di contratto di locazione per l’alloggio comune, in caso di morte di quest’ultimo, il firmatario superstite ha diritto a succedere nel contratto di locazione, purché il contratto d’unione sussista da un periodo non inferiore a cinque anni".Un altro problema sorgerebbe in forza dell'Art. 230-ter, secondo il quale "il contratto è da considerare nullo qualora non vi sia l’effettiva e continuativa convivenza". Poniamo il caso che uno dei due firmatari venga trasferito per lavoro in un'altra città, l'altro firmatario non potrebbe chiedere il ricongiungimento grazie al CUS, per cui verrebbe a mancare l'effettiva e continuativa convivenza che annullerebbe il contratto. Inutile dire che non è così in caso di matrimonio.Spero di essere stato abbastanza chiaro. Purtroppo sono molto di fretta!

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Vi faccio una domanda: quando parlate o sentite parlare amici (non gay), colleghi di lavoro, insomma, le persone che incontriamo nel quotidiano, come si riferiscono loro ai Di.Co???Per quel che sento in giro, tutti, ma proprio tutti, li vedono e ne parlano come sinonimo di PACS. E' vero, noi sappiamo bene quanto siano diversi dai PACS, e come lo sia pure il CUS, eppure, l'effetto "dirompente" i Di.Co lo stanno gia' avendo, le persone cominciano, se pur grezzamente, a discuterne, paradossalmente, tutta questa enfasi violenta della Chiesa, fa entrare nel parlar comune i Di.Co come se fossero un contratto.Poi rimangono assolutamente vere tutte le considerazioni che stiamo e state facendo, e quindi  trovo anch'io meglio il CUS, proprio perche' si tratta di un contratto.Certo pero', com'e' possibile che sia un senatore di F.I. ad averlo proposto??? Ma a sinistra dormono??? Spero che almeno si sveglino nel migliorare le condizioni del CUS.....Un aneddoto personale: In ufficio, se qualcuno ancora non sapeva che sono gay, ormai non ha piu' alcun dubbio, a furia di scagliarmi contro al Chiesa, a furia di portare informazioni a loro del tutto sconosciute, come il significato di PRIDE, anche i piu' "tonti" ci sono arrivati...Io non ne faccio un mistero, cerco di essere riservato, solo perche' so di essere un un luogo che ha una certa funzione, ma proprio non mi riesce, e poi parlo tranquillamente con chi sono in confidenza. E cosi' ho saputo di qualcuno che ha chiesto (non a me....), dopo aver ormai avuto la certezza matematica che sono gay, se ero fidanzato e se avevo intenzione di fare il DiCo.... Lo ha chiesto uno che fino a poco tempo fa sosteneva che essere gay e' una malattia, e quando lo sentii dire questo, gli spiegai che si sbagliava, portandogli quelle stesse considerazioni che noi diamo per scontato, ma che scontate non sono per chi non le ha mai sentite.Per questa persona gia' i Di.Co sono una legalizzazione delle coppie gay, io poi non ho tempo di spiegare ogni cosa (sono pur sempre in ufficio e gia' abbiamo tanto altro su cui discutere!), e' per questo che sostengo che comunque la breccia e' stata aperta.

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Dago... io ho molte esperienze personali opposte.Molti di quelli che incontro hanno ben presente che si tratta di un timido progetto di legge su persone in coabitazione senza "piccolo matrimonio".In merito a quelli lì che fraintendono... tranqui, appena accendono la televisione e vedono al tg delle 13 o della sera oppure a Porta a Porta o in qualche altra trasmissione la Bindi o chi per lei che spiega cosa sono, ma soprattutto cosa NON SONO, i dico capiscono tutto. Se non capiscono accendendo la tv capiranno quando, nel disgraziato caso in cui il ddl DiCo venisse approvato, parleranno con qualche gay che ha intenzione di fare accertare la propria coabitazione... senza alcun "contratto per unirsi".PS: l'effetto breccia, dirompente, l'ha fatto il PACS... non il ddl dico. In ogni caso, se la breccia è stata aperta... allora non si abbia timore, si lotti per un PACS o un simil-PACS... non per un ddl (il ddl DiCo) concepito apposta per evitare che il dibattito sociale mediatico e politico possa sfociare in un PACS o simil-PACS, quindi con lo scopo di "chiudere" almeno per molti anni a venire il dibattito sulla questione c di fatto senza creare un modo per unirsi.

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O sono io che sottovaluto le persone o tu che le sopravvaluti (nella comprensione sull'argomento Di.Co).Comunque, che l'esperienza insegni!: puntare ad una mediazione non e' servito a nulla! I DiCo hanno sollevato lo stesso pandemonio che avrebbero sortito proposte ben piu' sostanziose!

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I DiCo vengono percepiti come PACS perchè si va in Comune, la gente non sta a distinguere fra stato civile, anagrafe, diritti, contratti...d'altronde non lo facciamo neanche del tutto noi che manifestiamo all'insegna del motto: diritti ora! Equal ma sei sicuro che Grillini se legge le nostre discussioni è al passo? :)La cosa positiva è che la chiesa ha già detto no:--ai matrimoni--ai PACS--alle unioni civili--ai DiCoA questo punto un no sarebbe un no all'unico strumento rimasto e ricordiamolo è un contratto,ma è un atto tra privati, quindi non sarà possibile ritirar fuori un family day in chiave costituzionale.Ora si tratterebbe, in modo un po' strisciante, di trasformare la registrazione del contratto all'archivionotarile in una pubblicazione c/o un ufficio privato facente pubbliche funzioni ( incaricato di funzione pubblica ) non c'è bisogno di dirlo espressamente, basta che il complesso della legge forzi verso questainterpretazione. Per questo serve un complesso di diritti che si vada ad aggiungere.Avremmo un simil pacs mascherato.... :gha:

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Giusto... un simil pacs mascherato...  :asd:PS: La gente che fraintende... basta che prima o poi accende la tv per sentire al tg delle 20 o a Porta a Porta la Bindi o chi per lei rassicurare il vaticano ribadendo che di.co. non vuol dire riconoscimento delle unioni extramatrimoniali, men che meno quelle gay, e capisce. Come io e vari miei amici e familiari, gay ed etero, abbiamo recepito forte e chiaro il messaggio quando la Bindi a Porta a Porta ha dichiarato che l'appena partorita proposta di.co. non riconoscerebbe alcuna unione, e anzi è stata pensata per tentare di chiudere la questione coppie di fatto evitando che il dibattito sociale e politico possa portare al riconoscimento delle unioni. Non ci vuole una laurea per capirci qualcosa.A proposito di Di.Co./C.U.S./PA.C.S./etc...Nel manifesto del catto-Family Day leggo:"Poiché ogni legge ha anche una funzione pedagogica, crea costume e mentalità, siamo convinti che siano sufficienti la libertà contrattuale ed eventuali interventi sul codice civile per dare una risposta esauriente alle domande poste dalle convivenze non matrimoniali."Un manifesto implicitamente CUS-friendly?Boh. Cmq... la Bindi mi risulta abbia già protestato, definendo quanto scritto nel manifesto una pericolosa frase pro-paramatrimonio ( http://www.gaynews.it/view.php?ID=73124 ).-

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